|  
         ATENE  
        266-262, coalizione di Atene, Sparta 
          e dell'Egitto contro Antigono Gonata; 
          262, Antigono 
          Gonata prende Atene; 
          262-261, pace tra Antigono 
          Gonata e Tolomeo II re d'Egitto; 
          260-255, Antioco 
          II, re di Siria, e Antigono Gonata 
          contro Tolomeo II (secondo guerra siriaca); 
           
          battaglia di Coo; 
         | 
      
         269-260 a.C.  
        
           
            |   Tra il 301 a.C. 
                (data alla quale si interrompe la parte che ci rimarrà 
                dell'opera di Diodoro 
                Siculo) e 
                il 221 a.C. (inizio delle storie di Polibio) 
                non ci rimarrà alcun resoconto storico continuato. 
                 
                | 
           
           
            |   [Lucio 
                Russo, La rivoluzione dimenticata, Feltrinelli 
                1996.]  | 
           
         
         
        
           
            |   EGITTO  | 
           
           
            | 305-30 a.C.: Epoca tolemaica. | 
           
           
            - Tolomeo II [Filadelfo] 
              285-246 a.C. 
              - Arsinoe II (coreggente) 
              285-246 a.C.  | 
           
           
            |   | 
           
         
          
        
           
            |   CINA 
              Periodo dei 
                Regni combattenti 
                (529-222 a.C.) 
              ?  
                ?-? a.C., imperatore della Cina;  
                continuano a succedersi sul trono i Chou, 
                a capo di un impero che è tale solo di nome.  
                È la volta del ? successore di Wen 
                Wang. 
                ? a.C., Lo yang (valle del Lo), il sovrano celebra immancabilmente 
                i culti degli antenati, del Cielo e della Terra, seguendo formule 
                antiche di secoli; ma l'autorità dell'imperatore viene 
                esercitata solo su una minima parte del territorio cinese. Nel 
                rimanente regna l'anarchia. Ogni principe, ogni duca di un feudo 
                autonomo celebra il culto come gli pare. 
               Nel conglomerato di piccoli stati si distinguono tre stelle 
                di prima grandezza, i regni di: 
                - Ts'i; 
                - Ch'u (di derivazione 
                militare);  
                - Ts'in (di derivazione 
                aristocratica o feudale). 
                Seguono numerosi principati di minore importanza ma che svolgono 
                tutavia un ruolo politico e militare non trascurabile: Wei, 
                Chao, Han, Lu, Song, Yen, 
                Ch'in. 
               | 
           
           
            |   | 
           
         
         
         
        _________________________  
         
         
          
            
            –  Alimento, L. Cincio (sec. III 
            a.C.) storico romano, autore di testi in lingua greca, subì 
            forse l'influenza della storiografia ellenica, e in particolare quella 
            degli storici siciliani che a Siracusa erano numerosi e brillanti.
             
          –  Apollonio di Perga [ Pergeo] 
          (n. a Perge 262 a.C.) matematico greco; studiò ad Alessandria 
          nella scuola dei successori di  Euclide; 
           
          è considerato il più originale e profondo di tutti i matematici 
          greci dopo  Archimede 
          di lui poco più anziano;
           [Cardano lo porrà 
          tra i dodici uomini più grandi del mondo.]
          Coniche (in 8 libri, da lui studiate per via sintetica e non 
          analitica)
           [- I-IV, giunti fino a noi nella versione greca; 
          - V-VII, scoperti in una versione araba, verso la metà del 1600, 
          sono pubblicati per la prima volta a Firenze nel 1661 in una traduzione 
          latina dal rifacimento arabo. L'edizione è curata da Abraham 
          Echellensis e Giovanni Alfonso Borelli 
          (lo scienziato incluso da Newton tra i 
          suoi predecessori a proposito della legge di gravitazione universale); 
          un'edizione critica dei primi sette libri, contenente il testo greco 
          dei primi quattro e una traduzione latina dei tre successivi basata 
          su diversi manoscritti arabi, sarà infine pubblicata nel 1710 
          a cura di E. 
          Halley.  
          - VIII, che non sarà mai ritrovato, sarà ricostruito nel 
          1700 da E. 
          Halley in base ad alcune citazioni di Pappo.]
          
