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ANNO 1878

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Papa Pio IX
(1846-78)

- segretario di Stato e responsabile del servizio di spionaggio papale: card. camerlengo Vincenzo Gioacchino Pecci;

1878 
Febbraio
7
, a causa di un raffreddore, accompagnato da febbre alta, muore.
[dopo 31 anni, 7 mesi e 22 giorni di pontificato] 
14, si svolgono i funerali.

Il Vaticano ha relazioni diplomatiche con quindici paesi:
- sette europei a maggioranza cattolica, o con comunità cattoliche importanti, sia in termini numerici che per peso politico;
- otto si trovano in Sudamerica e sono divisi in tre nunziature. L'ambasciatore papale in Argentina è accreditato anche in Paraguay e Uruguay, mentre quello del Perù in Bolivia, Cile ed Ecuador.
Le città dove non c'è nunziatura, come, per esempio, Londra, Berlino o San Pietroburgo, vengono controllate da agenti esperti dell'Entità.
Si chiude un'epoca della storia della Chiesa.
18, si apre il conclave e, per la prima volta in molti secoli (in parte perché lo Stato pontificio ha perso influenza e territori) i cardinali sono liberi da pressioni esterne…

Leone XIII
(1878-1903)

Vincenzo Gioacchino Pecci (Carpineto Romano 1810 - Roma 1903)
1832, consegue il dottorato in teologia e segue la formazione diplomatica nella Accademia dei nobili ecclesiastici;
1837, 31 dicembre, viene ordinato sacerdote;
1838, febbraio, delegato apostolico a Benevento;
1841, delegato apostolico a Perugia;
1843, arcivescovo di Damiata, va poi nunzio a Bruxelles;
1846, arcivescovo di Perugia;
1853, cardinale;
1859, fa reprimere dalle truppe pontificie l'insurrezione perugina; nell'annessione dell'Umbria al regno sabaudo difende fermamente le ragioni della Santa Sede, anche se in modo diverso dalla linea oltranzista del segretario di stato G. Antonelli (morto nel 1876);
1877, 21 settembre, viene nominato camerlengo dal pontefice;
1878
Febbraio
20
, [o 3 marzo], dopo la morte di Pio IX e dopo due giorni di conclave, in sole tre votazioni è eletto papa, ottenendo più dei due terzi dei voti necessari;
[Aprile
21
, la sua prima enciclica Inscrutabili rinnova le denunce sui mali della società ed indica la chiesa come portatrice dei rimedi spirituali e civili.
non compare in altre fonti!!!]
Dicembre
28
, emana l'enciclica Quod apostolici muneris: contro il socialismo, il comunismo e il nichilismo.
«Siccome i seguaci del socialismo principalmente si cercano fra gli artigiani e gli operai, i quali, avendo per avventura preso in uggia il lavoro, si lasciano assai facilmente pigliare dall'esca delle speranze e delle promesse dei beni altrui, così torna opportuno di favorire le società artigiane ed operaie, che, poste sotto la tutela della Religione, avvezzino tutti i loro soci a tenersi contenti della loro sorte, a sopportar con merito la fatica, e a menare sempre quieta e tranquilla la vita».
[È il primo papa ad essere filmato.]


Internazionale "antiautoritaria"
(clandestina)

«segue da 1877»
1878
sciolta dal governo italiano nell'aprile 1877, si ricostituisce in forma clandestina. Ma è Parigi, ora, la città dove il socialismo si risveglia.
«segue 1879»

guerra russo-turca
1877-78

«segue da 1877»
1878, 3 marzo, trattato di Santo Stefano: dopo la Vittoria della Russia sulla Turchia, esso impegna quest'ultima:
- a costituire un vasto stato bulgaro autonomo ("grande Bulgaria"), 
- a concedere autonomia alla Bosnia-Erzegovina,
- a concedere ampliamenti territoriali e indipendenza alla Serbia, al Principato del Montenegro, alla Romania; 
il trattato segna un forte rafforzamento della Russia nei Balcani: questa ottiene dall'impero ottomano la Dobrugia (che cede alla Romania in cambio della Bessarabia) e alcuni territori dell'Asia Minore; 
4 giugno, una convenzione dà all'Inghilterra il diritto di occupare Cipro;
13 giugno, congresso di Berlino, sotto la presidenza del cancelliere tedesco O. von Birmarck si riunisce una conferenza diplomatica internazionale per sistemare, in maniera accettabile dalle grandi potenze, la situazione nei Balcani e rivedere in pratica gli accordi di Santo Stefano; vi prendono parte:
- Gran Bretagna (B. Disraeli e lord Salisbury)
- Francia (W.H. Waddington)
- Germania (O. von Bismarck e B.E. von Bülow)
- Austra-Ungheria (G. Andrassy)
- Russia (A.M. Gorkacov)
- Italia (L. Corti e E. De Launay)
conseguenze:
- drastica riduzione dello stato bulgaro (da 164.000 a 64.000 kmq), con la creazione della provincia autonoma della Rumelia orientale (dipendente nominalmente dalla Porta, ma di fatto autonoma e retta da un governatorato cristiano);
- attribuisce alla Russia il possesso di parte della Bessarabia e di Ardahan, Batumi e Kars;
- conferma l'indipendenza della Serbia, del Principato del Montenegro e della Romania;
- assegna alla Grecia una parte dell'Epiro e della Tessaglia;
- l'Austria-Ungheria ottiene il diritto di occupare la Bosnia-Erzegovina;
in pratica questa situazione resterà ferma 30 anni (eccetto per la Rumelia orientale che nel 1885 sarà riunita alla Bulgaria);
per quanto concerne l'Italia, i risultati del congresso, dove i rappresentanti italiani hanno seguito la cosiddetta politica delle "mani nette", provocano un senso di profonda insoddisfazione (viene infatti modificato l'equilibrio nei Balcani a vantaggio dell'Austria-Ungheria senza contropartita per l'Italia): ciò finisce col determinare la caduta del governo Cairoli-Zanardelli.

alleanza dei tre imperatori

«segue da 1873»
1877-78, le tensioni verificatesi nei Balcani durante la guerra russo-turca e l'allarme dell'Austria per l'espansionismo russo mettono in crisi l'alleanza e, dopo il congresso di Berlino, Bismarck si adopera per rinsaldarne le basi;
«segue 1881»



 







1878
Impero d'Austria
 
Francesco Giuseppe I
Albero genealogico
(Vienna 1830-1916)
figlio dell'arciduca Francesco Carlo d'Absburgo-Lorena e di Sofia di Baviera;
1848-1916, imperatore d'Austria;
1867-1916, re d'Ungheria;

 
Ministro degli Affari Esteri
-
-
Ministro delle Finanze
-
-

1878
Giugno
13
, apre il congresso di Berlino: il riconoscimento di un mandato austroungarico sulla Bosnia e sull'Erzegovina determina un irrigidimento della Russia;

AUSTRIA
Cancelliere
-
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
 
Istria
1878
-
Dalmazia
1878
-

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
Cattaro
1878
-
UNGHERIA
Cancelliere
-
Ministro della Difesa
-
Ministro degli Interni
-
1878
Pest, esce il primo numero di «Pesti Hirlap» (Gazzetta di Pest, 1878-1944) , quotidiano provvisto di un supplemento letterario di ottima qualità; proprietario e direttore è Imre Légrády;
Croazia-Slavonia
[Da marzo 1849, la nuova costituzione riconosce il regno di Croazia indipendente dall'Ungheria, una disposizione tuttavia di valore meramente simbolico.]
Bano
Ivan Mazuranic
(? - 1880)
1878
in occasione della crisi bosniaca, che esaspera ulteriormente il conflitto tra nazionalismo croato e serbo, il "partito del diritto" con a capo Ante Starcevic esce allo scoperto;

Il bano di Croazia Ivan Mazuranic, che già in precedenza ha ferito la suscettibilità dei serbi cercando di costituire un moderno sistema scolastico dannoso alle loro scuole confessionali, non sa sottrarsi alle pressioni delle autorità superiori, volte ad impedire l'attività di soccorso dei comitati serbi.
Tale politica suscita naturalmente un vespaio di polemiche.

[Joze Pirjevec, Serbi, Croati, Sloveni - Storia di tre nazioni, Universale Paperbacks, Il Mulino, Bologna 1995]
Fiume [detta "il Corpus separatum" - esclusa dalla Croazia-Slavonia]
1878
-
 

 

***

- "Vecchi cechi": F.L. Rieger, leader dell'autonomismo boemo contro il centralismo di Vienna  e capo del partito, nel 1863 si è dimesso da deputato al parlamento di Vienna e alla dieta di Boemia per guidare il boicottaggio dei lavori parlamentari;
decisamente contrario al "compromesso" austro-ungherese nel 1868 ha pubblicato una "dichiarazione" nella quale sostiene l' "individualità storica" della Boemia e il suo diritto all'indipendenza;
- "Giovani cechi": costituitosi nel 1863, questo movimento non contesta la struttura generale della monarchia austro-ungarica ma avanza determinate richieste;





1878
Deutsches Reich
Guglielmo I
Albero genealogico

(Berlino 1797-1888)
secondogenito di Federico Guglielmo III e di Luisa Augusta di Meclemburgo-Strelitz;
1861-88, re di Prussia;
1871-88, imperatore di Germania;
1878
un anarchico, Emil Hödel, attenta alla sua vita; O. von Bismarck scioglie il Reichstag sperando di far ottenere la maggioranza assoluta al partito conservatore;

 
Presidente
del Bundesrat

(consiglio federale)
O. von Bismarck
(1871 21 mar - 20 mar 1890)
Presidente
del Reichstag
 
 
Cancelliere del Reich
[Reichskanzler]
O. von Bismarck
(1871 21 mar - 20 mar 1890)
Guerra
gen. Emil von Albedyll
(1872 - 1888)
   
   
   
   

1878
Giugno
13
, si inaugura il congresso di Berlino per risolvere la situazione nei Balcani. Il cancelliere ottiene grande successo personale con la sua azione di "onesto mediatore" tra Austria, Russia e Turchia;
L'Austria-Ungheria vede nell'occupazione della Bosnia-Erzegovina vari vantaggi per se stessa. In primo luogo le due provincie costituiscono una posizione molto importante per i suoi interessi politici, strategici e commerciali nei Balcani. In secondo luogo vengono a sbarrare alla Serbia le strade verso il mare e verso il Principato del Montenegro, mentre assicurano all'Austria-Ungheria una strada verso Salonicco e l'Egeo al quale da tempo aspira.
Perduta ogni autorità sulla Germania (1866) e sull'Italia (1859), l'Austria-Ungheria diviene sempre più uno stato slavo e orientale; ma per affermarsi in questa nuova veste occorre impedire sia la preponderanza russa nei Balcani che il formarsi colà di un grande stato serbo che potrebbe esercitare influenze e attrattive sulle popolazioni slave della monarchia stessa. Per di più con una Bosnia-Erzegovina serba e quindi dipendente dalla Russia, sarebbe assai difficile difendere quella sottile striscia di territorio che è la Dalmazia così preziosa come base navale nel caso di un eventuale conflitto con l'Italia.

Kulturkampf
lotta per la Civiltà
1871-79


1878, in Prussia O. von Bismarck cerca di raggirare l'intransigenza dei vescovi tedeschi e del Centro, guidato da L. Windthorst, prendendo contatti diretti con la Santa Sede ed in particolare col nuovo papa Leone XIII, non insensibile alla sua nomina ad arbitro tra Germania e Spagna nella questione della sovranità sulle isole Caroline;



 
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Regni
Regno di Baviera

Ludwig II (Monaco 1845-Starnberger See 1886)
figlio del re Massimiliano II Joseph e della p.ssa Marie di Prussia;
1864-86, re di Baviera;
1878
-

 
Regno di Sassonia

Albert I (Dresden 1828 - Castello di Sibyllenort 1902)
figlio di Johann I e di Amalie di Baviera;
1873-1902, re di Sassonia;
1878
-

Albero genealogico
 
Regno di Württemberg

Karl (Stuttgart 1823 - Stuttgart 1891)
figlio del re Wilhelm I e della grand.ssa Olga di Russia;
1864-91, re di Württemberg;
1878
-

Albero genealogico
 
Granducati
Granducato di
 
 
Granducato di
 
 
 
   
 
Ducati
Ducato di Sassonia-Coburgo-Gotha

Ernst II (Coburgo 1818-castello di Reinhardsbrunn 1893)
figlio di Ernst I e della p.ssa Luise di Saxe-Gotha;
1844-93, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1878
-

Albero genealogico
 
Ducato di Sassonia-Meiningen

Georg II (Meiningen 1826 - Wildungen 1914)
figlio del duca Bernhard II e della p.ssa Marie di Hesse-Kassel;
1866-1914, duca di Sassonia-Meiningen;
1878
-

Albero genealogico
 
 
   
 
Principati
 
 


 
1878
REGNO di POLONIA
(Regno del Congresso)
[capitale Varsavia]
- dal 1864 il governo russo ha abolito il polacco come lingua ufficiale, soppresso ogni forma di governo locale e promulgata una riforma agraria molto più radicale di quella russa del 1861, per danneggiare la turbolenta nobiltà;
anche la chiesa cattolica viene perseguitata;
 
1878
-





1878
Principato di Serbia
[Indipendente dal 1861]
Milan Obrenovic
Albero genealogico

(Marasesti, Moldavia 1845 - Vienna 1901)
pronipote del principe Miloš I;
1868-82, principe di Serbia;
- dal 1869 vige la costituzione;
1878
-


1882-89, re di Serbia;  

1878
Giugno
13
, apre il congresso di Berlino (13 giu - 13 lug) dove ottiene la completa indipendenza per il suo paese.
La Serbia ottiene degli aumenti territoriali alquanto diversi da quelli attribuitile a S. Stefano ma non molto inferiori in estensione. Ha la provincia di Nis, abitata quasi esclusivamente da serbi, ma invece di un'ulteriore espansione nel Kossovo in direzione del Principato del Montenegro, le viene assegnato il distretto di Pirot, prevalentemente bulgaro.
In tutto, il suo territorio viene aumentato del 25% ca.
Rimane insoluta la questione dei serbi del vilayet di Kossovo; essi abitano però in un territorio in cui la grande maggioranza della popolazione è albanese o turca, più alcuni elementi serbi di razza ma musulmani di religione.
Il sangiacato di Novibazar, che separa la Serbia dal Principato del Montenegro, resta alla Turchia, anche se sotto un regime speciale. [vedi Turchia]
I serbi sono tutt'altro che contenti di queste soluzioni, ma le condizioni interne del paese sono così precarie e disordinate che essi non possono pensare per il momento ad ulteriori espansioni.
L'infelice tentativo di aggressione contro la Bulgaria, ispirata a questo malcontento per la sistemazione territoriale, riuscirà un grave colpo per il prestigio serbo annientando per diversi anni l'influenza del piccolo regno oltre i suoi confini, e l'Austria-Ungheria continuerà ad esercitare la sua autorità su di esso in modo da precludergli ogni velleità di politica imperialista.

