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Papa
Giulio III

(1550-55)


Aprile
14
, solo ora viene emanato il breve papale della nomina del card. G.G. Morone a protettore dei domenicani;
[Non ne è entusiasta J. Álvarez de Toledo y Zúñiga, viceprotettore dei domenicani (1541-† 1557), costretto tuttavia ad accettare la nomina pur a malincuore sia per le sue pessime condizioni di salute sia per le pressioni del nipote Tomás Manrique, procuratore generale dell'Ordine.]
Maggio
29
, in risposta alle perorazioni degli ebrei, il papa emana dei decreti (il successivo il 18 dicembre) che autorizzano il possesso di testi ebraici previamente espurgati, ad esclusione del Talmud.
[Ma a Venezia le stamperie ebraiche si sono fermate già nel 1553…]

Concilio Ecumenico
di Trento
1545-63

1554, è sospeso dal 1552.

1554, l'Inghilterra di Maria la Cattolica torna all'obbedienza papale.
Nepotista: nomina il fratello governatore di Spoleto e un nipote gonfaloniere della Chiesa; nomina prima cardinale e poi segretario di stato un quindicenne scapestrato (forse suo figlio naturale che più tardi verrà imprigionato in Castel Sant'Angelo da Pio IV), che aveva fatto adottare al fratello. Amante del fasto e dei piaceri, ospita vari artisti e se ne fa mecenate;
1551-54, fa costruire Villa Giulia, sulla via Flaminia, il cui parco raggiunge le rive del Tevere.

Anabattisti

«segue da 1553»
1554
primavera, Basilea, esce l'operetta anonima:
De haereticis an sint persequendi, et omnino quomodo sit cum eis agendum, doctorum virorum tum veterum, tum recentiorum sententiae,
che, trattando del problema della giustificazione dottrinale della necessità religiosa di uccidere gli eretici e del problema della tolleranza, suscita una controversia aspra e complicata.
Secondo J. Cauvin gli autori sono S. Castellion e C.S. Curione;
estate, le accuse precise, provenienti da Th. de Bèze, indicano direttamente a H. Bullinger i tre autori:
. S. Castellion,
. C.S. Curione,
. L. Sozzini.
Le accuse non hanno seguito, anche perché Th. de Bèze, accompagnato dall'irruente G. Farel, si è attirato l'avversione di uomini come Amerbach, il tipografo Frobenio e Episcopio per il modo aspro e inopportuno col quale ha parlato di E. da Rotterdam la cui memoria è onorata da tutti i basileesi.
Comunque vada:
- speculazioni sul libero arbitrio
[hanno già occupato il pensiero dei filosofi del Rinascimento e degli umanisti già molto prima della disputa fra M. Lutero ed E. da Rotterdam],
- speculazioni sull'ispirazione diretta
[rappresenta un altro aspetto di quella filosofia platonica che tende ad istituire un rapporto diretto fra individuo umano e divinità],
- speculazioni sulla Trinità
[conseguenza diretta del confronto filosofico fra le religioni e del nuovo metodo apologetico iniziato da M. Ficino],
anche se queste tre cose non vanno insieme negli scritti e nei discorsi di una stessa persona, J. Cauvin ne percepisce nettamente il nesso, il concatenamento necessario fra di esse e con le dottrine anabattistiche e le aspirazioni di rivolgimento sociale.
«segue 1558»

 

