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Papa
Benedetto XIV

(1740-58)

segretario di Stato: cardinale Silvio Valenti;
(dell'Entità si sa molto poco, forse perché il pontefice non tiene in simpatia i gesuiti, da sempre numerosi nelle file dello spionaggio papale)

cardinali:
Guidobbono Cavalchini Carlo Alberto (1683-1774)
(dal 1742).

Vampirismo

1755, 31 gennaio, durante quest'inverno eccezionalmente freddo, dalla Moravia giunge a Vienna la notizia di un nuovo processo celebrato contro dei morti accusati di vampirismo.
Esattamente il 22 dicembre dell'anno appena trascorso, è morta infatti ad Hermesdorf una donna di nome Rosa Polakin. Niente di straordinario, se non che dopo la sua morte quelli di Hermesdorf non possono più dormire in pace: la trapassata ne agita le notti, li opprime, li colpisce: ma sì la Rosa è un vampiro, come lo era stato quel Fridericus Helfert di Barn il cui cadavere, il 15 gennaio del 1738, fu trovato ben flessibile e di sangue copioso. Come Fridericus anche Rosa deve essere svampirizzata, si dice ad Hermesdorf.
Non è la prima volta che notizie del genere arrivano da quella terra, già negli anni Venti e Trenta, scena prediletta dai vampiri. Ricorda con tremore quegli anni di terrore il buon cardinale Schrattembach di Olmutz quando la Chiesa per frenare l'irrefrenabile morbo, dopo regolare processo, faceva disseppellire i corpi dei vampiri per decapitarli, trapassargli il cuore, insomma per svampirizzarli e ridare quiete alla gente.
Maria Teresa se ne preoccupa e invia due suoi illustri fisici "a rilevarne la serie e qualità de' fatti".
Al loro ritorno, Gerhard van Swieten Protomedicus e Bibliothecarius di Sua maestà scrive un rapporto (remarques sur le vampirisme de l'an 1755) in cui dimostra l'infondatezza della credenza popolare nei vampiri e accusa la Chiesa di acconsentire alla celebrazione di così strani processi.
1° marzo, accesa dall'indignazione del suo alto consigliere Maria Teresa abolisce i vampiri per decreto dal momento che i risultati sui casi segnalati "non sono arrivati a nient'altro che ai dati di natura". Come appunto in Moravia dove si sono disseppelliti cadaveri con "la giustificazione di essere affetti della cosidetta Magia Postuma".
Non solo, Maria Teresa dichiara che ha intenzione di "non permettere per il futuro simili eccessi di peccato nei nostri Stati", ordina che gli ordini religiosi non potranno più prendere nessuna decisione autonoma e che tutto dovrà passare attraverso il vaglio dell'autorità politica la quale procederà con l'ausilio di "un ragionevole esperto medico" acché venga verificato "se e che genere di inganno vi sia nascosto".
La decisa avocazione alla competenza politica e scientifica viene ulteriormente rafforzata dalla necessità espressa di informare direttamente Sua Maestà di caso in caso. Un gesto accentratore quello dell'Imperatrice che neutralizza la chiesa locale ma anche un gesto rischiaratore, convergente d'altronde con le posizioni di Benedetto XIV estimatore della Dissertazione sui vampiri del cardinale Davanzati che considerava i vampiri frutto dell'ignoranza di una fantasia corrotta e depravata.
Il puntiglio di Sua Maestà colpisce piacevolmente un vecchio vampiro gentiluomo della Transilvania che, per non turbare l'ordine illuminato di Maria Teresa, decide di emigrare. Dopo qualche tempo difatti, un veliero senza nocchiero appare nel porto di Brema. E, da allora, nulla potrà fare il divieto razional-legale dei vampiri contro il dilagare di una passione di cui la letteratura prima e il cinema poi, hanno intensificato l'irriducibile e oscura alterità.
Un tale Cavalier Vannetti traduce in italiano il rapporto di Gerhard van Swieten con il titolo Considerazioni intorno alla pretesa magia postuma per servire alla storia de' vampiri.
[Gerhard van Swieten, Vampyrismus (Palermo 1989, saggio di Pietro Violante; traduzione italiana dello scritto di Gerhard van Swieten nella traduzione napoletana del 1787. In appendice sono riportati tre decreti di Maria Teresa intorno all'argomento; editore Flaccovio di Palermo.]

ANNO 1755




1755
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1755
Gennaio
-


1755
SACRO ROMANO IMPERO
Francesco I
Albero genealogico

(Lunéville 1708-Innsbruck 1765)
figlio di Leopoldo duca di Lorena e di Elisabetta Carlotta d'Orléans;
1729-36, duca di Lorena e di Bar (Francesco III Stefano);
1736, 12 febbraio, sposa Maria Teresa d'Absburgo, arciduchessa d'Austria;
1737-65, granduca di Toscana (Francesco II);
a Firenze, dove non risiede, si fa rappresentare da un consiglio di reggenza;
1738-48, duca di Parma e Piacenza (Francesco II);
1745-65, imperatore del Sacro Romano Impero;
[l'imperatrice e consorte Maria Teresa gli ha affidato l'organizzazione del debito pubblico e la direzione delle finanze.]


1755
-
TOSCANA
-
 
1755
REGNO di BOEMIA e d'UNGHERIA
Maria Teresa d'Absburgo
Albero genealogico

(Vienna 1717-1780)
figlia primogenita dell'imperatore Carlo VI e della principessa Elisabetta di Brunswick-Wolfenbüttel;
1736, 12 febbraio, sposa il duca di Lorena Francesco Stefano, ora granduca di Toscana e duca di Parma e Piacenza (futuro imperatore Francesco I);
1740-80, regina di Boemia e d'Ungheria;
[arciduchessa d'Austria e sovrana sotto vari titoli dei domini asburgici]
. cancelliere di stato (1750-53): conte A.W. von Kaunitz-Rietberg; dal 1753 è il direttore della politica estera austriaca;



1755
-
LOMBARDIA
-



1755
REGNO di PRUSSIA
Federico II [il Grande]
Albero genealogico

(Berlino 1712 - Sans-Souci, Potsdam 1786)
figlio di Federico Guglielmo I e di Sofia Dorotea di Hannover;
1740-86, re di Prussia;
1740-48, guerra di successione austriaca;





1755
SASSONIA - REGNO di POLONIA
Augusto III
Albero genealogico

(Dresda 1696-1763)
figlio di Augusto II e di Cristiana di Brandeburgo-Bareith;
1733-63, principe elettore di Sassonia (Ferdinando Augusto II);
1733-63, re di Polonia;
ridotta dal 1738 a un protettorato della Russia;



1755
BAVIERA
Massimiliano III Giuseppe di Wittelsbach
Albero genealogico

(† 1777)
figlio dell'imperatore Carlo VII e di Maria Amelia d'Austria († 1756)
1745-77, elettore di Baviera;


1755
Brunswick-Lüneburg
Giorgio
Albero genealogico

(Londra 1738 - Windsor 1820)
figlio di Federico Luigi principe di Galles e di Augusta di Sassonia-Gotha;
1751-60, duca di Brunswick-Lüneburg;



1760-1820, elettore di Hannover;
1760-1815, re di Gran Bretagna e Irlanda (Giorgio III);
1814-20, re di Hannover (Giorgio);






1755
IMPERO OTTOMANO

Osman III

Albero genealogico

(1699-1757)
figlio di Mustafa II e fratello minore di Mahmud I;
1754-57, sultano;
1755
-

1755
-





1755
RUSSIA
Elisabetta II
Albero genealogico

(Kolomenskoe, presso Mosca 1709 - Pietroburgo 1762)
figlia di Pietro [il Grande] e di Caterina I;
1741-62, imperatrice di Russia;




Ministro degli Esteri
-
1755
diffonde la cultura con la fondazione dell'università di Mosca e la riforma dell'Accademia delle Scienze;






1755
REGNO di FRANCIA
Louis XV

(Versailles 1710-74)
figlio di Luigi duca di Borgogna e di Maria Adelaide di Savoia;
1715-74, re di Francia;
a soli cinque anni, sotto la reggenza del duca di Orléans imposta dal parlamento contro l'esplicita volontà del re scomparso;
1726 11 giu-19 gen 1743, affida gran parte della politica del regno al proprio ex precettore, il card. A.-H. de Fleury;
dal 1744 la favorita è Mme de Pompadour;


