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Papi

795-816, Leone III [santo]

Elezione del Papa

«segue da 490»
Poco prima della fondazione dell'Impero d'Occidente, i pontefici si liberano dalle influenze degl'imperatori di Costantinopoli, mentre i primi re Carolingi riconoscono ai papi la libertà di elezione.
Se i discendenti diretti di Carlo [Magno] si accontentano del semplice ius advocatiae, gli imperatori tedeschi, discendenti da Ottone, pretendono di più e ottengono il privilegio di presenziare, con due legati imperiali, l'elezione del pontefice fatta dal clero e dal popolo. 
Da qui nascono le due fazioni, la romana e la imperiale tedesca, che nei secoli X e XI si dilaniano a vicenda.
«segue 1000»

Astronomia

Sin dal IX secolo comincia a fiorire nei paesi musulmani, quando i più importanti testi della tradizione greca sono tradotti in arabo.
La maggior parte delle traduzioni ha luogo nel IX secolo a Bagdad e a Damasco su richiesta di vari mecenati.
«segue sec. X»

ANNI 800-809 d.C.

 


800-809
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Irene
797-802, basileios (imperatore)
801

riprende le trattative con Carlo [Magno] giungendo addirittura [fonte bizantina] a offrirgli la propria mano;

Niceforo I
802-811, basileios (imperatore)
la politica di distensione fra i due imperi fallisce e si aprono così contrasti non solo politici e militari, ma anche religiosi;
806
la guerra (806-810) contro Carlo [Magno] viene combattuta soprattutto nel Veneto;

800-809
-

800-809
Baghdad
Abbasidi
(Banu 'Abbas)
[37 califfi; ultimo della dinastia: al-Mustasim (1258)]
Harun al-Rashid

(? - ?)
figlio di
786-809, califfo di Baghdad;
807
noto per le sue lunghe guerre contro i bizantini, invia a Carlo [Magno] un'ambasceria con ricchi regali destinati all'imperatore, tra cui uno particolarissimo "compositum mirifice arte mechanica", un orologio ad acqua che indica le ore suonate da palline di bronzo che cadono in un bacile di ottone; a mezzogiorno dodici cavalieri si affacciano da dodici finestre che poi si chiudono dietro di loro: in Occidente non è ancora possibile vedere simili meraviglie.
[Annales di Eginardo]

800-809
-

 

