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119-110 a.C.

 

GALLIA

125-118, conquista della Gallia Narbonense;
l'insediamento romano nella Gallia meridionale produce un mutamento profondo;
la nuova provincia, chiamata Provincia (da cui Provence) e poi Narbonense, abbraccia il territorio tra i Pirenei e le Alpi e confina a nord con Tolosa, nella parte occidentale con le Cevenne e la confluenza del Rodano e della Saona; i romani distinguono quindi tra la provincia (il territorio già ampiamente ellenizzato) e la Gallia continentale, detta anche Comata.

SPAGNA

dal 197 a.C., Roma ha diviso i possedimenti spagnoli in due province:
- Hispania Citerior,
- Hispania Ulterior;

 


EGITTO
305-30 a.C.: Epoca tolemaica.
- Tolomeo VIII [Evergete] 170-163, 145-116 a.C.
- Cleopatra II 173-128, 125-115 a.C.
- Tolomeo IX [Sotere Latiro] 116-110, 109-107, 88-80 a.C.
- Tolomeo X [Alessandro] 110-109, 107-88 a.C.

CINA

Wu-Ti [Dinastia Han]
Wu (il Guerriero), Ti è una delle parole cinesi che indicano la maestà imperiale; figlio di King-Ti;
140-86 a.C., imperatore della Cina;
119 a.C., il generale Wei-Ts'ing riesce a soprendere il Khan-Yu dei barbari Hiung-nu a nord della Grande Muraglia e a respingerlo con le sue orde verso nord, mentre Ho K'iu-p'ing e i suoi cavalieri sbucando dal massiccio montuoso a nord del Chin Ling questa volta si inoltrano nella steppa per ben mille chilometri. Raccolgono una gran quantità di bottino, soprattutto cavalli. Fra i prigionieri vi sono novanta capi di alto grado.
Questa operazione:
- in ambito cinese, ha realizzato la conquista dei "mercati occidentali", ha esteso l'impero, consolidando la sua sicurezza;
- in ambito mondiale, ha costretto i nomadi a cercare i loro mezzi di sussistenza altrove e cioè verso Occidente.
Grazie a Wu-Ti quindi, l'Italia e la Gallia conosceranno Attila e i suoi Unni.
Conquistate le province dell'Ovest, collegato il Turchestan, ora sotto l'infuenza cinese, all'impero per mezzo di un largo corridoio tra il Tibet e la Mongolia, l'imperatore dirige le sue truppe verso il Mezzogiorno.

112 a.C., le sue armate occupano, nel corso di due anni, Canton e le rive del golfo del Tonchino.
La Cina è al suo apogeo mentre i barbari Hiung-nu tentano di riprendersi.

 



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Archia, Aulo Licinio (Antiochia, Siria 118 ca-45 ca a.C.) poeta greco, giunto a Roma molto giovane, celebrò le imprese militari di Mario, di L. Licinio Lucullo e più tardi di Q. Cecilio Metello;
62 a.C., Cicerone difende con successo il suo diritto alla cittadinanza romana.

Aristide di Mileto (secc. II-I a.C.) scrittore greco;
Favole milesie (raccolta perduta di novelle erotiche e licenziose, che ebbero tanta fortuna da dare il nome al genere; furono tradotte in latino da Cornelio Sisenna).

Attico, Tito Pomponio (Roma 110-32 a.C.) erudito latino, di ricca famiglia, aumentò notevolmente le sue sostanze con l'attività di libraio ed editore (in latino e in greco); fu amico di Cicerone, che gli dedicò il De amicitia e il De senectute e con il quale scambiò una fitta corrispondenza dal 68 al 44 poi pubblicata da lui stesso in 16 volumi;
Liber annalis (manuale di cronologia)
[In cui tenta di stabilire una cronologia esatta degli annali romani. Al fine di mettere un po' d'ordine nelle diverse tradizioni, ricorre ai metodi degli eruditi ellenistici. Il campo è vasto e il copito non si presenta facile. La cronologia romana, basata sull'elenco di successione dei consoli, deve essere comparata a quella degli altri popoli, ciascuno dei quali pratica un sistema differente di misurazione.
I greci, in genere, misurano il tempo sulle "olimpiadi", sull'intervallo, cioè, fra due manifestazioni olimpiche successive, ma in epoca ellenistica ogni regno adotta ormai un proprio sistema di misurazione. La confusione è notevolissima, le coincidenze rare e incerte.
Egli riesce tuttavia a stabilire un sistema che farà scuola per molto tempo. Contemporaneamente tenta di ricostruire le origini di ciascuna famiglia romana. Questa storia minuziosa è ben lontana dalle analisi politiche di Sallustio o da quella forma quasi di rapporto militare praticata da Giulio Cesare, ma essa faciliterà di molto i compiti di Varrone e di Tito Livio.]


