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Papa
Paolo II

(1464-71)

1470
reprime la setta dei "Fraticelli" e stabilisce con la bolla Ineffabilis providentia che i giubilei vengano celebrati ogni 25 anni;
imprigiona il Platina che si è ribellato contro la sua decisione di ridurre il numero degli abbreviatori nella curia.
Ostile agli umanisti, scioglie l' «Accademia Romana» di Pomponio Leto e coinvolge gli iscritti in un processo indiziario per sovversione dello stato;
favorisce però l'introduzione in Roma della stampa ed è un attento raccoglitore di antichità.
Fa costruire Palazzo Venezia.

Alla caduta di Eubea (Negroponte), veneziana, e quando l'aggressione turca nel Mediterraneo giunge al suo apogeo, Bessarione da Nicea, rivolgendosi al clero e ai governanti occidentali, rivela il legame che unisce i destini di Trebisonda e di Bisanzio. Una delle cause di questa tragedia europea è, secondo il suo parere, la miopia degli stati occidentali che hanno sperato che il problema non fosse arrivato fino a loro. A suo tempo l'Occidente aveva persino rifiutato di aiutare Bisanzio a respingere il comune nemico, non concedendole i 50.000 ducati d'oro allora necessari. Diplomatico e politico sagace, egli considera la caduta di Trebisonda e delel altre terre greche una conseguemnza della catastrofe abbattutasi su Costantinopoli.
Pur non condivisa da tutta la Curia, la sua opinione ne influenza le idee.

ANNO 1470





1470
SACRO ROMANO IMPERO
Federico III
Albero genealogico
(Innsbruck 1415 - Linz 1493)
figlio di Ernesto duca di Stiria, appartiene al ramo leopoldino degli Asburgo;
1424-93, duca di Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo (Federico V);
[succeduto al padre]
1440-93, re di Germania e dei romani (Federico IV);
alla morte del cugino Alberto II riceve dai principi elettori sia la corona sia la tutela di Ladislao [Postumo] erede di tutti i territori posseduti dal ramo albertino degli Asburgo nonché delle corone di Boemia e d'Ungheria;
nel 1438, con il concordato di Vienna, ottiene da papa Niccolò V una serie di concessioni e di rinunzie a favore della corona e dei principi tedeschi che gli valgono una notevole preponderanza sulla chiesa in Germania;
1452-93, imperatore del Sacro Romano Impero (Federico III);
riceve la corona imperiale a Roma dalle mani di Niccolò V;
dal 1453 arciduca d'Austria;
nel 1457, alla morte di Ladislao [Postumo], rivendica a sé il diritto all'eredità di tutti i possessi territoriali della casata asburgica e, ottenutili dopo non poche lotte, unifica i domini acquistati, costituendo così il più esteso tra gli stati tedeschi:
Austria eretta in arciducato (1453), Stiria, Carinzia, Carniola, Tirolo;
nel 1458 non riesce a salvaguardare i suoi diritti sui regni di Boemia e d'Ungheria;

1470
-


1470
REGNO di BOEMIA
Giorgio Podebrad

(Podebrady 1420 - Praga 1471)
esponente dell'aristocrazia ceca hussita; capo del gruppo utraquista (hussiti moderati);
1439, alla morte di Alberto I d'Asburgo ha un ruolo politico di rilievo;
1448, conquista Praga;
1452, viene eletto governatore della Boemia assumendo di fatto la direzione politica del paese;
1453, la conserva anche dopo il raggiungimento della maggiore età di Ladislao [Postumo];
1458-71, re di Boemia;
eletto alla morte di Ladislao [Postumo];
nel 1462 si inasprisce la controversia con la Santa Sede quando Pio II annulla i Compactata;
nel 1464 elabora il progetto di una federazione pacifica tra i sovrani europei;
nel 1466, accusato di eresia, viene scomunicato e contro di lui il papa indice una crociata;

 



1470
sconfitti i nobili cattolici insorti (con l'aiuto del papa) contro di lui, subisce l'attacco dei crociati guidati dal re d'Ungheria Mattia Corvino che, dopo aver occupato la Moravia, la Slesia e la Lusazia, viene eletto re dai sudditi cattolici; l'aristocrazia hussita gli rimane però vicina ed egli può quindi ancora controllare il paese grazie anche all'alleanza del re di Polonia Casimiro IV, il cui figlio Ladislao ha designato come proprio successore;



1470
REGNO d'UNGHERIA
Mattia Corvino

(Kolozssvár 1440 - Vienna 1490)
figlio di János Hunyadi;
1458-90, re d'Ungheria;
proclamato grazie alle vaste aderenze e alle ricchezze della sua casata;
nel 1464 attacca il regno di Boemia;
nel 1465, grazie al matrimonio con Beatrice d'Aragona figlia di Ferdinando di Napoli, i contatti con la cultura italiana si fanno più assidui; alla sua corte si costitusce una ricca biblioteca umanistica (Corviniana);

 



1470
-



1470
REGNO di POLONIA
Casimiro IV
Albero genealogico

(Cracovia 1424 - Grodno 1492)
figlio di Ladislao II Jagellone e di Edvige d’Angiò;
1440-92, granduca di Lituania (Casimiro II);
eletto dalla nobiltà locale, con la sua nomina rende il paese indipendente di fatto dalla corona polacca;
1445-92, re di Polonia;
1456-66, lunga guerra contro i cavalieri teutonici che, con la pace di Torun, sono costretti a restituire la Pomerania e a rendergli omaggio feudale;



1470
combatte contro Mattia Corvino che contende a suo figlio Ladislao (il futuro Ladislao II) il trono di Boemia;

1470
Albero genealogico

(Tangermünde 1413 - Neustadt sull'Aisch 1471)
figlio di Federico I e di Elisabetta di Baviera-Landshut;
1440-70, margravio ed elettore di Brandeburgo;
vero fondatore dello stato del Brandeburgo, divide il governo della marca con il fratello Federico [il Grosso] fino al 1463;
nel 1445 rifiuta la corona di Polonia;
nel 1454 acquista dall'Ordine teutonico la Neumark;
nel 1463 muore il fratello Federico [il Grosso];
nel 1468 rifiuta la corona di Boemia;
1470
mortogli l'unico figlio, abdica in favore del fratello Alberto.

