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Jean-Paul Sartre

(Parigi 1905 – 1980)

filosofo e scrittore francese, caposcuola dell' "esistenzialismo"; 

[Figlio di Jean-Baptiste, ufficiale di marina, e di Anne-Marie Schweitzer (il celebre dottor Schweitzer era suo cugino.] 

1924-28
frequenta l'Ecole Normale di Parigi; in questi anni nasce la sua amicizia con Simone de Beauvoir alla quale resterà sentimentalmente legato per tutta la vita;

1931-33
insegna filosofia al liceo a Le Havre;

1933-34
grazie ad una borsa di studio, è a Berlino e a Friburgo presso l'Institut Français dove approfondisce gli studi sulla fenomenologia; 

L'imagination (1936, L'immaginazione, saggio filosofico)
Idee per una teoria delle emozioni (1936, saggio)
La nausée (1938, La nausea, romanzo)
Le mur (1939, racconti)

1940
21 giugno, richiamato alle armi viene fatto prigioniero dai tedeschi in Lorena e quindi internato per un anno nel campo di concentramento di Treviri; liberato (facendosi passare per civile), partecipa alla resistenza francese;

L'imaginaire (1940, Immagine e coscienza)
L'être et le néant (1943, L'essere e il nulla, saggio filosofico)
Les mouches (1943, Le mosche, teatro)
Huis clos (1944, A porte chiuse, teatro)

1945
ottobre, fonda con M. Merleau-Ponty la rivista «Les Temps Modernes» che dirige fino alla morte;

Les chemins de la liberté (1945, Il cammino della libertà, romanzo incompiuto in tre parti: L'âge de la raison (L'età della ragione), Le sursis (Il rinvio), La mort dans l'âme (La morte nell'anima) (1949))
Marxismo e rivoluzione (1946)
L'esistenzialismo è un umanismo (1946)
La p… respecteuse (1946, La sgualdrina timorata, teatro)
Morts sans sépulture (1946, Morti senza tomba, teatro
Situations (1947-76, in 10 voll., Situazioni, raccolta di saggi letterari e politici)

1947
dà vita con Rousset, Rosenthal e altri al "Rassemblement Démocratique Révolutionnaire", partito d'ispirazione marxista, ma privo d'impostazione classista;

1948
il risultato delle elezioni ne determina il fallimento e, più tardi, lo scioglimento;

Che cos'è la letteratura (1947)
Baudelaire (1947)
La questione ebraica (1947)
Le mani sporche (1948, teatro)
Le diable et le bon Dieu (1951, Il diavolo e il buon Dio, teatro)

1952
partecipa a Vienna al Congresso mondiale per la pace;

Saint-Genêt (1952, saggio critico)

1953
si pronuncia contro la guerra francese in Indocina;

1955
rompe con Merleau-Ponty dopo che quest'ultimo ha annunciato il suo divorzio dal comunismo;

1956-57
insorge contro la repressione sovietica a Budapest;

Nekrassov (1956, teatro)
Critique de la raison dialéctique (1960, Critica della ragion dialettica, saggio filosofico)
Les séquestres d'Altona (1960, I sequestrati di Altona, teatro)

1961
con il "Manifesto dei 121" proclama il diritto all'insubordinazione per i francesi mobilitati nella guerra d'Algeria e aderisce apertamente al "Reseau-Jeanson", l'organizzazione clandestina sostenitrice del "Fronte nazionale di liberazione algerino";

Les mots (1964, Le parole, autobiografia)

1965
insignito del premio Nobel per la letteratura, lo rifiuta giustificando il suo gesto con ragioni personali e con ragioni obiettive;

1966-67
è tra i promotori del "Tribunale Russell";

1968
durante il "maggio francese" si allinea con le posizioni politiche di alcuni gruppi della sinistra extraparlamentare; in seguito ribadisce questo orientamento (aspramente critico nei confronti del PCF e, sul piano internazionale, dell'URSS) in svariate occasioni: insorge contro l'invasione della Cecoslovacchia e si assume la responsabilità giuridica di periodici filocinesi;

L'idiot de la famille: Gustave Flaubert (1971, L'idiota di famiglia: Gustave Flaubert, saggio)
Plaidoyer pour les intellectuels (1972, Apologia degli intellettuali, saggio ideologico-politico)

Postumi:
Cahiers pour une morale (1983, Quaderni per una morale)
Carnets de la drôle de guerre (1983, Taccuini di guerra)
Lettere (1983, 2 voll.)
Oeuvres romanesques (1983, già apparso nella collana della «Pléiade» nel 1981).

 

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