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ANNO 1980

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Papa Giovanni Paolo II
(1978-2005)

nuovo segretario di Stato: cardinale Agostino Casaroli;

direttore dell'Entità e di Sodalitium Pianum: mons. Luigi Poggi;

1980
Polonia, l'agente e sacerdote gesuita Kazimierz Przydatek, a cui mons. L. Poggi aveva ordinato di preparare un gruppo di religiosi polacchi da infiltrare tra gli scioperanti e nei sindacati, è diventato il migliore informatore del Vaticano sulla situazione polacca;
una delle sue migliori fonti è padre Henryk Jankowski, sacerdote della chiesa di Santa Brigida, la parrocchia di L. Walesa a Danzica;
di fronte al timore che "Solidarnosc" diventi un altro rifugio per comunisti moderati, il papa ordina a mons. L. Poggi di infiltrare i suoi agenti dentro il sindacato, per costringere, in qualche maniera, i dirigenti a creare un'organizzazione più aperta in cui siano presenti anche leader e intellettuali dichiaratamente cattolici;
Kazimierz Przydatek convince L. Walesa ad accettare nella direzione Tadeusz Mazowiecki, caporedattore del giornale cattolico «Wierz», e lo storico, anch'egli cattolico, Bronislaw Geremek;
da questo momento "Solidarnosc" passa sotto il controllo della Chiesa di Roma;
intanto, dal pulpito di Czestochowa, il cardinale primate Wyszynski pronuncia un'omelia contro lo sciopero dicendo che gli scioperanti non possono pretendere tutto in una volta, che è meglio stabilire un programma e che nessuno deve mettere in pericolo il paese; una vera e propria doccia fredda, soprattutto per gli scioperanti che interpretano l'omelia come un rifiuto esplicito della Chiesa di appoggiare la loro richiesta di un sindacato indipendente;
Ottobre
i contatti tra gli Stati Uniti e il Vaticano sono gestiti da Zbigniew Brzezinski, consigliere dell'Agenzia per la Sicurezza Nazionale del presidente J. Carter, e da mons. Josef Tomko [futuro cardinale] direttore della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli ed ex responsabile di Sodalitium Pianum;

ONU
Organizzazione delle nazioni unite

1980, New York,
segretario generale:
- 1972-81, Kurt Waldheim.

UNESCO
(United Nations Educational Scientific and Cultural Organization)

«segue da 1975»
1980, marzo, in collaborazione con IUCN, WWF, UNEP e FAO approva il documento riguardante la strategia della conservazione mondiale (WCS);
«segue 1984»



 



1980
UNIONE EUROPEA
I LEGISLATURA - (1979-1984)
Stati Membri
Seggi
[dal 1952]
       
01
Belgio      
24
02
Francia      
81
03
Germania      
81
04
Italia      
81
05
Lussemburgo      
6
06
Paesi Bassi      
25
[dal 1973]
       
07
Danimarca      
16
08
Regno Unito      
81
09
Irlanda      
15
Totale Deputati
410

 




1980
Schweizerische Eidgenossenschaf
Confédération suisse
Confederazione svizzera
[Repubblica federale]
- Presidente
-
- Primo ministro
-
[governo di coalizione: Partito radicale democratico, Partito cristiano-democratico, Partito socialista e Unione democratica di centro]

1980
-


1980
Fürstentum Liechtenstein
[Monarchia costituzionale]
Francesco Giuseppe II
Albero genealogico
(1906 - 1989)
figlio di
1938-89
, principe di Liechtenstein;



 
- Primo ministro
Hans Brunhart
(1978 - ?)
[VU (Unione patriottica)]
[la VU (Unione patriottica) ha la maggioranza in parlamento]

1980
-


1980
Republik Osterreich
[neutrale da mag 1955]
questione Alto Adige:
– 1° accordo 1969; 2° accordo 1971
- Presidente
Rudolf Kirchschläger
(1974 - 1986)
- Cancelliere
Bruno Kreisky [I]
(1970 mar - 1983)
[SPÖ (Partito socialista)]
- Ministro degli esteri
?
(? - ?)
[]
[governo di minoranza]
1980
-

 

1980
Bundesrepublik Deutschland
[Repubblica Federale di Germania (FDR)]
(maggio 1949)
Presidente
K. Carstens
(1979 - 1984)
[CDU]
VIII Legislatura 1976 14 dic - 4 nov 1980
IX Legislatura
1980 4 nov - 29 mar 1983
Cancelliere
H. Schmidt
II
(1976 16 dic - 4 nov 1980)
[SPD]
H. Schmidt
III
(1980 6 nov - 1° ott 1982)
[SPD]
[Coalizione "giallo-rossa", formata da:
SPD
(Sozialdemokratische Partei Deutschlands - Partito socialdemocratico tedesco)e
FDP (Freie Demokratische Partei - Partito liberaldemocratico).]
Vice-cancelliere
+ Affari esteri
Hans-Dietrich Genscher (FDP)
(1974 16 mag - 17 set 1982)
Interni
Gerhart Rudolf Baum (FDP)
(1978 8 giu - 17 set 1982)
Giustizia
Hans-Jochen Vogel (SPD)
(1974 16 mag - 22 gen 1981)
Finanze
Hans Matthöfer (SPD)
(1978 16 feb - 28 apr 1982)
Economia
Otto Lambsdorff (FDP)
(1977 7 ott - 17 set 1982)
Alimentazione, Agricoltura e Foreste
Josef Ertl (FDP)
(1976 16 dic - 17 set 1982)
Rapporti con la Germania Est
Egon Franke (SPD)
(1974 16 mag - 1° ott 1982)
Lavoro e Solidarietà sociale
Herbert Ehrenberg (SPD)
(1976 16 dic - 28 apr 1982)
Difesa
Hans Apel (SPD)
(1978 16 feb - 1° ott 1982)
Famiglia, Gioventù e Sanità
Antje Huber (SPD)
(1976 16 dic - 28 apr 1982)
Trasporti
Kurt Gscheidle (SPD)
(1974 16 mag - 4 nov 1980)
Volker Hauff (SPD)
(1980 6 nov - 1° ott 1982)
Poste e Telecomunicazioni
Kurt Gscheidle (SPD)
(1980 6 nov - 28 apr 1982)
Territorio, Genio civile e Urbanizzazione
Dieter Haack (SPD)
(1978 16 feb - 4 nov 1980)
Trasporti ed urbanizzazione

Dieter Haack (SPD)
(1980 6 nov - 1° ott 1982)
Ricerca e Tecnologia
Volker Hauff (SPD)
(1978 16 feb - 4 nov 1980)
Andreas von Bülow (SPD)
(1980 6 nov - 1° ott 1982)
Formazione e Scienze
Jürgen Schmude (SPD)
(1978 16 feb - 28 gen 1981)
Cooperazione economica
Rainer Offergeld (SPD)
(1978 16 feb - 1° ott 1982)

1980
Ottobre
le elezioni segnano un ulteriore rafforzamento della coalizione fra i socialdemocratici e i liberali.
1980-81, Amburgo, vengono occupati edifici in Hafenstraße. È una delle più grandi e longeve occupazioni di tutta l'Europa.
11, Francoforte, dopo una manifestazione di 10.000 persone pochi giorni prima, la polizia tedesca sgombera e distrugge le sessanta capanne costruite nel bosco della città dagli oppositori all'ampliamento dell'aeroporto, in lotta dagli anni '60. Il movimento si radicalizza, adottando anche la tattica del sabotaggio.

Novembre
6
, sostenuto dalla stessa coalizione, si forma il (III "governo Schmidt");

 



1980
Royaume de Belgique
Konikrijk België

Baldovino I

Albero genealogico

(1930 - 1993)
figlio di Leopoldo III e di Astrid di Svezia;
1951-93, re dei Belgi;


 
Primo ministro
Wilfried Martens
(1979 - ott 1987)
[cristiano-sociali fiamminghi]
Ministro delle finanze
?
(? - ?)
[governo di coalizione: cristiano-sociali e liberali]

1980
poiché la vita politica belga continua ad essere dominata dalla difficile convivenza tra le due comunità linguistiche dei fiamminghi e dei valloni, il governo decide di dare maggiore autonomia alle due regioni;


1980
Koninkrijk der Nederlanden
[Regno dei Paesi Bassi]

Giuliana

Albero genealogico

(l'Aia 1909 - 2004)
figlia di Guglielmina regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Enrico di Meclemburgo-Schwerin;
1937, sposa il principe Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
1948-80, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


Beatrice I

Albero genealogico

(n. 1938)
figlia di Giuliana regina dei Paesi Bassi e del principe consorte Bernardo di Lippe-Biesterfeld;
principessa dei Paesi Bassi, di Orange-Nassau, di Lippe-Biesterfeld;
1961, si laurea in sociologia all'università di Leida;
1966, sposa Claus von Amsberg, diplomatico tedesco;
dal 1980, regina dei Paesi Bassi;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
Primo ministro
?
(? - ?)
?
(? - ?)

1980
-




1980
Grousherzogden Lezebuurg
Grand-Duché de Luxemburg
- dal 1919 il paese ha una costituzione democratica e la vita parlamentare è dominata dal Partito cristiano-sociale;
- dal 1948 ha rinunciato alla neutralità,
- dal 1951 fa parte della CECA,
- dal 1954 fa parte della UEO,
- dal 1957 fa parte della CEE che ha sede proprio in Lussemburgo.

Giovanni di Borbone-Parma

Albero genealogico

(1921 - ?)
figlio secondogenito del principe Felice di Borbone-Parma e di Charlotte di Nassau-Weilburg, granduchessa di Lussemburgo e duchessa di Nassau;
1964-?, granduca di Lussemburgo;
[dopo l'abdicazione della madre]


 
- Primo ministro
Pierre Werner
(1979 - 1984)
[Partito cristiano-sociale]
[governo di coalizione: Partito cristiano-sociale e del Partito democratico]

1980
-


1980
Kongeriget Danmark
[Regno di Danimarca]
Margherita II
Albero genealogico

(? - ?)
figlia di Federico IX e di Ingrid di Svezia;
dal 1972, regina di Danimarca;

 
Primo ministro
Anker Jorgensen III
(1975 - 1982)
[socialdemocratico]
 

1980
Copenaghen,


1980
Repubblica d'Islanda
[dal 17 giugno 1944]
Presidente
-
Vigdís Finnbogadóttir
(1980 giu - giu 1996)
- Primo ministro
Ólafur Jóhannesson
(1978 - gen 1980)
[Partito progressista (riformisti)]
Gunnar Thoroddsen
(1980 feb - 1983)
[Partito dell'indipendenza (di destra)]
[governo di coalizione: progressisti e socialdemocratici]

1980
Febbraio
dopo le elezioni viene formato un governo sotto la guida di Gunnar Thoroddsen del Partito dell'indipendenza (di destra);

Giugno
Vigdís Finnbogadóttir è la prima donna ad essere eletta capo dello stato;
[non solo in Islanda, ma in campo internazionale]


1980
Kongeriket Norge
[Regno di Norvegia]
[dal 1905]
Olav V
Albero genealogico

(1903 - ?)
figlio di Haakon VII e di Maud di Gran Bretagna;
1957-
, re di Norvegia;

 
- Primo ministro
Odvar Nordli
(1973 - 1981)
[Partito laburista]
[dal 1977 il governo laburista è appoggiato dal Partito socialista di sinistra: insieme hanno la maggioranza per un solo seggio]

1980
-


1980
Konungariket Sverige
[Regno di Svezia]
Carlo XVI Gustavo
Albero genealogico

(1946 - ?)
figlio di ? e di ?;
dal 1973, re di Svezia;


 
Primo ministro
Ola Ullsten
(1978 - 1982)
[Partito liberale]
[governo di coalizione di centro]

1980
-


1980
Suomen Tasavalta
Republiken Finland
[Repubblica di Finlandia]
[dal 1961 aderisce all'EFTA; dal 1973 accordo di cooperazione con il Comecon.]
Presidente
Urho Kaleva Kekkonen
[Partito agrario]
(1956 feb - 1981)
Primo ministro
Mauno Koivisto
(1979 - 1981)
[Partito socialdemocratico]
Ministro dell'interno
-
Ministro degli esteri
-
[governo quadripartito di centrosinistra comprendente anche i comunisti]

1980
-





1980
Repubblica Popolare Federativa
di Jugoslavia

[Federativna Narodna Republika Jugoslavija]
(dal 29 Novembre 1945)
- Presidente federale [a vita]
Tito (Josip Broz)
(1973-80)
-

dal 1977 è in vigore il trattato di Osimo (firmato nel 1975);
[i rapporti con l'Italia si sono fatti più cordiali]
1980
Maggio
muore Tito (Josip Broz).

Da questo momento niente sarà più come prima: venuto a mancare il leader supremo, i diversi soggetti politici formatisi in Jugoslavia si sentono liberi di muoversi autonomamente, perseguendo ciascuno i propri interessi.
L'Armata popolare jugoslava, pur plurietnica alla base, è sempre più serba man mano che si sale la scala gerarchica e non solo per quanto riguarda la nazionalità della stragrande maggioranza dei suoi ufficiali, ma anche per la sua concezione dello stato, che vuole forte, compatto, dipendente da un solo centro.
A rendere ancor più esplosiva la situazione sopraggiunge, all'inizio degli anni Ottanta, una gravissima crisi economica, dovuta a decenni di una sperimentazione in campo sociale e produttivo basata su teoremi astrattamente ideologici, spesso del tutto avulsi da ogni rispetto delle leggi di mercato.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]

6 REPUBBLICHE POPOLARI
SLOVENIA - cap. Lubiana

-

CROAZIA - cap. Zagabria

-

SERBIA - cap. Belgrado

-

Vojvodina (Provincia autonoma) - capol. Novi Sad
[amministrativamente legata alla Serbia dove i serbi rappresentano la metà della popolazione e dove vive una consistente minoranza ungherese] 
-
Kosovo (Provincia autonoma) - capol. Pristina
[amministrativamente legata alla Serbia con la maggior parte dei suoi abitanti albanesi (90%) e la minoranza serba e montenegrina] 
-
BOSNIA-ERZEGOVINA - cap. Sarajevo

-

MONTENEGRO - cap. Podgorica-Titograd

-

MACEDONIA - cap. Skoplje

-

a

1980
Presidente
Enver Hoxha
(1946 - 1982)
segretario del Partito del lavoro
Enver Hoxha
(1954 - 1985)
dal 1961 ha deciso di appoggiare la propria politica a quella della Cina Popolare; dal 1968 si è dissociato dal patto di Varsavia;
1980
unico alleato europeo della Cina, il presidente critica la politica estera dei nuovi dirigenti succeduti a Mao Tse-tung;



1980
- Presidente
-
K. Karamanlis
(1980 - 1985)
[ND (Nuova democrazia)]
- Primo ministro
K. Karamanlis
(1974 - 1980)
[ND (Nuova democrazia)]
George Rallis
(1980 - 1981)
[ND (Nuova democrazia)]
[nel luglio 1974 è caduto il regime dei colonnelli]
1980
avanza intanto il PASOK (Movimento socialista panellenico) di Andreas Papandreu;



1980

[indipendente dal 16 agosto 1960, dal 1975 l'isola è di fatto divisa in due formazioni nazionali distinte]

Stato turco federato di Cipro
(Nord, 30% del territorio)
- Presidente
Rauf Denktas
(1975 - ?)
1980
-

Repubblica di Cipro
(Sud, 70% del territorio)
- Presidente
Spyros Kyprianou
(1977 - 1988)
1980
-


1980
Repubblica di Turchia
(seconda repubblica da maggio 1960)
- dal 1952 la Turchia fa parte della NATO,
- dal 1955 è nel "patto di Baghdad",
- dal 1965 il sistema politico turco è sprofondato in una fase di crescente instabilità con due forze:
- Partito repubblicano del popolo (centrosinistra) e
- Partito della giustizia (centrodestra);
si aggrava intanto la situazione economica;
Presidente
gen. Cemal Gürsel
(1960 mag - ?)
gen. Kenan Evren
(1980 - 1989)
Primo ministro
Ismet Inönü
(1961 - ?)
[Partito repubblicano del popolo]
-
 
1980
Gennaio-Agosto
l'irrefrenabile spirale terroristica miete duemila vittime;

Settembre
12
, la minaccia di uno sbocco in una guerra civile provoca un nuovo intervento militare diretto dal capo di stato maggiore delle forze armate Kenan Evren, il quale scioglie il parlamento e impone una politica di rigida repressione, per fermare la violenza e per rilanciare l'economia in un clima di dura disciplina sociale: legge marziale, arresto di migliaia di oppositori, messa al bando dei partiti politici;