Albrecht di Hohenzollern [Achille]
Albero genealogico

(Tangermünde, Magdeburgo 1414 - Francoforte sul Meno 1486)
terzogenito di Federico I;
1440, eredita il principato di Ansbach;
1464, alla morte del fratello Giovanni [l'Alchimista] eredita il principato di Bayreuth;
1470-86, elettore di Brandeburgo;
in seguito all'abdicazione dell'altro fratello Friedrich II [Dente di Ferro];
riuniti così tutti i possedimenti del casato, inizia una politica di consolidamento e di espansione;

1470
Albero genealogico

(† 1486)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo ernestino della casa di Wettin;
1464-86, duca elettore di Sassonia;





Alberto IV [il Coraggioso]
Albero genealogico

(Grimma, Lipsia 1443 - Emden, Bassa Sassonia 1500)
figlio di Friedrich II [il Pacifico] e di Margherita d’Austria;
è l'iniziatore del ramo albertino della casa di Wettin;
1464-85, duca di Sassonia;
[regge il ducato con il fratello maggiore Ernesto.]




1485-1500, margravio di Meissen (Alberto II)
1485-1500, duca elettore di Sassonia;




1470
ducato di Baviera
Ludwig IX di Wittelsbach [il Ricco]
Albero genealogico

(Burghausen 1417 - Landshut 1479)
figlio di Heinrich XVI [il Ricco], duca di Baviera-Landshut, e di Margarete d’Austria († 1447);
1445-79, duca di Baviera-Ingolstadt;
1450-79, duca di Baviera-Landshut;




Albrecht IV [il Saggio]
Albero genealogico

(Munich 1447 - Munich 1508)
figlio di Albrecht III [il Pio] e di Anna von Braunschweig-Grubenhagen;
1467-1508, duca di Baviera-Monaco;
[con il fratello Sigmund e poi da solo, cercando invano di estendere i confini fino a Ratisbona.]



1504-08, duca di Baviera-Ingolstadt u.Landshut;
1505-08, duca di Baviera;
[dopo aver riunito i domini]








1470
IMPERO OTTOMANO
Mehmet II [Fatih - il conquistatore]
 

(1432 - 1481)
figlio di Murad II;
1444-46/1451-81, sultano;
sale al trono dopo aver fatto uccidere il fratello neonato Ahmet;
[Poiché il trono si eredita senza rispettare la regola dell'anzianità, la legge del fratricidio assume così valore giuridico.]
nel 1454 Costantinopoli [Kostantiniye, Istanbul 500 anni dopo] diventa capitale dell'impero.
nel 1460 liquida il despotato di Morea, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1461 liquida l'impero di Trebisonda, uno degli ultimi possessi bizantini;
nel 1463 inizia con Venezia una lunga guerra per i predominio del Mediterraneo orientale; attacca diverse volte Scanderbeg in Albania senza tuttavia sconfiggerlo;
nel 1468, alla morte del principe albanese Giorgio Castriota [Scanderbeg], l'Albania viene sostanzialmente sottomessa e i familiari e seguaci del principe devono rifugiarsi in Italia;





1470
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1470
REGNO di CIPRO e di GERUSALEMME
Giacomo II [il Bastardo]  

(Nicosia 1440 ca - 1473)
figlio naturale di Giovanni II di Lusignano;
1460-73, re di Cipro e di Gerusalemme;
[dopo aver spodestato, con l'aiuto del sultano di Egitto, la sorella Carlotta ed il marito Luigi di Savoia, costretti all'esilio.]
nel 1464 riesce a scacciare i genovesi da Famagosta [qui ormai da un secolo];




1470
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1470
RUSSIA
Ivan III [il Grande]
Albero genealogico
(Mosca 1440 - 1505)
figlio di Basilio II [il Cieco] ;
1449, già co-reggente del padre;
1462-1505, gran principe di Mosca;
continua con esito favorevole la politica di unione delle terre russe già iniziata dai suoi predecessori, superando l'ostilità della Lituania e dell'Orda d'Oro;

 
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1470
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1470
Moldavia
Stefano III [il Grande]
(n. 1433 ca - m.1504)
figlio del principe Bogdan II della stirpe dei Musat;
1451, dopo la morte del padre, ucciso dal fratello Pietro III Aron, intraprende con quest'ultimo una lunga guerra;
1457-1504, voivoda di Moldavia;
grazie anche all'appoggio di Vlad III di Valacchia;
nel 1467, con la battaglia di Baia, ferma l'attacco degli ungheresi;
nel 1469, con la battaglia di Lipnik, ferma l'attacco dei tatari;

