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ANNO 1943
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Formazioni partigiane all'atto della smobilitazione
PIEMONTE
Gruppi
[al 18 settembre 1943]
Gruppo di Garessio:
nell'alta val Tanaro un centinaio di sbandati si sono riuniti in una frazione chiamata Borgarello, poco lontano da Garessio, a pochi chilometri dal colle di Nava, più vicino a Imperia che a Cuneo, ma il suo partigianato graviterà sul Piemonte.
Mentre un colonnello di nome Ardù cerca di mettere ordine, c'è nel paese un industriale antifascista, Roberto Lepetit, che aiuta, consiglia.
Gruppo di val Casotto:
in questa valle, non lontana da Mondovì, hanno origine le grandi formazioni autonome di Cuneo-sud, anche se al principio il gruppo è politicamente diviso:
- repubblicani, venuti da Torino al seguito di Folco Lulli e di Carlo Ruvioli;
- badogliani, cioè monarchici, la maggioranza, e hanno per capo il col. Cecchi.
Gruppo di Val Pesio:
la valle sta fra Mondovì e Cuneo, ma appartiene alla provincia clericale di Mondovì: la Chiesa come unica vera organizzazione sociale.
Quindici alpini del 1° Rgt si rifugiano sopra la certosa di Pesio. Da questo nucleo nasceranno le formazioni autonome del cap. Cosa, le Div.ni "R", che senza essere dichiaratamente confessionali saranno strettamente legate al mondo cattolico.
Gruppo di Boves:
le colline di Boves separano il paese dalla valle Vermanagna e formano come un piccolo golfo verde che sembra al riparo dalle correnti di traffico che passano per il vicino Borgo San Dalmazzo, sbocco delle valli Vermenagna, Gesso e Stura, le valli discese nel settembre dai soldati della IV armata.
Il luogo però, nonostante le apparenze, è inadatto alla guerra partigiana: appena sopra i castagneti c'è la Bisalta, una montagna nuda, senza un filo d'acqua. Nei castagneti si fermano nel settembre migliaia di soldati, ma non più di trecento partecipano alla prima organizzazione ribellistica e non più di cinquanta sono veramente disposti a battersi.
Il comandante è il magg. Toscano, ma il potere è nelle mani di alcuni tenenti. L'organizzazione è del tipo esercito regio, il gruppo si proclama monarchico.
Gruppo di Madonna del Colletto:
se si guardano le montagne da Cuneo, Boves è alla sinistra, Madonna del Colletto, invece, davanti, sulla dorsale che separa la valle Gesso dalla valle Stura. Sopra Valdieri: un piccolo colle, una piccola chiesa.
A Madonna del Colletto salgono:
. Duccio Galimberti, figlio di un ministro giolittiano;
. Dante Livio Bianco, noto avvocato torinese, dello studio di Manlio Brosio, è originario di Valdieri ed è figlio di un sarto;
. Leo Scamuzzi,
. Dado Soria, imbianchino;
. Benedetto Dalmastro [Detto], che sta portando i suoi uomini a Frise;
e altri antifascisti di Cuneo: 12 uomini armati di moschetti e pistole.
L'incontro fra l'antifascismo militante e i giovani non è stato casuale e non è avvenuto all'ultima ora: il gruppo era già costituito in città e dalla città si è ordinatamente trasferito in montagna.
Il gruppo azionista prende il nome "Italia Libera".
Gruppo Barale:
i Barale, carradori, padre e figlio, salgono con tre compagni prima sopra Roccavione poi ad Aradolo. Sono comunisti in un paese come Borgo San Dalmazzo nel cuore del Piemonte cattolico e legittimista.
Gruppo di Frise:
[più noto come "Gruppo dei Damiani", dalla località in cui si trasferirà a novembre.]
È retto da un cmando collegiale, ma in realtà il comandante, il "capo" è Benedetto Dalmastro [Detto], l'amico di Duccio Galimberti.
