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Papi

483-492, Felice III (II) [santo];

492-496, Gelasio I [santo]
teorizza per primo il confine tra i due poteri: civile e spirituale, pur nell'ambito di una concezione più elevata della potestà religiosa […perché i sacerdoti dovranno rendere conto, al giudizio divino, anche per gli stessi re degli uomini…];

496-498, Anastasio II;

498-514, Simmaco [santo];
diacono sardo;
498
Novembre
17
, viene eletto papa;
consacrato nella basilica del Laterano;

(498, Lorenzo
arciprete romano, titolare di Santa Prassede).
Novembre
17
, viene eletto papa;
consacrato nella basilica di Santa Maria Maggiore).

Si torna alle aspre risse per le controversie liturgiche che già in passato hanno provocato autentiche guerre civili.
In tale calamità rimane uccisa in Roma la maggior parte dei preti, molti chierici e un gran numero di cittadini.
Teodorico esprime il suo pensiero stabilendo che venga ritenuto valido il titolo del candidato eletto per primo e con il maggior numero di voti. Il verdetto porta alla consacrazione di Simmaco e viene così evitato uno scisma.

Elezione del Papa

«segue da III sec. d.C.»
499
Marzo
, il papa Simmaco, in seguito ad abusi e tumulti, convoca nella basilica vaticana un concilio romano, cui partecipano 72 vescovi. Come risultato viene redatto un decreto, il primo inserito nella collezione delle Costituzioni Apostoliche che regolano l'elezione del pontefice.
Tale disciplina resta in uso sino all'XI secolo.
«segue 800»

sec. V, S. Lorenzo Siro fonda l'abbazia di Farfa nel comune di Fara in Sabina (Rieti).

 

 

490-499 d.C.




490-499
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Zenone
[Tarasikodissa] (? - ?)
figlio di
474-475, 476-491, imperator;
in diverse province sono nominati ben sei controimperatori;
491
muore senza lasciare figli per cui la moglie Ariadne briga per imporre sul trono il "silenziario" del Sacro Palazzo, Anastasio, il suo amante che poi sposerà.

Anastasio [il Saggio]
(? - ?)
figlio di
491-518
, imperator;
si rifiuta si restituire a Teodorico la vestis regia, le insegne del comando imperiale che Odoacre aveva tolto a Romolo Augustolo; non intende, in altre parole, rispettare gli accordi del capo ostrogoto con il suo predecessore; anzi considera la frettolosa proclamazione a re d'Italia di Teodorico un autentico atto di ribellione del popolo ostrogoto e di quanti vi si sono uniti nella cerimonia.
Tale suo rifiuto causa di colpo una brusca interruzione dei rapporti tra la corte bizantina e Teodorico. Egli non se la sente di accettare uno stato che possa diventare un'alternativa all'impero.
Riconosce tuttavia, in via provvisoria, l'indipendenza politica degli ostrogoti in Italia e la suprema potestà giudiziaria di Teodorico sul senato; egli può erigere statue a se stesso, e nominare, confermare o licenziare le più alte magistrature (naturalmente soltanto in Italia).


490-499
-


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490-499
REGNO dei FRANCHI
Clodoveo I
Albero genealogico
(466 ca - 511)
figlio di Childerico I e di Basina, principessa turingia;
481-511, re dei franchi;
succede al padre come re di un gruppo di franchi salii della Gallia belgica a soli quindici anni;
nel 486 sbaraglia le forze del regno del romano Siagrio estendendo i confini del regno alla Loira e all'oceano;
493
sposa la cattolica Clotilde, figlia di Chilperico e nipote di Gondebaldo;
da pagano diventa cristiano cattolico (e non ariano come tutti i re germanici contemporanei): fatto solo ed esclusivamente politico, in quanto la conversione al cristianesimo gli permette di accattivarsi i favori delle popolazioni della Gallia e dei loro potenti vescovi, consentendogli inoltre di dissociarsi dai re germanici e di porre da solo la candidatura al dominio di tutta la Gallia;
496
con la battaglia di Tolbiac subordina al proprio dominio gli alamanni;


