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ANNO 1951

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Papa Pio XII
(1939-58)

CECA
(Comunità europea del carbone e dell'acciaio)

«segue da 1950»
1951, Parigi, 18 aprile, Francia, Germania, Italia, Belgio, Lussemburgo e Olanda firmano il trattato che la istituisce
«segue 1952»

NIOC
(National Iranian Oil Company)

1951, sorge questa compagnia petrolifera di stato iraniana in seguito alla nazionalizzazione dell'industria petrolifera;
«segue 1954»



Banca d'Italia

- Governatore: D. Menichella (1948 apr - 1960)
- Direttore generale: ?

 

 

 

IRI
(Istituto per la Ricostruzione Industriale)

- Presidente: Isidoro Bonini (1950-1955)

1951

Gennaio
-



 



Banche

1951

Banca di Credito Finanziario
o
Mediobanca

- Presidente: Eugenio Rosasco (1946 giu - 1958)
- Amministratore delegato (dal 1949) e Direttore generale: E. Cuccia (1946 giu - 1988)

1951,

VI esercizio (1951 giu - giu 1952)

il successo ottenuto nel collocamento di obbligazioni delle imprese è tale che il 70% del listino delle obbligzioni quotate in borsa è rappresentato da titoli collocati da consorzi da essa guidati;
R. Mattioli, in seguito all'esito negativo ottenuto dai contatti da lui avuti assieme a E. Cuccia nella ricerca di interlocutori bancari stranieri, avvicina la Société de Banque Suisse – che nel 1998 si fonderà con UBS (Union de Banques Suisses) –, proponendole di prendere una partecipazione nell'Istituto ma la risposta è negativa;

«segue 1952»

 

Banca Provinciale Lombarda

1951
dal 1950, l'Italmobiliare (la finanziaria della Italcementi) possiede i 2/3 del capitale sociale.
L'ing. C. Pesenti è così di fatto il vero padrone della banca.

 

Banca Popolare di Vicenza

- Presidente: Angelo Lampertico, (1950-78)
- vicepresidente: ?,
- Consiglieri:
. R. Brunelli,
. U. Frigo,
. G. Faggionato,
. N. Griso,
. A. Lancerotto,
. A. Lanza,
. U. Marton,
. P. Nizzero,
. A. Pozzan,
. R. Todescato,
- Collegio Sindacale:
. G. Tomba,
. S. Galizzi,
. G. Gasoli,

Direttore generale: Ugo Azzalin (1948-67)

Banca Cattolica del Veneto

- Presidente
. Massimo Spada (1947-1983)
- Vice presidente
. conte avv. Giustino Di Valmarana,
- Amministratore delegato
. Secondo Piovesan,
- Consiglieri:
. ing. cav. Raffaello Bettazzi,
. avv. prof. comm. Giovanni Battista Biavaschi,
. Riccardo Carini,
. Alfredo Cursi,
. Luciano Giacomuzzi,
. dr. Enzo Guarnieri,
. avv. Gaetano Martelletto,
. avv. U. Merlin,
. Alessandro Passi,
. Guglielmo Schiratti,
. Elio Somma [segretario],
. avv. Vittorino Veronese,
. ing. Sergio Zanarotti.
- Sindaci effettivi
. Amedeo Gallina,
. Luigi Ricchieri,
. Pio Rumor.
- Sindaci supplenti
. Giuseppe Del Giudice,
. Antonio Guizzardi.

Comitato direttivo
- Presidente:
. ? ,
- Componenti:
. ?,
. ?,
. ?.

- Direttore generale
. Felice Saggiorato.
- Vicedirettori
. Bruno Bernardini
. Aurelio Ballarin.

