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Vincenzo CABIANCA

(Verona 1827-Roma 1902) pittore italiano.

dopo gli iniziali studi accademici a Verona e a Venezia, si stabilisce a Firenze dopo un breve soggiorno a Milano;

1853
a Firenze frequenta il Caffè Michelangelo divenuto il centro di raccolta degli artisti più avanzati della penisola [i futuri "macchiaioli"] dove va maturando quella nuova pittura, antiaccademica, detta pittura di "macchia";
[Abbati, Altamura, Banti, Boldini, Borrani, Cabianca, Cecioni, Costa, D'Ancona, De Nittis, De Tivoli, Fattori, Lega, Morelli, Sernesi, Signorini, Zandomeneghi. È Diego Martelli, teorico del movimento e critico d'arte, una delle colonne portanti del gruppo "macchiaiolo", termine che sarà usato nel 1862 in senso spregiativo dal critico della «Gazzetta del Popolo», intendendo sottolineare l'antiaccademico rifiuto del disegno e della forma a favore dell'effetto.]

1855

- Maiale nero su muro bianco (1855, ?)
[considerato il manifesto della "pittura di macchia"]
- Porcile sotto il sole (?, ?)

1860

- Lungomare (1860, Milano, Coll. Jucker)
- Bagno fra gli scogli (?, ?)
- Nettuno (?, Firenze, Galleria d'Arte Moderna)

1861

- La partenza della paranza (1861, Milano, coll. priv.)

1862
è l'anno di Aspromonte e le divergenze politiche hanno ormai disperso il gruppo di punta del Caffè Michelangelo;

- Contadina a Montemurlo (1862, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna)

1866
chiude il Caffè Michelangelo;

1868
lavora a Roma (con frequenti viaggi a Londra);
nell'ultimo periodo si dedica all'acquarello e a più facili e superficiali effetti decorativi, rilevabili anche nella sua attività di illustratore (Isotta Guttadauro di D'Annunzio);

1869

- Monachine in riva al mare (1869, Milano Galleria d'Arte Moderna)

1902
muore a Roma.

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