segue


800-809
SACRO ROMANO IMPERO
Carlo [Magno]
Albero genealogico
[Carlomagno o Carlo I [il Grande]]
(742 - Aquisgrana 814)
figlio primogenito del "maggiordomo" Pipino III [il Breve] e di Berta (o Bertranda), figlia di Cariberto di Laon;
749, viene legittimato all'atto del matrimonio fra Pipino III [il Breve] e Berta;
754, viene insignito a Saint-Denis, assieme al padre e al fratello minore Carlomanno, del titolo di Patricius romanorum da papa Stefano II;
758-814, re di Neustria;
768-814, re di Borgogna;
771-814, re dei franchi;
774-814, re dei longobardi;
792, per una sua ribellione Pipino [il Gobbo] (figlio della prima moglie Imiltrude) viene rinchiuso nell'abbazia di Prüm;
il Capitulare de partibus Saxoniae (792-799), che non è riuscito a piegare la resistenza sassone, causando anzi nuove ribellioni, viene abrogato;
nel 793, sconfigge e depone Tassilone III duca di Baviera per i suoi contatti con avari e bizantini contro di lui; il ducato, pur mantenendo propria legge e integrità territoriale, viene sottoposto a un comes carolingio;
nel 797, tenta di mettersi in contatto con il califfato abbaside di Baghdad ma i suoi ambasciatori non riescono a giungere a destinazione;
nel 798, fin da adesso l'espressione imperium christianum compare nei documenti carolingi per qualificare un dominio che non è il vecchio impero romano ma che lo eguaglia in dignità e il cui compito è quello di difendere la comunità dei fedeli;
nel 799, dal limes britannicus avvia una delle tante imprese dirette (sin dal 780) verso la penisola armoricana ma l'inizio delle scorrerie normanne tra mare del Nord e golfo di Guascogna impediscono in questo periodo e su questo scacchiere il consolidarsi dell'autorità carolingia;
in seguito ad un attentato della fazione aristocratica, papa Leone III si reca da lui a Paderborn per chiederne la protezione: si trova così arbitro in una situazione giuridica simile di fatto a quella degli imperatori romano-cristiani;
800
Roma, vigilia di Natale, è incoronato nella basilica di San Pietro per acclamazione [secondo il rito bizantino] da papa Leone III, con il titolo di Karolus Augustus, magnus et pacificus imperator, a Deo coronatus, romanum gubernans imperium et rex francorum et langobardorum;
Irene, la sovrana di Costantinopoli, che non chiama se stessa basilissa (imperatrice) bensì basileios (imperatore) deve assistere impotente all'incoronazione che non accetterà mai;
egli stesso non è molto sicuro del titolo che porta e non chiama se stesso romanorum imperator (imperatore dei romani) bensì romanorum gubernans imperium (colui che governa l'impero romano);
anche questo colpo di stato è un atto politico diretto soprattutto contro Bisanzio;
800-814, imperatore del Sacro Romano Impero;
801
riceve dal califfo abbaside Harun al-Rashid un'ambasceria con ricchi doni; da ambo le parti c'è il desiderio di accordarsi contro i comuni nemici: Bisanzio e l'emirato di Córdoba: si tratta del primo reale incontro fra cristianità occidentale e Islam;
il figlio Ludovico, assieme a Guglielmo di Tolosa, prende Barcellona; le conquiste successive verso la costa catalana, contrastate dall'emiro al-Hakam, gli assicureranno il controllo della zona a nord dell'Ebro, dove sarà organizzato militarmente il limes hispanicus o "marca ispanica";
804
solo ora l'assimilazione dei sassoni all'impero franco sembra compiuta, mentre verso l'Holstein, il Brandeburgo, il Meclemburgo anche alcune tribù slave cominciano a entrare nell'area d'influenza carolingia;
806
la guerra con Bisanzio (806-810) viene combattuta soprattutto nel Veneto;
con la Divisio regni promulgata alla dieta di Diedenhofen egli risolve le sue tante preoccupazioni di carattere ereditario [diciannove si calcolano i figli fra legittimi e illegittimi], destinando ai figli avuti con la sveva Ildegarda:
- Carlo: Austrasia, Neustria, Sassonia, parte della Borgogna e dell'Alemannia;
- Pipino: Italia longobarda, parte dell'Alemannia, Baviera e Marca orientale;
- Ludovico: parte della Borgogna, Aquitania e Marca ispanica;
ma essendo morti i primi due prima del padre, tocca a Ludovico raccogliere il tutto;


800-809
-


800-809
REGNO di AQUITANIA
Ludovico [il Pio]
Albero genealogico

(Casseneuil, Aquitania 778 - presso Ingelheim 840)
figlio di Carlo [Magno] e della seconda moglie Ildegarda;
781-814, re di Aquitania;
sposa Ermengarda d’Angiò e poi Giuditta di Baviera;



814-840, imperatore del Sacro Romano Impero;






 
-
800-809



800-809
contea di Tolosa
Guillaume d'Orange
Albero genealogico
(sec. VIII - IX) santo
figlio di Amerigo di Narbonne;
790 ca-810 ca, conte di Tolosa;
nel 793 combatte contro i saraceni uscendone vittorioso quando i franchi conquistano Barcellona;
803
fattosi monaco, risiede prima ad Aniane, poi a Gellona dove muore in odor di santità.


800-809
[Guillaume d'Orange è il protagonista di una canzone di gesta tra le più antiche (di poco posteriore al Roland) pervenuta a noi in una versione già composita; da essa si svilupperà, nei secc. XII-XIII tutto un ciclo comprendente più d'una ventina di canzoni:
relative a lui:
Coronement Looïs
Charroi de Nîmes
Prise D'Orange
Moniage Guillaume
;
a suo nipote Viviano:
Enfances Vivien
Chevalerie Vivien
Aliscans
;
a suo padre Amerigo di Narbona:
Girard de Vienne
Aimeri
Le Narbonnes
;
ad altri suoi antenati:
Garin de Monglane;
ai suoi fratelli:
Guibert d'Andrenas
Prise de Cordres
Siège de Barbastre
.
a

