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Papa
Gregorio XIII

(1572-85)

1582, promuove la riedizione del Corpus Iuris Canonici e la pubblicazione del Martyrologium romanum;
Concede i diritti di stampa del
Martyrologium Romanum, a riconoscimento dell'opera prestata a suo tempo dal fratello (Luigi Lilio (o Giglio) che ha eseguito la maggior parte del lavoro per la riforma del calendario gregoriano), ad Antonio Lilio, il quale riceve ora anche un privilegio decennale con le consuete sanzioni spirituali e pecuniarie.
Fonda l'università Gregoriana; pone la prima pietra al palazzo del Quirinale (residenza estiva dei papi);
con la bolla Inter gravissimas introduce negli stati cattolici la riforma del calendario giuliano detto ora «gregoriano»; per eguagliare anno civile e anno tropico sono soppressi i dieci giorni dal 5 al 14 ottobre.
[Dopo la morte del fratello Luigi Lilio (o Giglio) († 1576), Antonio Lilio ha consegnato a Gregorio XIII il materiale approntato, ufficialmente adottato dopo ulteriore elaborazone.]

Francescani

«segue da 1581»
1582, novembre, un altro frate arriva in Nuovo Messico riuscendo a mantener viva la tradizione;
«segue 1588»

Gesuiti

«segue da 1581»
[generale: C. Acquaviva, (1581-1615)]
1582,
- Provincia Veneta:
Padova: a fianco del collegio per studenti gesuiti ed esterni (con "scuole superiori") viene aperto il "collegio dei nobili" [uno opera già a Verona, un altro a Bologna].
Piacenza: sorge un nuovo collegio.
- Istanbul: il visitatore apostolico, su richiesta di Venezia e della Francia, propone al papa di aprire una residenza di gesuiti per gli europei che qui si trovano; il papa passa la richiesta al generale C. Acquaviva che assegna cinque uomini a questo scopo, con l'italiano Giulio Mancinelli come superiore.
Al loro arrivo a Istanbul, il sultano Murat III consente loro di servirsi della chiesa e del monastero di S. Benedetto che sono abbandonati. I veneziani sostengono le spese della ricostruzione e così i gesuiti possono aprirvi una scuola per bambini cattolici e ortodossi, e dedicarsi alla predicazione e alla visita di ospedali e di prigioni. Ottengono anche di assistere spiritualmente gli schiavi cristiani, alleviandone la condizione, a differenza di quanto accade agli schiavi mussulmani del Mediterraneo occidentale.
[vedi Domicilia]
«segue 1583»

Opera delle "Cittelle"

«segue da 1580»
1582, Venezia, le "cittelle" sono già 180;
poiché l'opera conosce un grande sviluppo anche per le contribuzioni dei nobili e l'appoggio del Senato, ad un certo punto si rende necessario costruire un grande edificio su un terreno della Giudecca acquistato per 9.000 ducati;
«segue 1588».

ANNO 1582

– Nulla è successo fra il 5 (diventato 15) e il 14 Ottobre 1582 –



1582
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1582
-

 



 
1582
Sacro Romano Impero
Rodolfo II
Albero genealogico

(Vienna 1552 - Praga 1612)
primogenito di Massimiliano II e di Maria d'Absburgo figlia di Carlo V;
1572-1608, re d'Ungheria;
1575-1611, re dei romani e di Boemia;
1576-1608, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1576-1612, imperatore del Sacro Romano Impero;



1582
-



1582
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;
1580, per riunire i luterani in polemica tra loro, patrocina la pubblicazione della professione di fede detta "Formula di concordia";



1582
ducato di Prussia
Alberto II
Albero genealogico

(† 1618)
figlio di Alberto I e di ?;
1568-1618, duca di Prussia;
caduto in demenza, i suoi stati sono governati dal parente, l’elettore di Brandeburgo


1582
ducato di Württemberg




1582
ducato di Baviera
Guglielmo V
Albero genealogico

(† 1626)
figlio di Albrecht V [il Magnanimo] e di Anna d'Austria;
1579-97, duca di Baviera;