Principal ministre d'État
-
Guardasigilli
Jean-Baptiste de Machault d'Arnouville
(1750 29 nov - 1° feb 1757)
Sovrintendente
delle Finanze
Jean Moreau de Séchelles
(1754 30 lug - 24 apr 1756)
Segretario di stato
agli Affari Esteri
Antoine Louis Rouillé
(1754 24 lug - 28 giu 1757)
 
1755
-


CANADA
[Il nome deriva dalla parola huron kanata – villaggio o insediamento – che venne utilizzata in riferimento agli indiani di Stadaconé dal navigatore bretone Jacques Cartier (1491-1557). Essa viene quindi applicata dai francesi anche al territorio di Micmac e Montagnais.
Il toponimo Nuova Francia è caduto progressivamente in disuso e nel sec. XVIII è sostituito da Canada o dai nomi delle altre regioni.]
Governatore generale della Nuova Francia
Ange Duquesne de Menneville
marchese Duquesne
(1752 - 1755)
Pierre de Rigaud de Vaudreuil de Cavagnial
marchese di Vaudreuil
(1755 - 1760)
Intendente
François Bigot
(1748 - 1760)

1755
Nuovo governatore è nominato Pierre de Rigaud de Vaudreuil de Cavagnial marchese di Vaudreuil (1698-1778), nato in Canada.
Anche quando il gen. Johann Herman Dieskau (1701-1767) ha il comando delle truppe regolari francesi, egli agisce in subordine al marchese di Vaudreuil.

 

 

1755
Repubblica delle Sette Province Unite dei Paesi Bassi
Willelm V [il Batavo]
(The Hague 1748 - Braunschweig 1806)
figlio di Willelm IV d'Orange-Nassau e della p.ssa reale Anne di Gran Bretagna, Irlanda e Hannover, etc.;
principe di Nassau-Dietz
principe d’Orange
1751-95, statholder dei Paesi Bassi;
(22.10.1751-18.1.1795)
[Reggente: Anna d'Orange (1751-59)]

Olanda

 

Zelanda

 

Uthrecht

 

Frisia
 
Gheldria

 

Groninga

 

Overijssel

 

1755
-



1755
Gran Bretagna e Irlanda
Giorgio II
Albero genealogico
(† 1760)
figlio di re Giorgio I e di Sofia Dorotea di Lüneburg-Celle;
1714-27, principe di Galles;
1727-60, elettore di Hannover;
1727-60, re di Gran Bretagna e Irlanda;
vedovo dal 1737, nel 1751 gli è morto anche il primogenito Federico Luigi principe di Galles; 


 
Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
Th. Pelham-Holles whig
1° duca di Newcastle
(1754 16 mar - 16 nov 1756)
Cancelliere
dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
Segretari di Stato
-
Affari Esteri e Commonwealth
-
 
Affari Interni    
Giustizia    

1755
-


 


 
SCOZIA [dal 1° maggio 1707 è unita a Inghilterra e Galles]
-
-
-
-

1755
-


 
IRLANDA
-
-
-
-

1755
dal 1729 al parlamento di Dublino è stata riconosciuta dall'Inghilterra l'indipendenza legislativa;

Nord America Britannico
Comandante in capo delle truppe britanniche
gen. Edward Braddock
(1755)
William Shirley
(1755 - 1756)
-
-

1755
L'iniziativa anglo-americana viene soprattutto affidata alle autorità provinciali e alal milizia, nonostante il fatto che con il gen. Edward Braddock (1695-1755) venga istituito il ruolo di comandante in capo delle truppe britanniche in Nord America, l'unica autorità centrale che mai abbia operato nelle province britanniche nel continente.

Ad Halifax (non a Londra) viene presa la decisione a carattere prevalentemente militare di liberare l'Acadia dagli acadiani e di disperderli nelle altre province d'America.
Essa viene concepita di concerto tra il luogotenente-governatore della Nova Scotia, Charles Lawrence (c.1709-1760), e il governatore del Massachusetts, William Shirley (1694-1771), senza nemmeno informare i governatori delle colonie che accoglieranno i deportati.
Loro scopo è quello di pacificare l'Acadia, di renderla militarmente sicura e di assimilare quelle terre al resto delle colonie britanniche.
[Con la loro azione i due impediranno alltresì a Louisbourg di fornire il necessario appoggio agli stessi acadiani dispersi nelle foreste e agli alleati indiani.]

Giugno
16
, viene conquistato Fort Beauséjour, nei pressi della futura Sackville, New Brunswick;
18, viene conquistato Fort Gaspereau, nei pressi della futura Port Elgin, New Brunswick;
[Entrambi costruiti all'inizio degli anni 1750 sull'istmo di Chignectou.]
In questa occasione vengono catturati i primi 300 acadiani.

Luglio
9
, spedizione anglo americana contro Fort Duquesne;
il 60enne gen. Edward Braddock (1695-1755) riesce nonostante la sua lunga esperienza a fare anche di peggio di George Washington
I piani operativi segreti delle campagne militari sul fronte nordamericano, che egli conservava tra le sue carte durante la spedizione contro Fort Duquesne, vengono abbandonati sulla strada della disastrosa ritirata anglo-americana nella quale lo stesso comandante perde la vita.
Alla sua morte il ruolo di comandante in capo delle truppe britanniche in Nord America viene svolto ad interim (1755-56) da William Shirley, il governatore del Massachusetts.

Agosto
tutti i maschi adulti della regione sono convocati a Fort Cumberland (già Fort Beauséjour) e nella chiesa di Grand-Pré, dove vengono immediatamente dichiarati prigionieri.
[Nei mesi successivi i soldati britannici percorreranno in lungo e in largo la regione a caccia di tutti coloro che non hanno risposto alle prime convocazioni e hanno cercato di nascondersi e di fuggire. Intorno a loro sarà fatta letteralmente terra bruciata.
Tutte le abitazioni e i granai saranno dati alle fiamme e distrutti.
Non appena sarà possibile, gli acadiani saranno imbarcati su navi inglesi e fatti partire.]

Settembre
8
, sconfitta francese nei pressi di Fort Edward, appena costruito sulle rive del fiume Hudson, a sud del Lago George, noto ai francesi come Lago Saint Sacrement;

Ottobre
Di una popolazione di quasi 13.000 abitanti, circa 6.000 vengono deportati. Altri scampano almeno temporaneamente alla deportazione rifugiandosi all'Ile Saint-Jean (2.000) o raggiungono il Canada (2.000). Altri ancora fuggono all'Ile Royale, nell'arcipelago delle isole di Saint-Pierre e Miquelon – nel loro insieme appena più grandi dell'Isola d'Elba – e nella regione dei fiumi Restigouche e Miramichi – nel futuro New Brunswick.

[La tragedia umana di queste migliaia di deportati, ricordata in seguito come "Grand Dérangement", troverà ampio spazio nella letteratura nordamericana: es. Evangeline. A Tale of Acadie (1847) e Pélagie-la-Charette (1979) della scrittrice acadiana Antonine Maillet.
Pochi acadiani vengono assimilati nelle province continentali americane, dove vengono maltrattati perché poveri e "papisti" e perché il loro arrivo è il frutto di una decisione politica alla quale le autorità coloniali non hanno partecipato.
Alcuni riescono a rientrare in Canada o nel futuro New Brunswick. Altri prendono la via di Saint-Pierre e Miquelon (1763), di Martinica (1764) e di Saint-Domingue (1765).
La loro destinazione finale è soprattutto la Louisiana, che alla fine della "guerra dei Sette anni" sarà ceduta alal Spagna.]

Anche se le ostilità in Nordamerica sono già iniziate – tanto l'attacco canadese a Pickawillany (1752) quanto l'uccisione di Jumonville (1754) – ora la corona britannica concepisce e dà corpo a una vera e propria strategia di attacco alle colonie francesi che risolva una volta per tutte i problemi creati dai punti caldi della presenza francese in Nord America.
Tale strategia, concepita sotto la guida di Th. Pelham-Holles, duca di Newcastle, è stata fortemente influenzata dal duca di Cumberland, nipote di re Giorgio II nonché generale dell'esercito britannico.
Delle mire espansionistiche delle province continentali americane non vi è alcun dubbio.