[In pratica il neocostituito stato della Serbia costringe gli abitanti albanesi di 700 villaggi fra Prokuplje e Nish ad emigrare in Turchia.]


[Thomas Benedikter, Il dramma del Kosovo, Datanews Editrice, Roma 1998.]

 

1878
Principato del Montenegro
Nicola I Petrovich Njegosh
Albero genealogico

(Njegoš, Principato del Montenegro 1841 - Antibes, Francia 1921)
1860-1909, principe del Montenegro;
1878
-

1910-18, re del Montenegro (Nicola I);

1878
1876-78, assieme alla Serbia, combatte contro i turchi;

Giugno
13
, apre il congresso di Berlino;
al congresso di Berlino ottiene il riconoscimento della completa indipendenza del suo stato e aumenti territoriali relativamente più vasti di quelli della Serbia, per quanto inferiori a quelli attribuitegli dal trattato di S. Stefano. Mentre questo strumento avrebbe triplicato la sua area e rddoppiato la sua popolazione, oral'estensione del territorio viene raddoppiata e la popolazione portta da 196.000 a 200.000. Il territorio viene però dotato di uno sbocco sull'Adriatico: Antivari.
Ma gli abitanti dei distretti di Plava e Gusinje, quasi tutti albanesi, attribuiti al Principato del Montenegro si sono opposti accanitamente ai montenegrini i quali non sono stati in grado di occupare quella zona e la Turchia si è opposta anche alla cessione di DulVIgno sull'Adriatico, pure attribuita al Principato del Montenegro. A Berlino si viene quindi ad una transazione per cui Plava e Gusinje vengono lasciati alla Turchia, e a questa viene imposto di cedere Dulcigno.
La Turchia accetta di conservare Plava e Gusinje, ma respinge la proposta relativa a Dulcigno [la consegnerà due anni dopo].
Il principato comunque non deve avere una marina da guerra propria e la polizia doganale e sanitaria viene affidata all'Austria-Ungheria, la quale è pure autorizzata ad occupare Spica dominante la baia di Antivari.
[Tale situazione rimarrà fino al 1908.]






1878
Regno degli Elleni
Giorgio I
Albero genealogico

(Copenaghen 1845-Salonicco 1913)
figlio di Cristiano IX re di Danimarca e di Luisa di Assia-Kassel nonché cognato di Edward VII re d'Inghilterra;
1863-1913, re degli Elleni;
- dal 1864 ha accordato al paese una costituzione democratica (non di immediata applicazione) e sostiene con alterna fortuna le aspirazioni all'indipendenza dell'isola di Creta;
1878
-

 
1878
Le rivolte degli elementi greci oltre confine continuano ancora per qualche tempo; quelle in Tessaglia, specialmente sulle pendici dell'Olimpo e del Pelio, durano più a lungo, ma anche colà i ribelli finiscono per essere sconfitti.
A Creta, dove da molto tempo vi sono stati disordini sporadici, durante la guerra russo-turca una assemblea irregolare cretese ha chiesto un'autonomia garantita dalle grandi potenze;
Febbraio
15
, non avendo la Turchia risposto alle richieste di Creta, l'assemblea irregolare cretese si rivolge alle grandi potenze;
alla guerra in atto non prende parte se non con l'invio di un piccolo esercito al confine turco che esso oltrepassa ma che dopo quattro giorni deve richiamare per l'atteggiamento ostile della Gran Bertagna e della Francia che vedono in questa mossa un appoggio indiretto alla Russia;
Maggio
26, a La Canea il console britannico riesce a far accettare dal governo turco e dal governo provvisorio di Creta un armistizio.
In seguito all'intervento di due consoli britannici, si arriva ad una transazione dietro la promessa fatta dalle autorità turche agli insorti che la Tessaglia e l'Epiro verranno dotati di amministrazioni separate.
Giugno
13
, apre il congresso di Berlino; anche se il paese (che non è ammesso al congresso) sogna da tempo alla "megali idea" essa ora si accontenta di chiedere alcuni ingrandimenti territoriali ai suoi confini. Poiché il trattato di S. Stefano aveva dato al paese poca soddisfazione, assegnando anzi alla Bulgaria vari territori da esso rivendicato, a Berlino esso ottiene importanti concessioni.

[I delegati britannici avebbero dato alla Grecia senz'altro l'Epiro e la Tessaglia ma quelli francesi, dopo il mutamento di governo a Parigi e l'avvento (nel 1881) di Jules Barthélemy-Saint-Ilaire al Quai d'Orsay (per quanto questi sia ritenuto dai greci ellenofilo per aver tradotto Aristotele in francese) vi si oppogono e alla fine essa deve accontentarsi della Tessaglia e del distretto di Arta il cui ponte diviene il confine greco-turco fino alla guerra del 1912-13.]

Le cime dell'Olimpo restano alla Turchia, ma i monti Pelione e Ossa passano alla Grecia. La Turchia conserva Creta.



1878
IMPERO OTTOMANO
Abdülhamit II o Abdülhamid
o 'Abd al-Hamid
Albero genealogico
(Istanbul, 21 set 1842 – Istanbul, 10 feb 1918)
figlio di 'Abd-ul-Mejid I e della sua sposa armena Tirimüjgan;
1876-1909, XXXIV sultano; "il sultano rosso"
1878
-

TURCHIA

1878
guerra russo-turca (1877-78):
Gennaio
31
, Adrianopoli, viene conclusa una convenzione di armistizio fra la Russia e la Turchia;

Febbraio
13
, mentre i russi avanzano verso Costantinopoli, lord Derby dice al conte Sciuvaloff che spera Vivamente che il governo russo non eseguirà alcun movimento di truppe attraverso Gallipoli, poiché un tale movimento verrebbe considerato in Inghilterra come compromettente per la sicurezza della flotta, e «nello stato attuale del sentimento pubblico non potrei rispondere delle conseguenze, che potrebbero essere molto gravi»;
il governo russo risponde di nuovo che non ha alcuna intenzione di occupare Gallipoli o entrare nella linea di Bulaïr, e chiede in cambio che nessun reparto britannico venga sbarcato sulla costa asiatica o europea degli Stretti. Il governo britannico prende questo impegno in cambio di un impegno russo di non occupare la costa asiatica.
Il governo britannico, temendo che i russi finiscano per occupare Costantinopoli, decide di nuovo di inviare la flotta nel Mar di Marmara col pretesto di proteggere i cittadini britannici in base ad una autorizzazione chiesta alla Turchia; ma questa, esasperata contro la Gran Bretagna per le sue tergiversazioni, rifiuta il permesso per timore di ulteriori complicazioni;
14, ciò nonostante il governo britannico annuncia che sei navi da guerra sono ancorate presso le Isole dei Principi nel Mar di Marmara. Allora ii governo russo dichiara che invierà parte delle sue truppe a Costantinopoli, con lo stesso pretesto di tutelare la vita e gli averi dei suoi sudditi e dei cristiani in generale. I russi oltrepassano così la linea stabilita e la zona neutra, giungendo fino a S. Stefano alle porte della capitale. Il governo turco VI dà il suo consenso e annuncia tale decisione alla popolazione dicendo che si tratta soltanto del seguito del granduca Nicola, comandante in capo, ossia 1000-1200 uomini. Invece è una forza militare molto più rilevante, e alla rivista il corrispondente del «Daily News» scrive di aver visto sfilare oltre 100.000 uomini con 296 cannoni.
Lo stesso giorno il sultano sospende la costituzione (sarà ristabilita dopo oltre trent'anni). Istituisce quindi un sistema di governo ultra-reazionario, dispotico e centralizzatorea base di una fittissima rete di spionaggio, diincarcerazioni in massa, di torture, condanne a morte e massacri.
[Per il momento le popolazioni ottomane non si impressionano eccessivamente di questi sistemi, che sono conformi con le tradizioni secolari del paese, e la costituzione di Midhat Pascià è rimpianta da pochi essendo ritenuta inadatta alle condizioni attuali della Turchia.]
19, a questo punto interviene il principe Bismarck, come rappresentante di uno stato non direttamente interessato alla questione d'Oriente, e col suo discorso propone si tenga un congresso per discutere l'intero problema; come sede suggerisce dapprima Baden-Baden, ma in seguito si decide di tenerlo a Berlino.

Marzo
3
, l'esercito russo, che intanto ha continuato la sua avanzata fino a S. Stefano, alle porte di Costantinopoli, impone alla Turchia il trattato di S. Stefano, un trattato di pace come lo vuole la Russia.
Questo strumento smembra addirittura la Turchia europea. Dispone la creazione di una grande Bulgaria, nominalmente vassalla della Porta, ma praticamente indipendente e che comprende tutti i territori abitati prevalentemente o almeno in gran parte dai bulgari; essa avrebbe uno sbocco sia sul Mar Nero che sull'Egeo. Consisterebbe di tutto il territorio del futuro principato bulgaro, quale è delimitato a Berlino, più la Rumelia orientale, i distretti bulgari del vilayet di Adrianopoli, la Tracia occidentale e la Macedonia centrale fino ai laghi di Ohrida e Presba e le montagne dell'Albania. La città di Ohrida, antica capitale dell'Impero bulgaro medioevale e sede del Patriarcato, vi è compresa.
Alla Serbia sono attirbuiti Nis e Zvornik, più alcuni distretti a sud-ovest che quasi la congiungono al Principato del Montenegro e le viene riconosciuta la piena indipendenza.
Il territorio del Principato del Montenegro è più che triplicato e la sua popolazione raddoppiata; gli sono infatti lasciate le sue conquiste recenti di Niksic', Bilek e Gacko nell'Erzegovina, Spica, Antivari e Dulcigno sull'Adriatico più a Spuz, Podgorica, Plava, Gusinje, la sua antica capitale, Zabljak e Priepolje nel sangiacato di Novibazar.
viene pure riconosciuta l'indipendeza completa della Romania ma la Russia tratta questo stato con la più nera ingratitudine malgrado i preziosi servizi che esso le aveva reso a Plevna. Si fa infatti dare dalla Turchia, al posto di parte dell'indennità di guerra, il sangiacato di Tulkgia (la Dobrugia) allo scopo di scambiarlo con la parte meridionale della Bessarabia (ceduta alla Moldavia nel 1856) abitata per la maggioranza da romeni. Ciò provoca viva indignazione in Romania perché la Dobrugia è una terra in gran parte arida e sterile e per di più abitata da turchi e bulgari con pochissimi romeni, mentre la Bessarabia, paese storicamente ed etnicamente romeno, è infinitamente più fertile.
Questo fatto crea un dissenso fra Russia e Romania che durerà per decenni.
La Russia si fa inoltre cedere dalla Turchia Kars e Bajazid in Armenia e Batum sulla costa del Mar Nero, e tutte le fortezze del Danubio dovranno essere smantellate; l'indennità, dopo le riduzioni effettuate mediante le predette cessioni territoriali, resta in ragione di 310.000.000 di rubli.
Quanto alle altre popolazioni cristiane rimaste sotto la Turchia si deve concedere l'autonomia alla Bosnia-Erzegovina sotto un governatore cristiano, per Creta la Turchia si impegna ad applicare la "legge organica" per l'isola del 1868 e ad emanare leggi aaloghe per l'Epiro, la Tessaglia e altre parti della Turchia europea, e ad effettuare le necessarie riforme e miglioramenti nei territori abitati da armeni e a "garantire la loro sicurezza contro i curdi e i circassi".

Come si può notare, il trattato di S. Stefano fa giustizia alle aspirazioni delle popolazioni slave, specialmente dei bulgari, spezza la Turchia europea in due tronconi separati, ma non dà piena soddisfazione ai greci e reca pregiudizio agli albanesi con la cessione alla Serbia e al Principato del Montenegro di molti territori loro spettanti, tanto che viene costituita una lega nord albanese per resistere a tale mutilamento.
I musulmani si appellano alla regina Vittoria, come sovrana di 100.000.000 milioni di sudditi di quella confessione, contro la cessione a stati cristiani di tante province abitate prevalentemente dai loro correligionari.
Pure il governo austro-ungarico rimane poco soddisfatto di questa sistemazione perché già medita l'occupazione della Bosnia-Erzegovina che le è stata promessa dalla Russia al convegno del Reichstadt, e fin dal 1869 il conte Andrassy ricordava i diritti dell'Ungheria sulla Bosnia nel Medio Evo.
La Gran Bretagna non intende riconoscere in alcun modo il trattato di S. Stefano.

