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Papa
Pio IV

(1559-65)

1561, fa arrestare i due nipoti cardinali Carlo Carafa e il duca Giovanni Carafa di Montorio, accusati di aver assassinato la duchessa Brianza d'Ascalona e promuove un processo contro di loro dove sono condannati a morte per tradimento e politica antispagnola;
riprendono i buoni rapporti con Filippo II e Ferdinando I d'Asburgo;
strage di 3550 ca "infedeli valdesi" in Calabria;

Concilio Ecumenico
di Trento
1545-63

1561, la riapertura è già fissata per l'anno successivo.

 

Gesuiti

«segue da 1560»
generale: D. Laínez (1558-65);
1561, 28 febbraio, Francia, Parigi, alle condizioni previste l'anno precedente, la risoluzione di Poissy viene registrata al Parlamento;
19 agosto, Roma, Pio IV emette una bolla dove accorda ai gesuiti la facoltà di conferire i gradi in arti e in teologia, derogando da ogni contraria norma del concilio o di costituzione pontificia e da ogni privilegio o statuto di università, esentandoli pure dalle decime e dazi, dai prediali, personali, quarti e ogni altro frutto;
15 settembre, Francia, con il colloquio di Poissy la Compagnia viene legalizzata.
- Provincia di Lombardia: sorgono i collegi di Mondovì e di Como;
- Francia: nascono i collegi di Clermont a Parigi e poi La Flèche;
[vedi Domicilia]
«segue 1562»

Anabattisti

«segue da 1558»
1561
Agostino Mainardi, patriarca di Chiavenna, raduna i ministri, i seniori e i diaconi della sua chiesa e propone di nuovo una dichiarazione di unità e di fede, la cui sincerità dovrà essere garantita dalla sottoscrizione individuale di una nuova professione di fede, nella quale si condannino le dottrine "ariane" e "anabattiste".
Piettro Leoni fa stampare a Milano le ragioni sue e dei suoi amici al progetto del patriarca.
Il rappresentante dell'ortodossia zurighese Fabricius deplora le discordie fra gli esuli ed esprime il timore che essi possano avere il sopravvento sugli antichi abitatori, nelle chiese della Valtellina e di Chiavenna. Tanto più preoccupanti sono le discordie perché il legato pontificio, appoggiato dall'ambasciatore milanese, preme affinché vengano scacciati tutti gli emigrati italiani, vi siano introdotti i gesuiti e si restauri la supremazia del cattolicesimo sulle altre confessioni, minacciando la chiusura dei confini il che colpirebbe gravemente la vita economica di queste regioni.
Radunato il sinodo a Chiavenna i pastori trovano il libro di Pietro Leoni così pericoloso da dar ragione al patriarca. Allora l'opposizione si rivolge alla chiesa di Zurigo, con un lungo questionario, redatto da Michelangelo Florio dove si tornano a proporre le dottrine:
- del semplice ritorno alla Scrittura,
- dell'indifferenza di fronte ai dogmi che devono, specialmente quello della Trinità, essere adorati ma non interpretati in nessun modo, quindi neppure secondo la tradizione,
- della prevalenza della buona condotta morale sull'osservanza dei dogmi, e specialmente, anche qui, di quello della Trinità: è lecito scomunicare una persona incensurabile, solo perché non crede nella Trinità?
Ma i zurighesi, pur con molta moderazione, danno torto a Michelangelo Florio e ai suoi;
Giugno
5
, arrivati alle strette, gli oppositori italiani si trincerano dietro alla "confessione retica" (che già hanno sottoscritto) finché uno di essi, Ludovico Fieri, dichiara imprudentemente che accetta la confessione della chiesa di Chiavenna «tribus exceptis: primo quod non credit Jesum Christum esse aeternum Dei filium; secundo esse patri aequalem; tertio esse creatorem coeli et terrae»; e ripete che una persona che si comporti moralmente e cristianamente non può essere scomunicata semplicemente per qualche idea particolare sulla Trinità.
Le reazione a questo ardimento è la scomparsa di ogni scrupolo per la durezza e la insistenza di Agostino Mainardi, la scomunica di Ludovico Fieri e di Pietro Leoni e infine la proibizione del libro di questi, pena la scomunica per chi ne sia trovato in possesso.
La pena di Ludovico Fieri viene mitigata nel senso che viene ammesso alla predica, rimanendo escluso dalla comunione e dalla preghiera comune, e posto sotto una sorveglianza speciale affinché non cerchi di diffondere le proprie idee.
La dieta dei Grigioni condanna anch'essa il libro di Pietro Leoni; questi viene processato e (probabilmente) scacciato dala paese.
Ludovico Fieri si reca in Boemia.
Lione, Anversa, i Grigioni, la Polonia, la Moravia: in questa affannosa ricerca di un luogo dove poter vivere con quella libertà che per ogni altro è licenza e disordine, si esauriscono gran parte delle energie di questi esuli.
«segue 1564»