 
1980
U.R.S.S.
(Unione delle repubbliche sovietiche: Russia, Ucraina, Bielorussia e Transcaucasia)
1° segretario
del Comitato centrale del PCUS
L. Breznev
(1964 ott - 1982)
[Il PCUS (Partito comunista dell'Unione Sovietica), partito unico, ha un ruolo dirigente.]
presidente
del Consiglio
dei Soviet
-
vicepresidente
-
capo del governo
Kossighin
(1964 ott - ?)
MVD, [ex NKVD]
[Ministero per gli affari interni]
Ministro
-
KGB
(Komitet Gosudarstvennoi Bezopasnosti – Comitato per la sicurezza dello stato)
Ministro
-
 
RUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Mosca)
Patriarca di Mosca
Pimen
(1971 - ?)
1980
-



Repubblica della Ceceno-Inguscezia

[ricostituita nel 1957 come repubblica autonoma all'interno della Repubblica Russa]

1980
-

BIELORUSSIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(Beloruskaja SSR - capitale: Minsk)

presidente della repubblica
-
1980
-
UCRAINA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
(capitale: Kijev)
presidente della repubblica
-
1980
-
TRANSCAUCASIA
(Repubblica Socialista Federativa Sovietica)
Azerbaigian
(Repubblica federativa - capitale: Baku)
presidente della repubblica
-
1980
-
- Nagorno-Karabah (provincia autonoma)
- Nahicevan (repubblica autonoma)
Repubblica Socialista Georgiana
(Repubblica federativa - capitale: Tbilisi)
presidente della repubblica
Noé Jordania
(1918 - ?)
1980
-
- Adzaristan (repubblica autonoma)
- Abhasia (repubblica autonoma)
- Ossezia Meridionale (provincia autonoma)
Repubblica autonoma di Armenia
(Repubblica socialista - capitale: Jerevan)
presidente della repubblica
-

1980
-

a


1980
Repubblica Socialista Sovietica
di Estonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1980
-
 
1980
Repubblica Socialista Sovietica
di Lettonia
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1980
-
 
1980
Repubblica Socialista Sovietica
di Lituania
Presidente
?
(? - ?)
Primo Ministro
?
(? - ?)
1980
-

1980
Repubblica Democratica Tedesca
(DDR)
– dal 13 agosto 1961 esiste il "muro di Berlino" –
[cadrà nel 1989]
[dal 1973 il paese è stato ammesso, come del resto la FDR, l'altra Germania, all'ONU]
- Presidente del consiglio di stato
E. Honecker
(1976 - 1989)
- Primo Ministro
W. Stoph
(1976 1° nov - 7 nov 1989)
- Segretario della SED
E. Honecker
(1971 - 1989)
[SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands - Partito socialista unificato)]
1980
-


1980
Governo polacco
in esilio a Londra
Presidente
Edward Raczynski
(1979 8 apr - 8 apr 1986)
Primo ministro
Kazimierz Sabbat
(1976 5 ago - 8 apr 1986)
 
 
1980
Presidente del Consiglio di Stato
H. Jablonski
(1972 - 1985)
Primo ministro
Piotr Jaroszewicz
(1970 23 dic - 18 feb 1980)
Edward Babiuch
(18 feb - 24 ago)
Józef Pinkowski
(1980 24 ago - 11 feb 1981)
Primo segretario del Poup
Edward Gierek
(1970 20 dic - 6 set 1980)
Stanislaw Kania
(1980 6 set - 18 ott 1981)
Poup (Partito operaio unificato polacco)
[PZPR (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza)]
(1948 15 dic - 29 gen 1990)

1980
sono nati nel frattempo numerosi sindacati liberi;


Agosto
31
, con la firma degli "accordi di Danzica" nasce il sindacato "Solidarnosc", guidato da L. Walesa; è il primo sindacato indipendente in un paese della cortina di ferro;

Settembre
con l'appoggio politico del Vaticano e di Giovanni Paolo II, e grazie agli aiuti economici che arrivano attraverso l'Entità, "Solidarnosc" comincia ad estendersi in tutta la Polonia;
E. Gierek perde il potere e viene sostituito da Stanislaw Kania (?-?);

Ottobre
29
, si riunisce, in una sessione straordinaria, il Politbjuro, a cui partecipano Yuri Andropov, capo del KGB, Gorbacev, Kirilenko, Cernenko, Rusakov e gli altri membri per parlare della situazione in Polonia;
Andrej Gromiko, il ministro degli Esteri, precisa che l'Unione Sovietica, dopo aver perso seicentomila soldati per liberare la Polonia dal giogo nazista, non può permettere una controrivoluzione; nessuno tuttavia vuole vedere ripetersi l'esperienza ungherese del 1956 o la "primavera di Praga";
31, il col. Ryszard Kuklinski [Gull], aiutante del generale W. Jaruzelski nonché spia dell'Entità, trasmette al papa e al suo segretario di Stato tutti i documenti giunti da Mosca a Varsavia;

 



1980
REPUBBLICA di CECOSLOVACCHIA
[Praga, nel Gennaio 1979 viene pubblicato il manifesto del dissenso cecoslovacco «Charta 77», a favore dei diritti civili.]
Presidente della repubblica
Gustav Husák
(1975 - ?)
Primo ministro
Lubomir Štrougal
(1970 - 1988)
- Primo segretario del Pcc (Partito comunista cecoslovacco)
Gustav Husák
(1968 - 1987)
- l'ordinamento regionale è stato soppresso -
 
1980
-



1980
[La costituzione adottata nel 1949 viene modificata nel 1972.]
Presidente della repubblica
?
(? - ?)
Primo Ministro
György Lázár
(1975 - ?)
Primo segretario dell'UASP (Partito socialista del lavoro ungherese) il nuovo Partito comunista.
János Kádár
(1957 - 1988)
 
1980
economicamente l'Ungheria è il paese più solido del blocco orientale;



1980
- Presidente della repubblica
N. Ceausescu
(1974 - 1989)
- Segretario del Pcr
(Partito comunista rumeno)
N. Ceausescu
(1965 - 1989)
 
1980
-


1980
REPUBBLICA POPOLARE di BULGARIA
(30 dicembre 1947)
[Nel 1971 viene adottata una nuova costituzione di tipo socialista che tiene conto delle trasformazioni economiche e sociali verificatesi dalla fine della guerra.]
Presidente del consiglio di stato
Todor Christov Zivkov
(1971 - 1989)
segretario generale del Partito comunista bulgaro
Todor Christov Zivkov
(1954 - 1989)
1980
- 






1980
Costituzione del 1958
 
V REPUBBLICA
Presidente della Repubblica
V. Giscard d'Estaing
(1974 24 mag - 21 mag 1981)
Presidente del Senato
Alain Poher (UCDP - UC)
(1968 3 ott - 2 ott 1992)
Presidente dell'Assemblea Nazionale
Edgar Faure o E. Sanday
(1973 - 1978)
Presidente del Congresso
(Senato+Camera)

 
[Governo sostenuto da:
]
Primo ministro
R. Barre
III
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jacques Dominati (FNRI) - (UDF-PR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Jacques Limouzy (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Rapporti con il Parlamento]
Pierre Aigrain
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Ricerca]
Michel Debatisse
(1979 22 ott - 13 mag 1981)
[Industrie agricole e alimentari]
 
Jean-François Deniau (UDF-PR)
(1980 2 ott - 4 mar 1981)
[Riforme amministrative]
 
Jacques Legendre
(1980 2 ott - 13 mag 1981)
[Formazione professionale]
Ministri di Stato
[nessuno]
-
Ministri delegati
Condizione femminile
Monique Pelletier (UDF-PR)
(1978 11 set - 18 feb 1980)
Famiglia e Condizione femminile

Monique Pelletier (UDF-PR)
(1980 18 feb - 4 mar 1981)
-
 
Norbert Ségard
(1980 5 nov - 1° feb 1981)
Ministri
Interni
Christian Bonnet (FNRI) - (UDF-PR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Paul Dijoud (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Dipartimenti e territori d'oltre mare]
Marc Bécam
(1978 31 mar - 2 ott 1980, dim.)
[Collettività locali]
 
Affari Esteri
Jean François-Poncet
(1978 29 nov - 13 mag 1981)
Segretari
Olivier Stirn (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Pierre Bernard-Reymond (UDF-CDS)
(1978 11 set - 13 mag 1981)
Agricoltura
Pierre Méhaignerie (CDS) - (UDF-CDS)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jacques Fouchier (CNIP)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Giustizia
Alain Peyrefitte (RPR)
(1977 29 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jean-Paul Mourot
(1978 11 set - 13 mag 1981)
Educazione nazionale
Christian Beullac
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jacques Pelletier
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
 
Industria
André Giraud (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Jean-Pierre Prouteau (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Piccola e media industria]
Lavoro e Partecipazione
Jean Mattéoli (FT)
(1979 31 ott - 13 mag 1981)
Segretari
Jacques Legendre (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Formazione professionale]
Lionel Stoléru (UDF-RAD)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Lavoratori manuali e Immigrati]
Nicole Pasquier (FNRI)
(1978 10 gen - 13 mag 1981)
[Impiego femminile]
Sanità e Sicurezza sociale
Jacques Barrot (UDF-CDS)
(1979 4 lug - 13 mag 1981)
Segretari
Daniel Hoeffel (UDF-CDS)
(1979 4 lug - 2 ott 1980)
Rémy Montagne
(1980 2 ott - 13 mag 1981)
Jean Farge
(1979 4 lug - 13 mag 1981)
Difesa
Yvon Bourges (UDR)
(1975 31 gen - 2 ott 1980, dim.)
Joël Le Theule (RPR)
(2 ott - † 14 dic)
Robert Galley
(1980 14 dic - 13 mag 1981)
Cooperazione
Robert Galley (UDR) - (RPR)
(1976 27 ago - 13 mag 1981)
Commercio estero
Jean-François Deniau (UDF-PR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
Michel Cointat
(1980 2 ott - 13 mag 1981)
Cultura e Comunicazione
Jean-Philippe Lecat
(1978 31 mar - 4 mar 1981)
Università
Alice Saunier-Seïté (UDR) - (UDF-PR)
(1978 10 gen - 13 mag 1981)
Economia e Finanze
René Monory (UDF-CDS)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Budget
Maurice Papon (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Environnement et du Cadre de vie
Michel d'Ornano (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari
Marcel Cavaillé (UDF-PR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
[Logistica]
 
François Delmas (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
[Environnement]
Trasporti
Joël Le Theule (RPR)
(1978 31 mar - 2 ott 1980)
Daniel Hoeffel (UDF-CDS)
(1980 2 ott - 13 mag 1981)
Commercio e Artigianato
Maurice Charretier
(1979 4 lug - 13 mag 1981)
Jeunesse, des Sports et des Loisirs
Jean-Pierre Soisson (UDF-PR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Segretari

Veterani combattenti

Maurice Plantier (RPR)
(1978 31 mar - 13 mag 1981)
Poste e Telecomunicazioni
Norbert Ségard (UDR)
(1976 12 gen - 5 nov 1980)
Poste e Telecomunicazioni, e Telediffusione

Pierre Ribes
(1980 5 nov - 13 mag 1981)
-

1980
il presidente della repubblica V. Giscard d'Estaing dichiara che l'integrità territoriale della Germania è "interesse vitale" della Francia;

Ottobre
2
, altro rimpasto di governo;

 

 



Governo Barre I, in carica dal 17 agosto 1976 al 29 marzo 1977;
Governo Barre II, in carica dal 29 marzo 1977 al 31 marzo 1978;
Governo Barre III, in carica dal 31 marzo 1978 al 13 maggio 1981.


 

Nominations du 18 février 1980
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé de la Famille, et de la Condition féminine : Monique Pelletier (UDF-PR) (changement de titre)

Remaniement du 2 octobre 1980
Ministre de la Défense : Joël Le Theule (RPR) (à la suite de la démission de Yvon Bourges)
Ministre des Transports : Daniel Hoeffel (UDF-CDS) (en remplacement de Joël Le Theule)
Ministre du Commerce extérieur : Michel Cointat (en remplacement de Jean-François Deniau)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé des Réformes administratives : Jean-François Deniau (UDF-PR)
Secrétaire d’État auprès du Premier ministre, chargé de la formation professionnelle : Jacques Legendre
Suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Famille (Daniel Hoeffel)
Démission de Marc Bécam et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Intérieur, chargé des collectivités locales
Démission de Marcel Cavaillé et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de l’Environnement et du Cadre de vie, chargé du Logement
Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale : Rémy Montagne
Démission de Jacques Pelletier et suppression du poste de secrétaire d’État auprès du ministre de l’Education nationale

Remaniement du 5 novembre 1980
Ministre délégué auprès du Premier ministre : Norbert Ségard
Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications et à la Télédiffusion : Pierre Ribes (en remplacement de Norbert Ségard et avec un changement d’intitulé)

Nomination du 22 décembre 1980
Ministre de la Défense : Robert Galley (à la suite du décès de Joël Le Theule le 14 décembre 1980)

Suppression de poste du 1er février 1981
Ministre délégué auprès du Premier ministre (à la suite du décès de Norbert Ségard)

Remaniement du 4 mars 1981
Ministre de la Culture et de la Communication : Michel d'Ornano (à la suite de la démission de Jean-Philippe Lecat)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé de la Condition féminine : Alice Saunier-Seité (à la suite de la démission de Monique Pelletier)
Ministre délégué auprès du Premier ministre, chargé des Réformes administratives : Raymond Barre (à la suite de la démission du poste de Jean-François Deniau)

Remaniement du 12 mai 1981
Démission de Jean Farge et suppression du poste de Secrétaire d’État auprès du ministre de la Santé et de la Sécurité sociale
Démission
La démission de ce Gouvernement est publiée au JO du 14 mai 1981, à la suite de la victoire de François Mitterrand à l'élection présidentielle de la même année. Le successeur de Raymond Barre, Pierre Mauroy forme alors le Gouvernement Pierre Mauroy 1.

Féminisation du gouvernement
Le gouvernement compte quatre femmes ministres : Simone Veil, ministre de la Santé, Alice Saunier-Seité, ministre aux Universités puis ministre déléguée à la Famille, Nicole Pasquier, secrétaire d’État à l'Emploi féminin et Monique Pelletier, secrétaire d’État auprès du ministre de la Justice puis ministre déléguée chargée de la Famille et de la Condition féminine).

Liens externes
« Présidents de la République et Gouvernements sous la Ve République », sur www.assemblee-nationale.fr







1980
Elisabetta II
Albero genealogico
(n. 1926)
figlia di Giorgio VI e di Elisabeth Bowes-Lyon [Queen Mum];
1947-52, duchessa di Edimburgo;
1953 (2 giugno) regina di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord, capo del Commonwealth;
Primo ministro,
Primo lord del Tesoro
[Prime Minister, First Lord of the Treasury]
M. Thatcher
conservatore
(1979 4 mag - 28 nov 1990)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir Geoffrey Howe
(1979 5 mag - 11 giu 1983)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
 
Difesa
Affari Interni
 
Giustizia    
Colonie
 
Affari economici
Carburanti
ed Energia
 
Commercio estero
 
Sanità
 
Edilizia
 
[dal novembre del 1974 l'IRA è fuori legge nell'Irlanda del Nord, nella Repubblica d'Irlanda e in Gran Bretagna]

1980

Durante la recessione (1980-82) M. Thatcher tenta, unica al mondo, una mossa rivoluzionaria: invece di stimolare la domanda, come la teoria economica dominante impone, prende di petto spesa pubblica e inflazione e ignora il numero dei disoccupati, considerandolo un male inevitabile e passeggero. Grida che bisogna produrre ricchezza, prima di poterla distribuire, e questo è compito degli individui. Lo Stato deve farsi da parte e lasciare loro la responsabilità e più decisioni.
[Beppe Severgnini, Inglesi, Rizzoli Libri SpA Milano 1990.]