1582
Palatinato
Ludovico VI
Albero genealogico
(† 1583)
figlio di Federico III [il Pio] e di Maria di Brandeburgo-Ansbach;
1576-83, elettore del Palatinato-Simmern;
[abbraccia la confessione d’Ausburg e unisce al suo dominio l’Abbazia di Franckendal e la prevosteria di Seltz]








1582
Mainz [Magonza]









1582
REGNO di POLONIA
[nel 1569 è avvenuta l'unione di Lublino (unificazione della Polonia e della Lituania)]
István I Bathory
Albero genealogico

(† 1586)
figlio di Janos - Somlyó (si appoggia agli Absburgo);
?-1576, voivoda di Transilvania;
1575-86, re di Polonia; (Stefano I Báthory)



Cancelliere
J. Zamoyski
(1576 - ?)
1582
dalla dieta di Varsavia è stata sancita la convivenza pacifica fra le varie confessioni cristiane in territorio polacco.

- Galizia e Rutenia: ortodosse;
- Danzica, Torun e Elblag: luterane;
- Piccola Polonia e Lituania: calviniste;
oltre a gruppi di anabattisti e correnti antitrinitarie.






1582
IMPERO OTTOMANO
Murad III
Albero genealogico
(1546-1595)
figlio di Selim II e di Afife Nur-Banu (la veneziana Rachel o Cecilia Baffo);
1574-95, sultano;


Gran Visir
Sokollu Mehmet Pascià
(1566 - ?)
1582
-









 



1582
REGNO di FRANCIA
Enrico III
Albero genealogico
(1551 - 1589)
figlio di Enrico II e di Caterina de' Medici;
[ultimo dei Valois-Orléans]
1574-89, re di Francia;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Pomponne de Bellièvre 
(1574 - 1588)
Cancelliere-Guardasigilli
Philippe Hurault
conte di Cheverny
(1578 set - 31 ago 1588)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude Pinard
signore di Comblisy e di Cramailles
(1570 13 set - 1588)
[ha lasciato un Trattato della caccia reale.]
-
Nicolas de Neufville
signore di Villeroy
(1567 28 ott - 1588) 
 
1582
-

 
1582
REGNO di NAVARRA
Enrico di Navarra
Albero genealogico

(Pau 1553 - Parigi 1610)
figlio di Antonio di Borbone re di Navarra e di Giovanna d'Albret regina di Navarra, fu da quest'ultima educato alla fede calvinista;
1572-1610, re di Navarra;
nel 1577, fuggito dalla corte dove era tenuto in condizioni di semiprigionia, torna alla sua fede e alla vita delle armi;



1589-1610, re di Francia (Enrico IV);

1582
-



1582
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1582
-



1582
Repubblica delle Province Unite
[sette province settentrionali]
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;




1582
-



1582
Paesi Bassi
[dieci province meridionali]

-




governatore
[inviato da Filippo II]
Alessandro Farnese
duca di Parma
(1578 - ?)

1582
Unione di Arras: le province meridionali (Belgio) sono sottomesse a Filippo II.






1582
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;
nell'estate del 1579 il duca d'Alençon, erede al trono di Francia, si reca di persona in Inghilterra per corteggiarla;
1577-80, Francis Drake rinnova l'impresa compiuta da Magellano circumnavigando il globo (e saccheggiando al suo passaggio le coste occidentali dell'America spagnola);



1582
-



IRLANDA
-
-
-
-
1582
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;



a


1582
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;
nel 1566 ha sposato il giovane lord Henry Stuart Darnley, cattolico e imparentato con le famiglie reali d'Inghilterra e di Scozia;
dal 1568 è mantenuta sotto vari pretesti in una prigionia appena mascherata in Inghilterra da Elisabetta I;
nel 1571 viene rinchiusa in una lugubre prigione nel castello di Sheffield;
dal 1572 (dopo la notte di san Bartolomeo) è diminuito ancora il numero dei suoi sostenitori;



Giacomo VI
Albero genealogico

(Edimburgo 1566 - Londra 1625)
figlio di lord Henry Stuart Darnley e di Maria [Stuarda];
1567-1625, re di Scozia;
incoronato a un anno, dopo la deposizione della madre, ha come reggenti vari nobili scozzesi protestanti e come precettore G. Buchanan;




