©

Il Viandante

in rete dal 1996


Se ti siamo stati utili effettua una

Nuova Ricerca

Papi

440-461, Leone I [Magno] [santo];

Concilio di Calcedonia
(IV ecumenico)

451, 8 ottobre, si apre questo concilio, convocato dall'imperatore Marciano, presieduto dai legati pontifici, affiancati dai commissari imperiali e a cui partecipano circa 600 vescovi, quasi tutti orientali; lo scopo è cercare di superare i conflitti cristologici in atto, in particolare tra il monofisismo di Eutiche di Costantinopoli e la concezione occidentale sostenuta da papa Leone Magno nel cosiddetto Tomo a Flaviano, secondo cui Cristo è "una persona in due nature". Tale formula si impone e Eutiche viene condannato.

 

450-459 d.C.




450-459
IMPERO ROMANO-ORIENTALE
Teodosio II
(† 450)
408-450
, imperator;
nel 441, quando gli unni compaiono a Costantinopoli, ben novantacinque torri rafforzano un vallo che dalla costa del Marmara raggiunge la sponda del Corno d'Oro, sponda che sta a sua volta per essere rafforzata; ma per sbarazzarsi degli unni egli deve pagare un ingentissimo riscatto;
nel 447, quando un esercito dell'impero orientale viene annientato da Attila, il prefetto Costantinus aggiunge un altro vallo, più basso del precedente, e con un ampio fossato cerca di rendere sicuro l'insieme; con le sue ottantadue torri la nuova costruzione rappresenta oggi una delle rovine più impressionanti d'Europa;
450
muore.
[Suo il Codex Theodosianus, una delle più importanti opere legislative dell'età tardo romana; lascia la moglie Athenaïs-Eudocia scacciata con atto plateale anni prima grazie agli intrighi della sorella Pulcheria "vergine di ferro", da cui dipendevano tutti gli affari importanti dello stato;
morto il fratello in un incidente di caccia, Pulcheria regna per breve tempo da sola e poi sposa il valoroso soldato
Marciano che diventa imperatore;


Marciano
450-457, imperator;
451
dopo una prima dura sconfitta in Dalmazia da parte degli unni, si rifa nella battaglia ai Campi Catalaunici in Gallia con cui il pericolo asiatico viene scongiurato;
sistemata con il Concilio di Calcedonia la questione del monofisismo che tanto angustia la Chiesa (bisogna capovolgere la teoria di Ario secondo il quale Cristo aveva solo natura umana) si trova all'improvviso ad affrontare altre noie del suo impero.
Se la casta moglie Pulcheria ha potuto aiutarlo nelle faccende religiose non c'è chi possa sollevarlo dalle pressioni del potentissimo generale Aspar, vero padrone dell'esercito e di ogni altra fonte di potere anche se ariano e avversato dai cattolici.
457
Gennaio
muore all'improvviso.


Leone I [il Trace]

(411 ca - 474)
figlio di
457-474
, imperator;
ufficiale tracio, è salito al trono grazie al generale alano Aspar che a sua volta però pretende sia designato al trono (nominato quindi "cesare") il proprio figlio Patricius al quale egli aveva promesso la mano della sua seconda figlia Leonzia;
una volta sul trono egli dimentica sia il cesarato sia la promessa di matrimonio e decide di liberarsi della condizionante presenza germanica nell'esercito; con questo intento nasce il corpo della nuova guardia imperiale, gli excubitores, che egli, dopo aver alleggerito l'istituzione precedente, imbottisce di quanti montanari isaurici riesce a reclutare nella vicina Asia Minore; tra di loro sceglie a proposito, assumendolo al suo servizio, Tarasikodissa che, per prima cosa, si affretta cambiare il patronimico nel nome più romano di Zenone; questi, riesce a sposare la sua figlia primogenita Ariadne (divenendo così principe ereditario) e, superati alcuni incarichi militari, arriva ad assumere la dignità di console;
ovviamente il generale Aspar non gradisce la scelta dell'imperator e ordina un complotto per uccidere Zenone il quale però riesce a rifugiarsi a Serdica, capitale della Mesia;
in assenza di Zenone, cedendo agli ambienti militari alano-germanici, egli accorda la tanto discussa carica di "cesare" al figlio cadetto di Aspar, Patricius e promette pure la mano della sua secondogenita Leonzia; inoltre Ardaburio, il figlio maggiore di Aspar, sta trattando l'acquisto delle truppe isauriche della capitale;
alcuni mesi dopo il rientro di Zenone nella capitale, Aspar e i suoi due figli vengono massacrati sulla scalinata del palazzo; i mercenari di Aspar si alleano quindi con i goti (stanziati nei Balcani), marciano su Costantinopoli e chiedono tributi;



