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Papa
Pio V

(1566-1572)

Antonio Michele Ghislieri (Bosco Marengo, Alessandria della Paglia (diocesi di Tortona) 1504 - Roma1572)
di famiglia modesta;
1518, entra nell'ordine domenicano e completa gli studi a Bologna;
1528, viene ordinato sacerdote;
lettore di teologia a Genova e a Pavia;
a Pavia è commissario dell'inquisizione e poi inquisitore a Como e Bergamo.
1551, sotto il pontificato di Giulio III (1550-1555), grazie ai servizi prestati, è promosso dal card. G.P. Carafa e nominato generale dell'Inquisizione a Roma.
1555, divenuto papa il card. G.P. Carafa (Paolo IV) lo vuole membro della commissione per la riforma della curia;
1556, vescovo di Sutri e Nepi;
1557, cardinale;
1558, grande inquisitore;
1559-65, temporanea eclissi sotto Pio IV; è sempre inquisitore e riorganizza l'episcopato di Mondovì;
1566
Gennaio
7
, dopo tre settimane di conclave, viene eletto papa, grazie all'accordo dei cardinali C. Borromeo e Alessandro Farnese.
[Può contare in effetti sull'appoggio di Filippo II; da diversi anni infatti riceve dalla corona spagnola una sovvenzione di ottocento ducat.i]
Settembre
25
, con motu proprio proibisce a tutti i tipografi, per la durata di cinque anni, di ristampare il Catechismo Romano in latino e in volgare, pena la scomunica e una multa di 500 scudi d'oro. La proibizione viene incontro a Pietro Manuzio, l'editore romano del Catechismo, che ha speso forti somme per l'edizione latina.
Con la bolla In coena Domini riafferma la supremazia del papa sui monarchi della terra.
Organizza la prima attività di spionaggio pontificio: Santa Alleanza [in onore dell'alleanza tra il Vaticano e Maria Stuarda (alla quale invia 20.000 scudi d'oro per sollevarla dalle tribolazioni e le miserie mentre sta per dare alla luce il futuro James I) per combattere il protestantesimo rappresentato da Elisabetta I d'Inghilterra.]

cardinali:
Paleotti, Gabriele (1522-1597) (dal 1565);
– Della Chiesa Gian Paolo (1521-1575) cittadino tortonese [discendente dai Della Chiesa di Rodi e di Cinzano, uno dei quali, Guglielmo intorno al 1300 arrivò dall'Insubria a Saluzzo];
1550, senatore, nominato dal re di Spagna Filippo II presso il quale poco dopo viene inviato dal senato milanese, assieme a Tommaso Marino Terranova;
cavaliere di s. Giacomo e pretore di Pavia dove muore la sua consorte Valentina Visconti;
1560, oratore presso Pio IV nella controversia dei milanesi col card. C. Borromeo, fissa la sua residenza a Roma; protonotario apostolico, abate di s. Pietro de Mulegio, diocesi di Vercelli, da Pio V;
1566, cardinale prete dal titolo di s. Pancrazio, prefetto della signatura di giustizia; ha pure l'incarico di esaminare le ragioni dei Pontefici e dei duchi di Savoia sopra i feudi astigiani.

Gesuiti

«segue da 1565»
[generale: Francesco Borgia (1565-72)]
1566,
- Provincia di Lombardia: sorge il collegio di Torino;
[vedi Domicilia]
«segue 1567»

Inquisizione spagnola

«segue da 1559»
1566, l'inquisizione spagnola non ha perso niente del suo mordente;
«segue 1588»

Compagnia della Fede Cattolica
(o di San Paolo)

«segue da 1563»
1566, il nuovo papa Pio V approva le regole e gli statuti della compagnia improntata completamente a finalità religiose, «a stabilire la fede e la religione cattolica, il culto divino e i buoni costumi». Norme che comunque prevedono il perseguimento della «salute del Prossimo» anche con aiuti concreti, usando «ogni industria per sovvenire a' poveri vergognosi», quali si riveleranno le Opere Pie create dalla Compagnia;
«segue 1579»

Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta

«segue da 1565»
Gran maestro: J.-P. de la Valette (1557-68);
1566, dopo aver sostenuto l'anno prima l'assedio degli ottomani e arginato così la loro espansione nel Mediterraneo, ora con l'aiuto dei principi cristiani il gran maestro fa costruire la cittadella della Valletta;
l'ordine ha il privilegio di governare liberamente, e soltanto su richiesta del gran maestro o del sovrano consiglio, i sommi pontefici intervengono per sedare qualche "rivolta di convento"; [l'ultima avverrà nel XVII secolo sotto il gran maestro Le Cassiere.]
I papi hanno anzi esentato i cavalieri dalla giurisdizione degli ordinari, dando loro un proprio vescovo, il "priore della Chiesa", che dipende direttamente dalla Santa Sede.
La loro storia religiosa, a Rodi e a Malta, è gremita delle lotte sostenute contro l'Inquisizione. Da Malta cacciano i gesuiti, più di un secolo prima di essere a loro volta cacciati. A Roma non sono mai stati soggetti nemmeno alla sacra visita episcopale.
«segue 1571».

ANNO 1566



1566
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1566
-

 



 
1566
Sacro Romano Impero
Massimiliano II
Albero genealogico

(Vienna 1527 - Ratisbona 1576)
figlio di Ferdinando I e di Anna Jagellone, fu educato in Spagna;
1544, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Francia;
1547, partecipa alla campagna di Carlo V contro la Lega di Smalcalda;
1548, sposa Maria, figlia di Carlo V;
1548-50, luogotenente in Spagna;
1562-75, re dei romani e di Boemia;
1563-72, re di Ungheria;
1564-76, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1564-76, imperatore del Sacro Romano Impero;
cerca di assicurare la libertà religiosa ai luterani con un compromesso che scontenta sia i cattolici sia i protestanti;

1566
-



CROAZIA [dal 1096 fino al sec. XIX fa parte della corona ungherese; dal 1102 al 1918 l'Ungheria segnerà in maniera decisiva la storia croata; nel XIII secolo si stacca la Slavonia che ottiene un bano e una dieta propri.
Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Bosnia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria.]
1566
senza il concreto aiuto del governo di Vienna, i croati sono rimasti per più di un quarto di secolo esposti alla mercé dei turchi che hanno via via conquistato la metà dei loro territori;
la Croazia è ora veramente ridotta «ai resti dei resti del celebre regno di un volta», misurando appena 16.800 kmq (verso la fine del Cinquecento).
Simbolo della sua impotenza e insieme della sua disperata volontà di resistere alle forze della mezzaluna diviene ora Nikola Zrinski, rampollo di una grande famiglia di origine dalmata chiamato alla difesa della fortezza di Sziget, nell'Ungheria occidentale, che blocca i turchi nella loro avanzata in direzione di Vienna.
Dopo un assedio di un mese, durante il quale Solimano [il Magnifico] cerca invano di vincere la resistenza di Nikola Zrinski, questi, dubitando ormai di ottenere soccorsi dall'imperatore Massimiliano II, guida una disperata sortita all'arma bianca e viene massacrato insieme ai suoi compagni.
[Celebrato più tardi come "Leonida slavo", Nikola Zrinski diverrà il simbolo croato offrendo, con il suo sacrificio, il soggetto per numerosi scritti letterari e storici croati, ungheresi e tedeschi.]

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
BOSNIA [Dal 1390 al 1409 fa parte, assieme alla Croazia, del Regno di Croazia e di Dalmazia; dal 1409 ritorna a far parte dell'Ungheria]
1566
-

1566
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1566
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1566
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1566
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1566
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
nel 1561 si è convertito dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [unica scelta concessa tra luteranesimo e cattolicesimo];
nei suoi domini perseguita luterani e cattolici, favorisce con sovvenzioni economiche gli ugonotti francesi;







1566
Mainz [Magonza]










1566
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;
nel 1561 acquista la Livonia;



