©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papa
Martino V

(1417-31)

Nel suo pontificato:  - tollerante con gli ebrei, vieta che vengano battezzati i loro figli prima dei dodici anni (minorenni) senza il consenso dei genitori;
- realizza il rinnovamento edilizio di Roma, combatte il brigantaggio;
- rispetta il Comune romano pur subordinandolo all'autorità dello stato; non esita a piegare Bologna tuttavia e altre città del Patrimonio, con la forza;
è estraneo alla nuova cultura umanistica, ma non all'arte (lavorano per lui Gentile da Fabriano, il Pisanello e Masaccio);
sobrio per sé, è prodigo di favori verso la propria famiglia;

Francescani

«segue da 1421»
1430, con la bolla di papa Martino V Ad statum Ordinis che, più delle altre precedenti dispense, concede al Generale dei Minori francescani ampia facoltà di riscuotere rendite da beni stabili, le due correnti che fin dall'inizio solcano l'Ordine si separano di fatto in:
- Conventuali
(coloro che seguono la regola secondo le concessioni dei pontefici);
- Osservanti
(coloro che vogliono ricondurre l'Ordine al rigore della Regola sine glossa e del Testamento di Francesco d'Assisi);
tra questi:
- Italia:
[più che le leggi progrediscono i fatti: ad uno ad uno i primitivi "luoghi" dei frati, "luoghi" sacri a Madonna Povertà e a Francesco d'Assisi (come la Porziuncola e la Verna) passano agli Osservanti.]
(1) Bernardino da Siena,
(2) Giovanni da Capestrano,
(3) Giacomo dalla Marca,
(4) Alberto da Sarteano,
il grande quadrumvirato dell'Osservanza che con le Costituzioni martiniane proposte da Giovanni da Capestrano riesce a mantenere l'unità dell'Ordine;
Predicatori di penitenza:
. Roberto da Lecce (esperto nell'eccitazione del pubblico),
. Cherubino da Spoleto,
. Marco da Bologna,
. Marco da Montegallo,
. Bernardino da Feltre,
. Michele Carcano,
da Milano,
. Angelo Carletti da Chivasso;
. Giovanni da Settimo (mistico, predicazione claustrale a Firenze)
. Stefano Fridolin;
- Paesi Bassi:
.
- Germania:
. Giovanni Brugman,
. Teodoro Cölde;
. Giovanni Kannemann (Passione),
. Giovanni Meder (Passione),
. Enrico da Werl (Passione)
. Giovanni da Werden;
- Spagna e Portogallo:
[procede sporadico o a gruppi numerosi ma senza unità]
. Diego de Alcalà;
- Francia:
[si accentra nelle province di Borgogna e di Turenna e specialmente nel convento di Mirabeau che non ha il carattere eremitico di Brogliano, anzi promuove lo studio e l'apostolato]
. Jean Tisserand (donne traviate),
. Antonio Fradin,
. fra Riccardo (sostenitore di Carlo VII e di Giovanna d'Arco),
. Oliviero Maillard. (teologo, sovrabbondante personificatore del diavolo e della morte).
«segue 1442»

ANNO 1430








1430
ducato d'Austria
Alberto V d'Asburgo [l'Illustre]
Albero genealogico
(Vienna 1397 - Neszmély, Ungheria 1439)
figlio di Alberto IV [il Paziente] e di Johanna di Baviera;
1404-39, duca d'Austria;
-1423, sposa Elisabeth di Boemia, erede di Boemia e d’Ungheria, figlia dell’imperatore Sigismondo;
1423-39, margravio di Moravia;




1437-39, re di Boemia (Albrecht);
1437-39, re d'Ungheria (Albert);
1438-39, re di Germania (Albrecht II);


