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Aldo [Iso] ANIASI

(Palmanova, Udine 31 maggio 1921 – 27 agosto 2005)

politico italiano, esponente del PSI (Partito Socialista Italiano);

pubblicista


[Iscritto al gruppo parlamentare:
- PSI (Partito Socialista Italiano): 1976 5 lug - 14 apr 1994.]

 

1940

17 maggio, data dell'ultima seduta pubblica del Senato del Regno;

II guerra mondiale
(1940-45)

1941

 

1942

 

1943


24/25 luglio
, seduta del Gran consiglio del Fascismo: "Ordine del giorno Grandi";

25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio;

25 lug-17 apr 1944, (I "governo Badoglio");

– 1943 23 set - 25 apr 1945 –
RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[o Repubblica di Salò]

1943-45, durante la guerra partigiana comanda nella Val d'Ossola la II Divisione Garibaldi "Redi" e in questa veste è uno dei liberatori di Milano;
[È accusato dalla destra di aver deciso l'assassinio del maggiore dell'aeronautica fascista Adriano Visconti, delitto compiuto a guerra finita quando l'ufficiale si trovava rinchiuso in una caserma milanese.]

1944
22 apr-5 giu, (II "governo Badoglio");

18 giugno-12 dicembre, (II "governo Bonomi");
12 dicembre-21 giugno 1945, (III " governo Bonomi");

1945
27 aprile, B. Mussolini viene "passato per le armi" a Giulino di Mezzegra (Como);

21 giugno-10 dicembre, ("governo Parri);

22 set-2 giu 1946, Consulta nazionale;
[Organismo a carattere consultivo istituito dal (III "governo Bonomi") con decreto luogotenenziale n. 146 del 5 aprile 1945 – composta da membri designati dai partiti del Cln o da altri partiti o scelti, sempre attraverso nomina governativa, tra personalità del periodo prefascista; egli ricopre la carica di Presidente fino al termine dei lavori nel giugno 1946.
Presidente della Consulta: conte Carlo Sforza.]

10 dicembre-13 luglio 1946 (I "governo De Gasperi");

1946

2 giugno, Proclamazione della Repubblica;

22 giugno, entra in vigore la cosiddetta "amnistia Togliatti";
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;

13 luglio-18 ottobre, (II "governo De Gasperi");
[I governo della Repubblica.]



1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo De Gasperi")

31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo De Gasperi");

1948
18 aprile, (I Legislatura – 1948 8 mag - 24 giu 1953);


23 maggio-27 gennaio 1950 (V "governo De Gasperi");

1950
27 gennaio-26 luglio 1951, (VI "governo De Gasperi");

1951
26 luglio-16 luglio 1953 (VII "governo De Gasperi");

1953
7 giugno, (II Legislatura – 1953 25 giu - 11 giu 1958);
16 luglio-17 agosto, (VIII "governo De Gasperi");
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo Pella);

1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo Fanfani);
10 febbraio-6 luglio 1955, ("governo Scelba);

1955
6 luglio-19 maggio 1957 (I "governo Segni");

1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo Zoli");

1958
25 maggio, (III Legislatura – 1958 12 giug - 15 mag 1963);
1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo Fanfani");

1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo Segni");

1960
25 marzo-26 luglio, ("governo Tambroni);
26 luglio-21 febbraio 1962, (III "governo Fanfani);

1962
21 febbraio-21 giugno 1963, (IV "governo Fanfani);

1963
28 aprile, (IV Legislatura – 1963 16 mag - 4 giu 1968);
21 giugno-4 dicembre, (I "governo Leone");
4 dic-22 lug 1964, (I "governo Moro");

1964
22 luglio-23 febbraio 1966, (II "governo Moro");

1966
23 febbraio-24 giugno 1968 (III "governo Moro");

1967

sindaco di Milano (1967-76);

1968
19 maggio, (V Legislatura – 1968 5 giu-24 mag 1972);
24 giugno-12 dicembre 1968, (II "governo Leone");
12 dicembre-5 agosto 1969, (I "governo Rumor");

1969
5 agosto-27 marzo 1970, (II "governo Rumor");

1970
27 marzo-6 agosto, (III "governo Rumor");
6 ago-17 feb 1972, ("governo Colombo");