Perché la Gran Bretagna accetti di partecipare al congresso di Berlino prospettato dal principe Bismarck, lord Derby pone come condizione che vi si discutano tutte le questioni trattate a S. Stefano. La Russia s'impegna invece a sottoporVI solo le questioni "europee" ivi trattate.
21, lord Derby ritorna al suo progetto;
26, il conte Sciuvaloff gli risponde che il governo russo lascia alle Potenze la libertà di sollevare al congresso le questioni che esse riterranno utile discutere, riservandosi però di accettare o rifiutare la discussione su certi problemi.
La crisi è al suo colmo.
La flotta britannica è ancorata di fronte a Costantinopoli, l'esercito russo occupa S. Stefano a due passi dalla capitale, i presidi di Malta e Gibilterra sono stati rinforzati, e ora il primo ministro Disraeli decide di chiedere alla regina Vittoria l'autorizzazione di richiamare le riserve. Per questo fatto lord Derby si dimette ritenendo tale misura pericolosa, e Disraeli chiama lord Salisbury a sostituirlo al Foreign Office;

Aprile
, lord Salisbury esordisce con una circolare nella quale rende conto delle trattative dalla presentazione del trattato di S. Stefano al progettato congresso di Berlino. Sostiene che la Bulgaria, quale è stata creata a S. Stefano, grande stato slavo con porti sul Mar Nero e sull'Egeo darebbe alla Russia una influenza preponderante su quei mari poiché ne sarebbe vassallo. Per di più, aggiunge, la Bulgaria comprenderebbe popolazioni di razza greca, e gli impegni per la protezione degli aderenti alla chiesa russa non sono più limitati nella loro tendenza di quelli del trattato di Kuciuk Kainardgi abolito nel 1856.
Tutte queste disposizioni aumenterebbero la potenza russa nei paesi greci, Costantinopoli sarebbe distaccata dalle sue province di Albania, Bosnia-Erzegovina, Tessaglia ed Epiro, l'acquisto di Batum, la ripresa della Bessarabia per parte della Russia e l'estensione della Bulgaria assicurerebbero la preponderanza russa in tutti i paesi bagnati dal Mar Nero, il possesso delle fortezze dell'Armenia metterebbe le popolazioni di quella regione sotto l'influenza russa, e le rettifiche di frontiera in Asia costringerebbero il commercio europeo con la Persia a transitare attraverso il territorio russo.
Nel loro effetto complessivo queste disposizioni renderebbero quasi vassallo un governo la cui giurisdizione si estende a posizioni geografiche del massimo interesse per la Gran Bretagna.
In realtà la Gran Bretagna è così conVInta che la Bulgaria sarebbe un mero strumento della politica russa che la vuole piccola e debole. La Russia è egualmente conVInta di poter contare su una Bulgaria a lei legata dalla gratitudine e perciò la vuole grande e forte.
I fatti daranno torto ad ambedue.
I bulgari sono ispirati a un fortissimo sentimento di indipendenza e non intendono in alcun modo sostituire il dispotismo russo a quello turco, e una volta liberati sono decisi ad esserlo per davvero.
La condotta del governo imperiale poi, e specialmente quella dei suoi rappresentanti in Bulgaria, come i generali Kaulbars ed Ernroth, intensificano questo sentimentio e provocano vive reazioni contro la Russia.
Le stesse disposizioni del trattato di S. Stefano indicano chiaramente le intenzioni della Russia di imporre la sua dominazione sul nuovo stato; il principe dovrà essere liberamente eletto dalla popolazione, ma l'organizzazione dell'amministrazione verrebbe affidata ad una assemblea di notabili «sotto la sorveglianza di un commissario russo» che vigilerebbe al suo funzionamento per due anni.
L'indebolimento della Turchia preoccupa la Gran Bretagna soprattutto perché essa vi vede una seria minaccia alla sicurezza della via dell'India, che per gli inglesi deve essere sacra e intangibile.
9, Gorciakoff risponde a lord Salisbury;
il conte Sciuvaloff parte da Londra per Pietroburgo e per strada si ferma a Berlino per conferire con Bismarck;

Maggio
30
, al ritorno del conte Sciuvaloff da Pietroburgo, vengono firmati a Londra due promemoria contenenti le concessioni russe che modificano il trattato di S. Stefano.
Il primo così dispone:
1) La Bulgaria verrà divisa in due parti: il principato autonomo a nord dei Balcani e la Rumelia orientale a sud di essi;
2) Le truppe turche saranno ritirate dalla Rumelia orientale e non VI ritorneranno mai più;
3) La Gran Bretagna, pur deplorando la cessione della Bessarabia alla Russia, non vi si opporrà;
4) La Gran Bretagna si riserva il diritto di discutere al congresso la sistemazione del Danubio;
5) Essa non considererà l'occupazione di Batum come giustificazione per un intervento ostile;
6) La Russia restituisce Bayazid alla Turchia e la Turchia cede il distretto di Kotur alla Persia;
7) La Russia si impegna a non prelevare sotto forma di territori l'indennità di guerra stabilita, e il pagamento di questa verrà discusso al congresso;
8) Il congresso provvederà a riorganizzare la Tessaglia, l'Epiro e altre province abitate dai greci;
9) La Russia consente che si mantenga lo status quo circa il passaggio degli Stretti.
Nel secondo memoriale è stabilito che la Gran Bertagna solleverà al congresso la questione della riorganizzazione della Bulgaria per parte dell'Europa e che vi discuterà l'occupazione della Romania. Prescindendo da quanto precede, viene concordato quanto segue:
a) il governo britannico si riserva di chiedere al congresso la partecipazione dell'Europa all'organizzazione amministrativa delle due parti della Bulgaria;
b) Si discuterà al congresso la durata e il carattere dell'occupazione russa in Bulgaria e il passaggio delle truppe russe attraverso la Romania;
c) Norme da darsi alla parte meridionale della Bulgaria (Rumelia orientale);
d) Il governo britannico si riserva di discutere la questione della navigazione sul Danubio;
e) Esso si riserva pure di discutere la questione degli Stretti, ma prende atto del n. 9 del primo memoriale;
f) Esso chiederà al sultano di proteggere sul Monte Athos i monaci di altre nazionalità (non slavi).
Intanto il governo tedesco nella sua circoalre alle potenze invitate al congresso dichiara che i governi stessi dovranno consentire ad ammettere la discussione dell'intero trattato di S. Stefano.
La Gran Bretagna e la Russia quindi si recano al congresso essendosi già messe d'accordo su parecchie delle questioni che vi si dovranno discutere;
Giugno
13
, apre il congresso di Berlino;


estate, congresso di Berlino: la Russia vede notevolmente ridotti i suoi vantaggi in Turchia mentre quest'ultima cade sotto l'influenza della Germania;
viene riconosciuta la piena indipendenza della Serbia, del Principato del Montenegro e della Romania;
l'impero asburgico viene autorizzato ad occupare militarmente la Bosnia-Erzegovina;
la Macedonia, incorporata nel nuovo stato bulgaro con il trattato di S. Stefano (1878), viene ceduta dopo il congresso di Berlino (1878) alla Turchia;


BOSNIA-Erzegovina

1878
Marzo
3
, il trattato di S. Stefano dispone che sia applicato alle due province il progetto proposto dai delegati delle grandi potenze ai plenipotenziari ottomani nella prima seduta della conferenza di Costantinopoli del 1876 con le modifiche successivamente concordate fra la Turchia, la Russia e l'Austria-Ungheria; si tratta di un piano di riforme amministrative e fiscali sotto un regime autonomo con un governatore cristiano.

Giugno
13
, apre il congresso di Berlino;
28, nell'odierna seduta, in base ad una proposta fatta dal governo britannico e appoggiata da quello tedesco, si decide (Protocollo n. 8) di affidare all'Austria-Ungheria l'incarico di occupare e amministrare le due provincie.
Questa soluzione non è nata improvvisamente.
[Mentre infatti l'accordo segreto tra Austria-Ungheria e la Russia è da questa ritenuto scaduto (poiché la Turchia non è stata completamente annientata) la duplice monarchia risolleva la questione della sua eventuale occupazione della Bpsnia-Erzegovina al congresso e ha l'appoggio della Gran Bretagna e della Germnaia.]
Il conte Andrassy, delegato austro-ungarico, espone i motivi per i quali il suo governo insiste per l'occupazione. Illustra i particolari interessi dell'Austria-Ungheria nella due provincie di Bosnia ed Erzegovina i quali si basano sul fatto che le stesse sono limitrofe al suo territorio, e sugli inconvenienti che derivano alla monarchia dai disordini divenuti endemici in esse, onde è stato necessario mobilitare 200.000 uomini al confine. Allo stesso tempo un gran numero di profughi bosniaci ed erzegovesi si sono rifugiati in Croazia e Dalmazia, ciò che costituisce un grave onere per queste regioni. Date poi le condizioni nazionali, religiose e geografiche delle provincie, la questione agraria e le modifiche territoriali prodotte dalla recente guerra russo-turca, la sistemazione proposta dal trattato di S. Stefano è ormai irrealizzabile. La Turchia, specialmente dopo la guerra, non è più in grado di risolvere tutte queste difficoltà, mentre le due provincie non le rendono quasi nulla.
Lord Salisbury, che con il conte Andrassy è già venuto ad una soluzione del problema, propone che la Bosnia e l'Erzegovina vengano occupate e amministrate dall'Austria-Ungheria (non però annesse ad essa). Ed aggiunge che «se una parte notevole delle provincie cadesse in mano ad uno dei principati confinanti con esse (Serbia e Principato del Montenegro) si verrebbe a formare una catena di Stati slavi estendentesi attraverso la penisola balcanica e la cui forza militare minaccerebbe tutte le popolazioni di altre razze occupanti i territori del sud» ciò che sarebbe assai pericoloso per la Turchia.
In realtà si tratta soltanto di frenare l'espansione russa.
Bismarck approva in pieno la proposta. Il delegato italiano conte Corti alle Catene chiede spiegazioni «dal punto di vista generale dell'Europa». A ciò il conte Andrassy risponde di sperare «che il punto di vista europeo al quale si ispira il governo austro-ungarico non sarà meno apprezzato dal gabinetto italiano che dagli altri gabinetti europei».
Il delegato turco Karatheodory Pascià si oppone al progetto come ad una nuova menomazione dell'integrità ottomana – è infatti lo è.
Il delegato francese dice invece di «considerare l'intervento austro-ungarico come una misura di polizia europea».
Anche la Russia vi aderisce con riserva che «il suo voto si applica esclusivamente ai termini della mozione di lord Salisbury», ossia con l'esclusione di ogni eventualità di annessione definitiva.
All'opposizione sollevata dal delegato turco, Bismarck dice che il congresso è stato convocato non per salvaguardare la situazione geografica della Turchia, ma per mantenere la pace dell'Europa, e che è convinto che la Porta invierà ben presto nuove istruzioni al suo rappresentante.
Luglio
4
, Il delegato turco Karatheodory Pascià annuncia che il suo governo ha preso in seria considerazione la proposta circa l'occupazione austro-ungarica della Bosnia-Erzegovina e che si riserva di intendersi direttamente con Vienna.
Giunti all'accordo, in base all'art. 25 del trattato di Berlino, il mandato per la Bosnia-Erzegovina viene affidato senz'altro all'Austria-Ungheria.
L'articolo stesso dice che «non desiderando l'Austria-Ungheria incaricarsi dell'amministrazione del sangiacato di Novibazar – ora fa parte del vilayet della Bosnia, è situato fra la Serbia e il Principato del Montenegro e si estende in direzione sud-est fino ad oltre MitroVItza – l'amministrazione ottomana VI continuerà a funzionare. Ciò nonostante, allo scopo di assicurare il mantenimento del nuovo assetto politico, come pure la libertà e la sicurezza delle vie di comunicazione, l'Austria-Ungeria si riserva il diritto di tenere i presidi e avere delle strade militari e commerciali in tutta l'estensione di quella parte del vilayet della Bosnia».
In effetti l'Austria-Ungheria non occupa tutto il sangiacato, ma si limita a presidiare con una brigata di fanteria le cittadine di Plevlje, Priboj e Priepolje, nella zona nordoccidentale, il cosiddetto "distretto del Lim"; in queste stesse località vi sono anche dei presidi turchi e l'amministrazione civile resta turca, mentre nelle altre parti del sangiacato non vi sono che presidi e funzionari di questa nazionalità.
5, si discute il protocollo n. 13; Disraeli dice che, siccome non si tratta di una annessione vera e propria, si può considerare l'occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell'Austria-Ungheria come un modo di evitare una ulteriore spartizione dell'Impero ottomano.


Oltre all'interesse della Gran Bretagna, dell'Austria-Ungheria e della Germania di frenare l'espansione russa nei Balcani, Bismarck tende anche a spingere l'Austria-Ungheria verso l'Oriente – il famoso "Drang nach Osten" – per compensarla della perdita del suo predominio in Germania e in Italia (in seguito alle campagne del 1850 e del 1866), e per creare un antagonismo implacabile fra essa e la Russia, facendone ambedue rivali per l'influenza nei Balcani.
Disraeli vuole rigenerare e rafforzare la Turchia sempre in funzione di ostacolo all'avanzata russa. Egli vede nella Bosnia-Erzegovina un membro malato dell'Impero ottomano, inutile ad esso e che quindi conviene recidere.
Lord Salisbury è più esplicito ancora quando dice che bisogna impedire alla Serbia e al Principato del Montenegro di impadronirsene perché non si formi la predetta «catena di stati slavi nei Balcani», pericolosissima per la Turchia poiché servirebbe alla Russia come strumento per la sua politica imperialista e panslava.

[Le disposizioni relative alla Bosnia-Erzegovina assomigliano molto a quelle prese nella convenzione di Cipro. Poiché la Russia non consentirebbe mai all'annessione della Bosnia -Erzegovina, il conte Andrassy si adatta ad accettare questa formula equivoca e cerca di far apparire il mandato conferito all'Austria-Ungheria come un onere gravoso per essa, assunto solo per pacificare i Balcani nell'interesse comune dell'Europa.
In realtà l'Austria-Ungheria ne fa una vera e propria colonia di sfruttamento e una base militare strategica per una ulteriore azione di penetrazione.]
Gli abitanti ortodossi della Bosnia-Erzegovina invece non ne vogliono sapere dell'occupazione austro-ungarica e inviano petizioni al congresso di Berlino chiedendo o di essere annessi alla Serbia o di avere una autonomia propria. Appena vengono a sapere della decisione presa dal congresso si preparano alla resistenza armata.
I musulmani sono egualmente scontenti e deplorano la fine del regime ottomano sotto il quale essi erano l'elemento dominante del paese; ma se non sono soddisfatti dell'idea di passare sotto l'autorità austro-ungarica preferiscono questa a quella serba, onde all'inizio si mantengono neutrali;
22, le truppe autro-ungariche entrano nel paese:
4 divisioni, 72.000 uomini in tutto, comandate dal gen. barone Philippovic' von Phillipsberg, oriundo egli stesso della Bosnia;
i musulmani, guidati da Hadgi Loja, sono ora quelli che oppongono la più fiera resistenza e occorrono nuovi rinforzi e parecchi mesi di cruenta lotta prima di domarla;
Agosto
19
, gli austro-ungarici, dopo una Vivace battaglia, prendono Serajevo che trovano in gran parte incendiata; una guerriglia viene condotta da Mukhtija Effendi, un albanese musulmano di Novibazar; la valle della Bosnia è scena di VIolenti conflitti e altri combattimenti hanno luogo nell'Erzegovina;
Ottobre
20
, solo ora viene espugnata l'ultima cittadella degli insorti, dopo di che il paese rimane temporaneamente pacificato;



Novibazar [sangiacato]

1878
Il sangiacato di Novibazar, che separa la Serbia dal Principato del Montenegro, è abitato in gran parte da serbi, metà dei quali musulmani, e resta alla Turchia, anche se sotto un regime speciale.

ALBANIA

1878
Gli albanesi hanno finora sempre fedelmente servito il sultano in ogni parte dell'Impero e in tutti i campi a condizione di poter godere una specie di autonomia di fatto nel loro paese e continuano a farlo anche dopo il congresso di Berlino.
Contro la cessione di Plava e Gusinje al Montenegro però succedono delle agitazioni. Il sentimento nazionale, promosso dagli avvenimenti di quest'anno, si rafforza sempre di più, facendo capo alla Lega albanese di resistenza.



Kosovo [dominazione turca 1479-1912]
1878

Drenica (un triangolo situato fra Klina, Gllogovc e Srbica), 2.000 ribelli albanesi si scontrano con le truppe dell'impero ottomano.
Diventerà il simbolo della lotta per la libertà del Kosovo albanese.

