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Papi

366-384, Damaso I [santo]:
380
il cristianesimo diventa religione dell'impero;

384-399, Siricio [santo]:
fonda l'autorità pontificia sulla successione petrina, e sui diritti e doveri che Pietro ha lasciato in eredità ai suoi successori distinguendoli dagli altri vescovi;

I Concilio di Costantinopoli
(II ecumenico)

381, maggio-luglio; convocato da Teodosio I, si tiene alla presenza di 150 vescovi (36 non sono ammessi perché contrari alla formula nicena di fede) tutti orientali.
Le decisioni vengono tuttavia accolte dalla chiesa occidentale; vi viene definita, contro Macedonio, la divinità dello Spirito Santo.
Il terzo dei quattro canoni votati attribuisce al vescovo di Costantinopoli [pochi anni prima dipendeva dal vescovo di Eraclea-Perinto] il primato di onore dopo il vescovo di Roma "perché la stessa città è la nuova Roma".
Questo fatto, oltre a suscitare malumori in Egitto e in Siria preoccupa anche Roma. Il papa Damaso decide di impedire altre infrazioni di questo tipo.
382, convoca un sinodo cui fa proclamare il primato di Roma su tutte le altre metropoli della cristianità. I papi sono successori di Pietro e nessun altro deve far loro concorrenza, né il patriarca di Costantinopoli né quello di Alessandria (anche lui chiamato pontefice). Anche gli imperatori che per nascita hanno pari dignità, subiscono una perdita d'importanza

Concilio di Aquileia

381, presieduto da sant'Ambrogio, condanna l'eresia ariana

Inquisizione

385, prima condanna a morte di un eretico, il manicheo Priscilliano;
il vescovo Martino di Tours si adopera in ogni modo per convincere l'imperatore Massimo che sarebbe più che sufficiente una esclusione dalla Chiesa in virtù di una sentenza episcopale. Che il giudice secolare porti dinnanzi al suo tribunale una questione ecclesiastica è un fatto senza precedenti e del tutto illegale [Sulpicio Severo, Historia sacra, II, 47-51].
Per tutto il millennio, pur non essendo facile riconoscere la linea di confine tra potere politico e potere ecclesiastico, nella chiesa occidentale è e sarà difficile trovare dei difensori della politica deplorata da Martino di Tours.

 

 

380-389 d.C.

EUROPA

GALLIA

383-388, usurpazione di Magno Massimo in Gallia e Italia;
388, Massimo viene vinto da Teodosio;

SPAGNA

380,

 

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BRITANNIA

 

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CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

I Kié occupano il trono dei Wei per un certo periodo. I K'iang, a loro volta, occupano un territorio che comprende l'odierno Sze chuan e una parte del Tibet. Infine nel Nord Ovest una quarta tribù, ramificazione della precedente, costituisce un altro regno barbaro. Alla fine… si costituisce un'ulteriore orda, forse più forte delle altre, quella degli Sien-Pi. È la quinta e ultima degli "Hu" cioè delle tribù straniere che occupano il nord dell'impero cinese.
Alla fine del IV secolo un ramo più potente degli Sien-Pi, i To-Pa, emerge sull'insieme delle orde e a poco a poco s'impadronisce di tutti i piccoli sati Hiung-nu.
Si costituisce quindi nel nord un nuovo stato di tipo tribale, lo stato To-Pa.

386, i To-Pa fondano la loro dinastia sotto il nome di Wei del Nord creando nello stesso tempo, in un territorio che si addossa al Fiume Giallo e raggiunge la Grande Muraglia superandola di un bel po' in alcune regioni verso ovest, un regno di grande cultura cinese la cui prima capitale è Yuan kan (la collina delle nuvole).
Da questo momento si assiste ad una complicata successione di dinastie: i Wei del Nord, dell'Ovest, dell'Est, e quindi ad una suddivisione dello stato di To-Pa la cui struttura originale è tribale e militare. Man mano che s'inseriscono nella dominazione della Cina del nord gli antichi nomadi diventano sedentari e s'innestano nella civiltà cinese

Dal 317 i Ts'in (noti come "Ts'in orientali") si sono ritirati a Nanchino (fino al 420)

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EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
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Cirillo di Gerusalemme (m. Gerusalemme 387) padre della chiesa greca, santo;
348-387, vescovo di Gerusalemme, pur mantenendosi riservato nei confronti del simbolo ortodosso di Nicea, è avversario degli ariani e per tre volte deve anche abbandonare la sua sede, al tempo dell'imperatore filoariano Valente (378);
Catechesi (raccolta di 24 prediche di cui 18 tenute ai catecumeni, le altre (Catechesi mistagogiche) predicate ai neobattezzati [dubbia l'autenticità, forse del successore Giovanni])

