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Giuseppe [Marco] Follini

(Roma, 26 settembre 1954)

uomo politico italiano,
[Esponente dei partiti:
- fino al 1994, DC (Democrazia Cristiana);
- 1994-2002, CCD (Centro Cristiano Democratico);
- 2002-2006, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e di Centro);
- 2006-2007, IdM (Italia di Mezzo);
- 2007-2013, PD (Partito Democratico).]

giornalista;

1977
segretario nazionale (1977-80) del movimento giovanile della Dc (Democrazia cristiana);

1980
4 aprile-27 settembre (II "governo Cossiga");

membro (1980-86) della direzione nazionale della Dc,
ottobre-maggio 1981 ("governo Forlani");

1981
giugno-agosto 1982 (I "governo Spadolini");

1982
23 agosto-13 novembre (II "governo Spadolini");
dicembre-aprile 1983 (V "governo Fanfani);

1983
12 luglio, eletto deputato (IX Legislatura – 1983 12 lug-1 lug 1987);
agosto-giugno 1986 (I "governo Craxi");

1986
agosto-marzo 1987 (II "governo Craxi");

esce dalla direzione della Dc per entrare (fino al 1993) nel consiglio di amministrazione della RAI;

1992
-

1993
ha lavorato alla Stet ...

1994
al momento dello scioglimento della Dc (Democrazia cristiana) , è fra i dirigenti favorevoli ad un'alleanza moderata di centrodestra, seguendo le orme di Pier Ferdinando Casini nella fondazione del CCD (Centro Cristiano Democratico), che darà vita alle coalizioni del Polo delle Libertà e Polo del Buon Governo;

1995
membro (1995-2001) della direzione nazionale del CCD, guidato da Pier Ferdinando Casini;

1996
9 maggio, eletto deputato (XIII Legislatura – 1996 9 mag-29 mag 2001) per il CCD, Gruppo Misto (CCD - CDU), Coalizione Polo per le Libertà, nella circoscrizione Puglia;
quando Pier Ferdinando Casini viene eletto presidente della Camera, egli assume la segreteria del CCD;
[Carica mantenuta fino al termine della storia politica del CCD, quando confluirà nel nuovo soggetto centrista dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro).]

maggio-ottobre 1998 (I "governo Prodi");

 

1998
ottobre-dicembre 1999 (I "governo D'Alema");

1999
dicembre-aprile 2000, (II "governo D'Alema");

2000
aprile-giugno 2001 (II "governo Amato");

2001
30 maggio, rieletto deputato (XIV Legislatura – 2001 30 mag-27 apr 2006) per il CCD, coalizione Casa delle Libertà, nel collegio Bari-Mola di Bari;
31 maggio-6 dicembre 2002, segretario del CCD (Centro Cristiano Democratico);

11 giugno-23 aprile 2005 (II "governo Berlusconi" );

 

2002
6 dicembre, all'atto della costituzione dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e di Centro), con il primo congresso nazionale, egli viene eletto segretario (2002 6 dic-15 ott 2006) dell'UDC;
[Nel corso della sua attività, il partito raggiungerà risultati ragguardevoli, toccando il ciglio del 6% dei consensi a livello nazionale.]

2004
2 dicembre–15 aprile 2005, vicepresidente del Consiglio dei ministri (con Gianfranco Fini);

2005
dopo la palese sconfitta maturata dalla coalizione di governo alle elezioni regionali, è uno dei promotori del rinnovamento nella coalizione stessa, che porta alla costituzione di un nuovo esecutivo;
23 aprile–17 maggio 2006, (III "governo Berlusconi");

sceglie di non entrare a far parte del governo per dedicarsi all'attività di partito;


[Durante questo periodo – secondo alcune fonti – si sarebbero verificati vari episodi di conflitto tra lui e il presidente Silvio Berlusconi il quale, ancora più che a Pier Ferdinando Casini, addebita a lui un surrettizio ostruzionismo che avrebbe prodotto un rallentamento della spinta riformatrice in direzione del liberismo economico e della revisione delle strutture dello Stato.]

15 ottobre, inaspettatamente, con un breve intervento alla direzione nazionale del partito, egli presenta le sue dimissioni dalla carica di segretario dell'UDC;
[L'episodio avviene all'indomani dell'approvazione dalla Camera dei deputati della nuova legge proporzionale, una legge sollecitata dalla stessa UDC, ma non proprio nella misura in cui la richiedeva lui.
Egli dice infatti:
«La mia opinione è che servisse un'altra legge, in un altro modo. Ritenevo che si dovesse fare di più per coinvolgere l'opposizione in questo tentativo. Ritenevo che la possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e di non subire troppo perentorie indicazioni dei partiti facesse parte di quel diritto in più e di quel potere in più che noi per primi avevamo evocato. In una parola, immaginavo una legge in cui la furbizia e la virtù si tenessero in equilibrio, e non una situazione in cui l'una schiacciasse l'altra.»
Egli sostiene che con questa nuova legge si apre una stagione nuova per la politica italiana e "non esistono uomini per tutte le stagioni". Di qui le sue dimissioni, "conseguenza inevitabile" dell'attuale situazione.]

