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ANNO 1952

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Papa Pio XII
(1939-58)

CECA
(Comunità europea del carbone e dell'acciaio)

«segue da 1951»
1952,
10 agosto, entra in funzione;
11 dicembre, Roma, in occasione dell'incontro della CECA, l'olandese Beijen propone la creazione del Mec (Mercato comune europeo).
«segue 1952»

conferenza di Londra

«segue da 1948»
1952, con la creazione della CECA (Comunità Europea del carbone e dell'acciaio) l'Autorità cessa le sue funzioni.

Jugoslavia

1952, 1° gennaio, il governo jugoslavo comunica di aver svalutato il dinaro da 1 a 6.

BAYER

«segue da 1926»
1952, dopo lo scioglimento della I.G. Farbenindustrie AG assume una configurazione autonoma dal nome Farbenfabriken Bayer;
«segue 1967»

Svizzera

1952, adotta il tallone-oro a parità fissa: la definizione del franco è di 203,226 mg di oro fino. 
Il particolare statuto di neutralità assoluta che ha evitato al Paese gli orrori e le devastazioni di due conflitti mondiali, limita però i rapporti internazionali che nel dopoguerra regolano l'economia.
Tale è l'importanza del segreto bancario svizzero, una protezione ferrea derivante da una legge del 1934, che quando gli Alleati pretendono la restituzione delle ricchezze depositate dai nazisti, lo stato preferisce versare in unica soluzione 60 milioni di dollari pur di non rivelare l'identità dei titolari dei depositi.

BASF
(Badische Anilin-und Soda-Fabrik) 

«segue da 1938»
1952, ricostituita come società autonoma, la BASF è oggi uno dei colossi dell'industria chimica europea.



Banca d'Italia

- Governatore: D. Menichella (1948 apr - 1960)
- Direttore generale: ?

 

 

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

- Presidente: Isidoro Bonini (1950-1955)

1952

Gennaio
-



 



Banche

1952

Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca

- Presidente: Eugenio Rosasco (1946 giu - 1958)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: E. Cuccia (1946 giu - 1988)

1952,

VII esercizio (1952 giu - giu 1953)

vengono effettuate cinque operazioni di collocamento azionario per conto di imprese;
sempre alla ricerca di interlocutori bancari stranieri, c'è un contatto con J.P. Morgan, ma la risposta è negativa;
verso la metà dell'anno, anche un approccio con Lazard, favorito da Ottocaro Weiss, il rappresentante dalle Assicurazioni Generali a New York, non dà luogo a svilupppi concreti;
le banche interpellate hanno opposto un rifiuto dietro il quale si intravedono difficoltà di varia natura:
- la grande cautela con la quale vengono esaminate, dopo gli eventi bellici che hanno ristretto alle sole transazioni ufficiali fra governi i rapporti economici internazionali, le proposte di investimenti diretti in paesi stranieri;
[questa difficoltà riguarda in particolare gli Stati Uniti che hanno finora operato soprattutto attraverso investimenti pubblici e sono particolarmente restii a impegnarsi direttamente in affari finanziari europei];
- le perplessità, con particolare riferimento all'Italia, nate in primo luogo dalla situazione politica e in particolare dalla presenza del Pci (Partito comunista italiano); pesa inoltre nel giudizio sull'Italia la dimensione abnorme dela presenza pubblica sia nell'industria che nel settore bancario; queste due condizioni, la seconda forse più della prima, vengono percepite come una profonda anomalia rispetto alla situazione di tutti gli altri paesi dell'Europa occidentale.
Per quanto sia vasta la considerazione personale di cui gode R. Mattioli nei circoli internazionali, e per quante assicurazioni possano essere date circa l'autonomia dell'Istituto e il suo modus operandi tipico di un'impresa privata, si tratta, pur sempre di un Istituto posseduto da aziende di credito di proprietà pubblica e dunque sotto il controllo dello Stato, seppure attraverso lo schermo costituito dall'IRI.

«segue 1953»

Banca Provinciale Lombarda

1952
dal 1950, l'Italmobiliare (la finanziaria della Italcementi) possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C. Pesenti è così di fatto il vero padrone della banca.