 




TERRANOVA
Governatore della provincia
Richard Dorrill
(1755 - 1756)

1755
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
Governatore della provincia
-

1755
-

 

NEW BRUNSWICK
Governatore della provincia
-

1755
-

 

NOVA SCOTIA
Governatore della provincia
-

1755
-

 

ISOLA DI CAPO BRETONE
Governatore della provincia
-

1755
-

 

Nord America (2)
-
-
-
-

1755
-


COLONIE DELLA CORONA
VIRGINIA
Governatore
-
-

1755
Jamestown, sul fiume James;






MASSACHUSETTS
Governatore
-
-

1755
-


NEW ENGLAND
[Confederazione dal 1643; Dominion 1686-88; Confederazione dal 1688.]
Governatore
-
-

1755
-

PLYMOUTH
Governatore
-
-

1755
-

NEW HAVEN
Governatore
-
-

1755
-

CAROLINA
[Vasto tratto di terre immediatamente a sud della Virginia.
[La concessione è geograficamente distinta in:
- parte settentrionale: attorno allo stretto di Albemarle;
- parte meridionale.]
Governatore
-
-

1755
-

NEW YORK
Governatore
-
-

1755
-

 

NEW JERSEY
Governatore
-
-

1755
-

 

COLONIE DI PROPRIETÀ
PENNSYLVANIA
Governatore
-
-

1755
-

 

MARYLAND [Dal nome della regina Enrichetta Maria]
Governatore
-
-

1755
-






DELAWARE
Governatore
-
-

1755
-

 

COLONIE DI COMPAGNIA
CONNECTICUT
Governatore
-
-

1755
-

RHODE ISLAND
Governatore
-
-

1755
-

a
a


1755
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico V
Albero genealogico
(Copenaghen 1723 - 1766)
figlio di Cristiano VI e di Sofia di Brandeburgo-Kulmbach;
1746-66, re di Danimarca e di Norvegia;



1755
-
NORVEGIA
1755
-
ISLANDA
1755
-

 

1755
REGNO di SVEZIA
Adolfo Federico II
Albero genealogico

(Gottorp 1710 - Stoccolma 1771)
figlio di Cristiano Augusto duca di Holstein-Gottorp, vescovo luterano di Lubecca, e di Albertina Federica di Baden-Durlach;
1744, 29 agosto, sposa la p.ssa Luise Ulrike di Prussia (1720-1782), sorella di Federico [il Grande];
1751-71, re di Svezia;




1755
-




 

1755
REGNO di PORTOGALLO
Giuseppe I
Albero genealogico

(Lisbona 1714-1777)
figlio di Giovanni V di Braganza [il Magnanimo] e di Marianna d'Austria;
1729, sposa Maria Vittoria, infante di Spagna;
1750-77, re di Portogallo;
capo del governo il marchese di Pombal;


1755
Lisbona viene distrutta dal terremoto.


a

1755
Spagna
Ferdinando VI

(Madrid 1713-Villaviciosa 1759)
figlio di Filippo V e di Maria Luisa Gabriella di Savoia;
1729, sposa l'infanta Barbara di Portogallo (1711-1758);
1746-59, re di Spagna;


1755
-


a


 



1755
SAVOIA - REGNO DI SARDEGNA
Carlo Emanuele III
Albero genealogico

(Torino 1701-1773)
figlio di Vittorio Amedeo II di Savoia e di Anna Maria d'Orléans;
1715-30, principe di Piemonte;
1730-73,
- conte di Aosta, Maurienne, Nizza e Asti;
- marchese di Saluzzo e Monferrato;
- re di Cipro e Gerusalemme [titolare];
- re di Sardegna e duca di Savoia;
1746-73, marchese di Finale e Oneglia;

- il Piemonte confina a est con il Ticino -

1755
-



1755
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Gian Giacomo Veneroso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1754 23 giu - 23 giu 1756, doge di Genova;


1755
-


1755
REPUBBLICA DI VENEZIA
Francesco Loredan 
Albero genealogico
(Venezia 9 feb 1685 - Venezia 19 mag 1762)
figlio di Andrea e di Caterina Grimani;
1752-62, doge di Venezia; [116°]

1755
-



1755
ducato di Modena
Francesco III d'Este
Albero genealogico
(Modena 1698 - Varese 1780)
figlio di Rinaldo I e di Carlotta Felicita di Brunswick-Lüneburg;
1737-80, duca di Modena;
1755
capitano generale delle truppe austriache in Italia e amministratore della Lombardia [fino all'arrivo dell'arciduca Ferdinando], lasciato a Modena un consiglio di reggenza, vive tra Milano e Varese dove si fa costruire una splendida villa;




1755
-

1755
Ducato di Parma e Piacenza
Felipe di Borbone

(Madrid 15 mar 1720 - Alessandria, Italy 18 lug 1765?)
figlio di Filippo V e di Elisabetta Farnese;
1738, 16 agosto, sposa la p.ssa Louise-Elisabeth di Borbone, sorella di Louis XV;
1748-65, duca di Parma e Piacenza;
valendosi dell'opera del ministro G.-L. du Tillot;



1755
-

1755
REGNO di NAPOLI e SICILIA
Carlo VII
Albero genealogico
(Madrid 1716 - 1788)
quintogenito di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese;
1732-34, duca di Parma e Piacenza (don Carlos);
grazie ai diritti ereditari fatti valere dalla madre;
1735-59, re di Napoli e di Sicilia;
[titolo che gli sarà riconosciuto ufficialmente nel 1738]
quando occupa il Regno di Napoli, B. Tanucci lo segue e qui viene nominato ministro di giustizia;
1740-48, guerra di successione austriaca: si schiera con i franco-ispani;
1755


1759-88, re di Spagna (Carlo III);

NAPOLI
Ministro di giustizia
B. Tanucci
(1735 -1759)
Ministro degli esteri
B. Tanucci
(1755 -1759)

1755
-




SICILIA
Viceré
G. Fogliani
(1755 - 1773)
1755
-
 

a



Aldini, Antonio (Bologna 1755-Pavia 1826) politico bolognese, professore di diritto a Bologna;
deciso sostenitore di N. Bonaparte è da questi nominato ambasciatore della Repubblica Cisalpina a Parigi;
ritorna in patria perché nominato presidente del Consiglio degli Anziani della Repubblica;
non appena costituito il Regno d'Italia è nominato presidente del Consiglio;
sorto un conflitto con F. Melzi d'Eril, si ritira andando a vivere in Francia, nel castello di Montmorency che ha acquistato con i lauti guadagni realizzati;
1814, dopo la caduta di Napoleone I, si mette al servizio dell'Austria, trasferendosi a Milano, tentando invano di impedire il ritorno di Bologna sotto il dominio papale.