1430
-


1430
REGNO d'UNGHERIA e REGNO di BOEMIA
Sigismondo di Lussemburgo
Albero genealogico

(Norimberga 1368 - Znojmo, Moravia 1437)
figlio dell'imperatore Carlo IV e di Elisabetta di Pomerania;
1387-1437, re d'Ungheria;
1410-33, re di Germania e dei romani;
1419-37, re di Boemia;
ma la nobiltà hussita rifiuta di riconoscere i suoi diritti al trono; egli si fa incoronare a Praga alla testa di una spedizione di crociati;
1420-22, subisce delle sconfitte da parte dei nobili hussiti;
nel 1423 cede il ducato di Sassonia-Wittenberg a Federico I di Wettin;



1433-37, imperatore del Sacro Romano Impero;


1430
-

1430
Albero genealogico

(Norimberga 1372 - Kadolzburg, Franconia 1440)
figlio di Friedrich V, burgravio di Norimberga e principe dell'impero, e di Elizabeth von Meissen;
[ha notevoli domini personali ereditati sia dal padre sia dal fratello Giovanni.]
1398-1427, burgravio di Norimberga; (Friedrich VI)
1415-40, elettore di Brandeburgo []; (Friedrich I)

1430
Federico II [il Pacifico o il Placido o il Mansueto]
Albero genealogico

(† 1464)
figlio di Federico I e di Caterina di Brunswick-Wolfenbüttel;
1428-64, duca elettore di Sassonia;




1430
ducato di Baviera
Ludwig VII di Wittelsbach [il Barbuto]
Albero genealogico

(1365/1368-69 - Burghausen 1.5.1447)
figlio di Stefan III e di Taddea Visconti;
1413-43, duca di Baviera-Ingolstadt;
1416, conte di Mortain;





1430
IMPERO BIZANTINO
Giovanni VIII Paleologo
Albero genealogico

(n. 1390 - m. 1448)
figlio di Manuele II;
1421-24, coimperatore;
1425-48, imperatore.


1430
Costantinopoli è assediata dai turchi.
Tessalonica cade in mano ai turchi, un duro colpo per l'ormai pericolante Impero bizantino.

1430
IMPERO di TREBISONDA
[impero trapesuntino]
Giovanni IV

(? - ?)
figlio di Alessio IV;
1429 (26 apr)- 1458, imperatore di Trebisonda - autokrátor dei romani;


Bailo veneziano
Benedetto Morosini
(1430)
1430
-


1430
IMPERO OTTOMANO
 

(1404 - 1451)
figlio di Mehmet I;
1421-44/1456-51, sultano;
1423-27, sottomissione dell'Anatolia;



1430
scontratosi con la Serenissima per il possesso di Tessalonica, occupata dai veneziani, costringe gli avversari alla pace;





1430
RUSSIA
Basilio II [il Cieco ]
Albero genealogico
(n. 1415 - m. 1462)
figlio di Basilio I;
1425-62, gran principe di Mosca;

 
-
1430
-





1430
REGNO di FRANCIA
Carlo VII [il Vittorioso]
Albero genealogico
(Parigi 1403 - Mehun-sur-Yèvre 1462)
figlio di Carlo VI e di Elisabeth di Baviera-Ingolstadt;
1422-61, re di Francia;
[fino alle vittorie di Giovanna d'Arco il titolo non ha avuto per lui alcun significato]
nel 1429 viene incoronato a Reims;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
-
Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1430
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;




1430
ducato di Borgogna
Filippo III [il Buono]
Albero genealogico
(Digione 1396 - Bruges 1467)
figlio di Giovanni [Senza paura] e di Margherita di Baviera;
1419-67, duca di Borgogna e conte di Fiandra;
succeduto al padre, assassinato dagli armagnacchi;
nel 1428 acquista la contea di Namur;
1430
eredita dal cugino Filippo di Saint-Pol il Brabante e il Limburgo;




 
-
1430
nel 1407 è scoppiata la guerra civile tra Armagnacchi e Borgognoni;
prende parte, a fianco degli inglesi, all'assedio di Compiègne dove viene catturata Giovanna d'Arco;