 

Ordine dei portaspada
(fratres militiae Christi)

«segue da 1558»
1561, l'ultimo gran maestro, G. Kettler, secolarizza anche il ramo livone, cedendone le terre alla Polonia dal cui sovrano ottiene il titolo di duca di Curlandia.

ANNO 1561



1561
Unione Elvetica
Confederazione dei tredici cantoni elvetici:

CATTOLICI
- Uri (1291),
- Schwyz (1291),
- Unterwalden (1291),
- Lucerna (1332),
- Zug (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Friburgo (1481),
- Soletta (1481).

PROTESTANTI
- Zurigo (1351),
- Berna (1353),
- Glarus (1353) [in parte],
- Basilea (1501),
- Sciaffusa (1501),
- Appenzell (1513).

1561
-

 



1561
Sacro Romano Impero
Ferdinando I
Albero genealogico
(Alcalá de Henares 1503 - Vienna 1564)
figlio di Filippo d'Absburgo [il Bello] e di Giovanna [la Pazza], fratello minore di Carlo V, fu educato in Spagna;
1521-64, arciduca di Alta e Bassa Austria, Carinzia, Stiria e Carniola
1526-64, re di Boemia e d'Ungheria;
1530-64, re dei romani;
1556-64, imperatore del Sacro Romano Impero;
quinta guerra con la Francia (1552-59);




1561
-




1561
principato di Transilvania
Giovanni Stefano Sigismondo

(† ?)
figlio di Giovanni Szápolyai († 1540), voivoda di Transilvania e re d'Ungheria, e di Isabella Jagellona († 1559);
1559-?, sovrano di Transilvania;



1564-?, re d’Ungheria;




1561
-


1561
ducato di Sassonia
Augusto I
Albero genealogico

(Freiberg, Chemnitz 1526 - Dresda 1586)
figlio secondogenito di Enrico [il Pio] e di Caterina di Meclemburgo;
1548, sposa Anna, figlia di Cristiano III di Danimarca;
1553-86, principe elettore di Sassonia;



1561
ducato di Prussia
Alberto di Brandeburgo
Albero genealogico

(Ansbach, Baviera 1490 - Tapiau, Königsberg 1568)
figlio di Federico margravio di Brandeburgo-Ansbach;
1525-68, duca di Prussia; (il primo)


1561
ducato di Württemberg
Cristoforo (o Cristiano) di Württemberg
Albero genealogico

(† 1568)
figlio di Ulrico e di Sabina di Baviera;
1550-68, duca di Württemberg;


1561
ducato di Baviera
Albrecht V [il Magnanimo]
Albero genealogico

(Munich 1528 - Munich 1579)
figlio di Guglielmo IV [il Costante] e di Marie Jakobäa di Baden-Sponheim ;
1546, sposa l'arcid.ssa Anna d’Austria;
1550-79, duca di Baviera;

1561
Palatinato
Federico III [il Pio]
Albero genealogico

(Simmern 1515 - Heidelberg 1576)
figlio di Giovanni II di Simmern;
1557-76, conte di Simmern;
1559-76, elettore del Palatinato;
1561
si converte dal luteranesimo al calvinismo ed è il primo principe dell'impero ad adottare il credo ginevrino, ponendosi così in contrasto con le clausole della pace di Augusta [hanno concesso ai principi unicamente la scelta tra luteranesimo e cattolicesimo];





1561
Mainz [Magonza]








1561
REGNO di POLONIA
Sigismondo II Augusto
Albero genealogico

(† 1572) (s.f.)
figlio di Sigismondo I Jagellone e di Bona Sforza († 1557);
sposa in prime nozze Elisabetta d’Absburgo († 1545);
sposa in seconde nozze Barbara Radziwillówna (1520-1551)
[forse avvelenata da Bona Sforza]
sposa in terze nozze Caterina d’Absburgo († 1572)
[sorella di Elisabetta]
1548-72, re di Polonia e granduca di Lituania;
sposa in seconde nozze Bona Sforza († 1557), figlia di Gian Galeazzo duca di Milano;
1561
acquista la Livonia;