Amar, Jean-Pierre-André o Jean-Baptiste-André (Grenoble 11 maggio 1755 – Parigi 21 dicembre 1816) politico francese;
[Nato in una famiglia agiata (suo padre era direttore della Monnaie).]
avvocato al Parlamento di Grenoble;
1789, ha da poco acquistato la carica di Tesoriere di Francia quando scoppia la Rivoluzione e si allinea tardivamente alle nuove idee;
1792, diviene membro del direttorio del distretto di Grenoble;
9 settembre, viene eletto (5° su 9) deputato alla Convenzione nazionale per il dipartimento dell'Isère facendosi subito notare per i suoi attacchi contro gli emigrati; dal momento della sua elezione siede sui banchi della Montagna;
1793, gennaio, al momento del processo a Luigi XVI se la prende violentemente con J.-D. Lanjuinais, che ritiene la Convenzione incompetente per giudicare il re poiché richiede una maggioranza dei due terzi; in seguito vota per la colpevolezza del re, contro l'appello al popolo, per la pena di morte e l'esecuzione nelle ventiquattrore e contro il rinvio;
21 gennaio, il giorno dell'esecuzione del re, egli chiede l'arresto di tutti coloro che avanzeranno proposte sospette;
10 marzo, sostiene ardentemente Robert Lindet che ha chiesto la creazione di un Tribunale rivoluzionario, unica misura, secondo lui, che possa salvare il popolo;
aprile, viene inviato con Merlino nell'Ain et l'Isère per accelerare il reclutamento;
21 maggio, protesta contro la decisione di conferire a Kellermann l'armata delle Alpi;
28 maggio, vota contro la relazione del decreto che la vigilia ha annullato la "Commissione dei Dodici";
31 maggio, accanito avversario dei girondini, da questo momento diviene ancora più influente;
13 giugno, provoca il decreto di messa in stato d'accusa contro F.-N.-L. Buzot;
16 giugno, diviene membro del "Comitato di sicurezza generale";
30 luglio, provoca il decreto di messa in stato d'accusa contro Duprat, Mainvielle eVallée ;
2 agosto, accusa J.-L. Carra di essere un cospiratore ed è sempre lui che procede all'arresto di Rabaut Saint-Étienne;
3 ottobre, viene incaricato di concludere contro P.-V. Vergniaud, M.-E. Guadet e gli altri girondini;
è infine l'autore di un rapporto ["rapporto Amar"] che accusa di realismo e di aggiotaggio Basire, Chabot, Delaunay, Fabre d'Églantine e Julien de Toulouse;
1794, 4 aprile, diviene presidente della Convenzione;
9 Termidoro, si dichiara violentemente contro M. Robespierre contribuendo alla sua caduta;
12 Germinale, Anno III, viene implicato nell'insurrezione contro la Convenzione con Barère, Collot d'Herbois, Billaud Varennes e Vadier e arrestato;
4 Brumaio, viene liberato per amnistia;
ritiratosi dalla vita pubblica, viene nuovamente arrestato dal Direttoriio come complice della "congiura degli Eguali"; condotto davanti al Tribunale della Senna per l'applicazione della legge del 22 Floreale, che invia in esilio diversi "convenzionali", resta tuttavia a Parigi;
alla Restaurazione non è proscritto come regicida dalla legge del 12 gennaio 1816 perché aveva rifiutato di aderire all'atto addizionale del 1815;
[Alla fine della sua vita si è avvicinato alla pietà e al misticismo. Ha tradotto le opere filosofiche del mistico svedese E. Swedenborg.]

Apostoli, Francesco (Venezia 1755-1816) storico e letterato italiano;
Ricerche su gli uomini e le cose del secolo XVIII (1785)
Lettere Sirmiensi (1801, ispirate alla sua esperienza di prigionia sotto gli austriaci)
Rappresentazione del secolo XVIII (1801-1802)
Dell'istoria dei Galli, Franchi e Francesi (1810).

Barère de Vieuzac, Bertrand (Tarbes 1755-1841) politico e giornalista francese;
avvocato di Toulouse;
1789, eletto deputato per il Terzo stato di Bigorre agli Stati Generali;
fonda a Parigi il primo giornale politico della Rivoluzione «Le point du jour» (1789-1891);
eletto deputato alla Convenzione, classificato come Montagnardo, si segnala per la sua facondia, che gli vale il titolo di "Anacreonte della ghigliottina", e per il suo zelo rivoluzionario; rimane preso da Marat ma costruisce la sua reputazione nel processo del re; fa rigettare l'appello del popolo proposto da Vergniaud;
1793, 7 aprile, eletto membro del Comitato di salute pubblica;
10 luglio, rieletto, si avvicina tardivamente agli avversari di M. Robespierre;
[È l'ispiratore [sembra] della congiura contro M. Robespierre alla Convenzione.]
1795, viene deportato come terrorista;
18 Brumaio, liberato, vive nell'ombra;
1815-30, esule a Bruxelles;
Platone in Italia di V. Cuoco (?, traduzione)
Memorie (1842-43).

Barras, Paul François visconte di (Fox-Amphoux, Provenza 1755-Chaillot, Parigi 1829) ufficiale napoleonico e politico francese, discendente di antica famiglia provenzale;
ufficiale nelle Antille e in India sotto l'antico regime;
1789, partecipa all'assalto della Bastiglia; deputato alla Convenzione, nota N. Bonaparte durante la presa di Tolone e ne favorisce l'ascesa;
[9 Termidoro] partecipa alla cospirazione che porta alla caduta di M. Robespierre;
nominato comandante delle forze di Parigi, riesce ad imporre l'ordine con estrema durezza;
1795, nel Direttorio diventa la mente direttiva svolgendovi una parte preponderante con una politica personale;
uomo leggero, avido di ricchezza e di piaceri, viene messo facilmente da parte dopo il 18 brumaio da N. Bonaparte, di cui ha favorito il matrimonio con Giuseppina e le prime tappe dell'ascesa.
Memorie (postume)
[Dettate a Rousselin de Saint-Albin, si sfoga con molti dettagli intimi contro Napoleone; in esse racconta che L.-S.- Freron, fondatore dell' «L'Orateur du peuple» contrario a G. Mirabeau, crudele antifederalista reazionario e amico di Napoleone, dal quale ottenne un posto di amministratore degli ospedali, viveva maritalmente con Paolina Bonaparte allora appena quindicenne…].

Bayle, Moyse-Antoine-Pierre-Jean (Chêne presso Ginevra 16 luglio 1755 – Lyon, Rhône 1° luglio 1815) politico francese.

Bizanet, Guilin-Laurent (1755-1836) militare francese;
nel vecchio regime è cannoniere di marina;
1793, colonnello, viene nominato generale;
si rende celebre per aver respinto le truppe inglesi che tentavano di penetrare a Berg-op-Zoom;
durante i Cento giorni e governatore di Tolone;
messo a riposo da Louis XVIII, viene poi reintegrato nell grado da Luigi Filippo;
1833, lascia il servizio.

Blumauer, Aloys (1755-1798) poeta austriaco, prima gesuita, poi censore, framassone e libraio a Vienna
Abenteuer des frommen Helden Aeneas o Travestierte Aeneis (Le avventure del pio eroe Enea)
Wunderbare Historia einer durch dreyssig Jahre unverwesen gebliebenen alten Jungrauschaft; messa in versi da Magistrum Jocosium Hilarium (Vienna 1786, Meravigliosa istoria di una vecchia verginità rimasta intoccata per trent'anni)
Die Klageneines Ingenieurs über den Verfall der Reitze seiner Frau (Vienna 1786, Lamentele di un ingegnere per la scomparsa delle attrattive di sua moglie)
Saturnus, Lot und seine Tochter (Lot e sua figlia)
Trostgedicht für die Regelschwestern (Poesia di consolazione per le monache)
Beichte (Confessione, in dialetto austriaco)
Amor
Zauberring (L'anello magico; rivolta contro l'insaziabile Messalina russa Caterina II)
Inoltre da ricordare:
Erotische Liebesgedichte oder auserlesene von Blumauer und anderen der berühmten Dichtern (sic) unserer Zeit (Francoforte e Lipsia 1793, Poesie d'amore erotiche e scelte di Blaumauer e di altri famosi poeti del tempo).

Brillat-Savarin, Anthelme (Belley, Ain 1755-Parigi 1826) scrittore francese, magistrato;
Essai sur le duel (1819, Saggio sul duello)
La physiologie du goût (1825, La fisiologia del gusto).

Bulow, Federico Guglielmo von (1755-1816) militare prussiano;
18113, generale, si segnala nella guerra contro Ney;
1815, a Waterloo è tra i generali che più coadiuvano il G.L. Blücher nella manovra decisiva.

Carnot, Claude-Marie o Claude-Marie Carnot de Feulins, detto Carnot-Feulins (Nolay, Côte d'Or 15 luglio 1755 – Autun, Saône-et-Loire 16 ottobre 1836) militare e politico francese;
[Figlio di Claude-Abraham Carnot (1719-1797), notaio reale;
Fratello di:
. Joseph Carnot (1752-1835), giureconsulto;
. Lazare Carnot (1753-1823), fisico, matematico, generale e uomo politico.]