 
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1470
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1470
REGNO di FRANCIA
Luigi XI
Albero genealogico
(Bourges 1423 - Plessis-les-Tours 1483)
figlio di Carlo VII [il Vittorioso] e di Maria d'Angiò;
incaricato del governo del Delfinato, agisce con durezza ed energia; per aver poi partecipato ad una rivolta di nobili contro il padre deve esulare per cinque anni alla corte di Federico III [il Buono];
1461-83, re di Francia;
salito al trono, mette da parte i consiglieri del padre e si circonda soltanto di persone fedeli tratte dalla borghesia o dalla piccola nobiltà (Philippe de Commynes e Jean de Balue) trovandosi ovviamente di fronte l'opposizione dei grandi feudatari;
nel 1465, la "Lega del bene pubblico", che vede coalizzati contro di lui il fratello Carlo, i duchi di Borbone e di Bretagna e Carlo [il Temerario], lo costringe ad alcune cessioni, con i trattati di Conflans e di Saint-Maur;
nel 1468 ha ragione del duca di Bretagna ma non di Carlo [il Temerario] che lo obbliga al duro trattato di Péronne;




Primo ministro
[Sovrintendente delle Finanze]
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Cancelliere-Guardasigilli
-
Segretario di stato agli Affari Esteri
-
 
1470
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1470
ducato d’Angiò
Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1417, succeduto al padre, viene affidato allo zio materno Luigi, cardinale e duca di Bar; sposa in seguito Isabella figlia di Carlo II di Lorena;
1430-80, duca di Bar;
1430, eredita il ducato dallo zio cardinale Luigi;
1431-53, duca di Lorena;
1431, muore il suocero; pur dovendo diventare signore della regione, deve affrontare l'opposizione di Antonio di Vaudémont (appoggiato dal duca di Borgogna) che lo sconfigge e lo prende prigioniero a Bugnéville dove rimane in queste condizioni fino al 1432;
1434, l'imperatore Sigismondo suggella il suo diritto sulla Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
nel 1437, dopo essere stato prigioniero dal 1435 (già una prima volta nel 1431-32) del duca di Borgogna, ottiene la libertà (e il possesso della Lorena) solo grazie ad un enorme riscatto in danaro e in città;
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;
nel 1453, dopo aver combattuto con Carlo VII nell'ultimo periodo della guerra dei cent'anni fino alla definitiva conquista della Normandia, varca nuovamente le Alpi, in difesa dei suoi vecchi alleati italiani, Firenze e Milano, impegnati contro Alfonso di Napoli nella speranza di occupare il regno;
non potendo far nulla, torna in Francia: cede la Lorena al figlio Giovanni, sposa in seconde nozze Giovanna di Laval e si ritira in Provenza al cui governo si dedicherà negli anni seguenti;
dal 1454 si dedica ormai al solo governo della Provenza;
nel 1454 viene coinvolto nelle iniziative politiche del figlio Giovanni che cospira contro Luigi XI aderendo alla lega del bene pubblico (comporterà la confisca del ducato d'Angiò);

Livre du Coeur d'Amour Epris (1457, opera allegorica; libro fatto illustrare e illustrato da egli stesso con miniature di grande bellezza, come il suo salterio e vari Libri d'Ore)
Mortifiement de Vaine Plaisance (opera morale);





1470
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1470
ducato di Borgogna
Carlo [il Temerario]
Albero genealogico
(Digione 1433 - Nancy 1477)
figlio di Filippo III [il Buono] e di Isabella di Portogallo;
come erede del ducato porta il titolo di "conte di Charolais" e, come tale, disapprovando l'ultima politica paterna di distensione nei confronti del regno di Francia, fomenta e capeggia la Lega del bene pubblico che sfocia nella guerra conclusasi con la sconfitta francese dopo un assedio di Parigi;
1467-77, duca di Borgogna, conte di Fiandra, conte di Artois;
succeduto al padre, inizia una politica energica ma anche avventata; il suo duplice scopo:
- comprimere la potenza del suo odiato congiunto Luigi XI di Francia;
- creare un grande regno occidentale indipendente;
in effetti egli è per alcune terre (Brabante, Hainaut, Franca Contea) vassallo del Sacro Romano Impero mentre per altre (Borgogna e Fiandra) vassallo del re di Francia;
nel 1468 è obbligato da Carlo [il Temerario] al duro trattato di Péronne;
nel 1469 acquista il langraviato dell'Alta Alsazia vendutogli da Sigismondo del Tirolo;



 
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1470
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1470
ducato di Savoia
Amedeo IX [il Beato]
Albero genealogico
(Thonon-les-Bains, Alta Savoia 1435 - Vercelli 1472)
figlio di Ludovico e di Anna di Lusignano;
viene educato dal francescano Fauzone di Mondovì che poi diventa pure suo consigliere;
1452, ha come appannaggio le signorie di Bourg in Bresse e di Vaud;
1453, sposa Yolande di Valois, sorella di Carlo VII di Francia;
1463, è nominato dal padre luogotenente in tutti i suoi affari;
1465-72, duca di Savoia;
religioso, epilettico, lascia il governo dello stato alla moglie che si batte per assicurare la successione ai figli; tutta la politica sua e della moglie sarà incentrata sul mantenimento del possesso del Vercellese insidiato dai marchesi del Monferrato, da Galeazzo Maria Visconti e dal proprio fratello Filippo di Bresse;
nel 1466 abbraccia le parti di Luigi XI mentre i suoi fratelli, i conti di Bresse e di Romont, si pronunciano per la "lega del Ben pubblico";
nel 1467, alla fine della guerra, governata dal conte di Bresse contro il marchese di Monferrato e contro il duca di Milano, egli rinuncia alle sue pretese su Valenza ma rimangono ferme le convenzioni antiche che il marchese di Monferrato nega di riconoscere;
nel 1468, dopo il trattato di Peronne, fa visita a Parigi al re Luigi XI appena liberato;
nel 1469, radunati gli Stati generali, istituisce una reggenza presieduta dalla moglie;
1470
quando Yolande di Valois comincia a comandare, il conte di Bresse prende le armi obbligando la corte a lasciare Chambéry e rifugiarsi a Montméllian (Mommellano);