1561
-



1561
IMPERO OTTOMANO
Solimano [il Magnifico]
Albero genealogico

(1494 - 1566)
figlio di Selim I;
1520-66, sultano;
1534-35, prima campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1548-49, seconda campagna militare contro i Safawidi di Persia;
nel 1550 ha annesso Buda;
nel 1553, spinto da Rosselana, fa strangolare il figlio primogenito Mustafà (avuto da un'altra concubina);
1555, terza campagna militare contro i Safawidi di Persia;
1561
mentre il favorito alla successione sembra essere Bayezid (figlio minore del sultano e di Rosselana), in quanto Selim è considerato un dissoluto, intrighi di palazzo portano all'arresto e all'uccisione del primo per cui Selim rimane l'unico erede.





Gran Visir
-
1561
dal 1533 Khayr al-Din [Barbarossa] è diventato ammiraglio in capo (kapudan pasa - grande ammiraglio) della marina ottomana che si batte contro la marina imperiale spagnola.











1561
REGNO di FRANCIA
Carlo IX
Albero genealogico
(Saint-Germain en Laye 1550 - Vincennes 1574)
quartogenito di Enrico II e di Caterina de' Medici;
1560-74, re di Francia;
succeduto in minore età, è reggente la regina madre;
 



Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
Artus de Cossé-Brissac 
(1561 - 1567)

Louis d'Ongnies
conte di Chaulnes
(1561 - 1567)
Cancelliere-Guardasigilli
M. de l'Hospital
consigliere al Parlamento di Parigi
(1560 30 giu - feb 1568)
Segretari di stato agli Affari Esteri
Claude de l’Aubespine
signore d’Hauterive
(1547 1° apr - 8 lug 1567)

Jacques Bourdin
signore di Villeines
(1558 - 1567)

Forimond II Robertet
signore di Fresnes
(1558 - 1567)
 

1561
-

Pontoise, di nuovo si riuniscono gli Stati generali.

Nel discorso di apertura, e a più riprese in altre occasioni, il cancelliere M. de l'Hospital, pur rimpiangendo che nello Stato non possa tenersi quel grande elemento di forza e di armonia che proviene dall'unità della fede, esprime altamente la sua convinzione che alcuno possa essere buon cittadino pur non essendo cattolico, e che quindi non si abbia ad usare la forza contro gli ugonotti, ma che si debba invece: "les assaillir avec les armes de charité, prières, persuasions, paroles de Dieu, qui sont propres à tel combat"; e ciò perché "la conscience est de telle nature qu'elle ne peut être forcée, ma doit être enseignée, et n'être point domptée ni violée, mais persuadée par vraies et suffisantes raisons, et même la foi, par cela seul qu'elle est contrainte, n'est plus foi".
Egli constata del resto che la persecuzione non ha dato alcun profitto poiché "les maladies de l'esprit ne se guérissent comme celles du corps; l'opinion se mue par oraisons à Dieu, parole et raison persuadée".
I due stati della nobiltà e della borghesia accolgono nei loro cahiers il concetto di M. de l'Hospital, e si pronunciano per la tolleranza.
La nobiltà dice che: "l'événement prouvait que la persécution était inutile, que d'ailleurs la diversité d'opinion venait du zèle que chacun avait de part et d'autre pour le salut de son âme, tous croyant pareillement en Dieu et en Jésus-Christ notre Sauveur".
E il terzo stato sostiene anche più recisamente: "qu'il était expédient de permettre à ceux qui croyaient ne pouvoir communiquer en sainte conscience aux cérémonies de l'église romaine, qu'ils se pussent assembler publiquement, pour être instruits et einsegnés en la parole de Dieu";
e aggiunge che: "de toutes les créatures raisonnables l'Éternel demande le coeur et affection intérieure principalemente, lequel ne peut intervenir ni être offert quand il est contraint. Si donc le huguenots sont tirés à leur regret et contre leur conscience auc cérémonies de l'Église, cela ne peut plaire ni agréer à Dieu".