1603-25, re d'Inghilterra (Giacomo I);



1582
il francese Esmé Stuart signore d'Aubigny, un suo lontano cugino, suo consigliere e fervente cattolico (da tempo un libero agente dell'Entità in Scozia), già nominato conte di Lennox diventa ora duca;


a


1582
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;
1563-70, "guerra dei sette anni": la pace di Stettino sancisce lo status quo;




1582
tra i più floridi anni nella storia della Danimarca;.
NORVEGIA
1582
-
ISLANDA
1582
-

1582
REGNO di SVEZIA
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;
1563-70, "guerra dei sette anni";
1568-92, re di Svezia;



1582
1572-83, guerra contro la Russia;






1582
REGNO di SPAGNA e REGNO di PORTOGALLO
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;


SPAGNA
1582
-


PORTOGALLO
1582
-





1582
ducato di SAVOIA
Carlo Emanuele I
Albero genealogico
(Rivoli 1562 - Savigliano 1630)
figlio di Emanuele Filiberto [Testa di Ferro] e di Margherita di Angoulême;
1580-1630, principe di Piemonte;
conte di Aosta, Maurienne e Nizza
;
duca di Savoia
;
1580-1630, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);




1588-1630, marchese di Saluzzo;

 
1582
-



1582
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Gerolamo De Franchi Toso
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1581 21 ott - 21 ott 1583, doge di Genova;


1582
-


1582
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1582
-



1582
ducato di Mantova e di Monferrato
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]
1574-87, 1° duca del Monferrato;



1582
-
a

1582
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Nicolò da Ponte

(Venezia 15 gen 1491 - Venezia 30 lug 1585)
figlio di Antonio e di Regina Spandolino, originaria di Costantinopoli;
1578-85, doge di Venezia; [87°]

- nunzio pontificio: Lorenzo Campeggi (1581 6 mag 1581 - giu 1585)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1582
nell'ultimo decennio (1572-82) metà dei 350 posti disponibili nel Maggior Consiglio è stata occupata da 28 persone, ognuna delle quali ha ricoperto le varie cariche ben cinque volte, e sei individui sono passati da un ufficio all'altro rimanendo sempre in carica: Grimani, Loredan, Mocenigo, Priuli, Vendramin; sempre lo stesso gioco di nomi con le vecchie casate protagoniste;
solo in città i nobili sono circa cinquemila e in realtà è solo una piccolissima minoranza ad esercitare il potere.


I Dieci Savi sopra le decime in Rialto compiono un accertamento fiscale.

Uno dei commessi di Luc'Antonio Giunti porta via dalla dogana alcuni libri non ancora esaminati senza il permesso dell'inquisitore.

Il Senato veneziano accorda a Antonio Lilio un privilegio decennale per la stampa a Venezia del Martyrologium Romanum col calendario, sotto pena di 300 ducati ai violatori.
Antonio Lilio si associa a Roma con Domenico Basa e Francesco Zanetti e i tre vendono i diritti per Venezia a Luc'Antonio Giunti e Giovan Battista Sessa.
[Nel 1583 ne appariranno due edizioni romane talmente infarcite d'errori che saranno ritirate. Una stampa più corretta uscira l'anno dopo, seguita, nel 1585, dall'edizione veneziana del Giunti.]
Il Senato si rifiuta però di concedere il privilegio per il Corpus juris canonici alla Stamperia del Popolo Romano, ma nessun editore veneziano si decide a pubblicarlo.
[Un'edizione giuntina apparirà solo nel 1595, tredici anni dopo quella romana. I Bevilacqua stamperanno il Corpus juris canonici nel 1588; i tipografi parigini convincono il re a revocare il privilegio per la Francia concesso a Domenico Basa e venduto allo stampatore di Lione, per poter pubblicare liberamente la raccolta.] Più che il timore della scomunica è probaibilmente la mole dell'opera – circa 3500 pagine in quarto nell'edizione romana del 1582 – a trattenere i librai veneziani.