 

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Angelo Lampertico, (1950-78)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. R. Brunelli,
. U. Frigo,
. G. Faggionato,
. N. Griso,
. A. Lancerotto,
. A. Lanza,
. U. Marton,
. P. Nizzero,
. A. Pozzan,
. R. Todescato,
- Collegio Sindacale:
. G. Tomba,
. S. Galizzi,
. G. Gasoli,

Direttore generale: Ugo Azzalin (1948-67)

Ottobre
, la Banca stipula con il Ministero dell'Agricoltura e Foreste e con il Ministero del Tesoro, regolare convenzione in base alla quale le vengono assegnati 50 Mni per l'esercizio 1952-53 e 50 Mni per l'esercizio 1953-54 destinati al finanziamento di crediti per l'acquisto di macchine agricole di produzione italiana.

Banca Cattolica del Veneto

- Presidente
. Massimo Spada (1947-1983)
- Vice presidente
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi,
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U. Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma [segretario],
. avv. Vittorino Veronese,
. ing. Sergio Zanarotti.
- Sindaci effettivi
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor.
- Sindaci supplenti
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.

Comitato direttivo
- Presidente:
. ?,
- Componenti:
. ?,
. ?,
.?.

- Direttore generale
. Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.

1952
Settembre
9
, nel verbale del Consiglio di amministrazione si dà notizia dell'inoltro della domanda da parte della banca per essere ammessa fra gli istituti che dovrebbero provvedere alla concessione dei mutui statali per l'acquisto di macchine agricole, per opere irrigue e "case" rurali.

«segue 1953»

 

GLI ELEFANTI

SOCIETA'

Cap. Soc.
[Mni di lire]
Quotazione di Borsa
(31 dic 1951)
[Mni di lire]
[Fonte «Il Sole»]
Fatturato
[Mni di lire]
Dipendenti
(31 dic 1951)
EDISON
75.000
69.975
n.r.
11.965
- CIELI
16.000
1831
- OROBIA
10.000
1393
- Bresciana
6.000
1332
- Emiliana
5.600
1341
- Dinamo
5.000
622
- Ovesticino
5.000
1179
- OEG
4.500
912
- Subalpina
3.600
777
- Esticino
1.800
557
Totale Gruppo
132.500
(oltre 1/10 del capitale ocmlessivo di tuute lspa italiane (1.293 Mdi di lire a fine 1951)  
21.909
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 67.900 milioni contro i soli 5.750 milioni di azioni a pagamento.
La sua produzione di energia elettrica rappresenta un quarto dell'intera produzione nazionale.
FIAT
36.000
43.380
170.000
65.000
(di cui 52.000 operai)
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 12.800 milioni contro i soli 22.800 milioni di azioni a pagamento.
La sua produzione di automezzi (1000 unità al giorno) rappresenta i 5/6 dell'intera produzione nazionale.
Direttamente o indirettamente la società controlla una settantina di società italiane, ha una ventina di filiali all'estero e possiede forti partecipazioni in una decina di grandi società straniere.
A sua volta è controllata dall'IFI (Istituto Finanziario Industriale) che è la holding italiana controllata dagli eredi di Giovanni Agnelli.
Nel 1940 unico possessore dell'intero capitale sociale dell'IFI era Govanni Agnelli; alla morte di questi il capitale risulta suddiviso fra i suoi eredi (famiglie Agnelli e Nasi), cioè, in quote, presumibilmente eguali, fra dodici azionisti.
Al 31.12.1950 l'IFI ha un capitale di soli 720 Mni di lire e le partecipazioni sono segnate in 5.154 Mni di lire.
MONTECATINI
48.000
70.880
108.613
oltre 50.000
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 18.000 milioni contro i 28.700 milioni di azioni a pagamento.
Nell'assemblea del 24 marzo 1952 il cap. soc. è stato aumentato gratuitamente portandolo a 56 Mdi di lire.
Ha partecipazione in una ventina di società stranere.
SNIA Viscosa
21.000
43.575
n.r.
n.r.
- Cisa Viscosa
6.050
- Cotonificio Olcese
2.000
- Cotonificio Veneziano
1.000
- SIIA (Società idroelettrica)
2.000
- SAICI (in Puglia controlla la Terra Apuliae con 1500 ettari in corso di bonifica)
2.000
- SNIACE di Madrid
300 (pesetas)
- SNIAFA di Buenos Aires
55 (pesos)
- Fibra di san Paolo
55 (cruzeiros)
- Messico        
- Sud-Africa        
ecc.        
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 15.890 milioni contro i 4.585 milioni di azioni a pagamento.
Direttamente o indirettamente la società controlla una ventina di società italiane.
Ha molte filiazioni all'estero.
Possiede un pacchetto azionario della Pignone (cap. 1 miliardo)
PIRELLI
14.400
23.376
n.r.
n.r.
Dal 1938 alla fine del 1951 ha emesso azioni gratuite per 5.280 milioni contro i 8.820 milioni di azioni a pagamento.
Ha in Italia 13 stabilimenti, una ventina di filiali per la vendita ed è a capo di un gruppo composto di una ventina di società (Linoleum, SICE INCET, Superga, Pirelli Revere, Pirelli Sapsa, FICE, Filati Lucidi, ecc..
Insieme alla Michelin, con la quale si è sempre intesa per evitare la concorrenza, controlla completamente il mercato dei pneumatici, dei conduttori elettrici e degli articoli in gomma.
Possiede molti pacchetti azionari di minoranza in molte grandi società italiane (Edison, Montecatini, La Centrale, Bastogi, ecc.).
Gli interventi finanziari della accomandita Pirelli & C., l'attività delle filiali in Inghilterra, Spagna, Belgio, Brasile, Argentina, ecc. che fanno tutte capo alal Pirelli holding di Basilea consentono alla Pirelli di allargare sempre più l'intricatissima rete dei suoi interessi e di diventare una delle maggiori potenze dell'Italia.
Tra i trust italiani, il gruppo Pirelli è quello che appare maggiormente interessato all'estero.
[Ernesto Rossi, Settimo: Non rubare, Laterza Bari 1953.]

