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        – Serafino 
          De TIVOLI 
          
        (Livorno 1826-Firenze 1892) pittore italiano.  
        1848-49 
          dopo gli studi a Firenze, milita nelle file dei garibaldini; 
        1853 
          a Firenze è tra i primi frequentatori del  
          Caffè Michelangelo divenuto il centro di raccolta degli 
          artisti più avanzati della penisola [i futuri "macchiaioli"] 
          dove va maturando quella nuova pittura, antiaccademica, 
          detta pittura di "macchia"; 
          [Abbati, 
          Altamura, Banti, 
          Boldini,  
          Borrani, Cabianca, 
           Cecioni, Costa, 
          D'Ancona, 
           De Nittis, 
          De Tivoli, Fattori, 
          Lega,  
          Morelli,  Sernesi, 
          Signorini, 
           Zandomeneghi. 
          È Diego Martelli, teorico del movimento 
          e critico d'arte, una delle colonne portanti del gruppo "macchiaiolo", 
          termine che sarà usato nel 1862 in senso spregiativo dal critico 
          della «Gazzetta del Popolo», intendendo sottolineare l'antiaccademico 
          rifiuto del disegno e della forma a favore dell'effetto.] 
        1855 
          fa alcuni viaggi all'estero, a Londra e soprattutto a Parigi dove conosce 
          Courbet e 
          Manet e dove assimila la lezione 
          del naturalismo romantico di Th. Rousseau, 
          di Corot e, 
          in generale, della scuola di Barbizon; 
          tornato a Firenze partecipa al gruppo del Caffè Michelangelo; 
          fonda la "scuola di Staggia" portandovi 
          le sue idee innovatrici sul "tono" e sugli " accordi" 
          che tanta influenza hanno sui macchiaioli; 
          la sua attività di teorico del gruppo s'interrompe quando lascia 
          l'Italia per un lungo soggiorno all'estero; 
        - Paesaggio (1855, Roma, Galleria Nazionale d'Arte 
          Moderna) 
        1860 
          tornato a Firenze, rende partecipi delle sue esperienze 
          gli amici artisti fiorentini; 
        1862 
          è l'anno di Aspromonte e le divergenze politiche hanno ormai 
          disperso il gruppo di punta del Caffè Michelangelo; 
        1864 
          raggiunge il fratello a Londra; 
        - L'antica pescata a Bougival (1864, Milano, 
          Galleria d'Arte Moderna) 
        1866 
          chiude il Caffè Michelangelo; 
        1873 
          da Londra si trasferisce a Parigi (vi rimarrà fino al 1890) dove 
          mantiene i contatti con l'ambiente fiorentino e gli artisti italiani 
          che ora risiedono nella capitale francese: G. 
          Palizzi, G. 
          De Nittis, G. 
          Boldini e V. 
          D'Ancona. 
        1890 
          torna a Firenze; 
        1892 
          muore a Firenze 
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