 
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1470
-

 



1470
REGNO d'INGHILTERRA
Enrico VI
Albero genealogico

(Windsor 1421 - Londra 1471)
figlio unico di Enrico V e di Caterina di Valois;
1422-61, 1470-71, re d'Inghilterra;
ancora in fasce, poco dopo, alla morte del nonno Carlo VI, viene proclamato anche re di Francia;
sotto la reggenza degli zii Giovanni di Bedford (reggente in Francia) e Humphrey di Gloucester assiste impotente ai disastrosi risultati dell'ultima fase della guerra dei cent'anni;
nel 1445 sposa Margherita d'Angiò;
[con la nuova sposa, alleata ai Beaufort contro il partito popolare facente capo a Riccardo, duca di York, spera di giungere ad una composizione onorevole della questione francese.];
nel 1453, poiché egli inizia a dare segni di pazzia, la guida effettiva del governo viene presa da Riccardo di York; nello stesso tempo però la moglie Margherita d'Angiò dà alla luce il figlio Edoardo;
nel 1454 la moglie Margherita d'Angiò toglie il potere a Riccardo di York, capo del governo durante la prima crisi di follia del figlio;
dal 1461 è fuggitivo in Scozia;
dal 1465 è inchiuso nella Torre di Londra;
1470
dopo essere stato liberato dalla Torre di Londra, dov'era prigioniero dal 1465, viene rimesso sul trono da Richard Neville, conte di Warwick che frattanto ha rotto col nuovo re Edward IV di York;








Edward IV
Albero genealogico

(Rouen 1442 - Westminster 1483)
figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1460, alla morte del padre diviene il pretendente degli York al trono;
1461-83, re d'Inghilterra;
grazie all'aiuto del suo valoroso cugino Richard Neville conte di Warwick;
nel 1464 sposa segretamente Elizabeth Woodville;
1470
la sua politica favorevole alla Borgogna e ostile alla Francia provoca il passaggio del conte di Warwick ai Lancaster, per cui è costretto a fuggire in Olanda mentre il potente cugino, alleato con suo fratello Giorgio duca di Clarence, rimette sul trono Enrico VI;







Riccardo di Gloucester
Albero genealogico

(Fotheringay, Castle, Northamptonshire 1452 - Bosworth 1485)
undicesimo figlio di Riccardo di York e di Cicely Neville;
1455-85, guerra delle due rose;
1461-83, duca di Gloucester;



1483-85, re d'Inghilterra (Riccardo III);







1470
-

«guerra delle due rose»
o
Wars of the Roses
(Guerre delle rose)
1455-1485
Inghilterra:
- Lancaster (rosa rossa)
- York (rosa bianca)

La causa profonda è il dissesto economico e politico dopo la definitiva sconfitta subita nella guerra dei cent'anni.

1470
il conte di Warwick rompe con Edward IV e fugge in Francia col fratello del re Giorgio di Clarence (cui ha dato in sposa una sua figlia) e con la mediazione di Luigi XI si riconcilia con la regina Margherita d'Angiò
il conte di Warwick e i Lancaster, apertamente appoggiati dal re di Francia,  raggiungono Londra;
Marzo
sconfitto, ripara in Francia dove si trova esule Margherita d'Angiò, moglie di Enrico VI e, passato di campo, si pone alla testa dei sostenitori dei Lancaster;
Settembre
il conte di Warwick, assieme al duca di Clarence, sbarca in Inghilterra costringendo Edward IV a fuggire presso il duca di Borgogna Carlo I il Temerario;
ancora una volta arbitro del paese, il duca di Warwick restaura sul trono il vecchio e malato Enrico VI




a

1470
REGNO di SCOZIA
James III
Albero genealogico

(Stirling 1453 - Milltown 1488)
figlio di Giacomo II Stuart e di Mary di Guelders;
1460-88, re di Scozia;
succeduto ancora fanciullo al padre;
nel 1469 sposa Margherita di Danimarca ottenendo in dote le Shetland e le Orcadi;

1470
1455-85, guerra delle due rose (schierato con i Lancaster.)

a

1470
REGNO di DANIMARCA e REGNO di NORVEGIA
Christian I
Albero genealogico
(Oldenburg 1426 - Copenhagen 1481)
figlio di Dietrich [il Fortunato], conte von Oldenburg, e di Adelheid von Oldenburg-Delmenhorst;
1448-81, conte von Oldenburg;
1448-81, re di Danimarca (Christian I);
eletto su designazione del Rigsraad (gran consiglio), diviene il capostipite della dinastia di Oldenburg;
1450-81, re di Norvegia;
1457-64, re di Svezia;
appena eletto in Svezia, le sue mire accentratrici si scontrano subito con le spinte autonomistiche, rappresentate soprattutto dalla chiesa;
1459-81, conte di Schleswig e Holstein;
nel 1464, dopo le spinte autonomistiche rappresentate soprattutto dalla chiesa, la Svezia si stacca dall'unione;





1474-81, duca di Schleswig e Holstein;