Gesuiti

«segue da 1553»
generale: I. de Loyola (1541-56)
1554,
- Provincia di Lombardia: sorgono i collegi di:
- Genova;
- Argenta (fino al 1557);
Modena, per il collegio diretto dal fiammingo p. Filippo Leernus questo è un anno di insuccesso; il primo entusiasmo sollevato dai gesuiti si è dissipato nella città e anche nel vescovo. Solo Costanza Pallavicini Cortese [La Cavaliera] rimane fedele ai gesuiti.
Poiché il numero dei collegiali è in regresso (nonostante l'ammissione di bambini piccoli), il p.gen. approfitta per richiamare a Roma, dove proseguirà la sua formazione, un giovane padre occupato a Modena, maestro Govanni Lorenzo de Patarinis; vista la sua giovane età e la sua attrattiva sull'ambiente delle donne pie – la prudenza è di regola – la decisione del p.gen. non dispiace proprio al rettore del collegio.
Come sostituto di p. Govanni Lorenzo de Patarinis il p.gen. invia a Modena p. Stefano Baroello, non solo molto esperto in morale e in pratica di confessionale, ma anche discreto conoscitore della lingua ebraica.
[vedi Domicilia]
Firenze, nonostante la lettera della duchessa di Firenze Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga, il p.gen. invia Tarquinio Rainaldi a Valencia in Spagna dove può, indisturbato dal padre, continuare i suoi studi;
maggio, p. D. Laínez, rimasto a Genova più del previsto, fa ritorno a Firenze anche perché in una lettera la duchessa Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga ha fatto sapere che :«Se p. Laínez non torna subito, salterà tutto il collegio.».
giugno, alla curia della Compagnia si registra un certo raffreddamento dei rapporti tra la duchessa e p. D. Laínez.

Roma, estate, I. de Loyola viene a sapere che Francesco Mudarra è dovuto fuggire da Roma, abbandonando i suoi ricchi possedimenti e rinunciando ai benefici; si è recato a Firenze mettendosi sotto la protezione della duchessa Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga; l'Inquisizione si è infatti interessata della purezza della sua dottrina e da anni è tenuto in sospetto di eresia.
novembre, I. de Loyola si dà da fare per soccorrere il suo vecchio nemico.

Al caso di Tarquinio Rainaldi si interessa anche Margherita di Parma che, sollecitata dal padre del giovane scolastico, scrive a Roma al p.gen. pregandolo, senza approfondire la il giovane dalla Spagna; il p.gen., sicuro della vocazione di Tarquinio Rainaldi, resta fermo nei suoi principi.

Bologna, Rettore: p. Francesco Palmio. dicembre, muore Camillo Gozzadini, figlio di Violante Casali Gozzadini, vedova dal 1531, una delle pie donne bolognesi legate alla Compagnia di Gesù; la signora si prepara a fare testamento e poiché il figlio sacerdote e l'unica figlia sono ben sistemati, pensa di legare tutto il resto della sua fortuna alla fondazione di un collegio a Bologna lasciando l'usufrutto agli altri due figli;
il p. rettore informa che i parenti stretti della ricca vedova cominciano ad essere inquieti e che in città corrono anche delle chiacchiere; si parla contro i padri dicendo: «Ecco come spogliano le povere vedove!».

- Palermo:
maggio, a Bivona (40 miglia ca a sud di Palermo) viene posata la prima pietra del nuovo collegio (sarà portato a termine due anni dopo);

«segue 1555»

 

 

ANNO 1554

 
nuovo Index librorum prohibitorum
[Sia l'edizione veneziana che quella milanese sono copie di quella romana.]

1554
Italia
Milano, viene pubblicato un altro elenco dei libri proibiti (più ampio del primo pubblicato a Venezia e dopo quello pubblicato a Firenze).
Pietro Andrea Mattioli pubblica Pedacii Dioscoridis de medica materia libri sex cum commentariis. Identifica le piante descritte da Dioscoride, con l'integrazione di una considerevole quantità di vegetali, animali e minerali raccolti e osservati nei suoi viaggi. Il testo è corredato da un rilevante apparato iconografico.

