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Vincenzo SCOTTI

(Napoli, 16 settembre 1933)

uomo politico italiano, esponente della Democrazia cristiana;

laureato in giurisprudenza;

1954
responsabile (1954-58) del Centro di Ricerca della CISL, occupandosi delle politiche di sviluppo in Italia e in particolare nel Mezzogiorno;


1955
si laurea cum laude all'Università di Roma La Sapienza con una tesi su Economia dello Sviluppo e Regioni Arretrate;


1968
5 giugno, eletto deputato (V Legislatura) nel Collegio di Napoli-Caserta;

1972
25 maggio, rieletto deputato (VI Legislatura);

1976
5 luglio, rieletto deputato (VII Legislatura);

Nel 1976 è sottosegretario al Bilancio.

1978
marzo-gennaio 1979, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (IV "governo Andreotti");


1979
1979 20-31 marzo, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (V "governo Andreotti");
20 giugno
, rieletto deputato (VIII Legislatura);
[Raggiunge il massimo delle preferenze con 219.000 voti.]
agosto-marzo 1980, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (I "governo Cossiga");

1980
-

1981
giugno-agosto 1982, ministro dei Beni e Attività Culturali (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-13 novembre, ministro dei Beni e Attività Culturali (II "governo Spadolini");
dicembre-aprile 1983, ministro del Lavoro e della Previdenza sociale (V "governo Fanfani);

 

1983
12 luglio, rieletto deputato (IX Legislatura);
agosto-marzo 1984, ministro per il Coordinamento della Protezione Civile della Repubblica Italiana (I "governo Craxi");

[Conclude il primo accordo fra sindacati, Governo e Confindustria, che diviene noto come "Accordo Scotti".]

1984
30 aprile-5 agosto, sindaco di Napoli;

1986
-

1987
2 luglio, rieletto deputato (X Legislatura);

1988
-

1989
capogruppo della Dc alla Camera dei deputati;

1990
16 ottobre-marzo 1991, ministro dell'Interno (VI "governo Andreotti");

1991
aprile-apr 1992 ministro dell'Interno (VII "governo Andreotti");
con il decreto-legge 345/91, istituisce la Direzione Investigativa Antimafia;
[Nel periodo del suo Dicastero - 1990-92 - sono state promulgate le leggi più importanti che hanno permesso alle forze dell'ordine e ai magistrati di agire contro l'organizzazione mafiosa.]

1992
23 aprile, rieletto deputato (XI Legislatura);
28 giugno-29 luglio, ministro degli Affari Esteri (I "governo Amato");

2002

Vicenda "Sale Bingo
"
Un'inchiesta di «Report» del 1º ottobre 2002, intitolata "Dietro al Bingo", rivela alcuni retroscena torbidi sulla "industrializzazione" del gioco della tombola (rinominata di fatto 'Bingo') e i coinvolgimenti politici.
In particolare la Gabanelli sintetizza dicendo: «Imprenditori privati e multinazionali spagnole del gioco d'azzardo che hanno fiutato l'affare nel 1999 quando sotto il "governo D'Alema" il gioco della tombola diventa Bingo. Ma il decreto legge che lo rende operativo e che trasformerebbe in illegali tutte le tombole di quartiere nasce il 21 novembre 2000. Ministro delle Finanze Ottaviano del Turco, Ministro del Tesoro Vincenzo Visco».
Nella partita entra anche l'ex ministro Vincenzo Scotti, che co-fonda, assieme a Luciano Consoli (in area D'Alema), Formula Bingo, società nella quale è presidente, che svolge consulenze per l'apertura delle sale bingo e rapidamente ottiene 214 delle 420 concessioni messe in campo sino a questo momento, grazie anche all'alleanza con Codere, una multinazionale spagnola del gioco d'azzardo.
Codere e Formula Bingo danno un'impronta industriale e altamente lucrativa al gioco casalingo della tombola, dove sono necessari grandi costi e investimenti da parte dei concessionari (i quali - stando all'inchiesta - per rifarsi necessitano di giochi più lucrosi e speculativi).
Con questa operazione Formula Bingo guadagna l'1.50% su ogni cartella venduta dalla sue 214 consociate. Vincenzo Scotti è anche presidente di Ascob, l'associazione dei concessionari.
È lo stesso Vincenzo Scotti, infatti, che, in Senato, preme per rendere abusive le tombole nei circoli e consentire l'introduzione di slot machine e videopoker.

2007
presidente della "Link Campus University", sede italiana dell'Università di Malta (Decreto del ministro Mussi del 4 luglio 2007).

2008
aderisce all'MPA (Movimento per l'Autonomia) con cui è candidato alle elezioni, venendo nominato dal segretario e leader Raffaele Lombardo presidente nazionale del partito;
aprile, non viene eletto (XVI Legislatura);
12 maggio-8 novembre 2011, sottosegretario agli Affari Esteri (IV "governo Berlusconi");

2009
alle elezioni europee si candida col Polo dell'Autonomia nella circoscrizione Sud; [Ottiene 30.446 voti e non viene eletto.]

2010
22 gennaio, dopo essere stato espulso dal MPA, diventa presidente nazionale del nuovo partito Noi Sud;

2011
novembre, insieme ad alcuni deputati del suo partito Luciano Sardelli e Antonio Milo scrive una lettera in cui invita il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a dimettersi e accettare un governo di unità nazionale.
8 novembre, dopo aspre critiche rivolte da alcuni giornali di centrodestra circa la sua posizione nel Governo, rassegna le dimissioni da sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri;

 

 


Rinviato a giudizio per peculato e abuso d'ufficio per lo "scandalo Sisde", le accuse penali sono poi decadute per sopravvenuta prescrizione.
La Corte dei Conti gli ha imposto di risarcire allo Stato 2.995.450 euro, giudicandolo colpevole insieme all'ex direttore del Sisde, Alessandro Voci, di aver fatto acquistare un palazzo a Roma con fondi riservati del Sisde a un prezzo maggiorato di 10 miliardi di lire per la creazione di fondi neri.
È stato assolto dall'accusa di corruzione nella gestione della nettezza urbana e in quello dei Mondiali di Italia 90.

 

 

 

Fonti
- Altre

 

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