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Papa
Giulio II

(1503-1513)


1507, il geografo Martin Waldseemuller propone di battezzare da Amerigo il continente "America".

ANNO 1507



1507
Unione Elvetica
Dodici cantoni federati:
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zurigo (1351),
- Zug (1353),
- Glarus (1353),
- Berna (1353),
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481),
- Sciaffusa (1501),
- Basilea (1501).

1507
-




1507
Sacro Romano Impero
Massimiliano I d'Absburgo
Albero genealogico

(Wiener Neustadt 1459 - Wels, Alta Austria 1519)
figlio di Federico III;
1486-1519, re dei romani;
1489-1519, arciduca del Tirolo;
1493-1519, arciduca d’Austria;
1493-1519, re di Germania;



1508-19, imperatore del Sacro Romano Impero;

1507
sfruttando il suo credito personale, Massimiliano ottiene ora la concessione di 12.000 uomini per una spedizione in Italia. Ma se in realtà non oltrepassa Trieste, non rientra tuttavia senza aver assunto il titolto «d'imperatore romano eletto», né senza aver proclamato la propria dignità «indipendente dall'incoronazione del papa».

Augusta, quando Jacob II Fugger [il Ricco] è invitato dall'Alto Consiglio a denunciare il suo avere per l'assettamento di una tassa sul patrimonio, egl risponde: «Io non so quanto sono ricco né quanto posseggo. Perciò non posso fare nessuna denuncia di capitale, poiché io ho il mio denaro in tutto il mondo, in Turchia e in Grecia, ad Alessandria, in Francia e in Portogallo, in Inghilterra e in Polonia e dappertutto».
Con ragione egli può vantarsi di possedere «notevoli ed eccellenti industrie, cambi e commerci, che egli possiede prima di altri mercanti nella nazione tedesca, e anche nei paesi latini e in molti altri luoghi, specialmente a Venezia».
Proprio quest'anno [ha 48 anni] egli vuole farsi fabbricare, sul modello dei Welser, uno scaffale con tanti cassetti, in modo da averne uno per ciascuna succursale importante: deve ordinarne 26.
Sui portelli di ciascun cassetto è dipinta una raffigurazione della città a cui si riferisce, ma questo numero si modifica secondo l'andamento degli affari: alcune vengono di nuovo sciolte, altre se ne aggiungono.
In media egli ha in 5 centri commerciali agenzie maggiori con una schiera di impiegati propri. A queste si aggiungono una cinquantina di rappresentanze minori di diversa importanza con impiegati principali o secondari.
Jacob II Fugger continua ad estendere verso tutti i punti cardinali le sue relazioni internazionali ed ha impiantato un'impresa mondiale che estende il suo influsso dall'Ungheria, dalla Polonia e dalla Russia fino ad Anversa ed alla Spagna, dalla Norvegia, dalla Svezia e dalla Danimarca fino a Roma e aNapoli.
«Il suo commercio è giunto con grande lode ai quattro punti cardinali del mondo intero».
Si dovrebbero allacciare rapporti anche con le terre d'oltremare: ma i Fugger lasciano tali fondazioni di preferenza ai Welser, le cui esperienze nel Venezuela non incoraggiano a simili tentativi.

A Leipzig da tempo (ancor prima della comparsa di Jacob II Fugger) è stata impiantata una succursale dei Fugger. Qui s'incrociano le grandi strade commerciali che dal sud portano verso il nord passando per Norimberga-Hof e che toccando Norimberga portano verso occidente o attraverso l'Oberlausitz verso oriente.
Leipzig è una base importante anche per i trasporti di rame nero ungherese alle fonderie di Georgenthal. Così, inizialmente, compito principale della filiale è di funzionare come posto di transito per il rame ungherese.
Ma ora che Massimiliano ha fatto della città di Pless una sede di mercato che assume una posizione preminente per il movimento bancario e contabile, anche qui per i Fugger acquista maggior importanza il commercio di denaro che quello di merci.

Quando il governo di Innsbruck fa pervenire a Jacob II Fugger l'ordine di preparare 100 soldati a cavallo per il viaggio a Roma di Massimiliano, egli ottiene la riduzione della metà.

