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Il Viandante - Leopardi, Giacomo

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Giacomo LEOPARDI

(Recanati 29 giugno 1798 – Napoli 14 giugno 1837)

poeta, scrittore e pensatore italiano, 


[Figlio del conte Monaldo (16 agosto 1776-1 maggio 1847), un nobile di provincia, e di Adelaide dei marchesi Antici (10 agosto 1778-2 agosto 1857), sposatisi il 27 settembre 1797.]

1798
27 gennaio, Recanati è proclamata repubblica democratica, saranno presto eliminati titoli e privilegi nobiliari;
costretti i Francesi alla ritirata dalle bande reazionarie, Monaldo è nominato governatore della città; poche ore dopo col  nuovo sopraggiungere dei Francesi Monaldo e Adelaide fuggono e il giovane conte è condannato a morte; la condanna viene revocata;

1799
12 luglio, nasce il fratello Carlo († Recanati 11.02.1878);


1800
6 ottobre, nasce la sorella Paolina (m. a Pisa il 13.03.1869);


1803
19 febbraio, muore il fratello Luigi di soli 9 giorni;


1804
nasce il fratello Luigi (il quinto dei fratelli) († Recanati nel 1828);


1805

il conte Monaldo fonda nel proprio palazzo un'Accademia poetica che rinnovi la tradizione della recanatese Accademia de' Disuguali operante nel corso del XV secolo;


1807

dopo il primo pedagogo, don Giuseppe Tortes gesuita, l'educazione dei ragazzi Leopardi è affidata all'abate Sebastiano Sanchini di Saludecco;


1808

primo saggio di studi di Giacomo, Carlo e Paolina;



1809

La morte di Ettore (1809, sonetto, prima composizione poetica, composto dopo la lettura di Omero)

I Re Magi (1809, poemetto, letto ed approvato dallo zio materno, il marchese Tommaso Antici, ex cardinale di S.R.C.)

1810
riceve la tonsura da mons. Bellini, vescovo di Recanati, secondo un costume diffuso nelle classi nobiliari;

1811
continua sempre più assiduamente gli studi filologici e letterari nella biblioteca paterna;

Sopra l'anima delle bestie (1811)

1812

Dialogo filosofico sopra un moderno libro intitolato "Analisi delle idee ad uso della gioventù" (1812)

Epigrammi (1812, preceduti da un Discorso preliminare)

Pompeo in Egitto (1812, tragedia offerta al padre la vigilia di Natale)

1813
nasce Pierfrancesco (ultimo dei fratelli) († nel 1851) che erediterà il maggiorasco e continuerà la famiglia; 
ottiene la licenza di leggere i libri all'Indice e prima dell'agosto inizia lo studio del greco senza maestro;

- Storia dell'astronomia (1813, fino all'anno 1811)


1814

- Dissertazione sopra l'origine e i primi progressi dell'astronomia (1814, sulla base del I capitolo del precedente)

- De viris doctrina claris di Esichio Milesio (1814, libro su cui compone il suo primo lavoro di filologia classica)

- Porphyrii de vita Plotini et ordine librorum ejus Commentarius (1814, 31 agosto, manoscritto  di 352 pagine, donato al padre ed elogiato dal filologo svedese Gio. Davide Akerblad allora residente a Roma)

- Commentarii de vita et scriptis rhetorum quorundam qui secundo post Christum saeculo vel primo declinante vixerunt (1814)

- Scherzi epigrammatici (1814, tradotti dal greco)

- Fragmenta Patrum secundi saeculi, et veterum auctorum de illis testimonia collecta et illustrata (1814, opera iniziata e mai compiuta)

1815

- Saggio sopra gli errori popolari degli antichi (1815)

- In Julium Africanum Jacobi Leopardi Recanatensis comitis Lucubrationes (1815)

- Orazione agli Italiani, in occasione della liberazione del Piceno (1815)

- Idilli di Mosco (1815, traduzione con Discorso preliminare)

