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Leonida BISSOLATI BERGAMASCHI

(Cremona 20 febbraio 1857 – Roma 6 maggio 1920)

uomo politico italiano;

[Figlio naturale, con il nome di Leonida Bergamaschi, viene poi adottato all'età di 18 anni da Stefano Bissolati. Il padre adottivo aveva rinunciato alla veste talare a 37 anni, divenendo successivamente direttore della biblioteca comunale di Cremona.
1885, sposa Ginevra Coggi († morta 1894, di tisi); in seguito ha come compagna Carolina Cassola, in libera unione fino alle nozze avvenute nel 1913.]


collaboratore della rivista «Il Preludio» dell'amico A. Ghisleri, e di «Critica Sociale» dell'amico F. Turati

laureato in giurisprudenza; avvocato, pubblicista/giornalista;

 

1877
si laurea in legge a Bologna, dedicandosi poi all'attività politica a Cremona nelle file della democrazia radicale;

26 dic - 24 mar 1878, (II "governo Depretis") (sinistra)

1878
24 mar - 19 dic 1878, (I "governo Cairoli")
[Dal 24 marzo 1878 al 29 dicembre 1888 i ministri delle Finanze sono incaricati della reggenza del Ministero del Tesoro.]


19 dic - 14 lug 1879, (III "governo Depretis")

1879
14 lug - 25 nov 1879, (II "governo Cairoli")
25 nov - 29 mag 1881, (III "governo Cairoli")

1880

16 maggio, (XIV Legislatura – 1880 26 mag - 2 ott 1882)

consigliere comunale a Cremona, inizialmente nelle file dei radicali;
[Sarà per 18 anni con incarichi all'Assessorato all'istruzione.]

1881
29 mag - 25 mag 1883, (IV "governo Depretis")

1882

29 ottobre, (XV Legislatura – 1882 22 nov - 27 apr 1886);
[La riforma elettorale del 1882 prevede lo scrutinio di lista in luogo del sistema uninominale.]

assessore all'istruzione;

1883
25 mag - 30 mar 1884, (V "governo Depretis")

1884
30 mar - 29 giu 1885, (VI "governo Depretis")

1885
29 giu - 4 apr 1887, (VII "governo Depretis")

1886

23 maggio, (XVI Legislatura – 1886 10 giu - 22 ott 1890)

1887
4 apr - † 29 lug 1887, (VIII "governo Depretis")
29 lug - 9 mar 1889, (I "governo Crispi")

1888

1889
9 mar - 6 feb 1891, (II "governo Crispi")


Tra il 1889 e il 1895 organizza le agitazioni contadine e le lotte sociali per ottenere migliori condizioni di vita nelle campagne.

Lo stesso anno fonda «L'eco del popolo»;
[Successivamente diverrà l'organo locale del Partito Socialista Italiano.]

pubblica una parziale traduzione del Manifesto di Marx e Engels;

1890

23 novembre, (XVII Legislatura – 1890 10 dic - 27 set 1892)

1891
6 feb - 15 mag 1892, (I "governo di Rudinì")

1892
15 mag - 15 dic 1893, (I "governo Giolitti")

Genova, partecipa al congresso di fondazione del Psi (Partito socialista italiano);

6 novembre, (XVIII Legislatura – 1892 23 nov - 8 mag 1895);
[È stato ripristinato il collegio uninominale.]

1893
15 dic - 14 giu 1894, (III "governo Crispi")

1894
14 giu - 10 mar 1896, (IV "governo Crispi")

1895

26 maggio, eletto deputato (XIX Legislatura – 1895 10 giu - 2 mar 1897) nel collegio di Pescarolo ed Uniti (Cremona);
[Vince al ballottaggio contro il candidato del partito conservatore Alessandro Anselmi, ma l'elezione sarà in seguito annullata dalla giunta delle elezioni.]

1896
10 mar - 11 lug 1896, (II "governo di Rudinì")
11 lug - 14 dic 1897, (III "governo di Rudinì")

1896-1904
direttore dell' «Avanti!», organo ufficiale del Psi;
[Darà le dimissioni nel 1903 per poi accettarne nuovamente la direzione, tra il 1908 ed il 1910.]

1897

21 marzo, rieletto deputato (XX Legislatura – 1897 5 apr - 17 mag 1900);
[Vince al primo turno sempre contro il candidato del partito conservatore Alessandro Anselmi.]