 

1952
ZUCCHERO
Luglio
in seguito a contrasti tra i tre maggiori "Baroni dello zucchero":
. avv. Domenico Borasio (Eridania),
. ing. Andrea Mario Piaggio (Italiana Industria Zuccheri),
. cav. Ilario Montesi (Montesi).
viene liquidata la SOCIETA' PRODUTTORI ZUCCHERO e il vecchio cartello unitario si divide in due tronconi:
CONSORZIO SACCARIFERO ITALIANO
[guidato da Eridania – ca 48% dell'intera produzione nazionale]
- Eridania  
La maggiore società saccarifera italiana: possiede 22 zuccherifici, 7 raffinerie, 6 distillerie, 9 essiccatoi di polpe, 2 bietolerie, 2 eterifici, 2 fabbriche di lievito e 1 jutificio.
- Oristano  
- Saccarifera Lombarda  
- Romana  
- Sermide  
- Volano  
UNIONE ZUCCHERIERI
[guidata da Italiana Industria Zuccheri e da Montesi – ca 39% dell'intera produzione nazionale]
- Italiana Zuccheri Pontelongo  
- Cavarzere  
- Spinetta  
- Bonora  
- Ca' Venier  
- Delta Po  
- Sadam  
Al di fuori delle due grandi, operano altre 12 società minori
[ca 13% dell'intera produzione nazionale]
Su questo settore, in Italia, dominano incontrastate le famiglie:
- Acquarone, Cevasco, Oberti, Stoppani, Parodi, Musso, Piaggio, Montesi, ecc.
Il potere occulto che questi Grandi Baroni esercitano sulla vita pubblica è dimostrato dai provvedimenti che riescono continuamente ad ottenere, o a fare insabbiare, in difesa dei loro particolari interessi.
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]



1952
POLIGRAFICI «IL RESTO DEL CARLINO»
[cap. L. 636.152.000, diviso in azioni da mille lire ciascuna.]
- Presidente: avv. Giorgo Barbieri (? -?) – [109.280 azioni]
[Pure presidente dell'Associazione Industriali di Bologna, uomo di fiducia dell'Eridania per tutti gli affari giornalistici, nominato cavaliere del lavoro dal presidnete Gronchi (nonostante che l'Associazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro non l'abbia portato nella rosa dei candidati). Possiede 109.280 azioni]
- Vicepresidente: comm. Oscar Maestro (? -?) – [69.172 azioni]
[Sedicente esperto in pubblicità commericale.]

