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ANNO 1862

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Papa Pio IX
(1846-78)

 

 

 

REGNO D'ITALIA

Prende avvio il Sistema Monetario Unificato del nuovo Regno che troverà sanzione internazionale tre anni dopo con l'ingresso dell'Italia nella Unione Monetaria Latina.
Delle 4 zecche operanti nel nuovo Regno viene scelta quella di Milano (25 laminatoi, 11 torchi Thonellier e 15 torchi Ulhorn, il tutto subordinato ad una turbina idraulica di 27 cavalli ecc.). 
Con la presa di Roma il Governo tenta di avere la zecca nella capitale; così per i primi quattro anni le due zecche si affiancano e quella di Roma viene adibita alla coniazione di monete d'oro da lire 20, e di argento da lire 5. 
In seguito un regio decreto sopprime la zecca di Milano e quella di Roma si fregia del titolo di Zecca di Stato.
Ecco le monete:
- Oro, lire 10, 20, 50, 100;
- Argento, lire 0.50, 1, 2, 5;
- Bronzo, lire 0.01, 0.02, 0.05, 0.10.

L'unificazione della carta moneta si rivela molto più difficile di quella metallica, nel nuovo Stato operano infatti varie banche e tutte con un privilegio irrinunciabile: stampare banconote.
Il nuovo Stato vanta cinque banche di emissione ma si è privato di quella banca centrale che sola può dare credibilità internazionale all'economia italiana.

 

L'Italia stipula un trattato di commercio con la Francia che agevola e sviluppa i propri traffici.

 



Banche

Banche di emissione

«segue da 1861»

Banca Nazionale degli Stati Sardi

1862,

Banca Nazionale Toscana

1862,

Banca Toscana di Credito

1862,

Banca dello Stato Pontificio
(ex Banca Romana )

1862,

Banco di Sicilia

1862,

Banco di Napoli

1862,



Altre Banche

«segue da 1861»

- Presidente:
. conte gr. cr. Gustavo Ponza di San Martino, senatore del Regno, Cons. di Stato, dal 1856.
Segretario:
. cav. avv. Francesco Garelli, dal 1853.
1862,

«segue 1863»

Casse di Risparmio

«segue da 1861»

Cassa di Risparmio di Venezia

1862,

Cassa di Risparmio di Vicenza

1862,

Cassa di Risparmio di Milano

1862,

Monte dei Paschi
(Cassa di Risparmio)

1862,


«segue 1863»

 


REGNO D'ITALIA

 

Marzo
il Ministro delle Finanze Quintino Sella 
(3 mar - 3 dic 1862) propone una tassa sulla farina per poter comprendere nei "clienti" del sistema fiscale anche le fasce più povere della popolazione, ma il suo dicastero cade prima che il Parlamento possa prendere in seria considerazione la cosa; [tornerà alla carica nel 1865 spostando la tassa sul macinato del grano]

Luglio
12, la Camera approva il progetto di legge che prevede in tutta Italia un sistema monetario bimetallico su base decimale; la lira piemontese, con la sua base bimetallica nella proporzione di una parte di oro a 9/10 di fino per 15,50 parti di argento, diventa la nuova lira italiana; in base a questo progetto ogni moneta sarà ritirata dopo aver stabilito il tasso di cambio; è già stabilito che il ducato borbonico sarà cambiato a 4,25 lire (svantaggioso per la moneta del sud);
secondo il Ministro delle Finanze Quintino Sella, l'Italia sarà finalmente competitiva in campo internazionale. Agosto
la Camera approva la legge per l'unificazione tributaria.

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