 

1980
-

1980
-






1980
- Presidente
gen. Antonio dos Santos Ramalho Eanes
(1975 apr - 1985)
[PRD (Partito rinnovatore democratico)]
- Presidente del consiglio
Francisco Sá Carneiro
(1979 - † 1980)
[PSD (Partito socialdemocratico)]
Francisco Pinto Balsemão
(1980 - 1983)
[PSD (Partito socialdemocratico)]
 

1980
le elezioni confermano gli equilibri esistenti; Francisco Pinto Balsemão assume la carica di primo ministro al posto di Francisco Sá Carneiro morto in un incidente aereo, e A. dos Santos Ramalho Eanes viene confermato alla presidenza;


1980
don Juan Carlos
Albero genealogico

(Roma 1938)
figlio di don Juan di Borbone e di Maria Mercedes di Borbone-Napoli;
1969, viene designato dal dittatore F. Franco Bahamonde [el Caudillo] a succedergli "a titolo di re";
- re di Spagna;
[da Novembre 1975]

I Legislatura
- Primo ministro
Adolfo Suárez González
III
(1979 1° mar - 25 feb 1981)
[UCD (Unión de Centro Democrático)]
1980
l'UCD (Unión de Centro Democrático ) del primo ministro Adolfo Suárez González viene sconfitta alle elezioni per i parlamenti autonomi appena costituiti nelle Province Basche e in Catalogna;







1980
Repubblica Italiana
Presidente
della Repubblica
Alessandro [Sandro] Pertini (Psi)
(1978 9 lug - 29 giu 1985)
VIII Legislatura 1979 20 giu - 11 lug 1983
Presidente
della Camera
L. Jotti (Pci)
(1979 20 giu - 22 apr 1992)
Presidente
del Senato
A. Fanfani (Dc) 
(1976 5 lug - 1° dic 1982)
Presidenti
del Consiglio
F. Cossiga (Dc) I
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
F. Cossiga (Dc) II
(4 apr - 18 ott)
A. Forlani (Dc)
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Francesco Salerno (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
  L. Radi (Dc)
(1980 18 - 28 giu 1981)
Pier Giorgio Bressani (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
 
Interno
V. Rognoni (Dc)
(1978 13 giu - 4 ago 1983)
Sottosegretari C. Darida (Dc)
(1976 lug - 14 gen 1980)
Marino Corder (Dc)
(1980 14 gen - 1º ago 1986)
Nicola Lettieri (Dc)
(1976 lug - 14 gen 1980)
Angelo Maria Sanza (Dc)
(1980 4 apr - 4 ago 1983)
Bruno Kessler (Dc), (1979 4 ago - 18 ott 1980) Giuseppe Di Vagno (Psi)
(4 apr - 18 ott 1981)
Affari Esteri 

F.M. Malfatti (Dc)
(1979 4 ago - 14 gen 1980) malato

A. Ruffini (Dc)
(14 gen - 4 apr)
E. Colombo (Dc)
(1980 4 apr - apr 1983)
Sottosegretari G. Zamberletti (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
Costantino Bellusci
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
G. Santuz (Dc)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
A. Gunnella (Pri)
(1980 4 apr 80 - 28 giu 1981)
Antonio Baslini (Pli)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Libero Della Briotta (Psi)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
  Edoardo Speranza
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Difesa

A. Ruffini (Dc)
(1977 18 set - 14 gen 1980)

A. Sarti (Dc)
(14 gen - 4 apr)
L. Lagorio (Psi)
(1980 4 apr - 4 ago 1983)
Sottosegretari Giovanni Del Rio (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Pasquale Bandiera
(4 apr - 28 giu 1981)
Amerigo Petrucci
(1976 lug - 1° dic 1982)
Martino Scovacricchi (Psdi)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
Bartolomeo Ciccardini (Dc)
(4 apr - 18 ott)
Martino Scovacricchi (Psdi)
(1980 18 ott - 4 ago 1983)
Marina mercantile
F. Evangelisti (Dc)
(1979 ago - 4 mar 1980) dim.
N. Signorello (Dc)
(4 mar - 18 ott)
F. Compagna (Pri)
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Sottosegretari Natale Pisicchio (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Giovanni Nonne (Ppsi)
(1980 4 apr - 4 ago 1983)
    Giuseppe Caroli
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Tesoro
F.M Pandolfi (Dc)
(1978 mar - 18 ott 1980)
B. Andreatta (Dc)
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Sottosegretari Enzo Erminero
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
Carlo Fracanzani (Dc)
(1980 4 apr - 28 lug 1987)
Giorgio Ferrari
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Angelo Tiraboschi (Psi)
(1980 4 apr - 4 ago 1983)
Eugenio Tarabini (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Claudio Venanzetti (Pri)
(1980 4 apr - 1° dic 1982)
Rodolfo Tambroni Armaroli (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
Giuseppe Pisanu
(1980 18 ott - 4 ago 1983)
Vincenzo Mancini
(1978 30 nov - 4 apr 1980)
Calogero Pumilia (Dc)
(11 apr - 18 ott)
Eugenio Tarabini
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Finanze
F. Reviglio (Indip., Psi)
(1979 4 ago - mag 1981)
Sottosegretari G. Amadei (Psdi)
(1979 mar - 4 apr 1980)
  G. Amadei (Psdi)
(1980 18 ott - 1° dic 1982)go 82)
Giuseppe Azzaro (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
 
Francesco Colucci (Psi)
(1979 4 ago - 1° dic 1982)
Mauro Ianniello (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
Mario Gargano
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Bilancio
e Programm. Econ.
B. Andreatta (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
G. La Malfa (Pri)
(1980 4 apr - 1° dic 1982)
Sottosegretari L.G. Abis (Dc)
(1978 11 mar - 28 giu 1981)
Partecipazioni statali
S. Lombardini
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
G. De Michelis (Psi)
(1980 4 apr - 4 ago 1983)
Sottosegretari Giuseppe Antonio Dal Maso (Dc)
(1979 4 ago - 28 giu 1981)
  Alberto Bemporad (Psdi)
(13 feb - 4 apr)
Giuseppe Tocco (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Commercio estero
G. Stammati
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
E. Manca (Psi)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
Sottosegretari Carlo Baldi (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Delio Giacometti
(4 apr - 18 ott)
Baldassarre Armato
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Carlo Fracanzani (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Roberto Palleschi (Psi)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
Agricoltura e foreste
G. Marcora (Dc)
(lug 76 - set 80)
G. Bartolomei (Dc)
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Sottosegretari Calogero Pumilia (Dc)
(1979 16 nov - 4 apr 1980)
F. Fabbri (Psi)
(1980 4 apr - nov 1982)
Ferruccio Pisoni (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
Mario Campagnoli (Dc)
(1980 18 ott - 4 ago 1983)
  Anselmo Martoni
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Industria, Commercio e Artigianato
A. Bisaglia (Dc)
(1979 4 ago - 20 dic 1980)
F.M Pandolfi (Dc)
(1980 20 dic - 28 giu 1981)
Sottosegretari Alberto Ciampaglia (Psdi)
(1979 4 ago - 13 feb 1980)
Bruno Corti (Psdi)
(13 feb - 4 apr)
Maria Magnani Noya (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Ferdinando Russo
(20 mar - 4 apr 1980)
Giacomo Samuele Mazzoli (Dc)
(4 apr - 18 ott)
Bruno Corti (Psdi)
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
  Vito Napoli (Dc)
(4 apr - 18 ott)
Francesco Rebecchini
(1980 18 ott - 4 ago 1983)
Lavori Pubblici
F. Nicolazzi (Psdi)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
F. Compagna (Pri)
(4 apr - 18 ott)
F. Nicolazzi (Psdi)
(1980 18 ott - 17 apr 1987)
Sottosegretari Giovanni Angelo Fontana
(1978 11 mar - 18 ott 1980)
G. Santuz (Dc)
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Luigi Giglia
(1979 20 mar - 18 ott 1980)
 
  Francesco Fossa (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Trasporti
L. Preti (Psdi)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
Rino Formica (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Sottosegretari Costante Degan
(1974 23 nov - 4 apr 1980)
Antonio Caldoro (Psi)
(1980 4 apr - 1° dic 1982)
Bartolomeo Ciccardini (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Giuseppe Miroglio
(4 apr - 18 ott)
Giosi Roccamente
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
  Vitale Robaldo
(4 apr - 18 ott)
Elio Tiriolo
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Lavoro e
Previdenza sociale
V. Scotti (Dc)
(1978 mar - 4 apr 1980)
F. Foschi (Dc)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
Sottosegretari Costantino Belluscio (Psdi)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Mario Campagnoli (Dc)
(4 apr - 18 ott)
Angelo Castelli
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Peppino Manente Comunale (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Calogero Pumilia (Dc)
(4 - 11 apr)
Giuseppe Miroglio
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Arturo Pacini (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Sisinio Zito (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Francesco Quattrone (Dc)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
 
Grazia e Giustizia
T. Morlino (Dc)
(1979 20 mar - 18 ott 1980)
A. Sarti (Dc)
(1980 18 ott - 23 mag 1981)
Sottosegretari R. Costa (Pli)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Domenico Raffaello Lombardi (Dc)
(1980 4 apr - 1° dic 1982)
Giuseppe Gargani (Dc)
(1979 4 ago - 4 ago 1983)
  Altiero Spinelli (Indip., S.I.)
(4 apr - 28 giu 1981)
Pubblica Istruzione
S. Valitutti (Pli)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
A. Sarti (Dc)
(4 apr - 18 ott)
G. Bodrato (Dc)
(1980 18 ott - 1° dic 1982)
Sottosegretari Baldassarre Armato
(1978 mar - 18 ott 1980)
Giacomo Samuele Mazzoli
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
F. Falcucci (Dc)
(1976 lug - 1° dic 1982)
Antonino Drago
(1979 20 mar - 1° dic 1982)
V. Colombo (Dc)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
Claudio Lenoci (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Poste e Telecomunicazioni
V. Colombo (Dc)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
C. Darida (Dc)
(4 apr - 18 ott)
M. Di Giesi (Psdi)
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Sottosegretari Giosi Roccamonte (Psdi)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Giorgio Bogi (Pri)
(4 apr - 28 giu 1981)
Elio Tiriolo (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Pino Leccisi (Dc)
(4 apr - 28 giu 1981)
  Gaspare Saladino (Psi)
(4 apr - 28 giu 1981)
Sanità
R. Altissimo (Pli)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
A. Aniasi (Psi)
(1980 4 apr - apr 1983)
Sottosegretari Bruno Orsini (Dc)
(1979 4 ago - 1° dic 1982)
Vittoria Quarenghi (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Amleto Monsellato (Psi)
(4 apr - 18 ott)
 
Turismo e Spettacolo
B. D'Arezzo (Dc)
(ago 79 - set 80)
N. Signorello (Dc)
(1980 18 ott - 4 ago 1983)
Sottosegretari Leandro Fusaro (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
Mario Gargano
(4 apr - 18 ott)
 
  Enrico Quaranta (Psi)
(1980 4 apr - 1° dic 1982)
Beni culturali
E. Ariosto (Psdi)
(1979 ago - 4 apr 1980)
O. Biasini (Pri)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
Sottosegretari Rolando Picchioni (Dc)
(1979 4 ago - 28 giu 1981)
Ministri senza portafoglio
Interventi straordinari per il Mezzogiorno
M. Di Giesi (Psdi)
(1979 20 mar - 4 apr 1980)
N. Capria (Psi)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
Affari Regionali
  V. Russo (Dc)
(4 apr - 18 ott)
Roberto Mazzotta
(1980 18 ott - nov 1982)
Funzione pubblica
M.S. Giannini (Indip. quota Psi)
(1979 4 ago - 18 ott 1980)
C. Darida (Dc)
(1980 ott - 28 giu 1981)
Rapporti col Parlamento

A. Sarti (Dc)
(1979 4 ago - 14 gen 1980)

Clelio Darida (Dc)
(14 gen - 4 apr)
R. Gaspari (Dc)
(4 apr - 18 ott)
A. Gava (Dc)
(1980 18 ott - 28 giu 1981)
Coordinamento iniziative per la Ricerca scientifica e tecnologica
V. Scalia (Dc)
(1979 4 ago - 4 apr 1980)
V. Balzamo (Psi)
(4 apr - 18 ott)
P.L. Romita (Psdi)
(1980 18 ott - apr 1983)
Coordinamento delle politiche comunitarie
  Vincenzo Scotti (Dc)
(1980 4 apr - 28 giu 1981)
 

Repubblica Italiana

Elezioni nelle Regioni a statuto ordinario

Gennaio
, Venezia esplodono alcuni ordigni collocati davanti a tre concessionarie di automobili. Gli attentati sono rivendicati dalle Cellule comuniste combattenti.
7, Padova, molotov vengono scagliate contro un deposito di calzature e contro il Consolato sovietico.
8, Padova, colpi di pistola vengono esplosi contro una sezione del Pci. L'azione è rivendicata dai Nuclei armati rivoluzionari.

I contrasti all'interno del Psi diventano insanabili ma, al di là delle questioni politiche, il problema di fondo per il partito è quello finanziario.
Il passivo è di circa 20 Mdi di lire e non è possibile avere ulteriori appoggi dalle banche. Anzi Nerio Nesi, presidente della Bnl è preoccupato della propria responsabilità per esposizioni in favore del partito.

20, Trieste, il Cinema Ritz viene distrutto da un inncendio appiccato da alcuni neofascisti poco prima che l'on. Natta, comunista, cominci il proprio comizio.

Febbraio
15-
20, Roma, XIV° Congresso nazionale della Dc;
16, Padova, Emanuele Oriano, segretario provinciale del Pci, viene picchiato dai neofascisti.
23, Padova, attentato incendiario contro la sezione Msi-Dn in via Zabarella.
28, Venezia, attentato contro la sede dell'Ordine dei giornalisti rivendicato dalle Squadre proletarie comuniste.
Un tentativo viene messo in atto anche contro la redazione de «Il Gazzettino» a opera dell'Organizzazione operaia per il comunismo.
Roma, Procura della repubblica, dr. Di Matteo (RG. 298/76 C), decreto di archiviazione contro Remo Orlandini e altri.
["Rosa dei Venti"]
[In questo procedimento sono confluiti gli atti dell'istruttoria già aperta dal dr. Tamburino della procura di Padova (RG. 435/74) contro Remo Orlandini e altri.]
Il direttore del Sismi, gen. Giuseppe Santovito, invia 118 dossier (riguardanti esponenti dei partiti politici Pci, Psi, Pr e, in misura molto minore, Dc) all'on. Francesco Mazzola, sottosegretario alla presidenza del Consiglio (con la delega sui Servizi). Si fermano qui? Non si verrà mai a sapere!

Marzo
, Trieste, un attentato contro la sede dell'Inps viene rivendicato da Lotta rivoluzionaria.
8, Castelfranco Veneto (Treviso), un ordigno confezionato con tre chili di tritolo viene ritrovato, inesploso, davanti all'abitazione dell'on. Tina Anselmi (Dc).
28, Trento, un attentto dinamitardo ai danni della casa di Armando Holler, segretario locale della Dc, viene rivendicato dalle Br.
30, Padova, un commando di terroristi assalta il distretto militare. L'irruzione viene rivendicata dalle Br.
[In seguito, le confessioni di Cristiano Fioravanti permetteranno di chiarire che gli autori dell'assalto sono stati invece i Nuclei armati rivoluzionari.]

Aprile
13
, Trento, un attentato dinamitardo contro la casa del vicequestore Alessandro Di Lorenzo. L'azione è rivendicata dai Nuclei di contropotere per il comunismo.

Maggio
10
, Trieste, viene fatta esplodere una molotov contro la casa del senatore comunista Vittorio Vidali. L'attentato non viene rivendicato.
12, Mestre (Venezia), il funzionario della Digos Alfredo Albanese, impegnato nelle indagini sulle Br, viene assassinato da un commando.

Alla vigilia della sua trasferta in Messico, il vicedirettore del Sisde, Silvano Russomanno, viene arrestato con l'accusa di aver passato al quotidiano romano «Il Messaggero» i verbali dell'interrogatorio del brigatista pentito Patrizio Peci, coperti da segreto istruttorio;
[Per concludere un'indagine sui legami internazionali del terrorismo, doveva raggiungere il Messico dove era convinto di poter riannodare i molteplici fili della rete di Soccorso Rosso.
Sarà condannato ed estromesso dal Sisde mentre l'indagine sulla rete di Soccorso Rosso si inabisserà ineluttabilmente.]

27
, Jesolo (Venezia), vengono scoperte due basi delle Br a Jesolo e a Udine, in Friuli. All'interno dei covi vengono rinvenute armi, documenti, schedari e volantini. Tre le persone arrestate:
. Marco Fasoli,
. Marinella Ventura,
. Emanuela Bugitti.

Giugno
8
, nelle Regioni a statuto ordinario si svolgono le elezioni.
12
, l'imminente arrivo di J.E. [Jimmy] Carter in Italia vede impegnata la CIA (Claridge e Healy) nell'acquisizione di notizie riguardanti l'assetto politico italiano.
28, Venezia, la Procura generale che conduce l'inchiesta sulla "strage di Peteano" invia una comuicazione giudiziaria al segretario del Msi, G. Almirante, per «concorso in favoreggiamento personale» dell'imputato Carlo Cicuttini.