1972
17 febbraio-26 giugno, (I "governo Andreotti");
7-8 maggio, (VI Legislatura – 1972 25 mag - 4 lug 1976);
26 giugno-7 luglio 1973 (II "governo Andreotti");

1973
7 lug-14 mar 1974, (IV "governo Rumor");

1974
14 marzo-23 novembre,  (V "governo Rumor");
23 novembre-12 febbraio 1976, (IV "governo Moro");

1976
12 febbraio-29 luglio, (V "governo Moro");

5 luglio, eletto deputato (VII Legislatura – 1976 lug-19 giu 1979) per il PSI, nel collegio di Milano;
[Proclamato il 28 giugno 1976 - Elezione convalidata il 13 gennaio 1977.]


29 luglio-11 marzo 1978, (III "governo Andreotti");

1978
11 marzo-20 marzo 1979, (IV "governo Andreotti");

1979
20 marzo-4 agosto, (V "governo Andreotti");


3 giugno, rieletto deputato (VIII Legislatura – 1979 20 giu-11 lug 1983) per il PSI, nel collegio di Milano;
[Proclamato il 14 giugno 1979 - Elezione convalidata il 13 dicembre 1979.]


7-10 giugno, prime elezioni per il Parlamento europeo;
4 agosto-4 aprile 1980, (I "governo Cossiga");

1980
4 aprile-18 ottobre, ministro della Sanità (II "governo Cossiga");


18 ott-28 giu 1981, ministro della Sanità ("governo Forlani");

1981
28 giu-23 ago 1982, ministro [senza portafoglio] con delega per gli Affari regionali (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-1° dicembre, ministro [senza portafoglio] con delega per gli Affari regionali (II "governo Spadolini");


1° dicembre-4 agosto 1983, (V "governo Fanfani);

1983
26 giugno, rieletto deputato (IX Legislatura – 1983 12 lug-1 lug 1987) per il PSI, nel collegio di Milano;
[Proclamato il 5 luglio 1983 - Elezione convalidata il 26 gennaio 1984.]


4 agosto-1° agosto 1986, (I "governo Craxi");

1984

17 giugno, elezioni per il Parlamento europeo;

1986
1° agosto-17 aprile 1987 (II "governo Craxi");

1987
17 aprile-28 luglio, (VI "governo Fanfani);
14 giugno, rieletto deputato (X Legislatura – 1987 2 lug-22 apr 1992) per il PSI, nel collegio di Milano;
[Proclamato il 23 giugno 1987 - Elezione convalidata il 12 novembre 1987.]


28 luglio-13 aprile 1988, ("governo Goria");

1988
13 aprile-22 luglio 1989, ("governo De Mita");

1989
18 giugno, elezioni per il Parlamento europeo;

22 luglio-12 aprile 1991, (VI "governo Andreotti");

1991
12 aprile-28 giugno 1992, (VII "governo Andreotti");

vicepresidente della Camera dei Deputati e presidente nazionale della Fiap (Federazione Italiana delle Associazioni partigiane);

 

Parri, L'avventura umana, militare e politica di Maurizio (1991, riferita a F. Parri)

1992
4 aprile, rieletto deputato (XI Legislatura – 1992 23 apr-14 apr 1994) per il PSI, nel collegio di Milano;
[Proclamato il 17 aprile 1992 - Elezione convalidata il 16 dicembre 1993.]

28 giugno-28 aprile 1993, (I "governo Amato");

estraneo a Tangentopoli, passa ai DS (Democratici di sinistra);

1993
28 aprile-10 maggio 1994, ("governo Ciampi");

1994
27 marzo, (XII Legislatura – 1994 15 aprile-8 mag 1996);
10 maggio-17 gennaio 1995, (I "governo Berlusconi");
12 giugno, elezioni per il Parlamento europeo;

1995
17 gennaio-17 maggio 1996, ("governo Dini");

1996
21 aprile, (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag 2001);
[Sistema proporzionale.]
17 maggio-21 ottobre 1998 (I "governo Prodi");

1998
21 ottobre-22 dicembre 1999 (I "governo D'Alema");

1999
13 giugno, elezioni per il Parlamento europeo;

22 dicembre-25 aprile 2000, (II "governo D'Alema");

2000
25 aprile-11 giugno 2001, (II "governo Amato");

2001
13 maggio, (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006);
[Sistema proporzionale.]
11 giugno-23 aprile 2005, (II "governo Berlusconi");

2004
12-13 giugno, elezioni per il Parlamento europeo;

2005
23 aprile–17 maggio 2006, (III "governo Berlusconi");

27 agosto, muore a Palmanova (Udine).