450-459
-


segue


450-459
GALLIA
406, invasione della Gallia da parte di alani, burgundi, suebi (svevi), vandali;
nel 411 l'usurpatore britannico Costantino, riconosciuto da Onorio, tenta di fronteggiare le invasioni ma viene ucciso; i burgundi si stanziano definitivamente nel territorio di Magonza;
nel 413, i burgundi sono autorizzati a stabilirsi a Worms e Magonza; i franchi saccheggiano Treviri; i visigoti prendono Narbona e Tolosa;
nel 418, dopo varie vicende, i visigoti sono autorizzati a stabilirsi nell'Aquitania;
La storia gallica perde la sua unità per divenire storia delle singole popolazioni barbariche e dei loro regni indipendenti.
450
La presenza di regni barbari in Gallia è ormai un fatto compiuto e accettato dal governo imperiale che se ne serve anzi per mettere gli uni contro gli altri;
i bretoni si installano nell'Armorica e, poco dopo, gli alamanni occupano l'Alsazia;
la popolazione gallo-romana continua a vivere sotto i nuovi dominatori, costituendo, come altrove, l'elemento di continuità fra mondo antico e medioevo.




450-459
ANGLOSASSONI

sec. V, genti di stirpe germanica (per la maggior parte angli e sassoni, ma anche frisoni e juti e altre minoranze) occupano gran parte del territorio corrispondente all’odierna Inghilterra cacciandone o sterminandone la maggioranza degli indigeni, di stirpe celtica;

REGNO di KENT (dal 456)
[Kent e isola di Wight]
Hengest

(† ?) (jutlandese)
456-?, re del Kent; [fondatore]
[persiste il dubbio sulla presenza degli juti al sud dell’Inghilterra]



450-459
-

a



450-459
SPAGNA
409, vandali, alani, suebi (svevi) passano i Pirenei;
nel 415 i visigoti occupano Barcellona;
nel 419 lotta tra vandali e suebi;



