| – Francesco 
          PATRIZI o 
          Francesco Patrizzi (Cherso di Dalmazia 1529 – Roma 1597)  filosofo e letterato italiano, contro l'aristotelismo;compiuti gli studi a Padova, entrò al servizio dei Contarini 
          amministrandone, con criteri innovatori, le vaste terre che possedevano 
          a Cipro;
 1553  Citta felice (1553, utopistico)[Ancora legato alla tradizione umanistico fiorentina]
 1558  Eridano (1558)[Poemetto encomiastico per gli Estensi che tenta di riprodurre 
          l'esametro epico con un verso di tredici sillabe.]
 1560  Della historia (1560)[Respinge la concezione di storia come maestra di vita, 
          assegnadole un valore strettamente conoscitivo.]
 1562  Della retorica (1562)[Preconizza il tramonto della retorica a favore della 
          dialettica e fa dipendere il declino dell'eloquenza dalla perdita delle 
          libertà repubblicane.]
 1571  Discussiones peripateticae (1571-81)[Insistono sull'inconciliabilità dell'aristotelismo 
          con la dottrina della chiesa.]
  1578 dopo due avventurosi viaggi in Spagna, è chiamato a Ferrara come professore 
          di filosofia: insegnamento che poi continua a Roma sotto la protezione 
          di Clemente VIII;
 1585  Parere (1585, sulla Gerusalemme liberata 
          di T. 
          Tasso) 1586  Della poetica (1586)[Confutando il concetto dell'arte come mimesi, egli apre 
          una serrata polemica contro T. 
          Tasso, colpevole a suo avviso di aver seguito ciecamente 
          i dettami di Aristotele, 
          mentre la poesia non nasce dal rispetto delle regole, bensì da 
          un "divino invasamento": alla questione è dedicata 
          un'intera parte del libro intitolata Trimerone, che del resto 
          riprende e sviluppa quanto l'autore aveva già affermato nel Parere 
          (1585) sulla Gerusalemme liberata, schierandosi con i fautori 
          di L. 
          Ariosto e provocando l'amara risposta di T. 
          Tasso.]
  Trimerone (ripresa e sviluppo di quanto affermato 
          nel Parere) 1587  Della nuova geometria libri XV (1587) 1591  Nova de universis philosophia (1591, 
          trattato in 4 parti:- Panaugia,
 - Panarchia,
 - Pampsychia,
 - Pancosmia,
 contenente pure la traduzione latina del Corpus 
          Hermeticum)
 [Egli vi dimostra l' "empietà" dell'aristotelismo, 
          ed elabora un sistema filosofico fondato su dottrine platoniche e neoplatoniche. 
          Insiste sulla luce come principio della vita e della bellezza, ammette 
          l'esistenza di un'anima cosmica e ritiene che l'universo sia infinito, 
          perché esso è prodotto da Dio, causa infinita.]
  1592 davanti alla Congregazione dell'Indice deve difendersi con un Apologia 
          e con Declarationes di assoluta obbedienza;
 1593viene condannato dalla Congregazione dell'Indice;
 1594  Parelleli militari (1594) 1597muore a 
          Roma.
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