Aprile
19
, il cancelliere M. de l'Hospital redige un editto di pacificazione con cui si proibisce ai seguaci delle due fazioni di ingiuriarsi coi nomi di Ugonotti e di Papisti, e con cui si restituiscono la libertà ed i beni a tutti i condannati per causa di religione;

Agosto
Saint-Germain, di nuovo si riuniscono gli Stati generali;




1561
REGNO di NAVARRA
Giovanna III d'Albret
Albero genealogico

(Pau 1528 - Parigi 1572)
figlia di Enrico II d'Albret e di Margherita di Valois, sorella di Francesco I;
1541, sposa Guglielmo di Cleve (le nozze vengono poi annullate);
1548, sposa Antonio di Borbone;
1553, nasce il suo figlio Enrico (futuro Enrico IV);
1555-72, regina di Navarra;
nel 1556 si è convertita al calvinismo imponendolo nel suo regno e al figlio;

1561
-



1561
ducato di Lorena e di Bar
Carlo III (o II) [il Grande]
Albero genealogico

(1542 - 1608)
figlio di François I e di Christine di Danimarca;
1545-1608, duca di Lorena e di Bar;
sotto la tutela della madre e dello zio;
1548-50, il breve scontro con l'Inghilterra si conclude con l'acquisto di Boulogne da parte della Francia;
nel 1557 è entrato nella maggiore età;

1561
-



1561
Olanda, Zelanda e Utrecht
Guglielmo I [il Taciturno]
Albero genealogico

(Dillenburg, Nassau 1533 - Delft 1584)
figlio di Guglielmo VIII di Nassau-Dillenburg;
1559-84, statolder di Olanda, Zelanda e Utrecht;
nominato statolder (governatore) da Filippo II;




1561
-

 



1561
REGNO d'INGHILTERRA e d'IRLANDA
Elisabetta I
Albero genealogico
(Greenwich 1533 - Richmond, Surrey 1603)
figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena;
1558-1603, regina d'Inghilterra;
dal 1559 è in vigore l' Uniformity Act;



1561
con la completa rifusione del circolante ha fine l'imperante disordine monetario;
tra i membri del ristretto consiglio privato della regina c'è il segretaro di stato F. Walsingham mentre il parlamento viene ridotto ad un ruolo più modesto di quello assunto ai tempi della riforma di Enrico VIII;
[in 44 anni di regno viene convocato tredici volte e le sue sedute durano complessivamente 140 settimane]


IRLANDA
-
-
-
-

1561
dal 1560 è in vigore l' Uniformity Act che ha reso obbligatorio il Prayer Book e disposto altre misure per l'osservanza della "religione del Cristo";

a

1561
REGNO di SCOZIA
Maria [Stuarda]
Albero genealogico

(Linlithgow, Edimburgo 1542 - Fotheringhay, Northamptonshire 1587)
figlia di Giacomo V e di Maria di Guisa;
1542-67, regina di Scozia;
sotto la reggenza della madre;
dal 1548 vive in Francia dove viene educata;
nel 1558 ha sposato il delfino Francesco (ora Francesco II);
nel 1560, dicembre, è morto il marito;
1561
Agosto
accolto l'invito rivoltole dai nobili scozzesi, che nel frattempo hanno proclamato il calvinismo religione di stato, fa ritorno in patria; anche se è disposta a riconoscere la posizione ufficiale del protestantesimo, lei è e rimane cattolica e desidera che la propria fede sia rispettata e che a tutti sia assicurata la libertà di culto; particolarmente duri sono gli scontri che ha in questo punto con il riformatore J. Knox;



1561
-


a

1561
REGNO di DANIMARCA e di NORVEGIA
Federico II
Albero genealogico
(Haderslev 1534 - Antvorskov 1588)
figlio di Cristiano III e di Dorotea di Sassonia-Lauenburg;
1559-88, re di Danimarca e di Norvegia;



1561
il suo tentativo di estendere il dominio della Danimarca sui paesi baltici riaccende i contrasti con la Svezia;
NORVEGIA
1561
-
ISLANDA
1561
-


1561
REGNO di SVEZIA
Erik XIV
Albero genealogico
(Stoccolma 1533 - Örbyhus, Uppsala 1577)
figlio di Gustavo I e di Caterina di Sassonia-Lauenburg;
1560-68, re di Svezia;.





1561
l'occupazione dell'Estonia inasprisce i rapporti con la Danimarca, con la Polonia e con la città di Lubecca;.