490-499
-




490-499
ANGLOSASSONI

sec. V, genti di stirpe germanica (per la maggior parte angli e sassoni, ma anche frisoni e juti e altre minoranze) occupano gran parte del territorio corrispondente all’odierna Inghilterra cacciandone o sterminandone la maggioranza degli indigeni, di stirpe celtica;

REGNO di SUSSEX (dal 477)
[(Sassoni Meridionali) comprende le province del Sussex e del Surrey]
Aella

(† ?)
477 ca, sbarca, alla testa dei suoi sassoni, sulla costa sudorientale dell’Inghilterra.
477-?, re di Sussex;


REGNO di KENT (dal 456)
[Kent e isola di Wight]
Hengest

(† ?) (jutlandese)
456-?, re del Kent; [fondatore]
[persiste il dubbio sulla presenza degli juti al sud dell’Inghilterra]



490-499
-

a




490-499
SPAGNA
Alarico II
(† 507)
485-507, re dei visigoti di Spagna;
di fede ariana, deve subito sostenere la pressione dei cattolici franchi e dei burgundi sulle province galliche del regno;





490-499
-

a






490-499
IMPERO ROMANO d'OCCIDENTE
Odoacre
(434 ca - Ravenna 493)
re barbarico [forse uno degli sciri (popolo germanico)] il cui padre è stato al servizio di Attila;
nel 472 giunge in Italia come capo di un gruppo di barbari entrati nelle file del composito esercito imperiale; è ricordato al fianco di Ricimero in lotta contro Antemio;
nel 476, ufficiale delle guardie del palazzo imperiale di Ravenna, è acclamato rex gentium dalle milizie barbare insorte dopo che Oreste, reggente del proprio figlio imperatore Romolo Augustolo, ha rifiutato la loro richiesta di un terzo delle terre d'Italia;
sconfitto e ucciso Oreste, depone Romolo Augustolo rispedendo le insegne imperiali a Costantinopoli e facendo presente a Zenone che per i due tronconi dell'impero un sovrano è ben sufficiente;
475 - fine dell'impero romano d'occidente;
476-493, governa di fatto l'Italia;
una volta consolidato il potere, non si preoccupa più di chiarire la sua posizione nei confronti dell'imperatore d'oriente; distribuito un terzo delle terre alle sue truppe (atto che conferisce ufficialmente un possesso fondiario ai barbari in Italia), riesce ad ottenere dai vandali, pagando tributo, gran parte della Sicilia;
nel 480, dopo la morte di Giulio Nepote, occupa la Dalmazia;
nel 489 e 90, sconfitto dagli ostrogoti di Teodorico, dirottati sull'Italia da Zenone, è costretto a rinchiudersi a Ravenna;
493
pur venuto a patti con Teodorico, nei giorni seguenti la resa viene fatto uccidere.
490-499
-

a


VENEZIA

490-499, l'ordine sociale continua ad essere assicurato dall'opera dei Tribuni che (ogni isola elegge il suo) si riuniscono tutti assieme per deliberare nei casi riguardanti il bene comune.