Venezia, Plinio Pietrasanta stampa il Capitolo delle lodi del fuso di Girolamo Ruscelli in 800-1000 esemplari, se stiamo all'autore.
Tra il 1543 e il 1554 Nicolò Bascarini, bresciano, ha stampato 23 edizioni.
Lo stesso anno il nuovo Indice viene stampato da Gabriel Giolito.
[Porta la data del 1554 ma forse sarà stampato ai primi del 1555. Ne sopravvivranno solo due copie…].
Tanto l'edizione veneziana che quella milanese (entrambe copie di quella romana) hanno lasciato cadere la categoria dei libri sospetti e condannano tutti insieme molti più autori e libri de "catalogo" del 1549.
Rispetto a quest'ultimo, gli autori che di cui viene bandita l'opera omnia sono, nell'Indice stampato da Gabriel Giolito, quattro volte più numerosi, per un totale di 290 e anche i titoli singoli si sono moltiplicati.
Tra gli apostati italiani dei quali per la prima volta vengono proibite tutte le opere ci sono:
. C.S. Curione,
. Francesco Stancaro,
. Pier Paolo Vergerio (anche se molti scritti di quest'ultimo, comparsi anonimi, sono elencati separatamente)
. ecc..
Viene soprattutto messa all'Indice l'opera omnia di una quantità di dotti originari dell'Europa settentrionale, di religione protestante, che magari hanno al loro attivo un unico scritto di argomento religioso ed un'ampia produzione nei campi del diritto, della medicina, delle lettere.
L'Indice di quest'anno è quindi il primo di una nuova famiglia di indici il cui principio ispiratore è la proibizione di tutto quanto sia uscito dalla penna di un'ampia serie di autori protestanti, si tratti di veri e propri teologi o di semplici eruditi.
In pratica, questo manifesta un'ostilità radicale per qualsiasi forma di dissenso.
Vengono messi al bando:
- I capricci del bottaio di Giambattista Gelli
- due scritti pseudonimi di Ortensio Lando;
figurano anche opere classiche contro l'autorità del pontefice, quali:
- Monarchia di Dante,
- De falso credita et ementita Constantini donatione del Valla; studi filosofici-teologici come quelli di Guglielmo di Occam e il De libero arbitrio del Valla;
e, con una scelta che importa il rifiuto della tolleranza umanistica per gli antichi scrittori pagani, l'opera di Luciano di Samosata.
Mentre il "catalogo" del 1549 ha lasciato da parte E. da Rotterdam, con l'eccezione di un unico scritto in traduzione, questo nuovo Indice ne condanna ben dieci titoli (sempre meno di quelli elencati negli indici di Lovanio e Parigi).
Per la prima volta vengono banditi anche il Talmud ed i libri di negromanzia. Mancano invece le proibizioni e le regole generali contenute nel "catalogo" del 1549.

«segue 1555»

 

 

 



1554
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1554
-




1554
Sacro Romano Impero
Carlo V
Albero genealogico
(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;
prima guerra con la Francia (1521-26);
seconda guerra con la Francia (1526-29);
terza guerra con la Francia (1536-38);
nel 1539 (maggio) è morta la moglie Isabella di Portogallo lasciando la cura dei propri figli ad Eleonora Mascarenhas;
quarta guerra con la Francia (1542-44);



1554
quinta guerra con la Francia (1552-59):



REGNO di SPAGNA
[vedi sotto]
REGNO di NAPOLI
[vedi sotto]

1554
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Ferdinando I
Albero genealogico

(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1516, il nonno Massimiliano I gli procura la mano di Anna Jagellone;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1525-26, viene soffocata nel sangue la rivolta dei contadini nel Tirolo;
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
la seconda corona gli viene disputata dal voivoda di Transilvania Giovanni Szápolyai, appoggiato dall'impero ottomano;
1530-64, re dei romani;
nel 1551, per rafforzare la chiesa cattolica nei suoi domini, ha chiamato i gesuiti a Vienna;








1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;

 



1554
-


1554
principato di Transilvania
Isabella Jagellona

(† 1559)
vedova di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria;
1540-59, p.ssa di Transilvania;
(per volontà del sultano Solimano [il Magnifico])


1554
-


1554
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;
1554
dovendo ancora lottare contro Giovanni Federico [linea ernestina], pretendente alla dignità elettorale, si appoggia agli Absburgo nonostante sia luterano;.


1554
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1554
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1554
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1554
Mainz [Magonza]








1554
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;

 

1554
-

 






1554
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);




Gran Visir
-
1554
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.










