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Publio OVIDIO NASONE

(Sulmona 43 a.C. – Tomi sul Mar Nero, 18 ca d.C.)

appartenente ad ua famiglia che era entrata da molto tempo nel ceto dei cavalieri (cioè nella borghesia ricca), fece forse a Roma i suoi studi di grammatica, certamente quelli di retorica; specialmente questi ultimi seguiti presso maestri famosi come Arellio Fusco e Marco Porcio Latrone;
non andò tuttavia oltre un paio di cariche pubbliche molto secondarie e non arrivò neppure alla questura, il primo gradino del cursus honorum;

fu amico di Properzio, che influì profondamente sulla sua poesia erotica, e fu protetto da Marco Valerio Messalla Corvino fondatore di un circolo letterario;


Tra gli scrittori latini è lodato da Seneca, Tacito e Quintilliano. Nel Medioevo è ritenuto mago e indovino al pari di Virgilio; è invece imitato da Dante e Ariosto.
Nel Rinascimento i suoi libri furono bruciati da Bartolomeo Ricci (1509-1569).
Ammirato dal Rousseau.

Opere giovanili:

- Amores (in cinque libri, composta tra il 23 e il 14 a.C., e ridotta in seguito a soli tre libri)
- Heroides o Epistulae (21 a.C., summa di lettere fittizie scritte da donne leggendarie (Didone, Fedra ecc.) ciascuna all'indirizzo dell'eroe del proprio cuore)
- De medicamina faciei femineae (poemetto didascalico in 250 distici, pervenutici solo 50, sul tema dei belletti femminili)
- Medea (tragedia, perduta, lodata nell'antichità: v. Tacito Dial. de or., 12 e Quintilliano, Inst. or., X, 1, 98)
- Ars amatoria o amandi (poemetto in tre Libri)
- Remedia amoris (poemetto in un Libro)

Opere della maturità:

- Metamorphoseon libri XV (in esametri)
[Nella cosiddetta "Bibbia della Leda" del 1572, il Nuovo Testamento viene illustrato con silografie prese da una edizione delle Metamorfosi e succede così che l'iniziale introducente l'epistola agli Ebrei rappresenti Giove in visita a Leda sotto forma di cigno.]


Traduttori italiani:
Ancora prima dell'editio princeps (Roma 1471) fu tradotto da:
. Giovanni dei Bonsignori di Città di Castello sin dal 1370, prima edizione stampata a Venezia nel 1497.

Altre traduzioni:
. Lorenzo Spirito (Milano 1519)
. Nicolò degli Agostini (Venezia 1533)
. Camillo Cantio (Venezia 1548)
. Lodovico Dolce (Venezia 1553)
. Gio. Andrea dell'Anguillara (Parigi 1550-1554)
. Dorucci
. Brambilla
. George Sandys (1626, iniziata in Inghilterra e terminata in Virginia)
. Luigi Goracci (ritenuta la traduzione migliore da Isidoro Del Lungo, che ne curò nel 1896 una II edizione)
. Giuseppe Solari (1787-1814) pubblicata a Genova presso la stamperia G. Bonaudo in 3 voll., nel 1814.

Un esemplare della traduzione francese delle Metamorphoses, data dall'abate Banier fra il 1767 e il 1771 (quattro volumi in-quarto con incisioni avant-lettres e acqueforti originali, legati da Derôme), presente alla seconda sessione d'asta (1934-35) della biblioteca di Henri Béraldi, lo si aggiudica un privato per 305.000 franchi.

- Fastorum libri (Fasti, sorta di calendario "commentato", opera incompiuta: dei 12 Libri ne compose solo sei;)

8 d.C.
per ordine di Augusto viene condannato all'esilio a Tomi (oggi Costanza), sulle rive del Mar Nero, alle frontiere dell'Impero;

Opere dell'esilio:

- Tristia (elegie in 5 Libri composte dal 9 al 12 d.C.)
- Epistulae ex Ponto (in 4 Libri, composte dal 12 sino alla morte)
- Ibis (poemetto in 642 versi imitato dal greco Callimaco)
- Halieutica (poemetto sui pesci del Mar Nero, del quale abbiamo solo un frammento di 134 versi)
- Un poemetto in lingua getica, scritto dopo la morte di Augusto, in onore del principe di Tomi.

18 d.C.
muore a Tomi (oggi Costanza), sulle rive del Mar Nero.

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