Giugno
10
, Prizren (seconda città del Kosovo), tre giorni prima dell'inizio del congresso di Berlino gli albanesi fondano la "Lega per la difesa dei diritti degli albanesi", entrata nella storia come "Lega di Prizren", ed è la prima organizzazione politica del popolo albanese dai tempi di Giorgo Castriota [Scanderbeg] (1405-1468).
Sempre a Prizren, ben 300 delegati provenienti dai quattro vilajet popolati in maggioranza da albanesi (Janina, Manastir, Priština e Scutari) si riuniscono per concordare le proprie rivendicazioni nazionali. Nella "casa gialla" (futuro sito storico) la dirigenza della "Lega di Prizren" formula le sue richieste e le inoltra al congresso di Berlino. Non c'è ancora la rivendicazione dell'indipendenza nazionale, ma invece quella dell'integrità territoriale dell'impero ottomano. I delegati sono consapevoli del fatto che il popolo albanese in questo dato momento storico non è in grado di difendersi dalle tendenze espansionistiche dei bulgari, dei serbi, dei montenegrini e dei greci. Nei fatti l'impero ottomano viene assunto come uno schermo di protezione nei confronti degli avidi vicini cristiano-ortodossi.
La "Lega di Prizren" chiede che i quattro vilajet a maggioranza albanese siano riuniti in un unico vilajet all'interno dell'impero ottomano. Questo vilajet dovrà usufruire di una sua autonomia nell'amministrazione, nella giurisdizione, nella scuola, nella polizia e avere un parlamento inteso come istanza legislativa.
I pascià e i beg musulmani vogliono tutelarsi contro le eventuali riforme sociali portate avanti dalla capitale dell'impero.
In un primo momento la Sublime Porta, per motivi tattici, coopera con la "Lega di Prizren". Ma appena la minaccia bulgara, montenegrina e serba viene meno, invia le sue truppe in Kosovo dove si sta organizzando una rivolta contro l'impero. Domata la sommossa, i dirigenti della "Lega di Prizren" vengono arrestati e mandati al confino in Anatolia.
[Thomas Benedikter, Il dramma del Kosovo, Datanews Editrice, Roma 1998.]
BULGARIA

1878
dal 1870 i bulgari hanno una propria chiesa bulgara autonoma e dal 1872 il loro Esarca, mons. Antim;

Giugno
13
, apre il congresso di Berlino;
La grande Bulgaria, che con il trattato di S. Stefano avrebbe avuto un'estensione di 164.000 kmq ed una popolazione di 4,5 Mni di abitanti, viene ora divisa in tre parti separate:
- la regione fra il Danubio e la catena dei Balcani (meno la Dobrugia) viene eretta a principato autonomo, sotto la sovranità della Porta e a questa tributaria, con sbocco sul Mar Nero a Varna;
L'estensione del nuovo principato è di 64.390 kmq con 1,850 Mni di abitanti; il principe deve esere scelto fra gli abitanti, con l'approvazione delle grandi potenze e della Turchia; «l'amministrazione provvisoria della Bulgaria sarà diretta, sino a che non sia completato il regolamento organico, da un commissario imperiale russo. Un commissario imperiale ottomano, come pure i consoli delegati ad hoc dalle altre potenze firmatarie del presente trattato, saranno chiamati ad assisterlo, allo scopo di controllare il funzionamento di questo regime provvisorio».
L'art. 4 del trattato dispone «che un'assemblea di notabili [Costituente] sarà incaricata di elaborare, prima della nomina del principe, il regolamento organico del principato, ossia la costituzione, sotto la sorveglianza di un governo provvisorio russo, controllato dai rappresentanti dell'Europa».


- la regione fra i Balcani e il Rhodope, con sbocco sul Mar Nero a Burgas, diventa la Rumelia Orientale, provincia turca autonoma con un governatore cristiano nominato dalla Turchia, ma coll'approvazione delle grandi potenze;

- i rimanenti territori bulgari – la Macedonia e i sangiacati bulgari del vilayet di Adrianopoli – restano direttamente sotto la Turchia, che si impegna a introdurvi delle riforme.

Tanto i bulgari del principato che quelli della Rumelia Orientale rimangono profondamente scontenti della sistemazione di Berlino che li tiene separati, e si inizia subito un'agitazione a favore dell'unione delle due regioni che avrà seguito molto presto.



CRETA

1878
Giugno
13
, apre il congresso di Berlino;
La Turchia conserva Creta ma è stabilito che il governatore dell'isola sarà alternativamente un musulmano e un cristiano, sempre assistito da un vicegovernatore dell'altra confessione, e verrà creata una assemblea locale composta di 49 cristiani e 31 musulmani.
Il sistema funziona abbastanza bene e il primo governatore Photiades Pascià, suddito ottomano di religione cristiana, vi rimane sette anni.
La popolazione è tutta greca ma una notevole minoranza di essa è composta di greci convertiti all'Islam, che costituiscono l'elemento dominante e ligio al governo turco e quindi persecutore dei cristiani.

CIPRO

1878
Marzo
alla fine del mese il governo britannico comincia a pensare all'isola;
Maggio
30
, il Foreign Office dà istruzioni all'ambasciatore britannico in Costantinopoli di chiedere alla Turchia la cessione dell'isola alla Gran Bretagna come corrispettivo per la tutela dei territori turchi in Asia per parte della Gran Bretagna stessa;
Giugno
4
, viene conclusa una convenzione in base alla quale se la Russia conserva Batum, Kars e Ardahan o una sola di queste località o se tenta di impossessarsi di altri territori asiatici della Turchia, la Gran Bretagna s'impegna ad unirsi al sultano per difenderli.
Il sultano promette poi di introdurre le riforme necessarie per la tutela dei cristiani per le quali la Gran Bretagna si rende garante. Per mettere questa in grado di far fronte a tali impegni egli consente a che essa occupi e amministri l'isola di Cipro facendone una "place d'armes" dietro pagamento di un tributo annuo alla Turchia.
I due governi stipulano un altro atto allegato alla convenzione per regolare le condizioni dell'occupazione di Cipro in cui si dice che se la Russia restituirà alla Turchia Kars e le altre conquiste in Armenia fatte da essa nell'ultima guerra, Cipro verrà evacuata dalla Gran Bretagna. In sostanza essa si impegna a difendere i territori asiatici della Turchia quando questa non è messa in grado di conservarli.
[La vera ragione per cui la Gran Bretagna vuole occupare Cipro è che con l'apertura del Canale di Suez l'isola le serve per tutelare la nuova via dell'India.]
13
, apre il congresso di Berlino;
all'inizio della riunione ogni delegato è invitato a dichiarare sul suo onore che il governo da lui rappresentato non ha assunto alcun impegno relativo a questioni che si devono discutere al congresso stesso… e Disraeli e Salisbury fanno la dichiarazione come gli altri.
Purtroppo il testo della convenzione che doveva essere tenuto segreto, per l'indiscrezione di uno scrivano del Foreign Office è stato venduto a un giornale londinese e la sua pubblicazione solleva immenso scalpore negli ambienti del congresso stesso.
Il delegato francese Waddington, indignato, vuole abbandonare i lavori ma l'intervento di Bismarck riesce ad evitare una rottura perché la Gran Bretagna dà alla Francia una soddisfazione sulle questioni finanziarie relative all'Egitto.

[Gli eventi preconizzati in base ai quali la Gran Bretagna restituirebbe l'isola alla Turchia non si verificheranno e nel 1914 essa convertirà la sua occupazione in vero e proprio possesso.
La popolazione, in grandissima maggioranza greca, non rimarrà soddisfatta del regime britannico e VI saranno frequenti agitazioni a favore della sua unione con la Grecia.]






1878
RUSSIA
 
Alessandro II Romanov
Albero genealogico
(Mosca 1818 - Pietroburgo 1881)
figlio di Nicola I e di Carlotta di Prussia;
1855-81, zar di Russia;

Ministro degli Esteri
-
1878
- congresso di Berlino: la Germania e l'Austria-Ungheria, allarmate per le sue ambizioni espansionistiche nei Balcani, lo isolano costrigendolo a ridimensionare i frutti diplomatici della Vittoria conseguita dalla Russia sulla Turchia nella guerra del 1877-78;
per quanto riguarda la sua politica di espansione nell'Asia centrale, riesce invece a estendere il controllo russo fino alle regioni di Buhara e Samarcanda;






1878
-
 
Granducato di Finlandia
[relativamente autonomo]
- dal 1809, in seguito alla pace di Tilsit e al trattato di Fredrikshamn;
- dal 1863 la dieta viene convocata ufficialmente ogni cinque anni e
la lingua ufficiale è diventata il finlandese; la religione è luterana già dal XVI sec.;
- dal 1869 lo zar ha concesso la costituzione;
1878
-


1878
Principato di ROMANIA
[dal 9 novembre 1859 con l'unione di Moldavia e Valacchia]
Carlo di Hohenzollern-Sigmaringen

Albero genealogico

(Sigmaringen, Prussia 1839 - Sinaia, Valacchia 1914)
figlio di Carlo Antonio († 1885) principe di Hohenzollern-Sigmaringen (1848-49, abd.) e di Giuseppina di Baden;
1859, entra nell'esercito prussiano;
1866-81, principe di Romania;
grazie anche all'appoggio di Napoleone III col quale ha rapporti di parentela, viene eletto con plebiscito popolare:
la conferenza di Parigi dichiara nulla l'elezione ma per suggerimento di Bismarck egli parte subito per la Romania in incognito; (maggio) giunge a Bucarest dove viene accolto con grande entusiasmo popolare.
La Turchia protesta e concentra un esercito sul Danubio sotto Omar Pascià, i romeni mobilitano e una nuova guerra sembra imminente; ma la Vittoria prussiana sull'Austria (la Duplice Monarchia Austria-Ungheria sarà costituita con un compromesso nel 1867) a Sadowa e l'insurrezione di Creta distraggono l'attenzione sia della Porta che dell'Austria stessa da ogni idea di intervento.
La conferenza di Parigi e il sultano si adattano al fatto compiuto e finiscono per riconoscere il nuovo sovrano.
nel 1869 sposa la principessa Elisabetta di Wied (o Carmen Sylva);
1877, alleato della Russia nella guerra contro la Turchia, comanda personalmente le truppe romene distinguendosi nell'assedio di Plevna;

1881-1914, re di Romania; (Carlo I)






1878
Gennaio
9
, i gen.li Skobeleff e Radetski circondano un altro esercito turco…
29, …entrano ad Adrianopoli mentre la popolazione indigena musulmana fugge sui monti Rhodope dove i cosacchi la inseguono e la trattano come gli irregolari turchi hanno trattato i ribelli bulgari nel 1876;
31, Adrianopoli, viene conclusa una convenzione di armistizio fra la Russia e la Turchia;
 

a





1878
FRANCIA
 
Terza Repubblica
Presidente della Repubblica
P. de Mac-Mahon
(1873 24 mag - 30 gen 1879)
Presidente del Senato
G. d'Audiffret-Pasquier
(1876 13 mar - 15 gen 1879)
Presidente della Camera dei deputati
-
Presidente dell'Assemblea nazionale
[Senato+Camera]
-
 
Presidente del Consiglio
J. Dufaure
V

(1877 13 dic - 30 gen 1879)
Ministro dell'Interno
Émile de Marcère
(1877 13 dic - 4 mar 1879)
Guardasigilli
J. Dufaure
(1877 13 dic - 4 feb 1879)
Sovrintendente delle Finanze
Léon Say
(1877 13 dic - 28 dic 1879)
Segretario di stato agli Affari Esteri
William Henry Waddington
(1877 13 dic - 28 dic 1879)
Istruzione Pubblica
F.-J.-S. Suisse [Jules Simon]
(1873 25 mag - ? 1879)
* Leggi costituzionali del 1875.
1878
-

1878
REGNO dei PAESI BASSI
Guglielmo III

Albero genealogico

(† 1890)
figlio di Guglielmo II e di Anna di Russia;
1849-90, re dei Paesi Bassi e granduca di Lussemburgo;


Primo ministro
-
1878
-
 

a



1878
REGNO del BELGIO

Leopoldo II

Albero genealogico

(1835 - 1909)
figlio di Leopoldo I e di Carolina Carlotta Augusta d'Inghilterra;
1865-1909, re dei belgi;


1885-1908, sovrano dello Stato Indipendente del Congo
[in realtà un suo possedimento personale]



 
1878
il movimento culturale e politico che contesta il predominio del francese nell'apparato statale e la crescente influenza di questa lingua nelle regioni fiamminghe, con l'appoggio dei cattolici ottiene un riconoscimento sul piano legislativo: impiego del fiammingo in materia amministrativa;
Novembre
il re fonda un "Comitato di studi per l'Alto Congo";




a






1878
Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda
Vittoria
Albero genealogico

(Londra 1819-Osborne, isola di Wight 1901)
figlia di Edoardo duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa di Sassonia-Coburgo-Gotha;
1820, alla morte del padre è posta sotto la tutela dello zio materno Leopoldo di Sassonia-Coburgo-Saalfeld (futuro Leopoldo I del Belgio);
1837-1901, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda;
succeduta alla morte dello zio Guglielmo IV morto senza eredi legittimi;
dal febbraio 1840 è sposata con l'amatissimo cugino Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha;
dal 14 febbraio 1861 è vedova;
1877-1901, imperatrice delle Indie;

Primo lord
del Tesoro
[First Lord
of the Treasury
]
B. Disraeli
1° conte di Beaconsfield
conservatore
(1874 21 feb - 23 apr 1880)
Cancelliere dello Scacchiere
[Chancellor
of the Exchequer
]
sir Stafford Henry Northcote
(1874 21 feb - 21 apr 1880)
Segretari di Stato
 