È un gruppo giellista legato alla banda "Italia Libera" di Madonna del Colletto; ma la separazine geografica non è stata casuale: i 6 ufficiali di complemento e il sergente degli alpini che sono con Benedetto Dalmastro [Detto] hanno voluto difendere una loro omogeneità, sono degli antifascisti che vengono dalla fronda dentro i gruppi universitari fascisti, dentro il GUF.
L'armamento è abbondante, le capacità organizzative sono notevoli. Forse non esiste nella Resistenza un altro gruppo composto come questo esclusivamente di quadri.
Gigi Ventre, Alberto Cipellini, Renzo Minetto, Giorgio Bocca sono ufficiali degli alpini, Dino Bruno è ufficiale di marina.
Gruppo di Centallo:
si trova fra Cuneo e Savigliano.
Organizzato da tre ufficiali degli alpini, due di complemento, Faustino Dalmazzo e Piero Bellino, e uno effettivo, Nuto Revelli.
Una decina di uomini, armi abbondanti.
Gruppi di valle Maira:
I fratelli Acchiardo, uno maestro, l'altro commerciante di legnami, si uniscono con altri valligiani al cap. Carbone, un ufficiale effettivo di Cuneo. Pronti i primi a gettare nella Resistenza i loro averi, la casa, tutto; attesista, incerto il secondo. Quando il cap. Carbone tornerà a Cuneo, entreranno nelle formazioni gielliste.
Un gruppo Scaglione-Revelli sta organizzandosi sul lato opposto della valle a Droneretto.
Gruppi di Val Varaita:
nell'alta valle c'è un gruppo di guardie alla frontiera comandate da Mario Morbiducci [Medici], un marchigiano che legherà a questa valle il suo nome e la sua vita. Il padre verrà a trovarlo due, tre volte dalla lontana Macerata.
Nella bassa valle a La Rulfa un primo nucleo di saluzzesi. Quindici uomini complessivamente.
Gruppo di Val Po:
nasce dalla fusione di due gruppi composti da:
- 1) ufficiali e soldati di cavalleria guidati da Pompeo Colajanni [Barbato], un avvoato siciliano parente di Napoleone Colajanni noto nella storia politica italiana;
- 2) comunisti militanti saliti a Barge da Torino, in treno, i "rivoluzionari di professione":
. Ludovico Geymonat,
. Giancarlo Pajetta,
. Giovanni Guaita,
. Ermes Bazzanini,
. Gustavo Comollo.
Da Cavour li raggiunge Antonio Giolitti, il nipote di Giovanni Giolitti che stava nella casa del nonno.
Si ripete, in chiave comunista, la vcienda di Madonna del Colletto: vecchie amicizie, legami dell'antifascismo, ritorno alle case di campagna.
Il gruppo ha in sé i quadri politici sufficienti alla grande organizzazione garibaldina di domani.
Gruppi di Val Pellice:
12 settembre, al ponte della Bertera, avviene già una riunione di capi partigiani. Vi partecipano:
. Giorgio Agosti, magistrato,
. Mario Andreis, antifascista militante uscito dalle galere fasciste,
. Vittorio Foa,
. Mario ROllier,
. Franco Momigliano,
. Franco Venturi,
. f.lli Malan (due fratelli e una sorella).
Saranno lo Stato Maggiore di "Giustizia e Libertà" in Piemonte.
I Malan e i Rollier rappresentano la cerniera fra l'antifascismo torinese, laico, gobettiano, e l'antifascismo religioso, valdese della valle.
Si formano immediatamente sei gruppi:
- Sabin, con 15 uomini, studenti e professori venuti da fuori valle;
- Bagnau, valligiani, 15 uomini;
- Ivert, 20 uomini;
- SEA, 17 uomini, tutti alpini della valle;
- Chabriol, 20 uomini;
- Villar, 20 uomini.
Confluiranno in una div.ne giellista.
Gruppi di Val Chisone:
- uno a San Bartolomeo con i f.lli Gay, del luogo, a cui si sono aggiunti studenti e operai: 10 uomini;
- uno di Maggiorino Marcellin, sergente degli alpini, che avrà il nome di battaglia [Bluter], quando si udrà l'urlo del primo tedesco ferito; è composto da 8 valligiani.
Armamento abbondante.
Gruppi di Val Susa:
- gruppo Bellone: di tendenza comunista: 7 uomini;
- grpuppo del magg. Valle: 5 uomini.
Gruppi subito rivolti all'attività di sabotaggio.
- gruppo di Giaveno: una decina di uomini, operai e comunisti.
I rapporti con il CLN di Torino sono tenuti da Ada Gobetti.

