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Il Viandante |
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Papi 337-352,
Giulio I [santo]: 352-366, Liberio; (355-356, Felice II). Catari Epifanio chiama |
350-359 d.C.
– Agostino, Aurelio
(Tagaste, oggi Souk-Ahras, Algeria 354-Ippona 430) padre
della chiesa di lingua latina, santo;
Torna su[Nato da padre pagano, Patricius, battezzato solo poco prima della morte, e da madre cristiana, Monica.] 374, dopo aver studiato l'Hortensius di Cicerone, aderisce al manicheismo; 375-383, maestro di retorica a Cartagine; si trasferisce quindi a Roma; 384, a Milano, per interessamento del praefectus urbi Simmaco, ha una cattedra di retorica; qui subisce l'influenza di Ambrogio e, anche tramite suo, si rivolge al neoplatonismo (Plotino e Porfirio); 387, superato il manicheismo e dopo la rinuncia del sapere retorico, dopo alcuni anni di meditazione nel ritiro di Cassiciacum, riceve il giorno di Pasqua da Ambrogio il battesimo; Confessiones (397-401, in 13 libri, Confessioni; gli ultimi tre libri riguardano i primi capitoli della Genesi) De civitate Dei (413-426, in 22 libri) [Libro ritenuto per secoli il modello della teologia cristiana della storia. Vi si legge per es. in VII, 30: «Adoriamo quel Dio che regola inizi, sviluppo e fine delle guerre, quando in tal modo il genere umano deve essere purificato e punito; Egli ha creato e dirige il fuoco di questo mondo, così gagliardo e impetuoso secondo l'armonia dell'immensa natura […]. Egli conosce e coordina le cause prime e le cause seconde». Nel XX secolo, la migliore teologia elaborata nel "secolo dei genocidi" (il Novecento, appunto) non sarà più in grado di sostenre questa visione tradizionale rispecchiata nelle sue parole e presente in molti altri Padri della Chiesa, scolastici, teologi moderni (cattolici, ortodossi e protestanti non fa differenza). Per il cattolicesimo sembra invece che nel Novecento non sia accaduto nulla e tutto possa continuare come ai tempi di Agostino, di cui il catechismo (art. 311) ripropone l'aberrante sofisma: «Dio non è in alcun modo, né direttamente né indirettamente, la causa del male morale. Però, rispettando la libertà della sua creatura, lo permette e, misteriosamente, sa trarne il bene». [Vito Mancuso, Io e Dio, Garzanti 2011] De Trinitate (in 15 libri) Contra academicos (in 3 libri) De immortalitate animae De doctrina christiana (in 4 libri) De vera religione Retractationes (426, in cui passa in rassegna tutta la sua attività di scrittore, giudicando se stesso con estrema sincerità) inoltre: 363 sermones e 270 epistole; «si crede a patto di comprendere e si comprende a patto di credere» – Isidoro di di Pelusio (2/IV sec. d.C.-449) abate nel monastero egiziano di Pelusio, santo; autore di un copiosissimo epistolario comprendente oltre 200 lettere che costituiscono una delle più importanti fonti storiche per gli studi sulla Chiesa greca.
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Roma e Costantinopoli
337-361,
Costanzo II, imperatore |
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