________________________

 

http://www.fondazionealdoaniasi.it/

1921 Aldo Aniasi nasce a Palmanova (Udine) il 31 maggio, il maggiore di quattro fratelli. Il padre, di origine piemontese, è un funzionario di Stato, il primo procuratore del registro del governo italiano a Udine, la madre è di Modena. Il lavoro del padre costringe la famiglia a spostamenti frequenti e così Aldo vivrà “un po’ dappertutto”, da Rapallo, dove frequenta le elementari, a Mirandola, Rho, Desio, Codogno, Magenta.

1938 La famiglia si trasferisce definitivamente a Milano, abitando in uno dei quartieri più popolari della città e Aldo si iscrive all’Istituto tecnico “Cattaneo”. L’ambiente famigliare e sociale si rivelano determinanti per la crescita e la maturazione di una coscienza politica e antifascista: se dal padre, un vecchio socialista, impara “l’attaccamento al dovere” e “il senso delle istituzioni”, la sua professoressa di italiano e storia, denunciata, poi, per antifascismo, gli insegna il coraggio delle idee. I suoi “discorsi appassionati” – in classe, “parlava liberamente delle ideologie della libertà, dal socialismo al liberalismo” – convincono il giovane Aldo che il fascismo sia “la prigione delle idee”.

1940 In Giugno, proprio quando scoppia la guerra, Aldo ottiene il diploma di maturità , trovando immediatamente lavoro, dapprima in una impresa di costruzioni, la ditta Rodio, poi all’Anas come geometra.

1941 Non pago degli studi tecnici, affronta e supera l’esame da privatista al liceo scientifico conseguendo la maturità scientifica, e si iscrive alla facoltà di ingegneria presso il Politecnico di Milano.

La Resistenza

1943 Prima ancora della caduta del fascismo, Aldo con alcuni compagni universitari svolge un’intensa attività clandestina, tenendo riunioni in casa ora dell’uno ora dell’altro, facendo propaganda politica e diffondendo libri e pubblicazioni proibiti dal regime. Subito dopo il 25 luglio, i rapporti con i gruppi antifascisti si fanno più stretti. Nei giorni immediatamente successivi all'8 settembre, assieme ad alcuni amici socialisti, comunisti, azionisti, organizza assalti di massa ai treni tedeschi carichi di generi alimentari e di vestiario, in transito per la stazione ferroviaria di Codogno, dove, nel frattempo, la famiglia è sfollata; con l’appoggio e il sostegno della popolazione civile, distribuisce abiti ai militari sbandati in fuga e il recupero di armi nelle caserme rimaste deserte. Si porta, poi, in bassa Valsesia con una ventina di giovani lodigiani e codognesi, che avrebbero dato vita al distaccamento "Fanfulla" (poi battaglione), della XV Brigata d'assalto Garibaldi. Aldo “fa di tutto”, il partigiano semplice, il caposquadra, il commissario politico di distaccamento, il comandante di brigata, il vicecomandante di divisione e il comandante di divisione, e impara, durante quella straordinaria esperienza, a dormire per terra, nel fieno, a spaccar legna, a segare gli alberi, a sparare col mitra. Il 31 dicembre Aldo e i suoi compagni respingono, nella zona di Camasco l’attacco dei militi fascisti della “Tagliamento”, ma sono costretti a lasciare Camasco.

1944 Si trasferisce nel Cusio, quindi nella valle Strona e successivamente in Val d’Ossola dove viene formata la 2° divisione Garibaldi “Redi”, di cui diventerà comandante, con il nome di battaglia di “Iso Danali” – anagramma di Aldo Aniasi – e dove partecipa direttamente alla breve quanto intensa vicenda della repubblica dell’Ossola, la più famosa tra le “repubbliche” partigiane.