 

 

 




800-809
REGNO delle ASTURIE
Alfonso II [il Casto]
Albero genealogico
(Oviedo 759 - 842)
figlio di Fruela I, assassinato nel 768;
783, 791-835, re delle Asturie;
raccoglie la successione solo dopo molti anni;
nel 797 combatte contro gli arabi conquistando Lisbona; fonda il santuario di Compostella, meta di pellegrinaggi durante tutto il medioevo, in seguito alla scoperta, avvenuta durante il suo regno, del supposto sepolcro di Giacomo, l'apostolo della Galizia; 


 
800-809
-

800-809
contea di ARAGONA
Aznar Galindez I
Albero genealogico
(? - ?) di origine basca;
figlio di
809 ca-838 ca, conte di Aragona;

 
800-809
-

800-809
MARCA ISPANICA
 
801
conquistata da Ludovico [il Pio], Barcellona diviene la capitale della Marca ispanica;


900-909
-

a

800-809
EMIRATO di CÓRDOBA
[ANDALUSIA – al-Andalus]
Omayyadi (banu Umayya=figli o discendenti di Umayya)
Una delle principali famiglie dei Coreisciti, l'aristocrazia della Mecca.
661-750, governatori dell'impero islamico;
756-929, governatori dell'emirato di Córdoba;
929-1031, governatori del califfato di Córdoba;
al-Hakam

(? - ?)
788-822, emiro di Córdoba;






800-809
-

a


 

800-809
REGNO d'ITALIA
Pipino
Albero genealogico
Carlomanno (n. 777 - Milano 810)
secondogenito di Carlo [Magno] e della seconda moglie Ildegarda;
781-810, re d'Italia; (Pipino)
(riceve dal padre il regno longobardo a soli 4 anni, consacrato da papa Adriano I)
sposa Adelaide di Spoleto;
nel 793 guida la campagna contro Grimoaldo II, duca di Benevento, anche se senza risultati positivi;
nel 795-796, si distingue in una fortunata spedizione contro gli avari [già iniziata dal padre nel 791] che permette la formazione di una "marca orientale" [corrispondente grosso modo all'attuale Austria]; tenta di aggiungere ai propri domini d'Italia la regione di Venezia, di cui depreda le isole, senza tuttavia riuscirci;
 
800-809
-


800-809
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Giovanni Galbaio 
(? - ?)
787-804, doge di Venezia;
governa assieme al figlio Maurizio;
803
assieme al figlio Maurizio si rende colpevole della morte del patriarca di Grado Giovanni, fatto precipitare giù da una torre: forse perché questi ha tentato di porre un freno al loro licenzioso contegno o forse perché si è opposto all'elezione del vescovo di Castello che i dogi, su istanza di Niceforo I, imperatore d'Oriente, hanno pensato di conferire ad un bizantino; il tragico avvenimento desta orrore nelle isole di Venezia che nel frattempo, nella divisione dei due imperi d'oriente e d'occidente, vengono lasciate fuori e considerate "amici comuni".
Lasciati da soli, i veneziani si apprestano ad affrontare una dura lotta per il potere: un vero e proprio colpo di stato viene sventato in tempo; i capi della congiura, Obelerio tribuno di Malamocco e suo fratello Fortunato patriarca di Grado, si rifugiano il primo a Treviso, il secondo presso Carlo [Magno]; Fortunato, che sa bene di essere odiato dai veneziani, cerca di persuadere l'imperatore di impossessarsi di Venezia, quindi delle isole della Dalmazia aprendosi così la strada per una conquista dell'impero d'Oriente; i francesi, pur valutando positivamente la strategia, per il momento non si muovono;
804
non sentendosi più sicuri, i dogi padre e figlio si rifugiano a Mantova mentre Obelerio ritorna nelle isole dove, senza opposizione, applaudito dai suoi e tollerato dagli altri, occupa la sede ducale; anche Fortunato fa ritorno alla chiesa di Grado dove è riconosciuto e accolto senza che nessuno faccia riferimento agli oscuri progetti fatti in Francia.