1566
-




1566
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);
1555, terza campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1561, mentre il favorito alla successione sembrava essere Bayezid (figlio minore del sultano e di Rosselana), in quanto Selim è considerato un dissoluto, intrighi di palazzo hanno portato all'arresto e all'uccisione del primo per cui Selim rimane l'unico erede.
1566
Settembre
5/6
, Szigetvár (Ungheria), mentre conduce una campagna militare contro l'imperatore Massimiliano II d'Absburgo, muore.
Viene sepolto a fianco della sua sposa preferita Roxelana nel mausoleo vicino alla moschea Süleymaniye di Istanbul.
La sultana Khurrem, la sua sposa di origine slava (la Rosselana degli occidentali) ha esercitato su di lui una certa influenza, riuscendo pure a fargli designare come successore il figlio Selim.
[Il sultano aveva già avuto altri due figli maschi:
. Mustafa († 1553), da un'altra concubina;
. Bayezid († 1561), da Rosselana.]

Selim II [Mast-l'Ubriaco]
Albero genealogico
(1524 - 1574)
figlio di Solimano [il Magnifico];
sultano: 1566-74;
succeduto al padre, tralascia per l'Harem ogni cura di governo; preferisce infatti i piaceri del vino agli affari dello stato (controllati dal gran visir Sokollu Mehmet Pascià) ed inoltre è debole e poco determinato;






Gran Visir
-
1566
Selim II [Mast-l'Ubriaco] s'impossessa di Chio;











1566
REGNO di FRANCIA
Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
già maggiorenne dal 1563, è ancora dominato dalla regina madre;

Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Artus de Cossé-Brissac
(1561 - 1567)

Louis d'Ongnies
conte di Chaulnes
(1561 - 1567)
Cancelliere-Guardasigilli
M. de l'Hospital
consigliere al Parlamento di Parigi
(1560 30 giu - feb 1568)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)

Jacques Bourdin
signore di Villeines
(1558 - 1567)

Forimond II Robertet
signore di Fresnes
(1558 - 1567)
 
1566
-

 
1566
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;

1566
-

 
1566
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1566
-


1566
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;
nel 1564 ha allontanato il cardinale Granvelle cui era affidata l'organizzazione ecclesiastica dei Paesi Bassi;



governatore
[inviato da Filippo II]
duca d'Alba
(1565 - 1573)

1566
Aprile
i rappresentanti della nobiltà e della borghesia dei Paesi Bassi si recano a Bruxelles per chiedere la mitigazione degli editti contro gli eretici e il ripristino delle autonomie fiamminghe contro la politica accentratrice di Filippo II di Spagna; 
un cortigiano della reggente Margherita d'Austria (sorella di Filippo II) li chiama "gueux" (pezzenti) essendosi costoro presentati ad un banchetto vestiti provocatoriamente da pezzenti: sarà questo il simbolo della rivolta della nobiltà fiamminga, unita nelle sue componenti cattolica e calvinista;
Agosto
dopo i moti iconoclasti in cui masse di popolani protestanti saccheggiano le chiese cattoliche, resta solo quella calvinista;





1566
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1566
-


IRLANDA
-
-
-
-

1566
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act;

a

1566
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
dal 1561 si trova in Scozia;
nel 1566 ha sposato il giovane lord Henry Stuart Darnley, cattolico e imparentato con le famiglie reali d'Inghilterra e di Scozia;



1566
Gennaio
Pio V invia una lettera alla regina dove dichiara di avere appreso con gioia della loro volontà di restaurare nel regno scozzese il vero culto di Dio;
Filippo II invia una lettera al suo ambasciatore Gúzman de Silva in cui gli comunica di far sapere alla regina di Scozia che è necessario agire con moderazione verso D. Rizzio ed evitare tutto quello che potrebbe irritare la regina d'Inghilterra; il testo arriva però nelle mani di un infiltrato in casa dell'ambasciatore spagnolo fedele a Randolph, l'ambasciatore inglese;

Febbraio
D. Rizzio e suo fratello Giuseppe scoprono che la fuga in Inghilterra dei ribelli scozzesi è stata finanziata dallo stesso Randolph; la spia dell'Entita nè informa la regina;
20, la regina convoca l'ambasciatore inglese;
21, pur sapendo che dietro a Randolph c'era Elisabetta I, [anche i quasi tremila scudi usati dagli uomini di Walsingham, per corrompere coloro che l'anno precedente avevano aiutato la fuga dei ribelli scozzesi, sono usciti dalle casse della regina inglese] dopo l'espulsione dell'ambasciatore inglese la regina scozzese invia una lettera alla sorella Elisabetta I in cui ritira le accuse;

