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ATENE

355-346, guerra sacra;
349, Atene soccorre Olinto, minacciata da Filippo;
348, Filippo occupa Olinto;
346, un'ambasceria ateniese, della quale fanno parte Eschine e Demostene, si reca da Filippo e conclude la "pace di Filocrate". Filippo batte i focesi, diventa membro della lega anfizionica e presiede i giochi pitici;
344, missione di Demostene nel Peloponneso. Filippo riorganizza la Tessaglia. Il generale corinzio Timoleonte giunge a Siracusa, che ha chiesto aiuto alla madrepatria dopo il ritorno di Dionisio il Giovane. Seconda Filippica di Demostene;
342, Filippo in Tracia;
341, Bisanzio minacciata da Filippo, chiede l'aiuto di Atene. Terza Filippica di Demostene. Timoleonte, dopo aver rifondato Siracusa, sconfigge i cartaginesi sul fiume Crimiso;
340, Filippo assedia Bisanzio e Atene gli dichiara guerra.
Bisanzio costringe Filippo a ritirarsi e ciò gli assicurerà 140 anni ca di indipendenza e di pace.
Quarta Filippica di Demostene;

349-340 a.C.

IMPERO PERSIANO
525 a.C. I successori di Ciro II [il Grande] conquistano con relativa facilità l'Egitto dando l'avvio a una denominazione straniera che si protrarrà per duemila anni.
SIRIA e PALESTINA [provincia occidentale]
  La lingua ufficiale è l'aramaico.

EGITTO
Dinastie
1075-332 a.C.: Epoca tarda
XXX
(378-349)
sebennitica:
- Nectanebo I, Tacho
- Nectanebo II
XXXI
(342-332)
Re di Persia
Artaserse III conquista l'Egitto (343 a.C.).
Seconda dominazione persiana.

CINA

Periodo dei Regni combattenti
(529-222 a.C.)

?
?-? a.C., imperatore della Cina;
continuano a succedersi sul trono i Chou, a capo di un impero che è tale solo di nome.
È la volta del ? successore di Wen Wang.
? a.C., Lo yang (valle del Lo), il sovrano celebra immancabilmente i culti degli antenati, del Cielo e della Terra, seguendo formule antiche di secoli; ma l'autorità dell'imperatore viene esercitata solo su una minima parte del territorio cinese. Nel rimanente regna l'anarchia. Ogni principe, ogni duca di un feudo autonomo celebra il culto come gli pare.

Nel conglomerato di piccoli stati si distinguono tre stelle di prima grandezza, i regni di:
- Ts'i;
- Ch'u (di derivazione militare);
- Ts'in (di derivazione aristocratica o feudale).
Seguono numerosi principati di minore importanza ma che svolgono tutavia un ruolo politico e militare non trascurabile: Wei, Chao, Han, Lu, Song, Yen, Ch'in.

341 a.C., crollano definitivamente i sogni dei principi del Wei;
il principe di Han, l'ultimo rimasto fedele allo stato del Wei, convintosi dell'impotenza del suo protettore rompe l'alleanza. Il sovrano del Wei vuole punirlo ma il Ts'i manda un potente esercito in aiuto dell'Han e, se il principato del Wei non viene definitivamente raso al suolo è perché il Ch'u, per ristabilire l'equilibrio, pone un freno attaccando il Ts'i alle spalle.
Ecco un esempio della situazione politica cinese nel IV sec. a.C..



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Appio Claudio [il Cieco] (secc. IV e III a.C.) uomo politico romano, artefice dell'espansione romana verso la Campania e la Magna Grecia; scrittore e oratore, riformò l'ortografia latina e si fece promotore della nuova legislazione procedurale (affidandone il lavoro di codificazione al suo segretario Gneo Flavio);
[Deve il soprannome alla cecità, che secondo la leggenda sarebbe stata una punizione degli dei per le sue riforme religiose.]
310 ca, eletto censore, fa costruire il primo acquedotto e la grande strada militare che da lui prende il nome; promuove riforme elettorali a favore dei cittadini non abbienti;
Sententiae (redatte in una lingua ritmata, abbastanza vicina al verso "saturnio", ne conosciamo solo alcune)
[Questa raccolta è la prima manifestazione di una "saggezza romana", in cui si intrecciano strettamente la tradizione nazionale e gli apporti venuti dal Sud.]
307, console;
296, console;
280, si oppone alla pace con Pirro.
[La tradizione della poesia moraleggiante da lui inaugurata, vivrà attraverso tutta la letteraura latina, di cui rappresenta una delle correnti più originali: quella della "satira".]