- Batracomiomachia (1815; con altre traduzioni e componimenti originali sarà pubblicata sullo «Spettatore italiano e straniero» dell'editore milanese Antonio Fortunato Stella; altre traduzioni: fra il 1821 e il 1822 e quindi nel 1826)

1816

- Discorso sopra la vita e le opere di M. Cornelio Frontone (1816; oltre alla traduzione delle opere di Frontone scoperte e edite da Angelo Mai)

- Le rimembranze (1816, idillio funebre)

- Inno a Nettuno (1816)

- Anacreontiche adespote (1816, due composizioni in greco)

- Notizie istoriche e geografiche sulla città e chiesa arcivescovile di Damiata (Loreto 1816, nella tipografia di Ilario Rossi)

- Saggio di traduzione dell'Odissea (1816, pubblicato in due puntate, 30 giu-15 lug., nello «Spettatore italiano e straniero»)

- Maria Antonietta (1816, tragedia rimasta incompiuta)

- Inscrizioni greche triopee (1816, traduzione)

- La Torta, poemetto di A. Settimio Sereno, tradotto dal conte Giacomo Leopardi (1816, titolo con cui è stato ristampato a Recanati nel 1822, dopo la sua pubblicazione il 15 gennaio 1817 col titolo La Torta nello «Spettatore italiano e straniero»)

- Parere sopra il Salterio Ebraico (1816, ott.-nov., pubblicato con la sigla M.D. (forse Monaldoide) nello «Spettatore italiano e straniero»)

- Della fama di Orazio presso gli antichi (1816, 15 dicembre, discorso pubblicato nello «Spettatore italiano e straniero»)

- Lettera ai sigg. compilatori della «Biblioteca Italiana»
(1816, 18 luglio, inedito, in risposta al saggio De l'ésprit des traductions di Madame de Staël)

- La dimenticanza (1816, forse rielaborazione di un'opera del 1811)

- Eneide di Virgilio (1816; Milano, 1817, Pirotta; traduzione del secondo libro che gli frutta, per interessamento dello zio Camillo Antici, un Diploma dell'Accademia di Scienze ed Arti di Viterbo)

- Appressamento della morte (1816, cantica mai pubblicata dal poeta)

1817
marzo, inizia la corrispondenza e l'amicizia con Pietro Giordani;
11-14 dicembre, nasce l'amore breve e segreto per Geltrude Cassi Lazzari, sua parente e maggiore di lui di sette anni;

1817-18
nasce in questo periodo il suo amore patriottico e liberale in contrasto con la linea legittimista del padre;

1818
muore di tisi Teresa Fattorini (n. 10 ottobre 1797), "amore lontano e prigioniero" figlia del cocchiere di casa Leopardi;

1819
estate, fallisce il suo tentativo di fuga dalla casa paterna;
rovinatosi la vista è costretto a passare un anno intero senza leggere;

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Zibaldone (1817 luglio–dicembre 1832; ma in gran parte 1820-26)
pensieri filosofici, linguistici e letterari, molti dei quali sono elaborati nelle Operette morali e nei Canti, scritti su vari quaderni (4526 facciate) conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli.

Prima edizione:
iniziata nel 1898 in occasione del primo centenario della nascita del poeta, a cura di una commissione di studiosi – nominata dal ministro della pubblica istruzione, Codronchi, il 14 ottobre 1897, presieduta dal Carducci (e della quale facevano parte Mariotti, D'Ovidio, Fornari, Mestica, Martini, Marino) che ne portò a termine la pubblicazione entro gli anni 1898-1900 in sette volumi, presso l'editore Le Monnier, con il titolo Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, desunto da uno degli indici leopardiani.

Seconda Edizione:
Milano, Mondadori, 1937 a cura di Francesco Flora, in 2 voll.).