1554
REGNO di FRANCIA
Enrico II
Albero genealogico
(Saint-Germain-en-Laye 1519 - Parigi 1559)
secondogenito di Francesco I;
1533, sposa Caterina de' Medici che non avrà alcuna influenza negli affari dello stato;
1536, dopo la morte del fratello Francesco diventa delfino;
1547-59, re di Francia;
nel 1552 ha occupato Metz, Toul e Verdun che da tale data rimangono nell'orbita francese;

Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
André Guillart
(1552 - 1556)
Cancelliere-Guardasigilli
Jean Bertrand
signore di Frazin
(1551 22 mag - 10 lug 1559)
Segretario di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)
 
1554
-

 
1554
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;

1554
-


1554
Paesi Bassi
Carlo V
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
[Olanda, Brabante, Limbourg, Fiandre e Hainaut]


Governatrice
Maria d'Absburgo
(1530 - 25 ott 1555)

1554
dopo il matrimonio del principe Filippo con Maria [la Cattolica], secondo il testamento dell'imperatore Carlo V i Paesi Bassi dovranno formare con l'Inghilterra un solo regno, retto dal figlio che nascerà da questo matrimonio;
nelle sue scelte Maria d'Absburgo è influenzata da A. Perrenot de Granvelle, vescovo d'Arras, che presto viene fatto cardinale e che, da prelato un po' in ritardo del Rinascimento, non manifesta alcuna comprensione per le questioni confessionali o persino ascetiche; la stessa mentalità ha il segretario del governo Viglius van Zwichem; entrambi non nutrono alcun affetto per i gesuiti e presso la corte di Bruxelles il termine stesso "gesuita" è diventato una specie di soprannome per indicare i falsi devoti;





1554
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Maria [la Cattolica] o [la Sanguinaria]
Albero genealogico
(Greenwich 1516 - Londra 1558)
figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona;
riceve un'educazione profondamente cattolica dalla madre e viene promessa in sposa sin dalla tenera età al figlio di Francesco I di Francia e poi allo stesso imperatore Carlo V;
1536, solo ora, dopo la condanna a morte di Anna Bolena, rientra nelle grazie del padre previo atto di sottomissione (su consiglio di Thomas Cromwell) nel quale riconosce il monarca capo supremo della chiesa d'Inghilterra e ripudia l'autorità del papa;
1544, ottiene il riconoscimento dei suoi diritti di successione al trono d'Inghilterra dopo il principe Edoardo e ogni altro figlio legittimo eventualmente nato al re;
1553-58, regina d'Inghilterra;
1554
quando annuncia il proprio matrimonio con Filippo II di Spagna si fa palese la sua volontà di restaurazione cattolica;



1554
-


IRLANDA
-
-
-
-

1554
-

a

1554
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;.



1554
-


a

1554
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Cristiano III
Albero genealogico
(Gottorp, Schleswig-Holstein 1503 - Koldinghus, Vejle 1559)
figlio di Federico I e di Anna di Brandeburgo;
1534-59, re di Danimarca e di Norvegia;



1554
-
NORVEGIA
1554
-
ISLANDA
1554
-

1554
REGNO di SVEZIA
Gustavo I Vasa
Albero genealogico
(Lindholm 1496 ca - Stoccolma 1560)
figlio di Erik Vasa;
1523-60, re di Svezia; (convertito al luteranesimo)





1554
-






1554
REGNO di PORTOGALLO
Giovanni III [il Pio]
Albero genealogico

(Lisbona 1502 - 1557)
primogenito di Emanuele I e di Maria, figlia dei sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella;
1521-57, re di Portogallo;
nel 1525 (febbraio), a Salamanca, ha sposato la p.ssa Catarina di Spagna, 18enne, sorella dell'imperatore Carlo V;
nel 1536 ha introdotto l'inquisizione in Portogallo;
1554
Gennaio
2
, muore il principe ereditario Joao Emanuele;
prima della nascita del figlio,la vedova Giovanna destina nel testamento 500 scudi a un collegio di Gerusalemme e altrettanti a un collegio del Perù;
20, la vedova Giovanna di Spagna mette al mondo il figlio Sebastiao, al quale trasmette il sangue della nonna Giovanna [la Pazza]; lascia poi la terra portoghese, che non ha mai amato, e fa ritorno a Valladolid;




1554
-
a

1554
REGNO di SPAGNA
Carlo I
Albero genealogico

[vedi Carlo V]
1516-56, re di Spagna; (Carlo I)
1554
Luglio
12
, nomina la figlia Giovanna reggente del regno di Spagna per tutto il periodo che l'impresa, deplorevole e stravagante insieme, del matrimonio di Filippo II con Maria [la Cattolica] regina d'Inghilterra tratterrà il re lontano dalla Spagna (cinque anni);