Affari Esteri e Commonwealth
-
R.A.T. Gascoyne-Cecil 3° marchese di Salisbury
conservatore
(1878 - giu 1885)
Guerra
-
Affari Interni
-
-
Giustizia
-
-
Colonie
-
-
1878
Gennaio
6
, lord Derby risponde al cancelliere russo Gorciakoff «che è di speciale importanza, nell'interesse della pace e dell'equilibrio internazionale, che la questione degli Stretti che uniscono due grandi mari nei quali tutto il mondo ha interesse, sia risolta a mezzo di una intesa generale su basi eque e sufficientemente garantite».
12, lord Derby scrive a lord Augustus Loftus, ambasciatore britannico a Pietroburgo, circa gli interessi britannici che potrebbero essere lesi da una occupazione russa della regione, incaricandolo di chiedere al governo russo «una assicurazione che nessuna forza russa sarà inviata alla penisola di Gallipoli». La ragione di tale richiesta è che, essendo la squadra britannica nella baia di Besika, non potrebbe dominare i Dardanelli e le sue comunicazioni coll'Arcipelago verrebbero intercettate se i russi occupassero Gallipoli.
D'altra parte per l'armata russa che avanza da Adrianopoli verso Costantinopoli, senza dover ormai più combattere, Gallipoli è fuori strada, a meno che non voglia impedire alla flotta britannica di venire in aiuto di Costantinopoli ed evitare il concentramento colà di truppe turche che potrebbero attaccare l'armata d'invasione di fianco.
Il governo russo risponde quindi «che non intende occupare Gallipoli a meno che truppe regolari turche non vi si concentrino», e dice che suppone che neanche la Gran Bretagna abbia intenzione di occupare tale penisola, occupazione «che non sarebbe in armonia con la sua neutralità e farebbe nascere a Costantinopoli delle illusioni poco favorevoli alla pace».
21, lord Derby autorizza lord Augustus Loftus a dare le assicurazioni richieste anche se nel frattempo ha dato istruzioni alla flotta britannica di entrare nei Dardanelli;
24, non appena sa che in questo giorno i turchi hanno accettato le condizioni di pace imposte dai russi, lord Derby revoca le istruzioni date in precedenza e la flotta britannica, che ha già passato i Dardanelli, ne esce quasi subito;
28, quando i plenipotenziari turchi giungono al quartier generale russo per stabilire le basi dell'armistizio e della pace, il conte Sciuvaloff a Londra dice a lord Derby che il governo imperiale considera la questione del transito delle navi da guerra per i Dardanelli come questione europea che non intende risolvere isolatamente;
30, lord Augustus Loftus telegrafa avergli detto Gorciakoff che non ha obiezione a sopprimere del tutto l'articolo dei preliminari di pace relativo agli Stretti. Tale dichiarazione dà piena soddisfazione al governo britannico;
31, nei preliminari relativi a detta questione degli Stretti ora firmati, viene inserito un articolo in base al quale il sultano e lo zar «si intenderebbero per salvaguardare i diritti e gli interessi della Russia nelgi tretti del Bosforo e dei Dardanelli»
Nell'art. 24 del trattato di S. Stefano viene poi stabilito che gli Stretti «resteranno aperti in tempo di guerra come in tempo di pace alle navi mercantili degli stati neutrali che arrivano dai porti russi o a destinazione dei medesimi».
A Adrianopoli viene concluso l'armistizio in base la quale i russi sono autorizzati ad avanzare verso est fino ad una linea che va da Buyuk Cekmedge sul Mar di Marmara a Derkos sul Mar Nero, mentre i turchi restano lungo la linea da Kuciuk Cekmedge ad Ak Bunar, lasciando fra le due linee una zona neutrale. Ad ovest i russi devono avanzare fino alla base della penisola di Gallipoli.

1878
-



1878
REGNO di DANIMARCA
Cristiano IX
Albero genealogico

(Gottorp, Schleswig-Holstein 1818 - Copenaghen 1906)
figlio di Federico Guglielmo e di Luisa di Assia-Kassel;
1863-1906, re di Danimarca;

1878
-

ISLANDA

1878
-


1878
REGNO di SVEZIA e NORVEGIA
Oscar II
Albero genealogico

(Stoccolma 1829 - 1907)
figlio di Oscar I e di Giuseppina di Leuchtenberg, e fratello di Carlo XV;
1872-1907, re di Svezia;
1872-1905, re di Norvegia;


SVEZIA
1878
-
NORVEGIA
1873
-





1878
REGNO di PORTOGALLO
Luiz I
Albero genealogico
(? - 1889)
secondogenito di Ferdinando di Sassonia-Coburgo-Gotha e di Maria II regina di Portogallo;
1861-89, re di Portogallo;
[succeduto al fratello Pietro V]
1862, sposa Maria Pia di Savoia-Carignano (1847-lug 1911);

-

?
(?-?)

1878
-


a

1878
REGNO di SPAGNA
Alfonso XII di Borbone
Albero genealogico
(Madrid 1857-1885)
figlio di Isabella II e di don Francesco d'Assisi di Borbone;
1868, costretto all'esilio con la madre;
1874, 29 dicembre, il colpo di stato di Sagunto restaura la monarchia borbonica, dopo il regno di Amedeo di Savoia e il breve regime repubblicano di E. Castelar;
1875, gennaio, rientra in Spagna;
1875-85, re di Spagna;

 
Primo Ministro
 
1878
-







1878
REGNO D'ITALIA
Vittorio Emanuele II
Albero genealogico

(Torino 1820-Roma 1878)
figlio di Carlo Alberto e di Maria Teresa d'Absburgo-Lorena di Toscana;
1831-49, principe di Piemonte;
1849-59, duca di Savoia;
1849-61, re di Sardegna;
1861-78
, re d'Italia;
1878
Gennaio
9
, muore.
[quattro settimane prima di Pio IX].

 

Umberto I
Albero genealogico
Torino 1844-Monza 1900)
figlio di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d'Absburgo-Lorena;
1849-78, principe di Piemonte;
tra i suoi insegnanti ebbe uomini come C. Boncompagni e P.S. Mancini ma ricevette un'educazione essenzialmente militare e culturalmente limitata;
1858, per il suo 14° compleanno riceve il grado di capitano;
1866, è nominato generale di divisione;
II guerra d'indipendenza: posto al comando della 16ª divisione si segnala nel corso della battaglia di Custoza per aver formato il quadrato di Villafranca che regge l'urto di reparti di cavalleria austriaca in un momento critico;
1868, 22 aprile, sposa la cugina Margherita e si stabilisce a Napoli;
1870, novembre, si stabilisce a Roma dopo essere stato nominato comandante del corpo di stanza nella capitale;
1878-1900, re d'Italia;
Gennaio
9
, sale al trono;
sfugge ad un attentato da parte di Giovanni Passanante;

PARLAMENTO
XIII Legislatura
(1876 20 nov - 2 mag 1880)
Presidente del Senato
S. Tecchio
veneto
(1876 20 nov - 2 mag 1880)
Presidente della Camera
B. Cairoli
(7 - 24 mar)
D. Farini
romagnolo
(1878 27 mar - 19 mar 1880)
 
Presidenti
del Consiglio
A. Depretis II
lombardo
(1877 26 dic - 24 mar 1878)
(sinistra)
B. Cairoli  I
lombardo
(24 mar - 19 dic)
A. Depretis
III

lombardo
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
Interno
F. Crispi
siciliano
(1877 26 dic - 6 mar 1878)
A. Depretis
lombardo
(7 mar - 24 mar)
G. Zanardelli
lombardo
(24 mar - 19 dic)
Affari Esteri
A. Depretis
lombardo
(1877 26 dic - 24 mar 1878)
conte L. Corti
lombardo
(24 mar - 23 ott)
B. Cairoli
lombardo
(24 ott - 19 dic)
Guerra
L. Mezzacapo
siciliano
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
G. Bruzzo
ligure
(24 mar - 23 ott)
C. Bonelli
piemontese
(24 ott - 19 dic)
conte G. Mazé de la Roche
piemontese
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
Marina
B. Brin
piemontese
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
barone E. Di Brocchetti
campano
(24 mar - 23 ott)
B. Brin
piemontese
(24 ott - 19 dic)
avv. Nicolò Ferracciù
sardo
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
Tesoro
A. Bargoni
lombardo
(1877 26 dic - 24 mar 1878)
F. Seismit Doda
veneto
(24 mar - 19 dic)
[ad interim]
A. Magliani
campano
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
[ad interim]
Finanze
A. Magliani
campano
(1877 26 dic - 24 mar 1878)
F. Seismit Doda
veneto
(24 mar - 19 dic)
A. Magliani
campano
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
Agricoltura, Industria e Commercio
[Ricostituito con Legge 30.06. 1878, n. 4449]
B. Cairoli
lombardo
(30 giu - 10 nov)
E. Pessina
campano
(11 nov - 19 dic)
S. Majorana Calatabiano
siciliano
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
Lavori Pubblici
F.P. Perez
siciliano
(1877 26 dic - 24 mar 1878)
A. Baccarini
romagnolo
(24 mar - 19 dic)

R. Mezzanotte
abruzzese
(1878 19 dic - 14 lug 1879)

Grazia e Giustizia, e Culti
P.S. Mancini
campano
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
R. Conforti
campano
(24 mar - 19 dic)

D. Tajani
calabrese
(1878 19 dic - 14 lug 1879)

Istruzione Pubblica
M. Coppino
piemontese
(1876 25 mar - 24 mar 1878)
F. De Sanctis
campano
(24 mar - 19 dic)
M. Coppino
piemontese
(1878 19 dic - 14 lug 1879)
* Dal 24.03.1878 al 29.12.1888 i ministri delle Finanze sono incaricati della reggenza del ministero del Tesoro.
 

1878
Gennaio 
9, muore re Vittorio Emanuele II;
17, si svolgono i funerali del re; 
Umberto I è proclamato re d'Italia. 

Febbraio

Marzo
B. Cairoli forma il nuovo governo dopo le dimissioni di A. Depretis.

Aprile

Maggio


Giugno
si riunisce a Berlino il Congresso delle potenze europee per esaminare la situazione balcanica. 

Luglio
7
, Bologna, G. Pascoli, Teobaldo Buggini, Leonesi e Lolli ricostituiscono la sezione dell'Internazionale, seguite da quelle di Romagna e di Firenze. A Firenze viene fissata la sede del comitato centrale.
17, Forlì, si tiene il congresso e se ne annunzia uno a Ravenna e uno a Firenze;

Agosto
14
-25, Benevento, processo contro la "Banda del Matese": fra i difensori il ventunenne F.S. Merlino. Autodifese di C. Cafiero e E. Malatesta. Gli imputati vengono assolti;
18, il "santo David", al secolo Davide Lazzaretti, il benefattore del monte Amiata, amato da folle di contadini toscani, viene ucciso in uno scontro a fuoco con le forze dell'ordine.
[Aveva fondato la "lega della speranza", una cooperativa con la messa in comune di beni e di lavoro; i grandi proprietari terrieri avevano chiesto l'intervento dei carabinieri].

Settembre
Firenze, giunge da Lugano A. Kuliscioff (ormai compagna di A. Costa) che viene subito arrestata assieme a Luigia Pezzi, al marito di quest'ultima, Francesco Pezzi, a Natta, da tempo indiziato, e una quindicina di internazionalisti;

Ottobre
-

Novembre
17
, Napoli, il 29enne Giovanni Passanante, cuoco lucano disoccupato, anarchico [nato a Salvia (Potenza)] aggredisce con un pugnale re Umberto I che resta illeso;
[Per commemorare l'evento, Salvia diventa SAVOIA di Lucania mentre Saline di Barletta (Foggia) diventa Margherita di SAVOIA].
Il giovane viene subito arrestato.
[Il questore Luigi Serafini (già conosciuto nella vicenda degli "accoltellatori" di Ravenna) infiltra propri agenti fra i militanti internazionalisti per indurli ad organizzare una strage a Firenze. Obiettivo: una manifestazione di protesta indetta da monarchici all'indomani del tentato regicidio compiuto dall'anarchico Giovanni Passanante.
La bomba di Firenze provoca diversi morti e feriti e il principale accusato è Cesare Batacchi, naturalmente un anarchico, già detenuto e stranamente rimesso in libertà solo qualche ora prima del corteo.
Due dei principali testimoni dell'accusa, Francesco Alessi e Narciso Menocci, nel 1881 (ormai all'estero e al sicuro da ritorsioni della polizia) rilasceranno dichiarazioni a dir poco sconcertanti: «Il questore Serafini aveva comprato e ricattato i testimoni e, infine, pesantemtnte minacciato anche le loro famiglie, promettendo laute ricompense qualora non avessero deposto in un modo che non fosse d'aggravio a quegli assassini».

Dicembre
A. Depretis forma il suo III ministero dopo le dimissioni di B. Cairoli.

MEZZOGIORNO E ISOLE

Napoli, le elezioni sono vinte da una lista eterogenea di moderati e di cattolici, oltre che di alcuni elementi della Sinistra. Si ha quindi un quinquennio di governo del sindaco Giusso, espressione di questa maggioranza composita.

Fonti:
- Giuseppe Galasso, Intervista sulla storia di Napoli, a cura di Percy Allum, Laterza 1978.

 



 



 

DOMINION OF CANADA
[Aggiunta alle altre province britanniche nel 1763, include la regione sulle due rive del fiume San Lorenzo grossolanamente delimitate da Anticosti a est e il Lago Nipissing a ovest.
Dal 7 nov 1763 la provincia (ex Canada francese) è stata divisa formalmente in tre distretti: Québec, Trois-Rivières, Montréal.
Nel 1791 la provincia è stata separata in due parti:
Basso Canada (francofoni) e Alto Canada (lealisti).
Nel 1841, con l'Act of Union sono stati nominati due primi ministri ma Canada Est e Canada Ovest continuano ad andare ognuna per la sua strada. Il sistema dura ben 25 anni (1842-67).
Nel 1867, 1° luglio, nasce ufficialmente la confederazione: Dominion of Canada.]
Governatore generale
Frederick T.H.-T. Blackwood
conte di Dufferin e Ava
(1872 - 1878)
John D.S. Campbell
marchese di Lorne
(1878 - 1883)
Primo ministro
Alexander Mackenzie
(1873 - 1878)
[liberale]
John A. Macdonald
(1878 - 1891)
[conservatore]

1878
viene approvato il Canada Temperance Act che lascia liberi gli elettori di decidere se nel loro comune si debba o meno proibire la vendita di bevande alcoliche.

Settembre
alle elezioni i conservatori conquistano due terzi dei seggi;

Poiché il completamento della ferrovia del Pacifico fa parte ormai del programma della "politica nazionale", John A. Macdonald muove risolutamente verso la conclusione del progetto di cui è stato uno dei padri.
Peraltro il governo conservatoe non intende accollarsi er intero gli altissimi costi previsti.
Il primo ministro si mette quindi in contatto con un gruppo di investitori guidati da George Stephen (1829-1921), barone Mount Stephen, presidente della Bank of Montréal, e da Donald Smith, della Hudson's Bay Company.
I due strappano al governo concessioni favorevolissime.
Secondo l'accordo raggiunto:
- la Canadian Pacific Railway, in cambio della costruzione della linea, sarà riconosciuta legalmente come società privata proprietaria della ferrovia;
- il governo dovrà fornire il sussidio di 25 Mni di dollari e una superficie di terra coltivabile pari all'estensione del New Brunswick e dell'Isola del Principe Edoardo messi insieme;
- il govenro cederà le ferrovie di sua proprietà già esistenti in Ontario e British Columbia,
- la nuova compagnia sarà per sempre esente da tasse.