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- Antichità romane di Dionigi d'Alicarnasso (1817, gennaio, traduzione dei frammenti scoperti da Angelo Mai)
- Titanomachia di Esiodo (1817, giugno, appare nello «Spettatore italiano e straniero»)
- Sopra due voci italiane (1817, novembre, saggio apparso nello «Spettatore italiano e straniero»)
- Sonetti in persona di Ser Pecora fiorentino beccaio (1817, contro Guglielmo Manzi, bibliotecario della Barberini di Roma; compare nell'edizione dei Versi del '26)
- Letta la vita di Vittorio Alfieri scritta da esso (1817, 27-29 novembre, sonetto)
- Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica (1818, gennaio; la prima parte viene spedita il 27 marzo all'editore Stella, quando vedono la luce nello «Spettatore italiano e straniero» le Osservazioni del cavalier Lodovico di Breme sulla poesia moderna, annunciando che la seconda parte sarebbe seguita entro breve tempo; il testo sarà pubblicato solo nel 1906)
- Per una donna inferma di malattia lunga e mortale (1819, canzone)
- Nella morte di una donna fatta trucidare col suo portato dal corruttore per mano ed arte di un chirurgo (1819, canzone)
- Telesilla (1819)
- Ricordi d'infanzia e di adolescenza (1819)

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Canti 
I - All'Italia (Recanati, sett. 1818)
II - Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze (Recanati, sett.-ott. 1818)
III - Ad Angelo Mai quand'ebbe trovato i libri di Cicerone Della Repubblica (Recanati, gennaio 1820; padre Angelo Mai, prima bibliotecario dell'Ambrosiana di Milano e poi della Vaticana scoprì, dopo numerosi altri testi classici, i libri del De Repubblica di Cicerone, noti fin'allora solo attraverso frammenti)
IV - Nelle nozze della sorella Paolina (Recanati, ott.-nov. 1821, quando sembra che la sorella debba andare in sposa; in effetti ella non si sposerà e morirà nubile quasi settantenne)
V - A un vincitore nel pallone (Recanati, nov. 1821) 
VI - Bruto Minore (Recanati, dic. 1821)
VII - Alla primavera o delle favole antiche (Recanati, genn. 1822)
VIII - Inno ai patriarchi o de' principii del genere umano (Recanati, luglio 1822)
IX - Ultimo canto di Saffo (Recanati, 13-19 maggio 1822)
X - Il primo amore (Recanati, 14-16 dic. 1817, ispirato dal suo primo amore per la signora Gertrude Cassi)
XI - Il passero solitario (Recanati, giugno 1829)
XII - L'infinito (Recanati, primavera 1819)
XIII - La sera del di' di festa (Recanati, ott. 1820)
XIV - Alla luna (Recanati, luglio 1820)
XV - Il sogno (Recanati, 1820-21)
XVI - La vita solitaria (Recanati, estate 1821)
XVII - Consalvo (Firenze, 1832, quando ama l'Aspasia del Canto XXIX)
XVIII - Alla sua donna (Recanati, sett. 1823)
XIX - Epistola al conte Carlo Pepoli (Bologna, marzo 1826, all'amico, quasi suo coetaneo, patriota, autore di molte opere in prosa e versi, vice presidente dell'Accademia dei Felsinei, in Bologna)
XX - Il Risorgimento (Pisa, 7-13- aprile 1828)
XXI - A Silvia (Pisa, 19-20 agosto 1828, in ricordo di  Teresa Fattorini)
XXII - Le ricordanze ( Recanati, 26 ago-12 sett. 1829)
XXIII - Canto notturno di un pastore errante dell'Asia (22 ott. 1829 - 9 aprile 1830)
XXIV - La quiete dopo la tempesta (Recanati, 17-20 sett. 1829)
XXV - Il sabato del villaggio (Recanati, sett. 1829)
XXVI - Il pensiero dominante (Firenze, 1831, ispirato dall'amore per Fanny Targioni Tozzetti)
XXVII - Amore e morte (Firenze, 1832, ancora per F.T. Tozzetti)
XXVIII - A se stesso (Firenze 1833, sconvolto dal suo disperato amore per Aspasia)
XXIX - Aspasia (Napoli, aprile 1834, ancora per F.T. Tozzetti)
XXX - Sopra un basso rilievo antico sepolcrale dove una giovane morta è rappresentata in atto di partire, accomiatandosi dai suoi (Napoli, 1834-35)
XXXI - Sopra il ritratto di una bella donna scolpito nel monumento sepolcrale della medesima (Napoli, 1834-35)
XXXII - Palinodia [ritrattazione] al marchese Gino Capponi (Napoli, 1835, al letterato, storico e uomo politico, amico del poeta)
XXXIII - Il tramonto della luna (Napoli, villa Ferrigni, sulle falde del Vesuvio, primavera 1836)
XXXIV - La Ginestra o il fiore del deserto (c.s. 1836)
XXXV - Imitazione (Recanati, 1818; traduzione di una poesia del francese Antonio Vincenzo Arnault)
XXXVI - Scherzo (Pisa, 1828, 15 febbraio, ultimo giorno di carnevale)