1561
ducato di Finlandia
Giovanni III Vasa
Albero genealogico
(Stegeborg 1537 - Stoccolma 1592)
figlio di Gustavo I e di Margherita Lauenhaupt;
1556-92, duca di Finlandia;



1568-92, re di Svezia;

1561
-








1561
REGNO di PORTOGALLO
Sebastiano
Albero genealogico

(Lisbona 1554 - Alcázarquivir, odierna Ksar el-Kebir, Marocco 1578)
figlio postumo dell'erede al trono Giovanni di Braganza;
1557-78, re di Portogallo;
sotto la reggenza del prozio cardinale Enrico;




1561
-
a

1561
REGNO di SPAGNA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico
(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
dal 1543 è reggente della Castiglia e dell'Aragona, dal 1545 è vedovo e dal 1548 si trova presso il padre a Bruxelles;
nel 1550 ha fatto ritorno in Spagna;
nel 1551 ha ricevuto il giuramento del regno di Navarra;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;
nel 1559 è morta la seconda moglie Maria Tudor;
1559-60, agisce contro il protestantesimo in Spagna e contro ogni supposto eretico assicurato dall'ortodossia tridentina;






1580-98, re di Portogallo;

 
1561
Madrid viene elevata al rango di residenza reale;






1561
ducato di SAVOIA
Emanuele Filiberto [Testa di Ferro]
(Chambéry 1528 - Torino 1580)
figlio di Carlo III [il Buono] e di Beatrice di Portogallo;
1536-80, principe di Piemonte;
1538-80, conte d'Asti;
1553-80, conte di Aosta, Maurienne e Nizza;
1553-80, duca di Savoia;
1553-80, re di Cipro e Gerusalemme (titolare);
nel 1553 è stato nominato luogotenente generale e comandante supremo dell'esercito spagnolo in Fiandra;
1556, governatore dei Paesi Bassi;
nel 1560 la pace di Cateau-Cambrésis gli ha restituito i suoi stati (ad eccezione di alcune fortezze, rimaste ancora in mano francese e spagnola, e del territorio ginevrino a cui è riconosciuta l'indipendenza); la pacificazione è stata sancita dal suo matrimonio con Margherita d'Angoulême, duchessa di Berry, figlia di Francesco I, re di Francia. 
nel 1560 ha trasferito la capitale da Chambéry a Torino;

 

1561
-



1561
REPUBBLICA DI GENOVA
[Denominazione ufficializzata nel 1528 per iniziativa di Andrea Doria]
Girolamo Vivaldi
Albero genealogico

(? - † 4 gen 1561)
figlio di
1559 4 gen - 4 gen 1561, doge di Genova;


Paolo Battista Giudice Calvi
Albero genealogico

(? - † 27 set 1561)
figlio di
1561 4 gen - 27 set 1561, doge di Genova;


Battista Cicala Zoaglio
Albero genealogico

(? - ?)
figlio di
1561 4 ott - 4 ott 1563, doge di Genova;


1561
-


1561
ducato di Milano

dal 1535 il ducato,
come previsto dal congresso di Bologna,
è stato devoluto all'impero [in pratica agli Absburgo].



Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi Spagna –

 

1561
-



1561
ducato di Mantova
Guglielmo I
Albero genealogico
(1538 - 1587)
figlio di Federico II e di Margherita Paleologo, e fratello di Francesco III;
1550-87, duca di Mantova e marchese del Monferrato;
1561
sposa Eleonora von Habsburg;



1574-87, 1° duca del Monferrato;



1561
-
a

1561
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Girolamo Priuli
Albero genealogico

(Venezia 1486 - Venezia 4 nov 1567)
figlio di Alvise e di Chiara Lion; fratello del doge Lorenzo, suo predecessore;
1559-67, doge di Venezia; [83°]


- nunzio pontificio:
. Pier Francesco Ferrero (1560 - mag 1561)
. Ippolito Capilupo (1561 mag - giu 1564)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1561
Venezia, il patriarca Trevisan non intende riconoscere i privilegi papali della Compagnia di Gesù, pretendendo di sottomettere al proprio esame, prima dell'ordinazione sacerdotale, il giovane gesuita Pietro Arquato; in altra occasione chiama il provnciale Benedetto Palmio a giustificarsi davanti a lui perché non si è presentato alla riunione davanti all'inquisizione prima dell'inizio della predicazione quaresimale; elimina quindi dall'albo dei confessori di Venezia due gesuiti, perché non hanno ancora raggiunto i trentasei anni di età.

Gli Esecutori contro la bestemmia e i loro esperti, in genere ebrei convertiti, sono particolarmente attenti ai testi ebraici.
Scoprono ora nella stamperia di Bomberg e presso alcuni librai, delle casse di libri privi delle necessarie correzioni, evidentemente vecchie stampe veneziane o d'importazione, dato che la tipografia ebraica non è ancora attivata, a Venezia, e si limitano ad ordinare l'espurgazione, senza comminare sanzioni pecuniarie.

Agosto
18
, Cipro: rimesso piede a Venezia, padre Emanuele Gomes deve difendersi dagli attacchi dei confratelli veneziani, infastiditi dalla vicenda che lo vede coinvolto.