1470
-

1470
REGNO di SVEZIA
Carlo VIII Knutsson
Albero genealogico
(n. 1409 - m. 1470)
figlio di Knut Thodsson, cavaliere svedese della famiglia Bonde;
1434, aderisce alla rivolta della nobiltà svedese condotta da Engelbrekt Engelbrektsson contro l'unione di Kalmar con cui erano state congiunte le tre corone di Danimarca, Norvegia e Svezia;
1436, alla morte di Engelbrekt, si trova a capo del partito indipendentista che desidera una corona svedese autonoma e che ha il suo nerbo nei liberi contadini;
1440, pur sempre aristocratico, favorisce il ristabilimento dell'unione di Kalmar, ottenendo dal nuovo re Cristoforo I di Baviera, creatura dell'Hansa, vaste terre e l'intera Finlandia;
1448-57, 1464-65, 1467-70, re di Svezia;
acclamato dopo la morte di Cristoforo I;
1449-50, re di Norvegia;
avuta la corona in seguito ad una spedizione militare, l'anno successivo deve subito cederla a Christian I di Danimarca;
nel 1457 è costretto ad abbandonare la Svezia;
solo dal 1467 può regnare senza contrasti;









1470
-

Richard Neville (n. 1428-Barnet, presso Londra 1471)
figlio di Richard Neville conte di Salisbury;
1450-71, conte di Warwick;
1455-71, guerra delle due rose.





1470
REGNO di PORTOGALLO
Alfonso V [l'Africano]
Albero genealogico
(Sintra, Lisbona 1432 - 1481)
figlio di Edoardo I e di Eleonora di Aragona;
1438-81, re di Portogallo;
1440-48, sotto la reggenza dello zio dom Pedro;
nel 1448 sposa sua cugina Isabella (figlia dello zio dom Pedro) e prende in mano il governo del paese;
Nel 1449, nella battaglia di Alfarrobeira, vince lo zio dom Pedro;
nel 1455 muore la moglie Isabella;
nel 1460 muore lo zio Enrico [il Navigatore] duca di Viseu ma l'opera di esplorazione continua, anche se egli preferisce impegnarsi in una onerosa azione di conquista antimusulmana in Marocco;




1470
-


1470
REGNO di NAVARRA e REGNO di ARAGONA
Albero genealogico

(Medina del Campo 1397 - Barcellona 1479)
figlio di Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia;
1415-16, viceré di Sicilia;
1425-79, re di Navarra;
succeduto alla morte di Carlo III [il Nobile], padre di sua moglie Bianca;
nel 1435 partecipa alla spedizione del fratello Alfonso V il Magnanimo per la conquista di Napoli ma viene catturato a Ponza e condotto a Milano dove riconquista la libertà grazie a Filippo Maria Visconti;
nel 1441, alla morte della moglie Bianca, nega al figlio Carlo, principe di Viana, il diritto di succedere alla madre sul trono di Navarra come previsto dal testamento della stessa sovrana;
nel 1447 si risposa con Giovanna Enriquez, figlia dell'ammiraglio di Castiglia, ed i rapporti con il figlio Carlo, avuto dalla prima moglie Bianca, peggiorano ulteriormente; dal nuovo matrimonio nasce Ferdinando, futuro sposo di Isabella di Castiglia; lo scontro tra padre e figlio è inevitabile ma Carlo ha la peggio e, diseredato a favore della sorella Eleonora (moglie di Gastone IV di Foix), fugge a Napoli;
1458-79, re d'Aragona;
succeduto al fratello Alfonso V il Magnanimo nel regno con esclusione della Sicilia; richiama il figlio Carlo dall'esilio ma, preoccupato dalle simpatie e preferenze che egli riscuote, lo fa imprigionare; la Catalogna si ribella;
nel 1461 la Catalogna insorge nuovamente;
nel 1462, per sedare la rivolta in Catalogna, si allea con Luigi XI di Francia cui cede il Rossiglione e la Cerdaña; allora i catalani offrono la corona della loro terra a Enrico IV di Castiglia e a Pietro di Portogallo, trovando finalmente un capo che sembra guidare la rivolta alla vittoria in Giovanni di Calabria, figlio di Renato d'Angiò;





1470
-



1470
REGNO di CASTIGLIA e di LÉON
Enrico IV [l'Impotente]
Albero genealogico

(Valladolid 1425 - Madrid 1474)
figlio di Juan II e di Maria d'Aragona;
sposa in prime nozze Bianca di Navarra ma la chiesa scioglie il vincolo perché il matrimonio non è consumato; le accuse di impotenza [oggi ritenute dagli storici prive di fondamento e strumentali] non si contano;
1454-74, re di Castiglia e di Léon;
divenuto re cerca intese e accordi pacifici con la Francia, la Navarra e l'Aragona;
nel 1457, pur arrivando fino alle mura di Granada, la spedizione contro i musulmani non approda a nulla;
nel 1462 la lega di Tudela torna a sollevarsi, contestando la legittimità dell'erede al trono, Giovanna, e pretendendo che egli riconosca suo erede il fratello Alfonso;
nel 1465, nella cosiddetta "farsa di Ávila", viene incoronato il fratello Alfonso XII;
nel 1468 Alfonso XII muore e i ribelli ripetono l'offerta a Isabella, la futura regina cattolica, sorella del re; costei rifiuta l'immediata accettazione della corona, ma si fa riconoscere erede legittima (trattato di Los Toros de Guisando);