Luglio
25
, Padova, un ordigno esplode davanti alla Libreria Feltrinelli. L'azione è rivendicata dai Nuclei armati rivoluzionari.

Agosto
2
, Bologna, alla stazione una bomba provoca una strage.

Settembre

Ottobre
6
, Treviso, sei neofascisti armati di pistole e bombe a mano vengono arrestati nell'area di servizio Piave Ovest, lungo l'autostrada che collega Venezia a Vittorio Veneto.
14, Torino, marcia dei quarantamila: i quadri intermedi della Fiat organizzano una grande manifestazione per chiedere la cessazione delle agitazioni operaie che da oltre un mese, con il sostegno dei sindacati e del Pci, impediscono il normale svolgimento del lavoro.
22, Venezia, il dirigente della Montedison di Porto Marghera, Luciano Strizzato, viene aggredito da un commando di terroristi e poi fotografato con un cartello appeso al collo su cui sta scritto «Sono uno sfruttatore della classe operaia». L'azione è firmata dal Fronte comunista per il contropotere.



Novembre
Terremoto in Irpinia;
[i 30mila miliardi della ricostruzione saranno il volano per l'espansione delle famiglie della "camorra-imprenditrice".]
11, Bolzano, un attentato esplosivo viene compiuto contro il Palazzo di Giustizia.


Lo stesso mese, nell'ambito di una perquisizione nell'abitazione del gen. Gianadelio Maletti (già capo del controspionaggio del Sid, il cosiddetto "Reparto D") viene ritrovato un appunto in cui si parla di «nuclei segretamente addestrati dal Sid parallelo» che sarebbero stati «i pupari che manovrano in Italia per tenere il Paese vincolato a scelte di trenta anni fa».
[Qualche mese dopo uscirà un libro di memorie – La mia vita nella Cia, Mursia Milano 1983 – dell'ex capo della Cia William Colby dove, nel capitolo IV dedicato all'Italia, si fanno espliciti riferimenti alle attività di strutture segrete anticomuniste.]

Dicembre
15
, Mestre (Venezia), mentre sta per salire in treno, viene arrestato Michele Galati, della "colonna Anna Maria Ludmann-Cecilia" delle Br.


Foto Benzi

1980, il giornalista Walter Tobagi viene assassinato dalle Br sotto la sua abitazione.
1980
PARTITI
Riferimento: Elezioni politiche 1979
Seggi
Camera Senato
Dc (Democrazia cristiana)

- Segretario:
. B. Zaccagnini (24.03.1976 - 05.03.1980)
. F. Piccoli (05.03.1980 - 05.05.1982)
- Capo del gruppo parlamentare: ? (?-?)





Pli (Partito liberale italiano)    
- Segretario: V. Zanone (1976-85)
-
Pri (Partito repubblicano italiano)
-
Pr (Partito radicale)
-
-
Svp (Südtiroler Volkspartei - Part. popolare sudtirolese)
-
Totale
Pci (Partito comunista italiano)

- Presidente: L. Longo (1973-?)
- Segretario: E. Berlinguer (1973-?)

Novembre
27
, il Pci lancia la parola d'ordine dell' "alternativa democratica".



Psi (Partito socialista italiano)
Ottobre
B. Craxi è riuscito a sbaragliare la sinistra di Claudio Signorile (per errori e viltà di quest'ultima) ma anche a mettere fuori combattimento i vecchi leader per stanchezza; ormai infatti:
. De Martino, vorrebbe stare sempre a Napoli e quando è a Roma si occupa di malavoglia della commissione iinterparlamentare sul "caso Sindona";
. Lombardi, se ne sta per conto suo, offeso dal comportamento dei suoi;
. Mancini, cura soltanto la Calabria.
L'unica opposizione vera proviene quindi da Achilli da Milano e Veltri da Pavia, pur non dovendosi escludere colpi di coda di Claudio Signorile e Fabrizio Cicchitto che potrebbero dar fastidio a B. Craxi e quindi al governo.

Psdi (Partito socialista democratico italiano)
-
Totale
Msi (Movimento sociale italiano)

-

Democrazia nazionale    

-

Totale
Totale Seggi
Note:

1980, nasce la Liga Veneta ("madre di tutte le leghe") che, con la Lista del Melone di Trieste e con l'Union Valdôtaine, rappresenta una delle prime formazioni autonomistiche dell'Italia, da anni attiva nelle liste civiche;

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CAMPANIA

1980

Intreccio della "Nuova camorra organizzata" di R. Cutolo ['o dottore], con le Brigate Rosse per la liberazione di Cirillo attraverso la mediazione di R. Cutolo ['o dottore], in cambio di 1.450 Mni di lire per i brigatisti;
. appalti per la ricostruzione post-terremoto,
. altri numerosi intrallazzi realizzati sulle sciagure del terremoto del 23 novembre 1980,
. interessi con la 'ndrangheta e con la mafia.

Novembre
23
, prime scosse di terremoto.

R. Cutolo ['o dottore]
ordina dal carcere l'uccisione di Michele Casillo, Giuseppe Clemente e Antonio Palmieri; altri cinque detenuti vengono feriti.

Secondo il Rapporto della Criminalpol, l'organizzazione camorristica di R. Cutolo ['o dottore] (Ottaviano è il suo paese) conta circa 7.000 affiliati.

Fonti:
- Fabrizio Calvi, La Vita quotidiana della Mafia dal 1950 a oggi, 1986.



PUGLIA

1980

Dall'inizio degli anni '80 si registra nella regione una inusuale e cnsistente presenza di importanti esponenti della malavita organizzata siciliana quali:
. Giuseppe Baldi,
. Amedeo Pecoraro,
. Filippo Marchese,
. Filippo Messina,
. Stefano Fontana (con collegamenti tra l'Italia e il Sudamerica a seguito di un acccordo con i narcotrafficanti del Cartello di Medellin).

Fonti:
- Nicola Tranfaglia, Mafia, Politica e Affari 1943-2000, Editori Laterza, 2001.


"scandalo Lockheed" – scoppiato il 5 febbraio 1976

1980
Luglio
23
, la corte dei conti (prima sezione giurisdizionale, presidente Borzellino) condanna M. Tanassi e D. Fanali a risarcire allo stato 1,308 Mni di lire, cioè la somma che l'Itala avrebbe speso in più per l'acquisto dei 14 Hercules C-130, mentre Bruno Palmiotti viene condannato a risarcire 10 Mni di lire.

 

[Fonti:
- Camilla Cederna, Giovanni Leone - Feltrinelli 1978, I ed..
- Nino Piccione, Uragano Lockheed - E.L.V. Roma 1977, I ed..
- Anthony Sampson, The arms bazaar/Il supermercato delle armi - Arnoldo Mondadori Editore 1977.]

1980

grazie ai nuovi arrivati, i profitti della banda vengono investiti in imprese e società di ogni genere, specie nel settore immobiliare e turistico.

Settembre
13
, Franco Giuseppucci [il Libanese], capo indiscusso e anima della banda, viene ucciso a Trastevere, per banale debito di gioco.





 
OVEST
-
-
-
-

1980

-

 


 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Dal 1931, nonostante lo «statuto di Westminster», in pratica il Foreing Office britannico continua a rappresentare il Dominion in quasi tutte le nazioni del mondo e formalmente i canadesi continuano ad essere cittadini britannici, fino all'approvazione della legge sulla cittadinanza nel 1946.
Dal 1° gennaio 1947, in base al Canadian Citizenship Act, i canadesi diventano a pieno titolo cittadini del loro paese.
Governatore generale
Edward R. Schreyer
(1979 - 1984)
Primo ministro
Charles J. Clark
(1979 - mar 1980)
[conservatore]
Pierre E. Trudeau
III
(1980 mar - 1984)
[liberale]
Ministro degli Esteri
-

1980
Gennaio
-

Maggio
16
, in un discorso il primo ministro Pierre E. Trudeau fa una solenne promessa al Québec che se il "No" prevarrà egli intraprenderà subito un rinnovamento della Costituzione e non si farà fermare da nessun ostacolo;
20, si tiene il Referendum ("Sì" o "No" al mandato a intraprendere negoziati con Ottawa): il 60% degli elettori si pronuncia per il "No";

Ottobre
Pierre E. Trudeau presenta alla Camera dei Comuni una risoluzione che prevede il "rimpatrio" della Costituzione con l'aggiunta di una Charter of Right and Freedoms/Charte des droits et libertés e di una procedura d'emendamento.
Le province non sono state consultate e non si chiede la loro approvazione.
Con questa mossa il primo ministro riesce a coalizzare l'opposizione dei conservatori e di quasi tutti i leader provinciali, che presentano alla Corte Suprema un quesito di legittimità costituzionale.
[La controversia si trascinerà per più di un anno con lunghe consultazioni tra Pierre E. Trudeau e i leader provinciali.]
Si apre così un pubblico dibattito relativo alla Charter of Right and Freedoms/Charte des droits et libertés che porta all'introduzione di un articolo che afferma l'uguaglianza delle persone di sesso maschile e di sesso femminile e di una sezione che garantisce i diritti dei popoli nativi (indiani e Inuit).

Le diverse organizzazioni rappresentative degli indiani danno vita all'Assembly of First Nations-Assemblée des premières nations.
[Già dagli anni 1970 hanno iniziato una serie di importanti rivenicaazioni territoriali riguardanti aree non coperte dai trattati degli anni 1871-1921.]

Con il passare degli anni si assiste al declino della conoscenza della lingua italiana tra i canadesi di origine italiana di seconda e terza generazione.
All'inizio degli anni 1980 meno del 20% di costoro sono in grado di leggere correntemente un testo in italiano. Da qui sorge la necessità di introdurre un formato bilingue mediante il quale i giornali possano continuare a raggiungere la comunità di origine italiana.

 

 

QUÉBEC
Primo ministro della provincia
Renè Lévesque
(1976 nov - ?)
[PQ]
Sindaco di Montréal
-
Arcivescovo di Montréal
Paul-Émile Léger
(? - ?)
Arcivescovo di Québec
-

1980
-

Per il primo ministro Renè Lévesque è giunto il momento di compiere il fondamentale passo del referndum che dovrà decidere del futuro del Québec.
Per il momento il quesito posto alla popolazione riguarda solo la concessione al governo provinciale del mandato a intraprendere negoziati con Ottawa sulla base della formula "sovranità-associazione".
Il risultato dei negoziati sarebbe sottoposto a un secondo referendum.
La campagna referendaria è duramente combattuta e veri e propri cortei di politici federali liberali e conservatori scendono sul Québec per sostenere la causa del "No" (cioè contro la concessione di tale mandato a negoziare).
Lo stesso Pierre E. Trudeau interviene direttamente con tre discorsi (ritenuti i migliori da lui pronunciati).

 


 

 

ONTARIO
-
-

1980

-

 

 


NEW BRUNSWICK
-
-

1980

-

NOVA SCOTIA
-
-

1980

-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1980

-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

TERRITORIO DELLO YUKON [creato nel 1898]
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

ALBERTA [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

SASKATCHEWAN [creata nel 1905]
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

TERRANOVA
- 1867-1934, rimane Dominion autonomo.
- 1934-mar 1949, torna allo status di colonia dipendendo interamente dalla Gran Bretagna sul piano politico ed economico;
- 1949, 1 ° aprile, diventa la X provincia del Dominion del Canada.
Primo ministro della provincia
-

1980

-

 

[Luca Codignola-Luigi Bruti Liberati, Storia del Canada, Bompiani 1999.]

 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
J.E. [Jimmy] Carter [39°]
(1977 20 gen - 20 gen 1981)
[Pd]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Difesa
-
Ministro della Giustizia
-
Presidente della Corte Suprema
W.Earl. Burger
(1969 23 giu - 26 set 1986)

1980
Gennaio
-

Marzo
ripudia pubblicamente un veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite in favore di una risoluzione che chiedeva a Israele di smantellare i suoi insediamenti in Cisgiordania.
Il veto prima e il suo ritiro poi riescono a infuriare sia gli israeliani che gli arabi, oltre che a confondere e spaventare gli alleati dell'America.

embargo economico degli Stati Uniti all'URSS in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran.
Fallito blitz americano in Iran per il recupero degli ostaggi statunitensi in mano agli studenti iraniani dal novembre 1979.

Maggio
il fallito tentativo di liberare gli ostaggi con una missione aerea manda nuovamente a pezzi il prestigio di J.E. [Jimmy] Carter ma ormai egli ha ottenuto un numero di delegati sufficiente a sconfiggere la sfida di Edward [Ted] Kennedy per la nomination.

Luglio
Detroit, come già deciso in precedenza, la convenzione repubblicana sceglie come proprio candidato alla presidenza R.W. Reagan che nelle primarie ha sconfitto:
. George Bush, rappresentante proveniente dalla Nuova Inghilterra, di tendenze moderate, che ha accumulato una fortuna con il petrolio in TEXAS ed è stato in seguito ambasciatore alle Nazioni Unite e in Cina, e direttore della CIA;
. John B. Anderson, congressista non certo fra i più noti provenienti dall'ILLINOIS che, in una carriera politica durata vent'anni, ha modificato gradualmente il suo precedente atteggiamento conservatore.
[Decide di candidarsi alla presidenza come indipendente.]
Con R.W. Reagan alla presidenza e George Bush alla vicepresidenza, la piattaforma repubblicana:
- denuncia il trattato SALT II, definito un completo fallimento,
- richiede una superiorità militare rispetto all'Unione Sovietica,
- raccomanda una riduzione delle spese federali e in genere del ruolo del governo federale,
- promette una riduzione delle tasse fino al 30% nel giro di tre anni,
- chiede nuove centrali nucleari e la completa libertà da qualsiasi controllo sui prezzi petroliferi,
- preme per la completa reintegrazione della pena capitale,
- sostiene l'abolizione costituzionale dell'aborto,
- dichiara che l'emendamento per la parità dei diritti (che pone fuorilegge la discriminazione nei confronti delle donne) è una questione di competenza dei singoli stati.

Agosto
New York, alla convenzione democratica J.E. [Jimmy] Carter riceve un sostegno senza entusiasmo;

Settembre
-
Lo stesso anno più del 70% dei delegati delle convenzioni dei due maggiori partiti sono stati scelti in 37 primarie diverse che hanno registrato un'enorme affluenza di partecipanti.
[Nel 1968 la percentuale era stata al disotto del 40%.]

Novembre
alle presidenziali J.E. [Jimmy] Carter viene sconfitto da R.W. Reagan del Partito repubblicano, che diviene il 40° presidente degli Stati Uniti e alla vicepresidenza nomina G.H.W. Bush;
Elezioni presidenziali
 
voto popolare
voto elettorale
. R.W. Reagan (Repubblicano)
42.797.153
489
. J.E. [Jimmy] Carter (Democratico)
34.434.100
49
. John B. Anderson (Indipendente)
5.533.927
-

John B. Anderson, pur raccogliendo 5,5 milioni di voti, non ha alcuna influenza sul risultato finale.
Per la prima volta dal 1954 i repubblicani conquistano il controllo del senato, sconfiggendo per giunta esponenti progressisti molto noti. Guadagnano anche 33 seggi alla camera.
Comunque, solo il 53,9% dell'elettorato è andato a votare, la percentuale più bassa dal 1948.

 

 

 

Fra il 1940 e il 1980 la popolazione degli Stati Uniti è aumentata di 95 milioni fino a raggiungere un totale di 226 milioni.
[Confutando in tal modo le previsioni degli esperti demografici che, durante la grande depressione, avevano dichiarato che la popolazione avrebbe cessato di aumentare e avrebbe perfino iniziato a diminuire.
Durante e subito dopo la II guerra mondiale un boom delle nascite aveva per un breve periodo invertito la tendenza stabile alla diminuzione del quoziente di natalità, ma, in seguito all'introduzione di un contraccettivo nuovo e più efficace, la cosiddetta pillola, e con il governo federale che forniva sempre maggiori fondi per il controllo delle nascite, queste hanno cominciato nuovamente a calare.
Fra il 1955 e il 1975 il quoziente di natalità è diminuito ancora di un terzo, dal 24,5‰ al 14,8‰. Questa riduzione è stata in qualche modo bilanciata dalla continua diminuzione del tasso di mortalità: dal 10,9‰ nel 1945 all'8,9‰ nel 1975.
Grazie soprattutto alla diminuzione della mortalità nel periodo neonatale e nella prima infanzia, la durata media della vita mostra un notevole aumento, salendo dai 62,3 anni del 1940 ai 73,2 nel 1977.
La conseguenza è che la popolazione, che pure sta aumentando, diviene progressivamente più vecchia.]