Marzo
, l'ambasciatore Randolph abbandona la Scozia insieme al suo seguito e, nel suo viaggio di ritorno a Londra, si ferma nella città di Bestwick in attesa di nuovi ordini della sovrana; da qui invia una lettera a Elisabetta I informandola che lord H.S. Darnley (ormai non viene più invitato alle sessioni speciali del Consigio di Stato, gli è negato l'uso degli stemmi reali di Scozia) ha deciso di disfarsi dell'agente dell'Entità. I cospiratori infatti, usando un pretesto banale, come la gelosia verso l'italiano, sono riusciti ad avvicinare alla loro causa lord H.S. Darnley.
Questi non sanno che D. Rizzio, su ordine di Pio V ha finora impedito che Maria Stuarda concedesse a H.S. Darnley il diritto di reggenza (matrimonial crown). Il papa vuole infatti evitare a tutti i costi, nel caso succeda qualcosa alla regina, che H.S. Darnley, in quanto reggente, possa fare un passo indietro rispetto al ritorno della Scozia al Cattolicesimo;
[intanto la regina è incinta di colui che tra qualche anno diventerà re Giacomo VI di Scozia e I d'Inghilterra.]
9, castello di Holyrood, il suo amico e giovane musicista italiano D. Rizzio viene assassinato da un gruppo di cospiratori guidati da lord Patrick Ruthven e appoggiati da lord H.S. Darnley;
il trambusto attira l'attenzione di James Hepburn conte di Bothwell, al comando del corpo di guardia della regina, e del suo secondo Huntley ma vengono subito tranquilizzati da lord H.S. Darnley il quale dichiara che è stata uccisa una spia di Pio V che cercava di facilitare lo sbarco di truppe spagnole in Scozia.
In un colpo solo Maria Stuarda è così privata della corona e perde il filo diretto con il papa.
11, tutto viene dimenticato: la spia dell'Entità viene sepolta in un luogo segreto e la regina è costretta a concedere il perdono per i cospiratori… anche se la vendetta ha già nel mirino Patrick Ruthven, Fawdonshide, John Knox e J. Stewart conte di Moray.
Nello stesso tempo papa Pio V convoca il gesuita veronese Lamberto Macchi e gli affida il compito di raggiungere la Scozia per indagare e trovare gli assassini di D. Rizzio. Il contatto diretto del gesuita, accompagnato da tre adepti dell'Entità, è ovviamente James Hepburn conte di Bothwell, che ora svolge le funzioni di consulente tra i consiglieri ed è una specie di reggente del regno.

Giugno
19
, nasce Giacomo, erede della corona di Scozia, e viene battezzato nel castello di Stirling;

Settembre
negatagli la condizione di re, H.S. Darnley lascia la Scozia;

Dicembre
verso la fine dell'anno la regina, consigliata dal conte di Moray e dal conte di Bothwell, firma l'amnistia per i congiurati e gli assassini di D. Rizzio.


a


1566
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;



1566
1563-70, "guerra dei sette anni";
NORVEGIA
1566
-
ISLANDA
1566
-

1566
REGNO di SVEZIA
Erik XIV
Albero genealogico
(Stoccolma 1533 - Örbyhus, Uppsala 1577)
figlio di Gustavo I e di Caterina di Sassonia-Lauenburg;
1560-68, re di Svezia;
nel 1563, per paura di essere spodestato, ha fatto imprigionare il fratello Giovanni III, duca di Finlandia;

1566
1563-70, "guerra dei sette anni";



1566
ducato di Finlandia
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;
dal 1563 è tenuto in prigione dal fratello Erik XIV, re di Svezia;



1568-92, re di Svezia;





1566
-








1566
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico;




1566
-
a

1566
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;
nel 1561 Madrid è stata elevata al rango di residenza reale;






1580-98, re di Portogallo;