[Oscar Maestro: proprietario, assieme al fratello Guido Maestro, della SICAP che dal dopoguerra al 31 dicembre 1956 ha avuto in gestione la pubblicità del «Carlino» (ex «Giornale dell'Emilia»), del «Carlino Sera» e dello «Stadio», e anche la gestione della pubblicità della «Nazione» e della «Nazione Sera» fino al maggio 1955.
Poiché la SICAP non ha aveva né capitali né personale né attrezzatura adeguata, è evidente che questi contratti sono stati formati dalle società editrici dei giornali solo per consentire alla SICAP di svolgere un'azione di disturbo nei confronti della grande organizzazione pubblicitaria internazionale, la SPI, che nel mezzo secolo precedente la guerra aveva gestito anche la pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze.
Infatti, dopo un anno di vita della SICAM, il comm. Oscar Maestro offre alla SPI di rilevare le azioni della sua società, insieme ai contratti che essa aveva conclusi.
Per sbarazzarsi di un concorrente pericoloso la SPI consente alla proposta, pagando al comm. Oscar Maestro diverse decine di milioni e impegnandosi a dargli una provvigione del 5% sul reddito pubblicitario lordo dei giornali.
Il comm. Oscar Maestro promette in cambio di adoperarsi per far mantenere regolarmente in vita i contratti fino al termine stabilito e per farli rinnovare alla scadenza di tale termine; in più il comm. Oscar Maestro si impegna ad astenersi dal concorrere, sia direttamente che per l'interposta persona, agli appalti per le nuove aggiudicazioni.
Dal principio del 1949 al 1955 la gestione della SPI triplica gli introiti per pubblicità dei giornali di Bologna e di Firenze e corrispondentemente triplica la provvigione al comm. Oscar Maestro che così viene ad intascare diversi milioni di lire al mese senza far nulla.
Oltre a ripetere, alla scadenza dei contratti di gestione di pubblicità, il gioco che gli era così ben riuscito nel 1947, si fa dare dalla Poligrafici «Il Resto del Carlino l'incarico di rappresentarla in tutti i suoi rapporti con la SPI.]

1952
oltre ad avere la proprietà dei giornali:
- «Il Resto del Carlino»
[130-150 mila copie, diffuso in Emilia, Veneto e Marche],
- «Carlino Sera»,
è proprietaria, attraverso la Società editrice «La Nazione» dei giornali:
- «La Nazione»
[110-120 mila copie, diffuso in Toscana e Marche],
- «Nazione Sera»,
- «Tirreno»
[ca 30 mila copie, diffuso in provincia di Livorno],
- «Stadio»
[ca 60.000 copie, diffuso in tutta Italia].
Dello stesso gruppo della società Poligrafici «Il Resto del Carlino» fanno parte le società:
- Nuova Editrice Emiliana (cap. L. 9.387.500) e
- Nuova Editrice Emiliana e C. (cap. L. 10 Mni),
costituite solo per ragioni di rappresentanza giuridica e di accertamenti fiscali.

Luglio
4
, in una lettera (prodotta dalla SPI in una vertenza giudiziaria) l'avv. Giorgo Barbieri, dopo aver avvertito che ha dato questo incarico di fiducia al comm. Oscar Maestro, aggiunge:
«Pertanto d'ora in avanti, ripetiamo, qualsiasi richiesta di prezzi, condizioni, ecc. dovrà essere fatta a lui direttamente, che, inoltre, effettuerà anche i controlli che ci siamo riservati contrattualmente».
Il comm. Oscar Maestro diventa quindi controllore di quella stessa società di pubblicità che gli paga la provvigione.

Dicembre
3
, nella sua posizione di fiduciario della Poligrafici «Il Resto del Carlino» il comm. Oscar Maestro chiede a un collegio arbitrale, previsto nei contratti firmati nel 1947, di essere svincolato dall'impegno di non concorrenza.

 

 

 

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

COMPAGNIA MEDITERRANEA

1952

Nasce questa società di assicurazione con un capitale di 1 milione di lire per trarre profitto da una convenzione conclusa con l'EAM (Ente Autotrasporto Merci).
- Presidente:
. conte ing. dr. Adriano Tournon, ex senatore del Regno, presidente dell'Istituto Bancario Piemontese;
- Vice presidente:
. avv. Piero Alessio, vice presidente dell'Istituto Bancario Piemontese;
- Membri del CdA:
. dr. Luigi Pagani, nipote dell'on. Gronchi;
. ecc.
- Direttore generale:
. Adriano Stramignoni (? -?)
[troppo noto!!!]

L'EAM (Ente Autotrasporto Merci), uno degli enti più misteriosi fra i numerosi statali superflui, molte volte sopravvissuto ai provvedimenti con i qauli i minsitri dei trasporti l'hanno messo in liquidazone, ha permesso alla COMPAGNIA MEDITERRANEA di far contratti di assicurazione «responsabilità cvile auto» con uno sconto del 49% sulle tariffe correnti, riconsciute dall'ANIA.

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

FRANCO TOSI

Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.


- Presidente:
. rag. Mario Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).