1951
Febbraio
24
, la rosa dei fidi si va allargando anche alle piccole e medie industrie e le domande sono in continuo aumento; la banca continua ad aprire filiali in tutto il Veneto vedendo accresciuto, senza dubbio di flessioni, il livello dei depositi; tuttavia l'aumento dei prezzi, lo spettro dell'inflazione, l'esodo di capitali verso l'acquisto di terreni, la tendenza alla riduzione delle disponibilità liquide, la concorrenza dei tassi passivi, spinge verso una rigorosa disciplina delle operazioni attive e passive.
Eppure la voce beneficienza si dilata oltremodo.
È aumentato il numero delle chiese e delle opere religiose in tutta la regione che chiedono, a vario titolo, prestiti ed elargizioni, come anche più ampia e onerosa si è fatta la fascia di contributi ai grandi organismi sociali cattolici, impegnati in un lavoro di aggregazione di forte rilevanza politica:
- Comitati civici diocesani,
- ACLI,
- Unione degli impreditori cristiani,
presenti a turno nei verbali del Consiglio di amministrazione.
Le voci delle casse rurali e cooperative di una volta si sono rarefatte, sostituite dalle nuove voci sociali che designano la nuova mappa politico-confessionale estesasi in tutta l'area veneta con una rapidità stupefacente. Si aggiunga a questo nuovo e più articolato panorama della beneficienza, la crescente forza politica della Democrazia cristiana del Veneto che ha uno dei suo punti di riferimento non solo nel clero, come è finora sempre avvenuto, ma anche nella banca.
Quanti uomini sono entrati in Parlamento rivestendo la carica di ministro!
. avv. U. Merlin, senatore di diritto,
. Valmarana, senatore per il collegio di Bassano,
. Schiratti, deputato per il collegio di Udine,
. sen. Ugo Guarienti di Verona,
. Cimenti, dipendente della banca,
. Biasutti, dipendente della banca,
. Vittorino Veronese (eletto presidente dell'Azione cattolica nel 1946 da Pio XII)
senza contare Massimo Spada maggiore esponente laico dell'IOR della Città del Vaticano.

Dicembre
24
, assemblea generale ordinaria per l'approvazione del Bilancio chiuso al 31 dicembre 1950.

Banca Popolare di Roma

- Presidente: ,
- vicepresidente: comm. prof. Puggioni,
- Consiglieri:
. comm. Foscolo Bargoni,
.
.

- Collegio Sindacale:
. Presidente: comm. Giuseppe del Vecchio, direttore generale del Tesoro,
[Fa parte anche del Collegio sindacale dell'INA)
.
.
- Direttore: comm. Terrigno (? - ?)

1951

Nel 1948 è stata acquistata dalla Compagnia Finanziaria di Partecipazioni che ne ha fatto subito aumentare il capitale da 3.820.000 lire a 101 Mni di lire.

Febbraio
3
, il consiglio di amministrazione rifiuta di votare l'ordine del giorno proposto dal comm. Forti (rappresentante dell'INF (Istituto Nazionale Fiduciario), cioè indirettamente rappresentante dell'INA), per la trasformazione della banca cooperativa in anonima.

Aprile
10
, l'assemblea generale della banca in cui (come in tutte le cooperative) ogni socio ha un voto, indipendentemente dal capitale sottoscritto, espelle dal suo seno, per volontà dei sopravvenuti cooperatori, lo stesso comm. Forti, ed approva il bilancio per l'esercizio 1950, in cui si trovano segnati all'attivo i 700 Mni di lire di credito verso la Compagnia Finanziaria di Partecipazioni e la FINCOPAR (già da un pezzo in liquidazione per dissesto) ed è dichiarato un utile di 15,5 Mni di lire, a formare il quale contribuiscono 40 Mni di interessi attivi sui crediti verso le predette società, di cui ben difficilmente si potrà ottenere il recupero del capitale.
Quale partecipazione agli utili viene assegnata al comm. Terrigno, direttore della banca, la gratifica di 1,5 Mni di lire.
Nella Relazione al bilancio della società, il collegio sindacale esprime il suo più vivo compiacimento per la «gestione proficuamente attiva e il rafforzamento dello stato patrimoniale», che la banca ha raggiunto «seguendo constantemente l'indirizzo di oculati investimenti rivolti ad incoraggiare iniziative, esaminate al vaglio di sani criteri economici e di un rigoroso controllo della spesa».





«segue 1952»

 

INA
(Istituto Nazionale delle Assicurazioni)

- Direttore generale: comm. prof. Puggioni (? - ?)