2006
28 aprile, eletto senatore (XV Legislatura – 2006 28 apr-28 apr 2008) dell'UDC, coalizione Casa delle Libertà, regione Campania;
[Dopo le elezioni politiche (nelle quali, assieme a lui sono stati eletti anche Bruno Tabacci e altri esponenti dell'UDC) egli torna a esprimere con energia il suo dissenso rispetto alla linea politica dell'UDC, che egli ritiene succube nei confronti di Silvio Berlusconi.
Con Bruno Tabacci auspica un cambiamento nella guida della coalizione.]


maggio-aprile 2008 (II "governo Prodi");

[Il dissenso si manifesta anche in occasione dell'elezione del nuovo presidente della repubblica (Lui e Bruno Tabacci votano per Giorgio Napolitano) e della campagna per il referendum costituzionale del 2006 (in cui lui e i suoi amici sono attivamente impegnati per il NO, poi risultato vincente).
Fa quindi parte dell'UDC fino al 18.10.06.]

estate, sostiene che l'UDC debba dichiarare conclusa l'esperienza della Casa delle Libertà:
Il mio consiglio all'UDC è di dichiarare chiusa l'esperienza con la CdL. Se l'UDC dichiarerà la fine della CdL, sarò con l'UDC; se l'UDC resterà nella CdL, potrà farlo anche senza di me.»]

18 ottobre, assieme al deputato Riccardo Conti, annuncia la sua uscita dal gruppo parlamentare dell'UDC a favore del gruppo misto accusando i suoi ex-compagni di avere, negli ultimi mesi, «abbaiato poco e morsicato molto meno».
19 ottobre, al Senato entra quindi nel Gruppo Misto (fino al 10 giugno 2007);

fonda e dirige la fondazione culturale "Formiche";
fonda il movimento politico Italia di Mezzo;

2007
28 febbraio, vota a favore della fiducia al II "governo Prodi", rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano;
[La scelta di votare a favore del governo di centro sinistra, secondo quanto dichiarato in un'intervista al «Corriere della sera» del 24 febbraio 2007, è dovuta alla riprogrammazione da parte dell'esecutivo di Romano Prodi, che ha fissato il proprio programma nel conseguimento di 12 specifici punti.]

22 maggio
, entra a far parte del "Comitato 14 ottobre", il gruppo promotore di 45 componenti incaricato dell'elaborazione delle linee guida per la nascita del nuovo PD (Partito Democratico);
il movimento politico Italia di Mezzo confluisce nel processo costituente del PD (Partito Democratico);

11 giugno
, aderisce al gruppo L'Ulivo del Senato della Repubblica;

26 novembre
, il segretario Walter Veltroni lo nomina responsabile nazionale per le Politiche dell'informazione del PD (Partito Democratico);

in questi stessi mesi inizia la collaborazione con «Il Riformista», quotidiano per il quale tiene una rubrica settimanale;

2008
29 aprile, rieletto senatore (XVI Legislatura – 2008 29 apr-14 mar 2013) capolista del PD (Partito Democratico), coalizione PD - IdV, regione Campania;
[Viene eletto presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.]
8 maggio-16 novembre 2011 (IV "governo Berlusconi");

2009
19 febbraio, nella seduta al Senato, invita a contrastare i tribuni dell'antipolitica imparando «a fare un uso più appropriato e soprattutto meno generico e indifferente delle prerogative» parlamentari, «evitando quell'abuso che già in passato si è rivelato foriero di una drastica delimitazione (...) se si continua ad (...) agire secondo stretti vincoli di maggioranza, riconoscendo sempre e comunque l'insindacabilità», si costruisce «uno scudo di cartone e ritenevo doveroso denunciarlo all'Assemblea»;

alle elezioni primarie del PD (Partito Democratico) sostiene la candidatura di Pier Luigi Bersani ed è il responsabile della comunicazione del partito;

2013
25 febbraio, elezioni politiche (XVII Legislatura – 2013 25 feb-…), non si candida al Senato;
giugno, decide di riconsegnare la tessera del PD (Partito Democratico), giudicato come un partito dal profilo socialista;

Dopo un'esperienza ultratrentennale, egli lascia la politica attiva.





 

 

 

Fonti
- Altre

 

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