Obelerio degli Antenori 
(? - ?)
804-810, doge di Venezia;
ancora una volta per problemi di confini (stavolta nella zona dei lidi situata tra il Livenza e la fossa di Rimondo) scoppia una guerra tra gli abitanti di Jesolo e quelli di Eraclea; quest'ultimi mettono a ferro e fuoco l'isola di Jesolo uccidendo gran parte dei suoi abitanti, ma provocano nello stesso tempo meraviglia e sdegno tra gli altri abitanti delle isole che invitano il doge a porvi rimedio; questi dispone (vendicandosi anche contro gli eracleani) che i popoli dell'una e dell'altra isola siano trasferiti nelle altre in modo da confondersi con gli altri cittadini.

[Carlo [Magno] ha più volte manifestato una profonda antipatia per i veneziani che «fanno i soldi con ogni mezzo, anche con il commercio degli schiavi».
Per ingraziarsi l'imperatore, il doge si reca ad Aquisgrana a rendergli omaggio e spinge il suo servilismo al punto di sposare una dama di corte (sarà la prima dogaressa a far capolino nella storia della Serenissimia).
Non sentendosi sicuro nella turbolenta società veneziana, divisa fra i fanatici di Bisanzio e quelli dell'Impero di Occidente, il doge chiama al suo fianco i fratelli Beato e Valentino a dividire la responsbilità del dogato.
Lo strano triumvirato, che i veneziani detestano, decide di invocare l'esercito di Pipino, figlio di Carlo [Magno], ora re d'Italia insediato a Ravenna.
Pipino accetta anche perché esiste un trattato di mutua assistenza (805) che lo impegna con il doge.
Nantas Salvalaggio, Signora dell'acqua, Piemme, Casale Monferrato 1997.]


800-809
-




800-809
Toscana
Bonifacio II
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
?-?, conte di Lucca;




800-809
-



800-809
ducato di Spoleto
[chiamato anche marchesato o marca, per i suoi compiti militari contro i saraceni e i bizantini]
Guinigiso
Albero genealogico

(? - ?) (nobile franco)
figlio di
789-822, duca di Spoleto;







800-809
-





 

CINA

Tai-Tsung [Dinastia T'ang]
762-?, imperatore della Cina;



GIAPPONE

Fujiwara

«segue da 790»
800,
«segue 810»


AFRICA


800
Koukia, città della Nigeria settentrionale, ha rapporti commerciali con l'Egitto, con la zona del bacino del Niger e con le tribù del Benin, patria dei probabili antenati di Magharen che, secondo Al-Bakri (Cordova 1608), ha partecipato alla fondazione di Timbuctú sul fiume Niger.
Timbuctú diventa una fiorente città nigeriana-sudanese.

800-1000
periodo di massimo splendore del Ghana che si estende progressivamente dal Sahara alle coste occidentali dell'Africa; la sua economia si basa su un commercio prosperoso.
[Le sue origini si situerebbero verso il IV secolo, fondato da popolazioni Soninke; chiamato Wagadu dai suoi governanti, il nome Ghana diviene più conosciuto a causa del titolo dei suoi re: ghana o capo guerriero. La sua ubicazione era molto più a nord dell'attuale Ghana (ex Costa d'Oro) i cui leaders vorranno celebrarne l'indipendenza collegandola alle gloriose tradizioni del passato.]
Il regno verrà invaso dagli Almoravidi del Nordafrica che lo occupano nel 1076.


800-853
Il "Signore dei Neri" guida rivolte di schiavi lungo la Costa orientale. La sconfitta dei ribelli provoca l'esodo verso sud di un gruppo di Bantu Mnguni.



[Hosea Jaffe, AFRICA, Movimenti e lotte di liberazione, Arnoldo Mondadori Editore, Milano 1978;
AA.VV., Storia dell'Africa, La Nuova Italia 1979.]


 Abu Tammam Habib ibn 'Aws (800-845 ca) poeta e filologo arabo; siriano di origine cristiana ma ritenuto della tribù dei Tayyi', precursore (insieme a conterraneo al-Buhturi) del "neoclassico" Mutanabbi Abu al-Tayyib al-;
Hamasa (raffinata antologia di poesie antiche, utile allo storico perché celebra importanti eventi dell'epoca).

al-Farghani o Alfragano (sec. IX d.C.) astronomo arabo vissuto a Bagdad;
Compendio di astronomia (in 30 capitoli)
[Tradotto in latino e in ebraico, avrà larghissima diffusione in Europa.]