Oltre alla gestione ordinaria di assicurazione sulla vita ha due gestioni speciali:
- Fondo di indennità impiegati,
- INA-CASA.
Inoltre, profittando di una disposizione di legge che gli dà la facoltà di partecipare a società di assicurazione di qualsiasi natura, l'INA possiede le seguenti anonime:

 
Capitale
[Mni di lire]
Partecipazione dell'INA
%
Note
LE ASSICURAZIONI D'ITALIA (ASSITALIA)
- Presidente: ? (? - ?)
- Vicepres.te e Amm.re del.: rag. Ferdinando Bussetti (?-?);
- CdA:
. comm. prof. Puggioni,
. comm. Foscolo Bargoni,
. ecc.
800.000.000
90%
FIUMETER
730.000.000
100%
PRAEVIDENTIA
100.000.000
100%
FIUME
11.920.600
99%
 

1951
Giugno
9
, il ministro dell'Industria, on. Giuseppe Togni (Dc), rispondendo all'interrogazione di un deputato, assicura che la commissione da lui nominata «ha poteri larghissimi», e che deve completare gli accertamenti per dar modo agli organi di governo di «giungere rapidamente a positivi conclusioni circa il miglior assetto da dare ad alcuni reparti dell'INA».
Intanto il prof. Puggioni:
- viene ricevuto in udienza privata dal Pontefice;
- ottiene attestati di benemerenza dai ministri;
- presiede «raduni», nei quali si scaglia volentemente contro i detrattori della sua gestione che sta conducendo l'istituto verso i più luminosi fastigi.

Settembre
30
, in un convegno regionale a Cassino, alla presenza di parecchie autorità plaudenti, il prof. Puggioni dopo aver ripetuta la dimostrazione che il suo istituto ha ormai superata la crisi del dopoguerra, dichiara:
«Se il Parlamento approverà la legge sulla rivalutazione immobiliare dell'Istituto, noi potremo disporre di 50 miliardi, i quali andranno, per circa 10 a coprire l'attuale deficit di bilancio, e, per il resto, la metà al maggior potenziamento dell'Ente, e l'altra metà a beneficio di tutti coloro che, negli anni passati, hanno versato all'INA denari buoni e corrono attualmente il pericolo di ricevere carta svalutata».
[Non occorre conoscere neppure le prime nozioni di economia per capire che una nuova rivalutazione per conguaglio monetario, se venisse legislativamente concessa, porterebbe ad un aumento delle cifre segnate all'attivo del bilancio per i beni immobili dell'istituto; non potrebbe mai dare ai suoi dirigenti delle nuove disponibilità liquide da spendere, come se si trattasse d denaro fresco.]

In conclusione l'INF (Istituto Nazionale Fiduciario) non ha potuto pagare i debiti della Compagnia Finanziaria di Partecipazioni e della FINCOPAR verso la Banca Popolare di Roma perché il presidente e il direttoee generale dell'INA continuano a negare che l'Istituto da loro rappresentato, abbia garantito tali debiti.

Ottobre
5
, a rettifica delle dichiarazioni fatte dal prof. Puggioni a Cassino, «Il Sole» riporta una dichiarazione del prof. Jannaccone, consigliere dell'INA, il quale ha tenuto a far sapere che «la materia della rivalutazione è di competenza del Consiglio di amministrazione» e che il pensiero espresso dal direttore generale sulla convenienza per gli assicurati, la destinazione e l'ammontare delle eventuali rivalutazioni, non è condiviso da tutti i i membri del Consiglio.
Il direttore generale continua a rimanere al suo posto.
14, l' «Ansa» dà notizia che sei consiglieri di amministrazione dell'INA si sono dimessi:
. ing. Leone Castelli, presidente dell'Associazione costruttori edili;
. on. Angelo Corsi, presidente dell'Istituto di previdenza sociale;
. prof. Pasquale Jannaccone, senatore a vita;
. dottor Ruggero Mastrangelo, ispettore generale del Tesoro;
. on. Eugenio Rosasco, vicepresidente della Confindustria;
. dott. Lino Sartori, direttore del Banco di S. Marco di Venezia e presidente dell'Istituto Nazionale Fiduciario.
[Il comunicato non viene pubblicato né dal «Corriere della Sera», né dal «Tempo», né dall'«Unità» né dal «Popolo».]