Frammenti
XXXVII - Il sogno (Recanati, 1819, poi Lo spavento notturno; inserito nei Versi e nell'edizione napoletana dei Canti; appare anonimo nel «Caffè di Petronio» di Bologna diretto da Pietro Brighenti il 13 agosto 1825)
XXXVIII - Recanati, 1818, ispirato dal soggiorno in casa Leopardi di Gertrude Cassi)
XXXIX - Appressamento della morte (Recanati, nov-dic- 1816, inizio di una cantica il cui seguito è ripudiato dal poeta)
XL - Dal greco di Simonide (Recanati, 1823-24, traduzione dal greco di Simonide, poeta del VII sec. a.C.)
XLI - Dello stesso (Recanati, 1823-24, c.s.)

Canzoni
edizioni singole o raccolte parziali
- Roma presso Francesco Bourlié, 1818 (I e II)
- Bologna, presso Jacopo Marsigli, 1820 (III)
- Bologna, "pei tipi del Nobili e Comp.o", 1824 (dal I al IX + il XVIII)
- Bologna, «Caffè di Petronio» n. 33 del 13 agosto 1825
- Milano, «Nuovo Ricoglitore» nn. 12 e 13, dicembre 1825 e gennaio 1826 (XII, XIII, XV, XVI, XXII e il frammento XXXVII col titolo Lo spavento notturno)
- Bologna, libro dei Versi, "Stamperia delle Muse", 1826 (i medesimi sei componimenti di cui sopra)

Canti
Prima edizione:
- Firenze, pubblicata da Guglielmo Piatti, marzo 1831, a cura di Antonio Ranieri e sotto la guida del poeta; dal numero I al XXV, con l'eccezione dell'XI e del XVII (Il passero solitario e Consalvo).

Seconda edizione:
- "corretta e accresciuta", Napoli presso Saverio Starita, settembre 1835, a cura di Antonio Ranieri e sotto la guida del poeta; 
dal numero I al XXXII, oltre ai Canti e i frammenti dal XXXV al XLI: mancano quindi soltanto i Canti XXXIII e XXXIV (Il tramonto della luna e La Ginestra). Una copia di questa edizione, corretta a mano dal poeta negli ultimi anni della sua vita, si trova nella Biblioteca Nazionale di Napoli.

Terza edizione:
- "edizione accresciuta, ordinata e corretta, secondo l'ultimo intendimento dell'autore", Firenze presso Le Monnier, 1845, in cui appaiono per la prima volta Il tramonto della luna e La Ginestra.

Alcune edizioni critiche:
- Moroncini (1927)
- Ginzburg (1938)
- Flora (1944).

Edizione completa:
Leopardi tutte le opere
con introduzione e a cura di Walter Binni 
con la collaborazione di Enrico Ghidetti
in 2 voll., Sansoni Editore, novembre 1969.