1945 Qualche settimana prima della Liberazione, il fratello Guido viene fatto prigioniero dai tedeschi. “Iso” cerca di trattare senza successo uno scambio di prigionieri. Per lui si pone drammaticamente il conflitto fra l’uomo che deve salvare il fratello e i compagni, e il comandante che ha il dovere “di non piegarsi a nessun ricatto , a nessuna indulgenza sentimentale”. Decide di attaccare e con l’aiuto delle formazioni garibaldine novaresi circondano la colonna tedesca e liberano i prigionieri. Le formazioni dell’Ossola nei giorni che precedono e seguono il 25 aprile eseguono le direttive operative del comando militare di zona. Non si da tregua al nemico, si attaccano caserme, si tenta di impedire la fuga dei fascisti e dei tedeschi, si occupano le città. Alla Divisione “Redi” si arrendono i tedeschi del Campo di Aviazione di Lonate Pozzuolo e Gallarate e gli aviatori dell’aereonautica militare della RSI che tentano invano di resistere. Il 27 e il 28 aprile i partigiani dell’Ossola si ricongiungono a Milano già liberata, e il 6 maggio partecipano alla grande sfilata per le vie della città per festeggiare la Liberazione. Aldo Aniasi verrà insignito della medaglia d’argento al valor militare. Per tutti resterà il “Comandante Iso”.


Le prime esperienze politiche e amministrative

1946 Nell'immediato dopoguerra il "comandante Iso" lascia il PCI e si iscrive al Partito socialista. La sua esperienza politica comincia dal basso, da membro del direttivo della sezione “Volta Garibaldi” di Milano, a membro del Comitato direttivo della federazione nazionale giovanile, passando, poi, successivamente, all’attività di partito vera e propria come componente del Comitato direttivo della Federazione, del Consiglio nazionale e, infine, membro dell’esecutivo. Negli anni a seguire farà parte del Comitato direttivo di Milano, del Comitato centrale del PSI e, dal 1972, della Direzione nazionale. Per far fronte alle drammatiche emergenze sociali del dopoguerra il giovane Aniasi lavora con Ezio Vigorelli – già partigiano in Ossola insieme ad “Iso” e presidente dell’Ente comunale di assistenza (Eca) – alla costituzione dell’Associazione nazionale degli enti di assistenza (Anea), di cui diverrà segretario generale fino al 1969, un vero e proprio laboratorio politico-sociale che, attraverso la rivista “Solidarietà umana”, promuove coraggiose proposte politiche e importanti convegni di studio, lanciando l’idea di un “piano di sicurezza sociale”. Da questa realtà parte, dunque, una proposta anticipatrice di Welfare State, che mira ad una riforma organica del settore e delle politiche assistenziali nel nostro Paese, richiamandosi al modello inglese.

1947 Aniasi aderisce alla scissione socialista di Palazzo Barberini nel gennaio di quell’anno, passando al Psli (poi Psdi) di Saragat, condividendone il principio dell’autonomia socialista.

1949 Il 9 agosto nasce ufficialmente la Federazione Italiana Associazioni Partigiane (FIAP) dopo il distacco, nel 1948, dall’ANPI. Aldo è uno dei primi comandanti partigiani, assieme a Corrado Bonfantini, ad aderire all’associazione in rappresentanza delle formazioni Matteotti e garibaldine. Nel 1986 succederà a Ferruccio Parri nella presidenza che manterrà fino alla morte.

1951 Viene eletto per la prima volta a palazzo Marino nella giunta Ferrari e come consigliere, forte del patrimonio di esperienza maturato affianco a Vigorelli, si impegna attivamente sul fronte dell’edilizia popolare, profondamente convinto che il problema della casa debba porsi al centro delle politiche sociali del Comune. La richiesta sempre crescente di case e la necessità di contenere la dilagante disoccupazione – due questioni strettamente legate – lo spingono a proporre, per esempio, l’impiego dei senza lavoro nella costruzione di nuovi alloggi popolari. Determinante è poi il suo sostegno all'azione diretta del Comune nel settore delle politiche per i minori: iniziative a favore dell’istituzione di asili nido e scuole materne comunali, colonie marine ed elioterapiche, interventi e servizi mirati, in particolare, a minori portatori di handicap, non scolarizzabili o con patologie specifiche, tra cui, per esempio, l’istituzione tra il 1951 e il 1954 di sette scuole speciali per audiolesi, per anormali psichici, per rachitici e motulesi, per ambliotici, per epilettici, e per bambini gracili.