Epicuro (Samo 341 a.C.-Atene 270 a.C.) filosofo greco, "epicureismo";
nato in una famiglia di coloni ateniesi; a 18 anni visitò Atene quando Senonfonte era caposcuola dell'Accademia platonica e Aristotele guidava il Liceo; la sua formazione filosofica si compì però nell'ambiente ionico, prima a Mitilene, poi a Lampsaco dove era ancora viva la tradizione naturalistica e materialistica facente capo ad Anassagora e soprattutto a Democrito;
il maggiore dei suoi maestri fu il democriteo Nausifane di Coloxone;
306, torna ad Atene per fondarvi la sua scuola, col nome di "giardino [in greco kepos], subito in violenta ed esplicita contrapposizione all'Accademia e al Liceo;
Sulla natura (37 libri, di cui si hanno solo frammenti: Lettera a Erodoto; Lettera a Pitocle; vedi Lucrezio)
[La base del sapere epicureo sta proprio nella fisica materialistica di Democrito. L'universo è composto di atomi materiali, eterni e immutabili, che si muovono nello spazio vuoto cadendo a causa de loro peso. Gli atomi deviano dalla loro traiettoria per spostamenti casuali e imprevedibili; tali spostamenti determinano l'impatto tra atomi e la loro aggregazione in corpi sempre più complessi, fino a dar luogo al mondo, anzi agli infiniti mondi che gli atomi infiniti costituiscono nell'infinito vuoto (clinamen = teoria della deviazione, maggiore innovazione di Epicuro rispetto alla fisica democritea).
I mondi a loro volta possono disaggregarsi e sparire a causa dell'urto di altri atomi sopraggiunti. In tutto ciò non vi è nulla di provvidenziale e di finalistico, come avevano sostenuto Platone e Aristotele: tutti i processi naturali sono determinati da una causalità meccanicistica, in essi non v'è né scopo né intenzione. L'anima stessa è un aggregato materiale, sia pur dotato di funzioni specializzate, e non può sopravvivere fuori dal corpo.
Gli dei esistono, secondo Epicuro, come forme corporee site negli interstizi di spazio vuoto tra i mondi: la perfezione della loro natura fa sì che essi non si occupino affatto della nostra esistenza.
L'uomo non deve temere la morte: finché siamo vivi, la morte per noi non esiste; dopo morti, siamo noi a non esistere più; in definitiva, la morte non è per Epicuro un'esperienza reale per l'uomo].

(vedi P. Gassendi)

Evemero (340-260 a.C.) scrittore greco;
[Probabilmente nato a Messene, ma non si sa se quella di Sicilia o quella del Peloponneso.]
Sacra scriptio o Sacra historia (di cui ci rimangono pochi frammenti sia dell'originale greco sia della traduzione latina di Ennio)
[È la storia di un viaggio immaginario nell'isola Panchaia dove egli trova realizzato il suo stato ideale dal collettivismo attenuato, costituito da tre classi: sacerdoti-artigiani, coltivatori e soldati. Dalla descrizione di tale costituzione politica, passa quindi a trattare una sua dottrina intorno all'origne degli dei, i quali sarebbero stati dei potenti della terra dove si sarebbero attribuiti natura e adorazione divina. Tale spiegazione "evemiristica" del divino prenderà il nome di Evemerismo ed avrà larga diffusione soprattutto nell'apologetica giudaica e cristiana.]

Menandro (Atene 342/341-291/290 a.C.) commediografo greco;
di famiglia ricca, nipote del poeta Alessi che lo incoraggiò alla poesia drammatica, conobbe Epicuro e Teofrasto e fu amico dell'eminente filosofo peripatetico e statista Demetrio Falereo.
Autori antichi ricordano i suoi modi raffinati e il suo costante amore per l'etera Glicera;
321, mette in scena la sua prima commedia;
315, riporta la prima delle sue otto vittorie teatrali (su quelle del rivale Filemone che era a lui inferiore in ogni modo) , poche rispetto alla vastità e ai pregi della sua produzione (scrisse almeno 105 commedie).
Plocium (La collana)
ecc.
[Ai numerosi ma brevi frammenti già noti si sono aggiunti, grazie a scoperte di papiri egizi, ampi brani di:
- Sania (321-316 ca)
- Misantropo (317-316 ca, commedia quasi completa, pubblicata nel 1958)
- Sicionio,
- Scudo,
- Fanciulla tosata (313 ca)
- Arbitrato,
- La donna di Samo,
- La chioma recisa
.]


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ROMA

Con il 351 a.C. le notizie di fonte romana sugli etruschi s'interrompono nuovamente: sconfitte e perdite dei tarquinati e dei falisci alleati, umiliazione dei ceriti.
Per quattro decenni la tradizione tace: non una sola parola sugli etruschi.
Nel meridione intanto è sorta una potenza di rilievo, la Lega sannitica.
[Un secolo prima aveva travolto la Lega delle Dodici città della Campania portando alla perdita della regione per gli etruschi.]


348
, rinnovo del trattato tra Roma e Cartagine;
343-341, prima guerra sannitica;
340-338, guerra contro i latini; scioglimento della lega latina;

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