1952

Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la società ha provveduto alla concentrazione del complesso aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello stesso nella Società Cantieri Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre riprese: 1949, 1950 e 1952).

Maggio
28
, nella relazione all'assemblea, gli amministratori della Franco Tosi molto più prudentemente dichiarano che la diminuzione, risultante in bilancio, dell'importo complessivo dei «titoli di proprietà e partecipazione» (passati da 331 milioni a 263 milioni) «dipende quasi esclusivamente (?) dal residuo pacchetto della Cantieri Navali di Taranto SpA e dall'aumento del capitale della nostra Società Immobiliare Baccaccio».
[Così, mettendo in una sola cifra di 69 milioni, il risultato di una somma e di una sottrazione, non danno alcuna informazione sul prezzo al quale è stata ceduta la seconda metà del pacchetto azionario.]

Luglio
8
, dopo aver completato la vendita dell'intero pacchetto azionario della Cantieri Navali di Taranto SpA il suo capitale sociale viene svalutato da 500 a 300 milioni di lire.
[Ma allora, se non e stato il FIM, chi ci ha rimesso questi 200 milioni?]


[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.
- Presidente: R.E. Gross (1934-56)

1952

L'esplosione della prima "bomba all'idrogeno" provoca dapprima nuove preoccupazioni all'industria aerospaziale, nel timore che essa possa ridurre il bisogno di armi "convenzionali".
[Parola usata per la prima volta, nel suo nuovo significato, nella «New York Herald Tribune», subito dopo l'esplosione della bomba.]

In conseguenza dello sviluppo della bomba H e della preoccupazione suscitata dal deterrente nucleare, il Ministero della difesa inglese propone di concentrare gli sforzi sui razzi e sui missili teleguidati; i progetti di nuovi aerei vengono così annullati e l'industria aeronautica viene minata.
Grandi speranze sono ora riposte nel razzo britannico Blue Streak.


«segue 1953»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.

 

 





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Confindustria: presidente Angelo Costa.

Gennaio

Febbraio
7
, nella seduta al Senato vengono discussi gli artt. 7 e 8 del disegno di legge 11 marzo 1949 n. 317 (presentato dall'on. Gaetano Pieraccini, socialista, ed ora molto modificato):
- l'art. 7 conferma l'obbligo per le forze armate di acquistare i medicinali dello Stato,
- l'art. 8 «autorizza» gli enti ed istituti di assistenza sanitaria e di beneficenza ad approvvigionarsi direttamente dei medicinali prodotti dallo Stato, nei limiti dei loro fabbisogni, «con proibizione assoluta di vendita al pubblico e distribuzione in uso domiciliare».
[L'art 8 riduce il feudale privilegio dei farmacisti, riconosciuto dall'art,. 46 del regolamento 20 settembre 1938, n. 1.706, che obbliga i produttori e i grossisti a vendere i medicinali solo alle farmacie regolarmente autorizzate.]
Dopo vari interventi ed emendamenti esce il testo definitivo: non contiene più l'obbligo per le forze armate di rifornirsi per i medicinali presso l'azienda statale (notevole passo indietro in favore dei produttori, rispetto alla legislazione vigente) e stabilisce che dovranno passare attraverso le farmacie private anche tutti i medicinali di Stato distribuiti gratuitamente ai poveri (caricando così sugli enti di assistenza e di beneficenza un onere completamente ingiustificato.
[Alla fine, il decreto n. 317, approvato a grandissima maggioranza del Senato il 4 marzo 1952, non arriverà neppure in discussione alla Camera, inumato furtivamente nei capaci archivi di Palazzo Madama.
[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.] ]

Marzo
12
, nella seduta alla Camera l'on. Cuttitta, del gruppo monarchico, presenta un ordine del giorno per invitare il governo:
«ad abolire il Monopolio banane, mantenendo in vita, ove ne sia riconosciuta l'opportunità, una organizzazione tecnica che, senza voler conseguire lucro alcuno in favore dello Stato, si adoperi per incrementare le coltivazioni del prodotto bananiero, somalo, facilitandone il trasporto in Italia, l'immissione al consumo nazionale a prezzi assolutamente minimi, e la eventuale esportazione nei paesi europei».
Il Senato approva l'adesione dell'Italia alla Ceca.

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto
a Ischia si avviano i colloqui italo-americani per gli aiuti militari e le commesse degli Stati Uniti alle industrie italiane.

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

«Il Sole»

«segue da 1946»
1952, dall'INA la proprietà passa alla Confindustria;
«segue 1965»


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