1954 Viene promosso alla carica di Assessore Effettivo all’Economato, da cui si dimette nel 1959. In qualità di assessore promuove , in particolare, la riforma del servizio di refezione scolastica, elevandone gli standard qualitativi, dagli arredi delle mense ai menù, Da “semplice mensa dei poveri” diventa, così, un importante strumento educativo volto a favorire la socializzazione e l’interazione tra bambini di ogni condizione e ceto sociale.

1959 Alla luce del dibattito in corso nella politica nazionale – unificazione socialista e apertura a sinistra - Aniasi, insieme al segretario del PSDI, Lamberto Jori, entrambi appartenenti alla corrente di sinistra di Vigorelli, su posizioni anti-saragattiane, si staccano dal PSDI, formano il Muis (Movimento unitario di iniziativa socialista), lasciano le rispettive cariche, provocando una crisi nella giunta e passano all’opposizione insieme a Vigorelli. In giugno, il Muis milanese confluisce nel PSI, ottenendo posti in tutti gli organi dirigenti e i gruppi di lavoro. Tra le file socialiste Aniasi sarà uno dei protagonisti della nuova stagione politica che viene inaugurata nel novembre del 1960 con la nascita della prima giunta comunale di centro-sinistra in Italia, guidata dal sindaco Gino Cassinis.

1961-1967 Nell’amministrazione Cassinis, Aniasi viene chiamato a ricoprire l’incarico di Assessore ai Lavori pubblici. Contribuisce , in questa veste, alla costruzione di nuovi edifici scolastici, ponendo fine così al sovraffollamento delle aule ed al sistema della doppia o tripla turnazione nell’orario delle lezioni. L’11 maggio del 1961 riesce a fare approvare dalla giunta il piano di emergenza per la costruzione di aule scolastiche, entro la fine del 1965 Milano si doterà di ben 110 scuole tra materne, elementari e medie. Un impegno ed un risultato straordinari premiati con il conferimento nel 1966 della medaglia d’oro di benemerenza per la scuola, la cultura e l’arte. L’attenzione alle periferie è un altro elemento che caratterizza l’azione di Aniasi. Nel 1961 promuove, infatti, un’importante inchiesta sulle periferie che coinvolgerà 19 quartieri – ne seguirà un’altra nel 1964 – : da quell’inchiesta, dagli incontri con i comitati di quartiere, dalle riunioni con gli amministratori che “uscivano per la prima volta dai loro uffici per prendere atto della realtà cittadina”, si sviluppa e si afferma l’idea del decentramento amministrativo. Su questo tema, nel 1963, si costituisce la prima commissione assessorile composta dallo stesso Aniasi, Valentini e Crippa e, nel 1969, con l’istituzione dei Consigli di zona, il decentramento entrerà ufficialmente in vigore. Il 27 dicembre 1967, pochi giorni dopo la sua elezione a sindaco di Milano, ad Aniasi verrà conferito il titolo onorifico di “Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