          Scrisse molte altre opere di matematica e probabilmente perfezionò 
          i metodi di calcolo dell'aritmetica decimale nonché i calcoli 
          per la determinazione del rapporto fra circonferenza e diametro eseguiti 
          con maggior precisione di quanto avesse fatto  Archimede. 
          
           [Secondo Vitruvio pare che 
          abbia scoperto una particolare forma di orologio solare e secondo Tolomeo 
          gli si deve un teorema relativo al moto dei pianeti. 
          Molto probabilmente si è occupato anche di specchi ustori, come 
          del resto Diocle e, prima di loro due, 
          Dositeo il principale corrispondente alessandrino 
          di Archimede.]
          [circonferenza di Apollonio, problema di 
          Apollonio, teorema di Apollonio (o della mediana), teorema 
          di Apollonio-Aristeo ecc.] 
          Il recupero di Apollonio continuerà anche dopo 
          la pubblicazione dei Principia di Newton 
          del 1687.] 
          
            –  Pittore, Quinto Fabio  (260 
            ca-190 ca a.C.) storico romano; 
            216, dopo la battaglia di Canne, ha un incarico di un'ambasciata sacra 
            a Delfi per riannodare i rapporti esistenti da molto tempo tra Roma 
            e il dio;
             Rerum gestarum libri (opera composta sia in greco che in latino)
             [La versione latina non è altro che un rimaneggiamento 
            successivio.] 
            
          
         
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       | 
       
         ROMA  
        269, Roma conia monete d'argento 
          (didramme); 
           
          265, Sotto il pretesto di reinsediare 
          nei suo diritti il cacciato regime, Roma invia le sue legioni. Il console 
          Quinto Fabio Massimo batte le forze mandategli 
          incontro in tutta fretta, cadendo egli stesso in battaglia. Il suo successore 
          nel comando, il console M. Fulvio Flacco, 
          al rifiuto della resa da parte di Volsinii, fa costruire trincee attorno 
          alle mura. Presa per fame la città deve soccombere. Tutti i capi 
          congiurati, su cui si riesce a metter mano, vengono giustiziati. 
          Comincia quindi il grande saccheggio. 
          Secondo la tradizione, con il gigantesco bottino sono portate via ben 
          duemila statue di bronzo, che spariscono per sempre. Perdita enorme, 
          se si pensa ai pochi, unici capolavori degli artisti etruschi che il 
          caso ci ha conservato: la lupa, la chimera 
          e l'arringatore. 
          [Metrodoro di Scepsi accuserà poi 
          Roma di aver conquistato Volsinii solo per impadronirsi delle duemila 
          statue che, mancando l'argento, le servono ora per coniare le monete 
          di bronzo (aes grave) impiegate per l'acquisto di armi da usare 
          nella campagna contro Cartagine.] 
          Volendo cancellare la città dalla faccia della terra per sempre, 
          sono distrutti tutti gli edifici, abbattute le mura e fortificazioni; 
          degli abitanti, quelli che sono sopravvissuti e non sono stati venduti 
          schiavi, sono radunati e cacciati dal luogo, costretti a stabilirsi 
          altrove. 
          La caduta e la distruzione di Volsinii 
          significano la capitolazione totale degli etruschi, 
          la pietra tombale sulla loro storia di nazione indipendente. 
           
          264, 1° novembre, sulle tavole 
          dei fasti triumphales viene notato per l'ultima volta il nome 
          di una città etrusca: de Vulsiniensibus. 
          [La storia e il destino di Volsinii/Velzna 
          cadranno nell'oblio e non resterà neppure il nome del luogo dove 
          sorse. 
          Gli studiosi pensano di poterla indicare in Orvieto, della quale era 
          ed è rimasto ignoto il nome etrusco. Si scoprirà invece 
          essere Bolsena.] 
           
          264-241, 
          prima guerra punica.  
          Scoppia la guerra contro Cartagine. 
          Il conflitto ha inizio per il possesso della Sicilia, nella cui parte 
          occidentale, come del resto in Sardegna, Cartagine possiede da secoli, 
          ben prima della fondazione di Roma da parte etrusca, importanti piazzeforti. 
          Nello stesso anno Decimo Giunio Bruto dà 
          il primo spettacolo gladiatorio in onore del padre morto. 
           
          260, i romani vincono i cartaginesi 
          a Milazzo; 
           
         
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