Nestorio (Marash, Turchia 381 ca-Grande Oasi, Alto Egitto 451 ca) ecclesiastico siriaco; fattosi monaco ad Antiochia, studiò in questa città dove ebbe forse come maestro Teodoro di Mopsuestia; ordinato sacerdote, si dedicò alla predicazione;
428, per la sua eloquenza e serietà morale viene chiamato da Teodosio II alla cattedra patriarcale di Costantinopoli, dove si distingue subito per la lotta contro gli ariani, gli ebrei e per la sua teologia chiamata:
[Nestorianesimo: eresia cristologica nata dalla discussione accesasi intorno al termine Theotókos (madre di Dio) attribuito a Maria.]
[La scuola teologica di Antiochia parte dalla riflessione sul Cristo uomo, a differenza di quella di Alessandria [Cirillo d'Alessandria] che insiste invece sull'unità di Cristo partendo dalla persona del Verbo di Dio e affermando che Maria è madre di Dio e che Dio ha sofferto.
Nestorio è preoccupato soprattutto di salvare l'integrità dell'umanità di Cristo e andando contro il "monofisismo" [Apollinare di Laodicea] dice che se Cristo era soltanto Dio, non può essere morto per l'umanità, perché per un Dio la morte non sarebbe stata affatto un terribile sacrificio; si deve quindi supporre che egli era stato anche uomo, nel cui corpo la divinità aveva albergato come in un tempio; ora, se Cristo era uomo, Maria non era sassolutamente la madre di Dio (theotókos) bensì soltanto colei che aveva partorito l'uomo Gesù (christotókos).]
431, deposto e condannato dal concilio di Efeso, indetto da Teodosio II proprio su insistenza di Nestorio stesso, e in cui prevalgono le posizioni di Cirillo, si ritira nel suo antico monastero presso Antiochia; nuovamente condannato deve andare in esilio nella Grande Oasi (odierna el-Khârga) dove muore.
Bazar di Eraclide (pervenuto in una traduzione siriaca e con lo pseudonimo di Eraclide di Damasco)
Tragedia
Teogaschiti
Sermoni
Lettere.


Socrate [lo Scolastico] (Costantinopoli 380 ca-m. 440 ca) scrittore greco;
allievo dei grammatici pagani Elladio e Ammonio in Costantinopoli, divenne probabilmente avvocato, a giudicare dal suo soprannome;
Storia ecclesiastica (in 7 libri, dal 305 al 439; continuazione di quella omonima di Eusebio di Cesarea, che abbraccia soprattutto le lotte della chiesa)

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Roma e Costantinopoli

 

374-397, Ambrogio vescovo di Milano;
379-395, Teodosio il Grande, imperatore
romano-orientale
, coreggente di Graziano;
380, emana l'Editto di Tessalonica contenente l'interdizione dell'arianesimo e la reintegrazione di Cristo nel suo antico ruolo;
381, il secondo concilio ecumenico tenuto a Costantinopoli ratifica tale decisione che diviene Symbolum Nicaeno-Costantinopolitanum del canone della messa romana;
l'impero è quindi unito anche da un punto di vista religioso e ormai la dottrina che ha dato vita al sistema di potere costantiniano viene considerata anche in oriente indegna di un romano istruito; ariani sono orami solo i barbari, soprattutto gli ostrogoti, il cui missionario Ulfila (311-383) è stato convertito dai seguaci di Ario;
i goti si stanziano come federati nei Balcani;
383, morte di Graziano. Valentiniano II si stabilisce a Milano, Arcadio, figlio di Teodosio, è nominato augusto;
383-388, Shaphur III re di Persia; d'accordo con questi Teodosio fa stanziare in Ungheria e in Serbia gli ostrogoti, che gli unni hanno scacciato dalla Russia meridionale obbligando all'unità l'impero che si sta sfaldando; sul fronte interno appoggia la dottrina di Atanasio, la religione d'occidente;
intanto alcuni padri della chiesa come Gregorio Nazianzeno (329-390) e il suoi amico Basilio di Cesarea (330-379) hanno interpretato le decisioni conciliari di Nicea con grande eleganza letteraria, tanto che gli ariani le accettano;
384, Simmaco prefetto di Roma;

385, Teodosio con un primo decreto dispone pene severe per ogni genere di aruspicina: chi chiede consiglio a un arùspice è condannato a morire sul rogo.

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