a








450-459
IMPERO ROMANO d'OCCIDENTE
Valentiniano III
[Placido Valentiniano] (? - 455)
figilio di Costanzo III e di Galla Placidia;
nel 423, dopo la morte dello zio Onorio, deve lasciare Ravenna assieme alla madre e alla sorella Giusta Grata Onoria;
425-455, imperatore romano d'occidente;
[insediato in occidente con la tutela della madre Galla Placidia (fino al 437), per volontà dell'imperatore d'oriente Teodosio II.]
nel 449 incursione vandala in Sicilia;
450
morte di Galla Placidia;
452
Attila
invade l'Italia, il papa Leone I [Magno] lo persuade a ritirarsi;
453
morte di Attila;
454
durante un'udienza, istigato dal funzionario di palazzo Petronio Massimo, uccide il gen. Ezio;
455
egli stesso viene strangolato dal senatore Petronio Massimo (poco dopo squartato e gettato nel Tevere dalla furia del popolo per aver avuto l'ardire di raggirare e farsi sposare dalla vedova della sua vittima, Eudossia Licinia);
i vandali conquistano e saccheggiano Roma;
Ezio, Flavio
(Durostoro, Mesia 390 ca - Ravenna 454)
generale romano di origine illirica;
423, alla morte di Onorio, l'usurpatore Giovanni lo manda a trattare l'appoggio degli unni; al suo ritorno egli trova che questi è stato rovesciato per l'intervento di Teodosio II il quale ha imposto il ritorno in occidente della dinastia, con l'invio di Galla Placidia, sorella di Onorio, come reggente in nome del figlio Valentiniano III, ancora bambino;
forte di un esercito unno di ca 60.000 uomini, ottiene tuttavia l'impunità e la nomina a generale per la Gallia; dopo aver combattuto franchi e visigoti, liberando Arles, si deve scontrare con altri potenti militari, tra i quali il generale d'Africa Bonifacio, alleatosi con Galla Placidia nel tentativo di ridimensionare Ezio;
nel 430, morto Bonifacio, egli ottiene la nomina a generale supremo delle truppe d'occidente;
430 ca-454, comandante dell'esercito in occidente;
[magister utriusque militiae]
nel 436 ottiene ancora l'aiuto degli unni contro i burgundi;
nel 443 sconfigge i burgundi che si rifugiano nella Savoia;
451
gli stessi unni, capeggiati da Attila, insoddisfatti del bottino in oriente, si rivolgono contro l'occidente ed egli deve affrontare i suoi vecchi alleati in Gallia, dove ai Campi Catalaunici, presso Châlons-sur-Marne, riesce a farli ritirare;
[La la presenza di regni barbari in Gallia è ormai un fatto compiuto e accettato dal governo imperiale che se ne serve anzi per mettere gli uni contro gli altri;
i bretoni si installano nell'Armorica e, poco dopo, gli alamanni occupano l'Alsazia;
la popolazione gallo-romana continua a vivere sotto i nuovi dominatori, costituendo, come altrove, l'elemento di continuità fra mondo antico e medioevo].
454
durante un'udienza con Valentiniano III, viene ucciso dallo stesso imperatore, su istigazione del funzionario di palazzo Petronio Massimo.
[Oltre all'imperatore, a sospettare il generale di connivenza con Attila sono in molti…
Come mai dopo la battaglia dei Campi Catalaunici il re degli unni era riuscito a guadagnare una preziosa ritirata riuscendo così, solo alcuni mesi dopo, a violare i confini italiani sull'Isonzo distruggendo Aquileia e devastando il Veneto?
Perché il generale non collocò buone centurie a tenere sicuri i passi delle Alpi (così pensava Prospero d'Aquitania)?
Perché l'esercito romano non incalzò Attila?
Vi era forse un accordo segreto con Attila inteso a evitare la lotta all'ultimo sangue perché l'uno poteva sempre giovare all'altro?]
 
Maggioriano
457-461, imperatore romano d'occidente;
 
450-459
-

a


VENEZIA

450-460, l'ordine sociale continua ad essere assicurato dall'opera dei Tribuni che (ogni isola elegge il suo) si riuniscono tutti assieme per deliberare nei casi riguardanti il bene comune.