Gruppo val Sangone:
Sergio De Vitis e Giulio Nicoletta portano una decina di uomini in val Sangone. Si unisce ad essi il magg. Milano.
Ceppo di formazioni autonome destinate ad agire in collegamento stretto con i reparti della val Chisone.

Gruppi val di Lanzo:
mentre si sta organizzando unnucleo in alta valle, 10 operai comunisti sono già pronti a Mezzenile.
Origine delle formazioni garibaldine nel Torinese.
Gruppi della valle d'Aosta:
- gruppo del cap. Bert a Pila: 30 uomini armati bene.
- un gruppo di valligiani è salito nella valle del Lys: otto uomini legati al movimento autonomista che ha il suo ideologo nel notaio Emile Chanoux.
Su nell'alta valle c'è il prof. Calo Passerin d'Entrèves, un consigliere prezioso per le formazioni che nascono, in lui l'attaccamento alle tradizioni e al linguaggio della valle non decadono a sentimento provinciale, per lui la petite patrie non esclude la grande patria comune.
Gruppi del Biellese:
un labirinto di piccole valli.
Nuclei di comunisti si formano a Graglia, Oropa, verso il Mucrone, sul monte Cucco. Guidati da vecchi antifascisti: Guido Sola, Battista Santhià, Flecchia, Moranino.
Ma ci sono nelle valli dei militari, degli ufficiali effettivi, con cui si tenta la difficile convivenza. Una trentina di uomini subito pronti a combattere.
Gruppo della Valsesia:
ciqnuanta uomini organizzati alla maniera dei maquis. Chi comanda è Cino Moscatelli, vecchio militante comunista. Questi incontra Pietro Secchia ed Eraldo Gastone [Ciro] che diventerà il cevrello militare della formazione.
I nuclei principali sono a Grignasco, Borgosesia, Varallo.
Qui tutti sono garibaldini.
In alta valle c'è un nucleo con lo scultore Andrea Cascella.
Gruppo di Quarna:
Albino Calletti, antifascista militante, riunisce una ventina di sbandati a Quarna, nel Cusio. I piccoli paesi che si affacciano sul lago d'Orta, le Prealpi boscose…
Giù, a Cireggio, nella sua casa di campagna c'è l'architetto Beltrami; diventerà il comandante del gruppo.
Gruppi del val d'Ossola:
8 settembre, Dionigi Superti, giramondo antifascista che in questo momento dirige un taglio di boschi in val Grande, ha subito ai suo ordini una decina di uomini.
E da Milano arrivano Albe e Lica Steiner, parenti dei Matteotti, legati alla Milano intellettuale. Lica Steiner ha casa a Mergozzo nella bassa valle.
C'è un piccolo gruppo comunista a Montecrestese, ci sono dei ragazzi di Milano.
A Villadossola o Villa, come abbreviano i valligiani, il gruppo operaio di Redimisto Fabbri, collegato al dottor Ettore Tibaldi, un socialista di Pavia tollerato dal regime nell'esilio di Domodossola.
Gruppi
[a fine novembre 1943]
In Piemonte, lo stesso mese, Maggiorino Marcellin, con un solo colpo a un deposito, procura ai suoi quaranta uomini 10 mitragliatrici pesanti, 14 mitragliatori, 6 mortai da 81.
Nella regione si formano intanto delle zone di influenza dai confini abbastanza precisi:
- Cuneo-sud, dalla val Tanaro a Boves: territorio degli autonomi;
- da Boves alla valle Maira: aumenta il potere dei giellisti;
- la Varaita e la Po: terre garibaldine;
- la valle Pellice: giellista;
- val Chisone e val Sangone: autonome;
- valli di Lanzo: garibadine;
- valle d'Aosta e nel Canavese: le formazioni sono meno defintie, ancora in fase di chiraificazione;
- provincia del Biellese e della val Sesia: garibaldina;
- Cusio: domina la formazione autonoma del cap. Beltrami;
- val d'Ossola: convivenza tra formazioni di colore diverso.

