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Celeste NEGARVILLE [Ferri]

(Avigliana, Torino 17 giugno 1905 – Torino, 18 luglio 1959)

politico italiano, esponente del PCI;

[Fratello di Osvaldo.]

giornalista, pubblicista;


[Iscritto al Gruppo parlamentare Comunista:
- Membro dall'8 maggio 1948 al 24 giugno 1953;
- Membro dal 25 giugno 1953 al 3 febbraio 1956
- Vicepresidente dal 4 febbraio 1956 all'11 giugno 1958;
- Membero dal 18 giugno 1958 al 18 luglio 1959.]


durante il regime fascista la sua attività politica gli costa una condanna ad oltre 12 anni di carcere;

 

1922
26 feb-1º ago, (I "governo Facta");


1º ago-31 ott
, (II "governo Facta");

28 ottobre, "marcia su Roma";

1922 31 ottobre-25 lug 1943, ("governo Mussolini");

1923

-

1924

6 aprile, (XXVII Legislatura 1924 24 mag - 21 gen 1929) collegio unico nazionale, listone fascista;

10 giugno, il deputato socialista G. Matteotti viene rapito e ucciso;
[Lo si scoprirà il 16 agosto.]

1925

31 luglio, viene concessa l'amnistia a tutti i colpevoli di reati "per fini nazionali";

1926

 

1929

24 marzo, (XXVIII Legislatura 1929 20 apr - 19 gen 1934) collegio unico nazionale;

1930

1931

1932

1933

1934
18 gennaio, viene sciolta alla Camera la XXVIII Legislatura;
23 gennaio, altra "infornata" di senatori;
24 febbraio, altra "infornata" di senatori;

25 marzo
, è convocato il collegio unico nazionale per l'approvazione della lista dei deputati designati, formata dal Gran Consiglio del Fascismo;
25 marzo, (XXIX Legislatura (1934 28 apr - 2 mar 1939) collegio unico nazionale;
6 aprile, altra "infornata" di senatori;
27 aprile, altra "infornata" di senatori;
28 aprile, sono convocati il Senato e la nuova Camera;

1935

guerra di Etiopia (1935-36);

1936

guerra civile spagnola (1936 18 lug-1° apr 1939);

1939

marzo, (XXX Legislatura – (1939 23 mar - 2 ago 1943 - I della Camera dei fasci e delle corporazioni)
[Nei quattro anni di durata della legislatura i membri, compresi i sostituti, sono complessivamente 949.]

1940

17 maggio, data dell'ultima seduta pubblica del Senato del Regno;

II guerra mondiale
(1940-45)

1941

 

1942

 

1943


24/25 luglio
, seduta del Gran consiglio del Fascismo: "Ordine del giorno Grandi";

25 luglio 1943 - 23 maggio 1948, Ordinamento provvisorio;

25 lug-17 apr 1944, (I "governo Badoglio");

– 1943 23 set - 25 apr 1945 –
RSI (Repubblica Sociale Italiana)
[o Repubblica di Salò]

1944
22 apr-5 giu, (II "governo Badoglio");

è il primo direttore del quotidiano «L'Unità» stampato a Roma in forma ufficiale dopo gli anni di diffusione clandestina del giornale sotto il fascismo;

18 giugno-12 dicembre, (II "governo Bonomi");
12 dicembre-21 giugno 1945, (III " governo Bonomi");

1945
27 aprile, B. Mussolini viene "passato per le armi" a Giulino di Mezzegra (Como);

21 giugno-10 dicembre, sottosegretario agli Esteri ("governo Parri);

agosto, confida all'ambasciatore sovietico che il suo partito ritiene inaccettabili «le pretese italiane su Trieste» e che «i comunisti non tollereranno un comportamento del genere della delegazione italiana alla Conferenza di Pace»;

22 set-2 giu 1946, membro della Consulta nazionale;
[Organismo a carattere consultivo istituito dal (III "governo Bonomi") con decreto luogotenenziale n. 146 del 5 aprile 1945 – composta da membri designati dai partiti del Cln o da altri partiti o scelti, sempre attraverso nomina governativa, tra personalità del periodo prefascista; egli ricopre la carica di Presidente fino al termine dei lavori nel giugno 1946.
Presidente della Consulta: conte Carlo Sforza.]

10 dic-13 lug- 1946, sottosegretario agli Esteri (I "governo De Gasperi");

È tra gli sceneggiatori del film Roma città aperta (1945), insieme con Sergio Amidei, Federico Fellini e Roberto Rossellini.

1946
eletto deputato all'Assemblea Costituente;
2 giugno, Proclamazione della Repubblica;

22 giugno, entra in vigore la cosiddetta "amnistia Togliatti";
25 giugno-31 gennaio 1948, Assemblea costituente;

13 luglio-18 ottobre, (II "governo De Gasperi");
[I governo della Repubblica.]