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1822-23
deludente soggiorno romano;

1823
conosce il Ministro di Prussia a Roma G.B. Niebuhr (1776-1831); per suo tramite inoltra al cardinale Consalvi domanda di impiego in qualità di "Cancelliere del Censo in qualche Capoluogo di Delegazione" ma la speranza svanisce con la morte del papa Pio VII e la sostituzione del cardinale Consalvi alla Segreteria di Stato;
mons. Mai, per fargli un dispetto pubblica un frammento di Libanio, pur sapendo che il poeta aveva rinvenuto il testo nella biblioteca Barberina e lo stava trascrivendo;

- Martirio de' Santi Padri del monte Sinai (1822, traduzione)

- Satira di Simonide sopra le donne (1823, settembre, traduzione; pubblicata nel fascicolo di novembre del «Nuovo Ricoglitore» e quindi nell'edizione dei Versi, Bologna, Stamperia delle Muse, 1826)

- Discorso sopra lo stato presente dei costumi italiani (1824, incompiuto)

1825
aprile, è invitato dall'editore Stella a recarsi a Milano per dirigere l'edizione completa delle opere di Cicerone
luglio, arrivato a Milano, dopo una sosta a Bologna, fa visita al vecchio Vincenzo Monti;
settembre, riparte per Bologna; 
ottobre, il Segretario di Stato pontificio, tramite il Bunsen, gli offre la "cattedra combinata" di eloquenza greca e latina alla Sapienza, ma essendo vacante il posto di segretario all'Accademia di Belle Arti il poeta insiste per quello; 
novembre, il Bunsen lo invita a recarsi personalmente a Roma per ottenere l'incarico; una sopraggiunta malattia intestinale (o forse il compenso non proprio lauto) lo fanno però desistere dal viaggio;
[Pochi mesi dopo il Bunsen gli comunicherà il fallimento dei suoi tentativi di fargli avere un impiego a Roma per l'opposizione del governo pontificio che lo accusa di essere "amico ed intrinseco di persone già note per il loro non savio pensare".]

- Manifesti (1825, due)

- Notizia bibliografica per un'edizione di tutte le opere di Cicerone (1825, settembre)

- Manuale di Epitteto (1825, traduzione)

1826
gennaio, in seguito alla morte di uno zio canonico gli si offre la possibilità, peraltro rifiutata, di usufruire di un beneficio ecclesiastico con rendita annua di circa duecento scudi; 
aprile, incontra a Bologna la contessa Teresa Carniani Malvezzi (n. a Firenze nel 1785 e sposatasi sedicenne con il conte Francesco Malvezzi de' Medici) amica e corrispondente di V. Monti;
[La loro amicizia finirà in ottobre e di lei il poeta in uno scritto al Papadopuli: «…da quella puttana della Malvezzi».]
torna a Recanati;

Versi
Bologna, presso stamperia delle Muse, 1826;

1827

- Crestomazia italiana (1827, febbraio, cioè scelta dei luoghi insigni…; pubblicata nel gennaio 1828, presso Stella di Milano)

aprile, parte per Bologna;

Operette morali 

pubblicate per la prima volta nel giugno del 1827 [salvo specifica] presso l'editore Stella di Milano