Ordine del Giorno presentato dai dimissionari:

I sottoscritti:
- Esaminata la situazione della società FINCOPAR e delle altre con essa collegate, con particolare riguardo alla natura ed all'origine dei rapporti tra esse e l'INA;
- rilevano che le dette aziende – pur essendo sorte ed avendo svolto le loro operazioni al di fguori dell'INA, senza alcun concorso del Consiglio di amministrazione – hanno creato, a carico dell'Istituto, perdite non ancora esattamente determinate, ma comunque ingentissime;
- constatato che la responsabilità dell'INA è stata coinvolta, di fatto, per conseguenza di iniziative arbitrarie del Direttore generale e della Presidenza dell'Istituto;
- rilevano che le notizie sulle Finanziarie comunicate al Consiglio nel maggio e nel settembre 1949 erano incomplete e che furono presentate a fatti compiuti;
- dichiarano il loro pieno dissenso dalle dette iniziative, poste in essere senza deliberazione del Consiglio e respingono ogni inerente responsabilità;
- constatano che la legge e lo statuto dell'Ente non attribuiscono al Consiglio i poteri necessari per i provvedimenti del caso;
- denunciano tali fatti e tale situazione al governo per i conseguenti improrogabili provvedimenti, e pongono a disposizione del governo il loro mandato di amministratori dell'INA.
*


* Da notare che il direttore generale dell'INA non può venire licenziato dal Consiglio di amministrazione, quando non ne gode più la fiducia; per una disposizione assurda della legge vigente esso «non può essere rimosso né sospeso dall'ufficio, altrimenti che con un decreto presidenziale, su proposta del ministro dell'Industria, sentito il Consiglio dei ministri».]

16, il «24 Ore» pubblica una corrispondenza da Roma sotto il titolo «Il marasma dell'INA – il direttore generale sollecitato a dimettersi non vuole saperne».
19, la Radio dà la buona notizia che il Consiglio dei ministri ha accettato le dimissioni dei consiglieri dell'INA, ed ha completamente rinnovato il Consiglio di amministrazione, licenziando il direttore generale.

«segue 1952»

[Ernesto Rossi, Settimo: Non rubare, Laterza Bari 1953.]

 

FEDERCONSORZI
(Federazione italiana dei consorzi agrari)
– Cap. soc. L. 4.900.000= –

- Presidente: on. Paolo Bonomi (1949 - ?)


«segue da 1949»

1951
Marzo
, il D.M. 1° marzo 1951 (anche la legge 24 dicembre 1950, n. 1135) dispongono che, per ottenere la riduzione o la esenzione della tassa di circolazione, i carri agricoli devono essere muniti di ua targa di riconoscimento fabbricata e venduta (chi sa perché) dall'ENAL.
[A tale targa è collegata una polizza di assicurazione a copertura dei rischi di responsabilità civile contro terzi, garantita dalla FATA (Fondo di assicurazione tra agricoltori).]
5, Angelo Polenghi, ex presidente della Polenghi Lombarda, si uccide con un colpo di rivoltella;
20, il rag. Giuseppe Ronzi, procuratore della sede centrale di Codogno e della filiale milanese della Polenghi Lombarda si uccide asfissiandosi;

I giornali portano la notizia che l'on. Bonomi sta attivamente interessandosi per ottenere che venga «difeso» il settore caseario, con acquisti statali di burro e formaggio.
Soltanto la resistenza del Tesoro impedisce che abbia pieno successo questa manovra (sostenuta con uno zelo degno della miglior causa dal Ministero dell'Agricoltura) indirizzata a trasformare le operazioni decise dal Consiglio dei ministri per assicurare il rifornimento di grassi con acquisti all'estero, in operazioni di acquisti all'interno, a danno dei consumatori e ai favore degli industriali caseari.
La decisione, presa ora, di limitare gli acquisti di Stato a 5.000 quintali di burro di produzione nazionale è, però, sufficiente a provocare un immediato sbalzo di 130 lire al chilo nel prezzo del burro.

Aprile
28
, alla richiesta di notizie inoltrata da don L. Sturzo circa il problema dei finanziamenti bancari delle «gestioni speciali», il presidente della Corte di Conti, Ortona, risponde con una lettera:
«Le gestioni degli approvvigionamenti alimentari, assunte per conto dello Stato dalla Federazione dei Consorzi, sono soggette al controllo postumo della Corte: ma questa non ha avuto finora la possibilità di esercitarlo, perché ancora non sono stati presentati i rendiconti».
[Da notare che nei collegi sindacali ci sono i rappresentanti dei ministeri del Tesoro, dell'Agricoltura e del Lavoro (270 nei Consorzi provinciali e 3 nella Federazione).]