Reggente
Giovanna di Spagna
(1554 12 lug - 1559)

1554
appena giunta a Valladolid, la reggente (ormai membro della Compagnia di Gesù) intraprende con il suo direttore di coscienza p. Francisco Borgia lunghi colloqui;
Ottobre
a Roma intanto I. de Loyola indice una conferenza tra i confratelli in religione più preparati per deliberare sulla possibilità di ammettere Matteo Sánchez [Giovanna di Spagna] a far parte della Compagnia di Gesù; l'autorizzazione a pronunciare i voti viene concessa nel senso stabilito dalla parte V delle Costituzioni.
[L'originalità di questa forma affatto nuova di voti religiosi, introdotta da I. de Loyola nel su Ordine, consiste nel fatto che sono sì voti di povertà, di castità e d'obbedienza assolutamente definiti, ma legano solo colui che li pronuncia, laddove l'Ordine si riserva la libertà di rompere il legame per giusti motivi.]
Avviene così che la figlia di un imperatore, le cui disposizioni non sono mai state favorevoli ai gesuiti, diventi vero membro della Compagnia di Gesù.
Novembre
il p.gen. ottiene espressamente dal papa la commutazione dell'antico voto della reggente (che inizialmente aveva voluto entrare nel'Ordine francescano) s'intende senza indicarla con il suo vero nome.






1554
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;

 

1554
-



1554
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Giacomo Promontorio
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1553 4 gen - 4 gen 1555, doge di Genova;


1554
-



1554
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1554
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, lascia la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
preferisce comunque non ingerirsi negli affari interni inglesi limitandosi ad esercitare un influsso moderatore sul programma di ricattolicizzazione forzata messo in atto dalla moglie;





1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;

Viceré
don Ferdinando I [Ferrante] Gonzaga
(1546 - 1555)

1554
-



1554
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1554
-
a

1554
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Marcantonio Trevisan

(Venezia 1475 ca - Venezia 31 mag 1554)
figlio di Domenico e di Suordamor Marcello;
[Noto in tutta Venezia per la sua bigotteria ed il fanatismo religioso che lo anima. Non si sposerà mai, probabilmente, come dicono alcune fonti dell'epoca, per non peccare.]
1553-54, doge di Venezia; [80°]
1554
Maggio
31
, muore.
Poiché si vuole almeno escludere i cosiddetti "papalisti" dalle deliberazioni del senato e del Consiglio dei Dieci, viene proposta una norma che tuttavia non raggiunge la maggioranza richiesta.


Francesco Venier

(Venezia 1489 - Venezia 2 giu 1556)
figlio di Giovanni e di Maria Loredan;
1554
Giugno
11
, viene eletto doge.
1554-56, doge di Venezia; [81°]


- nunzio pontificio:
. L. Beccadelli  (1550 mar - 1554)
. Filippo Archinto (1554 - 1556)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)
1554
Maggio
29
, in risposta alle perorazioni degli ebrei, il papa emana dei decreti (il successivo il 18 dicembre) che autorizzano il possesso di testi ebraici previamente espurgati, ad esclusione del Talmud.
[Ma a Venezia le stamperie ebraiche si sono fermate già nel 1553… e l'arte tipografica in caratteri ebraici emigra ora in direzione di Cremona, Ferrara, Mantova, Sabbioneta e Riva di Trento, ove riuscirà a mantenersi fiorente anche negli anni bui del pontificato di Paolo IV (1555-59) fino alla ripresa dell'attività a Venezia del 1563]

Giugno
5
, il Maggior Consiglio perfeziona la procedura della elezione deii "Tre Savi sopra eresia", rappresentanti elettivi dell'autorità secolare, chiamati alternativamente assistenti o deputati laici o, più brevemente, assistenti o deputati.
[Sarà modificata in maniera definitiva due anni dopo.]