1430
ducato di Savoia
Amedeo VIII [il Pacifico]
Albero genealogico
(Chambéry 1383 - Ginevra 1451)
figlio di Amedeo VII e di Bona di Berry;
1391-1416, conte di Savoia;
si deve a lui la pace di Bicêtre;
nel 1410 Margherita di Joinville gli cede le ragioni che le competono in quanto vedova del conte di Ginevra Oddo di Thoire e di Villars;
nel 1411 viene investito dall'imperatore Sigismondo dei suoi stati, è nominato anche vicario imperiale per la Lombardia e conte palatino;
si deve a lui il trattato di Bruges;
1416-1434, duca di Savoia;
fonda San Domenico in Bourg e un castello in Torino;
nel 1418, alla morte di Lodovico di Savoia-Acaia, acquisisce i domini del Piemonte accresciuti di Fossano, Savigliano, Chieri, Mondovì e tanti altri luoghi;
nel 1419, con il trattato di Chambéry, acquista definitivamente Nizza;
nel 1422, alla morte di Lodovico di Poitiers, eredita il contado di Valenza e di Die; s'impossessa della contea del Valentinois; per quanto riguarda Ginevra, dove anche la Camera imperiale avrebbe delle pretese, finalmente egli riceve da Sigismondo l'investitura; spedisce soccorsi all'imperatore Sigismondo in guerra contro gli hussiti;
nel 1424 assegna al primogenito Ludovico il titolo di principe di Piemonte, già portato dall'estinta linea dei Savoia-Acaia;
nel 1425 entra nella lega di Venezia e Firenze contro i Visconti; spedisce soccorsi al re di Cipro contro i maomettani; fonda Santa Chiara in Vaud;
nel 1427 compra Vercelli dal duca di Milano a patto di lasciare la lega di Venezia e Firenze;
il 2 dicembre 1427, con un trattato vengono stabilite le nozze tra Maria sua figlia e Filippo Maria Visconti;


 
-
1430
Giugno
17
, sono promulgati gli Statuta Sabaudiae (Statuti della Savoia) che creano l'ossatura di uno stato moderno, accentrato, il cui governo s'impernia sostanzialmente sull'opera di tre consigli (composti solo di laici), uno a Torino, l'altro di Chambéry, il terzo infine, il più importante, "itinerante", destinato cioè a seguire il sovrano ovunque egli vada;
i conti di Ventimiglia sono costretti ad assoggettargli la signoria di Briga;
mentre assieme a Luigi principe d'Orange tenta di impadronirsi del Delfinato, è sconfitto nella battaglia d'Anthon rischiando pure di annegare nel Rodano mentre lo sta attraversando a nuoto per sfuggire alla prigionia;

 



1430
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;





1430
-


a

1430
REGNO di SCOZIA
Giacomo I
Albero genealogico

(Dunfermline 1394 - Perth 1437)
figlio di Roberto III Stuart;
1406-37, re di Scozia;
1406-1424, è in ostaggio dei sovrani inglesi mentre reggente è il duca d'Albany;
nel 1424 viene liberato dietro riscatto potendo così, dopo diciotto anni, salire sul trono;
cerca di imporre riforme tendenti a disciplinare lo strapotere dei grandi nobili, i più ribelli dei quali non esita a giustiziare; riassesta le finanze del regno;

1430
-


a

1430
REGNI di DANIMARCA, di NORVEGIA
e di SVEZIA
Erik III
(n. 1382 - Rügenwalde 1459)
(Erik) figlio di Vratislav VII duca di Pomerania e di Ingeborge discendente dai re danesi;
1389-1439, re di Norvegia;
1396-1439, re di Danimarca (Erik VIII);
1396-1439, re di Svezia (Erik XIII);
[sovrano effettivo solo dal 1412, dopo la morte della zia Margherita.]




