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Polibio

 

(Megalopoli 202/200 – 120/118 a.C.)

storico e uomo politico greco:
[Figlio di Licorta, uno dei capi della lega achea.]


169 a.C.
è comandante della cavalleria achea (ipparco) nella terza guerra macedonica (200-197 a.C.) decisiva contro Perseo, che prelude al controllo diretto di Roma e allo smembramento della Macedonia;

168 a.C.
coinvolto nei sospetti suscitati in Roma dalla politica della lega achea (favoritismo verso i macedoni) viene deportato in Italia, con altri 1000 ostaggi, dal vincitore Lucio Emilio Paolo; a differenza degli altri deportati, egli resta a Roma dove frequenta la casa di Emilio Paolo e diventa amico del giovane Scipione [l'Emiliano], il figlio del vincitore di Perseo adottato da uno Scipione;

151 a.C.
è in Spagna e in Africa;

150 a.C.
quando il senato lo consente, insieme ai sopravvissuti achei può tornare in patria;

149-146 a.C.
è in Numidia dove assiste alla caduta di Cartagine;

146 a.C.
quando Lucio Mummio distrugge Corinto e pone termine all'indipendenza greca, egli torna di nuovo in Acaia dove svolge un'opera delicata di pacificazione, cercando di convincere i propri cittadini ad accettare l'egemonia romana  e adoperandosi perché questa sia la meno dura possibile;

133 a.C.
fa ancora una volta ritorno a Roma e si reca a Numanzia quando il suo amico Scipione [l'Emiliano] distrugge la città spagnola;
[incerto questo ultimo viaggio, come incerte le ultime notizie sulla sua vita…]

120/118 a.C.
muore in patria, per una caduta da cavallo, a ottandue anni.

______________

Storie (in 40 libri; la sua opera più importante e l'unica pervenuta sia pure incompleta:

Integri: (i primi 5)
- I e II, costituiscono una sorta di prefazione: essi contengono enunciazioni di metodo e un compendio delle vicende comprese tra la prima guerra punica (dal 264, anno con cui si chiudono le Storie di Timeo) e il 220. 
- III, IV e V, vicende romane e greche fino a Canne, anno 216 a.C.;
- VI, espone la teoria sulle costituzioni e la sua convinzione circa la preminenza di quella romana;
- dal VII (anno 215) si segue l'ordinamento annalistico fino al 146 a.C.;

Estratti bizantini: di varia ampiezza (gli altri)
- Excerpta antiqua: estratti dai libri 1°-16° e dal 18°;
- Excerpta historica (fatta curare dall'imperatore Costantino VII Porfirogenito nel sec. X).
Suo scopo era quello di scrivere una storia della formazione del sistema imperiale romano dalla seconda guerra punica alla battaglia di Pidna (168 a.C.). Dopo i drammatici eventi in Grecia nel 146, egli decise di estendere la narrazione fino a quell'anno;
Le Storie segnano una svolta nella storiografia romana divenendo un punto di riferimento importante per quella ellenistica (Posidonio, Strabone). 

Vita di Filopemene (uno dei capi della lega achea)

Tattica (trattato sulla guerra)

Intorno all'abitabilità della zona equatoriale

La guerra di Numanzia (monografia della lunga contesa contro i celtiberi)

altre notizie ci vengono da Appiano, Plutarco e specialmente Livio.
[Per lui la storia è essenzialmente "universale".
Sua la "teoria del circolo" secondo cui il primo stadio dell'organizzazione politica umana è rappresentato dalla monarchia patriarcale; questa degenera fatalmente in tirannide provocando la ribellione dell'aristocrazia che s'impadronisce del potere; succede un governo oligarchico che a sua volta provoca l'insurrezione del popolo; s'instaura la democrazia che poi si corrompe favorendo, con i rivolgimenti interni, l'instaurazione del potere assoluto o di un solo uomo: così ricomincia un nuovo ciclo;
questa teoria modellata sull'esperienza greca (non si adatta per esempio allo svolgimento della costituzione romana) rappresenta tuttavia un tentativo di dare un'interpretazione razionale dei mutamenti storici, che si stacca dalla concezione volgare dell'immutabilità della storia [la storia è sempre uguale a se stessa], benché sia lontana dal moderno concetto storicistico dello svolgimento [corsi e ricorsi, v. G. Vico].]

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