Giugno
22
, rispondendo al Senato quale relatore del bilancio del Ministero dell'Agricoltura, dopo aver rimproverato all'on. Spezzano di «aver varata, o di aver consentito che sia varata, una legge, la quale crea una situazione per cui la federazione dei Consorzi agrari rimane la dominatrice», l'on. Guarienti (Dc) aggiunge:
«Il Direttore non è un dipendnete del Consorzio agrario, ma è un dipendente della Federconsorzi. Anche se il Consorzio agrario lo licenzia, esso viene riassorbito dalla Federconsorzi. I consigli di amministrazione in tal modo hanno un padrone in casa».

Nella relazione del Consiglio di amministrazione per il 1950, così si commenta il lavoro di collocamento che l'organizzazione federconsorziale attualmente fa del 55% dei carburanti agricoli distribuiti in Italia:
«La capillarità della nostra organizzazione favorisce il rafforzamento delle sue posizioni in questo settore, che una volta costituiva il monopolio pressoché esclusivo della concorrenza».

Agosto
31
, Lodi, all'assemblea generale ordinaria della Polenghi Lombarda (cap. soc.: 600 Mni di lire) per l'approvazione del bilancio chiuso il 30 aprile 1951, sono presenti oltre 400 azionisti.
Il dottor Leonida Mizzi, direttore della Federconsorzi e presidente della Polenghi Lombarda «deve impiegare molto accorgimento per domare l'assemblea» (così scriverà «Il Sole» del giorno dopo).
Il Consiglio di amministrazione, insediatosi nel dicembre scorso, annuncia una perdita di L. 1.011.000.000= e propone di far fronte alla perdita di 1.010 Mni di lire in questo modo:
a) utilizzando 437 Mni, risultanti da una rettifica alla rivalutazione dei beni patrimoniali, già effettuata negli esercizi precedenti, per «conguaglio monetario»;
b) facendo ricorso per 19 Mni alle riserve;
c) rilevando 555 Mni dal capitale sociale, che vine così ridotto da 600 Mni a 45 Mni di lire: corrispondentemente il valore nominale di ogni azione scende da 200 a 15 lire.
La riduzione a sole L. 15 del valore nominale di ogni azione (pagata nel dicembre scorso a L. 370) dovrebbe corrispondere (1.900.000 x 355) ad una perdita per la Federconsorzi di 674 Mni di lire.
Data l'impossibilità di gestire un'azienda dell'importanza della Polenghi Lombarda con un capitale sociale di 45 Mni di lire, la relazione del Consiglio di amministrazione propone di aumentare nuovamente tale capitale a 495 Mni, con l'emissione di trenta milioni di azioni da 15 lire ciascuna, da offrire in opzione ai vecchi azionisti, in ragione di dieci azioni nuove per ogni azione posseduta.
Ma gli umori dell'assemblea sono tali che nessuno ha il coraggio di chiedere altri quattrini agli azionisti e l'operazione viene sospesa.

«segue 1956»


[Ernesto Rossi, Settimo: Non rubare, Laterza Bari 1953.]

 


FRANCO TOSI

Quasi tutta di proprietà dei signori Falck.


- Presidente:
. rag. Mario Rossello (? - ?);
[Pure presidente della Edison.]
- Membri del Consiglio di Amministrazione:
. Giovanni Falck (? - ?);
[proprietario e presidente delle grandi Acciaierie e Ferriere Lombarde.]
. Romualdo Borletti (? - ?);
[presidente della Rinascente.]
. Carlo Pesenti (? - ?);
[proprietario e amministratore delegato della Italcementi.]
. Massimo Spada (? - ?)
[presidente della Banca Cattolica del Veneto.]
. ecc. (altri grossi calibri dell'industria italiana e vaticana).

1951

Con deliberazione assembleare del 24 marzo 1947 la società ha provveduto alla concentrazione del complesso aziendale del proprio cantiere di Taranto mediante apporto dello stesso nella Società Cantieri Navali di Taranto all'uopo costituita, conservando la proprietà delle corrispondenti azioni rappresenntative del capitale sociale.
Ora cede una parte delle azioni (operazione prevista in tre riprese: 1949, 1950 e 1952).