segue



490-499
OSTROGOTI
Teodorico

[o Teoderico] (454 ca - Ravenna 526)
figlio di Teodemiro, appartenente alla nobile casata degli Amali;
462-472, vive a Costantinopoli come ostaggio, in garanzia di un trattato federativo stretto fra ostrogoti e impero;
nel 473 combatte in nome dell'impero contro i sarmati;
474-526, re degli ostrogoti;
succeduto al padre, trasferisce il suo popolo dalla Pannonia alla Mesia inferiore; l'aiuto prestato all'imperatore Zenone contro il rivale Basilisco gli vale i titoli di patricius e di magister militiae che gli danno una posizione ufficiale nell'impero;
nel 480 non mancano i contrasti con Zenone;
nel 488, ottenuto finalmente dall'imperatore Zenone, di cui è ormai figlio adottivo, il permesso di stanziarsi in Italia eliminandovi il dominio di Odoacre, parte dalla Mesia diretto in Italia;
nel 489, dopo aver battuto i gepidi lungo la strada, batte le truppe di Odoacre sull'Isonzo e a Verona.
490
batte le truppe di Odoacre sull'Adda;
493
Marzo
5
, presa Ravenna dopo un assedio pluriennale e avuto fra le mani Odoacre lo assassina [nonostante gli avesse promesso salva la vita] ed uccide pure i suoi congiunti;
dopo questa vittoria si fa riconfermare re da tutto l'esercito vincitore, nel quale agli ostrogoti si mescolano forti nuclei di altra origine; nominatosi Rex Gothorum, non imperatore dei romani, regna in Italia dopo aver chiesto un riconoscimento ufficiale anche da parte di Bisanzio;
493-526, re d'Italia;
inserendo i suoi ostrogoti nella complessa realtà italiana, dà vita ad uno stato fondato sulla coesistenza degli elementi romano e germanico ma contemporaneamente sul principio della distinzione tra i due popoli; tale distinzione, già esistente in campo religioso (i goti sono ariani), viene accentuata mediante:
- il divieto di matrimoni misti;
- l'attribuzione ai soli goti di compiti militari mentre le funzioni amministrative vanno ai romani:
. Marcello Felice Liberio (già al servizio di Odoacre per molti anni) nominato prefetto del pretorio (una specie di primo ministro, è viceré di Roma e capo di tutti i rami dell'amministrazione e della giustizia; sopra di lui non c'è che il re); suo vice, il vicario di Roma, oltre ad esercitare le funzioni di giudice della città e del suburbio di Roma, è anche responsabile, assieme al prefetto, delle otto province dell'Italia superiore.
È anche presidente della Deputatio tertiarum la commissione speciale nominata per la spartizione delle terre italiane tra gli ostrogoti i quali, esclusi da ogni carica civile e amministrativa, hanno a disposizione un terzo delle proprietà degli italiani.
[Come base della ripartizione delle terre, egli applica il principio della hospitalitas, possibile in quanto, a differenza dei precedenti invasori, gli ostrogoti figurano non quali conquistatori ma quali liberatori (un criterio benevolo che riflette non solo la volontà del re ma anche quella dell'imperatore). Non occorre inoltre un altro depredamento dei proprietari italiani, si mettono a disposizione delle nuove comunità i cosiddeti "lotti degli Eruli", ossia quel terzo di proprietà che i mercenari di Odoacre avevano già ottenuto e che dopo la loro partenza era ritenuto terra di nessuno.
Questo criterio però deve lottare presto con le leggi dell'aritmetica: le masse giunte al seguito del re (ostrogoti, sciri, gepidi e altri) superano di gran lunga il numero dei guerrieri di Odoacre.
Normalmente ad ogni capo famiglia viene assegnato un lotto, tenendo conto di particolari parametri. Gli accertamenti, le valutazioni e le assegnazioni vengono effettuate dai delegatores, funzionari esecutivi della commissione. I loro uffici rilasciano i documenti di proprietà, i pictacia, veri atti di acquisto.
Lo stesso re acquista la terra che era appartenuta al fisco, quella già assegnta a Odoacre e quella posseduta dai principali fiancheggiatori dell'ex occupante, colpiti dalla pena capitale e, naturalmente, dalla confisca dei beni.
Agli effetti giuridici, la data di acquisto è considerata quella in cui il re ha passato l'Isonzo (agosto 489) data dalla quale egli fa iniziare la sua signoria (non quindi quella del febbraio 493, data della sua definitiva vittoria su Odoacre)].
. Marco Magno Aurelio Cassiodoro (padre di Senatore Cassiodoro) (nominato prima della caduta di Ravenna, ha fatto anche lui parte del governo precedente ma ne è uscito prima che Odoacre subisse la disfatta); quale governatore della Sicilia egli aveva comunque assicurato agli ostrogoti in guerra contingenti militari e grosse scorte alimentari; attingendo alle sterminate ricchezze che gli fornivano i suoi feudi in Calabria dove era nato, ha contribuito notevolmente alla sconfitta di Odoacre; viene nominato coreggente del Brutium (Calabria) e della Lucania;
. Severino Boezio,
. Festo, ambasciatore,
. Fausto, capo dell'amministrazione postale, colui che viene chiamato a giudicare in ultima istanza le questioni penali sorte in provincia; nel Foro la sua persona è sacra;
. Quinto Aurelio Simmaco, dopo il ritiro di Marcello Felice Liberio è principe dei senatori e vive a Roma (come il suo antenato del IV secolo, grande difensore della tradizione romana);
[Non è chiaro comunque per quale accostamento parentale Cassiodoro è legato sia a Simmaco che a Boezio; forse una loro stretta parente di nome Proba era la seconda figlia di Quinto Simmaco di cui la prima, Rusticiana, ha sposato Boezio);