Novembre
alla Giudecca succede lo scandalo del Monastero delle Convertite;
il provinciale Benedetto Palmio (già nel 1558 aveva fatto visita al monastero, ca 300 monache, rimanendone favorevolmente impressionato) da un po' di tempo ha cominciato a dubitare della condotta morale del responsabile esprimendo pure i suoi dubbi al patriarca sulla gestione incontrollata di Giovan Pietro Leon, finché non scoppia il gravissimo scandalo che porta il confessore della Val Camonica al processo e alla sua decapitazione in piazza S. Marco mentre la badessa viene condannata all'ergastolo;
il patriarca Trevisan coglie l'occasione per lavorare contro i padri gesuiti ma non trova appoggio presso la Signoria;

Anche senza Controriforma il protestantesimo avrebbe comunque poche possibilità di affermarsi a Venezia.
Oltre ad essere cattolica per tradizione, la classe dirigente condivide il luogo comune la cui validità sempre pare confermatta dallo spaventoso spettacolo delle lotte confessionali in Francia, che il mutamento di religione importerebbe l'abbattimento dello stato.
Di fronte agli avvenimenti francesi della fine degli anni Cinquanta uno storico italiano commenta: «le heresie sono un pretesto da gli huomini escogitato per innovatione e mutatione de gli stati». (Così suona il sommario stampato a margine di una pagina dell'opera Delle historie de' suoi tempi di Natale Conti - Parte prima, in Venetia, appreso Damian Zenaro, 1589).
La Repubblica tollera di buonn grado la presenza nei suoi confini di stranieri di religione diversa dalla cattolica, da greci ortodossi ai mercanti tedeschi protestanti, e i veneziani hanno molto maggiori opportunità di altri italiani di enire a contatto con fedi religiose differenti. Mai tutavia il governo permetterebbe ai propri sudditi i abbracciare l'eresia. Né la benevolenza divina nei confronti della Repubblica, né la salvezza delle anime dei governanti preoccupano il patriziato quanto il ruolo politico della Sede Apostolica e la scelta del clero locale.
Nel Cinquecento è più che mai viva, a Venezia, l'idea che Chiesa di Roma e chiesa locale costituiscano realtà radicalmente differenti e distinte e che come tali vadano affrontate:
- il pontificato è una potenza politica straniera, con interessi spesso antagonistici rispetto a quelli della Serenissima;
- la chiesa veneta invece è essenzialmente una chiesa di stato e come tale va amministrata, a vantaggio cioè della Repubblica e della sua classe dirigente.
Lo stesso anno, a richiesta dell'Inquisizione romana, viene arrestato a Venezia Guido Giannetti da Fano, per molti anni al servizio della corona inglese. Elisabetta I, minacciando ritorsioni commerciali, invita la Repubblica a non concedere l'estradizione ed il governo veneziano, preso tra la regina e il pontefice, scrive a Roma che Guido Giannetti è malato, che non può muoversi da Venezia e finisce per rilasciarlo. Ma cinque anni dopo

[Paul F. Grendler, L'Inquisizione Romana e l'Editoria a Venezia 1540-1605, Il Veltro Editrice, Roma 1983] ]


1561
ducato di Ferrara, Modena e Reggio
Alfonso II d'Este
Albero genealogico

(Ferrara 1533 - 1597)
figlio di Ercole II e di Renata di Francia;
1552-54, in contrasto col padre, fugge e combatte nelle Fiandre;
1557-58, combatte contro gli spagnoli in Italia;
1559-97, duca di Ferrara, Modena e Reggio;
nel 1560 ha allontanato da corte la madre, per le sue tendenze protestanti, che fa ritorno in Francia ritirandosi nel proprio feudo di Montargis;


 
1561
-


1561
ducato di Firenze
Cosimo I de' Medici
Albero genealogico

(Firenze 1519 - Villa di Castello, Firenze 1574)
figlio di Giovanni [dalle Bande Nere] (ramo dei "popolani") e di Maria Salviati;
1537-69, duca di Firenze;
nel 1539 ha sposato Eleonora Álvarez de Toledo y Zúñiga († 1562);



1569-74, granduca di Toscana;

1561
organizza una flotta da guerra, istituendo l'Ordine militare religioso di Santo Stefano, formalmente destinato a combattere i barbareschi ma in realtà strumento della sua politica di potenza e promotore esso stesso di azioni di pirateria contro flotte nemiche;