1788, ex alunno dell'École royale del Genio di Mézières, è nominato capitano;
1789, allo scoppio della Rivoluzione ne adotta moderatamente i principi;
1790, diviene amministratore del dipartimento del Pas-de-Calais;
1791, 27 agosto, viene eletto deputato di questo dipartimento all'Assemblea legislativa;
[Appartiene al comitato militare durante tutta la durata della sessione e fa diverse proposte sull'organizzazione dei comitati, della gendarmeria, sul reclutamento dell'armata, sulla nomina degli aiutanti-generali e sulla difesa delle piazzeforti.]
1792, 10 agosto, fa parte dei commissari inviati all'Hôtel de Ville e che, essendo stati accolti dal fuoco delle Guardie svizzere sulla piazza del Petit-carrousel, rientrano all'assemblea; è qui che propone di invitare il re a venire nella loggia del logografo, vicino al presidente; egli fa decretare l'invio di commissari alle armate, diviene, dopo la sessione, durettore del dipartimento generale delle fortificazioni e si incarica di andare a verificare lo stato delle armate sulla frontiera del Nord; fa visita alle armate della Moselle e del Rhin, e, più tardi, dirige le fortificazioni di Dunkerque, al momento dell'assedio di questa piazza da parte degli inglesi;
1793, 16 ottobre, rende importanti servizi durante la battaglia di Wattignies; 21 ottobre, partecipa alla presa di Furnes;
1796, 4 giugno (16 Pratile, Anno IV) quando suo fratello Lazare diviene membro del Direttorio egli viene promosso generale di brigata ed chiamato presso di lui a Parigi;
egli condivide la sua proscrizione dall'anno V all'anno VIII;
rientrato in grazia, dà le dimissioni poco dopo in seguito ad un alterco con il primo console circa la spedizione di Santo Domingo, nella quale dovrebbe prendere il comando del Genio; rimane così diversi anni senza emolumenti né pensione;
1814, riprende servizio per occupare le funzioni di ispettore generale del Genio; 24 agosto, viene fatto cavaliere della "Légion d’honneur" da Luigi XVIII;
1815, 12 maggio, durante i Cento giorni viene eletto alla Camera dei rappresentanti per l'arrondissement di Chalon-sur-Saône e diviene uno dei segretari di questa assemblea; 18 giugno, dopo il disastro di Mont-Saint-Jean, propone di decretare che l'armata ha ben meritato ed è benemerita della patria; è incaricato con i suoi colleghi dell'ufficio di portare a Napoleone I l'atto di accettazione della sua seconda abdicazione; suo fratello Lazare fa ormai parte del governo provvisorio, egli lo rimpiazza ad interim al ministero dell'Interno dal 23 giugno al 9 luglio; qualche tempo dopo, per raggiunti limiti di età, viene ammesso alal pensione;
1816, luglio, viene arrestato in seguito ad una sua corrispondenza con il fratello Lazare, ora in esilio, ma è rilasciato quasi subito;
1817, il governo reale gli concede il brevetto di tenente-generale;
De l'incompatibilité de la noblesse et de la pairie héréditaire, pour servir et apprécier les changements proposés à la loi actuelle des élections (1820)
Des dangers de l'oligarchie dans le cadre d'un changement de principes dans la loi actuelle des élections (1820)
1836, 16 ottobre, muore ad Autun (Saône-et-Loire).

Cloots, Jean-Baptiste o Anacharsis Clootz (Gnadenthal, Treviri 1755-Parigi 1794) politico francese di origine tedesca;
[Ricco barone tedesco, ricevette un'educazione europea e viaggiò molto. Entusiasmato dalla Rivoluzione francese, si dimostra l'apologista di una guerra rivoluzionaria in tutta Europa.]
1776, si trasferisce a Parigi;
Certezza delle prove del maomettanesimo (1780)
1789, entra nel club dei giacobini;
1790, all'assemblea nazionale guida una delegazione di 36 stranieri, sostenitori della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, autonominandosi "oratore del genere umano", dopo aver assunto il soprannome di Anacharsis;
1794, eletto alla Convenzione dall'Oise, giustifica il massacro di settembre, vota la morte del re, predica la Repubblica universale e adotta il culto della Ragione, schierandosi con gli "hebertisti";
6 nevoso, escluso dalla Convenzione da un decreto di M. Robespierre contro gli stranieri, è denunciato da Saint-Just nello stesso tempo degli "hebertisti";
24 marzo, viene ghigliottinato.

Cobenzl, Luigi conte di (1755-1808) diplomatico austriaco;
1782, ambasciatore alla corte di Russia;
1797, inviato come rappresentante dell'Austria a Udine, firma il trattato di Campoformio;
1798, ministro degli Esteri;
1801, a Lunéville conclude un trattato di pace con la Francia;
viene poi nominato vice-cancelliere.

Corvisart des Marets, Jean-Nicolas (Dricourt, 15 febbraio 1755 – Parigi, 18 settembre 1821) medico francese e medico personale (1804-15) di Napoleone I;
[Descrisse i sintomi delle stenosi valvolarie del cuore e perfezionò il metodo della percussione.]

Couthon, George-Auguste detto Aristide (Orcet, 22 dicembre 1755 – Parigi, 28 luglio 1794) politico francese, ardente giacobino;
fin dalla giovinezza la sua salute è debilitata, essendo afflitto da emicrania cronica ed avendo egli perso l'uso delle gambe, tanto da doversi spostare nelle strade di Parigi con una sedia a rotelle (ancora oggi conservata al Museo Carnavalet a Parigi);
[Si dice che tale inabilità fosse stata causata da una notte passata nascosto in una botte piena di acqua ghiacciata per non compromettere l'onore di una donna che amava.]
1785, si laurea in giurisprudenza a Clermont-Ferrand;
1786, 11 dicembre, già divenuto avvocato, entra ora nella massoneria, segnatamente nella loggia San Maurizio dell'Oriente di Clermont;
[In futuro una loggia del Grande Oriente di Parigi porterà ancora il suo nome.]
1787, è nominato membro dell'Assemblea provinciale dell'Alvernia;
1790, è nominato presidente del Tribunale civile di Clermont-Ferrand (città che gli dedicherà una via);
1789, membro della municipalità di Clermont-Ferrand allo scoppio della Rivoluzione, pubblica il manifesto L'Aristocrate converti, nel quale si dichiara un liberale e un difensore della monarchia costituzionale;
1791, viene eletto deputato all'Assemblea Legislativa;
1792, settembre, viene eletto deputato della Convenzione Nazionale;
[Qui, per un certo periodo, non sa tuttavia a quale gruppo unirsi. Le sue opinioni si radicalizzano dopo la fuga di Luigi XVI.]
Una visita nelle Fiandre per motivi di salute lo avvicina a Dumouriez verso il quale prova una sincera simpatia.
1793, quando si decide come procedere nei confronti di Luigi XVI, vota per la condanna a morte;
uno dei redattori della Costituzione, si lega infine con M. Robespierre, con il quale condivide una serie di opinioni, in particolare in materia di religione, e con L.-A. Saint-Just;
con quest'ultimo, dopo avere contribuito alla caduta dei Girondini, anzi essere stato il primo a chiederne l'arresto, forma il famoso triumvirato, che si accusa di aspirare alla dittatura;
1° giugno, in questa seduta che spazza via i girondini, P.-V. Vergniaud grida dal suo banco la celebre frase: «Portate un bicchiere di sangue, Couthon ha sete!».
10 luglio, da questo momento diviene membro del "Comitato di Salute pubblica", con M. Robespierre e L.-A. Saint-Just;
viene inviato in missione nella natia Clermont;
9 ottobre, viene inviato in missione a Lione; proprio in questa città è lui a iniziare la repressione che diverrà ancora più violenta dopo che sarà richiamato a Parigi e e sostituito da Collot d'Herbois e da C.-F. Fauchet;
è lui l'ideatore e relatore della legge del 22 pratile, detta del "grande Terrore", che riorganizza il Tribunale rivoluzionario e sancisce la pena di morte per chiunque critica il patriottismo e mette in pericolo la morale e i principii rivoluzionari;
[Sembra che egli stesso abbia detto che non si tratta più di punire gli avversari, ma di eliminarli.]
1794, con L.-A. Saint-Just e con Philippe Lebas è uno dei pochi deputati della Convenzione che rimangono fedeli a M. Robespierre, condividendone le ultime ore, fino alla condanna a morte per ghigliottina, eseguita il 10 Termidoro (28 luglio) 1794. Il suo corpo venne gettato in una fossa comune del Cimitero degli Errancis.