- il ripristino di alcune antiche istituzioni romane quali il senato e il consolato;
- costruzione di vari edifici in Roma e in Ravenna;
- l'intessitura di alleanze (anche per vie matrimoniali) con burgundi, visigoti, turingi, vandali ed eruli. 
Mentre pretende il rispetto per la fede ariana, uguale impegno pone nel far rispettare il credo niceno.
[I suoi incontri con uomini come Epifanio, vescovo di Pavia, Vittorio vescovo di Torino, Lorenzo, vescovo di Milano, e Giovanni vescovo di Ravenna, servono a rinforzare il suo senso di tolleranza.]

La corte
- Corte o comitatus è il complesso dei funzionari e degli addetti alla casa imperiale (sacrum cubiculum), dei consiglieri del consistorium (il consiglio privato del re), del prefetto al pretorio e dei principali dignitari dello stato con il loro personale.
- Magister officiorum: controlla tutto l'apparato burocratico; è quindi un personaggio abbastanza temuto essendo sempre in grado di conoscere il comportamento di impiegati e funzionari; ed eventualmente informarne il sovrano;
- Conte delle sacre largizioni: ha la duplice veste di ministro del tesoro e ministro delle finanze; distribuisce denaro ma deve preoccupasi anche di procurarselo; è responsabilie delle miniere d'oro e d'argento della Zecca; è incaricato delle pensioni annue; vigila sul commercio con l'estero e su quello del sale; è anche direttore del guardaroba reale;
- Comes rei privatae (conte degli affari privati): si occupa del patrimonio della corona (la famiglia reale); integra, naturalmente, l'attività del ministro delle sacre largizioni nella cura per la percezione delle imposte e vigila sull'ossevanza dei diritti del fisco e dei beni che per un titolo o per l'altro vengano in possesso della corona;
[il primo è Apriniano che, essendo anche censore e magistrato deve rispondere anche della salvaguardia delle tombe
- Conte del patrimonio: riceve direttamente gli ordini dal re come intendente e direttore dei suoi dominii, dei suoi coloni e dei suoi appaltatori; è responsabile della loro conservazione e della loro efficienza; è anche provveditore e direttore della tavola della famiglia reale;
- Questore: esercita pressappoco le funzioni di un cancelliere di tribunale, ma ha anche mansioni più elevate; stende d'ordinario i progetti di legge, reca gli ordini del principe al senato e spesso li illustra con un'oratoria adatta alle circostanze;
- Notai: hanno la custodia delle carte e dei documenti segreti.
[La caccia agli incarichi pubblici e l'escogitazione dei più raffinati artifici per ottenere prebende e promozioni non è invece cambiata e non cambierà mai. Il palazzo è sempre affollato di nobili romani e di mascherati avventurieri… e persino di vescovi, in una perenne contesa dei posti vacanti e non.]
- Consiglio del principe: organo che deve aiutare il sovrano a risolvere i più gravi problemi di stato, specialmente se riguardano l'amministrazione della giustizia. È uno strumento di governo aperto a personaggi di varia esperienza.
[I posti di membro sono pressoché inaccessibili agli avventurieri.]
- Consiglio segreto: i cui scanni sono riservati esclusivamente a persone ostrogote.
[Per molti anni l'alter ego del re in questo consesso è Toulin, nobile e, quasi certamente, suo parente; cura personalmente la sorveglianza dell'aulica domus, gli appartamenti reali.]
498
nonostante gli venga negato il riconoscimento ufficiale da parte di Zenone, lo ottiene da Anastasio.
Fa battere moneta in nome dell'imperatore e prende il nome di Flavio per documentare che è un cittadino romano.