1430
-
NORVEGIA
1430
-
ISLANDA
1430
-
SVEZIA
1430
-



1430
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni I [il Grande]
Albero genealogico

(Lisbona 1357 - 1433)
figlio naturale di Pietro I;
1385-1433, re di Portogallo;
nel 1411 fa pace stabile con i castigliani;
nel 1415 è conquistata Ceuta;
nel 1422 introduce nel calendario portoghese l'era di Cristo, al posto di quella di Cesare;



1430
-

1430
REGNO di ARAGONA
Alfonso V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Medina del Campo 1394 – Napoli 27 giu 1458)
figlio di Ferdinando I e di Leonor Urraca di Castiglia-Albuquerque;
1416-58, re di Aragona;
succeduto al padre, tenta il grande disegno di riunificazione di Napoli alla Sicilia;
nel 1421, fattosi adottare dalla regina Giovanna II d'Angiò, si reca a Napoli con la sua corte;
nel 1423, in seguito a contrasti fra Catalogna e Aragona e lotte per la successione al trono di Castiglia, riporta la pace; si trattiene in patria fino al 1432;



1435-58, re di Napoli; (Alfonso I)
1442-58. re di Sicilia;




1430
-




1430
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
JUAN II
Albero genealogico

(Toro 6 mar 1405 - Valladolid 20 lug 1454)
figlio di Enrico III [il Malaticcio] e di Catherine di Lancaster;
1406-1454, re di Castiglia e di Léon;
[sotto la reggenza dello zio e della madre.]


1430
-

1430
REGNO di NAVARRA
Giovanni II
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;




1458-79, re d'Aragona;


1430
-
a




1430
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[II dedizione alla Signoria Viscontea]
(1421 25 dic - 25 dic 1435)
Governatore
Bartolomeo Capra
arcivescovo di Milano
(1428 3 mar - ago 1432)

1430
-



1430
ducato di Milano
Filippo Maria Visconti
Albero genealogico
(Milano 1392 - 1447)
figlio secondogenito di Gian Galeazzo e di Caterina Visconti;
1402-47, conte di Pavia;
1412-47, duca di Milano;
Lotario Rusca rinuncia a Como, mentre Lodi viene tolta a Giovanni da Vignate;
nel 1417 si fa cedere Vercelli dal marchese di Monferrato;
nel 1418, sotto l'accusa di adulterio, fa decapitare la sua prima moglie Beatrice di Tenda;
sottrae Piacenza a Filippo Arcelli;
nel 1420 toglie Cremona a Cabrino Fondulo;
nel 1422 toglie Bergamo e Brescia a Pandolfo Malatesta; quando anche Genova si assoggetta ai Visconti, egli può rientrare da protagonista nel gioco politico dei grandi potentati italiani;
1426-27, lega antiviscontea;
nel 1428, con la prima pace di Ferrara, deve cedere a Venezia Brescia e Bergamo;
sposa la sua seconda moglie Maria di Savoia;






 
1430
-

 

1430
Ancona
Francesco Sforza
Albero genealogico
(San Miniato, Pisa 1401-Milano 1466)
figlio di Muzio Attendolo [Sforza] e della sua compagna Lucia di Torsciano;
1424-26, viceré della Calabria;
1430, condottiero al servizio di Filippo Maria Visconti, in lotta contro Venezia;
morta la sua prima moglie gli viene offerta in sposa da Filippo Maria Visconti la figlia e unica erede Bianca Maria;




1433-66, marchese di Ancona;
1450-66, duca di Milano;






 
1430
-


1430
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Francesco Foscari
Albero genealogico
(Venezia 19 giu 1373 – Venezia 1º nov 1457)
primogenito di Nicolò di Giovanni e di Caterina di Giovanni Michiel.
1423-57, doge di Venezia; [65°]


- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1430
ritornato Francesco Sforza in Lombardia, i fiorentini non tardano ad inviare il loro esercito contro Lucca; ecco allora che il duca di Milano Filippo Maria Visconti, usando lo stesso metodo di prima, invia ora Niccolò Piccinino con molte genti riunite a nome dei genovesi che terrorizzano tutte il territorio della Toscana.
Il senato veneziano, che ben vigila gli affari d'Italia, fa intendere però al duca di Milano di non capire come mai possano i genovesi da soli, in quanto sudditi di altro principe, unire forze così poderose da affrontare i fiorentini; aggiunge inoltre che, essendo noto che i condottieri erano da lui stipendiati e che senza suo ordine non si sarebbero avventurati in imprese forestiere, qualora intendesse aiutare i nuovamente i lucchesi, Venezia porterebbe il suo aiuto ai fiorentini: spetti a lui quindi scegliere la guerra o la pace.
Essendo vaghe le risposte di Filippo Maria Visconti e giunta la notizia che Niccolò Piccinino ha sconfitto i fiorentini ad Anserio, il senato veneziano predispone le proprie truppe chiamando al loro comando lo stesso Francesco Sforza che all'inizio accetta ma poi, invogliato da Filippo Maria Visconti che gli offre in sposa la figlia Bianca (oltre al titolo nobiliare gli porterebbe in dote il ducato di Milano) rimane al soldo del duca.


 

1430
Repubblica di Firenze
Cosimo de' Medici [il Vecchio]
Albero genealogico

(Firenze, 27 set 1389 – Careggi, 1º ago 1464)
figlio di Giovanni di Bicci, fondatore del Banco Medici (1397), e di Riccarda [Nannina] de’ Bueri;
1416, sposa Contessina de’ Bardi († 1473), figlia di Alessandro de’ Bardi, conte di Vernio;
1429-64, signore de facto di Firenze;


 

 
1430
-



1430
REGNO di NAPOLI
Giovanna II d'Angiò-Durazzo
Albero genealogico

(n. 1371 - m. 1435)
figlia di Carlo III di Maiorca e di Margherita di Durazzo;
nata in Ungheria, giunge ancora giovinetta a Napoli;
1402, sposa Guglielmo, figlio di Leopoldo II duca d'Austria;
1406, rimasta vedova e senza figli, torna a Napoli;
1414-35, regina di Napoli;
succeduta al fratello Ladislao;
nel 1415 sposa Giacomo II di Borbone, conte di La Marche;
nel 1419, il suo nuovo favorito diventa Giovanni Caracciolo, detto Sergianni, che esercita insieme a Muzio Attendolo Sforza una larga influenza negli affari di stato;
in seguito alla rivolta promossa da Luigi III d'Angiò, ella chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 proclama erede al trono Alfonso V d'Aragona;
(poco dopo, istigata da Sergianni, cambierà parere);
nel 1423, istigata da Sergianni, torna sulle sue decisioni e nomina erede Luigi III d'Angiò;


Luigi III d'Angiò
Albero genealogico

(1403 - Cosenza 1434, di malaria)
figlio di Luigi II d'Angiò e di Iolanda di Aragona;
1417-34, conte del Maine e di Provenza;
1417-34, duca d’Angiò;
1417-34, re di Napoli, Sicilia e Gerusalemme; [titolare]
[incoronato nel 1419 da papa Martino V.]
in seguito alla rivolta da lui promossa, Giovanna II chiede aiuto ad Alfonso V d'Aragona;
nel 1421 viene contrastato dalle regina Giovanna II che designa erede al trono di Napoli Alfonso V d'Aragona;
nel 1423 viene designato erede dalla stessa regina Giovanna II;



1430
-
a

 



Acciarini, Tideo (Sant'Elpidio, Ascoli Piceno 1430/40-dopo il 1490) umanista italiano;
1469-80, insegna in Dalmazia: a Spalato, Zara, Ragusa; tornato in Italia, insegna a Cosenza e poi forse nelle Marche;
De animorum medicamentis (trattato dedicato ai sovrani di Spagna).