[Will Winker, Fugger Il Ricco, Giulio Einaudi Editore Torino 1943.]

1507
BOEMIA e UNGHERIA
Ladislao II o VII - Jagellone III
Albero genealogico

(n. 1456 - Buda 1516)
figlio di Casimiro IV re di Polonia;
1471-1516, re di Boemia (Ladislao II);
1490-1516, re d'Ungheria (Ladislao VII);

1507
-


1507
Sassonia
Federico III [il Saggio]
Albero genealogico

(Torgau 1463 - castello di Lochau, Annaburg 1525)
figlio di Ernesto duca elettore di Sassonia (linea ernestina) e di Elisabetta di Baviera;
1486-1525, duca elettore di Sassonia;



1507
ducato di Württemberg
Ulrico di Württemberg
Albero genealogico

(Reichenweiler, Alsazoia 1487 - Tubinga 1550)
figlio di Enrico e di Elisabetta di Zweibrücken;
1498-1519, duca di Württemberg;


1534-50, duca di Württemberg;


1507
ducato di Baviera
Alberto IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Monaco 1447 - Magonza 1508)
1467-1508, duca di Baviera;
con il fratello Sigismondo e poi da solo;
dal 1506, con la "prammatica sanzione", ha istituito il potere assoluto dei sovrani bavaresi e l'ereditarietà del ducato nella linea primogenita maschile;

Luglio
27
, Massimiliano deve fungere da arbitro nei contrasti per l'eredità del ricco duca di Baviera e in compenso deve ricevere:
- i domini di Weissenhorn, Wullenstetten, Buch e Pfaffenhofen,
- la contea di Kirchberg,
- la marca di Schmiechen.
Poiché questi numerosi beni imperiali sono facilmente raggiungibili da Augusta egli li offre a Jacob II Fugger [il Ricco]; così quest'ultimo e i suoi eredi vengono in possesso di quesi domini – dapprima eccetto Schmiechen – «compresi tutti quanti i tribunali di prima e di seconda istanza e altri diritti sovrani, il diritto di caccia, il diritto di proprietà sulle foreste, tutti gli interessi, rendite, tributi, dogane e altre pertinenze, dove e come si trovano, come si conviene per diritto e consuetudine».
[Nel concetto di feudo dell'Impero è incluso che il signore feudale dopo un termine fissato può richiedere il feudo alienato.]
L'imperatore si assicura in questo caso tale «eterno diritto di riscatto».
- Kirchberg può essere richiesto dalla Casa d'Austria dopo 20 anni,
- Weissenhorn già dopo 4 anni contro rimborso della somma d'acquisto e di spese speciali.
Scrupolosamente Jacob II Fugger presta giuramento di attenersi a tutti i vassallaggi e a tutti i diritti di sovranità, nelle mani del mar.llo Paul von Lichtenstein quale rappresentante del governo di Innsbruck.
L'imperatore si riserva solo le imposte, i servizi militari, le miniere e gli appelli «tuttavia nulla di diverso di quanto si riservò in altri domini dinanzi ai monti, come il nostro margraviato di Burgau, Landvogtei Schwaben ed altri».
Jacob II Fugger riceve quindi dalla Casa d'Austria un "feudo mediato" con diritti uguali in tutto agli altri domini sovrani il quale è sottoposto al governo di Innsbruck.
Certo questa dipendenza è gravosa per lui poiché egli è in continuo contrasto col governo a causa del suo rame ungherese. Egli tenta perciò di diventare "feudatario immediato", cioè di essere sottoposto direttamente all'imperatore, che è sempre pronto a soddisfare i suoi desideri.
Ma l'imperatore, di fronte alla violenta opposizione di quelli di Innsbruck, non può esaudire questa preghiera del suo caro e fedele consigliere.
In compenso lo libera «per grazia speciale»:
- dal servizio militare personale,
- da speciali contribuzioni,
- dagli aumenti delle imposte,
cose a cui sono tenuti di solito gli altri feudatari.