Ora i ribelli piemontesi sono circa 1.650:
- 600 autonomi di Cuneo-sud;
- 150 giellisti e 150 garibaldini di Cuneo-ovest;
- 250 di tutte le formazioni fra la Po e il Canavese;
- 500 dal Biellese all'Ossola.
Volendo contare gli ausiliari armati di valle e di pianura si può arrivare a 2.000, ma è già una valutazione ottimistica.

Eroi leggendari:
- Autonomi: Mauri, Vian, Aceto, Dunchi, il francese Lulù, Marcellin, Beltrami, SUperti;
- Garibaldini: Barbato e Moscatelli;
- GL: Galimberti, Bianco, Dalmastro, Malan, Agosti, Andreis.
Gruppi
(esclusi disarmati, collaboratori e ausiliari)
[al 30 aprile 1944]
 
ZONE
 
Brigate
Uomini
  ASTI   gruppo "Mimmo"
(carabiniere, già appartenente alla banda GL della valle Maira)
30
gruppo "Rocca"
(garibaldino)
50
  LANGHE   gruppo "Piero Balbo", (ufficiale di Cossano Belbo) in val Bormida
50
gruppo "Libero", giellista, presso Monforte
30
gruppo "Mauri"
200
  ZONA BISALTA   formazioni "R" del cap. Cosa (200 uomini a fine marzo) devono ancora riprendersi dopo un duro rastrellamento; il comandante e alcuni ufficiali si sono rifugiati a Genova; un gruppo fa maquis in attesa di tempi migliori
50
  CUNEO-OVEST
(terra di giellisti)
  "Italia Libera"
200
val Maira
100
in pianura
50
garibaldini:
banda "Revelli"
30
  COZIE e GRAIE   garibaldini:
banda "Barbato", nelle valli Varaita, Po, Luserna e Infernetto
300
giellisti, in val Pellice
200
autonomi di Marcellin, divisi per compagnie:
- 228ª, 229ª, 230ª
300
val di Susa: 100 giellisti e 90 garibaldini
190
val Sangone: autonomi
150
valli di Lanzo: garibaldini
300
  CANAVESE   giellisti
100
garibaldini
100
un primo consistente reparto "Matteotti" di influenza socialista, comandato da Piero Piero
80
  VALLE D'AOSTA   autonomi
150
giellisti
100
garibaldini
150
  PROVINCIA DEL MONTE ROSA   garibaldini:
Biellese e Valsesia
[anche se ne denunciano, ai fini propagandistici, il quadruplo…]
500
Cusio e Val d'Ossola:
- autonomi di Rutto, Superti e Di Dio: 500
- garibaldini: 60
560
      Totale:
- 1.500 garibaldini,
- 1.300 autonomi,
- 800 giellisti,
- 80 matteottiani
3.680
Le cifre che si leggono nei documenti del Comando generale di Milano danno 3.000 uomini per la Liguria, 6.000 per il Piemonte, 4.000 per la Lombardia; ma F. Parri, ottimo conoscitore della situazione e uomo di onestà insospettabile, dà cifre più vicine alle nostre.
In data 8 maggio, in un messaggio ad Allen W. Dulles egli dice: «Allo stato attuale delle cose il Piemonte potrebbe levare 5.000 armati e forse molti di più, la Lombardia 2 o 3.000, il Veneto 2.000». F. Parri dice «levare», non dice che sono già in banda.
[Giorgio Bocca, Storia dell'Italia partigiana, G. Laterza & Figli, Bari 1980.]
       