Ottobre
una nuova proposta di escludere i "papalisti" dalle deliberazioni del Senato in materia di rapporti con Roma ha voti favorevoli della metà dei membri de Consiglio dei Dieci, non abbastanza per essere approvata poiché per l'approvazione sono richiesti i due terzi dei consensi,
La mozione cade due volte consecutive, raccogliendo nelle votazioni:
- 1ª: 14 voti favorevoli, 11 contrari e due astensioni;
- 2ª: 13 favorevoli, 11 contrari e tre astensioni.]

Dicembre
18
, nuovo decreto del pontefice in risposta alle perorazioni degli ebrei;

Inquisizione: Venezia, muore in carcere il 76enne Pietro Speziali.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]


1554
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Ercole II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1508 - 1559)
figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia;
1528, Parigi, sposa Renée d’Orléans († 1575) duchessa di Chartres, figlia di re Louis XII, di inclinazioni calviniste;
[gli porta in dote il ducato con altri domini, ricevuti in pegno nel 1528 da Philippe IV [il Bello] re di Francia]
1534-59, duca di Ferrara, Modena e Reggio;


 
1554
in occasione della Pasqua, la moglie protestante Renée d’Orléans (Renata di Francia) fa preparare, il Venerdì santo, un pranzo ostentatamente tutto "di grasso", il che provoca un grande scandalo e provvedimenti contro di lei.
[Lei però resterà sempre in contatto con Jean Cauvin fino al 1559 quando, rimasta vedova, ritornerà in Francia.]


1554
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1554
-


1554
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;





 
1554
-




1554
REGNO di NAPOLI
Carlo V
Albero genealogico

(Gand 1500 - Yuste, Estremadura 1558)
secondogenito di Filippo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza];
1515-56, principe dei Paesi Bassi;
1516-56, re di Spagna (Carlo I)
1516-54, re di Napoli (Carlo IV);
1519-56, imperatore del Sacro Romano Impero;

– vedi sopra –

Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1554
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, lascia la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
preferisce comunque non ingerirsi negli affari interni inglesi limitandosi ad esercitare un influsso moderatore sul programma di ricattolicizzazione forzata messo in atto dalla moglie;



1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;


– vedi sopra –

NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1554
-


SICILIA
Viceré
-
1554
-
a




Anonimo
Vida de Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades (Vita di Lazarillo da Tormes e delle sue fortune e avversità, romanzo spagnolo proibito dall'inquisizione nel 1559)  .
Edizioni del Lazarillo:
1550, stampata fuori dalla Spagna
1553, Amberes (Anversa)
1554, Alcalá de Henares, Burgos, Anversa, 
1560, ed. francese
1573, Juan López de Velasco ne cura un'edizione, da lui stesso espurgata 
1576, ed. inglese a cura di David Rowland
1587, ed. milanese
1598, ed. francese molto censurata
1614, in tedesco, ecc.
La segunda parte de Lazarillo de Tormes y de sus fortunas y adversidades (1555, Anversa)
Segunda parte de Lazarillo de Tormes, sacada de las crónicas antiguas de Toledo, por H. De Luna, intérprete de la lengua española (1620, Paris).


Balassi, Bálint (Zolyom 1554-Esztergom 1594) primo grande poeta nazionale ungherese, figura importante del petrarchismo europeo;
nato da nobile famiglia protestante, condusse una vita avventurosa di soldato; convertitosi al cattolicesimo, morì combattendo contro i turchi;
L'elogio dei confini (carme patriottico).
Delle sue poesie, scritte in lingua volgare, solo quelle religiose sono pubblicate durante la sua vita, mentre quelle amorose e guerresche appariranno solo nel 1879.

Hooker, Richard (Heavitree, Exeter 1554 ca-Bishopsbourne, Canterbury 1600) teologo anglicano;
Trattato sulle leggi di politica ecclesiastica (in otto libri dal 1594; gli ultimi tre, postumi (1648 e 1662).

Leys, Leonhard o Lessio (Brecht, Anversa 1554-Lovanio 1623) teologo fiammingo, gesuita
Theses theologicae (1586, contro il baianismo)
De iustitia et iure (1605)
De gratia efficaci (1610).