segue



450-459
UNNI
Attila
(400 ca - 453)
nipote del re unno Rua;
434-453, re degli unni; [secondo Prisco]
governa, assieme al fratello maggiore Bleda, un regno che è una specie di larga "federazione" senza precisi confini né precise strutture che abbraccia un'estensione compresa fra il Danubio, il Caucaso e il lago d'Aral che comprende, assieme agli unni, goti, eruli, gepidi, longobardi, slavi;
nel 436 il gen. Ezio assolda mercenari unni per contenere la pressione dei burgundi verso il Belgio;
nel 437 unni e romani massacrano insieme, quasi totalmente, i burgundi ponendo fine al regno burgundo di Worms [Nibelungenlied];
nel 441 gli unni scatenano un'offensiva contro Teodosio II; nel corso della guerra egli elimina il fratello Bleda divenendo così unico re unno;
nel 447, sconfitto l'imperatore d'oriente, gli impone un duro trattato di pace e un pesante tributo;
si volge quindi all'imperatore d'occidente Valentiniano III da cui pretende un tributo oltre alla sorella Onoria in sposa;
450
quando ambedue gli imperi cessano di pagargli i tributi, compie una violenta scorreria contro l'occidente; in poco tempo gli unni infrangono la frontiera romana giungendo fino alla Loira;
451
è affrontato dal gen. Ezio nella battaglia ai Campi Catalaunici (presso Troyes) che si trasforma in una pesante sconfitta per gli unni [il fatto che l'anno seguente gli unni distruggono Aquileia dopo aver dilagato nell'Italia settentrionale, fa pensare ad una ben diversa versione storica sull'esito della battaglia];
[La tradizione romano-cristiana circonderà Attila di una terribilità sovrumana].
452
invade l'Italia ma papa Leone I [Magno] lo persuade a ritirarsi;
453
muore.

[Con la sua fine si sbriciola la forte confederazione; popoli e tribù che avevano costituito l'eterogeneo complesso di nazionalità arbitrariamente raggruppate sotto lo stesso vessillo si trovano improvvisamente frazionate. Separati, i capi delle singole nazioni rappresentate nel Consiglio Supremo si sentono deboli e smarriti. Riuniti nella loro capitale Aetselburg (vicino all'odierna Budapest) meditano sul loro futuro nel tentativo di evitare contraccolpi sia dalla parte orientale che da quella occidentale dell'impero romano. Sperano di perpetuare intanto lo stato di soggezione imposto con le estorsioni a Costantinopoli, il cui tributo iniziale di 700 libbre d'oro l'anno è stato, nell'ultino decennio, più che triplicato. A nulla sono servite le astuzie dell'eunuco Crisafio (ministro di Teodosio II); i suoi tentativi di corruzione dei luogotenenti di Attila non hanno fatto che peggiorare la situazione. L'unica astuzia valida della politica orientale è stata quella usata dall'imperatore Marciano: dirottare gli insaziabili depredatori unni verso le province occidentali.
(Lo stesso torbido episodio di Giusta Grata Onoria sembra sia maturato negli oscuri locali della corte bizantina e partito da Costantinopoli...).
I propositi dei proseliti di Attila che formano ancora lo stato maggiore dell'impero unno sono illusori. Essi sanno che la ritirata del loro esercito dalle foci del Mincio avvenuta un anno prima per l'autorità di Leone Magno se non è stata la capitolazione della loro lega ha rapprsentato l'inizio dello sfaldamento.
Gli eredi adatti a raccogliere lo scettro del "flagello di Dio" non mancano: le sue numerose mogli hanno messo al mondo più di cinquanta figli. Uno di loro, il giovane Hern, pur ritenendo di essere il prediletto cerca di mettersi d'accordo con i fratelli per un'equa spartizione del regno; altri chiedono che la scelta avvenga per sorteggio: il fatto è che ognuno aspira al potere assoluto e così finiscono col combattersi a vicenda.
La confusione favorisce il gruppo più forte quello dei gepidi. Re della nuova coalizione diventa il loro capo Ardarico il più coraggioso e il più intelligente degli aiutanti di Attila del quale è anche cognato. Ma la nuova compagine rimane circoscritta alle stesse tribù gepide e a pochi familiari del re scomparso. Nessuno degli altri popoli della lega li segue; né i germani né i goti; altri membri della congregazione ormai smembrata si schierano con il maggiore dei figli di Attila, Ellak; questo gruppo compie l'estremo tentativo di piegare i gepidi ribelli ma questi ultimi conseguono una serie di strepitose vittorie sui seguaci di Ellak da costringere costoro a lunghi ripiegamenti verso il Danubio.
Da questo momento gli unni si stabiliscono tra i monti della Dacia nell'odierna Transilvania, regione della Romania.
Dopo i gepidi, il popolo più numeroso facente parte dell'impero di Attila, è quello degli ostrogoti alla cui testa, in questo periodo, è la famiglia degli Amali.
Dengizech (Denziricus), figlio di Attila, decide di attaccare il regno di Gualamero, re degli ostrogoti, impegnqto in questo periodo in una diatriba con i Satagi e perciò apparentemente il più debole trai i re fratelli Amali. L'orda unna si abbatte su Bassiana ma il re ostrogoto riesce non solo a tenere testa, ma a scacciare gli unni "con tanta ingominia, che nella memoria dei superstiti rimase per sempre il terrore di quella battaglia" (Giordane).
Antonio Collaci, Teodorico il Grande, Mursia 2001.]
 