Fra il 1940 e il 1980 l'immigrazione negli Stati Uniti ammonta a quasi 11 milioni.
[Il sistema di regolamentazione delle quote nazionali introdotto negli anni Venti è rimasto nominalmene alla base della politica pubblica fino al 1965, pur se progressivamente diluito e alla fine modificato.]

 

[Immigrazione: in base all'Immigration and Nationality Act (1965) – così come successo per il Vietnam alla fine della guerra nel 1975 – circa 125.000 cubani hanno ora il permesso di entrare negli Stati Uniti quando Castro, improvvisamente, anche se temporaneamente, ha permesso l'emigrazione da Cuba.]

Nel 1980 un americano su dieci abita in CALIFORNIA.
Fra il 1950 e il 1980 il TEXAS raddoppia quasi la sua popolazione e diviene il terzo stato più popoloso.
La popolazione agricola continua a diminuire. Con il diffondersi della meccanizzazione e il perfezionarsi della tecnologia agricola, il numero degli agricoltori diminuisce da un massimo di 6,8 milioni nel 1935 a meno di 2 milioni nel 1980.
Fra il 1950 e il 1980 la maggior parte delle città americane subisce un calo demografico a vantaggio dei sobborghi, alcune in modo drastico:
- New York, -10%,
- Chicago e Philadelphia, ca -15%,
- Boston ca -25%,
- Detroit e Cleveland oltre -30%.

Prodotto Interno Lordo
[Mdi di $]
1945
212,3
1950
505,9
1980
2741,0

Le forze principali che hanno sostenuto questo boom mai verificatosi prima d'ora (e forse irripetibile) sono:
- i massiscci investimenti governativi,
- gli strepitosi avanzamenti tecnologici,
- un mercato nazionale in rapida espansione.



[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]


Religioni
 
1950
1980
- protestanti
52.000.000
quasi 68.000.000
- cattolici
28.600.000
49.600.000
- ebrei
-
6.100.000
- ortodossi
-
oltre 4.000.000
- musulmani
-
circa 2.000.000
- buddisti
-
60.000

Da notare l'aumento vertiginoso dei cattolici che significa che gli Stati Uniti vengono ora a costituire il maggior raggruppamento nazionale di cattolici del mondo.
L'aumentata importanza del cattolicesimo americano agli occhi di Roma si trova riflessa nel costante aumento del numero dei rappresentanti americani nel "sacro collegio" dei cardinali.
Prima del 1921 non c'era mai stato più di un cardinale americano; già nel 1946 ce n'erano quattro ed ora ce ne sono undici, numero superato solo dall'Italia.



Protestanti
 
1950
1980
- battisti
-
25.000.000
- metodisti
-
12.900.000
- luterani
-
8.500.000
- presbiteriani
-
3.600.000
- gruppi aventisti e della santità, chiese pentecostali
-
8.000.000
   
*58.000.000

Nell'ambito del protestantesimo la diminuzione delle controversie teologiche unitamente alla difficoltà di mantenere le barriere linguistiche mentre l'immigrazione europea è in declino, producono un'ondata di fusioni confessionali.
Fra il 1939 e il 1960 varie chiese metodiste, presbiteriane e luterane si uniscono mentre la formazione di una Chiessa unificata di Cristo nel 1957 ha fuso i congregazionalisti alle chiese evangelica e riformata.
Ci sono stati anche cambiamenti notevoli nelle forze relative delle varie sette protestanti.
* la somma non coincide con il totale dei protestanti!
Negli anni Settanta c'è stata una rinnovata attività evangelica fra coloro che si definiscono i cristiani "rinati", vale a dire battisti del Sud, luterani del sinodo del Missouri e la coalizione avventisti-della santità-pentecostali.
Anche se il vangelo della cristianità dei "rinati" è basato sul Vecchio Testamento, esso è diffuso dalla tecnologia moderna: nel 1980 ci sono non meno di 1400 stazioni radio e 36 stazioni televisive dedicate esclusivamente alla diffusione del messaggio delle chiese evangeliche.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

Religione: oltre all'aumento del numero dei cattolici e alle istituzioni educative e culturali cattoliche, appaiono altri segni di maturità ecclesiastica, per esempio un'ondata di interesse per i monasteri dove si pratica la vita contemplativa e un rinnovato interesse per la liturgia che cerca di dare nuova vita al culto comunitario.
Pur se il crescente potere della chiesa cattolica non fa rivivere l'accanito ancticattolicesimo del XIX secolo, riesce tuttavia a suscitare preoccupazioni in molti progressisti non cattolici.
Si crea attrito inoltre per il rifiuto della chiesa ad approvare:
- il divorzio,
- il controllo delle nascite,
- l'aborto,
come pure per la sua insistenza sulla censura di libri, opere teatrali e film.
[Con tutto ciò il solco che separa il cattolicesimo dalla vita generale del paese va restringendosi gradualmente, specialmente dopo le iniziative ecumeniche di papa Giovanni XXIII.]

Scuola: l'integrazione razziale nelle scuole del Nord è ancora a un punto morto.
Un quinto di oltre 6,5 milioni di bambini negri del paese frequenta ancora scuole che sono quasi completamente negre e più della metà frequenta scuole che sono per più della metà negre.

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttori: C.M. Kelley (1973-?)

1978
-

 

 

 

CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: Stansfield Turner (1977 mar-gen 1981)

1978
-

 


 

 

 

[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1980
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1980
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1980
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1980
-

[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1980
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1980
-

[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1980
-

[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1980
-

[09] NEW HAMPSHIRE [dal21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1980
-

[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788]- cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1980
-

[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1980
-

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 21 novembre 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1980
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1980
-

[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1980
-

[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1980
-

[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1980
-


[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1980
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1980
-

[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1980
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1980
-

[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1980
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1980
-

[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1980
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1980
-

[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1980
-

[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1980
-

[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1980
-

[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1980
-

[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1980
-

[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1980
-

[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1980
-

[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-
-

1980
-

[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-
-

1980
-

[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1980
-

[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1980
-

[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-

1980
-

[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1980
-

[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-

1980
-

[39] NORTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Bismarck
Governatore
-
-

1980
-

[40] SOUTH DAKOTA [dal 2 novembre 1889] - cap. Pierre
Governatore
-
-

1980
-

[41] MONTANA [dall'8 novembre 1889] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1980
-

[42] WASHINGTON [dall'11 novembre 1889] - cap. Olympia
Governatore
-
-

1980
-

[43] IDAHO [dal 3 luglio 1890] - cap. Boise
[Territorio autonomo dal 24 marzo 1863 con cap. Boise.
Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1980
-

[44] WYOMING [dal 10 luglio 1890] - cap. Cheyenne
Governatore
-
-

1980
-

[45] UTAH [dal 4 gennaio 1896] - cap. Salt Lake City
[Territoro annesso nel 1850.
Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1980
-

[46] OKLAHOMA [dal 16 novembre 1907] - cap. Oklahoma City
[Territorio autonomo dal 2 maggio 1890.
Con l'annessione di questo nuovo stato gli indiani sono stati espropriati del loro territorio di riserva "permanente". ]
Governatore
-
-

1980
-

[47] NEW MEXICO [dal 6 gennaio 1912] - cap. Santa Fe
[Territorio autonomo dal 1846.]
Governatore
-
-

1980
-

[48] ARIZONA [dal 14 febbraio 1912] - cap. Phoenix
[Territorio autonomo dal 1863, ma fino al 1886 non ci fu pace con gli Indiani.]
Governatore
-
-

1980
-


[49] ALASKA [dal 3 gennaio 1959] - cap. Juneau
[Territorio autonomo dal 1912.]
Governatore
-
-

1980
-

[50] HAWAII [dal 21 agosto 1959] - cap. Honolulu
[Territorio autonomo dal 7 luglio 1898.]
Governatore
-
-

1980
-


a


1980
U.S.A.
(Stati Uniti d'America)
- Presidente
J.E. [Jimmy] Carter
(1977 - 1980)
- 39° -

- Vicepresidente

G.H.W. Bush
(1977 - 1980)

- Segretario di Stato

?
(1977 - 1980)
1980

embargo economico degli Stati Uniti all'URSS in seguito all'invasione sovietica dell'Afghanistan.
Rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran.
Fallito blitz americano in Iran per il recupero degli ostaggi statunitensi in mano agli studenti iraniani dal novembre 1979.

Novembre
alle presidenziali viene sconfitto da R.W. Reagan del Partito repubblicano, 40° presidente degli Stati Uniti, che alla vicepresidenza nomina G.H.W. Bush;


FBI
(Federal Bureau of Investigation)
- Direttore: C.M. Kelley (1973-?)
1980
-
CIA
(Central Intelligence Agency)
- Agenzia centrale d'informazione -
- Direttore: . Stansfield Turner (1977 mar-gen 1981)
1980
-





1980
GRANDI ANTILLE
- Presidente del consiglio di stato
Fidel Castro Ruz
(1959 - 2007)
[capo dello stato e primo ministro]
Partito unico: Partito comunista cubano.
[confermato dalla nuova costituzione in vigore dal 1976]
1980
-
Haiti
- Dittatore
Jean-Claude Duvalier [Baby Doc]
(1971 - 1986)
[regime terroristico]
1980
nonostante di idee liberali, assorbite anche durante gli studi negli Stati Uniti, non riesce a introdurre riforme democratiche a causa dell'estrema crisi economica perdurante nel Paese; governa comunque con gli stessi metodi del padre, avvalendosi del suo esercito privato i tontons macoutes (spauracchi) del terrore superstizioso mantenuto con il ricorso al vudu;

- Presidente della repubblica
Silvestre Antonio Guzman Fernández
(1978 - 1982)
PRD (Partido revolucionario dominicano)
[di sinistra]
1980
-
- Primo ministro
Michael Manley
(1976 - 1980) II
[PNP]
Edward Seaga I
(1980 - ?)
[JLP ]
[PNP (Partito nazionale del popolo), socialdemocratico;]
1980
nuove elezioni, precedute da una campagna elettorale nel segno della violenza, portano al potere il JLP (Partito laburista della Jamaica), conservatore, che conquista 51 seggi su 60;
il nuovo primo ministro è Edward Seaga;


1980
Estados Unidos Mexicanos
(Stati Uniti del Messico)
[repubblica federale]
- Presidente della repubblica federale
José Lopez Portillo
(1976 - 1982)
[PRI (Partido Revolucionario Institucional)]
- Ministro dell'interno
?
(? - ?)
[dal 1953 è stato concesso il voto alle donne;
la scena politica è dominata da due partiti:
- PRI (Partido Revolucionario Institucional);
- PAN (Partido de Acción Nacional);
una nuova legge elettorale, in vigore dal 1979, permette un maggior pluralismo.]

1980
-




1980
Repubblica dell'America centrale
(1921)
- Presidente
-
1980

-



1980
Guatemala
[formalmente indipendente dal 1847]
- Presidente
gen. Fernando Romeo Lucas García
(1978 - 1982)
[estrema destra]
1980
non si attenua la violenza che ha caratterizzato gli anni precedenti e che provoca migliaia di morti: la guerriglia si rafforza, e la repressione è durissima soprattutto contro gli indiani indigeni;


1980
- Presidente
José Napoleón Duarte
(1980 - 1982)
[PDC (Partido Democráta Cristiano)]
[giunta di tendenze moderate composta da militari e civili]
1980
nonostante l'amnistia proclamata dalla nuova giunta, la violenza generalizzata – violenza e organizzazioni di destra – non si arresta;
l'arcivescovo di San Salvador O.A. Romero y Galdamés, un noto sostenitore dei diritti civili, viene assassinato dai sicari del regime;

1980
Honduras
- Presidente
-
-
[dal 1951 il paese è inserito (carta di San Salvador) nella "Organizzazione degli stati dell'America Centrale".]
1980
-
Belize [Honduras Britannico]
[dal 1964 la colonia britannica gode dell'autonomia interna.]
1980
l'indipendenza, rivendicata dal People's United Party, partito di governo, è ritardata dalle rivendicazioni annessionistiche che sul paese avanzano il Guatemala e il Messico;


1980
- Presidente
Anastasio Somoza [Tachito]
(1967 - ?)
[dal 1937 le forze guerrigliere si oppongono alla dittatura della famiglia Somoza la quale poggia sulla "guardia nacional", una sorta di milizia pretoriana, armata e organizzata dagli Stati Uniti fin dall'insurrezione di A.C. Sandino.]
1980
l'opposizione è rappresentata da una coalizione di partiti clandestini e dal Fronte di liberazione nazionale sandinista, che conduce la lotta armata;

1980
- Presidente della repubblica
D. Oduber Quirós
(1974 - ?)
[riformista]
1980
la vita politica finora non ha conosciuto né violente pressioni dei militari né gravi traumi sociali grazie a uno sviluppo del reddito nazionale a livelli proporzionalmente più elevati che in altri paesi dell'America centrale;

1980
República de Panamá
(indipendente dal 1903)
- Presidente della repubblica
Arístides Royo Sánchez
(1978 - 1982)
1980
-


 


1980
- Presidente
Julio César Turbay
(1978 - 1982)
[Partido liberal]
[dal 1966 è attivo nel paese il movimento armato di sinistra FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia).]
1980
-

1980
[dal 1973 il paese è entrato nel "patto andino" e dal 1978 nel patto amazzonico.]

- Presidente della repubblica

Luis Herrera Campíns
(1979 - 1983)
[COPEI]
COPEI (Comité de organización política electoral independiente), cristiano-sociali (conservatori).
1980
-


1980
República del Ecuador

- Presidente della repubblica

Jaime Roldós Aguilera
(1979 - 1981)
[CFP (Concentración de fuerzas populares)]
[il protocollo di Rio de Janeiro non ha delimitato con precisione la linea di confine, nella zona della cordigliera del Cóndor;
dalla conferenza di Rio de Janeiro il paese dipende sempre più dagli Stati Uniti che hanno ottenuto anche la cessione di basi militari.]
1980
il presidente denuncia il complotto esistente tra la politica e il petrolio… e la religione. Accusa apertamente il SIL (Summer Institute of Linguistics) di collusione con le compagnia petrolifere e poi, con una mossa estremamente audace – e forse avventata – ordina al SIL di lasciare i paese;



1980
(Repubblica indipendente dal 1827)

- Presidente della repubblica

gen. F. Morales Bermúdez
(1975 ago - ?)
1980
-


1980

- Presidente della repubblica

David Padilla Aranciba
(1978 nov - 1980)
[colpo di stato]
gen. Luis García Meza
(1980 - 1981)
[colpo di stato]
1980
un nuovo colpo di stato porta al potere il gen. Luis García Meza;
[sembra che abbia contribuito anche l'ex criminale nazista Klaus Barbie, detto "il boia di Lione"]

1980

- Capo dello Stato

gen. A. Pinochet Ugarte
(1974 giu - mar 1990)
[una nuova costituzione fissa al 1989 il ritorno a un governo civile]
1980
-

1980
[I conflitti etnico sociali oppongono:
- PPP (People's Progressive Party), maggioranza indiana, marxista;
- PNC (People's National Congress), consistente minoranza nera, socialista, al potere dal 1964
- UF (United Force), minoranza bianca.]

- Presidente della repubblica

Forbes Burnham
(? - 1985)
[PNC]
[PNC (People's National Congress), al potere dal 1964.]
1980
L'opposizione rimprovera al presidente gravi violazioni della democrazia.






1980
Republiek van Suriname
(indipendente dal 1975)
[Contrasti razziali tra:
- NPK (Alleanza nazionale dei partiti), formazione di maggioranza appoggiata dalla popolazione nera e meticcia;
- PRP (Partito riformista progressista), appoggiato dalla popolazione di origine asiatica;
crescente opposizione, anche armata, dei bush-negroes, i discendenti degli schiavi fuggitivi che accusano le nuove autorità di non rispettare i diritti riconosciutigli dall'amministrazione olandese.]

- Presidente

-
- Capo dell'esercito
-
col. Dési Bouterse
(1980 - 1988)
1980
Vengono prepotentemente alla ribalta i militari, con due successivi colpi di stato che assegnano infine il potere di fatto al col. Dési Bouterse.