1470
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1470
Monferrato
Guglielmo VIII Paleologo
Albero genealogico
(† Casale Monferrato 1483)
figlio del marchese Giangiacomo Paleologo e di Giovanna di Savoia;
1448, dopo aver servito Francesco Sforza, riceve in cambio la signoria su Alessandria e su altre città;
1450, il fratello Bonifacio III, premuto dalle mire dei Savoia e da quelle dei duchi di Milano, riconsegna Alessandria a Francesco Sforza;
1452, passato al servizio di Alfonso [il Magnanimo], milita in Lombardia e in Piemonte;
1454, dopo la pace di Lodi si riavvicina allo Sforza, temendone la potenza;
1464-83, marchese di Monferrato;
dopo aver ereditato la marca dal fratello Giovanni IV;
da questo momento pensa solo a garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;
nel 1468 è nominato capitano generale delle truppe lombarde da Galeazzo Maria Sforza (che pensa così di ereditare da lui la marca) cerca di garantirsi, mediante l'alleanza con il ducato di Milano, contro l'espansionismo dei Savoia;








 
1470
-


1470
REPUBBLICA DI GENOVA
"Compagna Communis Ianuensis"
[I dedizione alla Signoria Sforzesca
(1464 16 apr - 28 apr 1477)
Governatore
Corrado di Fogliano
(1468 7 ott - 22 ago 1470)
Giacomo Bovarello
(23 ago - post 17 dic)
[Vicario]

1470
-


1470
ducato di Milano
Galeazzo Maria Sforza
Albero genealogico
(Fermo, Ascoli Piceno 1441 - Milano 1476)
primogenito di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti;
1465, ricevuta un'educazione militare, combatte in Francia con Luigi XI contro la Lega del bene pubblico;
1466-76, duca di Milano;
tornato a Milano alla notizia della morte del padre, entra subito in conflitto con la madre;
nel 1468 la madre muore misteriosamente, forse avvelenata, mentre è in viaggio verso Cremona dove il figlio l'ha confinata;
sposa Bona di Savoia, cognata del re di Francia;
pur assistito dal valido consigliere Cicco Simonetta, gode tuttavia di scarsa popolarità a causa della sua politica dissipatrice e dei suoi atteggiamenti contraddittori, spesso violenti;






 
1470
-



1470
REPUBBLICA DI VENEZIA
"La Serenissima"
Cristoforo Moro
(Venezia 1390 – Venezia 9 nov 1471)
figlio di Lorenzo e di ?;
1462-71, doge di Venezia [67°];



- nunzio pontificio: ? (? - ?)
- ambasciatore di Spagna: ? (? - ?)

1470
guerra veneto-turca (1463 - 1479)

Mehmet II avanza le sue proposte di pace tramite la madrigna della sultana, figlia del despota di Serbia, la quale invia a Venezia un suo domestico per informarne il senato. Questi spedisce allora alla Porta Niccolò Cocco e Francesco Capello per udire le proposizioni del sultano, ma gli ambasciatori si rendono subito conto che quest'ultimo non desidera concludere la pace ma tenta bensì di guadagnar tempo e di rallentare l'operato dei principi d'Italia.
Bisogna quindi rinforzare la lega a cui danno il loro assenso:
. il re d'Aragona,
. il re di Napoli,
. il duca di Milano,
. la repubblica di Firenze
. il duca di Modena.

Paolo Morosini valuta l'importo delle vendite tedesche a Venezia (1470) ad 1 milione di ducati. Di questi la parte essenziale si riferisce al commercio del fustagno che fiorisce ad Augusta.
[Ancora nel 1530, la tela di lino più fine, specialmente il cosiddetto "cambrí" (lino di Cambray) sarà così caro che le camicie confezionate con questo, che per solito sono ornate di ricami, saranno considerate un "dono regale".]

(1470) Fa impiccare Bartolomeo Memmo, per aver sparlato di lui.

1470
Firenze
Lorenzo de' Medici [il Magnifico]
Albero genealogico
(Firenze 1449 - 1492)
figlio del banchiere fiorentino Piero e di Lucrezia Tornabuoni;
1466, inizia l'avventura dell'allume che sarà uno dei motivi principali del crollo di casa Medici;
1469-92, signore di Firenze;
alla morte del padre ha solo 21 anni ed è quindi costretto ad affidarsi all'esperienza di Francesco Sassetti che finisce per diventare l'arbitro assoluto dell'impero economico di famiglia;
 
1470
-

1470
REGNO di NAPOLI e REGNO di SICILIA
Ferdinando I o Ferrante
Albero genealogico

(1431 ca - Napoli 1494)
figlio naturale di Alfonso V [il Magnanimo];
1443-58, duca di Calabria;
[titolo spettante tradizionalmente agli eredi al trono di Napoli.]
nel 1445 sposa Isabella di Chiaramonte;
1454, con la pace di Lodi egli intende mantenere per la penisola lo status quo consacrato;
1458-94, re di Napoli;
succeduto in base alle disposizioni testamentarie del padre, l'ascesa al trono gli viene contestata da più parti:
- da papa Callisto III, signore feudale del regno di Napoli che si rifiuta di riconoscere i diritti di un bastardo;
- da molti baroni favorevoli ad appoggiare le pretese angioine al trono napoletano;
alla morte di Callisto III viene invece riconosciuto dal successore Pio II, cui sta a cuore la pacificazione dei cristiani per poter rilanciare la crociata contro gli ottomani;
il riconoscimento avviene però previa cessione della città di Benevento e corresponsione puntuale del censo che il regno deve alla curia;
non cessa invece l'opposizione dei nobili filoangioini, appoggiati da Genova, che invitano nel napoletano Giovanni d'Angiò perché vi faccia valere i suoi diritti, e al suo fianco si schierano due codottieri illustri, Iacopo Piccinino e Sigismondo Malatesta;
l'intervento di Francesco Sforza al fianco di Ferdinando, l'appoggio di Pio II, l'aiuto apportato dal principe albanese Giorgio Scanderberg salvano il trono aragonese;
nel 1465 cessa ogni resistenza baronale e angioina;
sua figlia Leonora va in sposa a Ercole I d'Este, duca di Ferrara, mentre una sua figlia naturale sposa Leonardo della Rovere, nipote di Sisto IV;
nel 1467 sottoscrive insieme con Milano, Firenze e il papa una lega difensiva che lo assicura contro Venezia;