14 dic - 1º giu 1898, (IV "governo di Rudinì")

1898
maggio, dopo i sanguinosi fatti milanesi viene arrestato e costretto ad un breve esilio; è uno dei leader della corrente riformista del Psi;

1º-29 giugno, (V "governo di Rudinì")

29 giu - 14 mag 1899, (I "governo Pelloux")

1899
14 mag - 24 giu 1900, (II "governo Pelloux")

1900

3 giugno, rieletto deputato (XXI Legislatura 1900 16 giu - 18 ott 1904);

24 giu - 15 feb 1901, ("governo Saracco")

 

1901
15 feb - 3 nov 1903, ("governo Zanardelli")

1902

1903
3 nov - 12 mar 1905, (II "governo Giolitti")

direttore dell' «Avanti!», organo ufficiale del Psi;

dà le dimissioni da direttore dell' «Avanti!»;

1904

6 novembre, rieletto deputato (XXII Legislatura 1904 30 nov - 8 feb 1909);

1905
12 - 28 mar, ("governo Tittoni");
28 mar - 24 dic, (I "governo Fortis")
24 dic - 8 feb 1906, (II "governo Fortis")

1906
8 feb - 29 mag, (I "governo Sonnino")
29 mag - 11 dic 1909, (III "governo Giolitti")

1907

1908

accetta nuovamente la direzione dell' «Avanti!», tra il 1908 ed il 1910;

1909

7 marzo, rieletto deputato (XXIII Legislatura (1909 24 mar - 29 set 1913);

11 dic - 31 mar 1910) (II "governo Sonnino") [dei "cento giorni"]

1910
31 mar - 30 mar 1911, (I "governo Luzzatti")

al congresso del Psi sostiene lo svuotamento del partito socialista a favore di un "partito del lavoro" di tipo trade-unionista; respinge l'internazionalismo proletario

 

1911
30 mar - 21 mar 1914, (IV "governo Giolitti")

1912

febbraio, la sua mancata opposizione alla guerra di Libia (1911-12) – è sostanzialmente favorevole » – provoca le sue dimissioni da parlamentare e gli vale accuse di sciovinismo da parte di Lenin;

maggio, la nuova legge elettorale, appena approvata, estende il diritto di voto a tutti i cittadini maschi, anche se analfabeti (purché abbiano compiuto 30 anni).
[Con la nuova legge gli elettori passano da gli elettori passano da 3.329.147 a 8.672.249.]

espulso dal Psi, fonda il Partito socialista riformista insieme a I. Bonomi e Cabrini;

1913

26 ottobre, rieletto deputato (XXIV Legislatura 1913 27 nov - 29 set 1919);

dopo aver ottenuto un buon successo, il suo nuovo partito non riesce a mettere profonde radici;

1914
21 mar - 5 nov 1914, (I "governo Salandra")

allo scoppio della prima guerra mondiale è uno dei capi di quell'interventismo democratico che vede nel conflitto l'occasione per realizzare un assetto dell'Europa basato sulla libertà e sul principio di nazionalità; si arruola volontario in un reggimento di alpini;


5 nov - 18 giu 1916, (II "governo Salandra")

 

1915

1916
18 giugno-29 ottobre 1917, ("governo Boselli");

1917
29 ott-17 gen 1919, ministro senza portafoglio ("governo Orlando" - 1917 29 ott-23 giu 1919);

1 nov-31 dic 1918, ministro dell'Assistenza Militare e Pensioni di Guerra;
[Ministero istituito con Decreto Luogotenenziale n. 1812 del 1 novembre 1917.]

1918

27 dicembre, si dimette dopo l'armistizio perché, in contrasto con il ministro G.S. Sonnino, è contrario all'inglobamento nei confini italiani delle popolazioni allogene del Tirolo meridionale e della Dalmazia;
[Le sue dimissioni suscitano dubbi e perplessità negli ambienti riformisti a lui vicini e sono messe in relazione a presunti contrasti sorti tra lui e I. Bonomi.]

1919
11 gennaio, il suo discorso alla Scala di Milano, per spiegare la propria posizione, è violentemente disturbato dai seguaci di B. Mussolini e dai nazionalisti.
[La stessa sera sancisce anche la rottura di B. Mussolini con l'interventismo democratico, ma non la stima e la simpatia tra i due politici.]

23 giugno-21 maggio 1920, (I "governo Nitti");

16 novembre, rieletto deputato (XXV Legislatura 1919 1° dic - 7 apr 1921);
[Grazie anche a B. Mussolini che ha ordinato ai fascisti cremonesi di far confluire i voti proprio su di lui.]

1920
6 maggio, muore a Roma per un'infezione post-operatoria.

 

 

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