Maggio
26
, nell'assemblea gli amministratori della Franco Tosi dicono che «sono lieti» di comunicare di aver potuto definire la vendita di un secondo pacchetto di azioni della Cantieri Navali di Taranto (un atro 1/4 del capitale dell'azienda) «alle condizioni desiderate, e cioè senza perdita sui valori di bilancio».

[Ernesto Rossi, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.]

 

La Lockheed Corporation e il supermercato delle armi.
- Presidente: R.E. Gross (1934-56)

1951

L'impianto a Marietta, appena acquistato, dà lavoro a 10.000 operai e l'espansione in Georgia segna una svolta nello sviluppo della società.
R.E. Gross sa benissimo che il futuro della Lockheed dipende per intero da Washinghton e la sua espansione in Georgia gli dà una nuova influenza sulle decisioni prese dal Congresso.
La nuova situazione gli dà infatti un vantaggio politico, consentendogli di legarsi ai senatori del Sud in grado di influire sui contratti stipulati dal Ministero della difesa, e in particolare al sen. Richard Russell della Georgia, presidente dell' "Armed Services Committee".
Direttore amministrativo generale della Lockheed in Georgia è un giovane ragioniere dell'Alabama, Dan Haughton.

In Francia Marcel Dassault fonda il settimanale «Jours de France» [più tardi sarà dedicato alle romanticherie e alla moda], ne nomina redattore capo il suo braccio destro, il gen. de Bénouville e utilizza il periodico come un veicolo di indirizzi politici gaullisti. Eletto deputato per il distretto dell'Oise, dirige una formidabile coalizione di deputati, abilmente manipolati, a sostegno degli interessi della difesa. Assume come funzionari per la sua società ex ufficiali di aviazione, fra cui il gen. Gallois [il più eloquente fautore della force de frappe francese, la forza d'urto nucleare] che diventa consulente di Marcel Dassault per gli aerei da combattimento.

Per i britannici e gli americani la vastità del potere politico privato di Marcel Dassault è tale da confondere la mente, facendo apparire banali gli attacchi degli americani al loro complesso militare-industriale. Nessuna industria aerospaziale americana, neppure la Lockheed, può esercitare un'influenza di tale sorta, sotto la protezione del governo e al riparo da critiche pubbliche. Il rapporto di Marcel Dassault con il governo francese, qualunque sia l'orientamento politico, è in pratica lo stesso tipo di rapporto che Krupp aveva raggiunto col governo del Kaiser negli anni precedenti la prima guerra mondiale [quello, per intenderci, tanto deplorato dal ministro della guerra von Heeringen quando aveva rassegnato le dimissioni].
Un impero privato quindi che può esercitare una costrizione sulla democrazia, ma sembra un piccolo prezzo in cambio del contributo che dà alla sicurezza nazionale e all'influenza del paese all'estero.


«segue 1952»

Fonti:
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.






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Italia

Popolazione

47.224.000

Attiva

41,2%

Agricoltura

42,2%

Industria 32,1%
Servizi 25,7%
Analfabeti
(oltre i 6 anni)
12,9%


Confindustria: presidente Angelo Costa.

Gennaio
, entra in vigore la riforma fiscale, detta "Vanoni", elaborata dal ministro on. Ezio Vanoni che riforma il sistema tributario italiano, ripristinando la dichiarazione dei redditi.

Il commissario straordinario della AMB (Azienda Monopolio Banane) bandisce un concorso per le assegnazioni triennali.
Tale concorso viene cucinato in modo così sfacciatamente camorristico che il Consiglio di Stato ne suggerisce l'annullamento e nessuno ha il coraggio di pubblicarne i risultati.
[Nonostante le concessioni siano distribuite in modo illegale e siano scadute da più di due anni, i novanta concessionari rimarranno sempre i medesimi.
Ernesto Rossi
, I nostri quattrini, Laterza Bari 1964.].