 
1) Storia del genere umano (19 genn.-7 febb. 1824)
  2) Dialogo d'Ercole e di Atlante (10-13- febb. 1824)
  3) Dialogo della Moda e della Morte (15-18 febb. 1824)
  4) Proposta di premi fatta dall'Accademia dei Sillografi (22-25 febb. 1824)
  5) Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio (26-27 febbraio 1824; escluso dall'ediz. Starita del 1835; storico romano Carlo Crispo Sallustio (86-35 a.C.), scrisse la Congiura di Catilina e la Guerra Giugurtina)
  6) Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo (2-6- marzo 1824)
  7) Dialogo di Malambruno e di Farfarello (1-3 aprile 1824)
  8) Dialogo della Natura e di un'Anima (9-14 aprile 1824)
  9) Dialogo della Terra e della Luna (24-28 aprile 1824)
10) La scommessa di Prometeo (30 aprile-8 maggio 1824)
11) Dialogo  di un fisico e di un metafisico (14-19 maggio 1824)
12) Dialogo della Natura e di un Islandese (21-30 maggio 1824)
13) Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare (1-10 giugno 1824; prima ediz. gennaio 1826)
14) Dialogo di Timandro e di Eleandro (14-24 giugno 1824; prima ediz. gennaio 1826)
15) Il Parini ovvero della gloria (6 lug.-13 ago. 1824, in 12 capitoli)
16) Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie (16-23 agosto 1824; Federico Ruysch, medico di Amsterdam - 1638-1731 - che era riuscito a preservare i cadaveri dalla corruzione)
17) Detti memorabili di Filippo Ottonieri (29-ago.-26 sett. 1824, in 7 capitoli; Detti di un immaginario filosofo)
18) Dialogo di Cristoforo Colombo e di Pietro Gutierrez (19-25 ottobre 1824; prima ediz. 1826; Pietro Gutierrez, gentiluomo di camera di Ferdinando [il Cattolico], accompagnò la spedizione di C. Colombo)
19) Elogio degli uccelli (29 ott.- 5 nov- 1824)
20) Cantico del gallo silvestre (10-16 nov. 1824)
21) Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco (autunno 1825, ediz. Ranieri del 1845; sul filosofo aristotelico e naturalista (III sec. a.C.) successo al maestro Teofrasto come capo della scuola aristotelica)
22) Dialogo - Il Copernico (1827, in 4 scene, ediz. Ranieri del 1845)
23) Dialogo di Plotino e di Porfirio (sett. 1827, ediz. Ranieri del 1845; Porfirio: filosofo neoplatonico di Tiro - 232-312 d.C. - discepolo di Plotino; Plotino: filosofo neoplatonico nato a Licopoli nell'Egitto - II sec. a.C. - autore delle Vite dei filosofi)
24) Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere (1832; ediz. fiorentina del 1834)
25) Dialogo di Tristano e di un amico (1832; ediz. fiorentina del 1834)


Appendice alle Operette morali
- Comparazione delle sentenze di Bruto Minore e di Teofrasto vicini a morte (marzo 1822; pubblicato nel 1824 non venne più ristampato dall'autore; premesso nell'edizione dei Canti, al Bruto Minore; Marco Bruto (85-42 a.C.), tra gli uccisori di Cesare)

pubblicati postumi in Scritti vari inediti, Le Monnier 1906-10)
- Novella: Senofonte e Niccolò Macchiavello (forse 1820)
- Dialogo …filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati (forse 1822 o 1829, ispirato ai moti carbonari napoletani)
- Dialogo tra due bestie p.e. un cavallo e un toro (forse agosto 1820)
- Dialogo di  un cavallo e un bue (c.s.)
- Dialogo: Galantuomo e mondo (forse 1820 o 1821)
- Frammento sul suicidio (titolo dato dai primi editori che lo credono dell'anno 1832 ca; altri del 1820).

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Prima edizione:
Milano, Stella, 1827 (Prime 20 operette)

Seconda edizione:
"con aggiunte e correzioni dell'autore", Firenze, Piatti, 1834; con l'aggiunta di:
- Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere
- Dialogo di Tristano e di un amico;

Terza edizione:
"corretta e accresciuta", Napoli, Starita, 1835; uscì solo il I vol., comprendente le prime 13 Operette; vietata dal governo borbonico, essa fu, insieme all'edizione dei Canti, sequestrata; qualche esemplare sia dei Canti che delle Operette sfuggì al sequestro; avrebbe dovuto avere in aggiunta alla seconda edizione:
- Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco
- Dialogo: Il Copernico
- Dialogo di Plotino e di Porfirio
manca, per volontà dell'autore, Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio.

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segue 1827
giugno 
da Bologna giunge a Firenze dove prende parte ad un ricevimento offerto dal Vieusseux in onore suo e del commediografo Alberto Nota
settembre
incontra A. Manzoni ad un ricevimento offerto dal Vieusseux in onore di questo; 
novembre
si trasferisce a Pisa dove entra in rapporto con diversi ambienti mondani e culturali;

1828
conosce Antonio Ranieri;
maggio, muore il fratello Luigi
giugno, tornato a Firenze, rifiuta la cattedra dantesca all'Università di Bonn offertagli dal Bunsen;
ottobre, al Gabinetto Viesseux incontra Vincenzo Gioberti con il quale torna a Recanati; 

1829
aprile, il Colletta gli propone di trasferirsi a Firenze presso di lui;