1561
ducato di Urbino
Guidobaldo II
Albero genealogico
(Pesaro 1514 - 1574)
figlio di Francesco Maria I Della Rovere e di Eleonora Gonzaga;
1538-74, duca di Urbino;
1538-39, duca di Camerino;
nel 1548 ha sposato Vittoria Farnese;
dal 1553 è capitano generale della chiesa;
dal 1555 è prefetto di Roma;
dal 1558 è passato al servizio di Filippo II di Spagna;





 
1561
-



1561
REGNO di NAPOLI e di SICILIA
Filippo II [il re prudente]
Albero genealogico

(Valladolid 1527 - Escorial, Madrid 1598)
primogenito di Carlo V e di Isabella di Portogallo;
1539, muore la madre;
1540-98, duca di Milano;
1554-98, re di Napoli e di Sicilia (Filippo I);
dopo l'incoronazione ricevuta dal padre, ha lasciato la Spagna per sposare la regina d'Inghilterra Maria Tudor;
1556-98, re di Spagna;



1580-98, re di Portogallo;



– vedi sopra –


NAPOLI
Viceré
-
Nunzio apostolico
-

1561
-


SICILIA
Viceré
-
1561
-




Bacon, Francis o Francesco Bacone (Londra 1561-Gorhambury House, Londra  1626) filosofo e politico inglese; fu membro del parlamento e consigliere di Elisabetta I, poi cancelliere di Giacomo I, che lo nominò barone di Verulamio e visconte di Sant'Albano;
Essayes
(1597, dieci saggi; 1612, II ediz., aumentati di altri trenta; 1625, III ediz., aumentati di altri diciotto)
Temporis partus masculus (anteriore al 1603 e non pubblicato da Francesco Bacone)
De interpretatione naturae proemium e Valerius terminus (1603)
Cogitationes de natura rerum (1604)
Two Books of Proficience and Advancement of Learning (1605; prima stesura in inglese The advancement of learning (Il progresso del sapere); 1623, traduzione latina con ampliamenti De dignitate et augmentis scientiarum)
Cogitationes de scientia humana
(1605)
Cogitata et visa (1607)
Redargutio philosophiarum (1608, non pubblicata dall'autore)
De sapientia veterum (1609)
Instauratio magna scientiarum (1620, di cui De dignitate et augmentis scientiarum è la prima parte e Novum Organum è la seconda)
Storia del Regno di Enrico VII (1622)
Historia naturalis et experimentalis ad condendam philosophiam sive phaenomena universi
(1623)
De principiis atque originibus
(1623)
New Atlantis (prob. 1624, scritta in inglese, pubblicata postuma nel 1627 dal suo segretario W. Rawley insieme con lo scritto Sylva Sylvarum, or a Natural History in ten Centuries; è del Rawley la trad. latina: Nova Atlantis del 1638).

Briggs, Henry (Warley Wood, Yorkshire 1561 ca-Oxford 1630) matematico inglese, il primo a calcolare i logaritmi dei numeri e a pubblicare le tavole corrispondenti con 14 decimali.
Amico di Nepero.

Góngora y Argote, Luis de (Córdoba 1561-1627) poeta, maestro del barocco spagnolo gongorismo
Las firmezas de Isabela (1610, La costanza di Isabella)
Fábula de Polifemo y Galatea
(1612, Favola di Polifemo e Galatea)
Soledades (1613, incompiute, Solitudini)
El Doctor Carlino (1613, Il dottor Carlino)
Panegirico al duque de Lerma (1616, Panegirico del duca di Lerma)
Le poesie, tranne quelle incluse in Flores de poetas ilustres (1605, Florilegio di illustri poeti di P. de Espinosa, restarono inedite sino alla morte del poeta)
Le prime edizioni d'assieme, postume, furono curate da J. López de Vicuña (1627) e G. de Hoces (1633). Le più complete si sono avute dopo la pubblicazione del manoscritto Chacón.

Sandys, Edwin (Worchestershire 1561-Londra 1629) politico inglese, di nobile famiglia anglicana, venne educato da R. Hooker;
1593-99, durante un suo viaggio conosce a Venezia P. Sarpi;
Europae speculum (tradotto in italiano da P. Sarpi)
1603, dopo essere stato membro degli ultimi parlamenti della regina Elisabetta, ne diventa leader (presidente) sotto Giacomo I e in tale veste sostiene posizioni moderate;
1607, fa parte della Compagnia della Virginia; 
1614, espone in parlamento la sua teoria della sovranità fondata sul consenso e non sul diritto divino, rendendosi inviso al re;
1619, diventato amministratore della Compagnia della Virginia, promuove un'energica inchiesta nell'amministrazione e fondando istituzioni rappresentative a Jamestown;
1624, l'ostilità del re alle sue iniziative liberiste provoca lo scioglimento della compagnia e il passaggio del governo della colonia alla corona.