 

 

 

 


QUÉBEC
Vescovo di Montréal
-

1878
-

 

 

 

ONTARIO
-
-

1878
-


NEW BRUNSWICK
-
-

1878
-

NOVA SCOTIA
-
-

1878
-

MANITOBA [dal 1870]
-
-

1878
-


NORTHWEST (territori) [dal 1870]
-
-

1878
-


BRITISH COLUMBIA [dal 1858]
[nel 1866 ha incorporato l'Isola di Vancouver e dal 1871 fa parte della confederazione.]
Governatore della provincia
-

1878
-

 

ISOLA DEL PRINCIPE EDOARDO
[Dal 1873 fa parte della confederazione.]
Governatore della provincia
-

1878
-

 

 

TERRANOVA
Primo Ministro
Frederick B.T. Carter
(1874 - 1878)
William V. Whitevay
(1878 - 1885)

1878
-

 


 

UNIONE degli STATI UNITI d'AMERICA
Presidente degli Stati Uniti
R.B. Hayes [19°]
(1877 4 mar - 4 mar 1881)
[Pr]
Vicepresidente
-
Segretario di Stato
[Ministro degli Esteri]
-
Ministro del Tesoro
-
Ministro della Guerra
-
Presidente della Corte Suprema
M.R. Waite
(1874 4 mar - 23 mar 1888)

1878
Gennaio
-

Malgrado il veto di R.B. Hayes, il Congresso approva il Bland-Allison Act che consente solo un acquisto mensile di non meno di 2 Mni e non più di 4 Mni di dollari di verghe d'argento, da coniare in dollari secondo il rapporto legale (16 a 1).
[Tale misura non riuscirà a migliorare apprezzabilmente la circolazione monetaria, né impedirà il declino dei prezzi dell'argento e dei prodotti agricoli.
Ciò accadrà in gran parte perché i successivi ministri del Tesoro si limiteranno ad acquistare solo il minimo richiesto.
Tuttavia, nel 1879, comincerà a tornare la prosperità e il problema dell'argento non sarà più sollevato per oltre un decennio.]

Virginia City, con una popolazione di 38.000 abitanti, ha tra l'altro quattro banche, sei chiese, diverse case da gioco e centocinquanta rivendite di liquori.
[Ci sono voluti vent'anni di sforzi straordinari per realizzare una delle maggiori opere d'ingegneria dell'Ottocento, il "Sutro Tunnel", per sfruttare a fondo il giacimento di Comstock Lode.
Ma i risultati hanno compensato in pieno questi sforzi: in questi vent'anni sono stati estratti oro e argento per un valore di 350 Mni di dollari.]

Alle elezioni per il Congresso il Greenback Labor Party ottiene un milione di voti e 14 eletti.


Mentre gli Stati Uniti ottengono il diritto di stabilire una base navale nelle isole Samoa, Gran Bretagna e Germania si assicurano prontamente diritti analoghi.
[Nei dieci anni seguenti, le tre potenze faranno a gara per ottenere il controllo di quelle isole.]

 

Viene approvato ill Timber and Stone Act che offre la possibilità di acquistare 160 acri di terra "non adatta alla coltivazione" utile solo per ricavare legname o pietre da costruzione, al prezzo di 2,50 dollari l'acro.
[Anche questa legge in pratica viene incontro non ai contadini ma alle richieste degli allevatori e dei commercianti di legname che mirano ad impadronirsi dei terreni demaniali.]


Negli Stati Uniti, a differenza di quanto accade in Europa dove è un servizio pubblico, la gestione del servizio telegrafico è affidata a società private.
Lo stesso anno la Western Union, che controlla l'80% del servizio, ha in funzione 312.000 km di linee.

 

 

[Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti, Bompiani 1984.]

 




[01] DELAWARE [dal 7 dicembre 1787] - cap. Dover
[Primo stato a ratificare la Costituzione degli Stati Uniti d'America.
Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1878
-

 

[02] PENNSYLVANIA [dal 12 dicembre 1787] - cap. Harrisburg
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1878
-

 

[03] NEW JERSEY [dal 18 dicembre 1787] - cap. Trenton
[Non esistono collegamenti fra chiesa e stato e una grande libertà religiosa si è affermata sin dall'inizio.]
Governatore
-

1878
-

 

[04] - [04] GEORGIA [dal 2 gennaio 1788] - cap. Atlanta
[Già ammesso nell'Unione nel 1780 ma ratificato solo il 2 gennaio 1788.
Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870.]
Governatore
-
-

1878
-




[05] CONNECTICUT [dal 4 gennaio 1788] - cap. Hartford
Governatore
-

1878
-

[06] MASSACHUSETTS [dal 6 febbraio 1788] - cap. Boston
Governatore
-

1878
-



[07] MARYLAND [dal 28 aprile 1788] - cap. Annapolis
Governatore
-

1878
-

 



 






[08] - [01] SOUTH CAROLINA [dal 23 maggio 1788] - cap. Columbia
Governatore
-
-

1874
-


[09] NEW HAMPSHIRE [dal 21 giugno 1788] - cap. Concord
Governatore
-

1878
-

 





[10] - [08] VIRGINIA [dal 26 giugno 1788] - cap. Richmond
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1878
-

 





[11] NEW YORK [dal 26 luglio 1788] - cap. Albany
[L'anglicanesimo è la religione di stato in quattro contee.]
Governatore
-

1878
-

 

[12] - [09] NORTH CAROLINA [dal 29 maggio 1789] - cap. Raleigh
[Tratto di terre immediatamente a sud della Virginia, attorno allo stretto di Albemarle.]
Governatore
-
-

1878
-

[13] RHODE ISLAND [dal 29 maggio 1790] - cap. Providence
Governatore
-

1878
-


[14] VERMONT [dal 4 marzo 1791] - cap. Montpelier
Governatore
-

1878
-


[15] KENTUCKY [dal 1° giugno 1792] - cap. Frankfort
Governatore
-
-

1878
-



[16] - [10] TENNESSEE [dal 1° giugno 1796] - cap. Nashville
[Riammesso all'Unione dall'aprile 1866.]
Governatore
-
-

1878
-




[17] OHIO [dal 1° marzo 1803] - cap. Columbus
Governatore
-
-

1878
-

[18] - [05] LOUISIANA [dal 30 aprile 1812] - cap. Baton Rouge
- 1819, Trattato Adams-Onís: stabilisce il confine con il MESSICO spagnolo: va dal fiume Sabine, nel TEXAS orientale, fino al 42° parallelo (futuro confine settentrionale della CALIFORNIA) e da quel punto, verso ovest, fino al Pacifico.
Governatore
-
-

1878
-

 


[19] INDIANA [dal 11 dicembre 1816] - cap. Indianapolis
Governatore
-
-

1878
-

[20] - [06] MISSISSIPPI [dal 10 dicembre 1817] cap. Jackson
[Riammesso al Congresso il 30 marzo 1870]
Governatore
-
-

1878
-


[21] ILLINOIS [dal 3 dicembre 1818] - cap. Springfield
-
Governatore
-
-

1878
-

[22] ALABAMA [dal 14 dicembre 1819] - cap. Montgomery
[Dal 18 ottobre 1867 sotto la sovranità degli Stati Uniti.]
Governatore
-

1868
-

 

 




[23] MAINE [dal 15 marzo 1820] - cap. Augusta
-
Governatore
-
-

1878
-

[24] MISSOURI [dal 10 agosto 1821] - cap. Jefferson City
Governatore
-
-

1878
-


[25] - [11] ARKANSAS [dal 15 giugno 1836] - cap. Little Rock
Governatore
-
-

1878
-

 


[26] MICHIGAN [dal 26 gennaio 1837] - cap. Lansing
Governatore
-
-

1878
-


[27] - [03] FLORIDA [dal 3 marzo 1845] - cap. Tallahassee
Tra il 1810 al 1813 gli Stati Uniti hanno inglobato la maggior parte della Florida occidentale, la scia costiera che corre da New Orleans a Mobile, ma una buona parte della colonia, unitamente a tutta la Florida orientale, cioè la penisola, resta ancora sotto il dominio spagnolo.
Nel 1819, con il Trattato Adams-Onís è stata completamente ceduta agli Stati Uniti dalla Spagna.
Nel 1868 è rientrata a far parte dell'Unione.]
Governatore
-
-

1878
-

 


[28] - [07] TEXAS [dal 29 dicembre 1845] - cap. Austin
Governatore
-
-

1878
-

 


[-] Territorio del NEW MEXICO [dal 1846]
Governatore
-
-

1878
-

 


[29] IOWA [dal 28 dicembre 1846] - cap. Des Moines
Governatore
-
-

1878
-

 


[30] WISCONSIN [dal 29 maggio 1848] - cap. Madison
Governatore
-
-

1878
-

 


[-] Territorio dell'UTAH [dal 1850]
[Dal 2 marzo 1861 si è staccato il Territorio del NEVADA.]
Governatore
-
-

1878
-

 

 


[31] CALIFORNIA [dal 9 settembre 1850] - cap. Sacramento
Governatore
-

1878
-

 


[32] MINNESOTA [dall'11 maggio 1858] cap. Saint Paul
Governatore
-

1878
-

 


[33] OREGON [dal 14 febbraio 1859] - cap. Salem
- 1845, alla fine dell'anno i 5000 coloni americani dell'Oregon organizzano un governo provvisorio e chiedono la fine del regime di occupazione comune e l'esclusiva giurisdizione americana.
- 1848, diventa territorio autonomo.
Governatore
-

1878
-

 

 


[34] KANSAS [dal 28 gennaio 1861] - cap. Topeka
Governatore
-
-

1878
Gennaio
-

 


[-] Territorio dell'IDAHO [dal 24 marzo 1863] - cap. Boise
[Inizialmente, fino al 7 dicembre 1864, la capitale era Lexinton.]
Governatore
-
-

1878
Gennaio
-

 


[35] WEST VIRGINIA [dal 19 giugno 1863] - cap. Charleston
Governatore
-
-

1878
Gennaio
-

 


[-] Territorio del MONTANA [1864-89] [dal 26 maggio 1864] - cap. Helena
[cap.li: fino al 1865 Bannack, fino al 1875 Virginia City.]
Governatore
-
-

1878
Gennaio
-

 


[36] NEVADA [dal 31 ottobre 1864] - cap. Carson City
[Il 2 marzo 1861 il suo territorio era stato separato da quello dell'UTAH.]
Governatore
-
-

1878
-

 

 


[37] NEBRASKA [dal 1° marzo 1867] - cap. Lincoln
Governatore
-
-

1878
-

 


[38] COLORADO [dal 1° agosto 1876] - cap. Denver
[Territorio autonomo dal 28 febbraio 1861.]
Governatore
-
-

1878
-

 


a





1878
GRANDI ANTILLE
- Presidente della repubblica
?
(? - ?)
guerra grande (1868-78): prima guerra d'indipendenza cubana;
1878
gli elementi più moderati del fronte patriottico, tra cui F.V. Aguilera, si arrendono al governo borbonico in cambio di limitate concessioni (autonomia dell'isola e rappresentanza alle cortes di Madrid); l'ala più radicale, capeggiata dal gen. nero A. Maceco, da M. Gómez e da E. Agromonte, risolutamente abolizionista e indipendentista, regge ancora per un triennio;
Febbraio
10
, armistizio di El Zanjón: accorda l'amnistia agli insorti e decide la soppressione della schiavitù (sarà attuata per tappe fino al 1886);
diventa governatore Arsenio Martínez de Campos;
Haiti
-
?
(?-?)
1878
-
- Presidente della repubblica
?
(?-?)
1878
-
- Governatore
?
(?-?)
[colonia britannica dal 1866]
1878
-


1878
STATI UNITI del MESSICO
(repubblica federale)
- Presidente della repubblica federale
gen. José Porfirio Diaz
(1876 - 1880)
1878
-


1878
GUATEMALA
[formalmente indipendente dal 1847]
- Capo del governo
-
1878
-


1878
HONDURAS
-
?
(?-?)
1878
cresce la dipendenza dagli Stati Uniti, interessati a mantenere sotto proprio controllo le ricche piantagioni di banane, unica risorsa economica del paese;

1878
- Presidente
?
(? - ?)
1878
-

1878
NICARAGUA
[protettorato della Gran Bretagna sulla Costa de Mosquitos: (1848-60)]
- Dittatore
-
1878
lotte tra liberali e conservatori (clericali) agitano la vita interna del paese per tutto il secolo XIX;
gli interessi nordamericani sono rafforzati dal progetto di costruire un canale interoceanico attraverso il Nicaragua;



1878
COSTA RICA
[il paese è indipendente dal 1821]
- Presidente
T. Guardia
(1870 - ?)
1878
l'economia è basata in netta prevalenza sulla coltura del caffè e nel corso del secolo XIX, mentre si assiste ad una sistematica penetrazione di capitali inglesi e nordamericani, si forma pure una ristretta élite, socialmente e politicamente dominante, legata all'esportazione di questo prodotto;



 





1878
- Presidente  
1878
-


1878
- Presidente della repubblica
A. Guzmán Blanco
(1870 - 1888)
[dispotismo illuminato]
1878
-

1878
República del Ecuador
Presidente della repubblica
-
 
1878
conflitti di frontiera con la Colombia;
le gravi amputazioni territoriali portano a un quadro politico instabile contrassegnato fino agli inizi del Novecento da un alternarsi di dittature conservatrici (J.J. Flores, G. García Moreno) e di dittature liberali (V. Rocafuerte, E. Alfaro) e da crescenti ingerenze dell'esercito formato all'origine da elementi venezuelani;



1878
BOLIVIA
Presidente della repubblica
?
(1825-?)
 
1878
l'evoluzione storica della regione è caratterizzata dall'instabilità politica, sociale ed economica, conseguenza della lotta tra le contrapposte oligarchie dell'altopiano minerario e del Chaco agricolo e delle tensioni sociali che percorrono il paese (agitazioni contadine e scioperi dei minatori);


1878
PERU'
[Repubblica indipendente dal 1827]
- Presidente della repubblica
?
(?-?)
1878
la crisi economica chiude il ciclo del guano sostituito dal boom dei nitrati;



1878
CILE
Presidente della repubblica
?
(1871 - ?)
 
1878
sono saliti al potere i liberali, espressione dei ceti mercantili e imprenditoriali legati agli interessi inglesi;
la brusca caduta dei prezzi mondiali delle materie prime (1873-78) pone fine al primo ciclo del rame cileno;


1878
GUYANE
[dal 1816 divise nelle tre colonie]
 dal 1816 divise nelle tre colonie:
Guyana Britannica (inglese)
1878
-
Suriname (olandese)
1878
-
Guyane Française (francese)
1878
già sede di una colonia penitenziaria e poi, dal 1852, di un bagno penale (fino al 1945);


1878
Pedro II
Albero genealogico
(Rio de Janeiro 1825 - Parigi 1891)
figlio di Pietro I;
1831-89, imperatore del Brasile;
a soli sei anni dopo l'abdicazione del padre;
[incoronato imperatore nel 1841, regnerà di fatto solo dal 1847]
nel 1847, rientrata la secessione del Rio Grande do Sul, istituisce un gabinetto responsabile dinanzi al parlamento, nel quale vengono immessi in posti chiave ex dirigenti separatisti;