Agosto
4
, (e anno precedente) il libraio Bartolomeo Chemer viene interrogato circa un inventario incompleto di libri proibiti importati da Francoforte. Alcuni dei titoli che vi si elencano, tra i quali il Nuovo Testamento in quattro volumi di E. da Rotterdam, anche se l'ultimo volume reca il nome del Bèze, sono stati rinvenuti nella sua bottega. Mentre altri librai, scoperti in fallo, sogliono ostentare deferenza, egli risponde arrogante che questi testi vengono quotidianamente venduti,a Venezia, e che le norme sugli inventari sono impraticabili.
L'inquisitore, indignato, gli dà una multa di 6 ducati.

Dicembre
11
, (e prima il 4) un ispettore del Sant'Uffizio trova in possesso di una copia del Vecchio Testamento greco-latino di E. da Rotterdam un francescano che ammette d'averlo acquistato da Francesco Ziletti, anche se qualunque libraio lo vende.
Recatosi in incognito nella bottega di Francesco Ziletti, il messo dell'Inquisizione lo richiede e si vede portare dal libraio una quantità di edizioni proibite della Scrittura, tra le quali tre stampe differenti, tutte pubblicate a Basilea da Nikolasu Brylinger, del Vangelo di Erasmo, la Parafrasi sopra le epistole di San Paolo di «Virginio» (Cornelio Donzellini) e la volgarizzazione fatta dal Brucioli delle stesse epistole di San Paolo.
Trascinato davanti al Sant'Uffizio, Francesco Ziletti farfuglia le scuse e le dichairazioni d'ignoranza consuete e paga una multa di 30 ducati.
Analogamente, dopo la scoperta di una Grammatica di F. Melantone e di altri scritti proibiti non meglio identificati, nel magazzino di Giovanni Giolito figlio ed erede di Gabriel Giolito, il Sant'Uffizio li fa mettere sotto chiave, ma non riesce ad impedire che scompaiano.
Giovanni Giolito
dice ai giudici che uno dei suoi commessi li ha rubati e se n'è fuggito. Il tribunale lascia correre.
20, (e giorni precedenti) Felice Valgrisi, figlio di Vincenzo Valgrisi, asporta dalla dogana, senza neppure disimballarli, alcuni libri provenienti dall Germania e da Lione.
Quando l'ispettore del Sant'Uffizio lo sorprende nella bottega di Francesco Ziletti e gli fa presente la gravità del suo gesto, Felice Valgrisi sorride e, convocato avanti il Sant'Uffizio, dichiara di aver avuto da un prete il permesso di portarsi via i suoi libri prima dell'ispezione.
Poco convinti ma senza ulteriori prove a disposizione, i giudici gli comminano una multa di 8 ducati.

In seguito alla crisi costituzionale (1582-83) si sta affermando un nuovo gruppo di potere, i cosiddetti "giovani".
Forti della guida di un uomo come Leonardo Donà, sono fautori di una politica estera filofrancese ed antispagnola, sul piano interno di una riscossa commerciale e marittima della Repubblica.
Rivendicano inoltre risolutamente il primato della giurisdizione dello Stato rispetto a quella delle istituzioni ecclesiastiche locali e della Chiesa di Roma.
Non si verifica, nel 1582-83, un vero e proprio avvicendamento ma i giovani cominciano a subentrare ai vecchi, i patrizi di più cauto orientamento politico, meglio disposti nei confronti della Chiesa, nelle più alte cariche dello stato.
Leonardo Donà e i "giovani" non riusciranno a far rivivere i fasti commerciali della Repubblica, ma la conducono verso un più rigido giurisdizionalismo.
[In precedenza anche un Giovanni di Bernardo Donà († 1591), un Niccolò Da Ponte († 1585), figure di primo piano della generazione precedente, hanno sostenuto la necessità di una politica vigorosamente antipontificia, ma hanno trovato un seguito solo in momenti particolari, di emergenza politica ed economica.
Leonardo Donà, invece, riuscirà ad assicurarsi stabilmente, alla fine del Cinquecento, la maggioranza dei consensi del Collegio e del Senato e attira dalla sua parte, in più di un'occasione, il suo rivale principale, Giacomo Foscarini (1523-1602) di Alvise Foscarini, che i nunzi annoverano tra i "vecchi", papalini e conservatori.]

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983.]