Bione (Flossa, presso Smirne, II-I a.C.) poeta greco, forse vissuto e morto in Sicilia, imitatore di Teocrito;
Bucoliche (in dialetto dorico, di argomento pastorale e scherzosamente erotico; ci restano 17 tra brevi carmi e frammenti)
Attribuzioni:
Epitaffio di Adone (98 esametri)
Epitaffio di Achille e Deidamia (frammentario, una trentina di versi, ca).

Càtulo, Quinto Lutazio († 87 a.C.) uomo politico romano; oratore, scrittore tragico, uomo di cultura, ebbe fama di grande serietà morale;
102, console;
101, è a fianco di Mario nell'azione contro i cimbri ai campi Raudi e ne ha il principale merito;
nella guerra civile parteggia per Silla;
87, condannato a morte nella reazione mariana, si uccide.
[Ha raccolto intorno a sé un gruppo di poeti, latini e greci, e composto egli stesso degli epigrammi amorosi, alcuni dei quali arrivati fino a noi. Nella sua sfera trovano aiuto e protezione Valerio Edituo e Porcio Licino.
L'amore cantato da lui e dai suoi amici è innanzitutto quello per i bei ragazzi: il che è naturale, dal momento che i modelli cui essi si ricollegano sono gli epigrammisti alessandrini, in genere adepti dell' "amore greco".]


Cinna, Lucio Cornelio († Ancona 84 a.C.) uomo politico romano, padre di Lucio Cornelio Cinna [jr];
di famiglia patrizia ma di parte democratica, fu uno dei protagointi della guerra sociale;
88, artefice della vittoria sui marsi;
87, console con Gneo Ottavio, entra presto in contrasto con il collega, fautore di Silla, e viene illegalmente destituito ed espulso da Roma;
vi rientra lo stesso anno con un esercito di romani e italici e con l'appoggio di Mario; questo rovesciamento politico segna l'inizio delle sanguinose proscrizioni mariane, che egli tenta tuttavia di frenare;
86, fattosi prorogare il consolato di altri due anni, senza elezioni, e rimasto arbitro del potere per la morte di Mario, cerca di ristabilire la legalità e sviluppa una politica di allargamento della cittadinanza che muta notevolente i rapporti di potere nello stato; mentre prepara una campagna in oriente, forse diretta contro Silla, cade vittima di una sedizione militare ad Ancona.

Crasso, Marco Licinio detto Divite (Roma 115ca-Carre 53 a.C.) uomo politico romano; ultimo di tre fratelli, di famiglia senatoria, appartenente alla gens Licinia (una delle più antiche nobiltà di origine etrusca; il padre, ex governatore della Spagna Ulteriore, e il fratello vennero uccisi nelle sanguinose repressioni di Mario e Cinna);
86, il padre lascia un'eredità di 300 talenti che comprendono terre, l'investimento tipico della classe aristocratica, e anche alcune miniere d'argento in Spagna, proprio dove egli va in esilio; qui dopo qualche mese di vita ritirata, ospite in una grotta in riva al mare sulle terre di Vibio Pacieco, viene raggiunto dalla notizia della morte di Cinna; inizia così con un piccolo "esercito" (più una banda di saccheggiatori) a percorrere le strade della provincia per scendere in Africa;
83, nella guerra civile Silla gli affida compiti importanti che egli affronta con capacità; decisivo l'intervento della sua ala destra nella battaglia finale di Porta Collina;
legato al ceto degli affaristi (i cavalieri publicani) e abile uomo d'affari e organizzatore egli stesso, accumula enormi ricchezze speculando nel periodo delle proscrizioni di Silla; (i suoi soli beni terrieri sono valutati in duecento milioni di sesterzi); 
[Ufficialmente la vendita degli averi confiscati avviene tramite un'asta pubblica, ma il potere politico si incarica di mandare le aste deserte in modo da privilegiare i propri protetti: avviene così che il patrimonio del valore di parecchi milioni siano acquistati con pochi soldi. Un liberto di Silla, Crisogono, si aggiudica il patrimonio di Roscio d'Ameria, valutato in sei milioni di sesterzi per la cifra simbolica di duemila sesterzi. Crasso non si tira indietro.]
ma è soprattutto mediante iniziative edilizie che egli costruisce la sua potenza finanziaria;
[È un grande "operatore immobiliare", forte di una maestranza addestrata di 500 uomini: i suoi dipendenti non sono di stirpe italica e soprattutto non vengono pagati; sono infatti schiavi che lui stesso ha fatto addestrare o come muratori o come architetti; alcuni li ha comprati, scegliendoli tra gli edili specializzati, altri li ha confiscati dalle province ecc. ; …è proprietario di almeno la metà delle case di Roma; crolli e incendi sono in realtà all'ordine del giorno e Roma è un cantiere perenne.
Crasso però ricostruisce con accortezza, non specula sul materiale: perché rovinarsi la reputazione quando già molti altri speculatori fanno il suo stesso gioco? Tanto poi sarebbe intervenuto lui ad acquistare sia il suolo che gli edifici rovinati, costruiti dagli altri.]