Al Khuwarizmi, Muhammad Ibn Musà (vissuto nel IX sec. † prima dell'850 d.C.) matematico musulmano, molto noto in Europa occidentale per due sue opere oggetto di traduzione:
- ? (riguarda il calcolo numerico presso gl indiani);
- Al-jabr wàl muquabalah - Liber algebrae et almucabala (da cui deriva il nome di algebra).
[Secondo C.B. Boyer il suo lavoro rappresentò per l'algebra quello che gli Elementi di Euclide rappresentarono per la geometria.]

Anandavardhana (sec. IX) filosofo indiano, vissuto nel Kashmir;
Dhvahyaloka [in sanscrito] (La luce della risonanza)
Tra i suoi continuatori emerge Abhinavagupta.

Andrea da Bergamo (sec. IX) storico italiano;
Storia (compendio della Storia dei Longobardi di Paolo Diacono e continuazione della stessa dalla morte di Liutprando (744) alla morte di Carlo II il Calvo (877); sicura fonte per gli avvenimenti a lui contemporanei, dall'età di Ludovico II in poi).

Scoto Eriugena [da Eriu, Irlanda], Giovanni o Giovanni Scoto Erigena (attivo nel sec. IX) filosofo irlandese, nato nel primo quarto del secolo IX;
847, si trasferisce in Francia e diventa insegnante alla scuola palatina;
De praedestinatione (851, opera rivolta a controbattere la teoria di Gotescalco circa la doppia predestinazione, e composta aderendo all'invito di Incmaro di Reims e di Pardulo di Laon)
[Essendosi tuttavia spinto troppo nella direzione opposta a quella di Gotescalco, insegnando che Dio non predestina nessun uomo ad essere dannato in eterno, la sua opera viene condannata dal concilio di Valenza dell'855]
Finora conosce solo le opere di grammatica e di dialettica scritte da autori latini.
860 ca, Carlo il Calvo gli richiede una nuova traduzione dal greco degli scritti di Dionigi Areopagita, traduzione che viene ultimata nell'862;
seguono altre traduzioni:
Ambigua e Quaestiones ad Thalassium di Massimo il Confessore;
De hominis opificio di Gregorio Nisseno;
Ancoratus di Epifanio.
Nasce ora in lui il progetto di un'opera filosofica nella quale esporre in modo sisematico la concezione fondamentalmente neoplatonica di tutta la realtà che egli ha finora assimilato dai testi greci:
Periphyseon (864-866; il titolo, più noto, di De divisione naturae sarò posto più tardi)
[Ignorato per circa due secoli, il suo pensiero eserciterà notevole influsso nel sec. XII, quando le sue dottrine saranno studiate nelle scuole e origineranno sistemi tendenzialmente panteistici con Amalrico di Bène e Davide di Dinant. La condanna di questi due filosofi da parte dell'autorità ecclesiastica porterà anche alla condanna delle sue opere nel 1225.]


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Carta

«segue da V sec.»
IX sec., Cina, la tecnica per la riproduzione a impressione diventa di uso corrente;
868, compare il primo "libro" stampato che si conosca, un rotolo di carta che termina con queste parole: «Stampato l'11 maggio 868 da Wang-Chieh, per essere distribuito liberamente in segno di rispetto per la memoria dei suoi genitori».
L'invenzione nei suoi tratti essenziali è quindi già avvenuta, La riproduzione si ottiene per mezzo di blocchi di legno intagliato e ognuno raffigura una pagina intera. I classici cinesi vengono stampati con questo metodo e sono largamente diffusi;
«segue 1041»

 

Ungheria

Quando si diffonde la notizia che l'Ungheria è stata battezzata, orde di missionari dotati di vocazione, e ancor più senza vocazione, invadono il paese.
Molti di loro arrivano da Magonza, dove nel IX secolo un diacono di nome Benedetto Levita ha organizzato le truppe della propaganda fide, e introducono subdolamente nel territorio dove sono in missione non solo le regole del catechismo religioso ma anche quelle dei diritti dell'Impero franco.
[Sándor Márai, Terra, Terra!… - p. 200 - Adelphi Edizioni SpA Milano 2005.]

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