La presa di possesso dei domini di Weissenhorn e di Pfaffenhofen si svolge senza difficoltà, perché sono ancora in possesso dell'imperatore. Ma frattanto egli aveva trasmesso la contea di Kirchberg al burgravio Eitelfritz von Zollern di Norimberga.
Le trattative di svincolo durano fino all'anno seguente. Adam von Frundsberg come commissario regio infine convoca gli abitanti di Kirchberg, legge loro l'atto di cessione, li scioglie dal giuramento di fedeltà e dichiara che essi devono ora prestare omaggio al nuovo signore. Dopoché queste è fatto, sono solennemente consegnati ai rappresentanti dei Fugger l'atto di acquisto e le chiavi del castello di Kirchberg, ed essi a nome del loro signore si impegnano a lasciare «gli stessi sudditi nelle loro antiche usanze, libertà, usi e abitudini», a non aggravarli di nuove imposte e ad accontentarsi «delle usuali rendite, interessi e censi».
La città di Weissenhorn è particolarmente orgogliosa del suo antico diritto municipale che è stato ancora ampliato dal precedente possessore Georg von Bayern. Anche qui Jacob II Fugger fa dichiarare: «L'amministrazione del comune, l'insediamento degli impiegati, il tribunale e gli affari del culto devono continuare ad essere amministrati secondo gli antichi privilegi». Perciò i suoi cittadini giurano volentieri fedeltà al nuovo signore, che vi si è recato di persona, e gli consegnano solennemente le chiavi della loro città.
Al posto del conte Filippo di Kirchberg, che ultimamente aveva avuto la tutela di Weissenhorn e di Kirchberg per incarico dell'imperatore, vengono insediati due cognati di Jacob II Fugger.
Questi due nuovi amministratori, Caspar von Bubenhofen e Melchior von Stein, devono tutelare i diritti sovrani dei domini, esercitano l'alto potere giudiziario, sovrintendono alle foreste e all'agricoltura. Essi hanno alloggio gratuito nei castelli, hanno l'usufrutto di campi e prati e un terzo delle multe. Hanno alle loro dipendenze una serie di impiegati che esercitano l'ufficio di uscieri, di sagrestani, di segretari municipali, di maestri di scuola e di guardie forestali, incassano gli interessi e le altre imposte, sovrintendono ai servi della gleba e custodiscono le foreste.
Così Jacob II Fugger deve reggere un piccolo stato.
Solo due villaggi, dietro istigazione, gli hanno rifiutato il giuramento di fedeltà.
Il vecchio conte Filippo di Kirchberg, infatti, che ha ceduto a malincuore all'imperatore il suo possedimento avito accontentandosi infine della carica di amministratore, quando apprende che la sua antica dimora nobiliare deve essere assegnata ad un borghese di Augusta, si ritira sdegnato nella sua dimora nobiliare di Illersen.
Il vecchio spadaccino (sulla cui forza eccezionale si raccontano molti aneddoti) eleva «come vero conte di Kirchberg di stirpe e di nome» la più violenta protesta contro l'incondizionata consegna della sua dimora avita. Dinanzi agli abitanti maschi della sua contea convocati e in presenza del rappresentante dei Fugger, Philipp von Stein, viene letta solennemente la protesta.
L'improvvisa morte del conte Filippo di Kirchberg libera Jacob II Fugger da spiegazioni gravose.

Dei nove cavalieri che possiedono nei suoi domini una dimora signorile con villaggio annesso come bene allodiale, solo il signore di Ems presso Hohenems del castello di Schoenstein presta solennemente il giuramento di fedeltà.
Gli altri nobili sdegnati si rifiutano di riconoscere come signore feudale uno di natali più bassi. Essi si riuniscono tutti al castello di Remshart sul Kemmel dove risiede il focoso signore di Rietheim.
Si vedono, tra gli altri, i signori di Erolsheim, di Ellerbach, Hans von Rott e Georg von Rechberg.
Durante le lunghe discussioni viene compilata minuziosamente una supplica all'imperatore in cui i convenuti chiedono di essere esentati dall'obbligo del giuramento di vassalli poiché essi come nobili non possono prestare omaggio ad un borghese.
La risposta dell'imperatore è breve ed energica.: «Quattordici giorni dopo aver ricevuto questa lettera voi dovete immediatamente prestare il giuramento di fedeltà; altri uguali e superiori a voi hanno da lungo tempo prestato giuramento. Se voi vi rifiutaste Jacob Fugger dovrebbe incamerare i feudi come vacanti».
Ma i nobili eccitati non si lasciano intimorire. «Se l'imperatore non ci aiuta, noi ci rivolgiamo al governo di Innsbruck. Esso può decidere che cosa sia di diritto».
Non mancano nel frattempo di denigrare in tutti i modi Jacob II Fugger. [segue 1511]