Dabrowski, Jan Henrik o Jan Henrik Dombrowski (Pierszowice, Cracovia 1755-Winagóra, Posnania 1818) militare polacco, da cui l'inno nazionale della repubblica polacca Canzone di Dabrowski;
si distingue nelle campagne del 1792 e 1794;
1794, è promosso generale di divisione poco prima della presa di Varsavia da parte dei russi;
partecipa all'insurrezione antirussa di T. Kosciuszko e alla difesa di Varsavia;
1796, esule in Francia, viene in Italia al seguito delle armate francesi e organizza a Milano la 1ª divisione polacca;
1797, creato generale, ha il comando delle truppe polacche nell'esercito d'Italia; alla campagna d'Italia si distingue valorosamente nella battaglia della Trebbia;
1802, passa al servizio della Repubblica Cisalpina divenuta poi Regno d'Italia;
1806, partecipa con Napoleone I alla campagna di Prussia e asseconda gli sforzi di Poniatovski;
nominato generale, si distingue in tutte le campagne napoleoniche soprattutto in Russia (1812) e a Lipsia (1813); 1814, rimane al servizio della Francia, sempre al comando dei suoi polacchi che poi riconduce in patria, dietro l'illusoria promessa fattagli da Alessandro I di ridare alla Polonia l'indipendenza; è nominato senatore dallo zar ma, deluso, si tiene in disparte dalla vita politica.

Desfieux, François (Bordeaux 1755 – Parigi 24 marzo 1794, ghigliottinato) rivoluzionario francese.

Fabre, Philippe-François-Nazaire detto Fabre d'Églantine (Carcassonne 1755-Parigi 1794) politico e drammaturgo francese, di cui i versi della romanza Il pleut, il pleut, bergère;
a Parigi prende parte al movimento rivoluzionario, sulle posizioni di J.-P. Marat, e diventa deputato alla Convenzione;
Philinte de Molière ou la suite du Misanthrope (1790, Filinto di Molière o il seguito del Misantropo)
1794, gennaio, divenuto il maggior collaboratore di G.-J. Danton, accusato di malversazione viene arrestato e ghigliottinato assieme all'amico.

Fantoni, Giovanni o Labindo (Fivizzano 1755-1807) poeta italiano,
Odi (1782)
Scherzi (1784)
Idilli (1785, inclusi in Poesie varie e prose, 1785).

Fersen, Axel conte di (1755-1810) diplomatico e militare;
partecipa alla guerra d'indipendenza nord-americana;
stabilitosi a Parigi acquista il favore della regina Maria Antonietta e prepara la fuga della famiglia reale, che fallisce a Varennes;
assai apprezzato da Gustavo III e da Gustavo IV, ritorna in patria ed è nominato maresciallo.

Flaxman, John (York 1755-Londra 1826) scultore e disegnatore inglese;
a Roma illustrò, tra il 1793 e il 1794, l'Iliade, l'Odissea, la Divina Commedia e le tragedie di Eschilo (in tutto 213 disegni, incisi dal Piroli).

Florian, Jean-Pierre Claris de (Sauve, Linguadoca 1755-Sceaux, Parigi 1794) scrittore francese, autore di romanzi pastorali in prosa;
Galatée (1783, Galatea, imitazione da Cervantes)
Numa Pompilius (1786, Numa Pompilio)
Estelle (1788, Estella)
1789, protetto dal duca di Penthièvre e comandante della Guardia borghese di Sceaux, viene poi arrestato come cospiratore;
Gonzalve de Cordoue (1791, Consalvo di Cordova)
Fables (1792, Favole, in versi).

Fourcroy, Antoine-François de (Parigi, 15 giugno 1755 – Parigi, 16 dicembre 1809) chimico e medico francese;
[Figlio di un farmacista al servizio del duca di Orléans.]
inizia gli studi in medicina su consiglio dell'anatomista F. Vicq d'Azyr;
1780, dopo molte difficoltà dovute alla carenza di mezzi economici, riesce a ottenere la laurea;
[Durante gli studi la sua attenzione è rivolta in special modo alla chimica anche grazie all'influenza di J.B.M. Bucquet, professore di chimica alla Scuola di Medicina di Parigi.]
per alcuni anni esercita la professione di medico;
1784, viene scelto per succedere a P.J. Macquer come assistente di chimica nella scuola del "Jardin du roi", uno tra i più grandi centri di ricerca biologica dell'epoca, dove le sue lezioni diventano sempre più popolari;
1785, viene anche nominato socio dell'Académie des Sciences di Parigi;
1787, conquistato dalle teorie di A.-L. Lavoisier, che aiuta a diffondere grazie a suoi voluminosi scritti, comincia a collaboare con con Guyton de Morveau e C.-L. Berthollet alla realizzazione di un sistema razionale di nomenclatura chimica: Methode de nomenclature chimique (1787)
lega il suo nome ad un gran numero di trattati di chimica, ma anche di fisiologia e di patologia; sa essere di volta in volta un attento insegnante, un abile coordinatore e un originale ricercatore; si occupa, infatti, anche di ricerca sperimentale, collaborando soprattutto con L.-N. Vauquelin, studiando la chimica di alcuni processi fisiologici;
Philosophie chimique (1792)
[La sua opera più conosciuta, considerata in modo unanime una delle sintesi più brillanti della teoria chimica lavoisieriana, tradotta in ben undici lingue.]
1789, durante la Rivoluzione francese fa parte del Club dei Giacobini (che riunisce i rappresentanti della borghesia e democratici, come M. Robespierre e C. Desmoulins);
1793, partecipa alla Convenzione nazionale divenendo membro del "Comité de istruction public" e del "Comité de Salut public";
[A causa della sua partecipazione alla Convenzione, sarà accusato di aver contribuito all'uccisione di A.-L. Lavoisier (ghigliottinato dai rivoluzionari a Parigi nel 1794).
Georges Cuvier, nel suo Eloge historique di Fourcroy, respingerà tale accusa, ma, benché non sia possibile provare una sua partecipazione attiva alla condanna, è quasi impossibile assolverlo dall'accusa di un'opportunistica indifferenza.]

in seguito, durante la dominazione di N. Bonaparte, come direttore generale dell'istruzione contribuisce significativamente alla creazione di scuole per l'istruzione primaria e secondaria (l' "École centrale des Travaux publics"), occupandosi specialmente degli studi scientifici;
1809, 16 dicembre, muore a Parigi; lo stesso viene insignito del titolo di conte dell'impero francese.
[Il Catalogue of Scientific Papers della Royal Society gli attribuisce 59 trattati, mentre altri 58 risultano scritti in collaborazione con altri studiosi.]

Ganteaume [o Ganthaume], Antoine-Honoré-Joseph (1755-1818) militare francese;
dopo essere stato ufficiale della marina mercantile, entra nella marina militare;
1798, diventa capo di S.M. di Brueys, dopo la di lui morte nella battaglia di Abukir; ottiene la nomina a contrammiraglio e il comando della flotta francese d'Egitto;
1799, riconduce N. Bonaparte in Francia riuscendo ad eludere la sorveglianza della flotta inglese;
1804, viceammiraglio, diventa comandante della squadra del Mediterraneo e rifornisce di viveri Corfù bloccata dagli inglesi;
1814, partigiano dei Borbone, si tiene in disparte durante i Cento giorni;
al ritorno di Louis XVIII è nominato pari.

