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Nicola SIGNORELLO

(San Nicola da Crissa, 18 giugno 1926) uomo politico italiano, esponente della Democrazia cristiana;
[La moglie, Francesca Busiri Vici (1930 - 2006), appartiene a un'illustre famiglia romana di architetti.]

laureatosi in giurisprudenza, entra giovanissimo nella Dc;

1952
eletto consigliere provinciale di Roma;

1956
rieletto consigliere provinciale di Roma;

1960
rieletto consigliere provinciale di Roma;

1960-65
guida la provincia di Roma;
[Primo presidente democristiano dal 1948 dopo due giunte di sinistra a guida comunista.]
inizialmente vicino a M. Scelba, in seguito aderisce alla corrente di G. Andreotti, diventandone uno degli esponenti più in vista a Roma insieme ad Amerigo Petrucci e a Franco Evangelisti;

1968
5 giugno, eletto senatore (V Legislatura);

1972
25 maggio, rieletto senatore (VI Legislatura);

1973
luglio-marzo 1974, ministro del Turismo, sport e spettacolo (IV "governo Rumor");

1976
5 luglio, rieletto senatore (VII Legislatura);

1979
20 giugno, rieletto senatore (VIII Legislatura);

1980
4 aprile-27 settembre, ministro della Marina mercantile (II "governo Cossiga");
[In sostituzione di F. Evangelisti, dimissionario.]
ottobre-maggio 1981, ministro del Turismo, sport e spettacolo ("governo Forlani");

1981
giugno-agosto 1982, ministro del Turismo, sport e spettacolo (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-13 novembre, ministro del Turismo, sport e spettacolo (II "governo Spadolini");
dicembre-aprile 1983, ministro del Turismo, sport e spettacolo (V "governo Fanfani);

1983
12 luglio, rieletto senatore (IX Legislatura);

1985
22 ottobre, si dimette da senatore per incompatibilità con il mandato di sindaco di Roma;
in vista delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Roma (maggio), è nominato dal segretario nazionale del partito Ciriaco De Mita commissario del comitato romano della Dc;
capolista, è eletto consigliere comunale;
31 luglio- 6 agosto 1988, sindaco di Roma, a capo della "prima giunta di pentapartito Dc-Psi-Psdi-Pri-Pli" dopo nove anni di amministrazioni di sinistra a guida comunista;

1988
10 maggio, si dimette;
6 agosto, è sostituito da Pietro Giubilo alla guida di una giunta di pentapartito;
[Nel corso del suo mandato a sindaco di Roma, è stato fatto oggetto di numerose critiche, soprattutto da parte del Psi, per l'eccessiva cautela nell'amministrare il Campidoglio, tanto che gli è stata rimproverata una gestione immobilista della città.
Per l'attenzione data al cerimoniale, sarà soprannominato [pennacchione].
Sull'altro versante, le sue scrupolose attenzioni nei riguardi dell'opposizione [(Pci)] e la sua indiscussa integrità morale gli guadagnano il rispetto degli avversari politici.]

1989
si ritira dalla vita politica;
È stato presidente del Credito Sportivo.

 

 

 

Fonti
- Lilla Lipparini, Andrea Costa rivoluzionario, Longanesi &C. Milano 1977;- Altre

 

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