1878
questione dei vescovi (1855-73)
mentre dal 1850 sono già giunti dall'Europa circa 280.000 immigrati, si assiste in questo periodo anche all'ascesa dei nuovi ceti cittadini di Rio (cariocas), di San Paolo e del Minas Gerais (mineros) e il diffondersi delle idee positivisti che; fattori che insieme danno vigore alla propaganda repubblcana;




1878
Presidente della repubblica
?
(1874 - 1904)
[partito dei colorados]
 
1878
mentre cresce la dipendenza del paese dalle aree commerciali più solide (Argentina e Brasile) sorgono pure aspri conflitti fra il partito dei colorados laico e liberale, salito ora al potere, e quello degli azules, conservatore;



1878
- Presidente della repubblica
N. Avellaneda
(1875 - 1879)
 
1878
Buenos Aires, mentre il presidente lascia la carica ritirandosi in Paraguay, viene eletto al suo posto N. Avellaneda;






1878
Presidente della repubblica
?
(? - ?)
[partito colorado]
 
1878
Montevideo,





1878
CINA
Tz'u-Hsi [Tz'u-Hsi]

(Dinastia Manciù)

ex concubina Jehonala;
1861-1908, imperatrice della Cina;

1878
Pechino,

 




a

 





1878
(periodo Mejji: 1868-1912)
Giappone

Mutsuhito

(? - ?)
1868-1912, imperatore del Giappone;

1878
movimenti democratici che chiedono l'apertura del parlamento vengono soffocati con misure repressive.
Gli Stati Uniti firmano un trattato con cui rinunciano ai propri privilegi tariffari, ma questo accordo non viene mai messo in pratica poiché implica che trattati simili siano conclusi anche con le altre potenze;

a



 



1878
Marocco
-
-
1878
-


1878
Algeria
-
-
1878
dopo la repressione dell'insurrezione berbera guidata da Mokrani, i francesi sottomettono definitivamente anche la Grande Cabilia, già conquistata nel 1857;
la colonizzazione francese avviene attraverso una forte immigrazione dalla Francia e una sistematico esproprio delle terre appartenenti ai proprietari musulmani; i costanti tentativi di assimilare gli arabi-berberi alla cultura francese finiranno col risveglio nazionale algerino;


1878
Tunisia
   
1878
-


1878
EGITTO
[parte dell'Impero Ottomano]
Isma'il
(Il Cairo 1830 - Costantinopoli 1895)
figlio di Ibrahim Pascià
1863-67, viceré d'Egitto;
succeduto allo zio Sa'id, è il vero continuatore della politica del padre;
1867-79, khedivè d'Egitto;
[riesce a ottenere dal sultano 'Abd al-'Aziz (firmani del 1866 e 1867) ampie autonomie per l'Egitto, il titolo di "khedivè" e prerogative regali, il diritto cioè di mutare la legge di successione a favore dei propri discendenti diretti, invece di trasmettere il potere, come era d'uso, al più anziano membro della famiglia di Muhammad Ali.]
1873, ottiene un rescritto imperiale che lo rende di fatto sovrano indipendente, con il diritto di aumentare i prestiti e assicurarsi concessioni senza ricorrere al sultano.
L'influenza egiziana si è estesa fino ai Grandi Laghi, dal 1874 nel Darfur e, dal ?, in Abissinia.
1878
Quando Isma'il chiede aiuto alla Gran Bretagna, il governo britannico invia una missione d'alto livello con a capo un ministro di gabinetto. I detentori di titoli e l'opinione pubblica britannica sperano che la Gran Bretagna imporrà una specie di controllo finanziario in Egitto. Ma i francesi non sono sufficientemente preparati a concedere ai britannici il monopolio dell'intervento esterno negli affari egiziani, cosicché inviano una loro missione finanziaria.
Gran Bretagna e Francia propongono entrambe soluzioni favorevoli ai rispetttivi detentori di titoli e, dopo una controversia diplomatica, viene raggiunto un compromesso in base al quale viene istituita la Caisse de la Dette) (Cassa del Debito Pubblico) grazie alla quale l'indebitamento totale egiziano verrà saldato con rimborsi fissati al 7%, assorbendo due terzi delle entrate dello stato.
I governi britannico e francese sono entrambi rappresentati da un supervisore generale esecutivo indipendente.
Il doppio controllo anglo-francese sull'Egitto è iniziato.
Il sovrintendente inglese alla Cassa è un ex segretario del viceré d'India, il cap. Evelyn Baring, che porra salde basi per il particolare rapporto tra Gran Bretagna ed Egitto nella generazione successiva. I supervisori generali dimostrano la propria ragione d'essere e, in seguito ad una serie di tasse addizionali, l'Egitto inizia a pagare i debiti al tasso stabilito.
[Tuttavia i funzionari francesi e britannici in Egitto comprendono ben presto che lo sforzo imposto alla popolazione sta diventando insostenibile.]

Sfortunatamente le condizioni delle masse egiziane non sono per nulla migliorate e per due motivi:
- gli imprenditori stranieri, responsbaili di gran parte del nuovo sviluppo, contribuiscono poco alle entrate egiziane;
- mentre la tendenza a garantire i diritti di proprietà è più avanzata rispetto alla Turchia ottomana, l'effetto principale è che un numero semrpe mlaggiore di terre viene a concentrarsi in grandi possedimenti di proprietà della classe dominante turco-circassa e soprattutto dei membri della numerosa famiglia di Muhammad Ali. Al contempo molti piccoli agricoltori - i fellahin - perdono il controllo sui terreni che le loro famiglie coltivavano da generazioni. Il kurbag (nerbo di bue) non può più essere utilizzato per costringerli ad arruolarsi nelle armate di Ibrahim Pascià, ma viene usato per assicurarsi la mandopera di contadini rimasti senza terra.

Una insufficente piena del Nilo e i parassiti del cotone aggravano le sofferenze dei fellahin. Anche l'uso arbitrario del kurbag non può spremerli con ulteriori tasse.
I supervisori generali giungono alla conclusione che è necessaria una commissione d'inchiesta internazionale per esaminare l'amministrazione finanziaria del khedivè il quale, seppur con riluttanza, accetta questa decisione.
Come ci si aspetta, la commissione conclude che la causa dei problemi egiziani risiede nell'autorità illimitata del khedivè, e che costui deve delegare alcuni poteri a «ministri responsabili».
Isma'il accetta e costituisce un gabinetto con lo scaltro armeno Nubar Pascià come primo ministro, un ministro delle finanze britannico e un ministro dei lavori pubblici francese… ma non ha alcuna intenzione di diventare un monarca costituzionale.
Quando il governo "europeo" prende misure impopolari, come è d'uopo data la condizione finanziaria dell'Egitto, il khedivè rifiuta di spartirne la responsabilità. Mostra la propria autorità reprimendo violentemente un ammutinamento di alcuni ufficiali che non sono stati pagati per diciotto mesi e, in seguito, licenziando Nubar Pascià perché incapace di mantenere l'ordine pubblico.
Gran Bretagna e Francia sono ancora impreparate a un intervento militare diretto in parte perché l'opinione pubblica generale interna non prova simpatia per i detentori di bonifici; sperano ancora ma invano di convincere Isma'il a mantenere un governo costituzionale.
In parte dietro suggerimento di Isma'il, una coalizione di ufficiali dell'esercito, Pascià e ulema, costituisce qualcosa di molto simile a un partito nazionale egiziano, determinato a dimostrare che l'Egitto è in grado di autogovernarsi.
È comprensbile che si possa raggiungere un equilibrio tra il khedivè e alcune forme di istituzioni rappresentative. Isma'il sceglie acutamente Šarif Pascià, fervente costituzionalista, come nuovo primo ministro.

L'intervento giunge da una fonte inaspettata.
Germania e Austria si indignano per le misure proposte dal govero di Šarif Pascià allo scopo di ridurre il fardello del debito fluttuante nei confronti dei detentori di titoli, la maggior parte dei quali sono di nazionalità tedesca o austriaca. Convincono britannici e francesi, sinora esasperati, che Isma'il se ne deve andare e insieme fanno pressione sul sultano 'Abd al-Hamid affinché usi i poteri che gli rimangono per costringere il khedivè ad abdicare in favore del figlio Tawfiq.
[Peter Mansfield, A History of the Middle East, 1991.]

1878
Sudan
[capitale Khartum]
Il chedivè d'Egitto Muhammad Alì e suo figlio Ismail, tra il 1820 e il 1822, conquistano l'Alta Nubia, il Kordofan e il Sennar, realizzando la prima unificazione politica del paese.
Nel 1840 la dominazione egiziana viene consolidata a est con l'annessione di Kassala e nel 1846 con l'annessione di Suakin sul mar Rosso.]

- Governatore generale
delle province equatoriali

C.G. Gordon
(1873- 1880)
1878
la dominazione egiziana stenta ad affermarsi a sud, divenuto l'epicentro della nuova egemonia schiavista di Rabah Zubair Pascià, governatore-negriero del Bahr el-Ghazal, che nel 1874 si è insignito per proprio conto del Darfur.
La repressione della rivolta viene affidata (1877-79) all'inglese Gordon Pascià che ha cercato invano di porre fine al commercio degli schiavi.


1878
Senegal
[dal 1817 è sotto controllo francese;
dal 1865, sottomesso e pacificato, è diventato la testa di ponte per la conquista dell'entroterra sudanese.]
- Governatore
?
(? - ?)
1878
1856-86, i senegalesi sotto la guida del damel di Cayor, Lat-Dior, un capo uolof (ucciso nel 1886), oppongono un'accanita resistenza ai conquistatori bianchi;
partecipa alla lotta anche Mamadou Lamine, vincitore dei francesi a Casamence.





1878
Mauritania
[protettorato francese su su Trarza dal 1858.]
-
-
1878
-




1878
Niger
Rabah
(? - ?)
1870-1900, re;
[regno costituito nel Bahirmi, nel Kanem-Bornu e in parte del Ciad – capitale Dikoa]
forma nella capitale un fiorente mercato di schiavi;


1878
sir George Taubmann Goldie, mercante dell'isola di Man, fonda la United African Company e si impadronisce di territori lungo il Niger.

1878
Guinea
 
-  

1878
-


1878
[colonia inglese dal 1808.]
- Governatore
?
(?-?)
1878
-


1878
[ex Monrovia, è una repubblica indipendente dal 1847, con una costituzione modellata su quella statunitense ma con il predominio dell'elemento nero-americano su quello autoctono;
nel 1857 al paese si è unita l'ex colonia formatasi a capo delle Palme nel 1833.]
-
-
1878
Edward Wilmot Blyden, discendente da avi Ibo, descrive il "socialismo africano" in The Prospects of Africa.


1878
- Governatore
-
 
1878
-


1878
Costa d'Oro
[Ghana]
[dal 1874 colonia della Corona inglese con gli Ashanti come popolo "indipendente" (finché non saranno piegati).]
-
-
1878
-


1878
Lagos
[dal 1861 colonia della Corona britannica.]
-
-
1878
-

1878
Dahomey
-
-
1878
la Francia dal 1863 ha chiuso gli sbocchi marittimi del paese;


1878
Nigeria
[dalla conferenza di Berlino del 1865, la zona ibo (nota col nome di Oil Rivers per le foreste di palma olearia) è riconosciuta protettorato inglese.]
-
-

1878
-




1878
Africa Centrale
-
-
1878
-


1878
Camerun
[Penetrazione europea, a partire dalle regioni prospicienti l'estuario del Camerun, sede dei potentati bantu dei duala e degli yaoundé, dediti alla tratta degli schiavi e al commercio dell'avorio]
-
1878
-

1878
Gabon
-
-

1878
Gelele, guida dei Fon, firma un "trattato" con la Francia.



1878
Zaire
-
-
1878
il corso del fiume Congo (con il suo estuario chiamato Zaire scoperto tra il 1482 e il 1483 da una spedizione navale portoghese comandata da Diego Cao) viene solo ora risalito dall'inglese H.M. Stanley il quale esplora anche le regioni che formano il suo ampio bacino;


1878
Katanga
-
-
1878
il principe nyamwezi Msiri, impadronitosi della parte orientale del paese, tenta di fondarvi un potente impero regionale ostile alla penetrazione bianca;




1878
Impero di Etiopia
Giovanni IV
(† 1889)
Kasa, re del Tigré, risultato vincitore nel confronto per la supremazia definitiva fra i due regni vassalli più importanti dell'impero, il Tigré e lo Scioà, si fa incoronare ad Axum;
1872-89, imperatore di Etiopia;

1878
-




1878
Somalia
[nel 1840 la costa settentrionale del territorio è diventata possedimento egiziano;
nel 1862 la Francia ha acquistato Obock, all'imbocco del Mar Rosso, da alcuni capi dancali.]
-
-
1878
con l'apertura del canale di Suez (1869), la zona ha assunto rilevanza oltre che per l'Egitto (che già possiede dal 1840 la costa settentrionale del territorio ed ora tenta di assicurarsi il controllo di alcuni scali somali) anche per le potenze europee tra cui la stessa Francia che nel 1862 ha già acquistato Obock, all'imbocco del Mar Rosso, da alcuni capi dancali;

1878
Uganda
[dal 1877 sono arrivati in Buganda i primi predicatori della Società Missionaria Cristiana.]
-
-

1878
I "Padri Bianchi" cattolici fingono di ignorare le atrocità di H.M. Stanley in Congo e penetrano in Uganda.



1878
Africa Orientale
-
-
1878
-

1878
Tanganica
1878
-


1878
Zanzibar
Isola dell'oceano Indiano, situata presso il continente africano, nel 1503 venne conquistata dai portoghesi che instaurarono il loro dominio anche sulla fascia costiera continentale antistante, ove la città più importante era Mombasa, creandovi basi per il commercio con l'Asia e un certo numero di piantagioni.
All'inizio del XVII sec. l'isola e la fascia costiera vennero raggiunte da commercianti indiani e conquistate dagli imam di Mascate per poi finire, nella prima metà dell'800 sotto il dominio di Sa'id ibn Sultan imam dell'Oman il quale estese la propria autorità sulla costa orientale africana di Mogadiscio, a Nord, e sino a capo Delgado, a Sud.
Nel 1956, dopo la morte di Sa'id ibn Sultan, i suoi domini vengono spartiti tra gli eredi.
Syed Burghash  
(? - ?)
figlio di
?-?, sultano di Zanzibar;


 
?
(? - ?)
1878
Gennaio
AkidA Mohammed ibn Abdulla, comandante del sultano a Fort Jesus, si ribella con le sue truppe.
18, le navi da guerra inglesi, Riflemen e Nassau, distruggono la base militare.