Gardien, Jean-François-Martin (Château-Renault 9 gennaio 1755 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
[Figlio di un notaio reale.]
esercita la professione di avvocato a Château-Renault;
1790, aprile, come appare da una lettera, è ostile alle idee rivoluzionarie;
nei mesi seguenti, tuttavia, entra nel campo rivoluzionario divenendo così procuratore-sindaco di Château-Renault;
esercita la professione di avvocato a Château-Renault;
1792, 6 settembre, viene eletto (4° su 8) deputato d'Indre-et-Loire alla Convenzione nazionale, dove siede alla sinistra mostrandosi vicino ai montagnardi;
23 novembre, membro della commissione incaricata di esaminare i documenti rinvenuti nell' "Armoire de fer", presenta il suo rapporto davanti alla Convenizone;
egli insiste particolarmente su una lettera di felicitazioni inviata da Luigi XVI al marchese di Bouillé – dopo la repressione della rivolta della guarnigione di Nancy nel 1790 –, deducendone che il re è il principale responsabile della conclusione sanguinosa di questo affare;
alcune settimane più tardi interviene per far arrestare alcuni amministratori di Château-Renault, sospettati di realismo;
è in questo periodo che lascia i banchi della Montagna per raggiungere quelli della Gironda, dando sempre più prova di conservatorismo;
1793, gennaio, al processo di re Luigi XVI egli vota contro l'appello al popolo, si pronuncia per la detenzione e il bando fino a pace avvenuta, e per il rinvio;
sostiene in pieno la messa in stato d'accusa di J.-P. Marat che considera come un pericoloso agitatore;
18 maggio, viene eletto alla Commissione dei Dodici dai girondini; viene quindi denunciato, prove alla mano, dalla municipalità di Blois come traditore per aver intrattenuto dei legami con dei contro-rivoluzionari; egli si difende con coraggio da queste accuse, che attribuisce alle sue denunce contro J.-L. Tallien; pur tuttavia Bourdon de l'Oise chiede il suo arresto;
costretto a dare le dimissioni, viene poi colpito da mandato d'arresto provvisorio tanto che i documenti sono sigillati; essi vengono esaminati da B. Barère de Vieuzac, membro del Comitato di salute pubblica;
30 maggio, Basire, a nome del Comitato di sicurezza generale, dichiara che nulla di provato è stato scoperto contro di lui; malgrado tutto, con la caduta dei girondini nei giorni che seguono, viene tenuto in prigione;
3 ottobre, colpito da decreto d'accusa, viene giudicato con i girondini, arrestati dopo le giornate del 31 maggio e 2 giugno;
[La sua partecipazione alla Commissione dei Dodici è sufficiente per la sua rovina davanti al Tribunale rivoluzionario; interrogato sul suo ruolo nella Commissione, egli afferma di avere avuto un ruolo piuttosto passivo, pensando di eludere una cospirazione che, secondo lui, non esiste affatto;
riconosce di aver interrogato Dobsen, arrestato su ordine della Commissione, e di aver dedotto la sua innocenza al punto da richiedre la sua liberazione; ma quando è chiamato a testimoniare, Dobsen lo accusa di averlo maltrattato nel corso del suo interrogatorio, il che confuta il deputato della Turenna, che rigetta la responsabilità sui suoi colleghi; scioccato per la sua condotta, il suo coaccusato Vigée conferma la sua brutalità.]

30 ottobre (9 Brumaio, Anno II), viene condannato a morte;
31 ottobre, viene ghigliottinato.
[Alla Convenzione viene sostituito dal supplente Louis Potier.]

Giuliani, Antonio de (Trieste 1755-1835) scrittore politico triestino
La vertigine attuale dell'Europa (1790)
Saggio politico sopra le vicissitudini inevitabili delle società civili (1791)
Riflessioni politiche sopra i debiti e i crediti considerati in rapporto alla legislazione e alle rivoluzioni civili (1792).

Guidobbono Cavalchini, Francesco (1755-1828), prelato italiano;
[Figlio del barone Pier Alberto, gentiluomo di Camera di S.M. Carlo Emanuele, e della nobildonna Antonia Maria della Valle Agnelli Maffei; fu don Alfonso Maria patrizio di Casale; nipote di Gian Carlo]
1808, governatore di Roma, viene arrestato e fatto prigioniero in Francia per ordine del generale francese conte di Miollis;
1818, cardinale, prefetto del buon governo.

Hamilton, Alexander (Charlestown, Indie Occidentali Britanniche 1755-New York 1804, ucciso in duello) politico statunitense.

Herbin-Dessaux, Jean-Baptiste (1755-1832) militare francese;
generale, si distingue nell'attacco del Moncenisio nell'esercito d'Italia, dove continua a servire fino al 1809.

Isnard (1755-1825) politico francese;
1791, negoziante a Grasse, viene eletto per il Var alla Legislativa e poi alla Convenzione; uno degli uomini più violenti della Gironda, richiede misure repressive contro gli emigrati e i preti refrattari;
1793, sfugge alla proscrizione e si nasconde fino al 9 Termidoro;
rieletto per il Var al Consiglio dei Cinquecento, sarà creato barone dell'Impero da Napoleone.

Lefebvre, Pierre-François-Joseph de duca di Danzica (Rouffach, Haut-Rhin 1755-Parigi 1820) militare francese;
1773, di origini modeste, si arruola 18enne nelle guardie francesi;
1783/8, è nominato sergente;
[Sposa Catherine (1753-1835), lavandaia a Parigi e poi del suo reggimento; donna di originale personalità, 18 figli, mantiene sempre il suo carattere popolano; viene popolarizzata da V. Sardou col nome di "Madame Sans-Gêne" nell'omonima commedia.]
1789, dopo lo scoppio della Rivoluzione e il congedo del corpo, combatte nelle armate del Reno;
1793, capitano dell'esercito repubblicano della Mosella;
1794, diventa generale di divisione; passato all'armata della Sambre-et-Meuse, luogotenente di J.-B. Jourdan, si distingue nella battaglia di Fleurus;
1796, si distingue anche nella battaglia di Altenkirchen;
1797, sostituisce a Verona il gen. L. Baraguey d'Hilliers;
1799, 18 novembre [Brumaio], collabora con N. Bonaparte all'esecuzione del colpo di stato: invade il Consiglio dei Cinquecento con i suoi granatieri;
1806, compreso nella lista dei primi marescialli di Francia, nella battaglia di Jena tiene il comando della guardia imperiale a piedi;
1808, prende parte alla spedizione in Spagna e poi comanda le armate del Danubio; partecipa a tutte le campagne napoleoniche; viene fatto senatore e maresciallo di Francia;
1809, assedia e occupa la città di Danzica della quale viene poi creato duca;
1812, a capo della guardia imperiale, segue l'imperatore nella campagna di Russia;
1814, … e nella campagna di Francia;
favorevole alla prima Restaurazione e nominato alla camera dei pari, nei Cento Giorni è ancora con Napoleone I che gli conferma la nomina;
1815, nella seconda restaurazione viene escluso dalla camera dei pari;
1819, è reintegrato alla camera dei pari.

Louis, Joseph-Dominique - barone, o abbé Louis o baron Louis (Toul, Trois-Évêchés 13 novembre 1755 – Bry-sur-Marne, Val-de-Marne 26 agosto 1837), politico e diplomatico francese.

Narbonne-Lara, Louis-Marie-Jacques-Almarique conte di (1755-1813) militare, diplomatico e politico francese;
[Figlio di un gentiluomo del duca di Parma.]
1780, appena 25enne diventa colonnello;
1789, si pronuncia per una rivoluzione moderata ed è uno dei capi del partito della monarchia costituzionale del marchese di La Fayette;
1790, comandante della guardia nazionale di Besançon;
1791, 6 dicembre, imposto come ministro della Guerra grazie a madame de Staël, non ottiene grandi successi nell'organizzazione dell'esercito per cui è presto avversato sia dal partito moderato che dal partito della Corte;
1792, 10 marzo, si dimette; qualche giorno prima del 10 agosto raggiunge l'armata del nord, tentando di salvare la monarchia; riesce a sottrarsi al mandato di arresto grazie a madame de Staël che lo fa partire per Londra da dove invia alla Convenzione un memoriale a favore di Louis XVI;
1793, si reca in Svizzera, poi in Germania;
1799, dopo il 18 brumaio ricompare in Francia;
1801, aderisce al regime napoleonico che si serve di lui come generale e come diplomatico;
1809, è nominato generale di divisione;
1810, diventa conte dell'Impero e aiutante di campo di Napoleone I;
1813, ambasciatore a Vienna, muore quando è governatore a Torgau.