       
       
       
PIEMONTE
Formazioni "Garibaldi"Pci
Divisioni
Brigate
 
Leo Lanfranco
-

19ª
103ª
10V
Del. Garibaldi,
Sforzini,
Giambone,
Nannetti,
Pisacane
Piemonte
11ª
19ª
20ª
46ª
-
Gardoncini,
Francia
Braccini
Vassalli
Alasonatti
 
Tonani
17ª
42ª
113ª
114ª
Cima,
Fontan,
Rocci,
Albertazzi
 
Piemonte
18ª
47ª
49ª
77ª
80ª
-
-
-
Papa Andrea,
Monzani,
Viano,
Goglio,
Peroglio,
Grivet,
Spartaco II,
Moro
 
V
Maffei

74ª
182ª
Pensiero,
Boggiani,
Camana
 
Langhe
16ª
99ª
Perotti,
Fiore
 
Fillac
183ª
-
176ª
76ª
112ª
Caralli,
Lescar,
Vinzio,
Gollo,
Boner
 
Asti
4V
98ª
100ª
Garemi,
Martiri d'Alessandria,
Vignale
 
Imerito
78ª
101ª
102ª
Devis,
-
-
 
10ª
Italia

107ª
108ª
181ª
-
Biliani,
Porro,
dei Tre,
Piacibello,
Massobrio
 
11ª
Cuneo
1V
104ª
177ª
181ª
Saluzzo,
Fissore,
Barale,
Morbiducci
 
12ª
Nedo
50ª
109ª
110ª
-
Valle,
Tella Roli,
Fontanella,
Polizia Divisionale
 
13ª
Baratta
41ª
106ª
11V
Carli,
Velino,
Peirolo
 
14ª
Capriolo
212ª
180ª
48ª
179ª
Maruffi,
Conterno,
Di Nanni,
Lamberti
 
1V
 
   
16ª
Viganò


79ª
-
-
Podestà (o Vittorio),
Aldo e Romeo,
Gollo
Candida,
Carlino
 
Formazioni di pianura (GAP e SAP) di Torino e Provincia
Brigate
 

Brigata GAP Giambone
Brigata GAP Di Nanni
 
1° Settore (Città)
1ª Zona (Provincia)
 




V
SAP Giambone,
Di Nanni,
Bernadengo,
Evasio Godi,
Rinetti,
Gino Scali
SAP Vasario  
2° Settore (Città)
2ª Zona (Provincia)  



32ª
33ª
34ª
SAP De Angeli,
Alasonatti,
Cibrario,
Colorni,
Pietro Ferrero,
Franco Bocca
1V
16ª
18ª
-
SAP P. Arnaud
B. Belletti
Borgese
SAP Orazio
 
3° Settore (Città)
3ª Zona (Provincia)  
10ª
11ª
12ª
13ª
14ª
2V
18ª
19ª
SAP Gramsci,
Leo Lanfranco,
Tullio Robotti,
Franco Barale,
Garetto,
M. Gogliard,
Bergamaschi,
Valentino

17ª
26ª

-
SAP Mensa,
Gordoncini,
Tarizzo,
Lanzo
SAP Ciriè
 
4° Settore (Città)
V Zona (Provincia)  
20ª
21ª
22ª
23ª
-
SAP Casana,
Cagnoli,
Martinelli,
A. Banfo,
SAP Bertoldo


SAP Martino,
Veronese,
Venturelli
 
5° Settore (Città)
6ª Zona (Provincia)  
23ª
24ª
-
-
-
-
-
SAP P. Stringa,
L. Rissone,
SAP Vanni,
Curiel,
Viarisio,
Bonzanino,
Borgo Po
30ª
SAP Capriolo  
Manca 4ª Zona???
 
   
-


Formazioni partigiane all'atto della smobilitazione
-
PIEMONTE
Formazioni "Matteotti"
Divisioni
Brigate
 
 
Giorgio Davito




-
-
Elli Gaudrone,
L. Carli Sassoè,
F. Berone,
Bertino
bgt d'assalto Volante,
Manovra
  Bruno Buozzi




V

Bevilacqua,
Ettore Valli,
C. Marx,
Massimo Montano,
Claudio Nava,
D. Binello,
Valsaona
 