 
1566
nei primi mesi dell'anno il malcontento del forte movimento calvinistico dei Paesi Bassi (per l'azione repressiva iniziata già da Carlo V e intensificata poi da egli stesso) sfocia in un'aperta insurrezione e porta a un'esplosione di furore che per alcuni mesi distrugge chiese e sedi cattoliche;
non accontentandosi dell'azione di controllo e di contenimento del governo locale, con fatale decisione invia nelle Fiandre il duca d'Alba per l'esecuzione di un'assai più dura repressione;
Novembre
con un decreto attua l'assimilazione religiosa forzata dei mori dell'Andalusia e di Granada;








1566
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;
nel 1562 ha recuperato Torino;
il 7 febbraio 1563 è entrato ufficialmente a Torino;

 
1566
lo Studio viene trasferito da Mondovì a Torino e potenziato con la chiamata di insegnanti stranieri;



1566
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Odorico Ottavio Gentile
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1565 11 ott - 11 ott 1567, doge di Genova;


1566
-


1566
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].


Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1566
-




1566
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
[dal 1561 è sposato con Eleonora von Habsburg.]



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1566
-
a

1566
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Girolamo Priuli
Albero genealogico

(Venezia 1486 - Venezia 4 nov 1567)
figlio di Alvise e di Chiara Lion; fratello del doge Lorenzo, suo predecessore;
1559-67, doge di Venezia; [83°]


- nunzio pontificio:
. P.A. Di Capua (1565 15 ott 1565 - mar 1566)
. Giovanni Antonio Facchinetti (1566 6 mag - 15 giu 1573)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1566
uno stampatore stampa il Catechismo contro il privilegio papale concesso a Pietro Manuzio, senza il permesso del governo. Ciò provoca la protesta del nunzio presso il Collegio, dove alcuni affermano che la proibizione papale vale soltanto per lo Stato Pontificio. Il nunzio risponde che il Pontefice Romano è papa a Venezia, in tutto il Dominio non manco che a Roma. Viene proibita la vendita del Catechismo veneziano.

Gli Esecutori sopra la bestemmia multano Girolamo Calepin, responsabile della stampa di una Tariffa delle puttane, un elenco delle prostitute veneziane con tanto di nomi e di indirizzi e, per l'appunto, tariffe.

Luglio
la Sede Apostolica, di fronte a nuove prove contro Guido Giannetti da Fano che ora vive a Padova, ne richiede l'estradizione (negatale cinque anni prima).

Agosto
dopo varie schermaglie e indefesse trattative, Guido Giannetti da Fano viene trasmesso a Roma, abiura e viene condannato al carcere a vita.
[Che sia stato estradato nel 1566 e non nel 1561 dipende dalla mutata congiuntura politico religiosa.
In entrambe le occasioni la classe dirigente veneziana di è spaccata sulla questione. A Venezia si teme che la deportazione di un suddito ingeneri insicurezza in tutti gli altri; Roma oppone che in questo caso l'imputato, originario di Fano, è suddito del papa.
Ovviamente Pio V e il suo nunzio a Venezia, in possesso di testimonianze inequivocabili contro Guido Giannetti hanno tuttavia perseguito il loro scopo con maggio intransigenza dei rispettvi predecessori.
In aggiunta, ora la regina Elisabetta non è più reputata in bilico tra mondo cattolico e protestante e sono venuti meno i rapporti diplomatici tra la Serenissima e l'Inghilterra.]


I Dieci Savi sopra le decime in Rialto compiono un accertamento fiscale.

Alla morte di Pietro Barbarigo, vescovo di Curzola e Stagno in Dalmazia e titolare di altri benefici, il Collegio fa pressioni a Roma per la designazione a successore del fratello Agostino Barbarigo, adducendo che questi, oltre ad avere due figli da mantenere, ha anticipato al defunto Pietro Barbarigo il denaro necessario all'acquisto dei suoi benefici, ma Pio V, pur manifestando la sua calda stima per la famiglia Barbarigo, non fa nulla per soddisfare le istanze, tanto che ne nasce una complessa controversia su chi debba entrare in possesso dei benefici vacanti.
Proprio in questo periodo è aperta, tra Venezia e la Sede Apostolica, una vertenza per l'imposizione della decima sulle proprietà degli ordini mendicanti.
Anche se le due questioni non vengono mai ufficialmente collegate, il pontefice deve averle entrambe in mente e Agostino Barbarigo non riesce ad ottenere il vescovato né vede soddisfatta dalla Camera apostolica la richiesta degli altri benefici. Pio V promette tuttavia una qualche compensazione.
[Vedasi corrispondenza tra il nunzio Giovanni Antonio Facchinetti e il cardinale Michele Bonelli.]