Paré, Jules-François (Rieux, Marne 11 agosto 1755 – 1819) politico francese;
[Figlio di un carpentiere.]
di famiglia modesta, fornito soltanto di una educazione primaria, si lega d'amicizia con G.-J. Danton al Collège des Oratoriens di Troyes, divenendo in seguito maître-clerc in questo collegio a Parigi, mentre l'amico è avvocato nei consigli del re;
1789, allo scoppio della Rivoluzione, ne adotta con moderazione i principi e ottiene, grazie alla protezione del suo amico, un posto di commissario dipartimentale;
1793, viene eletto segretario del consiglio esecutivo provvisorio; 20 agosto, nominato ministro dell'Interno al posto di D.-J. Garat, si dimostra al di sotto del suo compito e viene denunciato come «un nuovo Roland» da J.-R. Hébert e F.-N. Vincent, e come un dantonista da G.-A. Couthon;
1794, 5 aprile (16 Germinale , Anno II), proprio il giorno della morte di G.-J. Danton sulla ghigliottina, dà le dimissioni da ministro; si tiene quindi prudentemente in disparte dagli affari nazionali;
anno IV, è nominato commissario del Direttorio presso il dipartimento della Senna, poi amministratore degli ospedali militari;
sotto l'Impero vive in una piccola proprietà che possiede nel suo paese natale, rimanendo lontano dagli affari pubblici;
1819, 29 luglio, muore a Parigi.

Parkinson, James (Shoreditch, Londra 1755-Londra 1824) medico inglese,apprendista del padre medico, militò in un gruppo politico radicale rischiando più volte la prigione
1807, è tra i fondatori della "Geological Society"
È universalmente noto per la descrizione della malattia del sistema nervoso centrale: "paralisi agitante", oggi "morbo di Parkinson". 

Pastoret, Claude-Emmanuel – marchese di (1755-1840) politico francese;
proveniente da una illustre famiglia della nobiltà di toga della Provenza, è referendario alla corte dei Tributi sotto il vecchio regime;
1789, in un primo tempo aderisce alla Rivolzuzione ma, inviato dai suoi elettori parigini all'Assemblea legislativa, prende le parti dei realisti;
[In pratica è prima favorevole alla Rivoluzione e poi uno dei capi del partito monarchico.]
1792, dopo il 10 agosto, si rifugia in Savoia;
[Ritornerà a Parigi dopo l'eliminazione di M. Robespierre.]
deputato al Consiglio dei Cinquecento, si compromette per le sue relazioni col partito dei "Clichiens";
dopo il 18 Fruttidoro è costretto ad emigrare;
1799, dopo il 18 Brumaio fa ritorno in Francia e ottiene un incarico al Collegio di Francia;
Napoleone I, che lo considera partigiano dei Borbone, in seguito sopporta la sua elezione al Senato;
sotto Louis XVIII è creato pari di Francia.

Puyvert, Bernard-Emmanuel, marchese di (1755-1832) militare francese;
1790, emigrato, diventa aiutante di campo del duca d'Artois;
durante il Consolato penetra in Francia clandestinamente, per esplicarvi una missione spionistica, ma viene incarcerato nel castello di Vincennes;
1814, liberato, al ritorno dei Borbone, ne diventa governatore.

Riche di Prony, Gaspard-Clair (1755-1839) tecnico francese;
1798, direttore dei lavori del "ponte Louis XVI" (poi ponte della Concordia), viene incaricato da N. Bonaparte di ispezionare il corso del Po e di sorvegliare i lavori del porto di Genova.

Robert, Jean-Gilles-André (1755-1797) generale francese;
partecipa alla presa della Bastiglia ed entra nell'esercito dei Pirenei;
1794, diventa generale;
1797, ha una parte importante nella battaglia di Arcole dove muore.

Scharnhorst, Gerhard Johann von (Bordenau, Hannover 1755-Praga 1813) militare prussiano, prese parte alla campagna della prima coalizione antifrancese combattendo in Olanda agli ordini del duca di York
1801, passato al servizio del re di Prussia, ottiene una patente di nobiltà e il grado di colonnello e insegna all'Accademia militare di Berlino dove ha tra i suoi discepoli K. von Clausewitz
1806, combatte contro Napoleone ad Auerstädt
1807, …e ad Eylau, guadagnandosi i gradi di generale; dopo la pace di Tilsit, convintosi della superiorità del nuovo tipo di esercito nazionale basato sulla leva in massa, si dedica ad un duro lavoro di riorganizzazione e di riforma riservando cure particolari alla formazione di ufficiali, all'ammodernamento della disciplina e alla costituzione della riserva;
1813, ferito mortalmente durante la battaglia di Lützen, non fa a tempo a veder i frutti della rinascita della potenza militare prussiana di cui è stato uno dei principali artefici.

Shaw, William – conte Cathcart (1755-1843) militare inglese;
1807, generale, comanda le truppe all'attacco di Copenaghen;
ambasciatore di Gran Bretagna presso la corte russa.

Simond, Philibert (Rumilly, ducato di Savoia 7 settembre 1755 – Parigi 13 aprile 1794, ghigliottinato) prete giurato e politico francese.

Sömmerring, Samuel Thomas von (Thorn 1755-Francoforte 1830) medico tedesco, da cui "sostanza nera di Sömmerring", studiò medicina all'università di Gottinga;
De basi encephali et originibus nervorum cranio egredientium (1778, tesi di laurea)
1779, diventa professore di anatomia e chirurgia al Collegium Carolinum di Kassel;
1784-97, insegna anatomia e fisiologia all'università di Magonza;
1797, trasferitosi a Francoforte, si dedica tra l'altro alla professione medica; vive quindi a Monaco;
1801-10, pubblica una serie di testi, in tedesco e in latino, sugli organi di senso umani;
1805, a Monaco è nominato membro della Bayerische Akademie der Wissenschaften;
1809, completa l'invenzione di un telegrafo elettrico;
1820, è di nuovo a Francoforte.

Vigée [ou Viger], Louis-François-Sébastien (Rosiers, Maine-et-Loire 7 luglio 1755 – Parigi 31 ottobre 1793, ghigliottinato) politico francese;
procuratore-sindaco ad Angers;
1791, deputato supplente all'Assemblea legislativa;
1793, 27 aprile, alla Convenzione nazionlae sostituisce Louis-Charles-Auguste Dehoulière, dimissionario, per il dipartimento di Maine-et-Loire;
è nominato membro della Commissione dei Dodici;
30 ottobre (9 Brumaio, Anno II), viene condannato a morte con gli altri venti girondini;
31 ottobre, viene ghigliottinato assieme agli altri.

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«segue da 1754»
1755,
Francia
il pittore degli animali
Jean-Baptiste Oudry disegna circa trecento illustrazioni per le Fables di La Fontaine (fino al 1759);
«segue 1756»

Banco di San Giorgio

«segue da 1746»
1755, in seguito alla sospensione del pagamento degli interessi del 1746, il debito pubblico è cresciuto fino a 46 milioni di scudi d'oro;
«segue 1789»

«Storia letteraria d'Italia»

«segue da 1754»
1755, nel corso dell'anno la stampa del periodico scritto da p. Francesco Antonio Zaccaria, viene effettuata a Bassano (Vicenza), presso Remondini che diventa così lo stampatore e l'editore del giornale;
mentre vanno avanti la traversie editoriali, non cessano quelle con la censura;
benché i Riformatori abbiano bloccato l'ingresso a Venezia della Lettera seconda di fra Guidone zoccolante a p. Zaccaria, violentemente infamatoria nei suoi confronti, egli si lamenta che i revisori ecclesiastici veneziani escono dai limiti di competenza del loro incarico accusandoli di eccessiva scrupolosità proprio nei riguardi dei gesuiti.
Accanto all'annuncio di un aumento del prezzo, fa sapere che il giornale d'ora in poi sarà costituito da tre tomi annuali, due strettamente bibliografici e un terzo di «notizie letterarie mescolate di dissertazioni e d'opuscoli importanti».
«segue 1756»

«Nuova raccolta
di opuscoli scientifici e filologici
»

«segue da 1728»
1755, Venezia, cambia nome la «Raccolta
di opuscoli scientifici e filologici
», periodico di pubblicazione per lo più annuale o semestrale, finora redatto dal suo ideatore, il padre camaldolese Angelo Calogerà, e stampato (dal 1738 ca) da Simone Occhi;
«segue 1765»

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