  Italo Rossi




V
-
-
-
-
-
Gruppo De Franchi,
Squadra Volante Cicco
 
  Renzo Cattaneo

R. Bertone,
Luigi Borgognone
 
  Marengo
-
-  
  Cuneese
13ª
21ª
-
-
 
  Divisione Valle d'Aosta

16ª
-
22ª
17ª
-
Lys,
Winty,
Martorelli,
E. Giachino,
Gruppo Aosta,
Missione Jungstown
 
   
   
   
   
   
   
-


Formazioni partigiane all'atto della smobilitazione
-
PIEMONTE
Formazioni "GL"
Divisioni
Brigate
 
Alpina GL




V
Valle Stura-Rosselli,
Valle Grana-Braccini,
Valle Gesso-Vivanti,
Valle Vermenagna, e Roja-Delmastro,
Bisalta-Larda
Alpina GL


Valle Maira-Blanchi,
Valle Varaita-Besana,
Saluzzo-Michelis
 
Langhe GL


Bellino,
cirelli,
Santoro
 
Alpina GL
34ª
3V
36ª
-
-
comp. Sibille,
comp. Durbiano,
comp. Favro,
Rep. F. Dusi,
Rep. Br. Tuscano
 
V
Alpina GL
-
-
-
-
Val Pellice-Regis,
Val Germanasca-Jervis,
Vigone Buffa,
Lino Dagotto
 
Alpina Canavesana GL
-
-
-
-
-
-
M. Costa,
De Paolo,
Peradotto,
Sabotatori,
Val Soana,
Batt. Lupi
 
Alpina GL


V
-
-
Mazzini,
Mazzini,
Mazzini,
Cattaneo,
Rosselli
 
GL





V

Martiri della Benedicta,
Boidi,
(bis) Boidi,
Lenti,
-
Mirabelli
-
-
 
GL
-
-
Montano,
Tamietti
 
10ª
Langhe GL


Alessandria,
Squassino,
Bertolotti
 
20ª
Brigata Andrea Paglieri
   
21ª
Brigata P. Pellino
   
GMO GL


Adolfo,
Mero,
Vesco
 
Colonna Renzo Giua
   
Gruppo Leone GL
   
Gruppo Giaume e Tarantino GL
   
Gruppo Vercelli GL
   
Divisione cittadina GL




V
-
-
-
-
-
-
sett.
Gruppo Aeritalia,
Gruppo Ciriè
 
-


Formazioni partigiane all'atto della smobilitazione
-
PIEMONTE
Formazioni autonome
Divisioni
Brigate
 
Langhe




Castellino,
Mondovì,
(bis) Mondovì,
Langhe Ovest,
Pedaggera
Langhe
-
-
Belbo,
Rocca d'Arazzo
 
Alpi
-
-
-
-
Valcasotto,
Valmongia,
Valtanaro,
Gruppo div. Neri
 
V
Monferrato
17ª
18ª
19ª
-
-
-
 
Asti
21ª
22ª
23ª
-
-
-
 
12ª
Bra
4V
46ª
47ª
48ª
49ª
-
-
-
-
-
 
1V
Alessandria
103ª
Amendola  
Alpi
-
-
-
-
-

Beppe Milano,
Valpesio,
Val Iosina,
Fossano
Serv. X

 
V
Alpi
-
-
-
-
-
Val Ellero,
Val Corsaglia,
Val Maudagna,
G. Mellano,
A. Guerriero
 
Val Chisone
-
-
Monte Assietta,
Monte Albergian
 
43ª
Sergio De Vitis




V

Moncada,
Vitrani,
Magnone,
Campana,
F. Gallo,
Nebiolo,
Dabbene
 
-
-
87ª
Valle d'Aosta  
-
-
101ª
Marmore  
11ª
Patria
41ª
42ª
42ª
43ª
44ª
-
-
(bis)
-
-
 
Monferrato



Cossolo,
Rumino,
Lazzarini,
Rossi
 
Vall'Orco
29ª
30ª
31ª
32ª
-
-
-
-
 
 
10V
Perotti  
 
1ª e 2ª
SAP DC
(ex Banda Geuna ed ex Div.ne Torino)
 
 
-
SAP 4° Settore,
Batt. aut. Cordero,
Sq. aut. Superga
 
-


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