1980
[dal 1946 integrata alla metropoli come dipartimento d'oltremare;
dal 1966 ha assunto una rilevante importanza strategica in seguito alla creazione di un centro spaziale lungo la fascia litoranea tra Kourou e Sinnamary. ]

- Governatore

?
(? - ?)
1980
-


1980

- Presidente

gen. João Baptista de Figuereido
(1978 - 1985)
[PDS (Partito democratico sociale)]
[il neo presidente si è impegnato a proseguire il processo di democratizzazione che dovrà sfociare in un governo civile.]
1980
-


1980

- Capo dello stato

gen. Alfredo Stroessner Mattiauda
(1954 - 1989)
[Partido colorado]
[nominato presidente a vita con la nuova costituzione del 1978, pur perseguendo la repressione dei partiti d'opposizione, i privilegi per i ceti più ricchi ed enormi spese militari, si impegna in importanti riforme rivolte alle classi povere rurali, nella diffusione dei servizi pubblici e nella stabilizzazione dell'economia.]
1980
-


1980

- Presidente della Giunta Militare

gen. J.R. Videla
(1976 mar - mar 1981)
- cte Esercito
- cte Marina
amm. A. Lambruschini
(1978 set - set 1981)
- cte Aeronautica
Omar Graffigna
()
- Comandante dei servizi segreti dell'ESMA
viceprefetto
Héctor Febrés [Selva]
(1977-1981)
[dal 1976 la giunta militare continua la sua durissima repressione contro gli oppositori del regime.]
1980
-



Patagonia
1980
-

1980
- Presidente
A. Méndez
(1976 - 1981)
[partito conservatore]
[nel 1973 con un colpo di stato incruento i militari hanno assunto il potere e nel 1976, tentando di darsi una facciata di legittimità, la giunta militare ha proposto un referendum per l'approvazione di una nuova costituzione che ripristini parzialmente il regime parlamentare sotto il controllo dei militari.]
1980
Dicembre
inaspettatamente la maggioranza dei votanti ha respinto la nuova costituzione, recando un grave colpo all'autorità della giunta;

 


 
1980
Mongolia
(Repubblica popolare)
-
?
(? - ?)
[dal 1921 la vita politica è dominata dal partito unico comunista, il PRPM (Partito rivoluzionario del popolo)]
1980
-

1980
CINA
Repubblica Popolare Cinese

- Primo ministro

Hua Kuo-feng
(1976 - 1980)

Zhao Ziyang
(1980 - 1981)
- presidente del PCC
Hua Kuo-feng
(1976 - 1981)
- segretario generale del PCC
-
Hu Yaobang
(1980 - 1987)
[dal 1977 Deng Xiaoping ha avviato un moderno socialismo, indirizzato verso lo sviluppo economico.]

1980
Hua Kuo-feng deve lasciare la carica di primo ministro all'esponente della destra Zhao Ziyang.



TIBET [dal 1962 annesso dalla Cina]
1980
-
Repubblica di Cina
(Repubblica nazionalista)

- Presidente della repubblica

Chiang Ching-kuo
(figlio di Chiang Kai-shek)
(1975 - 1987)

- Primo ministro

(1972 - 1987)

- Capo del KMT

(1975 - 1987)

[Cina nazionalista nell'isola di Taiwan (Formosa): capitale Taipei; dal 1971 esclusa dalle Nazioni Unite e disconosciuta dalla maggioranza dei suoi partner politici e commerciali occidentali.]
KMT (Kuomintang), partito nazionalista al potere.
1980
-

a


1980


Choson
(Repubblica Democratica Popolare di Corea – a Nord)
[con capitale Pyongyang, nell'orbita sovietica.]
- Presidente della repubblica
Kim Il Sung
(1972 - lug 1994)
[dal 1948 segretario del Partito dei lavoratori (partito unico).]
Il suo potere è praticamente assoluto.
1980
Il suo potere è praticamente assoluto e l'ascesa del figlio Kim Jong Il sembra prospettare la possibilità di una vera e propria successione dinastica;
DAE HAN
(Repubblica di Corea – a Sud)
[con capitale Seoul (sotto l'egida statunitense)]
- Presidente
gen. Chun Doo Hwan
(1979 dic - 1987)
[dopo il colpo di stato]
[PDG (Partito della democrazia e della giustizia)]
[dal 1972 è in vigore la legge marziale.]
1980
ogni forma di opposizione viene repressa: 200 morti a Kwangju;
una lista nera esclude dalla vita politica 835 personalità;

a


1980
Pakistan
(repubblica islamica a prevalenza musulmana)
[dal 1971 solo ex Pakistan occidentale]
- Capo del governo e capo dello stato
gen. MohammedZia ul-Haq
(1977 - 1988)
1980
il nuovo presidente continua la progressiva islamizzazione del paese;
Kashmir nord occidentale (capitale Muzaffarabad) [dal 1972]
1980
-

a



1980
Unione Indiana
(repubblica federale a prevalenza indù)
- Primo ministro
Indira Ghandi
(1979 - 1984)
[Nuovo congresso]
dal 1950, staccatosi dalla metropoli, il paese si è dato una costituzione repubblicana e federale a regime parlamentare;
lingua ufficiale: hindi;
dal 1969 il Partito del Congresso è diviso in due tronconi:
- Vecchio Congresso, capeggiato dall'ex vice primo ministro M. Desai;
- Nuovo congresso, capeggiato da Indira Ghandi.
1980
-
Kashmir sudorientale o Jammu e Kashmir (con capitali Srinagar e Jammu) [dal 1972]
1980
-
Sikkim [dal 1975]
1980
-

a


1980
Bangladesh
(Repubblica del Bengala Libero)
- Presidente della repubblica e primo ministro
gen. Ziaur Rahman
(1975 - 1981)
[PNB (Partito nazionale)]
[dopo il colpo di stato del 7 novembre 1975]
1980
-

a



1980
Repubblica di Birmania
[regime militare]
- Presidente
gen. Ne Win
(1962 - 1988)
[Partito del programma socialista birmano (partito unico).]
nel paese sono attivi diversi movimenti di guerriglia tra cui quello del Partito comunista (filocinese) e dei separatisti (attivi soprattutto nel Karen e nello Shan, al confine con la Thailandia), ora uniti nel Fronte democratico nazionale;
1980
il Partito comunista dichiara una tregua;


a


1980
Thailandia
Bhumibol Adulyadej Rama IX
-
(? - ?)
1946-?, re di Thailandia;


- Primo ministro
Kriangsak Chomanan
(1977 - 1980)
gen. Prem Tinsulanonda
(1980 - 1988)
[dopo un colpo di stato (costituzione abolita)]
1980
le elezioni dell'anno precedente non hanno modificato la situazione ma ora diventa primo ministro il gen. Prem Tinsulanonda;


1980
Laos
(Repubblica democratica popolare)
- Presidente
principe Souphanouvong
(1975 - 1986)
- Primo ministro
Kaysone Phomvihane
(1975 - 1991)
- Segretario del PPR
Kaysone Phomvihane
(1955 - 1991)
[PPR (Partito popolare rivoluzionario) comunista, partito unico al potere].
Negli anni Ottanta il paese, alle prese con azioni di guerriglia condotte da gruppi con base in Cina, si appoggia al Vietnam, con cui nel 1977 ha firmato un trattato di amicizia, le cui truppe (circa 50.000 uomini) stazionano nel paese;
rimangono tesi invece i rapporti con la Thailandia, con cui esistono dispute confinarie.
1980
-

a


1980
Repubblica Democratica di Kampuchea
(Cambogia - repubblica socialista)
- Capo del governo filovietnamita
Chan Si
(1979 - 1985)
[riconosciuto dall'Unione Sovietica.]
1980
-

a


1980
- Primo ministro
Pham Van Dong
(1976 lug - 1987)
- segretario generale del Partito comunista
Le Duan
(1976 lug - 1986)
[di fatto il potere è nelle sue mani]
1980
la presenza militare in Cambogia deteriora i rapporti con la Cina - numerosi scontri armati di confine; mentre si fanno più stretti i rapporti con l'Unione Sovietica, quelli con gli Stati Uniti restano tesi sulla questione del rimpatrio dei corpi dei caduti e della sorte di numerosi soldati americani dispersi nel paese e forse ancora vivi;

a








1980
Giappone

Hirohito

(Tokyo 1901 - 1989)
figlio di Yoshihito;
1921-26, reggente;
1926-45, imperatore del Giappone;
[dal 1.1.1946 ha rinunciato alle proprie prerogative divine pur di salvare l'istituto monarchico.]



[Nuova costituzione dal 1° gennaio 1946;
a ricostruzione ormai conclusa, continua (dal 1948) a governare il Partito conservatore al quale si oppongono:
- socialisti (uniti dal 1955 al 1959) che costituiscono lo schieramento egemone dell'opposizione;
- comunisti, con modestissime fortune elettorali;
- buddhisti del komei-to.]
- Primo ministro
Masayosho Ohira
(1978 - 1980)
[PLD (Partito liberaldemocratico)]
Zenko Suzuki
(1980 - 1982)
[PLD (Partito liberaldemocratico)]

1980
cade il governo ma le elezioni confermano la maggioranza al PLD; essendo il primo ministro morto nel frattempo, nuovo primo ministro è Zenko Suzuki;

a


1980

Filippine

-
-
l' "Esercito popolare di liberazione" (Huk), duramente represso dalle truppe governative e ridotto a poche sacche di resistenza durante gli anni Cinquanta, riorganizzatosi agli inizi degli anni Sessanta, riprende una forte attività di guerriglia che crea non poche difficoltà al regime di Marcos.
1980
-

a


1980

Indonesia

-
-
1980
la CIA dà l'apporto finanziario, organizzativo e propagandistico nel colpo di stato in Indonesia contro Soekarno;

a

 



1980-1990
AFRICA

RELIGIONI

Un'antica massima islamica afferma: «Il musulmano (colui che si è convertito) diventa un parente di sangue (mawla)».
Certamente l'Islam rappresenta un ponte importante tra il mondo arabo e quello africano, ma non ne consegue che gli africani islamizzati si identifichino inequivocabilmente con gli arabi. Qui come altrove, al giorno d'oggi, l'appartenenza etnica rimane fluida, problematica, legata spesso a considerazioni di opportunità.
Circa due terzi di tutta la popolazione musulmana dell'Africa subsahariana sono concentrati nell'Africa occidentale.
In Nigeria vive la più estesa comunità musulmana d'Africa mentre il Senegal, Gambia, Mauritania, Mali e Niger sono prevalentemente, anche se non esclusivamente, musulmani.
Minoranze religiose si trovano in Liberia, nel Ghana e nel Togo.
All'estremo opposto del continente, Sudan settentrionale, Somalia e Zanzibar sono di solida appartenenza musulmana e l'Islam sta accrescendo la sua presa già molto forte in Etiopia e in Tanzania, dove circa un terzo della popolazione è musulmana.
Piccole comunità musulmane, che sono però impportanti dal punto di vista economico e politico, s trovano in Kenya, in Uganda, nel Malawi, in Zambia e nel Congo.
Nonostante che nel periodo precoloniale dell'Africa nera ci fossero molti stati islamici, oggi solo il Sudan, la Mauritania e la Repubblica Democratica Somala sono ufficialmente degli stati musulmani, membri della Lega araba. Ma come forza politica l'Islam ha naturalmente un'importanza molto più grande e sembra destinato a giocare un ruolo sempre più influente in tutta l'Africa subsahariana.
[Iaon M. Lewis in Storia dell'Africa, La Nuova Italia 1979.]


1980
MAROCCO
[[indipendente dal 1956, con l'eccezione delle plazas di Ceuta e Melilla, di Ifni e del cosiddetto Sahara spagnolo, ma compresa anche la città di Tangeri.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, il paese incorpora 180.000 kmq delle regioni settentrionali del Sahara Occidentale (ex Sahara Spagnolo) entrando in contrasto col movimento guerrigliero indipendentista del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) mentre, nel fronte interno, riesce a tenere sotto controllo i movimenti islamici.]
Hasan o Hassan II
-

(Rabat 1929 - 1999)
figlio di Maometto V [Sidi Muhammad Ibn Yusuf];
1960, nominato dal padre, diventa capo delle forze armate e vice presidente del consiglio;
1961-99, re del Marocco;
in successione al padre;
nel 1962 applica la costituzione parlamentare e una riforma agraria;
nel 1963 è coinvolto nella crisi interna del partito Istiqlal (scissione della destra filomonarchica a lui legata);
nel 1965, implicato nell' "affare Ben Barka" tenta di consolidare l'autorità monarchica appoggiandosi dapprima agli ambienti militari; scioglie il parlamento;

[il parlamento, sciolto nel 1965, è stato ripristinato nel 1975]

1980
-


1980
Repubblica d'Algeria
[indipendente dal 1° luglio 1962]
- Presidente della repubblica
col. H. Boumedienne
(1965 - ?)
- Primo ministro
-
 
1980
-

1980
TUNISIA
[indipendente dal marzo 1956, repubblica dal 1957]
- Presidente della repubblica
H. Bourghiba
(1957 - 1987)
[del Neo-Destur]
[eletto presidente a vita nel 1975]
1980
Gennaio
fallita insurrezione della città di Gafsa (insurrezione attribuita alla Libia);


1980
[legge coranica e potere direttamente al popolo tramite un congresso generale del popolo.]
- Dittatore militare
col. Muammar el-Gheddafi
(1969 - 2011)
[il regime militare, dopo aver nazionalizzato (1971) le riserve petrolifere, ha fatto della Libia uno dei poli di riferimento delle tendenze più radicali del panarabismo ma anche una potenza emergente nello scacchiere africano.]

1980
-






1980
Egitto
[repubblica dal 18 giugno 1953]
[1958-61, ha fatto parte della RAU (Repubblica Araba Unita)]
- Presidente
Anwar el Sadat
(1970 ott - 1980)
- Primo ministro
-
Anwar el Sadat
(1980 mag - 1981)
[il presidente: Anwar el Sadat è entrato subito in urto con la sinistra nasseriana, ma il parziale successo militare conseguito nella guerra con Israele ha rafforzato la sua leadership.]

1980
Maggio
Anwar el Sadat diventa primo ministro;

 



1980
[Dal 1966 ha adottato l'arabo come lingua ufficiale e dal 1968 aderisce all'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal.
Nel 1975, dopo lunghe diatribe internazionali, incorpora 86.000 kmq dell'ex Sahara Spagnolo (gli altri 180.000 sono andati al Marocco); l'annessione, decisamente contestata dall'Algeria e attivamente contrastata dai guerriglieri del Fronte Polisario (Fronte Popolare di Liberazione di Sagua el Hamra e Rio de Oro) , accentua l'instabilità politica del paese.]
   
1980
estate, colpo di stato militare;


1980
[l'ex Sudan francese è indipendente con la nuova denominazione dal settembre 1960; continua dal 1968 l'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, con la Guinea, il Senegal e la Mauritania.]
- Presidente
ten. Moussa Traoré
(1969 set - ?)
[Comitato di liberazione nazionale dell'esercito]
[dopo il colpo di stato militare del 1968; da ottobre 1970 è sciolta l'opposizione sindacale;
dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale) e all'OMVS (Organizzazione per la valorizzazione del fiume Senegal);
dal 1973 persistono i rinnovati accordi di cooperazione con la Francia mentre sono rotte, in appoggio alla causa araba, le relazioni con Israele;
dal 1974 una nuova costituzione, approvata con referendum, prevede l'elezione a suffragio universale del capo dello stato, del governo e dell'assemblea nazionale, ma affida ancora per cinque anni tutti i poteri al Comitato di liberazione nazionale; ]

1980
-


1980
[indipendente dal 3 agosto 1960]
- Presidente
col. Seyni Kountchké
(1974 apr - ?)
[dal 1972 aderisce alla CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale).]
1980
il presidente chiede il ritiro delle forze francesi presenti nel paese;

1980
[dall'agosto 1958 è indipendente,
dal 1960 fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane, dal 1962 è una repubblica presidenziale e dal 1963 è associata al MEC;
nel Ciad settentrionale opera dal 1966 il Frolinat, movimento di guerriglia delle tribù nomadi musulmane.]
- Presidente
-
1980
-


1980
Repubblica del Sudan
[indipendente dal 1° gennaio 1956]
[aderisce alla Lega araba; dal 1973 il paese è una repubblica presidenziale a partito unico (Unione socialista sudanese).]
- Presidente della repubblica
col. G.M. Nimeiry
(1969 - ?)
[in politica estera lo stesso governo, orientato nei primi tempi verso il blocco socialista, persegue all'interno della Lega araba un indirizzo di mediazione tra l'Egitto di A. Sadat e il cosiddetto "fronte della fermezza" arabo;
il nuovo governo di Khartum svolge ora un ruolo di cerniera tra mondo arabo e paesi del "Corno d'Africa" dove si trova a ricoprire una posizione strategica di primo piano tramite l'appoggio alla guerriglia eritrea e alle rivendicazioni somale sull'Ogaden in funzione antietiopica.]
1980
-

Regione Meridionale [autonoma dal 1972]
1980
-

1980
-
ETIOPIA
[Abissinia: con il termine si intende indicare la regione etiopica (comprendente il Tigré, lo Scioà, l'Amara e il Goggiam) che si estende a Nord del fiume Auasc e dello spartiacque tra l'Omo e l'Abbai]
[Da agosto 1975 ha assunto il potere un direttorio militare (Derg) con un indirizzo politico ancora non ben definito; procede ad una vasta riforma agraria ed elimina parte dei vecchi dignitari di corte, senza tuttavia aver ragione dei vari focolai di resistenza interna di alcuni ras locali, né del movimento guerrigliero dei nazionalisti eritrei.]
-
?
(? - ?)
1980
Febbraio
a seguito di unregolamento di conti tra i militari, la direzione del Derg passa al col. Menghistu;



ERITREA [annessa come provincia dal novembre 1962]
[è incorporata nell'impero etiope (previa sostituzione del governo autonomo locale con una "amministrazione eritrea" completamente soggetta ad Addis Abeba), mentre continua la guerriglia indipendentistica condotta dal ELF (Eritrean Liberation Front) ]
-
-

1980
dopo l'offensiva dell'anno precedente da parte del ELF (Eritrean Liberation Front) i guerriglieri hanno il controllo di gran parte del paese riducendo l'esercito etiopico a presidiare i maggiori centri urbani della regione;
situazione di stallo.