1582
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;
nel 1567 è morta la prima moglie Lucrezia de' Medici;


 
1582
nonostante raccolga alla sua corte diversi letterati e artisti, tutti hanno con lui rapporti tempestosi [T. Tasso stesso viene relegato (1579-86) nell'Ospedale di Sant'Anna];


1582
Granducato di Toscana
Francesco I
Albero genealogico

(Firenze 1541 - 1587)
figlio di Cosimo I e di Eleonora di Toledo;
1564, comincia già ad assumere responsabilità di governo a fianco del padre, ma sarà più la vita fastosa di corte ad attirarlo più che gli impegni politici;
1574-87, granduca di Toscana;
un ruolo determinante hanno i suoi ministri G.B. Concini e Belisario Vinta grazie ai quali viene consolidato l'apparato burocratico del granducato, avviato da Cosimo I, una certa ripresa del commercio grazie specialmente all'ampliamento urbanistico di Livorno affidato all'architetto B. Buontalenti;

1582
-


1582
ducato di Urbino
Francesco Maria II della Rovere
Albero genealogico
(n. 1548 - Casteldurante, oggi Urbania, Urbino 1631)
figlio di Guidobaldo II e di Vittoria Farnese ;
1565-68, compie un soggiorno presso la corte spagnola;
1570, sposa Lucrezia d'Este che non gli darà figli;
1571, combatte eroicamente a Lepanto;
1574-1631, duca di Urbino;
scaccia i ministri del padre e sopprime molte tasse;
geloso della sua autonomia, non vuole nel suo ducato né l'inquisizione, né i gesuiti e protegge gli ebrei;
si separa da Lucrezia d'Este;





 
1582
-



1582
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1582
-


SICILIA
Viceré
M. Colonna
(1577 - 1584)
1582
-




Bettini, Mario (Bologna 1582-1657) scrittore italiano, ecclesiastico
Rubenus
Clodoveus

Lyceum morale (in prosa e in versi).

Baliani, Giovanni Battista [anche Baliano] (Genova 1582–1666) matematico e fisico genovese;
[Patrizio genovese, discepolo e amico di G. Galilei, mantenne con questi una corrispondenza per oltre venticinque anni, sviluppando indagini scientifiche su alcuni degli argomenti di maggior interesse del suo tempo.
Dall'alto della Fortezza del Priamar, Savona, rifa lo stesso esperimento già eseguito da G. Galilei nella Torre di Pisa. Ottiene delle misure di grande precisione intese soprattutto ad evidenziare la misura dell'azione frenante dell'aria per l'attrito su corpi in caduta di peso e dimensioni diversi.
Descrive inoltre un esperimento che sembra anticipare i maestri della termodinamica:
mette dell'acqua in una pentola di ferro che pone sopra un disco metallico; facendo ruotare velocemente quest'ultimo mentre la pentola è tenuta ben ferma, lo sviluppo di calore generato dall'attrito fa sì che dopo un po' l'acqua cominci a bollire.
Viene così riconfermata l'equivalenza fra il lavoro e il calore.]

De motu naturali gravium, fluidorum et solidorum (1638, poco prima dei Discorsi intorno a due nuove scienze di G. Galilei).
[In questo lavoro pubblica per primo la legge del moto accelerato dei gravi e distingue fra massa e peso.]
Sviluppa studi sull'idraulica e sulla pneumatica contribuendo alla misurazione della pressione atmosferica.
1641, realizza un primo barometro ad acqua, formulando problemi poi ripresi da G. Galilei ed E. Torricelli;
1647-1649, governatore di Savona; capitano degli arcieri della Repubblica di Genova.
Si occupa inoltre dello studio delle maree.
[Sostenendo la spiegazione proposta da G. Galilei che attribuisce le maree al moto della Terra, nonostante le difficoltà incontrate nella deduzione degli andamenti osservati delle maree, egli propone di fare dipendere gli andamenti mensili delle maree, cioè le loro correlazioni con il moto della Luna intorno alla Terra, ipotizzando, abbastanza correttamente, un moto della Terra intorno alla Luna.
Questi suoi argomenti saranno pubblicati (una sintesi) solo da G.B. Riccioli nel suo Almagestum novum nel 1651 e successivamente saranno ripresi nel 1666 da J. Wallis che, più correttamente, per la spiegazione delle maree ricorre al moto della Terra intorno al baricentro di Terra e Luna.
Questi argomenti saranno in seguito ripresi da Isaac Newton.]