Alfonso II
Albero genealogico

(Napoli 1448 - Mazzara, Messina 1495)
figlio di Ferdinando e di Isabella di Chiaromonte;
1458-94, duca di Calabria;
nel 1465, riprendendo la politica di riavvicinamento ai duchi di Milano, sposa Ippolita Maria figlia di Francesco Sforza;




1494-95, re di Napoli;




Renato I [il Buono]
Albero genealogico

(Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480)
secondogenito di Luigi II duca d'Angiò e di Iolanda figlia del re di Aragona;
1430-80, duca di Bar;
1431-53, duca di Lorena;
1434-80, duca d'Angiò e conte di Provenza;
eredita l'Angiò dal fratello Luigi III;
1434-80, re di Sicilia (titolare);
sbarcato nel 1438 nell'Italia meridionale vi si trattiene cercando di aver ragione di Alfonso V d'Aragona;
nel 1442, non riuscendo ad aver ragione di Alfonso V d'Aragona, dall'Italia meridionale si ritira in Francia mantenendo però il titolo regio;




– vedi sopra –




1470
-
a



Abravanel, Jehudah o Giuda Leone Medigo o Leone Ebreo (Lisbona 1470-1530) letterato, medico e filosofo ebreo portoghese, vissuto a lungo in Italia dopo l'espulsione dalla Spagna nel 1492;
De coeli harmonia (perduto) 
Dialoghi d'amore
(1535, in italiano).

Bembo, Pietro (Venezia 1470-Roma 1547) scrittore ed ecclesiastico italiano.

Dovizi, Bernardo o Bibbiena (Bibbiena, Arezzo 1470-Roma 1520) scrittore italiano, amico e segretario del cardinale Giovanni de' Medici futuro Leone X; spirito arguto, come tale venne rappresentato nel Cortegiano di B. Castiglione;
1513, cardinale con mansioni diplomatiche, quando il Medici viene eletto pontefice;
La Calandria (1513, commedia in prosa, in cinque atti, rappresentata a Urbino con un prologo di B. Castiglione; l'intreccio è ripreso dai Menaechmi e dalla Casina di Plauto mentre vari spunti riecheggiano il G. Boccaccio).

Equicola, Mario (Alvito, Caserta 1470-Mantova 1525) letterato italiano, vissuto a Ferrara, segretario dei Cantelmo e degli Estensi, e più a lungo a Mantova presso Isabella d'Este Gonzaga;
Libro de natura de Amore (1495, iniziato in latino, poi volgarizzato o da lui stesso o da altri sotto il suo controllo, e pubblicato nel 1525; specie di enciclopedia dell'amore, sarà tradotto in francese da Chappuys)
Cronaca di Mantova (1521).

Fortunio, Giovanni Francesco (Pordenone 1470 ca-Ancona 1517) grammatico italiano, giureconsulto; fu legato al Sabellico, al Castaldi e in genere ad un ambiente umanistico diverso da quello del P. Bembo e pertanto rimase estraneo al nascente petrarchismo;
Regole grammaticali della volgar lingua (1516, prima grammatica italiana a stampa; fondandosi sull'esempio dei tre grandi trecentisti e soprattutto di F. Petrarca, egli fissa le regole del volgare, considerate però pedantesche).

Morone, Girolamo (Milano 1470-presso Firenze 1529) politico italiano, di famiglia patrizia milanese, manifestò le sue non comuni doti di uomo di governo e di diplomatico sotto i vari signori del ducato di Milano;
[Padre del card. Giovanni Girolamo Morone.]
1499, devoto servitore della Francia;
1512, passa al servizio di Massimiliano Sforza;
1515, ritiratosi dalla vita politica dopo la battaglia di Marignano, torna in auge dopo la cacciata dei francesi ed è cancelliere di Francesco II Sforza;
1525, dopo la battaglia di Pavia dà vita con lo stesso Francesco II a una congiura antimperiale, alla quale cerca di far aderire F.F. d'Avalos marchese di Pescara, generale di Carlo V, offrendogli la corona di Napoli in nome del papa Clemente VII; il marchese di Pescara svela la trama e lo fa prigioniero;
1527, rilasciato, serve fedelmente la causa imperiale fino alla morte.

Muth, Konrad o Rufus o Corrado Muziano Rufo (Homberg, Assia 1470-Gotha 1526) umanista tedesco, neoplatonico vicino ad E. da Rotterdam;
1486, è a Erfurt tra i principali promotori del rinnovamento culturale di quella città in senso umanistico;
1495-1502, vive in Italia dove termina gli studi giuridici a Bologna; si stabilisce poi a Gotha dove è al centro di un cenacolo di umanisti (Croto Rubiano, Enrico Cordo);
Epistolae virorum obscurorum (1515-17)
1521, dopo una vicinanza iniziale a M. Lutero, nella discussione tra lui ed E. da Rotterdam tiene le parti dell'umanista olandese.