Lorena, Carlo di – duca di Mayenne (Alençon 1554-Soissons 1611) politico francese, secondo figlio di Francesco I di Guisa e di Anna d'Este
1588, dicembre, dopo l'assassinio (avvenuto a Blois per ordine del re Enrico III di Valois) dei suoi due fratelli Enrico duca di Guisa e Luigi cardinale di Lorena, diventa il capo della lega cattolica nell'ultima fase delle guerre di religione in Francia; entra in Parigi e costituisce un consiglio generale dei sedici con compiti di polizia e di controllo sulla città e sugli altri centri provinciali favorevoli alla lega; viene eletto luogotenente generale dello stato e della corona di Francia
1589, dopo l'uccisione di Enrico III fa proclamare re (con il nome di Carlo X) il cardinale di Borbone, impedendo così l'ascesa al trono dell'erede designato, l'ugonotto Enrico III di Borbone re di Navarra, il futuro Enrico IV; nonostante l'aiuto di forze spagnole viene sconfitto ad Arques
1590, è sconfitto a Ivry dagli eserciti ugonotti; maggio, dopo la morte del cardinale di Borbone, non rivendica la successione, incapace oramai di controllare il suo partito profondamente diviso tra l'ala aristocratica e quella popolare e rivoluzionaria, maggioritaria nel comitato dei sedici;
1593, convertitosi al cattolicesimo il re di Navarra, inizia con questi i negoziati
1594, Parigi si arrende a Enrico IV
1595, l'esercito spagnolo viene sconfitto a Fontaine-Française; ottobre, egli stipula la pace con il nuovo sovrano Enrico IV, ottenendo in cambio il governo de l'Ile-de-France e una larga indennità.

Lyly, John (Weald of Kent, 1554-Londra 1606) scrittore inglese
Euphues, The Anatomy of Wit (1578, Eufue, l'anatomia dello spirito)
Euphues, and his England (1580, Eufue e la sua Inghilterra)
A most excellent comedy of Alexander, Campaspe and Diogenes (1584, Campaspe)
Sapho and Phao (1584, Saffo e Faone)
Endimion (1591, Endimione)
Mother Bombie (1594, Madre Bombie).

Nogaret de la Valette, Jean-Louis de – duca d'Épernon (castello di Caumont, Vaucluse 1554-Lochen, Indreet-Loire 1642) politico francese;
1581, favorito di Enrico III è creato duca e pari;
1587, ammiraglio di Francia e governatore di numerose province;
1596, morto il re, rifiuta di riconoscere come successore l'ex amico Enrico di Borbone; fatta la pace viene reintegrato nelle sue cariche;
1610, 14 maggio, si trova vicino al re al momento del suo assassinio venendo così sospettato di congiura; riesce a controllare la situazione e, circondato il parlamento con i suoi uomini, impone la reggenza di Maria de' Medici; dopo poco tempo viene esiliato a Metz e sostituito con C. Concini;
1622, sotto Louis XIII  diventa governatore della Guienna;
1641, venuto in conflitto con Richelieu, cade in disgrazia e viene esiliato a Lochen dove muore poco dopo.

Sidney, Philip (Penshurst, Kent 1554-Arnhem, Olanda 1586) poeta e politico inglese, nato durante il regno di Maria la Cattolica da sir Henry e Mary Dudley;
Discorso sugli affari irlandesi (1577, in cui difende il padre, a tre riprese lord deputato d'Irlanda, dalle dure critiche)
Arcadia (1577-81, romanzo in prosa e in versi, in 5 libri; 1593, nuova Arcadia con l'aggiunta dei libri III-V della prima)
Difesa della poesia (1595, in due edizioni di cui una col titolo Apologia della poesia)
Astrophil and Stella (1591, Astrofilo e Stella, primo esempio inglese di canzoniere amoroso).

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Stampa

«segue da 1553»
1554
Italia
[vedi box a lato]
Spagna
finora la stampa di opere protestanti è stata quasi totalmente assente ma adesso il Consiglio Reale di Castiglia si assume l'onere di centralizzare il rilascio delle autorizzazioni alla stampa.

«segue 1555».