Febbraio

Marzo

Aprile
10
il D.M. 10 aprile 1951 (che porta la firma di Brusasca e Togni) indice, finalmente un «concorso per l'assegnazione di rivendite all'ingrosso delle banane nel territorio nazionale».
Non si tratta di una vera e propria gara ma di un concorso "per titoli".
In pratica, entro un mese dalla pubblicazione del bando, oltre alla «buona condotta», i concorrenti devono dimostrare di avere le attrezzature e il personale necessari per l'esercizio delle rivendita all'ingrosso.
Il bando:
- divide tutto il territorio nazionale in 34 zone;
- fissa in 80 lire al chilo il margine riservato ai concessionari (superiore di due volte e mezzo a quello di cui si contentano i grossisti di banane francesi).
Ma l'amministrazione dell' AMB (Azienda Monopolio Banane) si riserva la facoltà di variare i prezzi e di assegnare ai singoli concessionari particolari territori, determinanti i limiti della loro attività di vendita; in più, lascia indeterminata la quota percentuale che sarà attribuita a ciascun concessionario sul quantitativo attribuito alla rispettiva zona.

Maggio
sull'esempio americano nasce in Italia la prima catena di supermercati, mentre si espandono le reti commerciali dei grandi magazzini esistenti, quali Upim e Standa.

Giugno
26
il sottosegretario Zini risponde a una interrogazione dell'on. Roberto Tremelloni che si è rivolto al ministro dell'Industria per conoscere, data l'importanza che ha lo zucchero quale consumo essenziale per la popolazione povera, e data la condizione monopolistica in cui si continua a mantenere l'industria relativa (con un aggravio calcolato in 28 Mdi di lire per i consumatori nel 1949), se non intenda, come è desiderabile, rendere note al Parlamento:
- le conclusioni della commissione nominata quasi due anni fa (D.M. 11 ottobre 1948) per lo studio del problema zuccheriero in Italia;
- con quali criteri il CIP ha determinato il prezzo dello zucchero nella presente campagna, specificando i risultati delle indagini sui costi della impresa ottima e della impresa marginale.
27, con D.M. 27 giugno 1951 le concessioni, assegnate solo per un anno nel 1950, sono prorogate «fino alla conclusione del concorso, bandito con decreto interministeriale 10 aprile 1951 e alla nomina dei nuovi concessionari».
[A concorso concluso i vincitori non vengono nominati; perché prima di pubblicare i risultati, il Ministero delle Finanze vuole chiedere il parere del Consiglio di Stato.]

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre
19
, Roma, l'Encc (Ente nazionale per la cellulosa e per la carta), costituisce la S.A.F. (Società agricola e forestale) per la gestione di aziende agricole e forestali che presentino particolare interesse per la coltivazione di piante da legno, da cellulosa e da pasta per carta.
Ha in Italia 2 istituti scientifici, 17 aziende agricolo-forestali. L'Encc dal canto suo gestisce 3 aziende dello stesso tipo.

Novembre
14
, sul disegno di legge n. 317 (sulla produzione e il commercio delle sostanze medicinali) il senatore Giovanni Battista Migliori (Dc) – Alto commissario per l'Igiene e la Santià e tra poco membro del consiglio di amministrazione della Montecatini, proprietaria della più grande azienda farmaceutica italiana, la Farmitalia – valuta in circa 2.200 le officine farmaceutiche esistenti.
Nella relazione allo stesso disegno di legge, il sen. Samek Ludovici, assicura che il loro numero «si sta rigorosamente accertando da parte dell'ACIS (Alto Commissario per l'Igiene e la Sanità)».
[Tra sette anni il censimento non sarà ancora stato fatto… mentre dal 1950 le specialità crescono al ritmo di un paio di centinaia al mese.]
Il controllo dovrebbe essere esguito dall'Istituto Superiore della Sanità, diretto dal prof. Marotta, che preferisce destinare gli abbondanti fondi di cui dispone alla ricerca scientifica (visto che per le decine di migliaia di specialità ci pensano le case farmaceutiche mandando i loro uomini di fiducia in Parlamento…).
Lo stesso sen. Samek Ludovici, riporta una lettera del prof. Egidio Meneghetti della università di Padova, uno dei più valenti farmacologhi italiani. Quest'ultimo, nell'affermare che «in buona parte delle specialità in commercio non si trovano le qualità di farmaco denunciate» porta l'esempio delle "insuline", in cui «raramente vi è un titolo corrispondente a quello che si trova nell'etichetta».
Intanto il reato di "comparaggio" previsto dal Testo Unico è talmente diffuso che ormai fa parte del folklore italiano!