1507
REGNO di POLONIA
Sigismondo I
Albero genealogico

(† 1548)
figlio di Casimiro IV Jagellone e di Elisabetta d’Absburgo;
1506-1548, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;





1507
-

 




1507
IMPERO OTTOMANO
Bayezid II [il Giusto o il Pio]
Albero genealogico

(1447 - 1512)
figlio di Mehmet II;
1481-1512, sultano;

Gran Visir
-
1507
-









1507
REGNO di FRANCIA
Louis XII
Albero genealogico
(Blois 1462 - Parigi 1515)
figlio di Carlo duca d'Orléans e Maria di Clèves;
1498-1515, re di Francia;


Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
Guy de Rochefort
(1497 - 1507)
Jean de Ganay
( 1507 gen - giu 1512 )
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1507
Aprile
reprime duramente la rivolta di Genova, già cedutagli dai Fieschi nel 1499;

 
1507
ducato di Lorena e di Bar
Renato II
Albero genealogico

(n. 1451 - Fains, Barrois 1508)
figlio di Federico (Ferri) di Lorena conte di Vaudémont e di Iolanda d'Angiò, figlia di Renato I;
1473-1508, duca di Lorena;
1480-1508, duca di Bar;

1507
-



1507
Paesi Bassi




Governatore
-

1507
-




1507
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VII Tudor
Albero genealogico

(castello di Pembroke 1457 - Richmond, Londra 1509)
figlio di Edmondo Tudor, conte di Richmond, e di
Margherita di Beaufort;
1485-1509, re d'Inghilterra;



1507
-


a

1507
REGNO di SCOZIA
Giacomo IV
Albero genealogico

(n. 1473 - Flodden, Inghilterra 1513)
figlio di Giacomo III Stuart;
1488-1513, re di Scozia;
1503, sposa Margherita, figlia di Enrico VII Tudor ponendo così le premesse per la successione degli Stuart al trono d'Inghilterra [un secolo dopo];



1507
-


a

1507
IRLANDA

-



1507
-


a


1507
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Giovanni I
Albero genealogico
(† 1513)
figlio di Cristiano I e di Dorotea di Brandeburgo;
1481-1513, re di Danimarca e di Norvegia;
1497-1501, re di Svezia (Giovanni II);



1507
-
NORVEGIA
1507
-
ISLANDA
1507
-






1507
REGNO di PORTOGALLO
Emanuele [il Grande]
Albero genealogico

(Alcochete, Lisbona 1469 - Lisbona 1521)
figlio di Ferdinando duca di Viseu e di Beatrice di Portogallo;
1495-1521, re di Portogallo;



1507
-
a

1507
REGNO di ARAGONA e di SICILIA
REGNO di NAPOLI
Ferdinando II [il Cattolico]
Albero genealogico

(Sos, Aragona 1452 - Madrigalejo, Estremadura 1516)
figlio di Giovanni II d'Aragona e della sua seconda moglie Giovanna Enriquez;
1479-1516, re d'Aragona e di Sicilia;
1503-16, re di Napoli (Ferdinando III);
la morte di  Filippo [il Bello], figlio di Massimiliano d'Asburgo e marito di sua figlia Giovanna (poi Giovanna [la Pazza]), pochi mesi dopo l'incoronazione a re di Castiglia, ha risolto la questione dinastica a suo favore in quanto ha assunto il governo in nome della figlia; inoltre, sposando nel 1506 in seconde nozze Germana di Foix, nipote di Louis XII, ha ottenuto il definitivo riconoscimento francese del dominio spagnolo su Napoli;



1512-16, re di Spagna (Ferdinando V);