Parisio, Giovan Paolo o Parrasio Aulo Giano (Cosenza 1470-1522) umanista italiano membro dell'Accademia Pontaniana di Napoli, importante la sua biblioteca di codici e testi rari;
1498-1506, dopo aver ottenuto cariche ed onori da Ferdinando II d'Aragona, è a Roma e a Milano dove ricopre la cattedra di oratoria; scontratosi con alcuni umanisti, ritorna nella città natale e fonda l'Accademia Cosentina
Breviarium rhetorices (1509)
1514-17, risiede a Roma, stipendiato da Leone X
De rebus per epistolam quaesitis (1540, raccolta di lettere pubblicata da Enrico Stefano)
Commenti ai:
De raptu Proserpinae di Claudiano (1501)
Heroides di Ovidio (1522)
Ars poetica di Orazio (1531).

Pirckheimer, Willibald (Eichstätt, Vescovado di Eichstätt, Baviera 5 dic 1470 – Nuremberg 22 dic 1530) avvocato rinascimentale tedesco, scrittore e umanista rinascimentale;
[Figlio dell'avvocato Johannes Pirckheimer e fratello minore di Caritas (1467-1532) badessa del convento francescano di Santa Chiara a Norimberga (a tutti gli effetti anche una scuola femminile di classe superiore della città).]
una figura ricca e importante a Norimberga nel XVI secolo, e un membro del governo del Comune per due periodi;
intimo amico del pittore Albrecht Dürer, che ha fatto una serie di ritratti di lui, e del grande umanista e teologo E. da Rotterdam;
viene educato in Italia, studi di diritto a Padova e Pavia per sette anni;
sua moglie Crescenzia, gli ha dato almeno una figlia, Felicitas;
membro di un gruppo di umanisti di Norimberga, tra cui Conrad Celtis, Sebald Schreyer e Hartmann Schedel (autore della Cronaca di Norimberga);
viene consultato su questioni letterarie anche dall'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano I;
traduttore di molti testi classici in tedesco (così come testi greci in latino);
1499, durante la guerra di Svevia contro gli svizzeri, viene scelto dal Comune di comandare il loro contingente di truppe dell'esercito imperiale; al suo ritorno è premiato con una coppa d'oro dal Comune;
Geographia di Claudio Tolomeo (1525, traduzione)
[La maggior parte della sua biblioteca, famosa a suo tempo, sarà venduta da uno dei discendenti Imhoff al conte di Arundel nel 1636. Gran parte di questa passerà attraverso la collezione di sir Hans Sloane alla British Library.
a.f.: 1636, acquista dal secondo conte di Arundel duemilacento volumi (csi centosettanta manoscritti).???]

 




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«segue da 1467»
1470,
Germania
Augusta si specializza in libri illustrati.
Italia
Venezia, la serie tonda (carattere littera antiqua) incisa per la prima volta a Strasburgo nel 1467, viene ora perfezionata dal francese Nicolas Jenson che stampa le Epistole ad Brutum di Cicerone.
Roma, 3 agosto, un Quintiliano è il primo libro portato a termine nella stamperia di un italiano, Giovanni Filippo da Legnano, un messinese residente a Roma.
L'umanista di Norimberga Hartmann Schedel trascrive in un appunto i prezzi di alcuni libri stampati a Roma:
- Lucano, 1 ducato papale (circa 10 scellini d'oro),
- Virgilio, 2 ducati,
- La città di Dio di sant'Agostino, 5 ducati,
- Naturalis Historia di Plinio, 8 ducati,
- Livio, 7 ducati,
- Bibbia in latino, 10 ducati.
Francia
Parigi, la Sorbona, la più antica università a nord delle Alpi, invita tre stampatori tedeschi a fondare una stamperia nei suoi locali; il rettore Johann Heynlin e il bibliotecario Guillaume Fichet, dai quali è partito l'invito, scelgono non solo i libri da pubblicare, ma anche il carattere (serie tonda): ciò avrà un'importanza fondamentale nel preparare il rapido abbandono del gotico nel mondo occidentale.
Sono in gran parte libri di testo per studenti (scelti in considerazione della loro adattabilità a modelli di elegante stile latino), tra cui l'Epistolarum libri di Gasparino Barzizio, una guida all'arte del bello scrivere in latino (primo libro stampato a Parigi) e la traduzione delle lettere di Platone curata da Leonardo Bruni (unica edizione a stampa che sia mai stata eseguita e l'unico testo di Platone stampato in Francia nel Quattrocento).
Spagna:
tutti i primi stampatori sono tedeschi, ma si acclimatano in misura ben maggiore di quanto qualsiasi stampatore tedesco in Italia si sia mai italianizzato. Essi cominciano a stampare con i più recenti caratteri tondi, ma ritornano subito dopo alle serie gotiche, dirette discendenti della scrittura dei manoscritti spgnoli; e dipendono più che altrove dal patronato ecclesiastico, ma fin dagli inizi i libri in volgare sono più numerosi di quelli latini.
Le caratteristiche tipografiche:
- interlineatura abbondante,
- iniziali bianche su fondo nero (in negativo),
- frontespizi silografici decorati frequentemente con disegni araldici,
collocano i libri spagnoli del primo periodo in una classe a parte.
«segue 1471»

La febbre dell'oro

viene scoperto l'oro:
- 1470, a La Mina (Ghana)
- 1515, a Hispaniola, Cuba e Porto Rico
- 1531, in Perù;
- 1548/58, in Messico
- 1690, in Brasile
- 1848, in Canada
- 1851, in Australia
- 1876, in Dakota (USA)
- 1885, nel Transvaal (Africa australe).

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