Inquisizione: Venezia, viene giustiziato Baldo Lupetino.

Settembre
17
, Venezia, il Consiglio dei Dieci stabilisce che imprimatur e privilegi debbano essere registrati presso gli Esecutori contro la bestemmia, allo scopo, ovviamente, di agevolare l'individuazione di eventuali violazioni.
[Questo perché, a volte, gli stampatori introducono passi discutibili dal punto di vista religioso ed alterano i testi dopo ottenute le "fedi" dei censori.
Vedi altri interventi in proposito nel 1569.] ]
25, Roma, con motu proprio Pio V proibisce a tutti i tipografi, per la durata di cinque anni, di ristampare il Catechismo Romano in latino e in volgare, pena la scomunica e una multa di 500 scudi d'oro.

Ottobre
un eretico confesso in abito penitenziale è tenuto in piedi con un cero acceso in mano dinanzi alla chiesa di San Geminiano per tutta una domenica mattina.
[Secondo alcuni osservatori la folla – che dovrebbe comprendere nobili e popolo – rumoreggia chiedendo il rogo o la lapidazione.]
Nonostante le insistenze del nunzio, la Repubblica, cautamente, non autorizzerà che poche altre pubbliche penitenze, continuando ad insistere sulla segretezza.

Dicembre
non appena Manuzio pubblica a Roma le prime edizioni del Catechismo Romano, nelle due lingue, il papa raccomanda a Venezia monsignor Facchinetti di assicurare il rispetto del motu proprio da parte della Repubblica.
Nonostante si mormori da qualche parte che la richiesta pontificia va contro le leggi veneziane, che non riconoscono privilegi di sovrani stranieri, il patriziato acconsente alla volontà di Pio V e promette di non concedere frattanto alcun altro privilegio impedendo a chiunque sia di stampare il catechismo.
Domencio Farri però coglie subito l'opportunità di realizzarne un'edizione pirata in volgare. Il papa lo viene a sapere e alla fine il governo veneziano proibisce a Domencio Farri di vendere la sua edizione e conferisce un privilegio ventennale ad Aldo Manuzio [il Giovane].
I violatori pagheranno 10 ducati di multa per ogni copia stampata illegalmente.
La stamperia aldina, col privilegio pontificio e quello veneziano, gode ora di un monopolio sicuro.

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983]


1566
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;


 
1566
riprende le armi a fianco dell'imperatore Massimiliano II, suo cognato, nell'infelice spedizione contro i turchi in Ungheria;



1566
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);
nel 1562 ha istituito l'Ordine militare religioso di Santo Stefano;



1569-74, granduca di Toscana;

1566
-


1566
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1566
-



1566
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1566
-


SICILIA
Viceré
G. Toledo
(1564 - 1577)
1566
-



Biancani, Giuseppe (1566-?) gesuita;
matematico;
1595, insegna lettere nel collegio di Piacenza;
1596, insegna grammatica a Modena;
1603, è nel collegio di Bologna.

Braca, Vincenzo (Salerno 1566-Cava dei Tirreni, Salerno dopo il 1614) autore teatrale italiano, autore di numerose farse, molte delle quali edite soltanto nel XX secolo;
Farza de lo maestro de scola 
Farza della maestra
Concrusones et cavonensium opiniones.

Bracciolini, Francesco (Pistoia 1566-1645) poeta italiano, visse a Milano e a Roma, dove fu segretario del cardinale F. Borromeo, del cardinale Maffeo Barberini, il futuro papa Urbano VIII e del nipote, cardinale Antonio Barberini
L'amoroso sdegno (1597)
Della Croce racquistata (1605, poema eroico)
Evandro (1613)
Istituzione della vita civile (poema in endecasillabi sciolti)
Scherno degli dei (1618, I parte in 14 libri; 1626, II parte in 6 libri; poema eroicomico in venti canti in ottava rima; contende alla Secchia rapita di A. Tassoni, pubblicata quattro anni dopo, il vanto di aver iniziato il genere eroicomico [questa peraltro circolava manoscritta ben prima del poema di B.] ).