450-459
VANDALI
Genserico
[o Gaiserico] († 477)
figlio illegittimo di Godigiselo;
428-477, re dei vandali;
succeduto al fratellastro Gunderico;
nel 429 è il primo a guidare una spedizione di vandali in Africa;
nel 430-431 assedia ed espugna Ippona;
nel 435 Roma è costretta a riconoscere ai vandali il possesso della Mauritania e della Numidia e lo statuto di federati;
nel 439 occupa Cartagine;
nel 440, con una potente flotta, attua una spedizione anche in Sicilia creando notevoli difficoltà all'impero;
nel 442 una nuova pace gli assegna l'Africa proconsolare, la Bizacena e la Tripolitania;
instaura buoni rapporti con Valentiniano III che promette sua figlia in sposa a Unerico, suo figlio;
455
dopo l'usurpazione imperiale del senatore Petronio Massimo, per vendicarsi delle mancate nozze o forse chiamato dall'imperatrice Eudossia, vedova di Valentiniano III, attacca Roma e la saccheggia, riportandone un grosso bottino e numerosi prigionieri, fra i quali la stessa imperatrice e le sue due figlie Placidia ed Eudocia (che poi dà in moglie al figlio Unerico);
con successive incursioni marittime occupa anche la Sardegna, la Corsica e le Baleari: la sua potenza navale, bloccando di fatto tutti i rifornimenti granari dell'occidente, diventa un pericolo per l'impero d'occidente; 
456
Cartagine: Eudocia, figlia di Valentiniano III († 455) sposa Unerico, suo figlio.
 
450-459
-

a




CINA

357-589, invasioni di popolazioni barbariche e divisione dell'impero in regni autonomi, diversi nel nord e nel sud;

Compaiono nuove orde minacciose quelle dei Tu-küe, o Turchi Gök, al Nord, quelle degli Unni Eftaliti, a Ovest, originari dell'Altai e che si dirigono sul Turchestan. Sono le future grandi potenze dell'Alta Asia.

? [Dinastia [Lieu] Song]
i Song sono rifugiati al nord dove trovano parecchi aiuti interessati quando si tratta di allestire una spedizione contro il sud.

segue

EGITTO
30 a.C.-641 d.C. Epoca romana e bizantina.
segue

Eutocio (Ascalona, Palestina sec. V d.C.) commentatore di Archimede e di Apollonio; fornisce inoltre importanti notizie storiche sui geometri greci.

Zosimo di Panopoli (sec. V d.C.) storico greco, pagano convinto;
Nuova storia (opera composta in greco con argomento la storia dell'impero dalle origini al 410)
[Opera pervasa di spirito anticristiano: egli fa risalire la rovina dell'impero al fatto che da Costantino gli imperatori hanno abbandonato la religione dei padri per abbracciare il cristianesimo.]
Memorie autentiche (di cui ci sono rimasti 13 frammenti).
[Dai suoi scritti abbiamo la prima documentazione esistente riguardante ciò che tradizionalmente si designa con il nome di "alchimia" e cioè un sincretismo di filosofia naturale greca, magia egizia, riferimenti alla religione ebraica e cristiana, procedimenti artigianali e chimica empirica.]
Torna su

 

Nuova Ricerca