Sindaco a Milano

1967-1976 Aldo Aniasi viene eletto sindaco di Milano il 19 dicembre 1967. Sono gli anni difficili della contestazione studentesca, dell’autunno cado e della strage di Piazza Fontana. La giunta Aniasi inaugura una nuova politica urbanistica ed ambientale: viene approvato il piano quadriennale del verde che porta alla realizzazione di nuovi parchi cittadini, di giardini nelle zone periferiche, e di una rete di campi-gioco per bambini – da 8 nel 1961 passano a 84 nel 1970; in difesa della salute pubblica, con un’ordinanza del sindaco viene ordinata la chiusura temporanea della Montedison di Taliedo e della Fonderia Vitale di Bovisa, trasferita poi in un un’altra zona di Milano; per ridurre l’inquinamento atmosferico vengono rinnovati gli impianti termici – il gasolio sostituisce il carbone – negli stabili di proprietà comunale. Altrettanto incisiva l’azione della giunta nella gestione del trasporto pubblico, dall'introduzione del biglietto unico a tariffa oraria e dell’obliteratrice automatica su tram e bus, alla realizzazione delle Linee Celeri dell’Adda e all'apertura della seconda linea della metropolitana, inaugurata il 4 ottobre 1969. Anche la difesa del lavoro rappresenta una priorità dell’Amministrazione: durante le agitazioni dell’autunno caldo, per esempio, il Consiglio comunale vota un cospicuo stanziamento a favore delle famiglie dei lavoratori in stato di bisogno per il prolungarsi degli scioperi, e la distribuzione a prezzi controllati di generi di prima necessità. Nel 1974, a conferma dello stretto legame tra decentramento e sviluppo dei servizi sociali, vengono istituiti i Comitati sanitari di zona, intesi “come strumento di gestione politico-territoriale della politica della salute”: “è sempre necessario – dirà Aniasi – che la tematica del decentramento e della partecipazione possa tradursi in soluzioni concrete e immediatamente agibili. […] La realizzazione di una città diversa, che risponda alle esigenze dei ragazzi e degli anziani può essere solo il risultato di una partecipazione costruttiva”.

L’attività culturale

1968 Aldo Aniasi, con Pietro Nenni, segretario del Psi, e Bettino Craxi, segretario della Federazione milanese, inaugura il 10 maggio il Circolo di via De Amicis, luogo di incontro e di dibattito culturale della sinistra milanese. Accanto ai temi più strettamente legati alla politica socialista e alla realtà cittadina, l’assistenza , la riqualificazione delle periferie, le autonomie locali, la medicina scolastica, la regionalizzazione dei telegiornali, trovano spazio nel dibattito le questioni internazionali: dei trenta incontri tenuti nel primo anno di vita del Circolo quasi un terzo sono dedicati, per esempio, alla situazione in America Latina, alla “primavera” di Praga, alla repressione sovietica. Ma il De Amicis è anche un luogo di “socialità”, aperto alla cittadinanza, invitata a partecipare a spettacoli teatrali e musicali.

Deputato in Parlamento

1976 Il 28 giugno Aniasi viene eletto deputato nel gruppo parlamentare del PSI. Nel corso della VII Legislatura (5luglio 1976-19 giugno 1979) presenta, come primo firmatario, 17 proposte di legge su temi a lui particolarmente cari: a sostegno della salute pubblica e dell’ambiente, l’istituzione di una “Commissione d’inchiesta parlamentare sulle cause e conseguenze della sciagura causata il 10 luglio 1976 a Seveso (Milano) per l’inquinamento di dioxina dovuto al cattivo funzionamento di un reattore dello stabilimento della società ICMESA”, depositata il 9 agosto 1976; sulle autonomie locali, “Provvedimenti urgenti per il risanamento della crisi economica e finanziaria degli enti locali per l’istituzione di tributi locali a favore dei comuni e delle province ( 9 novembre 1976) e “Nuovo ordinamento dei poteri locali” (18 maggio 1978); in tema di sicurezza sociale, la “Riforma dell’assistenza pubblica e organizzazione dei servizi sociali, presentata il 9 marzo 1977; il 14 aprile sulle “Disposizioni in favore delle vittime della strategia della tensione” e, infine, il 28 novembre 1977, la proposta di “Costituzione di un comitato nazionale dello sport”. È inoltre membro della II Commissione (Interni) e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

1979 Il 14 giugno Aldo Aniasi viene rieletto deputato tra le fila del Psi nell’VIII Legislatura (20 giugno 1979-11 luglio 1983). Come primo firmatario presenta 10 proposte di legge. Sul tema delle autonomie, “Riforma della finanza locale”, “Stato giuridico ed economico degli amministratori locali” , “Nuovo ordinamento dei poteri locali”, presentate il 25 luglio 1979, e “Nuovo assetto della polizia locale”, il 28 febbraio 1980. A garanzia di una “reale libertà di stampa”, la “Riforma dell’editoria” presentata il 19 luglio 1979; sul problema della casa, “Modifiche alla legge 22 aprile 1982, n. 168, concernenti misure fiscali per lo sviluppo dell’edilizia abitativa”, il 14 marzo 1983.