490-499
-

a




CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

Compaiono nuove orde minacciose quelle dei Tu-küe, o Turchi Gök, al Nord, quelle degli Unni Eftaliti, a Ovest, originari dell'Altai e che si dirigono sul Turchestan. Sono le future grandi potenze dell'Alta Asia.

Kao-Ti [Dinastia Ts'i]
494, oltre all'eterna guerra contro il nord, deve anche far fronte ad una sommossa;

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EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
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Cassiodoro, Flavio Magno Aurelio o Senatore (Squillace, Calabria 490 ca-583) uomo politico e scrittore latino cristiano;
[Quattro, tutti membri di un'antica casata, sono i Cassiodoro:
. I, gran sostenitore di Valentiniano III, aiutò a sottrarre la Sicilia agli attacchi dei vandali di Genserico;
. II, padre di Magno Aurelio, partecipò a varie missioni diplomatiche, una famosa presso Attila assieme al figlio del gen. Ezio, Gaudenzio;
. III, Magno Aurelio, governatore della Sicilia, fa parte del governo di Odoacre; ma ne esce prima della disfatta di questi; prima ancora della caduta di Ravenna, viene scelto da Teodorico a far parte del nuovo governo;
. IV, il figlio di quest'ultimo, Senatore Cassiodoro, il più popolare; subentrando a suo padre in alcune cariche e nel cuore del re Teodorico, è il vero nume tutelare della figlia di Teodorico, Amalasunta e del figlio di lei Atalarico che succederà al nonno.
(Dagli studi di Ignazio Ciampi e da quelli di Vito A. Sirago.]

di nobile famiglia raggiunse i più alti gradi nella carriera amministrativa (segretario di Teodorico e poi questore) sotto i re ostrogoti adoperandosi per l'avvicinamento tra i romani e i barbari;
515-23, si assenta da Ravenna per andare a reggere la regio tertia Lucania et Brutium (Calabria);
535-36, tenta di organizzare a Roma una scuola biblica, cioè una sorta di università cristiana;
negli ultimi anni della sua vita si ritira in un chiostro da lui fondato a Vivarium, in Calabria, dove promuove tra i monaci varie attività culturali, fra cui la trascrizione delle opere classiche pagane e cristiane;
Istituzioni delle lettere sacre e profane (in 2 libri)
Variae (corpus di lettere in 12 libri, che costituisce il modello retorico per le cancellerie successive)
Chronica (universale)
Storia dei Goti (?)
Historia ecclesiastica tripartita.

Simplicio (Cilicia 490-560 ca) filosofo greco;
discepolo di Ammonio in Alessandria, poi di Damascio alla Scuola neoplatonica di Atene;
529, è costretto ad andare esule in Persia dall'editto di Giustiniano che ha proibito l'insegnamento della filosofia;
532, ritorna ad Atene e qui scrive diverse opere filosofiche, di cui ci sono rimasti:
Commenti alle opere di Aristotele (Physica, Categoriae, De caelo, De anima)
[Per noi di particolare interesse perché, oltre che il pensiero aristotelico, illustra anche con citazioni dagli originali, quello dei filosofi precedenti. In queste opere egli sostiene la tesi di una fondamentale concordanza fra Aristotele e Platone.]
Commento all'Enchiridion (Manuale) di Epitteto.
[In questi scritti sono contenuti passi tratti da opere, oggi perdute, di antichi filosofi: dobbiamo a lui, per esempio, la nostra conoscenza di Empedocle e Parmenide; è l'unica nostra fonte esplicita sull'opera che Ipparco aveva scritto sulla gravità… ecc.;
In Artistotelis "De caelo" commentaria sono le informazioni sull'opera Sui corpi spinti in basso dal peso di Ipparco.]







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Costantinopoli

476-491, Zenone (seconda volta), imperatore
romano-orientale
;
491-518, Anastasio "il saggio" imperatore
romano-orientale
;
ex segretario di Zenone, ne ha sposato la vedova, per desiderio del popolo e del senato; porta a termine le opere di difesa della città, costruendo mura che vanno dal Mar di Marmara al Mar Nero e sono destinate a proteggere il Bosforo dagli assalti dei barbari.

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