17 dic-16 apr 1948, sindaco di Torino;
[Il primo eletto democraticamente dell'Italia repubblicana.]

1947
2 febbraio-31 maggio, (III "governo De Gasperi")

31 maggio-23 maggio 1948, (IV "governo De Gasperi");

1948
18 aprile, nominato senatore "di diritto" (I Legislatura – 1948 8 mag - 24 giu 1953);
[Titoli di nomina III disp.: Deputato alla Costituente - Ha scontato anni sette di reclusione, in seguito a condanna del tribunale speciale fascista per la difesa dello Stato.]

Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura:
- Membro dell 3ª Commissione permanente (Affari esteri e colonie).


23 maggio-27 gennaio 1950 (V "governo De Gasperi");

1950
27 gennaio-26 luglio 1951, (VI "governo De Gasperi");

1951
26 luglio-16 luglio 1953 (VII "governo De Gasperi");

1953
7 giugno, eletto senatore (II Legislatura – 1953 25 giu - 11 giu 1958);

Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura:
Membro di:
- 9ª Commissione permanente (Industria, commercio interno ed estero, turismo): 1953 21 lug-3 ott 1955;
- Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni dei lavoratori in Italia: 1955 19 apr-6 lug 1956;
- 3ª Commissione permanente (Affari esteri e colonie): 1956 4 ott-11 giu 1958;


16 luglio-17 agosto, (VIII "governo De Gasperi");
17 agosto-18 gennaio 1954, ("governo Pella);

1954
18 gennaio-10 febbraio, (I "governo Fanfani);
10 febbraio-6 luglio 1955, ("governo Scelba);

1955
6 luglio-19 maggio 1957 (I "governo Segni");

1956

Lo stesso anno – come affermerà in seguito Indro Montanelli – viene inviato dal partito a Mosca insieme a Gian Carlo Pajetta. Qui, come questi, rimane scosso dal racconto compiaciuto che Nikita Khrušcev ha fatto loro riguardo alle modalità con cui Beria è stato eliminato fisicamente dalla nuova dirigenza sovietica:

« Nel settembre di quell'anno [1956] il partito lo spedì [Pajetta] a Mosca insieme a Pellegrini e a Negarville per sentire direttamente da Kruscev come ci si doveva comportare nella crisi, ormai aperta, dell'antistalinismo. Kruscev li accolse affabilmente, li invitò a cena. E qui, trascinato da bocconi e libagioni ad una espansiva euforia come spesso gli capita, a un certo punto disse: «Beh, ora vi voglio raccontare come strangolammo Beria». E descrisse l'agguato che gli avevano teso al Cremlino, come gli erano saltati addosso e come gli avevano serrato la gola con le mani fino alla soffocazione. Lo descrisse ridendo allegramente, forse senz'accorgersi del pallore che soffondeva il volto dei suoi ospiti, o per lo meno quelli di Pajetta e di Negarville.
L'indomani li convocò nuovamente e, come non ricordando affatto ciò che gli aveva raccontato la sera prima, disse loro in tono solenne: «Beh, ora vi farò sentire il processo di Beria registrato sul nastro». E glielo fece sentire davvero come lo avevano inventato post mortem, con la voce del defunto falsificata.
Quando si ritrovarono fra loro, Negarville e Pajetta si guardarono con gli occhi pieni di lacrime. «Ma allora – dissero –. Ma allora...». E non aggiunsero altro.
»
(Indro Montanelli, 9 gennaio 1962)
Questo racconto sarà molto discusso e ritenuto poco probabile da molti storici.

Sempre secondo Indro Montanelli, Negarville avrebbe poi voluto seguire l'esempio di Eugenio Reale che uscì dal partito sbattendosi la porta alle spalle, ma si trattenne dal farlo unicamente perché aveva la famiglia della moglie in Russia e quindi temeva per essa.
L'affermazione di Indro Montanelli non trova tuttavia riscontri né da parte dei suoi familiari (tra essi Adalberto Minucci, suo genero) né da parte degli amici che rimasero legati a lui, uomo intelligente e colto, fino alla morte, da lui affrontata, in piena consapevolezza, con grande dignità.

1957
19 maggio-1° luglio 1958, ("governo Zoli");

1958
25 maggio, eletto deputato (III Legislatura – 1958 12 giug - 15 mag 1963) per il PCI nel collegio di Torino;
[Proclamato il 5 giugno 1958. Elezione convalidata il 4 dicembre 1958]

Incarichi e uffici ricoperti nella Legislatura:
- Vicepresidente della III Commissione (Esteri): 1958 30 lug-18 lug 1959;
- Membro de
lla III Commissione (Esteri): 1958 12 giu-18 lug 1959.


1° luglio-15 febbraio 1959 (II "governo Fanfani");

1959
15 febbraio-25 marzo 1960, (II "governo Segni");

18 luglio, muore a Torino.

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