Baude, Henri (Moulins, Allier, 1430 ca-? 1496 ca) poeta francese;
Moralité (1486, Moralità)
Le testament de la mule Barbeau (1465?, Il testamento della mula di Barbeau)
Dicts moraux pour faire tapisserie (Detti morali per comporre arazzi)
Les lamentations du chanoine Bourrien
(Le lamentazioni del canonico Bourrien).

Cavalcanti, Giovanni(XV secolo) storico;
Storia fiorentina dal 1423 al 1447, in volgare.

Carafa, Oliviero (1430-1511) membro della famosa famiglia napoletana Albero genealogico;
arcivescovo di Napoli, cardinale,
1472, capo della flotta cristiana contro i turchi, conquista Smirne.

Torna su

guerra dei cent'anni
(1337-1453)

«segue da 1429»
1430
Giovanna d'Arco prosegue la lotta, ma viene catturata dai borgognoni a Compiègne e ceduta per 10.000 scudi agli inglesi;
«segue 1431»

Carta

«segue da 1424»
1430,
Diffusione di immagini sacre:
le silografie (nessun libro silografico porta la data anteriore al 1470) vengono da ora stampate insieme sotto forma di libro, prevalentemente nella Germania occidentale che comprende la Svizzera e i Paesi Bassi.
«segue 1437»

Monete

«segue da 1290»
1430 ca, accanto all'incaricato ufficiale, Giusfredo Martini,  spunta un socio occulto: Eliseo Migliori;
intanto Nesio Franchi denuncia davanti ai Commissari il responsabile della zecca Ser Agnello di Fondora con l'accusa di battere moneta d'argento non buona, né conforme alle disposizioni stabilite; velocemente il conduttore e il suo socio vengono rimossi senza che alcun provvedimento penale venga preso nei loro confronti; nel tempo che ancora rimane per terminare il mandato di gestione, l'incarico viene affidato a Francesco Forteguerra che aggiunge il suo segno alle monete coniate ed emette il nuovo carlino d'argento. Allo scadere del contratto egli viene confermato per un periodo di due anni assieme a Martini. Sotto la loro guida il famoso fiorino d'oro di Lucca cambia volto: nel conio rovescio non c'è più la figura di S. Martino ma una lettera L contornata dalla scritta "Karolus Imperator", i bolognini di argento hanno due multipli: i grossetti di argento e i grossi per il doppio e il quadruplo del loro valore, mentre per la moneta nera si usano i quattrini.
Un gran numero di monete false di accurata fattura rischia di travolgere la credibilità del denaro lucchese nelle piazze toscane; il Consiglio Generale approva quindi una serie di decisioni tra cui:
- concessione dell'immunità a chi rivela tempestivamente l'esistenza di falsari, seppure implicato personalmente nel traffico illecito, 
- introduzione della pena capitale per chi conia moneta, anche buona, fuori dall'ambito della zecca.
Accade che, tra le varie piste seguite, la polizia s'imbatta in un arrestato il quale, sotto tortura, dichiara come i grossi venissero imbiancati per apparire d'argento, ma riesce poco dopo a sfuggire all'interrogatorio esibendo un privilegio ecclesiastico acquisito nelle vesti di oblato agostiniano. La pista del clero è aperta, ma non appena le indagini appurano che alcuni rappresentanti della Chiesa locale sono implicati non solo nello smercio ma anche nella coniazione di moneta falsa, l'inchiesta viene regolarmente insabbiata.
A condurre la zecca lucchese c'è Eliseo Migliori, che nonostante tutto riesce a essere confermato per ben 14 anni come conduttore della zecca, divenendo nel giro di pochi anni uno dei capitalisti emergenti di Lucca.
«segue 1431»

Nuova Ricerca