Almanacco

«segue da 1345»
XVI sec., assumono una periodicità quasi esclusivamente annuale e si combinano con il calendario ecclesiastico: tali le Effemeridi bolognesi fondate da Niccolò Simi nel 1554 e continuate, con qualche interruzione, fino al 1884.
Nel Cinquecento nasce anche l'  "almanacco popolare", che alle notizie astronomiche vere e proprie, aggiunge anche previsioni astrologiche, consigli pratici, ricette, motti proverbiali e satirici, poesiole, curiosità e passatempi.
A questa categoria (che forse ha come archetipo i Prognostici di L. e P. Gaurico del sec. XV) appartengono:
1550-67, l'almanacco di Nostradamus;
«segue 1612»

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1553»
1554
Gennaio
16
, Giulio III, visto anche quanto appena successo all'arcivescovo P.A. Di Capua, invia G. Muzzarelli come nunzio alla corte imperiale di Bruxelles.
Ciò rinunciando, tuttavia, a una "Quinta colonna" nella roccaforte del Sant'Uffizio, ma, molto probabilmente, le tensioni sono giunte ad un punto tale che la stessa posizione del maestro del sacro palazzo è divenuta insostenibile.
Durante il viaggio verso Bruxelles, G. Muzzarelli riconcilia extragiudizialmente il giurista Mariano Sozzini a Bologna e compiendo altre indagini inquisitoriali delle quali informa il card. M. Cervini.

Febbraio
24
, G. Muzzarelli scrive al al cardinal nipote Cristoforo Del Monte: «I Melantoni, i Buceri mandano loro predicatori in Augusta per augumentare l’empietà loro, et noi altri dormiamo».

Marzo
16
, Roma, nell'auto de fe sono condannati al carcere perpetuo:
. fra Sisto da Siena (arrestato a Napoli nel 1552),
. Matteo d'Aversa,
. Francesco Pasquale (prete di Capua),
. Antonio Capescella (di Capua),
. Girolamo Perna da Castrovillari (francescano),
don Marino da Eboli,
. Mariano da Ginosa,
. ecc.;

Aprile
21
, Giulio III, sempre ondivago, per l'ennesima volta cambia idea e, dopo un colloquio di due ore con P.A. Di Capua, la comune avversione per il card. G.P. Carafa gli fa affermare: «Arcivescovo, state di buona voglia, ch'io vi onorerò! Il caso Vostro è degno di compassione. Lasciate fare a me!».

Maggio
20
, G. Muzzarelli riferisce a Roma che alla corte di Bruxelles si è presentato – inviato dal cardinal di Carpi – un francescano spagnolo il quale, in un lungo colloquio con Carlo V, ha pesentato l'arcivescovo P.A. Di Capua come un «marzo heretico […] infame d'heresia in tutto il Regno et in Roma», la cui purgazione canonica è stata accettata dal papa solo «per misericordia et non per giustitia» e lo ha ammonito a non «dannar l'anima sua per favorir un heretico come è l'arcivescovo».

Novembre
12
, alla Minerva ha luogo un altro auto de fe con la pubblica abiura di altri dodici eterodossi, nove dei quali provenienti dal Regno di Napoli, tra i quali:
. fra Leonardo da Eboli,
[Ha deposto poco prima contro l'arcivescovo d'Otranto, come farà poco dopo contro fra Bartolomeo della Pergola, predicatore nella Modena di G.G. Morone.

Dicembre
agli inizi del mese, ormai spazientito, Carlo V rinnova ancora una volta la richiesta che l'arcivescovo P.A. Di Capua venga insignito della porpora «subito, senza altra replica», in virtù del breve con cui il papa lo aveva «dato per libero da tutte le imputazioni» sollecitando il nunzio G. Muzzarelli a «supplicare instantissimamente» Giulio III in tal senso.
Ora spetta solo al papa decidere ma…
26, giunto al punto di rottura con il Sant'Uffizio, tanto che Álvarez de Toledo e G.P. Carafa minacciano di non presentarsi più in concistoro «dicendo che non vogliono praticare con luterani», Giulio III decide di ritirarsi da una sfida troppo superiore alle sue forze e – come fa sapere ora a Mantova il Capilupi – non muoverà più un dito per quel cardinalato.
«segue 1555»

 

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