72-71, con Pompeo doma la rivolta di Spartaco;
70,  viene eletto console con Pompeo;
66-64, finanzia Catilina ma avvicinandosi a Cesare e al partito popolare per contrastare la supremazia di Pompeo;
60, quando si forma il primo triumvirato, vi rappresenta i Cavalieri ottenendo da Cesare una legge che riduce il canone d'appalto per la riscossione dei tributi provinciali; 
57, si oppone ancora a Pompeo, la cui posizione si è rafforzata per l'accordo con Cicerone e con il senato; per ottenere uguale prestigio e status con una vittoria militare si fa assegnare, nell'ambito del rinnovo degli accordi triumvirali a Lucca nel 56, il proconsolato di Siria, col compito di condurre la guerra contro i parti; l'impresa in oriente preparata con la consueta attenta cura del finanziamento, si profila come una buona occasione ai fini politici; 
[Secondo Plutarco il suo conto in banca, prima della spedizione contro i Parti, ammonta a 7.100 talenti; ai 300 iniziali, avuti in eredità, contribuiscono anche i redditi delle sue miniere d'argento, la partecipazione azionaria a società di riscossione di tributi e a banche, la sua attività di avvocato, l'usura (egli presta in grande, a municipi, a paesi che gli chiedono sovvenzioni e solo quando è sicuro del ritorno) e i testamenti (è in uso a Roma lasciare ai potenti dei lasciti testamentari o per riconoscenza di favori ricevuti o per essere sicuri che, con l'appoggio di questi potenti, il testamento venga regolarmente eseguito).]
55, dopo aver rivestito un secondo consolato ancora con Pompeo, parte verso la fine dell'anno e si addentra con sette legioni in territorio mesopotamico al di là dell'Eufrate.
[Egli pensa soprattutto al commercio, alla mitica via della seta di cui si favoleggia. La seta proviene dalla Cina attraverso il territorio dei Parti: lo scopo di Crasso è quello di riuscire a controllare la rotta di questo commercio e di importare seta in Roma caricata di un alto dazio o di bloccarla in Oriente fino a che la domanda non sia cresciuta adeguatamente. L'obiettivo strategico per arrivare al punto d'arrivo della seta è la città di Seleucia, dove il filato sosta proveniente da Ectabana, Ecatompilos e Merv; Seleucia è inoltre la capitale morale ed economica dell'impero dei Parti. Da lì si dipartono le grandi vie commerciali lungo il Tigri e l'Eufrate; colpire Seleucia è come arrivare a dominare il cuore del commercio con l'Oriente.]
Dopo l'infausta battaglia di Carre tenta di trarre in salvo i superstiti, ma invitato a colloquio del comandante nemico Surena, capo dei Parti, viene ucciso in un 'imboscata. La sua testa viene offerta da Surena al re Orode come un qualunque trofeo di guerra.

Varrone, Marco Terenzio (Reate (oggi Rieti) in Sabina 116-m. 27 a.C.) scrittore, il più grande erudito latino, di famiglia plebea arricchitasi enormemente; intimo amico di Cicerone, studiò a Roma e ad Atene;
pur legato di Pompeo nella guerra contro i pirati (67) e in Spagna (49), dopo la sconfitta di Farsalo venne perdonato da Cesare che lo volle preposto all'istituenda biblioteca pubblica a Roma; incluso nelle liste di proscrizione dopo il 43, ebbe saccheggiata la villa di Cassino in cui erano raccolti preziosi materiali; grazie alla protezione di Ottaviano poté riprendere le occupazioni predilette; autore di 74 opere per un complesso di 620 libri (secondo Ausonio)
De re rustica (3 libri, l'unica giuntaci per intero)
De lingua latina (25 libri, di cui possediamo incompleti i libri 5-10)
Antiquitatum libri XLI (frammenti, opera divisa in due sezioni:
- Rerum humanarum (25 libri)
- Rerum divinarum (16 libri)
Disciplinarum libri IX (frammenti, ciascuno dedicato a una delle arti liberali)
Imagines (perdute, 15 libri, contenenti 700 ritratti di uomini famosi romani e greci)
Saturae menippeae (frammenti, 150 libri)
Logistorici (76 libri, ognuno dei quali intitolato ad un personaggio celebre; es. Cato de liberis educandis; Marius de fortuna)
Sexagesis (satira)
Grazie a lui abbiamo potuto individuare delle commedie plautine autentiche che ci sono pervenute.

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ROMA e Atene

125-118, conquista della Gallia Narbonense;

123-96, estensione dei domini romani in Asia;

118, deduzione di Narbona, prima colonia fuori d'Italia;

113, i cimbri vincono i romani a Noreia;

112-105, guerra giugurtina;

111, modifica della legge agraria graccana e sua fine;

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