1507
aderisce alla lega di Cambrai contro Venezia, approfittandone per recuperare i porti pugliesi di cui quest'ultima si era impadronita;

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1507
-


SICILIA
Viceré
-
1507
-
a






1507
SAVOIA
 


 

1507
-



1507
Monferrato
Guglielmo IX Paleologo
Albero genealogico
(? - ?)
figlio del marchese Bonifacio III e di Maria Brankovic;
1494-1518, marchese di Monferrato;

1507
-

1507
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione a Louis XII re di Francia]
(1499 26 ott - 12 mar 1507)
Luogotenente
Filippo Roccabertin
signore di Ravenstein
(1506 giu - 12 mar 1507)
 
Paolo da Novi
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1507 10-27 aprile, doge di Genova;
[Il 1° eletto dal popolo]


II dedizione a Louis XII re di Francia
(1507 mag - 20 giu 1512)
Governatore
Rodolfo di Lanoy
(1507 mag - ott 1508)

1507
-



1507
Mantova
Francesco II Gonzaga
Albero genealogico
(n. 1466 - m. 1519)
figlio di Federico I e di Margherita di Baviera;
1484-1519, marchese di Mantova;

1507
-

1507
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Leonardo Loredan
Albero genealogico
(Venezia 16 nov 1436 - Venezia 21 giu 1521)
figlio di Gerolamo e di Donata Donà;
1501-21, doge di Venezia; [75°]
- nunzio pontificio: Sede vacante
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1507
avviene la riabilitazione di un umile artigiano, tale Pietro Tascal, [il Fornaretto].
[Trovatosi una mattina per caso testimone di un omicidio, una voce in mezzo alla folla lo accusa del crimine; quest'unica testimonianza basta ai giudici per condannarlo a morte.
Solo qualche mese dopo verrà individuato il vero assassino; ma sarà troppo tardi.]



1507
ducato di Ferrara
ducato di Modena
ducato di Reggio
Alfonso I d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1476 - 1534)
figlio di Ercole I e di Eleonora d'Aragona;
sposa in prime nozze Anna Sforza († 1497)
1505-34, duca di Ferrara;
1505-10, 1526-34, duca di Modena;
1505-10, 1523-34, duca di Reggio;
dal 1501 è sposato (seconde nozze) con Lucrezia Borgia la quale ha ottenuto dal padre (papa Alessandro VI) il riconoscimento del diritto all'eredità dei beni estensi [feudo pontificio];


 

1507
-





1507
Firenze
Lorenzo II
Albero genealogico

(1492-1519)
figlio di Piero e di Alfonsina Orsini;
1503-15, signore di Firenze;

1516-19, duca di Urbino;

1507
-


1507
ducato di Urbino
Guidobaldo I
Albero genealogico
(Urbino 1472 - Fossombrone 1508)
figlio di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza;
1482-1508, duca di Urbino;
nel 1502 il ducato gli è stato tolto da Cesare Borgia;
non avendo avuto figli da Elisabetta Gonzaga, nel 1503 ha adottato il nipote Francesco Maria I Della Rovere, signore di Senigallia e Mondavio che gli succederrà nel ducato nel 1508;
 
1507
-


1507
ducato di Sora
Francesco Maria I della Rovere
Albero genealogico
(n. 1490 - m. 1538)
figlio del duca di Sora Giovanni della Rovere e di Giovanna di Montefeltro;
1501-38, duca di Sora;
1501-38, signore di Senigallia e Mondavio;
oltre al ducato, eredita anche la carica di prefetto di Roma e la signoria;
negli anni 1502-03, la signoria gli è stata sottratta da Cesare Borgia ma è stato adottato da Guidobaldo I, duca di Urbino;



1508-38, duca di Urbino;
1512-38, signore di Pesaro;

 
1507
-







Barozzi, Iacopo o il Vignola (Vignola 1507-Roma 1573) architetto, pittore, scultore e trattatista italiano;
Regola delli cinque ordini di architettura (1562)
Le due regole della prospettiva pratica (1583, postumo a cura di Egnazio Danti).