1830
(febbraio, l'Accademia della Crusca si riunisce per assegnare il premio di mille scudi:
- 13 voti – Storia d'Italia dal 1789 al 1814 di Carlo Botta
-   1 voto – La Sacra Scrittura illustrata con monumenti assiri ed egiziani di Michelangelo Lanci
-   1 voto – Operette morali di G. Leopardi; di Gino Capponi forse l'unico voto)


marzo, con una lettera di invito il Colletta gli offre 18 francesconi al mese a cominciare da aprile; 
aprile, egli accetta l'offerta degli amici di Toscana: riesce finalmente ad abbandonare Recanati e a stabilirsi a Firenze; 
maggio, scrive alla sorella Paolina inviandole il proprio "bruttissimo" ritratto, inciso in rame dal Guadagnini, che ebbe in dono dal Brighenti a Bologna «…affinché i Recanatesi vedano cogli occhi del corpo (che sono i soli che hanno) che il gobbo de Leopardi»
luglio, è presentato da Alessandro Poerio a Fanny Targioni-Tozzetti nata Ronchivecchi (1805-1889) donna assai in vista nella società fiorentina per la sua bellezza e per le sue pretese letterarie;
ottobre, comincia il "sodalizio" con il giovane amico nobile napoletano Antonio Ranieri; conosce il filologo svizzero Luigi De Sinner;

1831
marzo, il Pubblico Consiglio di Recanati lo nomina  Deputato rappresentante nell'Assemblea Nazionale di Bologna, ma il mandato diventa "ineseguibile" per il ritorno degli Austriaci a Bologna; 
ottobre, parte per Roma con Antonio Ranieri che segue l'amante Maria Maddalena Signorini di Pelzet, attrice della "compagnia Mascherpa";
si trasferisce nella casa di Via Condotti 81;

1832 
marzo, riparte per Firenze con Antonio Ranieri
maggio, con una lettera a Vieusseux, pubblicata nell' «Antologia», smentisce di essere l'autore dei Dialoghetti… (pubblicati dal padre Monaldo Conte Leopardi); 
estate, resta solo a Firenze mentre Antonio Ranieri è a Bologna;
rivede Stendhal;

1833 
primavera, si riacutizza la malattia agli occhi;
settembre, si trasferisce a Napoli dove lo aspettano anni in cui la salute si fa sempre più precaria, assistito da Antonio Ranieri;

1834 
estate, entra in rapporto, tramite l'archeologo Enrico G. Shulz, con Augusto von Platen Hallermund;

Paralipomeni della Batracomiomachia (1834, poemetto di otto canti in ottave)

1835 
maggio, si trasferisce in Via Capodimonte; 
luglio, conclude un contratto con l'editore Saverio Starita che s'impegna a pubblicare entro dieci mesi, in 6 volumi, tutte le sue opere;

I nuovi credenti (1835, autunno, satira contro lo spiritualismo degli intellettuali napoletani fra i quali Saverio Baldacchini, Raffaele Liberatore, Nicola Corcia)

1836 
aprile, per sfuggire alla minaccia del colera va ad abitare con l'amico e la sorella di questi, Paolina, a villa Ferrigni alle pendici del Vesuvio fra Torre del Greco e Torre Annunziata;

1837 
in una lettera all'amico Luigi De Sinner annuncia il proposito di pubblicare «un volume inedito di Pensieri sui caratteri degli uomini e sulla loro condotta nella società»; i CXI Pensieri saranno pubblicati da Antonio Ranieri nel 1845 nell'edizione Le Monnier;
14 giugno, muore a Napoli e viene tumulato nella chiesa di S. Vitale, sulla via di Pozzuoli.

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Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi di Antonio Ranieri (1880, un libro che indugia su debolezze e particolari sgradevoli dell'infelice poeta)

1900, quando venne aperta la tomba, furono trovati pochissimi resti umani; molti misero allora in dubbio l'autenticità del racconto di Antonio Ranieri il quale aveva assicurato di aver sottratto il cadavere dell'amico alla fossa comune, nella quale venivano tumulati tutti coloro che morirono a Napoli durante il colera del 1837.

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