1980
[indipendente dall'agosto 1960 e promotore dal 1961 del progetto di Unione della Senegambia; costituzione presidenziale dal 1963; scioglimento dell'opposizione in favore del partito unico UPS (Union Progressiste Sénégalaise) dal 1964; associata dall'aprile 1967 con la Gambia, è entrata nel 1968 a far parte dell'Organizzazione degli stati rivieraschi del Senegal, e dal 1972 della CEAO (Comunità economica dell'Africa occidentale);
dal 1975 vige un sistema pluripartitico con l'ingresso del Partito socialista senegalese [ex UPS (Union Progressiste Sénégalaise)] nell'Internazionale socialista.]
- Presidente della repubblica
Léopold Sédar Senghor
(1960 ago - 1980)
- Primo ministro
Abdou Diouf
(1970 - ?)
1980
-

1980
Guinea-Bissau
[indipendente dal settembre 1973 ma riconosciuta formalmente indipendente dal Portogallo dal settembre 1974.]
- Presidente del Consiglio di Stato
Luis Cabral
(1973 set - ?)
- Presidente del consiglio
Francisco Mendes
(1973 set - ?)
- Segretario del PAIGC
Aristide Pereira
(1973 gen - ?)
PAIGC (Partito africano per l'indipendenza della Guinea-Bissau e del Capo Verde o African Partido Africano para a Independencia de Guiné e Cabo Verde)
1980
-

1980
[indipendente dal settembre 1958]
- Presidente
Sékou Touré
(1958 - ?)
[leader del PDG (Parti dèmocratique de Guinée)]
1980
privata d'ogni appoggio tecnico-finanziario da parte della Francia e degli Stati Uniti, si accosta all'URSS e al blocco orientale, assumendo una direzione interna di tipo socialista;
dopo aver patrocinato l'OUA (Organizzazione dell'unità africana), abbraccia risolutamente la causa della lotta anticolonialista e antimperialista, dando asilo e sostegno ai principali movimenti di liberazione africani, fra i quali quello della Guinea portoghese (PAIGC);


1980
[indipendente dall'agosto 1960]
- Presidente
-
[le elezioni del 1970 hanno decretato la vittoria dell'Union démocratique voltaïque (37 seggi su 57), espressione dell'oligarchia dominante di tendenza filofrancese.]

1980
-



1980
[indipendente da aprile 1960, come dominion del Commonwealth britannico, ma sempre dominata dal Sierra Leone People's Party, partito filobritannico di Albert Margai.]
- Capo di stato
Siaka Stevens
(1968 apr - ?)
[All Congress Party (Congresso del Popolo)]
- Primo ministro
-
1980
dopo il colpo di stato militare del 1968, il potere è passato al All Congress Party (Congresso del Popolo) del premier Siaka Stevens il quale s'impegna a trasformare il paese in repubblica conducendo una dura epurazione contro le forze oligarchiche culminate ora in esecuzioni di esponenti del passato regime;

1980
Liberia
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847]
[repubblica presidenziale bicamerale, indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense;
il presidente della repubblica, che è anche capo del governo, viene eletto a suffragio diretto per un periodo di 8 anni;
il potere legislativo spetta al parlamento formato da due camere: il senato con 18 membri eletti per sei anni, e la camera dei rappresenanti con 65 membri eletti per quattro anni.]
- Presidente della repubblica e capo del governo
-
[il True Whig Party (partito unico di governo) domina la scena politica liberiana da oltre un secolo;
dalla fine della seconda guerra mondiale, il paese, dipendenza economica degli Stati Uniti, è diventato uno dei maggiori "paradisi fiscali" del mondo fornendo la propria "bandiera ombra" alle flotte mercantili private di ogni nazionalità.]
1980
-


1980
[indipendente dall'ottobre 1961]
- Presidente
F. Houphouët-Boigny
(1961 - ?)
[RDA]
[RDA (Rassemblement Démocratique Africain)]
1961
il regime di F. Houphouët-Boigny conduce all'interno una politica di accentramento autoritario mentre in politica estera si allinea con i regimi moderati dell'Africa ed apre il paese agli investimenti occidentali;



1980
Benin
[nuovo nome dal 1975]
[l'ex Dahomey è indipendente dal 1° agosto 1960.]
- Presidente
ten. col. M. Kerekou
(1972 - lug 1994)
- Capo dello stato
-
- Primo Ministro
-
[dal 1972 il presidente, secondo un'asserita linea socialista e marxista-leninista, attua una svolta a sinistra impostando una politica di maggiore indipendenza nei confronti della Francia e nazionalizzando i principali settori economici e finanziari e le società petrolifere straniere.]
1980
-


1980
[I repubblica dal luglio 1960; dittatura dal 1966; II repubblica dall'agosto 1969; nuova dittatura da gennaio 1972.]
- Capo dello stato
col. (poi generale) I.K. Acheampong
(1972 - lug 1994)
[presiede il "Consiglio di rinnovamento nazionale" che ha assunto tutti i poteri dopo aver abolito la costituzione.]
1980
-

1980
Repubblica del Togo
[già indipendente dall'aprile 1960, è in vigore dal 1963 una costituzione che ha fatto del paese una repubblica presidenziale in cui il potere legislativo è affidato ad un'assemblea nazionale eletta a suffragio universale.]
- Dittatore
ten. col. Eyadéma
(1967 apr - ?)
[dopo il colpo di stato militare nel 1967, ha rovesciato il governo, sospeso la costituzione e sciolta l'assemblea nazionale; tutti i partiti sono stati soppressi e al loro posto costituito il Rassemblement du Peuple Togolais, unico partito legalmente riconosciuto;
dal 1972 è entrato nel Mercato comune dell'Africa occidentale;
dal 1976 è entrato a far parte della Comunità economica dell'Africa occidentale.]
1980
-


1980
[indipendente dal 1° ottobre 1960, l'ex Federazione della Nigeria ha assunto la forma definitiva di repubblica il 1° ottobre 1963, ma nel settembre 1966 il col. Gowon ha restaurato la Federazione da cui il 27 maggio 1967 il governatore degli stati orientali, col. Ojukwe, ha proclamato la secessione del territorio ibo fondando la Repubblica del Biafra;
dal gennaio 1970, con la resa dei secessionisti e l'impegno, da parte del governo federale, di ristabilire l'amministrazione civile entro il 1976, si conclude il conflitto.]
- Presidente
-
- Primo ministro
-

1980
-



1980
[indipendente dal 1° gennaio 1960, comprende anche la parte meridionale dell'ex Camerun britannico (quella settentrionale è stata integrata alla Nigeria);
dal maggio 1972, l'ex Repubblica Federale del Camerun si è trasformata in repubblica unitaria.]
- Presidente
Ahmadou Ahidjo
(1960 - ?)
1980
impone al paese un regime autoritario suscitando l'opposizione armata dell'UPC (Union des populations du Cameroun), già alla testa della lotta per l'indipendenza nel decennio 1948-58 ed ora oggetto di pesanti repressioni;
la politica estera, tradizionalmente legata a quella di Parigi che controlla oltre il 54% delle importazioni dell'ex colonia, subisce una parziale revisione con timide aperture verso lo Zambia, le ex colonie portoghesi e la Cina popolare;

[repubblica indipendente nell'ambito della Communauté française dal 1958, fa parte dell'Unione delle repubbliche centroafricane e dal 1963 aderisce al MEC e dal 1965 è membro dell'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Dittatore
-
[autoproclamatosi dopo il colpo di stato militare (presidente a vita dal 1972), ha abolito il parlamento, le elezioni e la costituzione, assumendo il comando delle forze armate e il controllo personale dei principali ministeri e instaurando un regime di corruzione e di terrore.]

1980
-




1980
[indipendente dall'ottobre 1968]
- Presidente
F. Macías Nguema
(1968 ott - ?)
1980
il presidente stabilisce un regime duramente repressivo e autoritario all'interno;
deve fronteggiare sia il separatismo dell'isola di Fernando Póo, sia le mire annessionistiche degli stati confinanti, Camerun e Gabon, sulla parte continentale del paese;


1980
[indipendente dall'agosto 1960]
[l'Unione economico tecnico-doganale con la Repubblica Centrafricana, il Ciad e il Congo Brazzaville, è stata integrata dal 1961 negli accordi costitutivi dell'UAM (Unione africana e malgascia) diventata nel 1965 OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia).]
- Presidente della repubblica
Albert-Bernard Bongo
(1967 - ?)
[Partito democratico gabonese, partito unico]
Nel 1973 il presidente, una volta rieletto, collega strettamente il paese alla Francia.]

1980
-





1980
[stato indipendente dal 15 agosto 1960]
- Presidente
gen. Marien Ngouabi
(1969 dic - ?)
[filocinese]
Nel 1974 il governo congolese, sostenuto dal Partito congolese del lavoro (partito unico), dopo aver nazionalizzato importanti settori dell'attività economica ha assunto anche il controllo delle società distributrici di prodotti petroliferi, ultimo caposaldo degli interessi stranieri nel paese.]

1980
-






1980
Zaire
[dal 27 ott 1971]
[ex Congo Belga, stato indipendente dal 1960; dal 1965 vige il regime dittatoriale del gen. Mobutu che ha ottenuto l'appoggio delle maggiori potenze occidentali; una forma di presidenzialismo autoritario legittimata dal 1967 da una nuova costituzione.]
- Presidente e Primo ministro
gen. Mobutu
(1971 27 ott - ?)
Partito unico (Movimento Popolare Rivoluzionario)
1980
-
Katanga [regione sudorientale]
1980
nonostante i ricorrenti tentativi dei gruppi tribali del Katanga, appoggiati da mercenari europei, di innescare focolai di guerriglia, il paese conosce una relativa calma; moti insurrezionali vengono repressi;

1980
[protettorato britannico dal 1894, formalmente diviso in quattro regni federati, dal 1955 con uno statuto di parziale autonomia, il paese raggiunge nel 1962 la completa indipendenza nell'ambito del Commonwealth.]
- Presidente
gen. I. Amin Dada
(1971 - 1979)
[dittatura militare]
M. Obote
(1980 - 1985)
- Primo ministro
-
1980
Dicembre
dopo un periodo di incertezza seguito alla caduta della dittatura e alla fuga in Libia del gen. I. Amin Dada viene eletto alla presidenza della repubblica ancora M. Obote (1980-85) che avvia il ripristino di una normale vita costituzionale ma, non riuscendo a pacificare il paese, continua in parte la politica del terrore attuata dal predecessore;

1980
[dal 1962 indipendente nell'ambito del Commonwealth e repubblica dal 1964;
dal 1967, assieme all'Uganda e alla Tanzania il paese ha dato vita all'EAC (East African Community) organizzazione economica regionale.]
- Presidente
Daniel Arap Moi [di etnia kalenjin]
(1978 - ?)
[KANU]
- vicepresidente
-
- Ministro degli Interni
-
KANU (Kenya African National Union), partito unico.
1980
-


1980
[l' ex Territorio Francese degli Afar e Issa si è proclamato indipendente dal 27 giugno 1977.]
- Presidente
-
1980
-

1980
[1961, stato indipendente dal 1° luglio 1960]
- Presidente del consiglio rivoluzionario
-
- Primo ministro
gen. Mohammed Siad Barre
(1976 - 1987)
- segretario del Partito socialista rivoluzionario
gen. Mohammed Siad Barre
(1976 - 1991)
1980
la tensione somalo-etiopica per l'Ogaden è sfociata in guerra aperta con il tracollo militare delle forze somale;


1980
Repubblica del Ruanda
[capitale Kigali]
[indipendente dal 1° Luglio 1962; nel 1976 il presidente ha inserito il paese nella progettata organizzazione di cooperazione regionale "Comunità economica dei Grandi Laghi" ora istituita fra i tre paesi.
Dal 1978 vige una nuova costituzione che apre la strada al ritorno dei civili al governo.]]
- Presidente e primo ministro
gen. Juvénal Habyarimana
(1973 lug - ?)
[dal 1975 è stato istituito un partito unico, il Movimento rivoluzionario nazionale per lo sviluppo.]
1980
-

1980
[indipendente dal 1° luglio 1962 e repubblica dal 1966, è sotto la direzione del partito unico (vatussi) UPRONA (Unità e progresso nazionale).]
- Dittatore
col. Jean-Baptiste Bagaza
(1976 - 1987)
[di etnia tutsi (vatussi)]
[salito al potere nel 1976 con un colpo di stato, pur appartenendo all'etnia tutsi (vatussi) che rappresenta appena il 15% della popolazione, il dittatore esercita un'egemonia assoluta sulla maggioranza hutu esclusa dall'esercito e dall'amministrazione;
avvia anche una politica di scontro con la Chiesa cattolica (che ha molti adepti tra gli hutu) arrestando ed espellendo diversi sacerdoti.]
1980
-

1980
[repubblica federale nata dall'unione tra Tanganica e Zanzibar il 25 aprile 1964;
con la Carta di Arusha del 1967 la repubblica si è data un indirizzo socialista basato, in politica interna, sull'autogestione in campo agricolo e orientato, in politica internazionale, in senso antimperialista e neutralista.]
- Presidente
J. Nyerere
(1964 - 1985)
- vicepresidente
A. Jumbe
(1972 - lug 1994)
[nel 1977, dalla fusione dei due partiti TANU e Afro Shirazy, è nata la formazione Chama Cha Mapindusi (Partito rivoluzionario)]
1980
Aprile
la guerra con l'Uganda, iniziata a novembre, culmina con il rovesciamento del dittatore ugandese I. Amin Dada;


1980
[l'ex Rhodesia del Nord è diventata indipendente dal 24 ottobre 1964 prendendo il nuovo nome.]
- Primo ministro
K.D. Kaunda
(1964 - ?)
[UNIP]
il partito UNIP ha ora introdotto il concetto di "umanesimo zambiano", un tipo di socialismo africano;
1980
il vicinato con la Rhodesia razzista condiziona però l'economia zambiana e la decisione di ospitare le basi dei movimenti guerriglieri ZANU e ZAPU causa pesanti conseguenze: attacchi ai confini e bombardamenti fin nel cuore del paese;


1980
[l'ex territorio Malawi, protettorato britannico dal 1891, che aveva assunto formalmente il nome British Central Africa nel 1893 e quello di Nyasaland nel 1907, è diventata indipendente dal 6 luglio 1964 assumendo questo nuovo nome, e repubblica dal 1966.]
- Presidente
Hastings Kamuzu Banda
(1966 - ?)
(a vita dal 1971)
[Malawi Congress Party]
- Primo ministro
Hastings Kamuzu Banda
(1964 - ?)
[Malawi Congress Party]
Malawi Congress Party (ex NAC - Nyasaland African Congress), partito unico.
1980
-


1980
[dal 1965 il paese ha proclamato unilateralmente l'indipendenza ed è uscito dal Commonwealth;
ndl 1978, in seguito al Majority rule, ha preso il nuovo nome.]
- Primo ministro
Jan Smith
(? - ?)
A. Muzorewa
(1979 - ?)
[ANC (African National Congress)]