1980 Aniasi viene chiamato a ricoprire l’incarico di Ministro della Sanità nel II Governo Cossiga ((05/04/80 – 18/10/80) e nel Governo Forlani (18/10/80 – 28/06/81). In tale veste, presenta, come primo firmatario, 10 disegni di legge tra i quali la “Conversione in legge del decreto-legge 28 febbraio 1981, n. 37, recante misure urgenti in materia di assistenza sanitaria” (2 marzo 1981); “Abrogazione dell’obbligo della vaccinazione antivaiolosa” (25 marzo 1981); “Conversione in legge del decreto-legge 28 maggio 1981, n. 247, concernente il blocco degli organici delle Unità sanitarie (30 maggio 1981); Conversione in legge del decreto-legge 29 maggio 1981, n. 252, concernente le prestazioni di cura erogate dal Servizio sanitario nazionale (30 maggio 1981); e ancora, la “Conversione in legge del decreto legge 28 maggio 1981, concernente la partecipazione degli assistiti alla spesa per l’assistenza farmaceutica”.

1981 Il 28 giugno 1981 Aniasi diventa Ministro senza portafoglio con delega agli Affari Regionali nel I governo Spadolini ( 28/06/81- 23/08/ 82) e nel II (23/08/82 –01/12/82). Il 15 luglio entra a far parte della VI Commissione (Finanze e Tesoro).

1982 Il 14 dicembre Aldo Aniasi assume la prestigiosa carica di Vicepresidente della Camera, che manterrà fino al 22 aprile 1992. È contemporaneamente componente dell’VIII Commissione (Istruzione e Belle Arti).

1983 Il 5 luglio Aldo Aniasi viene rieletto deputato nella IX Legislatura (12 luglio 1983- 1° luglio 1987). Sono 20 le proposte di legge che presenta come primo firmatario. In aula si batte, in particolare, per l’approvazione di una “Legge quadro sui servizi sociali” (19 luglio 1983); di una “Legge quadro sui diritti del cittadino malato” (14 novembre 1986); di una “Legge quadro per la regolamentazione dell’esercizio delle professioni sanitarie non mediche (22 gennaio 1987); di una “Legge quadro per la regolamentazione e l’organizzazione del servizio di pubblico trasporto di persone individuale e collettivo” (21 ottobre 1983) e, per finire, propone una “Legge quadro sulle attività sportive in Italia” (12 novembre 1986). In questi anni partecipa ancora ai lavori della II commissioni (Interni).

1987 Come deputato nella X Legislatura (2 luglio 1987-22 aprile 1992), Aniasi svolge un’intensa attività parlamentare, presentando, come primo firmatario, 30 proposte di legge, e cofirmandone 100. Torna ad occuparsi di “Diritti del malato” e di “Servizi Sociali” ( 2 luglio 1987), di personale insegnante di sostegno nelle scuole statali (2 luglio 1987) e dell’istituzione “di una gestione speciale dei fondi destinati a contribuire al finanziamento di attività formative professionali degli invalidi e disabili, nonché per agevolare il loro inserimento nell’ambiente di lavoro” (3 novembre 1988); di tutela dell’ambiente, richiedendo l’introduzione di “Norme per la gestione del territorio nazionale ai fini dell’incremento della fauna, della tutela dell’ambiente e per la regolamentazione della caccia nell’ambito delle disposizioni internazionali e comunitarie” ( 28 luglio 1989); di sport, per “l’ordinamento degli studi di educazione fisica e sportiva presso le università, istituzione del corso di laurea in Scienze motorie e norme transitorie per gli ISEF (19 aprile 1990); particolare attenzione dedica alle attività produttive, auspicando l’incremento del credito alle imprese artigiane per gli anni 1991-1997 (26 settembre 1991). E non dimentica di mantenere viva la memoria della Resistenza, quando presenta, il 14 febbraio 1989, la proposta di legge per la “riapertura dei termini per la concessione di medaglie d’oro al valore militare alle province di Milano e Pavia per meriti acquisiti durante la Resistenza”. È , inoltre, membro della VII Commissione (Cultura, Scienza Istruzione), della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, della Sottocommissione RAI per gli indirizzi. Infine, presidente del Comitato per la Comunicazione e l’Informazione Esterna , afferente all’Ufficio di Presidenza.