1878
Angola
-

1878
Il «Regulamento para os contratos de servicias e colonos dos provincias de Africa» prevede l'abolizione della manodopera forzata in Angola, ma una clausola sul vagabondaggio permette ai portoghesi di trattenere gli ex schiavi come "«servicias»; tutti gli africani privi di contratti sono dichiarati vagabondi e costretti a un contratto di cinque anni. A migliaia vengono presi e costretti al lavoro nelle piantagioni di cacao di São Tomé.
Gli indigeni fuggono e creano gruppi di guerriglia fortemente organizzati.

Dopo 400 anni di schiavismo e di rivolte, ha termine il traffico tra Angola e Brasile.

 

 

 


1878
Lobenguela
-
(1833 ca-1894)
figlio di
1868 - ?, re dei maTabele di Zimbabwe;
[clan guerriero nguni (zulu)]

1878
-


1878
Malawi
-
-
1878
la società privata britannica African Lakes Co. ne inizia lo sfruttamento avviando il redditizio commercio dell'avorio;


1878
Mozambico
-
-
1878
-




1878
Regno del Madagascar
(Imérina)
 
Raharo
(1863 - 1883)
1878
è al potere l'ex primo ministro malgascio Raharo (1863-83) che tenta tardivamente di salvare l'indipendenza del regno riavvicina ndosi alla Gran Bretagna e completando l'occidentalizzazione interna (emanazione di un codice, coscrizione obbligatoria, emancipazione degli schiavi, cristianesimo come religione ufficiale);


1878
Repubblica del Transvaal
[dal 1856]
[territorio dal Vaal al Limpopo - capitale: Pretoria]
Presidente
Burgers
(1872 - 1883)
1877
1877-81, H.C. Shepstone, figlio di Theophilus Shepstone, diventa segretario per gli Affari Indigeni, un ministero razzista creato dagli inglesi, nel Transvaal.
[Introduce un sistema delle locazioni, la "legge per gli indigeni", priva gli africani del diritto di proprietà e promulga una legge sui lasciapassare che Kruger applica dopo la sconfitta inferta agli inglesi dai Boeri nel 1881 a Majuba e dopo la successiva Convenzione di Pretoria dell'agosto 1881.]

1878
Natal
[dominio inglese dal 1844]
[nel 1838 la regione è stata conquistata e colonizzata da coloni olandesi (boeri) e nel 1840 trasformata in repubblica indipendente;
1842-44, gli inglesi vi affermano nuovamente il loro dominio, dopo aver costretto i boeri a trasferirsi nell'interno, nello stato libero dell'Orange.]
Governatore
?
(? - ?)
1878
-

1878
Stato Libero d'Orange
[territorio dall'Orange al Vaal - capitale: Bloemfontein]
[stato indipendente creato nel 1836 da coloni olandesi provenienti da Città del Capo;
dal 1848 è occupato dalle truppe britanniche che hanno spostato il centro amministrativo a Bloemfontein;
nel 1854, vista l'impossibilità di controllare militarmente l'immenso territorio, gli inglesi si sono ritirati.]
Presidente
M. Pretorius
(1859 - ?)
1878
-

1878
[L'insediamento degli inglesi, divenuto definitivo dal 1814, ha formato un'oligarchia amministrativo-commerciale anglosassone nel Sud;
1834-39, grande trek (spostamento di massa dei coloni boeri verso le regioni dell'interno: Orange e Transvaal.]
Governatore
?
(? - ?)
1878
1876-80, Polgrave lascia il capo per "tenere sotto controllo" gli Herero.
Inglesi e tedeschi impiegano gli Herero in un'altra guerra contro i Nama nel dicembre 1880.

Sandile, capo rarabe, viene ucciso in una guerra appoggiata dai liberali del Capo, Molteno e Merriman.
Le riserve ngqika sono vendute ai "bianchi".



































1878
Persia
Nasir al-Din Scià
(1831-1896)
figlio di Muhammad Scià, della dinastia Qagiar;
1848-96, scià di Persia;


1878
-



 

 



'Abd al-'Aziz (Marrakech 1878-Tetuan, Marocco spagnolo 1943) sultano del Marocco;
1894, alla morte del padre, il sultano Mulay al-Hasan, gli succede a quattordici anni, subendo le influenze di personaggi indigeni ed europei, come Walter Harris, corrispondente del «Times»;
1908, la vecchia società araba del Marocco, guidata dal fratello 'Abd al-Hafiz e appoggiata dai francesi, si ribella costringendolo ad abdicare.

Albanese, Giuseppe (Siderno Marina, Reggio Calabria 14 febbraio 1878 – Napoli 8 febbraio 1937) politico italiano.

Bertini, Giovanni (Prato, Firenze 24 maggio 1878 – 29 dicembre 1949) politico italiano.

Bensa, Felice (Genova 22 gennaio 1878 – Geova 20 aprile 1963) industriale e politico italiano;

Bianchi, Vincenzo (Napoli 3 ottobre 1878 – Napoli 18 marzo 1940) politico italiano.

Blomberg, Werner von (Stargard, Pomerania 1878-Norimberga 1946) militare tedesco.

Brezzi, Giuseppe (Alessandria 2 aprile 1878 – Torino 19 agosto 1958) industriale e politico italiano.

Brizi, Alessandro (Poggio Nativo (Umbria) 7.09.1878-?) politico italiano, professore;
1918-28, direttore generale del Ministero dell'Agricoltura;
1943, 5 febbraio, senatore del Regno; nello stesso mese è nominato capo di gabinetto del Ministero delle Finanze;
1943, 27 luglio - 12 aprile 1944, ministro dell'Agricoltura e le Foreste nel I governo Badoglio;

Buresch, Karl (Groß-Enzersdorf, Bassa Austria 12 ottobre 1878 – Vienna 16 settembre 1936) politico austriaco.

Colonna, Giovanni Antonioduca di Cesarò (Roma 22 gennaio 1878 – Roma 7 novembre 1940) politico italiano.

Febvre, Lucien (Nancy 1878-Saint-Amour, Giura 1956) storico francese
fondatore nel 1929 delle «Annales d'Histoire Economique e Sociale» con M. Bloch.

Federzoni, Luigi o Giulio De' Frenzi (Bologna 27 settembre 1878 – Roma 24 gennaio 1967) giornalista e politico italiano.

Giuffrida, Vincenzo (Catania 22 giugno 1878 – Roma 8 marzo 1940) politico italiano.

Hirota, Koki (Fukuoka 1878-Tokyo 1948) politico giapponese;
1930-32, ambasciatore a Mosca, ha un ruolo di primo piano durante la crisi della Manciuria;
1933-36, ministro degli esteri all'epoca del patto anti-Komintern;
1936-37, primo ministro dopo il putsch militare di Tokyo;
1937-38, ministro degli esteri, fa entrare il Giappone in guerra aperta con la Cina dopo alcuni anni di ostilità non dichiarata, innescando una delle principali cause dell'entrata del Giappone nella seconda guerra mondiale;
1945, arrestato, viene condannato a morte come criminale di guerra dalla Corte internazionale di giustizia di Tokyo.

Locatelli, Umberto (Ballabio, Como 16 dicembre 1878 – Lecco 4 ottobre 1958) industriale e politico italiano.

MacDonagh, Thomas Stanislaus (Cloughjordan, contea di Tipperary, Irlanda 1° febbraio 1878 – Kilmainham Gaol, Dublino 3 maggio 1916) poeta e politico repubblicano irlandese.

Marchesi, Concetto (Catania 1878-Roma 1957) latinista e politico italiano, professore nelle università di Messina, Pisa e Padova (dove fu rettore), compì pregevoli lavori su umanisti del sec. XV e un'edizione critica su Arnobio;
1893, entra nel PSI;
Profili critici di Marziale (Formiggini editore), Seneca, Giovenale, Fedro, Tacito (1914-24)
Il libro di Tersite (1920)
1921, aderisce al Partito comunista;
Storia della letteratura latina (1925-27)
1943, novembre, in piena occupazione nazista incita gli studenti padovani alla lotta armata contro il fascismo;
1946, deputato alla costituente;
1948, deputato;
1953, deputato;
Il cane di terracotta (1954).

Ponikowski, Antoni (Siedlce, Congresso Polonia 29 maggio 1878 – Varsavia, Repubblica popolare polacca 27 dicembre 1949) accademico e politico polacco.

Quezón y Molina, Manuel Luis (Baler, Tayabas 1878-Saranac Lake, New York 1944) politico filippino;
1899-1901, partecipa alle rivolte contro il dominio americano sulle Filippine;
1905-06, è governatore della provincia di Tayabas;
1907-09, deputato al primo parlamento filippino; si trasferisce poi a Washington dove rimane fino al 1916 con la carica di commissario alle Filippine presso il congresso americano;
1916, con l'approvazione del Jones Act che concede al suo paese una relativa autonomia interna, diventa presidente del senato filippino e, attraverso il Partito nazionalista e con la collaborazione di S. Osmeña lotta costantemente per ottenere la piena indipendenza delle Filippine;
1935, viene eletto presidente della repubblica delle Filippine; pur godendo di grande popolarità è assai autoritario e non sempre rispettoso delle forme costituzionali; non ottiene peraltro una reale indipendenza per il suo paese che rimane sotto lo stretto controllo degli Stati Uniti al quale è demandata l'approvazione definitiva delle stesse leggi fondamentali dello stato filippino;
1941, grazie agli Stati Uniti viene rieletto alla presidenza;
1942, marzo, in seguito all'invasione nipponica è costretto ad esulare e si rifugia negli Stati Uniti dove forma un governo in esilio; 
1943, ancora gli Stati Uniti prolungano d'autorità il suo mandato presidenziale.

Reza Khan Pahlavi (Sevad Kuh, Mazandaran 1878-Johannesburg 1944) scià dell'Iran; 
1921, capo della brigata dei cosacchi persiani di Qavzin, ascende alla ribalta politica quale braccio armato del colpo di stato nazionalista del febbraio, inteso a scongiurare lo smembramento del paese da parte delle potenze europee;
1923, primo ministro (già ministro della guerra);
1925, rafforza il proprio potere personale allorché, deposto l'ultimo sovrano della dinastia Qajar, assume per sé e per la propria famiglia la corona imperiale; il suo regno, legittimato dal parlamento e dall'appoggio dell'esercito, segna una tappa cruciale nel processo di trasformazione della Persia dalla monarchia feudale in moderno stato nazionale;
1941, la sua folgorante carriera politica ha fine, in seguito all'occupazione alleata dell'Iran, quando il sovrano, considerato di sentimenti filonazisti, è costretto ad abdicare in favore del figlio Muhammad Reza e a esulare.

Stresemann, Gustav (Berlino 1878-1929) politico tedesco.

Trigona, Emanuele (Firenze 16 luglio 1878 – Firenze 1° gennaio 1953) politico italiano.

Venino, Pier Gaetano – conte di Varenna (Milano 22 marzo 1878 – Genova 2 maggio 1955) dirigente d'azienda, banchiere e politico italiano.

Vrangel', Pëtr Nikolaevic (Novo-Aleksandrovsk, Kaunas 1878-Bruxelles 1928) militare russo, di origine svedese e discendente di una famiglia con gloriose tradizioni militari;
1904, diventa ufficiale della guardia imperiale, partecipa alla guerra russo-giapponese e poi alla prima guerra mondiale con il grado di colonnello;
1917, si mette agli ordini del generale A.I. Denikin, in Ucraina, e combatte contro la rivoluzione bolscevica;
1919, gennaio, comandante dell' "armata dei volontari";
1920, aprile, succede a A.I. Denikin nel comando dell'esercito bianco ed è a capo di un governo controrivoluzionario sostenuto dalla Francia; luglio, partendo dalla Crimea effettua un'offensiva che penetra oltre le linee dell'Armata rossa e raggiunge Ekaterinoslav e Mariupol occupando tutta le regione a nord del mar Nero da Herson a Nogajsk e minacciando il basso Don; settembre, qui l'esercito bianco forte di 270.000 uomini lancia una nuova offensiva e può fare anche affidamento su una flotta di discrete dimensioni; i bolscevichi, impegnati nella guerra contro la Polonia, non controllano bene le sue operazioni ma, terminato il conflitto con la Polonia, effettuano una violenta controffensiva; novembre, dopo una tenace resistenza è costretto a ritirarsi in Crimea e di qui il giorno 16 s'imbarca con i resti dell'esercito controrivoluzionario e circa centomila profughi anticomunisti; la sua sconfitta pone fine alla guerra civile in Russia; riparato prima in Turchia e poi in Iugoslavia, si adopera per continuare la lotta contro i bolscevichi rinunciando ai suoi progetti di rivincita solo nel 1925.

Yoshida, Shigeru (Tokyo 1878-Oiso, Tokyo 1967) politico giapponese;
1928, entrato nella carriera diplomatica, è viceministro degli esteri;
1936-38, ambasciatore a Londra; sino al termine della guerra mondiale si tiene in disparte dalla casta militare che domina il paese ed è perciò gradito agli Stati Uniti, in modo particolare al gen. D.A. MacArthur comandante in capo delle truppe di occupazione;
1946, come capo del Partito liberale ottiene l'incarico di primo ministro;
1947, si ritira dopo una serie di gravi contrasti con i sindacati giapponesi;
1948, ottobre, ritorna alla presidenza del consiglio dedicandosi alla ricostruzione economica del Giappone, mantenendo un atteggiamento assai rigido verso le rivendicazioni operaie;
1951, con il "trattato di San Francisco" ottiene dagli Stati Uniti che il Giappone riacquisti la sovranità internazionale, pur rimanendo strettamente legato, sul piano economico e militare, agli Stati Uniti;
1954, trattato nippo-americano di mutua sicurezza; novembre, a causa della sua politica autoritaria, in seguito alla Vittoria elettorale riportata dal Partito democratico, è costretto a dimettersi; viene sostituito al governo da I. Hatoyama, ma continua ad esercitare una grande influenza all'interno del Partito liberale (dal 1955 Partito liberal-democratico, dopo la fusione con il Partito democratico).

 


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«La Riforma»

«segue da 1874»
1878, 16 gennaio, ricompare come organo personale di Crispi su una posizione di un rigido unitarismo, di opposizione al trasformismo, di progressive aperture triplicistiche e colonialistiche; divenuto uno dei più autorevoli giornali della capitale viene tenuto in vita da Crispi con ingenti sacrifici personali e con l'aiuto finanziario della Banca nazionale;
«segue 1896»

«Il Messaggero»

1878, Roma 8 dicembre, inizia le pubblicazioni questo quotidiano, promosso da:
- F. Albanese,
- L.A. Vassallo,
- L. Cesana;
«segue 1890»



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