Bentivoglio, Ercole (Mantova 1507-Venezia 1573) letterato e poeta italiano; nato durante l'esilio da Bologna della sua famiglia, si stabilì ancora fanciullo a Ferrara e visse poi tra Ferrara e Venezia; amico dell'Ariosto, [sua influenza nelle Satire 1ª ed. 1550];
Rime
Sogno amoroso
(poemetto)
Capitoli
Il Geloso
(commedia)
I Fantasmi (commedia).

Caro, Annibal (Civitanova Marche 1507-Roma 1566) scrittore italiano;
Amore di Dafne e Cloe di Longo Sofista (1537-39, versione)
Statua della Foia ovvero di Santa Nafissa (1538)
Nasea ovvero diceria de' Nasi (1538) forse Dottori??
Comento di ser Agresto da Ficaruolo sopra la prima ficata del padre Siceo (1539)
Gli straccioni (1543-44)
Venite all'ombra dei gran gigli d'oro (1553, canzone; per le critiche ricevute sostiene un'aspra polemica con Lodovico Castelvetro)
Apologia degli Accademici dei Banchi di Roma contra messer Ludovico Castelvetro (1555, pubblicata nel 1558 con due serie di sonetti: i Mattaccini e la Corona)
Lettere familiari (1573-75, in 2 voll.)
[Remondini, Bassano 1782, in 3 voll.]
Eneide di Virgilio (traduzione; prima stampa 1581)
[Lazzaroni-Tabacco, Venezia 1755].


Di Costanzo, Angelo (Napoli 1507 ca-1591 ca) storico e poeta italiano;
Historia del Regno di Napoli (1572-81, in XX libri anni 1250-1486)
Apologia dei tre seggi illustri di Napoli (1581)
Rime petrarchesche in latino e in volgare pubblicate postume (1843) in Poesie italiane e latine e prose a cura di A. Gallo).

Gonzaga, Ferrante (Mantova 1507-Bruxelles 1557) politico e militare lombardo, figlio del marchese Francesco e d'Isabella d'Este, entrò giovanissimo al servizio di Carlo V;
1530, campagna contro Firenze;
1535, campagna contro Tunisi;
1535-46, viceré di Sicilia; 
1539, il suo minuscolo stato di Guastalla è eretto in contea con investitura di Carlo V;
1544, campagna di Francia;
ottiene la carica di governatore dello stato di Milano;
1547, fomenta la congiura che costa la vita a Pier Luigi Farnese, figlio del papa Paolo III, allo scopo di impadronirsi di Piacenza;
1551-53, nella campagna militare di questo periodo subisce dei rovesci e pertanto cade in disgrazia;
1554, chiamato a  Bruxelles per discolparsi di fronte a Carlo V, viene perdonato ma si limita a governare Guastalla.

Navagero, Bernardo (Venezia 1507-Verona 1565) umanista, teologo e cardinale italiano)
De fugienda uxore
Relazione sul regno di Solimano (1534)
Relazione della sua ambasceria a Carlo V (1546).

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«segue da 1506»
1507,  .

«segue 1508»

Tabula Peutingeriana
[da K. Peutinger]

1507, agosto, l'umanista viennese Konrad Celtes († 4 feb 1508) bibliotecario dell'imperatore Massimiliano I, e animatore della celebre "Società Literaria Rhenana", trova [o afferma di averlo trovato] questo rotolo pergamenaceo largo 33 - 35 cm e lungo quasi 7 m, dipinto a diversi colori indicanti i fiumi, i mari, i monti e le strade, popolato di vignette e simboli.
In esso è rappresentato tutto il mondo allora conosciuto.
Lo scopritore non indica il luogo del ritrovamento, e questo perché, compresa l'importanza della scoperta, teme eventuali rivendicazioni di proprietà.
Lo storico Konrad Peutinger († 1574), cancelliere di Augsburg, riceve da Konrad Celtes la "Tabula" e a lui rimane, grazie al testamento dell'umanista, che muore il 4 febbraio del 1508.
Konrad Peutinger si rende conto di cosa ha tra le mani e nel 1511 ottiene il permesso imperiale di pubblicarla.
Non riuscirà a terminare il progetto, il quale si concluderà solo nel 1598;
«segue 1598»

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