Bisaccioni, Maiolino (Ferrara 1582-Venezia 1663) storico e novelliere italiano; ebbe vita avventurosa di diplomatico e d'uomo d'armi, con incarichi che lo portarono in Francia, in Austria, in Ungheria e in Russia; tradusse Georges Scudéry, Desmarets de Saint-Sorlin, J.P. Camus e scrisse un'opera storica su Gustavo Adolfo di Svezia;
Commentario delle guerre successe in Alemagna (1633)
L'albergo, La nave, L'isola, Il porto (1637-64, 4 libri di novelle)
Demetrio Moscovita (1649).

Leporeo, Ludovico (Cormons, Gorizia 1582-Roma 1655 ca) poeta italiano, inventore della forma metrica complicata: il "leporeambo"
Leporeambi alfabetici, lirici e stirici, faceti ecc. (1639)
Prosa rimata curiosa (1652).

Preti, Girolamo (Bologna? 1582-Barcellona 1626) poeta italiano, uno dei più celebri marinisti
Rime (1614)
Salmace
Intorno alla onestà della poesia (1618, premesso a Le lacrime di Maria Vergine di R. Campeggi).

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calendario gregoriano

È dal 45 a.C. che è in vigore il "calendario giuliano", su suggerimento dell'astronomo Sosigene, inventore degli anni bisestili per correggere la sfasatura fra la rivoluzione della terra intorno al sole e la durata dell'anno.
Nel corso dei secoli si è scoperto che la terra per girare intorno al sole impiega 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi: e non 365 giorni e un quarto.
La Chiesa, preoccupata perché il Natale non coincide più con la nascita di Gesù, decide con Gregorio XIII di riformare il calendario.
Il compito è affidato al matematico tedesco Christopher Kau (detto Clavius). Questi trova la soluzione, cancellando dall'elenco dei bisestili gli anni centenari, esclusi quelli divisibili per 400.
Non saranno bisestili perciò il 1700, il 1800 e il 1900, ma lo sarà il 2000.
Per recuperare il ritardo accumulato nei secoli precedenti, Gregorio XIII decide per decreto che il giorno successivo al 4 ottobre 1582, dovrà essere il 15 ottobre.
Nulla è successo quindi fra il 5 e il 14 Ottobre 1582, almeno in mezza Europa o in quella parte legata alla Chiesa.
Gli inglesi si adegueranno nel 1752;
il Giappone nel 1873;
la Russia nel 1918, dopo la rivoluzione sovietica;
la Grecia nel 1932.
Solo la civiltà musulmana resta con il suo calendario, basato sulle fasi lunari e che prende avvio dalla fuga di Maometto dalla Mecca, il 15 luglio del 622 d.C..

Accademia della Crusca

1582, nasce come libera società di letterati;
«segue 1583»

Stampa

«segue da 1581»
1582
Italia
La continua disponibilità dei libri proibiti ed il prosperare del contrabbando mostrano i limiti dell'azione del Sant'Uffizio. Esso è in grado di fermare la stampa dei titoli condannati dall'Indice, non già di individuare e distruggere ogni volume messo al bando. E l'esperienza veneziana non differisce granché da quella di altre città italiane.
Gli eretici interrogati dall'Inquisizione di Torino, Cremona, Mantova e Ferrara nel 1580-82 ammettono di avere l'Institutio e il Catechismo di J. Cauvin, nonché scritti di:
. Hermannus Bodius,
. Otto Brunfels,
. C.S. Curione,
. F. Melantone,
. G. Ecolampadio,
. B. Ochino,
. Francesco Negri,
. P.M. Vermigli,
. Pierre Viret.
Venezia, il libraio stampatore Vittorio Baldini pubblica l'unico suo titolo.
«segue 1583».

Index librorum proibitorum

«segue da 1573»
1582, continua l'opera degli "espurgatori":
. Lionardo Salviati, "pubblico e notorio assassino" di G. Boccaccio, "rassetta" il Decameron;
«segue 1583»

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