1992 Nel corso della XI Legislatura ( 23 aprile 1992-14 aprile 1994), l’ultima che lo vede sedere tra i banchi di Montecitorio, deposita, come primo firmatario, 20 proposte di legge. Tra le altre, “Norme concernenti detrazioni fiscali per incentivare la ricerca scientifica biomedica” ( 23 aprile 1992);”Proposta di Legge costituzionale: Soppressione del Senato della Repubblica e i istituzione del Senato delle regioni e delle autonomie locali” ( 23 aprile 1992); “Modifiche alla legge 10 aprile 1991, n. 121, recante autorizzazione al Governo per l’emanazione di un testo unico delle leggi concernenti l’istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado” ( 18 novembre 1992); “Istituzione dell’Istituto nazionale di biofisica” (28 settembre 1993). È, inoltre, presidente della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione).

Gli ultimi anni

1994 Lasciata la Camera dei Deputati, Aniasi prosegue la sua attività politica. A metà degli anni ’90 aderisce ai Democratici di Sinistra (DS) e il suo impegno come presidente della Fiap e come animatore di convegni e seminari è continuo. Il 13 e 14 dicembre, Aniasi organizza a Roma, presso l’Archivio di Stato, un Convegno di studi sul “Governo Parri”, che vede la partecipazione del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, con relazioni di Leo Valiani, Giorgio Spini, Giorgio Vaccarino, Paolo Sylos Labini, Edoardo del Vecchio, Paola Puzzuoli, Renzo Biondo e Guido Quazza.

1995 Il 5 e 6 maggio si svolge a Milano un convegno dal titolo “Le formazioni GL nella Resistenza”, con la partecipazione del generale americano Edwards H. Thomas, il primo ufficiale alleato entrato a Roma il 4 giugno 1944, e con relazioni dello stesso Aniasi, Leo Valiani, Paolo Vittorelli, Giovanni de Luna, Giorgio Vaccarico e Piero Graglia.

1999 Nel 50° anniversario della fondazione della Fiap, Aniasi porta con sé tutta la giunta nazionale al Quirinale ad un’udienza speciale col presidente Carlo Azeglio Ciampi.

2002 Il 13 aprile, in via De Amicis 17 a Milano, in collaborazione con il circolo De Amicis e la Casa della Cultura, Aniasi presenta i risultati di un sondaggio sul tema: “Conoscete la storia patria?” Intervengono Oscar Luigi Scalfaro, Stefano Draghi, Guido Martinotti, Fulvio Papi, Maurizio Pessato e Alceo Riosa. Il 20 ottobre a Fondotoce, nella casa della Resistenza, organizza il Convegno sul “Comando militare del Corpo volontari della libertà”. Relazionano Giorgio Rochat, ,gen. Luigi Manfredi, Guido Bersellini, Renzo Biondo, Francesco O modeo Zorini, Vittorio Beltrami, Arturo Colombo, Aldo. G. Ricci e Mario Giovana.

2003 Il 23 gennaio, presso il circolo De Amicis, Convegno sul tema, “Il pericolo dell’estrema destra in Italia ed in Europa, con interventi di Renato Mannheimer, Guido Caldiron, Saverio Ferrari, Emanuele Fiano, Giorgio Galli, Riccardo Rudeli, Ferruccio Capelli, e con la presentazione di un numero unico, “I siti della vergogna”, un censimento dei siti Internet neofascisti e neonazisti.

2004 A settembre, Aniasi presenzia, presso il Palazzo della Regione a Milano, l’inaugurazione di una mostra su Sandro Pertini.

2005 Il 19 maggio, già malato, si reca per l’ultima volta a Venezia per presentare il libro “Giustizia e Libertà e Partito d’Azione a Venezia e dintorni”. Il “Comandante Iso” si spegne il 27 agosto. I suoi funerali, celebrati il 30, vedono una larga e commossa partecipazione delle autorità e della cittadinanza milanese.

Fonti
- Altre

 

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