De Dominis, Marcantonio (Arbe, Dalmazia 1566-Roma 1624) riformatore dalmata, arcivescovo di Spalato, iniziatore della tradizione matematica nella Provincia Veneta.
1624, Roma, morto durante il processo, il suo cadavere viene bruciato in Campo dei Fiori.

Devereux, Robert - conte di Essex (Netherford, Herefordshire 1566-Londra 1601) politico inglese;
1586, combatte nei Paesi Bassi segnalandosi a Zutphen (appoggio agli olandesi in rivolta contro la Spagna); attira l'attenzione della regina Elisabetta I che lo riempie di favori ed onori;
1591, guida con scarsi risultati un corpo di spedizione inviato in Francia in soccorso ad Enrico IV;
1593, diventa membro del consiglio privato;
1596, comanda la flotta che si impadronisce di Cadice;
1599, col titolo di lord luogotenente comanda l'esercito destinato a reprimere la rivolta scoppiata in Irlanda sotto la guida di Hugh O'Neil conte di Tyrone; la sua condotta inconcludente legittima il sospetto che egli si serva delle truppe per altri scopi; tornato in patria per difendersi dalle accuse, perde la fiducia della regina e viene privato di tutte le sue cariche;
1601, 7 febbraio, pieno di rancore contro W. Cecil e W. Raleigh, si mette a scorrere la città con un centinaio di seguaci, tentando di sollevare la popolazione; l'impresa fallisce ed egli, condannato a morte per alto tradimento, è decapitato.

Eudaemon-Joannes, Andreas (Creta, marzo 1566-Roma 1625) gesuita;
di famiglia illustre cretese imparentata con i Palelologi;
1581, 8 settembre [o 1582], dopo gli studi a Roma, entra nella Compagnia di Gesù;
1585-8, studente di filosofia nel collegio di Napoli;
1596-9, professore di filosofia nel Collegio Romano;
1599-1600, prefetto dell'infermeria nel Collegio Romano;
1600-3, professore di teologia nel collegio di Padova;
1601, 2 febbraio, professa i 4 voti a Padova;
1606, professore di teologia nel collegio di Napoli;
in seguito è a Roma con incarichi non didattici (rettore del Collegio Greco; qualificatore dell'Inquisizione; teologo del cardinale F. Barberini)
1625, 24 dicembre, muore.

Gaetani, Ottavio (Siracusa 1566-1620), agiografo siciliano, rettore dei Collegi dei Gesuiti di Messina e di Palermo;
Isagoe, ossia introduzione alla Storia Sacra della Sicilia
Vite di santi.

Pazzi, Maria Maddalena de' (Firenze 1566-1607) mistica, santa
Nota per le sue estasi; la relazione di quanto diceva in quei momenti è stata tramandata dalle monache che l'assistevano.

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«segue da 1565»
1566,
Francia
Esce il primo catalogo editoriale (non ne resta però alcun esemplare) di Plantin.
[Altri suoi saranno pubblicati nel 1568, 1575, 1584, 1596.]
Parigi, si tenta di ridurre la competenza della facoltà di Teologia della Sorbona a cui rimane giurisdizione solo per i libri religiosi.
Lione, a seguito della normalizzazione cattolica, la città vede allontanarsi verso Ginevra i suoi più vivaci editori filoprotestanti.
Germania
già a Strasburgo e a Basilea compaiono i primi "fogli di notizie" che, essendo numerati, proclamano già di far parte di una serie.
Spagna
Madrid, la città compare per la prima volta nella storia della stampa ma da questo momento in poi supererà gli stanziamenti più antichi.
Venezia
«segue 1567»

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1565»
1566-72, amplia la sua sfera di competenza e i suoi poteri sotto il papa Pio V, ex inquisitore;
«segue 1571»

 

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