1980
Aprile
si tengono le prime elezioni legislative formalmente a suffragio universale, che portano A. Muzorewa dell'ANC (African National Congress) a capo del governo di Salisbury;
il regime segregazionista viene leggermente moderato ma la perdurante discriminazione razziale, la crisi economica, l'esodo dei coloni, la guerriglia del FP (fronte patriottico in cui sono coalizzati i movimenti guerriglieri della ZANU (Zimbabwe African National Union) di R. Mugabe e della ZAPU (Zimbabwe African People's Union) di J. Nkomo) che non ha aderito all'accordo e non ha accettato il risultato delle conseguenti elezioni (nelle quali di fatto i bianchi hanno goduto di un voto doppio rispetto ai neri), le frequenti incursioni dell'esercito rhodesiano nei santuari guerriglieri dei paesi confinanti danno il quadro di una situazione pericolosamente instabile;



- Niassa (Malawi)


1980
Mozambico
[provincia d'oltremare del Portogallo dal 1951, nel giugno 1975 ha conseguito l'indipendenza.]
-
-
[Governo di democrazia popolare di tipo monopartitico, in stretti rapporti con i paesi socialisti e con i paesi africani della cosiddetta "linea del fronte" (Angola, Tanzania, Zambia e Botswana) che appoggiano la lotta dei guerriglieri zimbabwe contro il regime razzista rhodesiano;
in politica interna adotta un orientamento socialista (ribadito dalla trasformazione del FRELIMO (Frente de Libertaçao de Moçambique) in partito marxista-leninista, procedendo ad una serie di nazionanilizzazioni (compagnie di assicurazione e società petrolifere) e a un vasto piano di alfabetizzazione.]
1980
-



1980
Angola
[territorio d'oltremare portoghese dal 1955]
dal 1966 operano tre movimenti:
- MPLA (Movimento Popular de Libertaçao de Angola), che opera dal 1956 sotto la guida di Agostinho Neto e si è dato alla guerriglia dopo i massacri di Luanda del 1959 e quelli di Kassonje del 1961;
- FLNA (Fronte nazionale di liberazione dell'Angola) di H. Roberto, appoggiato dallo Zaire;
- 'UNITA (União Nacional para a Independencia Total de Angola) di Jonas Savimbi, di ispirazione moderata.
Nel 1975 la dichiarazione d'indipendenza acuisce la guerra civile in atto.
- Governatore
?
(? - ?)
1980
-


1980
Namibia
[l'Onu adotta questo nuovo nome per il territorio dell'ex Africa del Sud-Ovest dal 1918 in pratica, ma con decisioni unilaterali, annesso dal Sudafrica.]
-
1980
-




1980
Botswana
[repubblica indipendente dal 1965, membro del Commonwealth, con capitale Gaborone;
s'intende sempre la regione a nord del fiume Malopo mentre la parte meridionale (British Bechuanaland) è colonia, dal 1895 annessa alla Colonia del Capo.]
-
1980
-




1980
Unione Sudafricana
[dominion britannico a struttura federativa dal 1910 ma indipendente sul piano internazionale (statuto di Westminster, 1931).]
- Primo ministro
P.W. Botha
(1978 - 1984)
[nazionalista]
dal 1966 l'Onu ha disposto il ritiro del Sudafrica dall'Africa del Sud-Ovest;
ancora scarsa l'incidenza delle forze progressiste bianche (United Party, Progressive Party, sostenuto dal finanziere Oppenheimer, National United Party);
sono in vigore: Mixed Marriages Act, Immorality Act, Suppression of Comunism Act, Group Areas Act, le leggi di polizia e quelle sulle riunioni sovversive, il Sabotage Bill e una serie di disposizioni che costringono alla clandestinità le organizzazioni politiche africane;
ripresa dei movimenti neri radicali (Black Consciounsness Movement, Black People's Convention, Black South Africa Student Organisation) la cui capacità di organizzazione è accresciuta anche dal crollo del regime portoghese.
Il primo ministro continua la politica del petty apartheid, attuata dal predecessore, estendendola all'area sindacale.
Dal 1979 è autorizzata la formazione di sindacati di colore;
1980
-


1980
[indipendente dal 26 giugno 1960;
dopo il colpo di stato militare dell'ottobre 1972 diretto dal gen. G. Ramantsoa si è ribaltata la collocazione internazionale del paese (uscita dall'area del franco e dall'OCAM (Organizzazione comune africana e malgascia), avvicinamento all'URSS, alla Cina popolare e a Cuba); ]
- Presidente
gen. G. Ramantsoa
(1972 ott - 1975)
cap. D. Ratsiraka
(1975 giu - ?)
[dal 1975 viene avviato un vasto programma di nazionalizzazioni inteso a trasformare il paese in senso socialista.]

1980
-

 



1980
LEGA ARABA
Il 22 marzo 1945 è nata al Cairo questa lega fondata da Egitto, Libano, Siria, Giordania, Iraq, Arabia Saudita e Yemen;
1953, Libia
1956, Sudan
1958, Tunisia e Marocco
1961, Kuwait
1962, Algeria.
Fa parte anche l'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), presieduta da Yasir Arafat.
1980
-






1980

[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
Dal 1975 è in atto la guerra civile tra cristiani e musulmani;
cristiani e musulmani (appoggiati questi ultimi dai drusi e dai palestinesi presenti in massa nei campi profughi) sono organizzati in varie milizie, dalla Falange di Pierre Gemayel (cristiani maroniti) al Partito socialista progressista di Walid Joumblatt (drusi) al gruppo Amal (musulmani);
la capitale Beirut è divisa dalla "linea verde" in due parti:
- Beirut Ovest (musulmana),
- Beirut Est (cristiana).
Permane una tensione ai confini con Israele a causa dell'azione dei guerriglieri palestinesi e le conseguenti incursioni di rappresaglia israeliana.]

- Presidente
Elias Sarkis
(1976 dic - ago 1980)
[filosiriano]
- Primo ministro
Salim el-Hoss
(1976 - 1980)
[governo "tecnico"]
Chafic el-Wazzan
(1980 - 1984)
1980
-



1980

[dall'aprile 1946 il paese ha conseguito la piena indipendenza; da febbraio 1958 federazione della Siria e dell'Egitto nella Repubblica Araba Unita (RAU).
La guerra arabo-israeliana le è costata la perdita delle alture del Golan. Con la guerra del Kippur, impegnata a fianco dell'Egitto, recupera El-Quneitra.]

- Presidente
gen. Hafez el-Assad
(1980 - ?)
[ala progressista moderata del partito Baath]
- Primo ministro e presidente della repubblica
Abdel Rauf Kassem
(1980 -1987)
1980
-

1980
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba"; dal 1949, dopo l'annessione della Palestina orientale (Cisgiordania) [40.000 kmq di superficie con poco meno di 1 Mne di abitanti], il Regno hashemita del Giordano viene comunemente chiamato Giordania.]
Hussein
(? - ?)
figlio di Talal;
1952-?, re del Regno hashemita del Giordano;

1980
Novembre
fiero dei successi ottenuti, Settembre Nero mette in atto la sua prima operazione: i terroristi assassinano il primo ministro della Giordania sui gradini dello Sheraton Hotel del Cairo; meno di tre settimane dopo, a Londra, sparano all'ambasciatore giordano, Zaid Rifai, ferendolo;


1980
Gerusalemme, "internazionalizzata" dall'ONU, è divisa in due settori: la città vecchia (assegnata alla Giordania) e la città nuova (assegnata a Israele);

guerra dei sei giorni (1967): ha consegnato di fatto l'intera Palestina storica a Israele;
guerra del Kippur (1973): alla conferenza di Ginevra del 1974:
- un accordo fra Egitto e Israele ha deciso il ritiro delle truppe israeliane dalle posizioni raggiunte a occidente del canale di Suez e la creazione di un'ampia fascia smilitarizzata a oriente, garantita dalle forze di pace dell'ONU;
- un secondo accordo con la Siria ha impegnato gli israeliani a ritirarsi da el-Quneitra, stabilendo un'analoga fascia smilitarizzata sulle alture del Golan; 
Y. 'Arafat, ex leader di al-Fatah, è dal 1969 a capo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che:
- dal 1964, con il suo "Esercito per la liberazione della Palestina" e finanziata dalla Lega araba, lotta contro Israele,
- dal 1974 è stata riconosciuta dal vertice arabo di Algeri quale unico rappresentante del popolo palestinese, e ammessa all'ONU quale entità politica nazionale, in qualità di "osservatore";
dopo il riavvicinamento israelo-egiziano [accordi di Camp David] l'OLP registra difficoltà diplomatiche nei confronti di taluni stati arabi sostenitori; 

[Gerusalemme viene formalmente indicata come capitale dello stato.]
- Presidente
?
(? - ?)
- Primo ministro
-
Menachem Begin
(1977 mag - 1983)
[Likud]
Likud (coalizione di centro destra)
1980
1979-81, irrrequieto periodo di stagnazione del conflitto arabo -israeliano.

Giugno
Dichiarazione di Venezia: i membri della Comunità Europea promulgano una dichiarazione nella quale si comunica che l'OLP dovrà «associarsi» a ogni negoziato di pace in Medio Oriente.
Tuttavia Israele può permettersi di ignorare tali suggerimenti sino al momento in cui gli europei accetteranno l'opinione del presidente Anwar el Sadat, in base al quale gli Stati Uniti mantengono in Medio Oriente interessi pari al 99%.


- Egitto (fascia di Gaza)
1980
-
- Giordania (Cisgiordania)
1980
-


1980
Regno Arabo Saudita
[dal 27 set 1932]
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".]
Khaled o Halid ibn 'Abd al-Aziz
Albero genealogico
(? - 1982)
figlio di 'Abd al-Aziz III discendente della dinastia wahhabita dei Banu Sa'ud e fratello di Faysal I;
1975-82, re dell'Arabia Saudita;
[ha già designato principe ereditario il fratello Fahd]

La politica saudita rimane essenzialmente immutata.
1980
benché nel paese sia in vigore la legge coranica, non mancano agitazioni da parte degli estremisti islamici i quali mettono in atto una rivolta, prontamente repressa, nel corso della quale occupano la Mecca;

1980
[sceiccato indipendente dal 16 giugno 1961;
la nuova costituzione (1963) prevede la formazione di un'assemblea nazionale con elezioni su base individuale (i partiti sono messi al bando).
Nel 1963 si sono svolte le prime elezioni, su base individuale (i partiti sono messi al bando), per la formazione dell'assemblea nazionale.]
Jaber al-Ahmed al-Sabah

(? - ?)
cugino di Sabah al-Salim al-Sabah;
1977-?, sceicco del Kuwait;



1980
-

1980
Bahrein
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Bahrein;
1980
-

1980
Qatar
[Monarchia assoluta indipendente dal 1972.]
?  
(?-?)
?-?, emiro del Qatar;
1980
-

1980
EMIRATI ARABI UNITI
[capitale: Abu Dhabi]
[confederazione di sette sceiccati, monarchie assolute: Abu Dhabi, Dubai, Sharja, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ras al-Khaimah e Fujayrah, noti anche come Stati della Tregua (Trucial States)]
- Presidente
sceicco Šayh Zayd
(? - ?)
[emiro di Abu Dhabi]
- Vicepresidente
sceicco Maktum
(? - ?)
[emiro di Dubai]
1980
-
 
- Abu Dhabi
?  
(?-?)
?-?, emiro di Abu Dhabi;
1980
-
- Dubai
?  
(?-?)
?-?, emiro di Dubai;
1980
-
- Sharja
?  
(?-?)
?-?, emiro di Sharja;
1980
-
- Ajman
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ajman;
1980
-
- Umm al-Qaiwain
?  
(?-?)
?-?, emiro di Umm al-Qaiwain;
1980
-
- Ras al-Khaimah [dal 1972]
?  
(?-?)
?-?, emiro di Ras al-Khaimah;
1980
-
- Fujayrah
?  
(?-?)
?-?, emiro di Fujayrah;
1980
-


1980
Repubblica Araba dello Yemen
[come membro fondatore, dal 22 marzo 1945 fa parte della "Lega araba".
C'è da risolvere il problema del rapporto tra il nuovo governo di San'a, sostanzialmente conservatore e filoccidentale, e il regime comunista della neocostituita Repubblica Democratica Popolare dello Yemen;
col patrocinio della Lega araba viene concluso un accordo di riunificazione per tappe tra i due stati, rimasto tuttavia sulla carta.]
-
-

1980
dopo gli scontri armati del 1979 si sta per imboccare la strada della riunificazione;



1980
Repubblica Democratica Popolare dello Yemen
(già Yemen Meridionale, Asia occidentale)
[dal 1967 ha raggiunto la totale indipendenza dalla Federazione degli Emirati Arabi del Sud;
dal 1970 ha una costituzione ispirata a principi progressisti e si è accostata all'URSS non nascondendo la propria aspirazione ad unificare tutto lo Yemen.]
 

1980
dopo gli scontri armati del 1979 si sta per imboccare la strada della riunificazione;


1980
[dal 1972 il trattato di assistenza irano-omanita, con cui la casa regnante ha sostituito alla protezione britannica quella iraniana, è stato sancito dalla cessione di Hormuz all'Iran;
apertura dei rapporti diplomatici con la Repubblica Democratica Popolare dello Yemen (1977) e con la Repubblica Popolare Cinese (1978).]
Qabus ibn Said
-
(? - ?)
figlio del sultanoTaymoor;
1970-?, sultano di Oman;



1980
patto di difesa stipulato con gli Stati Uniti;







1980
[nel 1958, alla guida del movimento clandestino degli "ufficiali liberi", 'Abd al-Karim Kassem ha rovesciato con un colpo di stato la monarchia hascemita di re Faysal instaurando la repubblica; nel 1963 un nuovo colpo di stato militare è promosso dal partito baath iracheno.]
- Presidente del Consiglio del Comando della rivoluzione
1980
Il presidente iracheno Saddam Hussein decide di prendere l'iniziativa. Sebbene l'Iran possegga enormi risorse e abbia una popolazione pari a tre volte quella dell'Iraq, è convinto che la rivoluzione khomeinista possa essere abbattuta con un colpo di mano.
Le forze armate regolari iraniane sono demoralizzate. Le grandi minoranze dell'Iran – i curdi a nord-ovest, i turcomanni della pianura caspica e gli arabi del Khuzistan a sud ovest – vedono la propria identità religiosa e culturale minacciata dal fondamentalismo sciita della rivoluzione, e chiedono autonomia, minacciando di ribellarsi.

guerra Iraq-Iran (1980-88)

Settembre
17
, adducendo a pretesto numerosi atti di aggressione da parte dell'Iran, Saddam Hussein dichiara decaduto l'accordo del 1975 con l'ex scià e invade l'Iran.


In principio l'Iraq avanza notevolmente in territorio iraniano, ma la sua invasione dimostra ben presto i pericoli di aggredire una rivoluzione.
Il morale iraniano è più alto del previsto e gli arabi iraniani del sud-ovest non insorgono per appoggiare gli invasori.
Kurdistan (iracheno)
[nel giugno 1972 Saddam Hussein ha nazionalizzato le multinazionali del petrolio e in particolare l'Iraq Petroleum Corporation (anglo-franco-olandese-americana) operante nei giacimenti della zona di Kirkuk.]
1980
circa 3 milioni di curdi conducono una dura lotta per l'indipendenza guidata dall'UPK (Unione patriottica del Kurdistan) di Jalal Talibani e dal PDK (Partito democratico del Kurdistan) di Massud Barzani;



1980
[la nuova costituzione assegna la direzione del paese a una guida spirituale (il faqih), cioè allo stesso Ruhollah Khomeini mentre il potere esecutivo spetta a un presidente.]
- Capo e guardiano supremo della nazione
imám Ruhollah Khomeini
(1979 - giu 1989)
[religioso sciita]
- Primo ministro
Muhammad Ali Rajai
(1980 - ?)
[PRI]
PRI (Partito della repubblica islamica, khomeinista)
1980
le elezioni presidenziali sono vinte dal collaboratore di Ruhollah Khomeini (ma di formazione laica) Abolhassan Bani Sadr, e quelle legislative vinte dal PRI (Partito della repubblica islamica, khomeinista);
primo ministro: Muhammad Ali Rajai;
il progressista Abolhassan Bani Sadr, entrato subito in contrasto con il conservatore PRI, viene rimosso e costretto all'esilio;

Settembre
17
, adducendo a pretesto numerosi atti di aggressione da parte dell'Iran, Saddam Hussein dichiara decaduto l'accordo del 1975 con l'ex scià e invade l'Iran.


guerra Iraq-Iran (1980-88): l'ayatollah Ruhollah Khomeini impone al Paese la sanguinosa guerra con l'Iraq;
fa sequestrare degli ostaggi americani sfidando il resto del mondo e tutte le convenzioni internazionali: tutti i beni dell'Iran sono congelati e il paese isolato da un embargo;
due successivi attentati distruggono la dirigenza di Ruhollah Khomeini;

 

 





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