Si avvia dietro suggerimento di U. La Malfa, la liberalizzazione degli scambi.

Dicembre
Le emissioni di biglietti da 50 e 100 lire cessano per essere sostituiti da monete metalliche.

Nel 1951 sono stati importati 292.565 quintali di banane (258.101 dalla Somalia e 14.116 dall'Eritrea).
[Le banane perdono in media il 7% del loro peso per liberarle dal cespo e l'8% per scarti e cali. Se si apporta questa riduzione del 15% si può calcolare che ai consumatori siano andati circa 25 milioni di chili: moltiplicando questa quantità per 500 lire si ottiene 12,5 miliardi lire.]
I concessioanri produttori in Somalia fanno tutti capo alle due società SAGA e SAG che per ogni chilo di banane pesate a Genova ricevono dall'AMB 139 lire: in complesso quindi 5 miliardi di lire ca, per il quantitativo che hanno esportato in Italia nel 1951.
Detraendo dalle 139 lire tutte le spese e perdite a carico dei concessionari dopo la produzione (calo medio 12%, spese imballaggio 22%, spese trasporto dalla concessione al porto somalo, dogana somala 5%, diritti portuali 1%, spese generali ecc.) residuano L. 80 al chilo cioè una somma molto superiore a quella che i concessioanri stessi potrebbero ottenere se invece di avere l'esclusiva in Italia dovessero vendere in concorrenza con i produttori delle Canarie.
Ma un'indagine compiuta in Somalia a un tecnico di valore afferma che il vero costo di produzione di un chilo di banane, pronte in concessione si aggira sulle 30-35 lire al chilo. Quindi le 80 lire assicurerebbero un guadagno ai produttori di 45-50 lire al chilo: in complesso circa un miliardo e mezzo per tutta la quantità importata nel 1951 in Italia: prima grossa mangeria.
L'AMB cede le banane ai grossisti a L. 300 al chilo: tenendo conto del calo avrà incassato per la vendita delle banane importata quest'anno circa 8 miliardi di lire.
Il profitto di monopolio (differenza tra 8 Mdi e 5 Mdi spesi nell'aquisto delle banane dalla SAGA e dalla SAG più le spese di nolo, di porto ed accessori (un paio di miliardi) è di ca 1 miliardo di lire.
[Per l'esercizio 1952-53 è previsto un profitto di 1.800 milioni di lire).

 

SNIA Viscosa
(Società nazionale industrie applicazioni viscosa)

«segue da 1934»
1951, porta il capitale da 375 Mni del 1938 a 21 Mdi di lire.
La società è ormai in mano della Courtaulds di Londra, il cui presidente, amm.re del. e dir. gen. è il neofascista cav. di Gr.Cr. e del Lav. Franco Marinotti.
A poco a poco ha assorbito le tre anonime del gruppo CISA, collegandosi poi con la Châtillon nel cartello Italviscosa per vendere sul mercato interno a prezzi di monopolio.
Occupa ca 20.000 operai; i terreni sui quali sorgono i suoi impianti industriali coprono un'area di 2.200 ettari e i suoi terreni agricoli occupano oltre 8.000 ettari;
controlla:
- Cotonificio Olcese (cap. 2 Mdi)
- un'altra ventina di società (tra le quali Pignone (cap. 1 Mdo);
partecipa con un gruppo finanziario svizzero alla SIIA per lo sfruttamento elettrico del Basso Cismon, e ha forti partecipazioni in:
- SNIACE di Madrid,
- SNIAFA di Buenos Aires,
- Fibra-Diaçao Brasileira di San Paulo,
- ecc. ecc.
Negli ultimi tempi le vendite all'interno e all'estero hanno cominciato a contrarsi per cui ha ridotto le ore di lavoro nei suoi due stabilimenti piemontesi (Venaria Reale e Abbadia di Stura).
La quotazione del fiocco, parallelamente all'andamento della quotazione del cotone, dal 1 ° settembre è stata riportata da 800 a 700 lire il kg, prezzo già in vigore nei primi mesi del 1951.
«segue 1977»

 


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