Santorio, Santorio (Capodistria 1561-Venezia 1636) medico italiano, compì gli studi di medicina a Padova e quindi trascorse parecchi anni in Croazia e poi a Venezia;
1611-24, professore di medicina teorica all'università di Padova; ha contatti con Galileo ed è amico di P. Sarpi;
De statica medicina (1614, dove sono raccolti i risultati delle sue lunghe ricerche sulla variazione di peso del corpo umano a seguito dei processi di ingestione e di escrezione).

Southwell, Robert (Horsham Saint Faith, Norfolk 1561-Tyburn, Londra 1595, giustiziato) poeta inglese, di famiglia cattolica;-
1578, dopo aver studiato a Douai e a Roma, entra nell'ordine dei gesuiti;
1584, a Roma è prefetto agli studi nel collegio inglese;
1586, tornato in missione in Inghilterra, diventa cappellano della contessa di Arundel svolgendo clandestinamente il suo apostolato;
1592, viene arrestato mentre celebra la messa, imprigionato e sottoposto a tortura; dopo tre anni di reclusione  nella Torre, viene condannato a morte per tradimento, secondo le leggi anticattoliche del 1585;
Saint Peter's Complaint (1595, Il lamento di san Pietro; imitazione di Le lacrime di san Pietro di L. Tansillo)
Maeoniae (1595, brevi liriche di argomento sacro)
1970, viene canonizzato tra i Quaranta Martiri inglesi.

Trecca, Ottavio (Parma 1561 ca-Ferrara 1622) gesuita;
1578, novembre, entra nella Compagnia di Gesù;
1592-98, lettore di filosofia a Padova;
1600, docente di filosofia nella neonata università di Parma;
1616, prefetto degli studi dell'università di Parma;
1622, 16 maggio, muore a Ferrara.

Valla, Paolo (Roma 1561-Perugia 1622) gesuita;
1582, entra nella compagnia di Gesù;
1585-90, professore di filosofia nel Collegio Romano;
1590-1599/1600, professore di teologia a Padova;
[Per la perdita dei cataloghi 1591-4, la sua presenza è documentata solo dal 1595.]
1600-2, lettore di filosofia nella casa professa di Venezia;
1602-5, professore di teologia nel Collegio Romano;
1605, ha incarichi direttivi nel Collegio Romano e nel collegio di Perugia, occasionalmente in quello di Macerata;
Trattato di logica (1622, corso di logica del 1587-8, poi ampliato durante il soggiorno a Perugia; è forse il più ampio trattato logico del Seicento italiano)
1622, 26 giugno, muore.

Verviers, Jean (Mons, Belgio 1561-Parma 1627) gesuita;
1581, già magister artium, entra nel noviziato della Provincia Veneta, a Novellara;
1582, studente di logica nel collegio di Brescia;
1588-91, studente di teologia nel collegio di Padova;
1593-7, ha incarichi direttivi nel noviziato di Novellara: maestro dei novizi della provincia (1595-96), rettore (1597);
1597-1600, tiene [forse] un corso privato di matematica nel collegio di Padova;
1600-1605/6, professore di matematica nel collegio di Parma;
[In uno dei due anni 1605/6 gli succede Giuseppe Biancani.]
fino alla morte, tiene incarichi direttivi nel collegio, fungendo da confessore per la famiglia ducale, presso la quale è molto influente;
1617, dopo la fuga in Inghilterra di M. De Dominis, il generale Vitelleschi lo fa interrogare su quanto sa dei suoi orientamenti passati e presenti;
1627, 21 settembre, muore.

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«segue da 1560»
1561,
Italia
Roma, Pio IV chiama Paolo Manuzio, figlio di Aldo, affinché diventi consulente tecnico della propria stamperia di cui egli si propone di fare la fonte della stampa cattolica.
1561, Gabriele Falloppio, nelle Observationes anatomicae, fornisce la descrizione di numerose strutture anatomiche per la prima volta osservate, fra cui quelle delle tube (che portano il suo nome), della corda e della membrana del timpano e dei canali semicircolari dell' orecchio.
«segue 1562».

Congregazione cardinalizia dell'inquisizione

«segue da 1560»
1561
Gennaio
-
, Roma,
«segue 1562».

 

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